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• Ammonta a 183.957 il totale dei contagiati. Oggi 2.723 guariti per un totale di 51.600. I morti sono 534 contro 454 di ieri, che portano a 24.648 le vittime complessive del coronavirus. Scende ancora il numero dei ricoverati e delle terapie intensive; • Conte: fase 2 dal 4 maggio. “Sarà graduale e senza avventatezze, piano nazionale ma tenendo conto delle specificità regionali”. Nessuna limitazione per chi non scarica l’app Immuni;
• Il virus è mutato in 30 ceppi, il più letale in Europa: lo hanno scoperto i ricercatori dell’università di Zhejiang;
• Trump “chiude le porte”: sospesa temporaneamente l’immigrazione negli Stati Uniti.
4 MAGGIO E’ LA DATA DELLA RIPARTENZA TENENDO CONTO DELLA PECULIARITA’ DEI TERRITORI. CONTAGI: IERI LA CRESCITA MAGGIORE IN PROVINCIA DI BELLUNO CHE VANTA IL TRISTE PRIMATO DELLA PERCENTUALE CONTAGI-POPOLAZIONE PIU’ ALTA IN REGIONE. I 7 SINDACI DEL CAPOLUOGO SCRIVONO AL GOVERNO E CHIEDONO DI TOGLIERE IL PATTO DI STABILITA’. LA PROLOCO DI LA VALLE DONA 6400 EURO AL PRONTO SOCCORSO DI AGORDO.
La Provincia di Belluno ha in percentuale contagi-popolazione la percentuale piu’ alta in Veneto, Radio Piu’ da 2 mesi quotidianamente con le tabelle di Tiziano De Col sta seguendo questi dati ed ha documentato la crescita giorno per giorno nel notiziario serale e sul sito WWW.RADIOPIU.NET
di Mirko Mezzacasa
Il 4 maggio inizierà la fase 2 è una certezza, la curva del contagio detterà le regole ai territori ma lo schema sarà nazionale, lo pretendono i presidenti delle Regioni del Nord che non condividono l’idea di “velocità” di allentamento diversa. Sarà comunque allentamento con obbligo di mascherine, distanze sociali, potenziamento delle residenze per anziani, covid hospital, test sierologici e mappatura dei contaminati con l’app che garantirà maggiore libertà di movimento. Sarà così fino a quando non sarà messo in distribuzione il vaccino. Entro domenica il premier Giuseppe Conte presenterà lo schema per la ripartenza che dovrebbe prevedere regole per i trasporti, smart working, aperture notturne nei negozi e uffici anche al sabato e alla domenica. Le Regioni potranno solo ridurre le regole ma non scavalcarle. Il piano sarà aggiornato due volte al mese. Ieri in conferenza stampa a Venezia il professor Andrea Crisanti ha parlato del paese simbolo, Vo’ Euganeo dove è stato messo in piedi uno studio unico al mondo dopo i primi due casi di contagio dello scorso 21 febbraio che avevano portato a chiudere i confini del paese con 3300 abitanti sottoposti a tampone. Dopo due mesi Vo’ era il Comune più sicuro d’Italia anche se oggi nonostante i nuovi contagi da tempo siano a zero ci sono ancora 87 positivi e non è stato chiarito il perché. Forse lo spiegherà il terzo giro di tamponi che inizierà a breve, costerà 2 milioni di euro in parte finanziati da privati e tra sei mesi si conosceranno i risultati della ricerca. Crisanti a proposito dei bambini ha spiegato che non si infettano, ovvero sono resistenti all’infezione. Sono 23 i Comuni del Veneto senza malati, Verona la provincia più colpita, la curva dei contagi in discesa nel trevigiano, in provincia si contano 967 contagiati, il maggior numero di contagi a Cortina, Belluno, Borgo Valbelluna e Pedavena. Ieri in 24 ore si sono contati 63 contagiati in più, Belluno è la provincia con il maggior numero di contagi rispetto agli abitanti,. I numeri di ieri in Regione: 33 Decessi, tanti anche nelle ultime 24 ore, 46 pazienti in meno in ospedale (area non critica), 3 in meno nelle terapie intensive. Crescono i positivi + 277, sempre zero aumenti a Vo’. Gli attualmente positivi sono 10.077, 1154 il totale dei decessi, 5173 i negativizzati, 11.059 in isolamento domiciliare fiduciario. Questo l’aggiornamento in provincia: aumentano i pazienti al San Martino, 5 in più, ieri in corsia 58 persone, sempre 7 in terapia intensiva, anche ad Agordo 3 pazienti in più (18). In un giorno scoperti 63 positivi in più (967 dal 21 febbraio), 718 gli attualmente positivi, 52 i decessi totali, 197 i negativizzati. Sorveglianza Covid: a ieri sono stati effettuati 15.259 tamponi (+ 578 nelle 24 ore). Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva 1.259 (+ 78 rispetto a domenica). Ieri è stato anche il giorno dei Municipi, i 7 sindaci dei capoluoghi delle città del Veneto hanno scritto al Governo mettendo nero su bianco 20 punti, scavalcando la Regione dopo aver fatto la conta dei danni: 2-3 milioni solo per la provincia di Belluno. Tra le richieste l’eliminazione temporanea del patto di stabilità con la possibilità di indebitamento, una distribuzione degli aiuti che tenga conto dei territori dove il virus ha seminato più lutti.I sindaci si aspettano dal Governo una risposta rapida.
INCONTRO IN VIDEOCONFERENZA TRA ULSS E FP CGIL
BELLUNO Nella giornata di ieri un incontro in videoconferenza tra ULSS e Funzione Pubblica CGIL per fare il punto della situazione su l’emergenza COVID-19.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ GIANLUIGI DELLA GIACOMA
I CONTAGI: Belluno84 Agordo14 Alano di Piave44 Alleghe2 Alpago84 Arsie’5 Auronzo di Cadore3 Borca di Cadore5 Borgo Valbelluna127 Calalzo di Cadore8 Canale D’Agordo1 Cencenighe Agordino1 Cesiomaggiore11 Chies D’Alpago9 Cibiana di Cadore2 Colle Santa Lucia2 Comelico Superiore3 Cortina d’Ampezzo 86 Danta di Cadore1 Domegge di Cadore6 Falcade1 Farra d’Alpago1 Feltre76 Fonzaso16 Gosaldo3 La Valle Agordina7 Lamon45 Limana4 Livinallongo del Col di L.2 Longarone1 Lorenzago di Cadore1 Lozzo di Cadore11 Pedavena121 Perarolo di Cadore1 Pieve di Cadore8 Ponte nelle Alpi18 Quero Vas14 Rivamonte Agordino1 Rocca Pietore 8 San Gregorio nelle Alpi1 San Pietro di Cadore4 San Tomaso Agordino1 San Vito di Cadore8 Santa Giustina29 Santo Stefano di Cadore7 Sedico16 Seren del Grappa9 Sospirolo2 Soverzene1 Sovramonte7 Taibon Agordino8 Tambre8 Val di Zoldo3 Vallada Agordina1 Valle di Cadore4 Vigo di Cadore2 Voltago Agordino5 Zoppe’ di Cadore1
CORONAVIRUS: DECESSO IN MEDICINA COVID NEL GIORNO IN CUI AUMENTANO I RICOVERATI E S’INNALZA IL NUMERO DEI POSITIVI
BELLUNO Quinto decesso in tre giorni negli ospedali bellunesi, nel reparto Medicina covid (bassa intensità-ospedale di comunità) si è spenta Rosa Grami ospite della casa di riposo di Trichiana di 91 anni. Si tratta del 47esimo decesso in ospedale, il 52esimo in provincia dall’inizio dell’epidemia.
47 DECESSI NEGLI OSPEDALI BELLUNESI DAL 21 FEBBRAIO Ospedale San Martino di Belluno 31, Feltre 6, Belluno Ospedale di Comunità 8, Agordo 1 e Pieve di Cadore 1
Aumentano i pazienti al San Martino, 5 in più, oggi in corsia 58 persone, sempre 7 in terapia intensiva, anche ad Agordo 3 pazienti in più (18). In un giorno scoperti 63 positivi in più (967 dal 21 febbraio), 718 gli attualmente positivi, 52 i decessi totali, 197 i negativizzati.
AGGIORNAMENTO ULSS 1 DOLOMITI 21 APRILE 2020
BELLUNO GLI AGGIORNAMENTI DALLA ULSS 1 DOLOMITI
SORVEGLIANZA SANITARIA COVID-19 Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 21 aprile 2020 15.259 (+ 578) Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 21 aprile 2020: 1.259 (+ 78 rispetto ieri) Alcuni tamponi sono stati effettuati più volte sulle stesse persone
L’INTERVENTO DI GIANPAOLO BOTTACIN NEL GR DI IERI
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA – REGIONE 21 APRILE 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
La Provincia di Belluno fa segnare ancora un incremento giornaliero nel Veneto, seconda solo all’eccezionale incremento attribuito alla Provincia di Rovigo, comunque ben sopra alla media delle restanti Province Venete. La provincia di Belluno anche oggi evidenzia il rapporto contagi/popolazione più alto in Veneto.
CORONAVIRUS: DECESSO IN MEDICINA COVID NEL GIORNO IN CUI AUMENTANO I RICOVERATI E S’INNALZA IL NUMERO DEI POSITIVI
BELLUNO Quinto decesso in tre giorni negli ospedali bellunesi, nel reparto Medicina covid (bassa intensità-ospedale di comunità) si è spenta un’anziana positiva di 91 anni, residente nel bellunese. Si tratta del 47esimo decesso in ospedale, il 52esimo in provincia dall’inizio dell’epidemia.
47 DECESSI NEGLI OSPEDALI BELLUNESI DAL 21 FEBBRAIO Ospedale San Martino di Belluno 31, Feltre 6, Belluno Ospedale di Comunità 8, Agordo 1 e Pieve di Cadore 1
Aumentano i pazienti al San Martino, 5 in più, oggi in corsia 58 persone, sempre 7 in terapia intensiva, anche ad Agordo 3 pazienti in più (18). In un giorno scoperti 63 positivi in più (967 dal 21 febbraio), 718 gli attualmente positivi, 52 i decessi totali, 197 i negativizzati.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Il professor Rosario Rizzuto: la grande sfida è fronteggiare l”emergenza attuale e capirla. Il caso Vo’ è ormai un caso internazionale. Il terzo campionato a Vo’ avrà inizio il 25 aprile.
I NUMERI tamponi 268069 (7259 piu’ di ieri), Ricoverati 1407 in isolamento 11059 (-600), positivi 16404 (+277), terapia intensiva 177 (-3), dimessi 2175, morti in ospedale 972 in totale 1154. Nati 93
APPLICAZIONE In apertura di conferenza stampa l’esempio pratico dell’applicazione tra due viaggiatori all’autogrill un gondoliere e il siciliano a meno di due metri, dopo chiacchierata di 15 minuti (rilevata dall’applicazione) uno dei due dopo un incontro finisce in ospedale (coronavirus sintomatico) e i medici grazie al tracciamento telefonico possono risalire alla persona con la quale è entrato in contatto che viene invitato a farsi un tampone e se positivo evita di contagiare nuove persone e puo’ farsi curare subito. Non è un obbligo di legge ma il Veneto non ce l’ha, serve un’applicazione nazionale che dialoghi con tutto il Paese. L’alternativa all’applicazione e quindi della ricerca del contagiato e mettersi sulla porta dell’ospedale e attendere che arrivino i pazienti. L’applicazione funziona solo se la usano il 60% dei cittadini, ma in questo momento non abbiamo alcuna app da promuovere. IL PROFESSOR CRISANTI La app è fondamentale per poter rintracciare chi è contagiato anche se ancora non conosco le caratteristiche.
RIPARTENZA Confermata la discesa, ma non per questo bisogna abbassare la guardia: non siamo indenni nè dal virus nè dal contagio. La grande preoccupazione in vista delle riaperture dal 4 maggio, decisione di competenza esclusiva dello Stato, è che venga intesa come la festa della liberazione ma non sarà così piuttosto inizierà un processo di convivenza con il virus. Anche in Corea hanno fatto così, ad aprile hanno riaperto: e il 15 aprile la Corea è andata al voto. (in questo caso Zaia tra le righe ha ribadito che voleva le elezioni subito e non nella stagione autunnale). IL PROFESSOR CRISANTI fondamentale sarà indossare le mascherine hanno effetto, in ospedale a Padova i medici contagiati le usavano e abbiamo avuto zero contagi. Non si può riaprire senza creare capacità di reazione: fare diagnosi e intervenire dove dovessero riapparire eventuali focolai.
ELEZIONI Non siamo stati ascoltati, abbiamo chiesto di fare le elezioni in due giorni domenica e lunedì e di far votare anche i cittadini all’estero. Ieri è venuta fuori tutt’altra cosa. Spero che il capo dello Stato venga informato che il decreto di ieri non è stato minimamente condiviso con le regioni.
HOTEL POSTA CHIEDE I DANNI ALLA CINA E’ una facoltà che hanno tutti i cittadini chiedendo l’intervento dei Tribunali, ognuno in un paese democratico è libero di tutelare i propri interessi, non vedo motivo per fare commenti.
IL MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA, IL PROFESSOR ROSARIO RIZZUTO E’ un grande privilegio presentare il caso Vo’ un progetto importante, I risultati del Veneto in questa drammatica emergenza sono risultati di un contenimento efficace che ha ridotto il danno alla popolazione. E’ stato un gioco di squadra. In vento 55 mila tamponi per milioni di abitanti ben al di sopra di molti altri Paesi Germania compresa. La prossima frontiera: fronteggiare l’emergenza drammatica e capirla migliorando sempre di più. Un esempio internazionale è quello di Vo’ abbiamo capito le catene di contagio, oggi l’ambizione ancora più grande, capire come è fatto questo virus che cambia. SIamo tutti suscettibili? Di una popolazione studiata nel tempo e visto la presenza del virus e le conseguenze nella popolazione proprio per il lavoro fatto abbiamo un vantaggio per capire dell’ospite e del virus quali sono i parametri determinanti. Dobbiamo convivere con un contagio che sarà meno drammativo e ci farà dire “è passata” ma e’ una tendenza pericolosa, bisogna non farlo ripartire e per farlo dobbiamo capirlo. E’ un progetto importante per la comprensione.
STEFANO MERIGLIANO PRESIDENTE SCUOLA DI MEDICINA DI PADOVA Sono il braccio armato della situazione avendo cercato di gestire la squadra di medicina. Esperienza dura ma che ha messo assieme competenze e risorse. Molti progetti stanno funzionando, siamo riusciti a mobilitare il volontariato, risorse e competenze, dalla Croce Rossa agli industriali, il progetto è supportato anche da medici, specializzandi, infermieri professionali, un grande gioco di squadra di tante competenze, scientifiche e mediche in primo luogo, ma non solo.
IL PROFESSOR CRISANTI Un giorno ho preso coraggio e ho telefonato al Governatore presentandomi e spiegando che il doppio campionamento a Vo’ ci ha dato dei numeri che ci permettono di eliminare il virus e se ci sarà un nuovo focolaio sappiamo come muoverci, abbiamo tracciato la ricetta. Vo’ ha evidenziato situazioni imporanti, persone ammalate, o mai ammalate, guarite subito o positive per molto tempo. E’ un infezione non uguale per tutti, da studiare quindi il virus e gli organismi non abbiamo solo fatto una fotografia epidemiologica. Vogliamo continuare a studiare il caso di Vo’ per capire le suscettibilità. I test seriologici a Vo‘ troviamo la situazione idale conosciamo chi si è ammalato, chi è asintomatico e per quanto tempo sono rimasti ammalati questo servirà per fare la risposta anticorpale per tutti gli abitanti di Vo’ e capire la validità di questi test. Sarà un modello importante. A Vo’ abbiamo trovato nella gente molta collaborazione e auspichiamo continui con il terzo campionamento, stanno dando qualche cosa di importante all’Italia: informazioni per la lotta al virus. E’ un progetto ambizioso e costoso ma abbiamo avuto finanziatori che hanno aderito. Coinvolgerà tutti i cittadini volontari. Il terzo studio ci permetterà di capire cosa succede quando il virus si trasmette da un individuo all’altro e vogliamo poi studiare la genetica di tutti gli abitanti del paese e in alcuni casi anche il completo tracciamento del genoma per identificare persone potenzialmente resistenti o suscettibili. Il 25 aprile inizierà il nuovo campionato a Vò e poi ci sarà la complessa analisi. Ci vorranno 4-5 settimane per il tracciamento anticorpale, 6 mesi per analizzare tutti i dati. I bambini non si infettano e non trasmettono l’infezione, il problema è come portarli a scuola loro non sono fonte di contagio.
DOMANDE
CRISANTI
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI CON L’AUTUNNO: Dipenderà dal virus se è sensibile alla temperatura, adesione dei cittadini alle misure di protezione, e dare una risposta logistica per affrontare i focolai quest’ultima dipenderà dalle istituzioni.
ANTITUBERCOLOSI PER IL CORONAVIRUS? Ipotesi che comporta conseguenze. Non è standardizzato, quello in Russia è diverso dal vaccino fatto in India o in Italia
COSA INSEGNA VO’ CON I BAMBINI? Si era già visto che i bambini non si infettano, ma non si era visto chi convive con gli infetti. Sappiamo che nel nucleo c’era una persona in grado di trasmetterlo e infettare. I bambini per ragioni non noti resistono all’infezione e non trasmettono, il problema è come portare i bambini a scuola con le mamme che inziano a parlare tra di loro. La congregazione dei bambini non è fonte di contagio
CONTAGI DI PADOVA +28 DATO ECCEZIONALE Incredibile perché significa che in tutta la città di Padova poche opportunità di contagio in vicinanza delle persone infette. Per questo chiediamo di aggredire dove si manifesta il caso sentinella, così lo troviamo e lo possiamo portare a zero. La strategia è la sorveglianza attiva oggi il virus è più vulnerabile.
CONCETTO TRACCIAMENTO VIRALE Supponiamo mi infetto e passo l’infezione, il virus muta e si può ricostruire la ramificazione è possibile sovrapporre alla catena di contagio il tracciamento molecolare, come si è spostato il virus da un posto all’altro. Il virus non rimane costante ed è possibile di volta in volta stabilire come si è mutato.
COSTO TERZA OPERAZIONE Circa 2 milioni di euro già stanziati da diverse istituzioni nazionali internazionali e anche donatori privati. Studio finanziato dalla Regione è concluso.
VO’ 87 CASI POSITIVI DA TEMPO PERCHE? Cercheremo di capirlo con il terzo studio. Non sappiamo perché, sono casi da studiare scientificamente e che meritano di essere affrontati. Vo’ è un posto particolare dove sono state ricostruite tutte le catene di trasmissione, di Vo’ sappiamo tutto stiamo investendo sulle conoscenze accumulate.
ZAIA
TUTTE LE FABBRICHE RISPETTANO GLI STANDARD DI SICUREZZA? Dal primo giorno, dalle prime aperture abbiamo attivato 400 controllori dello Spisal, tutti quelli disponibili, vanno nelle aziende anche su segnalazione e fanno le verifiche in maniera costruttiva, il 98% dei 4500 controlli sono in regola. Oltre 200 mila lavoratori interessati al controllo. L’80% delle imprese hanno meno di 15 dipendenti, sono piccole medie imprese e il rapporto lavoratori-datori di lavoro è particolare.
LA POLEMICA CON CONTE CHE TIRA IN BALLO ZAIA “DECISIONI ESTEMPORANEE” Io ho detto si apre solo dopo aver visto il parere del comitato scientifico. Conte ha un comitato scientifico nazionale? Lo faccia esprimere. La fase 2 di fatto è già iniziata il tutto chiuso non esiste più e non certo per colpa mia ma per i codici Ateco e il silenzio assenso, oggi in Veneto e anche in altre Regioni almeno il 40% delle imprese hano aperto. Anche se c’è chi non vuole riconoscerlo la fase di convivenza è iniziata.
RIPRESA EVENTI Sulle riaperture regionalizzate non so nulla (nemmeno per il settore comunicazioni-eventi), spetta al comitato scientifico nazionale pronunciarsi e lo deve fare fino all’ultimo giorno per il rispetto e la tutela di tutti. So che il mondo degli eventi soffre come il teatro, il cinema, tutti. Bisogna decidere il sostegno a partire dalle famiglie. Non do compiti a casa al Governo, ma noi da 10 anni non preleviamo soldi in tasse ai veneti.
COLTIVAZIONI FUORI COMUNE? Il DPCM non lo consente non dipende da noi andate a chiederlo al Ministro, non avendo l’autonomia non possiamo dare risposte. Non è uno scaricabarile, sarebbe come chiedere a Crisanti se può riparare l’auto o come andare in cardiologia con la gamba rotta, si arriva davanti al medico sbagliato bisogna cambiare reparto.
LA REGIONE ESTENDE I CONTROLLI CON I TAMPONI AGLI OPERATORI DOMICILIARI? Si lo abbiamo già detto. E’ facile dirlo ma ogni tampone è un’operazione non semplice e ne abbiamo fatti quasi 270 mila “umanamente” partendo dai sanitari, non è facile arrivare dappertutto ma sono in programma.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/532460034123945
IL MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA IL PROFESSOR ROSARIO RIZZUTO, STEFANO MERIGLIANO PRESIDENTE SCUOLA DI MEDICINA DI PADOVA E IL PROFESSOR CRISANTI
VENEZIA Dalla conferenza stampa della Regione di ieri
IL MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA, IL PROFESSOR ROSARIO RIZZUTO
E’ un grande privilegio presentare il caso Vo’ un progetto importante, I risultati del Veneto in questa drammatica emergenza sono risultati di un contenimento efficace che ha ridotto il danno alla popolazione. E’ stato un gioco di squadra. In Veneto 55 mila tamponi per milione di abitanti ben al di sopra di molti altri Paesi Germania compresa. La prossima tappa: fronteggiare l’emergenza drammatica e capirla migliorando sempre di più. Un esempio internazionale è quello di Vo’ abbiamo capito le catene di contagio, oggi l’ambizione ancora più grande, capire come è fatto questo virus che cambia. Siamo tutti suscettibili? Di una popolazione studiata nel tempo e visto la presenza del virus e le conseguenze nella popolazione proprio per il lavoro fatto abbiamo un vantaggio per capire dell’ospite e del virus quali sono i parametri determinanti. Dobbiamo convivere con un contagio che sarà meno drammatico e ci farà dire “è passata” ma e’ una tendenza pericolosa, bisogna non farlo ripartire e per farlo dobbiamo capirlo. E’ un progetto importante per la comprensione.
STEFANO MERIGLIANO PRESIDENTE SCUOLA DI MEDICINA DI PADOVA
Il braccio armato della situazione avendo cercato di gestire la squadra di medicina. Esperienza dura ma che ha messo assieme competenze e risorse. Molti progetti stanno funzionando, siamo riusciti a mobilitare il volontariato, risorse e competenze, dalla Croce Rossa agli industriali, il progetto è supportato anche da medici, specializzandi, infermieri professionali, un grande gioco di squadra di tante competenze, scientifiche e mediche in primo luogo, ma non solo.
IL PROFESSOR CRISANTI
“Un giorno ho preso coraggio e ho telefonato al Governatore presentandomi e spiegando che il doppio campionamento a Vo’ ci ha dato dei numeri che ci permettono di eliminare il virus e se ci sarà un nuovo focolaio sappiamo come muoverci, abbiamo tracciato la ricetta”. Vo’ ha evidenziato situazioni importanti, persone ammalate, o mai ammalate, guarite subito o positive per molto tempo. E’ un infezione non uguale per tutti, da studiare quindi il virus e gli organismi non abbiamo solo fatto una fotografia epidemiologica. Vogliamo continuare a studiare il caso di Vo’ per capire le suscettibilità.
CORONAVIRUS. UNIVERSITA’ DI PADOVA AVVIA NUOVO STUDIO UNICO AL MONDO SUL CLUSTER DI VO’ EUGANEO
VENEZIA Una nuova ricerca scientifica, al momento unica nel suo genere al mondo, avrà come protagonista l’Università di Padova e la popolazione di Vò Euganeo, il piccolo comune della provincia di Padova, già oggi case history nazionale per le modalità con le quali la sanità veneta ha affrontato l’emergenza coronavirus, isolando l’intero Comune alla comparsa dei primi due casi e sottoponendo tutti gli abitanti al tampone, riuscendo così a contenere un focolaio che avrebbe potuto diffondersi in maniera molto pericolosa in altri territori. Quella che il Presidente della Regione Luca Zaia ha definito “l’inizio di una nuova, grande avventura” è stata presentata oggi a Marghera, nella sede della Protezione Civile regionale, in occasione del consueto punto del Governatore sull’andamento dell’epidemia di coronavirus, dai vertici dell’Università di Padova: il Rettore professor Rosario Rizzuto, il Presidente della Scuola di Medicina di Padova, professor Stefano Merigliano, il Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, prof. Andrea Crisanti, ideatore e realizzatore della nuova ricerca. Come in ogni occasione, il Presidente Zaia era affiancato dagli Assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile). Questa volta, scienziati e Regione puntano ad approfondire le conoscenze finora acquisite con il lavoro sul cluster di Vò, dando risposte ancora sconosciute sulle caratteristiche del virus, su quelle delle persone infettate, sui comportamenti di covid-19 nel passare da ospite a ospite, sulla tipologia delle risposte anticorpali. “La scienza può farci fare ancora importanti passi avanti – ha detto Crisanti – e ringrazio fin d’ora la popolazione di Vò alla quale chiediamo, su base rigorosamente volontaria, di accompagnarci con la sua disponibilità e i finanziatori istituzionali e privati che hanno di fatto già resi disponibili i 2 milioni di euro necessari. Salvo imprevisti, partiremo con i prelievi tra il 25 e il 26 aprile, per avere i primi esiti dopo 6-7 settimane e quello finale tra circa 6 mesi”. Le fasi della ricerca saranno tre: la valutazione della risposta anticorpale, che sarà anche un ottimo test per dirimere il dibattito sulla validità dei test sierologici; il tracciamento virale; la mappatura genetica di tutta la popolazione coinvolta. Quest’ultimo passaggio fornirà una massa enorme di nuove informazioni che richiederà alcuni mesi per essere organizzata e codificata. Tra le risposte che gli scienziati padovani si attendono, particolarmente rilevanti sono, tra le altre, la comprensione di come “si muove” il virus nella fase del contagio e in quella della malattia; la valutazione se la sequenza genetica di ogni singola persona possa influire su una maggiore o minore suscettibilità individuale al virus; con quale modalità e caratteristica covid-19 si possa modificare nel passaggio da un soggetto a un altro; quale correlazione si instauri tra la guarigione e la creazione degli anticorpi.
EMERGENZA COVID-19, AZZALIN (PD): “VARIAZIONE DI BILANCIO, ZAIA ASSENTE COME AL SOLITO. L’HA FATTO PER SENSO DEL PUDORE, VISTO CHE IL 70% DELLE RISORSE PROVIENE DA RISPARMI DEL CONSIGLIO?”
VENEZIA “In aula o in streaming abbiamo comunque una certezza: l’assenza del presidente Zaia alle sedute consiliari. Neanche la manovra di bilancio dedicata all’emergenza coronavirus l’ha distolto dalle sue pessime abitudini, ma oggi è ancora più grave. Fino a pochi minuti fa era in diretta dalla sede della Protezione civile di Marghera, perché non è rimasto collegato? Aveva finito i dati per la connessione internet? O forse per senso del pudore? Magari ha considerato inutile la sua presenza, visto che questa variazione di bilancio da 12,8 milioni è coperta per il 70% da economie del Consiglio, con la Giunta capace di racimolarne appena 4,7?”. A chiederlo Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico, che in apertura dei lavori odierni ha stigmatizzato l’assenza del presidente della Regione Luca Zaia.
Coronavirus e riaperture. De Carlo: “Via i codici Ateco; chi lavora in sicurezza, riapra subito”
ROMA “Basta con i codici Ateco. Se il Governo effettuasse controlli accurati, così come già accade in Veneto, si potrebbe premiare chi si è adoperato per la sicurezza dei lavoratori”: questa la richiesta all’esecutivo del deputato e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo. “In Veneto, vengono fatti tutti i giorni controlli sulle singole aziende: è giusto che chi si è impegnato per rispettare le regole e tutte le prescrizioni del Cura Italia possa ricominciare in sicurezza l’attività”, spiega De Carlo. I dati diffusi dalla Regione Veneto parlano di 240 visite in azienda al giorno da parte degli SPISAL: 5400 le aziende controllate per un totale di 230mila lavoratori. Il 98% delle aziende controllate è risultata in regola. “Gli imprenditori sanno come tutelare e come far funzionare le proprie imprese: soprattutto, sono coscienti che i lavoratori sono una parte importante del patrimonio delle loro aziende, e quindi si sono attrezzati per proteggerli e farli operare in completa sicurezza. È giusto quindi che chi si è impegnato per questo venga premiato, facendoli lavorare”. De Carlo sottolinea come questa richiesta non arrivi solo dagli imprenditori, ma anche dai lavoratori: “Sono loro stessi a chiedere di poter tornare al lavoro, di poter far ripartire la macchina produttiva. È un segnale importantissimo, perché dimostra come tutti oggi vogliono essere protagonisti della rinascita della Nazione”.
IL SUEM 118 HA IL NUOVO DIRETTORE
I SETTE SINDACI DEI CAPOLUOGHI DEL VENETO UNITI NELL’APPELLO AL GOVERNO
VENEZIA I sindaci delle Città capoluogo del Veneto fanno fronte comune e presentano un documento condiviso con 20 concrete proposte al Governo per aiutare gli Enti locali nella fase della ripartenza che si sta per aprire. L’iniziativa è stata presentata questa mattina con una conferenza stampa in web-conference dalla Smart Control Room dell’Isola Nova del Tronchetto di Venezia con connessi tutti i primi cittadini firmatari del documento: Luigi Brugnaro per Venezia, Mario Conte per Treviso (che è anche presidente di Anci Veneto), Federico Sboarina per Verona, Francesco Rucco per Vicenza, Sergio Giordani per Padova, Jacopo Massaro per Belluno ed Edoardo Gaffeo per Rovigo. “I danni sono davvero ingenti – ha esordito Mario Conte – Prima abbiamo vissuto la preoccupazione sanitaria, e ringrazio la Regione e il governatore Luca Zaia per la sua azione, poi abbiamo vissuto la preoccupazione per i bilanci di cittadini e commercianti, ora per i conti degli enti locali e per i servizi erogati. Noi sindaci abbiamo apprezzato lo stanziamento di 3,5 miliardi di euro da parte del Governo, ma deve essere solo un primo passo e ne serviranno altri. La conta dei danni è inestimabile. Questo è il partito dei sindaci – ha aggiunto – Un partito che, al di là delle appartenenze politiche, ci vede uniti ai colleghi di altri 560 comuni veneti nel voler rispondere ai cittadini nei prossimi difficili mesi“. Per farlo i sindaci veneti chiedono strumenti contabili ad hoc puntando soprattutto sulla sburocratizzazione: “Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare insieme – ha aggiunto il sindaco di Padova Sergio Giordani – Chiedo di liberare i nostri Comuni dalle limitazioni del patto di stabilità, perché siamo Enti virtuosi. Non stiamo chiedendo un euro al Governo, chiediamo solo che ci siano dati gli strumenti per rispondere ai bisogni dei cittadini“. Una richiesta trasversale e univoca: “Tutti e sette i sindaci hanno condiviso i 20 punti del documento – ha affermato Federico Sboarina, sindaco di Verona – Saremo fermi e determinati, ne va del futuro dei nostri cittadini. L’impatto della crisi per gli enti locali è stato devastante, ma una volta che arriveranno risorse non potremo sbattere contro la burocrazia“. Si chiedono procedure più snelle e liquidità sufficiente: “Abbiamo la necessità di coprire i mancati introiti per poter garantire i servizi alla popolazione – ha spiegato il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco – In più nell’ultimo capoverso della lettera di accompagnamento al documento chiediamo strumenti di gestione dell’ordine pubblico straordinari. Sul tema della sicurezza nei prossimi mesi dovrà esserci un’attenzione particolare“. “Per gli enti locali è la tempesta perfetta – ha aggiunto il primo cittadino di Rovigo, Edoardo Gaffeo – diminuiscono le entrate e aumentano in maniera esponenziale le richieste della comunità, tutti temi su cui i sindaci sono e saranno in prima linea. E’ necessario avere a disposizione risorse immediate e concrete“. Le richieste al Governo sono state definite “tecniche ma importanti” dal sindaco di Belluno Jacopo Massaro: “I Comuni oggi erogano quasi il 90% dei servizi ai cittadini – ha spiegato – ma rappresentano solo il 7,6% della spesa dello Stato e il 2% del deficit. In questa fase post emergenziale servirà puntare su di loro, ma i Comuni sono come aziende, non possono fare debito pubblico. Possono erogare servizi solo a fronte di entrate sufficienti, per questo abbiamo la necessità che ci vengano dati gli strumenti necessari, che oggi chiediamo al Governo e che presto chiederemo anche alla Regione del Veneto“. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha sintetizzato le posizioni dei colleghi e spiegato la genesi dell’iniziativa congiunta: “Siamo partiti da un documento sottoscritto tra tutti i 44 sindaci del Veneziano – ha sottolineato – il testo è stato emendato e migliorato per venire incontro alle necessità delle principali città venete. E’ il momento dell’unità per rispondere ai problemi dei cittadini, che sono a casa e sono spaventati dalla crisi economica. Un bilancio complessivo dei danni, stando alle prime stime, si aggira tra i 220 e i 240 milioni di mancati introiti per le casse dei Comuni capoluogo veneti, tra cui spiccano i 115 milioni di euro per il Comune di Venezia, senza contare le società partecipate. I piccoli imprenditori e quelli della filiera turistica sono stati colpiti al cuore, la città è in ginocchio da questo punto di vista. Il Governo – ha rimarcato – deve comprendere l’importanza dei Comuni, per questo ci aspettiamo una sua risposta rapida. Il tema più importante è il trasporto pubblico locale – ha concluso – non siamo in condizione di riprendere con le stesse logiche di prima, però è evidente che il Veneto ha una struttura politica e sociale trasversale su cui puntare, di questo vado decisamente fiero“.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ IL SINDACO DI BELLUNO JACOPO MASSARO
LA DIRETTA FACEBOOK DALLA PAGINA DEL COMUNE DI VENEZIA
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LA VALLE NON BRUCIA L’OM SALVARECH, MA AIUTA IL PRONTO SOCCORSO DI AGORDO
LA VALLE: La Proloco di La Valle ha donato al pronto soccorso di Agordo 6400 euro, ne da notizia la pagina facebook. D O N S E N A M A N 2 0 2 0: “Diamoci una mano. È il nostro modo di dire “noi ci siamo”, noi crediamo nel nostro paese, nella nostra terra. Noi lavallesi siamo particolari, forse un po’ difficili, ma siamo sempre disposti a venire incontro e abbiamo il cuore che sa sorridere. Il 25 aprile non sentiremo gridare “Viva viva l’Om Salvarech”, non si brucerà il vecchio per dare spazio al nuovo, non si correrà Su e do per i Coi né si faranno feste da ballo inte in cao a Conaia. Niente fermerà la nostra volontà di stare insieme, di guardare avanti e di fare il gesto più semplice che ci sia: tendere la mano. Abbiamo quindi pensato di aiutare chi ci ha reso più lieve questo momento, chi ci insegna giornalmente ad avere cura del prossimo. Insieme, noi Associazioni Lavallesi Riunite abbiamo raccolto un piccolo contributo (€ 6.400,00), il quale è stato interamente devoluto al Pronto Soccorso di Agordo”.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CANALE D’AGORDO
BELLUNO: CRESCONO ANCORA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE IN CITTÀ
BELLUNO Continua la crescita delle presenze turistiche nel capoluogo: i dati definitivi registrati dal Sistema Statistico della Regione Veneto attestano che, per il 2019, Belluno ha sfondato il tetto delle 175mila presenze. Nel 2018 ci si era fermati a pochi passi da quota 170mila (169303), mentre nel 2019 il conto totale è arrivato a 175193, il 3,5% in più.
Le presenze A farla da padrone, sono gli italiani, con poco meno di 126mila presenze, circa il 72% del totale. Le presenze straniere, circa 50mila, fanno registrare una decisa accelerata, passando dalle 41611 del 2018 alle 49381 dello scorso anno, con una crescita del 18,6%. Circa la metà degli italiani arriva dal Veneto, dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna; appena fuori dal podio la Sicilia, seguita da Lazio e Campania. Tra gli stranieri, a dominare è la Germania, con oltre 10mila presenze; a seguire, distaccatissime, Francia e Austria, rispettivamente con 3600 e 3300 presenze. Poi, nell’ordine, Stati Uniti d’America, Polonia e Spagna. Chiude la classifica con 17 presenze l’Islanda, ma c’è anche chi ha raggiunto Belluno arrivando letteralmente dall’altra parte del mondo, come attestano le 107 presenze sudafricane e le 118 neozelandesi. A rafforzare la soddisfazione per la crescita, c’è il raffronto con il 2011, l’anno precedente all’insediamento della prima amministrazione Massaro: quell’anno si chiuse con 113436 presenze, delle quali 94mila italiane e 19mila straniere. In 8 anni, la crescita complessiva è quindi stata del 54%, con un +34% per quanto riguarda i turisti italiani e addirittura un +157% tra gli stranieri. A livello mensile, si conferma l’attrattività del periodo tardo-primaverile ed estivo, tra maggio e settembre (93mila presenze, contro le 87mila del 2018); rispetto al 2018, si è registrata una crescita anche nei mesi di ottobre e dicembre (25mila contro 22mila). Identico trend anche per quanto riguarda gli arrivi: 62mila nel 2019, contro i 60mila del 2018 (+2,2%). Di questi, 38mila gli italiani, 24mila gli stranieri che rispetto all’anno precedente hanno fatto registrare un incremento del 14,6% e del 143% rispetto al 2011.
L’ASSESSORE DEL COMUNE DI BELLUNO YUKI D’EMILIA
“BUONI SPESA” A SEGUITO DELL’EMERGENZA COVID-19: GIÀ EROGATI OLTRE 45 MILA EURO. ECCO IL DETTAGLIO DELLE RICHIESTE
FELTRE A due settimane dall’avvio delle procedure per l’assegnazione dei cosiddetti “Buoni Spesa”, la misura mesa in atto dal governo per fronteggiare l’emergenza legata alla necessità dei beni primari di sostentamento, il Comune di Feltre ha soddisfatto 135 richieste, erogando – nel complesso – oltre 45 mila euro. Una cifra ragguardevole, che corrisponde a oltre il 40% del totale assegnato al Comune (109 mila euro) e che attesta l’effettivo stato di necessità in cui si sono venuti a trovare alcuni cittadini e nuclei familiari. L’analisi dettagliata dei richiedenti che hanno già avuto accesso alla misura, redatta dai Servizi Sociali dell’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona, evidenzia come le categorie che hanno fatto maggiormente ricorso al “Buono Spesa” siano quelle degli operai (35 domande), seguita da titolari e lavoratori nel mondo dei bar e della ristorazione (in totale 26) e da altri operatori del settore commerciale (commesse, ambulanti, parrucchieri ed estetiste). Una dozzina sono anche le domande avanzate da lavoratori (sia titolari che dipendenti) del mondo artigiano. Riguardo alle motivazioni che hanno portato i cittadini a richiedere l’accesso al Buono Spesa, vi sono in primis la sospensione dell’attività a causa delle misure di contenimento dell’epidemia (77 persone) e l’attesa della Cassa Integrazione Guadagni (34). Tra le altre motivazioni principali rientrano il mancato rinnovo del contratto di lavoro o la mancata convocazione “a chiamata” per le medesime ragioni. Fa riflettere peraltro che, pur in pochissimi casi, la domanda sia stata avanzata da persone solitamente sostenute da altri familiari, rimasti in questa fase senza un reddito sufficiente (figli/genitori, altri tipi di parentela).
IL SINDACO DI FELTRE PAOLO PERENZIN
EMENDAMENTO SULLE GRANDI CONCESSIONI IDROELETTRICHE PRESENTATO DAL PARTITO DEMOCRATICO
ROMA L’emendamento sul riordino delle concessioni idroelettriche presentato dal Partito democratico alla legge di conversione del decreto ‘Cura Italia’ risponde all’esigenza di dipanare la matassa che finora ha bloccato il rinnovo delle concessioni e di sbloccare i relativi investimenti. Lo assicura il deputato Roger De Menech
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Sul tema interviene anche la segretaria del Pd provinciale di Belluno, Monica Lotto “Questo – dice è quel provvedimento certezze che finora non avevamo. Obbliga a fare le gare per il rinnovo delle concessioni, è la garanzia della tutela delle acque con un canone aggiuntivo che dovrà essere obbligatoriamente destinato al miglioramento e risanamento ambientale, per la prima volta viene fissato per legge un limite minimo della quantità di risorse derivanti dai canoni che le Regioni dovranno versare alle Province montane e infine è previsto un aumento dei sovracanoni al momento del rinnovo delle concessioni. Belluno avrà una quota importante poiché tra i principali produttori di energia idroelettrica in Italia“.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN SULLE CONCESSIONI IDROELETTRICHE
BELLUNO «La partita delle grandi concessioni idroelettriche in scadenza nel 2029 sarà il grande obiettivo dei prossimi anni. Non è una priorità per l’immediato, visto che dovremo affrontare prima di tutto le necessità delle famiglie e delle imprese per superare lo shock economico provocato dall’emergenza coronavirus. In ogni caso, la Provincia è sul pezzo e si sta occupando anche di questo importante tema, che nei prossimi giorni approderà alla discussione in Regione. Mi auguro che si possa trovare una quadratura tale da assicurare benefici alla gente di montagna e al territorio bellunese, che sull’idroelettrico è sempre stato sfruttato. Il Vajont ce lo ricorda ogni giorno». Così in una nota il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, relativamente alla proposta discussa alla Camera di un emendamento (avanzato nel dl “Cura Italia” dal Pd), che riapre il tema delle grandi concessioni idroelettriche; tema che nei prossimi giorni sarà discusso anche in Regione (nella seconda commissione consiliare), relativamente alla proposta di legge n. 486. «La Provincia si è sempre dimostrata attenta alla partita delle grandi concessioni idroelettriche» continua il presidente Padrin. «Tant’è vero che l’abbiamo inserita anche nel report antispopolamento portato al ministro Boccia. Il modello ideale è quello di Trento e Bolzano, dove la gestione dell’intero capitolo idroelettrico è interamente a capo delle Province autonome, con evidente ritorno economico e anche energetico per i cittadini. Un modello che può essere perseguito grazie alla modifica del decreto legislativo 79 del 1999, con relativo passaggio, alla scadenza delle grandi concessioni, di opere, centrali, dighe e impianti alle Regioni». La Regione del Veneto, sulla scorta di quella modifica, ha presentato una proposta di legge, la 486, di prossima discussione (mentre la Lombardia ha già approvato la norma). Su quella proposta di legge, la Provincia di Belluno è intervenuta, chiedendo una serie di emendamenti. «In particolare, quello che prevede che al territorio bellunese arrivi il totale della quota di energia da assegnare; nell’emendamento presentato alla Camera, si indica una quota non inferiore all’80 per cento, da stabilire con successiva legge regionale, ma l’obiettivo della Provincia è arrivare al 100 per cento» continua il presidente Padrin. «Su questa specifica questione, riconosciamo l’impegno della Regione Veneto, che come ha affermato l’assessore Bottacin, è disponibile ad assicurare la percentuale massima della quota energia. Siamo quindi convinti che la Regione integrerà la proposta di legge con l’emendamento che abbiamo chiesto». «Il riconoscimento della specificità di Belluno, provincia interamente montana confinante con Stato estero, è ben presente nella legge Delrio. E anche nel volere popolare, espresso con referendum del 22 ottobre 2017, in appoggio al referendum della Regione Veneto – conclude il presidente Padrin -. Auspichiamo dunque che entro il 2029 il tema delle grandi concessioni idroelettriche possa trovare una soluzione che va nella direzione indicata sia dalla riforma Delrio sia dai referendum. Non è una questione politica, ma di esigenza del territorio e della sua gente».
IL SETTORE DIFESA DEL SUOLO HA DI NUOVO IL DIRIGENTE: PIERANTONIO ZANCHETTA TORNA A TITOLO GRATUITO GRAZIE ALL’INTERESSAMENTO DELLA REGIONE
BELLUNO La Provincia di Belluno risolve una delle criticità emerse nelle ultime settimane: per i prossimi mesi avrà di nuovo a disposizione il dirigente responsabile del Servizio Difesa del Suolo. Il dottor Pierantonio Zanchetta infatti tornerà a lavorare a titolo gratuito. Così ha deciso la Regione Veneto, con apposita delibera di giunta, venendo incontro alla richiesta che l’amministrazione provinciale aveva avanzato qualche settimana fa. «Questa notizia sblocca una situazione che avrebbe potuto crearci più di qualche difficoltà – commenta il presidente della Provincia Roberto Padrin -. Ringrazio la Regione e il vicepresidente Forcolin, che ha capito le esigenze della struttura provinciale e si è subito adoperato per risolvere una criticità importante. Un grazie, ovviamente, al dottor Zanchetta, che per primo si è fatto avanti garantendo la sua disponibilità a tornare a titolo gratuito per affrontare le esigenze della Provincia. Non possiamo che essergli grati: continuerà a lavorare con noi, in un settore – quello della Difesa del Suolo – che resta tra i più sensibili per la montagna, soprattutto dopo gli effetti di Vaia, e che negli ultimi mesi ha dato prova di grande professionalità e attenzione al territorio, pur con una struttura limitata nei numeri».
AMBIENTE. PROROGATI TERMINI COLLEGATI AI BANDI AUTO
VENEZIA “Per ampliare la possibilità di accedere ai contributi previsti e non vanificarne la fruizione a causa delle attuali limitazioni nei movimenti, abbiamo deciso di estendere i termini per gli espletamenti burocratici collegati ai bandi 2019 e 2020 relativi alla rottamazione delle auto e a quello collegato alla trasformazione dell’alimentazione dei veicoli da benzina o gasolio a Gpl o metano”. A dirlo l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, dopo l’odierna approvazione del provvedimento in giunta regionale. La giunta regionale ha, infatti, deliberato la proroga dei vari termini inizialmente previsti. Proroga resasi necessaria a seguito dell’emergenza Covid-19 e dei conseguenti diversi provvedimenti emanati, che hanno messo in atto misure stringenti per contenere la diffusione del virus, con l’obiettivo di non limitare la possibilità di completare le operazioni collegate ai bandi, ovvero l’acquisto del mezzo e la presentazione della relativa documentazione. In relazione al bando rottamazione, collegato alla DGR 247/2020, attualmente ancora aperto con scadenza per presentare le domande già prorogata al 5 maggio 202, la cessazione della circolazione del vecchio veicolo e l’acquisto del nuovo vengono posticipate da luglio al 1 settembre, mentre la presentazione della documentazione potrà essere fatta fino al 2 ottobre 2020. La presentazione della documentazione collegata al bando rottamazione, di cui alla DGR 1235/2019, passa invece dal 30 aprile al 30 giugno 2020. Infine, la presentazione della documentazione collegata al bando per la trasformazione dell’alimentazione dei veicoli, di cui alla DGR 1619/2019, passa dal 1 giugno al 1 agosto 2020.
LA CAMPAGNA FISCALE DEL CAF CISL BELLUNO TREVISO È ONLINE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI OGGI SI FA CON PERSONALCAF CISL SENZA MUOVERSI DA CASA
BELLUNO Con il Caf Cisl Belluno Treviso, la dichiarazione dei redditi è a portata di clic. Il Centro di assistenza fiscale della Cisl avvia la campagna fiscale online. A partire da ieri, è possibile presentare la dichiarazione dei redditi senza muoversi da casa, avvalendosi del supporto da remoto del Caf Cisl: ricevere informazioni e assistenza, caricare i documenti necessari per la elaborazione del 730 e concludere la pratica in videocall con gli operatori del Caf sarà alla portata di tutti.
ANTONIO MIOTTO CISL BELLUNO TREVISO
ASCA RICERCA PERSONALE INFERMIERISTICO
AGORDO ASCA ha indetto una nuova selezione pubblica finalizzata alla formulazione di una graduatoria di idoneità utile all’inserimento a tempo indeterminato e determinato a tempo pieno presso la RSA di Agordo di INFERMIERE. Le modalità di presentazione della domanda si trovano sulla home page del sito aziendale www.servizisocialiasca.it Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 15 maggio 2020.
IL PARTIGIANO OTTORINO DE COL…LE LETTERE A RADIO PIU’
NEL GIORNO DEL FUNERALE DEL PARTIGIANO OTTORINO… ERO UN BAMBINO
QUATRO CIACOLE SU AGORT, TERZA PUNTATA. CELESTE PAGANIN “5 DOMANDE SU AGORDO”
I REPERTI STORICI, QUANDO CORRADO SPONSORIZZAVA IL NOSTRO CALCIO PIU’ BELLO
ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI TAIBON ARRIVA IL SIGNOR GIRASOLE
ALICE BETTOLO, LA MIA QUARANTENA ALLA FINE DELLE TERRE CONOSCIUTE
IERI ALLA RADIO
DAVIDE STOFFIE, IL DIRETTORE DI MARCIALONGA
di Claudio Fontanive
CORONAVIRUS: LE CONCESSIONARIE. ANDREA BELLANI DELL’AUTOSALONE BELLANI
di Claudio Fontanive
I DIARI DEL PESCE ROSSO
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LE ALTRE PUNTATE
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AGORDINOMERON, IL TERRITORIO SI RACCONTA Da un’idea di Gianni Santomaso
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Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in calo a tutte le quote, specie a fondovalle, con eventuali gelate o brinate fino sui 600/800 m. Massime stazionarie o in leggera flessione in quota e in lieve aumento nelle valli grazie al buon soleggiamento, su valori in linea con le medie del periodo. Sulle Prealpi a 1500 m min 0°C max 8°C, a 2000 m min -1°C max 5°C; sulle Dolomiti a 2000 m min -2°C max 5°C, a 3000 m min -5°C max -3°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per brezze, in quota deboli/moderati dai quadranti orientali al mattino e da nord nord-est al pomeriggio, non escluso possano essere ancora tesi nella notte sulle vette delle Prealpi occidentali, a 5-15 km/h a 2000 m, 15-25 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In generale rialzo, eccetto calo delle minime nei fondovalle prealpini. In giornata sono previste punte di 20/21°C nei fondovalle prealpini e di 16/17°C a 1000/1200 m, un po’ meno sulle Prealpi alle stese quote. Sulle Prealpi a 1500 m min 5°C max 12°C, a 2000 m min 3°C max 9°C; sulle Dolomiti a 2000 m min 1°C max 9°C, a 3000 m min -3°C max -1°C.
Venti: Deboli o localmente moderati a regime di brezza nelle valli; in quota deboli da nord nord-ovest, a tratti moderati sulle cime dolomitiche più alte al pomeriggio/sera, a 5-10 km/h a 2000 m e 10-20 km/h a 3000 m.