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Gestione Servizi Pubblici informa che a GOSALDO nelle Località LE CASE, CURTI, INCASAL,LE FOCHE, LAMBROI, DENEORE, MAGAIT, REN, SELLE, COL TAMAI, BITTI, GIARDOI, l’acqua erogata dall’acquedotto è di nuovo potabile e può essere usata, quindi, per scopi alimentari.
Gestione Servizi Pubblici informa che a ROCCA PIETORE in località DIGONERA, l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari SOLO PREVIA bollitura
PROVINCIALE 3 DI VALLE IMPERINA, LOCALITA’ CORDE MOLE-VALLASIN DI GOSALDO OGGI GIOVEDI 21 MAGGIO DALLE 8 ALLE 11.45 E DALLE 13.30 ALLE 17.30 TEMPORANEE INTERRUZIONI ALLA VIABILITA’ FINO A 30 MINUTI PER LAVORI DI ASPORTAZIONE MATERIALE LEGNOSO, ALTERNATIVA 347 DURAN E CEREDA: GOSALDO, FORCELLA AURINE, VOLTAGO, AGORDO.
CHIUDE PONTE MAS, FINO AL 30 GIUGNO PER I LAVORI DI CONSOLIDAMENTO: fino al 30 giugno sarà chiuso sia alle macchine sia ai pedoni. Percorso alternativo: da Ponte Mas a Vignole in Comune di Sedico.
INTERRUZIONI A CRISTO DELLE PIANIZZE sp347 DURAN E CEREDA fino al al 5 giugno (esclusi festivi e prefestivi) possibili interruzioni in località Pianizze (Agordo) della durata massima di 15 minuti dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17, inoltre senso unico alternato nei periodi non interessati dalle chiusura
La Piscina Comprensoriale di Agordo da lunedì 25 maggio riapre al nuoto libero dalle 14 alle 20. Da lunedì 1 giugno, il via all’orario estivo del nuoto libero e il via ai corsi per bambini ed adulti, e anche le attività organizzate (acqua fitness, ginnastica dolce). Attivo anche solarium all’aperto. La piscina sarà aperta il lunedì, mercoledì e sabato dalle 9:30 alle 20, il martedì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 20. La domenica dalle 15 alle 19. Informazioni su corsi e altre attività presso la segreteria dalle 16 alle 19. PRENOTAZIONI ALLO 0437 62,406, A PARTIRE DA LUNEDI, MARTEDI’ 2 GIUGNO APERTURA DALLE 15 ALLE 19.
MUORE MOTOCICLISTA VERONESE DOPO LO SCHIANTO CON UN CERVO. DRAMMA A CANDATEN
SEDICO Grave incidente ieri lungo il rettilineo di Candaten, muore un motociclista veronese, Alessandro Bighignoli di 51 anni. Alle 11, l’uomo , si è scontrato con un cervo che gli ha attraversato la strada mentre era bordo della Honda RC90 stava salendo da Belluno verso Agordo. L’animale gli ha attraversato la strada da destra verso sinistra causando l’impatto. L’uomo è morto sul colpo cadendo a terra.
ZOLDO Incidente anche a Fornesighe . Ferito il centauro, soccorso con l’elicottero, le sue condizioni non sarebbero gravi. Alle 11 di ieri fuoriuscita autonoma del centauro precipitato per sei metri dal piano stradale. Ferito, ma cosciente è stato elitrasportato a Feltre. Sono intervenuti i Carabinieri di Zoldo. L’uomo: M.B., 60 anni di Mira (Venezia) a bordo di una Yamaha 900
IL PRECEDENTE, 30 OTTOBRE 2019 (ARCHIVIO RADIOPIU)
IL CERVO FERMA IL PULLMAN DELLA DOLOMITIBUS. A CANDATEN BRANCHI DI CERVI TUTTE LE NOTTI.
LA VALLE Alle 5.30 del mattino appuntamento con il cervo lungo la regionale 203 agordina a La Muda. A Farne le spese il pullman della Dolomitibus partito da Feltre con direzione Luxottica. Necessario il trasbordo degli utenti. Ed è un miracolo che non succeda in qualsiasi momento dall’imbrunire al mattino a Candaten dove ogni notte branchi di cervi, a decine, stazionano a bordo strada brucando l’erba sia a destra che a sinistra, dunque passeggiando sulla regionale 203 agordina. Le poche piante a protezione della strada (tipo siepe) sono utili solo per giocare a nascondino, piuttosto nascondono gli animali che improvvisamente attraversano la strada.
“Non facevo nemmeno i 50 – racconta Mauro di Taibon – quando l’altra settimana la femmina di cervo si è praticamente buttata sotto l’auto che ne è uscita danneggiata in modo serio, mentre l’animale ha ripreso la via del bosco”. E’ un problema che ad oggi è stato affrontato con dei cartelli e dei segnali luminosi, sempre accessi perchè il pericolo è quotidiano, quindi tutti i sensori messi lungo la strada a cosa servono?
DARIO CASSOL ERA SUL PULLMAN QUESTA MATTINA, DIREZIONE LUXOTTICA
DILLO ALLA RADIO
di Mario Valt
SEDICO Considerato che il Comune di Sedico nei dati ufficiali di bilancio pubblicati sul sito Siope.it**, il sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici nel 2019 alla voce “Proventi da multe e sanzioni per violazioni delle norme del codice della strada” ha percepito più di 229.200 euro, e si presume tale anche per gli anni precedenti ed avvenire visto che ogni tanto arriva a casa la busta verde comprensivi quindi dei tanti che l’autovelox di Candaten giornalmente fa incassare, speriamo che ‘Amministrazione sia più sensibile dopo l’incidente mortale e che provveda urgentemente a destinare parte di tali proventi per garantire un pò più di sicurezza contro l’investimento di tali animali che frequentemente si verificano in quella zona.
**Il SIOPE (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), è un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche, che nasce dalla collaborazione tra la Ragioneria Generale dello Stato, la Banca d’Italia e l’ISTAT.
ERWIN RONCHIIl problema è molto ampio. La settimana scorsa dopo Masare’, verso le 15, i mufloni attraversavano la strada. Io ero in bici e quello davanti a me in moto per fortuna li abbiamo visti arrivare. A parte che anche a Candaten li ho trovati ancora, anche di giorno, con il lockdown gli animali spesso giravano per strada, spiegaglilo che è ricominciato il traffico. Inoltre in un punto critico come quel rettilineo, tenere già da adesso l’erba alta 70/80cm fino a bordo strada non aiuta.
TAMPONAMENTO CON FERITO A CESANA
BORGO VALBELLUNA Incidente a Cesana, scontro tra due veicoli, una Renault Megane condotta da C.S. 40 anni di Valdobbiadene (illeso) e una Peugeot 208 condotta da C.M. 57 anni di Soverzene elitrasportato al pronto soccorso di Feltre per accertamenti in seguito a contusioni, non è in pericolo di vita, nemmeno in prognosi riservata. Il trevigiano su Renault Megane percorrendo la provinciale 1 con direzione Cesana/Feltre, all’altezza del bar Punto, ha tamponato l’auto che lo precedeva. Sono intervenuti i carabinieri di Mel.
FAION, DOVE LA REGOLARITA’ DELL’ACQUA CORRENTE NEI CONDOMINI E’ UN LUSSO
AGORDO Ed ecco che il problema si ripropone sull’altura di Agordo, in località Faion ai piedi del Col di Foglia, un anno fa s’erano aperti i rubinetti delle critiche perché in alcuni condomini l’acqua non arrivava, non sempre, non come si vorrebbe nel terzo millennio. Ieri sera il primo messaggio. “In via Faion 11/b siamo ancora senz’acqua” ci racconta Erik. Al disservizio aprono la porta 6 famiglie mentre nella palazzina accanto gli inquilini aprono il rubinetto e l’acqua esce con regolarità. “Loro – continua Erik – hanno messo mano al portafoglio, si sono installati un autoclave, su consiglio dei tecnici di Gsp. Non lo trovo giusto, con quello che paghiamo in bolletta sarebbe forse più logico che fosse l’azienda a risolvere il nostro problema”. Anche Veruschka si lamenta “Ho chiamato per l’ennesima volta Gsp, ma dal call center rispondono da lontano e non non si riesce a trovare una soluzione. Non se ne può più, infine sono anche riuscita a parlare con un tecnico e mi ha liquidato con una domanda: vi siete messi l’autoclave?”. La palazzina accanto ha dunque risolto il problema probabilmente dopo che Gsp ha garantito di non avere responsabilità, cioè di portare l’acqua fino alla palazzina con le caratteristiche di norma. Il sindaco Roberto Chissalè si è già interfacciato con Gsp segnalando il problema “Mi è stato ribadito – dice – che anche in questo caso l’unica soluzione è quella dell’autoclave”. Ma è anche vero che da qualche anno si parla di trovare ulteriori soluzioni alternative lavorando sulle vasche di raccolta “Corretto – dice il sindaco – da tempo Gsp dice di voler intervenire sulla programmazione con investimenti puntuali potenziando le vasche di raccolta. Terremo alta l’attenzione perché il problema venga valutato e risolto”. Però in questo periodo non si può certo parlare di siccità, o meglio le sorgenti non pare siano a secco. “Anche questo è vero – dice il sindaco – anche per questo ho creduto opportuno avvisare subito Gsp della segnalazione in arrivo da Faion”.
400 MILA EURO PER LAVORI POST VAIA NELLE FRAZIONI ALTE DI ROCCA PIETORE
ROCCA PIETORE Oltre 150 mila euro per la strada di Caracoi, oltre ai 100 mila già investiti ne sono stati aggiunti altri 50 per poter terminare i lavori. Lo ha deciso la Provincia ieri in sopralluogo con il consigliere provinciale delegato alla Difesa del Suolo Massimo Bortoluzzi, il dirigente Pierantonio Zanchetta, la geologa Stefania Bassani e l’impresa che ha effettuato i lavori. Sono inoltre stati stanziati altri 250mila euro per la sistemazione del ponte sotto Caracoi Agoin e ripristini vari, oltre ad altri interventi possibili con il Fondo Comuni Confinanti. Allo studio inoltre la nuova strada da Pezzé a Caracoi Cimai che avrà la doppia funzione di arteria di emergenza per il villaggio in caso di interruzioni della strada principale utile inoltre per il recupero dei numerosi schianti presenti nella zona di Businera. Alla ricognizione di ieri erano presenti anche sindaco e vice sindaco in rappresentanza dell’amministrazione comunale. La squadra è salita da Santa Maria delle Grazie lungo una strada che ha sempre creato problemi negli anni, che presenta un dislivello di 300 metri in soli 4 chilometri, dai 1000 di Santa Maria delle Grazie ai 1300 di Caracoi
IL SINDACO ANDREA DE BERNARDIN
NON SOLO TEST VOLONTARIO PER I TAMPONI IN LUXOTTICA AD AGORDO, MA ANCHE IL BADGE DI PROSSIMITA’, LA FONDAZIONE DEL VECCHIO STANZIA 1,5 MILIONI DI EURO PER UN’INIZIATIVA CHE COINVOLGE L’UNIVERSITA’ DI PADOVA CON IL PROFESSOR CRISANTI. SUI 200 MILIONI PER LE ZONE COLPITE DAL CORONAVIRUS CHE TAGLIA FUORI IL VENETO PRONTO IL RICORSO CONTRO IL GOVERNO ROMANO. IERI A MARGHERA PROTESTA DELLE MAESTRE D’ASILO ED EDUCATRICI, OGGI L’ORDINANZA PER IL VIA LIBERA ALL’APERTURA DEGLI ASILI E CENTRI ESTIVI IN VIGORE DA LUNEDI. CALANO I RICOVERI E IERI NESSUN NUOVO POSITIVO IN REGIONE, MA CI SONO 15MILA TAMPONI IN MAGAZZINO DA PROCESSARE. CRISANTI ESULTA, ZAIA E CALDOGNO FRENANO INVITANDO ALLA PRUDENZA.
di Mirko Mezzacasa
Nessun contagio ieri in regione, nessun nuovo caso di positività per la prima volta dal 21 febbraio ma va però tenuto conto del rallentamento nella processazione dei tamponi per il guasto a due macchine, sono oltre 15 mila le provette in magazzino che attendono di essere testate. In provincia di Belluno non si contano nuovi contagi da 4 gironi, calano i pazienti negli ospedali e nessuna persona è attualmente ricoverata in terapia intensiva. Il virologo Crisanti ora nome noto anche in Luxottica, ha ricordato che i dati positivi sono il risultato di un lavoro di squadra Regione-Università di Padova. Nome noto negli stabilimenti di Del Vecchio perché Crisanti è alla testa di un progetto di tamponi sistematici per 15 mila dipendenti del gruppo (su base volontaria iniziati l’11 maggio) che prevede anche il tracciamento grazie al badge che segnala anche il superamento delle distanza inviando i messaggio nel rispetto della privacy ad un database centrale. Ieri è stata la giornata della manifestazione pacifica delle maestre d’asilo e delle educatrici arrivate a Venezia all’ora della conferenza stampa con cartelli e richieste. Il Presidente Zaia ha loro risposto che oggi firmerà l’ordinanza che permetterà l’apertura delle scuole da lunedi sia per i piccoli dell’infanzia che per gli adolescenti che potranno partecipare a centri estivi e Grest, saranno allargate le disposizioni nazionali che includono la fascia 0-3 anni. La Regione intanto subisce la beffa governativa, le zone rosse incluso Vo’ non riceveranno un euro essendo tutti i Comuni della Regione esclusi dai rimborsi. Per il Governo 5 Stelle-Pd i 200 milioni sono tutti per la Lombardia e altre zone colpite dal Covid19, il Veneto annuncia il ricorso. E mentre si guarda al presente pensando al passato (ultimi 3 mesi) immancabile il pensiero al futuro, alla paura di una nuova epidemia autunnale, il Veneto si prepara per attivare in caso di emergenza oltre 2500 posti letto, 840 in terapia intensiva, oltre 1000 in malattie infettive e oltre 660 in pneumologia.NELLE ULTIME 24 ORE IN VENETO Nuovi casi di positivi 0 (mercoledi 37) da inizio epidemia 19038 (0), attualmente positivi 3247 (-259), negativizzati/guariti 13938 (+240) in isolamento domiciliare 3210 (-249) ricoverati 605 (-27), in ospedale 510 (-15) , ospedali di comunità 95 (-12 ), terapia intensiva 40 (-6) , 27 positivi, 40 negativi), dimessi 3492 (+34) , decessi ospedale1378 (5) , totale decessi 1853 (17) DA QUATTRO GIORNI CONTAGI ZERO IN PROVINCIA MA ATTENZIONE al ritardo nella refertazione dei tamponi Covid-19, le cause: maggior numero di tamponi effettuati, carenza di reagenti e guasto tecnico alle apparecchiature dell’Azienda Ospedaliera di Padova. MENO DI 500 PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE, 16 GUARITI IN 24 ORE, 4 PAZIENTI IN MENO IN OSPEDALE NELLE ULTIME 24 ORE IN PROVINCIA DI BELLUNO Casi positivi 0 (mercoledi 0) dal 21 febbraio 1153 (0 ), attualmente positivi 275 (-16), deceduti 105 (0), negativizzati/guariti 773 (+ 16), in isolamento domiciliare 487 (-35), ricoverati ospedale San Martino 7 (-1) , terapia intensiva 0 (0) , ospedale di Comunità di Belluno 8 (-1) Agordo 9 (-2 ).
DA QUATTRO GIORNI CONTAGI ZERO IN PROVINCIA MA ATTENZIONE al ritardo nella refertazione dei tamponi Covid-19, le cause: maggior numero di tamponi effettuati, carenza di reagenti e guasto tecnico alle apparecchiature dell’Azienda Ospedaliera di Padova. MENO DI 500 PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE, 16 GUARITI IN 24 ORE, 4 PAZIENTI IN MENO IN OSPEDALE
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA – REGIONE 21 MAGGIO 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
LEGGI LA CONFERENZA DI LUCA ZAIA
Siamo preoccupati per il clima di festa e per possibli re infezioni. Le segnalazioni di assembramenti sono continue i giovani non utilizzano la mascherina. E’ un problema che si rivela in tutte le piazza italiane, si respira un’aria di liberi tutti. Di fronte a nuovi focolai ricordiamo che si procede nuovamente con le chiusure. Prudenza almeno fino al 2 giugno.
LA PROTESTA DELLE MAESTRE D’ASILO ED EDUCATRICI: “PRIMI A CHIUDERE, PRIMI AD ESSERE DIMENTICATI” Manifestazione a Marghera, davanti alla sede della Protezione civile per sollecitare dal Governo norme e tempi per la riapertura delle strutture. Nidi e materne chiedono alla Regione Veneto soluzioni concrete. “Hanno la responsabilità del nostro futuro – ha detto Zaia – che rappresentano il nostro futuro. Domani uscirà un’ordinanza sui centri estivi e parchi di divertimento”.
TURISMO Si va verso uno ‘Schengen sanitario’, penso che non ci siano limiti rispetto alle quarantene. Stiamo parlando di impatti impressionanti dall’estero, la diagnostica sui turisti esteri sarebbe impossibile. Che il Ministero degli Esteri faccia una parte importante sui tavoli internazionali. Spero che si finisca di leggere di corridoi che non riguardano l’Italia ma piuttosto Germana e Austria verso la Croazia.
200 MILIONI DAL GOVERNO MA NON PER IL VENETO Noi facciamo ricorso perché il decreto è offensivo per i veneti a proposito dell’assenza delle zone rosse regionali tra i destinatari degli aiuti del rilancio. Il Veneto ha avuto 1.847 morti e 19 mila malati.
APP NAZIONALE Presto un incontro tra i presidenti di Regione, purtroppo è partita male si è atteso troppo e lasciato andare la discussione sulle giuste preoccupazioni di privacy e gestione dati. Se non si recupera avrà grosse difficoltà a decollare. Noi lavoriamo sulla biosorveglianza, non sulla tracciabilità dei contatti.
LEA E TAMPONI Nel Piano della sanità del Veneto non si paga ma il tampone si fa a seconda delle indicazioni. Tamponi per soggetti non aventi titolo sono rubati alle persone malate o con contatti a rischio. Sarebbe bello fare tamponi a tutti, ma tecnicamente è impossibile
MAESTRE D’ASILO ED EDUCATRICI “CI AVETE DIMENTICATO, ABBIAMO BISOGNO DI RIAPRIRE E LAVORARE”
VENEZIA Oggi in conferenza stampa a Marghera erano presenti le maestre d’asilo e le educatrici, hanno portato la loro voce e l’esigenza che le scuole possano riaprire con regole di buon senso e adeguati finanziamenti.
INTRODUZIONE LUCA ZAIA
Manifestazione a Marghera, davanti alla sede della Protezione civile per sollecitare Il Governo ad emanare norme e tempi per la riapertura delle strutture. Nidi e materne chiedono alla Regione Veneto soluzioni concrete.
“DE COCCIO”: NESSUNA SANZIONE NELLA GIORNATA DI IERI
BELLUNO È stato un mercoledì senza sanzioni quello appena trascorso. 581 le persone controllate dalle Forze dell’Ordine in base ai controlli per il contenimento del Covid-19. Da inizio settimana sono 1456 le persone controllate e 8 le sanzioni inflitte e una persona denunciata per altri reati. Controllate anche 700 attività commerciali e anche in questo caso non si segnalano infrazioni.
CORONAVIRUS: IN VENETO OLTRE 60 MILA POSTI IN MENO
VENEZIA Sono oltre 60 mila i posti di lavoro persi in Veneto dall’inizio dell’emergenza Covid-19. Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio di Veneto Lavoro, a partire dal 23 febbraio scorso, giorno di avvio delle restrizioni imposte dal Governo per contenere la diffusione del virus, e fino al 17 maggio sono andate perse in media 5 mila posizioni di lavoro dipendente alla settimana, tra mancate assunzioni e posti di lavoro effettivamente persi, per una contrazione complessiva pari al 3% dell’occupazione dipendente. Rispetto ai monitoraggi precedenti la riduzione settimanale media si è ridotta in funzione della minore entità delle perdite registrate nelle ultime due-tre settimane osservate. A partire dal 4 maggio, infatti, in concomitanza con il progressivo allentamento delle misure di lockdown, si registrano segnali di ripresa, o quantomeno di rallentamento della caduta occupazionale. Ma l’impatto dell’emergenza nel trimestre considerato febbraio-maggio, tra contratti cessati e mancate assunzioni, segna una perdita congiunturale netta di posizioni di lavoro dipendente attorno 62.700 unità. Il settore più colpito rimane quello turismo: rispetto al 2019 l’Osservatorio di Veneto Lavoro quantifica 30 mila posti di lavoro in meno. Sul comparto grava inoltre l’incertezza riguardo ai numerosi contratti a termine in scadenza entro il mese di giugno e per i quali il rinnovo rimane in dubbio. I servizi turistici, in primis ristorazione e ricettività, continuano a scontare un vero e proprio “blocco” della domanda (meno’85% rispetto ai volumi dello scorso anno). Ma anche l’istruzione privata (-88% nelle ultime due settimane), l’editoria e la cultura scontano pesantemente gli effetti della mancata ripartenza. Il settore agricolo è l’unico, insieme ai servizi informatici, a registrare un saldo occupazionale positivo dall’inizio della crisi, con una crescita di 4.500 posti di lavoro. Il riavvio della produzione determina il recupero delle assunzioni anche nelle attività di noleggio e riparazione, nei servizi di pulizia e nelle attività professionali.
AZZALIN (PD): “PER ZAIA IL VENETO È COVID-FREE? ALLORA LA SMETTA CON LE QUOTIDIANE CHIACCHIERE DA BAR ALL’ORA DELL’APERITIVO: NON È PIÙ INFORMAZIONE MA SOLO PROPAGANDA”
VENEZIA “Se il Veneto è Covid-Free, e si può votare a luglio, perché Zaia continua ogni giorno con le sue interminabili dirette Facebook, ridotte ormai a chiacchiere da bar all’ora dell’aperitivo? Dall’informazione ormai siamo passati direttamente alla propaganda ed è scorretto. È evidente che la spropositata presenza mediatica del governatore ha poco a che fare con l’emergenza coronavirus, che anzi strumentalizza, e ben più con la ricerca di un’investitura plebiscitaria, senza curarsi di violare elementari regole democratiche. Oggi come ieri il fine giustifica i mezzi. Affermare però una cosa importante come questa, Veneto Covid Free, significa mettere la ‘firma Zaia’ su zero contagi da stasera e zero ricoverati. Gli vogliamo credere. Ma significa che appena compare un numero superiore allo zero in qualsiasi statistica, possiamo dire che ogni veneto che rientra in quei numeri è la prova delle bugie del presidente Zaia”. A dirlo è Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico, replicando alle esternazioni del governatore, che insiste per elezioni a luglio. “Sul piano amministrativo-sanitario abbiamo sempre collaborato, come è giusto che sia durante un’emergenza del genere. Adesso siamo in una nuova fase, lo dice Zaia, e quindi è scorretto confondere i piani. Se si invocano elezioni a breve, un presidente di Regione dovrebbe sapere che ci sono delle regole. La finestra temporale la deciderà il Governo, sulla base di indicazioni di carattere sanitario. Ma, come stiamo ribadendo da settimane, c’è un problema riguardante la par condicio, che il ‘Serenissimo Doge’ finge di non vedere. Indipendentemente dai sondaggi, le regole del gioco devono essere uguali per tutti. In democrazia funziona così”.
“NO ALLA CHIUSURA DELLE LUNGODEGENZE”, MOZIONE DEL PD. PIGOZZO: “L’EMERGENZA CORONAVIRUS IMPONE LA REVISIONE DEL PIANO SOCIOSANITARIO”
VENEZIA “L’emergenza coronavirus ha mostrato come alcuni servizi siano assolutamente indispensabili: per questo chiediamo di modificare il Piano sociosanitario, bloccando la prevista chiusura delle Lungodegenze”. La richiesta arriva dal Partito Democratico con una mozione che ha come primo firmatario il consigliere Bruno Pigozzo. “È un appello che facciamo senza spirito polemico e con volontà collaborativa. L’ho chiesto esplicitamente anche oggi in Quinta commissione all’assessore Lanzarin, collegata per aggiornare sull’andamento dell’emergenza Covid-19. Quanto accaduto in questi mesi ha rivelato alcune criticità del Sistema sanitario nazionale e sociosanitario regionale ed è doveroso correggerle. Pensiamo per esempio alla necessità di attivare i Covid Hospital, con la modifica e lo spostamento di servizi o la sospensione di alcune prestazioni. Alla luce di tutto ciò, per evitare future complicazioni, crediamo sia utile una revisione. Ed è il momento migliore per farlo, adesso che la pressione dell’emergenza sanitaria si è allentata, coinvolgendo sindaci, dirigenti medici e personale sanitario”. In base a quanto previsto dal Pssr e relative schede ospedaliere, le Lungodegenze dovranno essere disattivate in tutte le Ulss entro il 31 dicembre. “Purtroppo in alcune Aziende stanno già procedendo alla soppressione dei posti letto nonostante l’emergenza e senza aver attivato l’alternativa, come previsto invece dalla delibera regionale 614 che prescrive la ‘non interruzione del servizio’. Siamo convinti, e i fatti l’hanno confermato, che le Lungodegenze siano fondamentali per ospitare pazienti post-acuti non stabilizzati e con più patologie; è un servizio diverso da quello offerto da Ospedali di Comunità e Unità riabilitative territoriali. Per questo invitiamo la Regione a congelare con effetto immediato il Pssr e a lavorare insieme per capire cosa mantenere e cosa modificare perché sorpassato dagli eventi, lasciando la regia della revisione in capo alla commissione Sanità del Consiglio”.
ZONE ROSSE VENETE “SPARITE” DAL DL RILANCIO. DE CARLO: “INCONCEPIBILE E GRAVISSIMO. I VENETI VALGONO MENO DEGLI ALTRI ITALIANI?”
ROMA “Evidentemente, a questo governo piace creare cittadini di serie A e di serie B: dopo il bonus mobilità negato ai piccoli comuni, ecco che adesso dal Decreto Mobilità spariscono le zone rosse del Veneto. Forse la vita dei nostri 1800 morti e i posti di lavoro persi da oltre 60mila veneti valgono meno che nel resto d’Italia?”: il deputato e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, torna ad attaccare l’esecutivo sui 200 milioni di euro assegnati alle zone rosse di Lombardia ed Emilia Romagna, ma negate al Veneto. “Da un lato, c’è l’indecorosa retromarcia, che come annunciato sarà oggetto di ricorso da parte della Regione, che ha prima visto inseriti e poi cancellati – tutto con un banalissimo comunicato di rettifica, dopo la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale – i comuni veneti dalla possibilità d’accesso al fondo. Non è grave solo l’atto della cancellazione, ma il modo con cui si è inciso sostanzialmente e non formalmente sulla norma: con quattro righe di nota, che vanno a modificare un testo approvato, bollinato e pubblicato ufficialmente”, sottolinea De Carlo. “Dall’altro, c’è proprio un gravissimo errore di base: vengono ammessi tutti i comuni delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza, ma anche in Veneto abbiamo avuto il riconoscimento di zona rosse per tre intere province: Padova, Treviso e Venezia. Non lo sapevano? Eppure ci sono fior fiore di ministri e sottosegretari veneti… Cosa hanno fatto milioni di veneti per essere ignorati e anche penalizzati da un esecutivo più attaccato alle poltrone che alla vita e al lavoro dei suoi cittadini? I giochetti politici, vedi la farsa sulla sfiducia del ministro Bonafede, se li facciano pure tra di loro, ma non si permettano di prendere in giro centinaia di migliaia di famiglie che hanno perso i propri cari, il proprio lavoro, la speranza di un futuro normale e ora vengono pure beffati da una cancellazione inconcepibile e fuori da ogni logica”.
DL RILANCIO. BOND (FI): COMUNI ESCLUSI DAI FONDI PER LE ZONE ROSSE, APPELLO AI MINISTRI VENETI
“Ingiusto e impensabile lasciare i Comuni della nostra regione, il Veneto, esclusi dai fondi destinati alle zone rosse come ad oggi previsto nel DL Rilancio. Invece di limitare i fondi ai Comuni di sole 5 Province, andrebbero estesi a tutte le zone rosse. Nel caso del Veneto ancor di più considerando che la regione ha pagato un caro prezzo in termini di vite umane, Parliamo di oltre 1.800 morti e circa 19 mila malati”. E’ quanto dichiara il deputato veneto di Forza Italia, Dario Bond, che aggiunge “Il decreto va riscritto. Occorre far ragionare il Governo su un errore evidente riconosciuto anche dal ministro degli Esteri Di Maio”. “Faccio un appello ai ministri veneti D’Incà e Fraccaro perché intervengano a difesa della propria terra e affinché si faccia chiarezza. E’ urgente rivedere il Dl Rilancio prevedendo un’estensione giusta e doverosa dei fondi a tutte le province e i comuni diventati zona rossa. Non possiamo penalizzare i territori per assecondare stupidi giochi di potere” conclude Bond.
PUNTO STAMPA DI ADRIANO RASI CALDOGNO DIRETTORE GENERALE ULSS 1 DOLOMITI
BELLUNO Ieri il punto stampa di Adriano Rasi Caldogno, direttore generale della ULSS 1 Dolomiti. Nel video anche il dottor Rodolfo Muzzolon, direttore delle Pneumologia e del Dipartimento di area specialistica del San Martino di Belluno, che ha vissuto in prima linea l’emergenza, e i consigli sull’uso delle mascherine e sulle misure di prevenzione per la #fase2
LUXOTTICA: ALTRE 5 SETTIMANE DI CASSA INTEGRAZIONE PAGATA AL 100%
AGORDO Ieri l’incontro tra sigle sindacali (CGIL, CISL e UIL) e dirigenza Luxottica. Nell’incontro le Parti hanno concordato la proroga della richiesta di CIGO per COVID-19 per ulteriori 5 settimane a decorrere dal 16 maggio 2020 per tutti i lavoratori di tutti gli stabilimenti Luxottica in Italia, in base a quanto previsto dal Decreto Rilancio. Per suddetto periodo l’Azienda garantirà a tutti l’integrazione del salario al 100%,e la più ampia rotazione possibile del personale. E’ stato anche condiviso l’utilizzo della Banca Etica in favore dei soggetti “fragili”, anche a valere per il periodo pregresso di CIGO, e la sua implementazione da parte dell’Azienda con importo pari a 21.759,5 (derivante da mancate timbrature). L’Azienda ha anche riferito gli sviluppi rispetto all’attuazione del Protocollo Sanitario per il contenimento e la prevenzione del contagio, di concerto con la collaborazione e guida scientifica del Professor Crisanti dell’Università di Padova, che è oggetto di discussione e confronto all’interno dell’Osservatorio nazionale, il quale provvederà ad informare i lavoratori in merito alla sua evoluzione. Nei prossimi giorni le RSU e HR si incontreranno in ogni stabilimento.
LUXOTTICA E UNIVERSITA’ DI PADOVA PER LA FASE 2 CON IL PROFESSOR CRISANTI
MILANO Luxottica vara un nuovo modello di gestione della Fase 2 e di prevenzione nelle sue sedi di lavoro sotto il patrocinio scientifico del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova e del Laboratorio di Microbiologia e Virologia Università/Azienda Ospedale di Padova diretti dal Prof. Andrea Crisanti. Il pacchetto di misure straordinarie guiderà nei prossimi mesi la transizione verso una nuova normalità lavorativa e mette ancora una volta al centro la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei clienti ottici e di tutti i consumatori. Cuore del nuovo modello organizzativo sarà l’integrazione delle misure di sicurezza e prevenzione passiva sin qui adottate con meccanismi di sorveglianza attiva, tra cui un innovativo “protocollo tamponi” e un sistema di monitoraggio dinamico del rischio contagio. Le procedure di sorveglianza sono state presentate alle Parti Sociali nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Luxottica per la Fase 2 “Insieme per Ripartire”, costituito tra azienda e rappresentanze sindacali nel mese di aprile per favorire il confronto su proposte nel contrasto al COVID-19. Con gli opportuni adattamenti, saranno estese progressivamente a tutte le sedi nel mondo, confermando il ruolo di laboratorio di innovazione dell’Italia per l’intero Gruppo. Il nuovo “protocollo tamponi”: verso i test “intelligenti” Luxottica offrirà gratuitamente a tutta la popolazione aziendale tra uffici, stabilimenti e negozi l’opportunità di sottoporsi, in una prima fase su base volontaria, a un tampone per la diagnosi di positività al virus SARS-CoV-2. L’iniziativa, partita l’11 maggio nelle sedi di Agordo e Sedico (BL), sarà rivolta a tutti i dipendenti italiani del Gruppo, ai loro familiari e, con l’estendersi delle capacità operative nell’esecuzione dei tamponi, anche a determinate comunità locali.
Luxottica si avvarrà di un nuovo Laboratorio COVID-19 diretto dal Prof. Crisanti presso l’Università/Azienda Ospedale di Padova, realizzato con il contributo iniziale di 1,5 milioni di Euro della Fondazione Leonardo Del Vecchio e che potrà gestire a regime fino a 40mila tamponi diagnostici al mese.
La prima fase di test offrirà una fotografia esatta e completa della popolazione Luxottica e sarà finalizzata a isolare i positivi asintomatici. In parallelo, azienda e Università stanno mettendo a punto un nuovo sistema digitale per mappare dinamicamente il livello di esposizione al rischio di contagio di ogni singolo dipendente. Lo strumento permetterà a regime di intervenire sul personale Luxottica con tamponi mirati, o “intelligenti”, perché eseguiti con la giusta frequenza e indirizzati alle situazioni più significative nell’ambito del processo di sorveglianza attiva. L’algoritmo COVID-19 per contenere il rischio contagio Sviluppata dall’equipe del Prof. Crisanti in collaborazione con Luxottica, la nuova piattaforma si alimenterà nel tempo di informazioni rilevanti per individuare in tempo reale, nel totale rispetto della privacy dei dipendenti e grazie a un “algoritmo COVID-19” proprietario, gli snodi più sensibili della 2 comunità aziendale, da sottoporre eventualmente a test diagnostico. Luxottica chiederà ai lavoratori di fornire e aggiornare tramite questionario un set di informazioni utili per classificare contesti e comportamenti a rischio, da incrociare con altre variabili significative, come i dati epidemiologici giornalieri dei comuni di residenza o domicilio. Protocolli di prevenzione e sicurezza potenziati, arriva il “badge di prossimità” che rispetta la privacy Luxottica ha lavorato fin dai primi giorni dell’emergenza per mettere al riparo dai rischi le sue persone nelle fabbriche, in negozio e negli uffici, per introdurre presidi di salute e sicurezza passiva e per diffondere la cultura della prevenzione all’interno dei luoghi di lavoro e nel quotidiano, a vantaggio di tutti. I protocolli interni sono stati progressivamente rafforzati con il crescere delle conoscenze sul comportamento del virus, da ultimo con l’introduzione del rilevamento della temperatura corporea agli ingressi con l’impiego di termoscanner automatici e non invasivi.
L’insieme delle misure è stato affinato e validato dal gruppo di ricerca del Prof. Crisanti.
L’azienda lancerà infine nei prossimi giorni nello stabilimento principale di Agordo una nuova sperimentazione che prevede l’adozione di un “badge di prossimità” per aiutare i dipendenti a osservare il distanziamento sociale e per gestire in forma anonima eventuali contatti a rischio. Equipaggiato con un sensore digitale ma senza alcuna funzione di geolocalizzazione, segnalerà ai dipendenti con un allarme sonoro il superamento della distanza minima di 1,5 metri da eventuali colleghi di lavoro, inviando in modo anonimo il dato di contatto a un database centrale. Ogni dipendente sarà identificato a sistema da un codice crittografato e genererà nel tempo una propria cronologia di contatti ravvicinati sul luogo di lavoro. Qualora venisse identificato un caso di positività al COVID-19 all’interno della popolazione aziendale, tali informazioni potranno permettere di intervenire con tempestività nell’isolare potenziali focolai e sottoporre a nuovo tampone i lavoratori potenzialmente esposti al contagio. Il badge di prossimità integra e potenzia la capacità predittiva del modello di sorveglianza attiva e l’efficacia del protocollo di test. Numero verde di consulenza medica Per offrire un ulteriore elemento di conforto e rassicurazione alle sue persone nella Fase 2 e nel contesto delle nuove sperimentazioni, Luxottica ha avviato un numero verde interno di consulenza medica immediata per i dipendenti e le loro famiglie, grazie al supporto di medici qualificati. Il nuovo servizio affianca la linea di ascolto sul COVID-19 già attiva dai primi giorni dell’emergenza, a disposizione di ogni dipendente che senta il bisogno di parlare, anche di notte e nei fine settimana, con un professionista esperto.
Il commento di Francesco Milleri, Amministratore Delegato di Luxottica “La dimensione unica di questa crisi richiede risposte e strumenti nuovi, non adattamenti di vecchi modelli. Quello che oggi cambia e costituisce la vera novità è l’evoluzione del concetto di comunità e di responsabilità aziendale. Una responsabilità che si amplia a tutelare l’intero sistema sociale ed economico di riferimento. Deve cambiare il ruolo delle aziende per la loro stessa sopravvivenza come dovrà evolvere e adattarsi a questa nuova realtà il ruolo dello Stato, della politica e delle Organizzazioni Sindacali. Solo la convergenza di modelli organizzativi innovativi, tecnologie digitali, nuova legislazione del lavoro e adeguati meccanismi di stimolo dell’economia potranno garantire una solida risposta a questa crisi globale”.
La visione del Prof. Andrea Crisanti “Quando il potenziale di innovazione e conoscenze dell’Università, agevolato anche da uno stato di emergenza, incontra il meglio dell’imprenditoria si aprono orizzonti e opportunità assolutamente inaspettate e di un’ampiezza tale che ci spingono a pensare che una soluzione positiva a questa crisi è possibile. Assieme a Luxottica e grazie al generoso contributo del Presidente Del Vecchio e della sua Fondazione, l’Università di Padova e UOC di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedale ha sviluppato un modello innovativo e sostenibile per prevenire la trasmissione di COVID19 nei luoghi di lavoro che combina protocolli di sicurezza passiva e misure di sorveglianza attiva. Grazie all’impiego sistematico di diagnosi molecolare mirata (tamponi), al supporto di applicazioni informatiche e alla collaborazione indispensabile dei dipendenti, potremo tenere sotto controllo giorno per giorno i punti più vulnerabili della cintura di protezione sanitaria messa a punto dall’azienda, e intervenire preventivamente per arginare eventuali problematiche. Ci auguriamo che questo approccio possa contribuire all’emersione e a una migliore comprensione del fenomeno degli asintomatici, critico per tutto il sistema sanitario, e che questa soluzione innovativa possa essere adottato da altre realtà produttive del territorio. La collaborazione pubblico-privato in questo caso porta a sintesi esigenze spesso contrapposte come quelle economico-produttive, di salute pubblica e di tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori, tracciando una rotta condivisa per affrontare un inevitabile periodo di convivenza forzata con il virus.”
BLACKFIN E LA RIPARTENZA. LE PAROLE DI NICOLA DEL DIN
TAIBON “In questo particolare momento che non ha precedenti nella nostra storia recente, abbiamo avuto il tempo di pensare nuovamente a noi stessi, per rinsaldare le fondamenta di quella consapevolezza che ci ha permesso, più di dieci anni fa, di dare forma al sogno Blackfin. Non siamo qui a dirvi che sarà facile ripartire, sarebbero solo parole. Ma vogliamo dirvi con forza e concretezza che sarà possibile farlo solo credendo in noi stessi, nei nostri valori, nella nostra educazione e nella nostra storia”. È il messaggio che, affidato alle parole del CEO Nicola Del Din, Blackfin desidera rivolgere ai suoi clienti, agli stakeholder e a tutto il settore. Un messaggio di ripartenza, che unisce la coscienza della difficoltà all’entusiasmo di chi è pronto perché sa di avere la forza per tornare subito in azione, basandosi su quelli che rappresentano gli asset imprescindibili dell’Azienda: Indipendenza totale; Solidità estrema delle persone di montagna; Produzione interna realmente italiana “Neomadeinitaly”; Persone sempre al centro, con una condivisione di valori e di cultura; Mezzo secolo di esperienza; Visione costante; Prodotto esclusivo; Materia eccellente; Dinamicità flessibile
IL VIDEO MESSAGGIO
L’APPELLO AI CITTADINI DALL’ORDINE DEI MEDICI DEL VENETO
BELLUNO Con una lettera aperta, la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Veneto fanno un appello ai cittadini.
LA LETTERA
In queste ore, dopo le straordinarie difficoltà dei mesi scorsi legate all’epidemia Covid-19, che hanno costretto a una sofferta reclusione la quasi totalità della popolazione, il contagio frena e la curva si consolida. L’allentamento dei contagi è il risultato dell’esemplare rispetto delle regole dei nostri concittadini, che hanno seguito le disposizioni emanate dalle Istituzioni, della risposta efficace ed efficiente del nostro sistema sanitario, in comunione con la competenza, abnegazione e professionalità di tutti gli operatori della sanità, delle azioni sinergiche della protezione civile, dei volontari, e di tutti coloro che ancora oggi combattono in prima linea. Siamo stati sottoposti a prove molto dure, abbiamo affrontato settimane tragiche e commosse, ma siamo passati finalmente al proseguimento della fase 2, con la riapertura di molte attività economiche, purché nel rispetto dei protocolli nazionali e delle linee guida approvate dalla Regione Veneto, e con una ritrovata normalità di movimentazione sociale, seppur cauta.
La conquistata libertà ora non deve farci ritornare indietro.
Facciamo appello a tutta la popolazione del Veneto, che ha dimostrato di essere forte, coesa e attenta alle componenti più fragili delle sue comunità, di continuare ad osservare questi comportamenti fondamentali, obbligatori per il bene di tutti: indossare le mascherine o altra idonea protezione delle vie respiratorie in modo corretto (copertura integrale di naso e bocca), utilizzare guanti o gel igienizzanti, mantenere il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro (2 metri nell’esercizio di attività sportive). Raccomandiamo di seguire le altre norme igieniche come buona abitudine: lavarsi di frequente le mani, non toccarsi il viso e gli occhi, starnutire e soffiarsi il naso su fazzoletti monouso, tossire nella piega del gomito, arieggiare gli ambienti. La bella stagione invita a stare all’aria aperta; approfittiamo delle ore di sole per una sana camminata o attività motoria: ne avremo beneficio fisico e mentale. Ribadiamo, ancora una volta, di stare attenti alle fake news e di evitare terapie “fai da te”, ma di rivolgersi sempre ai medico curante. Siamo fiduciosi che le ulteriori conoscenze scientifiche di questo nuovo virus ci consentiranno una efficace prevenzione e terapie adeguate per la salute della nostra popolazione. La nostra Regione si sta portando avanti nella sperimentazione scientifica della plasmaferesi per il trattamento dei pazienti con forma grave di Covid-19, con la creazione di una banca del plasma per il caso di possibili reinfezioni a partire dall’autunno. Rivolgiamo il nostro appello ai guariti che nelle prossime ore riceveranno l’invito della Regione Veneto a sottoporsi al prelievo per la donazione del sangue: “voi potreste essere le persone che stiamo cercando”, la vostra risposta contribuirà alla ricerca scientifica e darà una possibilità di guarigione in più agli ammalati.
Cari concittadini, non ne siamo ancora fuori.
Spetta ora a ciascuno di noi determinare la buona fine della partita.Riprendere per mano le nostre vite è un atto di responsabilità individuale e collettiva. Possiamo farlo solo insieme. Il comportamento scorretto di pochi o anche di uno solo potrebbe avere serie conseguenze, e non possiamo permetterci un ritorno alla fase 1 che comporterebbe ancora la chiusura dell’intero Paese.
Grande preoccupazione e allarme destano le immagini televisive e dei giornali di questi giorni che, all’apertura di bar e punti di ristorazione, dimostrano comportamenti davvero scorretti e pericolosi da parte di cittadini, spesso giovani ma non solo, che se perpetrati rischiano realmente di vanificare per colpa di una minima sconsiderata ed irresponsabile minoranza il sacrificio di tutti sostenuto in questi mesi. Siamo tutti chiamati a fare squadra, per vincere.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Belluno
Dott. Umberto Rossa
TAVOLO PROVINCIALE SUL TPL: UNANIME LA RICHIESTA DI MISURE FINANZIARIE STRAORDINARIE PER ASSICURARE IL SERVIZIO
BELLUNO Intervenire sul servizio per garantire la continuità del trasporto pubblico locale dopo il passaggio del Covid-19, con misure finanziarie straordinarie da parte dello Stato e con la ridefinizione dei sistemi di trasporto. Sono i punti fondamentali emersi dal tavolo sul tpl convocato e coordinato dalla Provincia, con Dolomitibus, sindacati, categorie economiche, mondo della scuola e associazioni dei consumatori. Questa mattina in Sala Piloni (e in collegamento in videoconferenza) erano presenti il presidente Roberto Padrin e il consigliere provinciale delegato ai trasporti Dario Scopel, assieme a presidente e ad di Dolomitibus, Confartigianato Belluno e Confindustria Belluno Dolomiti per le categorie economiche, Cgil, Cisl, Uil e le Rsu in Dolomitibus, Federconsumatori, Adiconsum, Lega Consumatori Acli, e il referente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Belluno. Tutti d’accordo sulla necessità di scrivere al Governo e al Ministero dei Trasporti per chiedere il sostegno finanziario in grado di garantire la sopravvivenza del trasporto pubblico nel territorio bellunese, dato che l’emergenza Covid ha creato e sta creando notevoli difficoltà al settore.
I DATI
La situazione è critica, nella fotografia scattata dai vertici di Dolomitibus. La riduzione del servizio disposta dalle ordinanze regionali si accompagna infatti a una caduta dell’utilizzo del mezzo pubblico, anche per effetto della paura del contagio. Dolomitibus deve fare i conti con 1.857 utenti al giorno in queste settimane, contro una media pre-Covid di 28mila passeggeri. L’incasso da tariffa del mese di aprile raggiunge appena il 6% dell’incasso medio mensile in periodo “normale”. Le stime effettuate dall’azienda parlano di una perdita di 1 milione e mezzo di euro durante i mesi di lockdown, che potrebbe arrivare a 3 milioni e mezzo a fine anno, anche per effetto del calo degli altri servizi (compreso quello di allestimento per conto di altre aziende di tpl). «Il problema più grande in questo momento è la mancanza di passeggeri – hanno spiegato l’ad Natalia Ranza e il presidente di Dolomitibus Andrea Biasiotto -. Oltre agli studenti che sono a casa, registriamo proprio la paura a salire sul mezzo pubblico, tanto che il carico medio sulle linee attive si assesta sui 4-5 passeggeri». Da qui, la necessità, emersa dal tavolo, di spingere sulla sensibilizzazione e sulla comunicazione. «I mezzi pubblici sono sicuri – hanno ribadito Ranza e Biasiotto -. Dolomitibus ha predisposto sistemi di sanificazione costante su tutti gli autobus e le corriere, e sta facendo rispettare i distanziamenti di sicurezza previsti».
LE PROPOSTE
Il problema che si pone all’orizzonte del servizio di trasporto pubblico locale è quello di garantire le corse, nel rispetto dei nuovi carichi possibili alla luce del distanziamento di sicurezza. Di fatto, sarà necessario aumentare i mezzi a disposizione e al contempo rimodulare orari e tratte. Dolomitibus e la Provincia lavoreranno per predisporre un servizio a chiamata, anche con prenotazione degli utenti, in modo da assicurare autobus e corriere senza lasciare nessun utente a terra. È al vaglio anche la proposta di integrare il servizio con il trasporto Ncc (da parte di Confartigianato), soprattutto nelle aree più periferiche del territorio provinciale, in attesa di capire come dovrà essere ridefinito il servizio anche per le fabbriche e per le scuole. In questo senso, il tavolo dovrà essere riaggiornato, alla luce delle linee guida che saranno emanate nelle prossime settimane (soprattutto per quanto riguarda la ripresa delle scuole a settembre, per la quale le ipotesi al vaglio sono ancora troppo vaghe). Al momento, per recuperare passeggeri sulle linee attive, verrà valutata anche la proposta avanzata dalle associazioni dei consumatori, di mettere sui mezzi controllori deputati al rispetto delle misure di sicurezza e del distanziamento.
LE RICHIESTE
Unanime la richiesta emersa dal tavolo di chiedere allo Stato misure straordinarie, per far fronte all’emergenza. In questo senso, verrà predisposta e sottoscritta una lettera in cui viene avanzata la proposta di un fondo ad hoc per sostenere il tpl nell’immediato periodo post-Covid. Recepita anche l’indicazione dei sindacati, di chiedere alla Regione Veneto l’istituzione di un fondo straordinario per l’emergenza per i trasporti; «solo così si può consentire alle aziende e agli enti di governo sul territorio di adempiere alle indicazioni dell’ordinanza ripristinando un trasporto pubblico locale davvero universale e rispondente alle richieste dei cittadini, dei lavoratori, degli studenti e dei pendolari – ha sottolineato Alessandra Fontana, segretaria provinciale Filt Cgil -. In sede di ripartizione delle risorse, poi, dovrà essere valutata la specificità del territorio bellunese. Deve essere garantito il servizio anche a beneficio dei territori più periferici, per prevenire e contrastare lo spopolamento». Nel frattempo, la Provincia continuerà a raccogliere le esigenze dei sindaci e delle varie vallate per una graduale ripartenza del servizio di trasporto extraurbano e si farà portavoce in Regione Veneto delle richieste per quanto riguarda le modalità di rimborso degli abbonamenti non usufruiti durante il lockdown.
IL COMMENTO
«Il documento da inviare al Governo dovrà andare di pari passo con la comunicazione del fatto che il trasporto pubblico locale è sicuro e i cittadini possono salire sui mezzi senza nessun rischio per la salute – commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Il graduale ritorno alla normalità passa anche da qui. Ma in questo momento abbiamo l’occasione di ridefinire alcune caratteristiche del servizio di trasporto pubblico e credo che l’innovazione della prenotazione possa essere vincente. Per quanto riguarda la scuola, vogliamo essere in grado di gestire la questione in tempi rapidi, per cui aspettiamo le linee guida che emergeranno dal Ministero; aggiungere ipotesi in questo momento rischia di essere controproducente. Apprezzo il contributo di tutti coloro che hanno partecipato al tavolo e lo riaggiorneremo da qui a un paio di settimane. La salvaguardia dell’equilibrio di Dolomitibus è fondamentale per continuare ad assicurare un servizio efficiente».
PROBLEMI DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE ANCHE IN VISTA DELL’APERTURA DELLE SCUOLE
BELLUNO Il Presidente della Provincia Roberto Padrin al tavolo dei trasporti pubblici in videoconferenza con tutti i rappresentanti delle Province venete e le aziende di trasporto pubblico locale, convocata dall’assessore regionale Elisa De Berti. E’ servita a fare il punto della situazione dei sistemi del trasporto pubblico locale di tutto il Veneto, con un’analisi del periodo che sta mettendo in seria difficoltà la tenuta dei trasporti pubblici. E anche a mettere sul tavolo il tema del rimborso degli abbonamenti degli utenti. «Il Governo ha già predisposto l’assegnazione di un voucher, per il quale devono ancora essere definite nel dettaglio le modalità di utilizzo – spiega il presidente Padrin -. Al vaglio c’è anche la possibilità di dilazionare i tempi di validità degli abbonamenti nei prossimi mesi autunnali. L’altro argomento fondamentale della videoconferenza è stato quello della predisposizione di un piano di mobilità “di emergenza”, che dovrà essere il più possibile condiviso a livello regionale.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, ROBERTO PADRIN
BUON LAVORO A FEDERICO FARRIS NUOVO COMANDANTE DELLE VOLANTI
BELLUNO Presentato e in Questura a Belluno il nuovo comandante della volanti, Sardo di Alghero, arriva in un momento delicato, nella fase2 post pandemica quindi sarà impegnato nell’importante lavoro di prevenzione, verifica e rispetto dei dettami governativi. Ha concluso da poco il 108° corso di formazione presso la Scuola Superiore di Polizia, svoltosi nel biennio 2018/2019 a Roma. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’università degli studi di Sassari e un master di II livello in Scienze della Sicurezza. Il funzionario ha assunto l’incarico di Dirigente dell’U.P.G e S.P.
IL PRIMO INTERVENTO A BELLUNO DEL COMMISSARIO FARRIS
AI MICROFONI DI RADIO PIU L’ASSISTNTE CAPO WIRNA TRICHES parla di un incontro avuto ieri in videoconferenza con le classi quinte delle scuole elementari di Sedico per sensibilizzare contro il cyber bullismo
LA GIUNTA COMUNALE DI RIVAMONTE STANZIA 100 MILA EURO PER L’ASFALTATURA
di Gianni Santomaso
NOVITA’ ALLO STADIO ALVISE DE TONI DI ALLEGHE
di Gianni Santomaso
MASCHERINE E GUANTI BELLUNESI ACQUISTO COORDINATO PER I COMMERCIANTI
BELLUNO Acquisti coordinati da parte di commercianti e artigiani bellunesi per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale “Made in Belluno” : questa la proposta avanzata dal sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, alle associazioni di categoria e alle imprese del territorio per trasformare in un fattore positivo per l’economia locale le indicazioni igienico-sanitarie che cittadini e commercianti dovranno rispettare nel post lockdown. L’idea ha già raccolto l’entusiasmo e l’adesione di alcune delle associazioni interessate.
JACOPO MASSARO SINDACO DI BELLUNO
DONAZIONE PER EMERGENZA CORONAVIRUS
BELLUNO L’amministrazione comunale di Belluno con una lettera aperta informa la cittadinanza che è stato aperto un conto corrente per aiutare le persone in difficoltà.
LA LETTERA
L’attuale situazione determinata dalla Pandemia da Coronavirus sta colpendo pesantemente l’economia del nostro territorio per come la conoscevamo. Questa situazione sta mettendo in seria difficoltà le categorie di lavoratori più deboli come i giovani lavoratori, precari e non, del commercio ed i lavoratori con figli piccoli che si trovano davanti al dilemma fra la necessità di tenere i figli e la necessità di andare a lavorare, solo per fare gli esempi più immediati che ci possono venire in mente. In molte occasioni abbiamo deciso di devolvere il nostro gettone di presenza come Consiglieri Comunali, come modesto contributo volto a mitigare le sofferenze delle persone colpite da eventi tragici. Pensiamo che oggi quel piccolo gesto simbolico debba essere rinnovato, ma mai come ora vale il pensiero che “chi ha di più, può dare di più” e vale nella coscienza di ciascuno di noi sapere cosa vuol dire dare di più. Il Comune di Belluno ha attivato un conto corrente “per l’emergenza COVID 19 per un contributo economico alle persone in situazione di disagio” ed è questa l’occasione per effettuare la nostra donazione. Dai dati rilevati dal Comune sono centinaia le persone che hanno chiesto e finora potuto ottenere buoni spesa assolutamente essenziali per le esigenze fondamentali della vita; pensiamo di dover dare una mano perché si possa mantenere ed anzi allargare la rete di solidarietà nei confronti di queste situazioni. E’ per questo che chiediamo a tutti i colleghi consiglieri, agli amministratori, a tutta la cittadinanza, impegnandoci in primo luogo noi, di effettuare una donazione -ciascuno secondo le proprie possibilità- sul c/c del Comune, IBAN IT22Q0200811910000105443984 con Causale EROGAZIONE LIBERALE EMERGENZA COVID 19 CONTRIBUTO BUONI SPESA A PERSONE IN SITUAZIONE DI DISAGI
MERCATI, DA SABATO LA NUOVA NORMALITA’, A PIENO RITMO CON PIU’ SPAZI
BELLUNO Tornano in piena attività tutti i mercati cittadini: l’ordinanza della Regione Veneto consente infatti la ripresa a pieno ritmo dei mercati settimanali, fatti salvi gli obblighi di distanziamento e il contingentamento della clientela. Piazza Duomo, Piazza Castello, Piazza dei Martiri, Castion e Cavarzano riprendono quindi la consueta attività, con due novità: il maggior distanziamento tra i posteggi e l’esclusione degli “spuntisti”, gli esercenti non titolari di posteggio che solitamente si presentano il giorno del mercato per ottenere eventuali posteggi liberi. Verranno però accettati quelli sempre presenti negli ultimi mesi di svolgimento regolare del mercato. Tornano le bancarelle anche in Piazza Piloni: qui il distanziamento tra i posteggi ha richiesto anche una revisione dell’occupazione degli spazi, tanto che una dozzina di banchi verrà spostata in Via Flavio Ostillio. La nuova e temporanea assegnazione dei posteggi avverrà tenendo conto dell’anzianità di presenza dell’attività nel mercato: i commercianti saranno contattati telefonicamente e potranno scegliere la postazione preferita.
IL SINDACO DI FELTRE PAOLO PERENZIN E IL MESSAGGIO ALLA CITTADINANZA
FELTRE Con un messaggio alla cittadinanza, il sindaco di Feltre Paolo Perenzin invita ad un approccio responsabile nella fruizione dei locali pubblici soprattutto in vista del fine settimana.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI FELTRE
DA LE MUSE E LE DOLOMITI “SI TORNA A CANTARE!”
CANALE D’AGORDO Oggi è una giornata felice per Le Muse e le Dolomiti perché riparte il Corso di Canto a Canale d’Agordo con le lezioni individuali e in duo, ovviamente rispettando tutti i protocolli, ma dal vivo. “Tuttavia nel lungo periodo di lockdown la nostra associazione non ha mai interrotto il rapporto didattico e umano con i propri corsisti, organizzando e sostenendo volontariamente un gruppo whatsapp. Gli studenti hanno così ricevuto ogni settimana dall’insegnante un video con un esercizio di riscaldamento e vocalizzo e una melodia da studiare. I risultati sono stati poi assieme condivisi in forma di messaggi scritti e cantati… Una bellissima esperienza non solo di studio ma anche, visto il non facile momento, di solidarietà. Ecco a voi uno di questi video” … la Musica e il Belcanto uniscono il mondo!
«STATE DISTANTI UN METRO», PAROLA DI TITO LIVIO BURATTINI di Dino Bridda
di Dino Bridda
La misura di distanziamento, oggi impostaci dai decreti governativi e dalle ordinanze regionali, … passa per Agordo! Si può dire di più: se nel XVII secolo un geniale agordino, dopo accurati studi e lunghi pensamenti, non avesse messo ordine sul come utilizzare tutti la medesima unità di lunghezza, oggi staremo ancora alla situazione precedente che, rimanendo solo in Italia, era diversificata regione per regione, talvolta anche tra provincia e provincia e addirittura tra comune e comune, tanto per adottare termini amministrativi odierni. Sino a quel tempo, ad esempio, nella Serenissima Repubblica di Venezia, pertanto anche nel nostro territorio, se si doveva misurare una stoffa si adottava il braccio mercantile pari a metri 0,64. Oggi tale lunghezza, presa come distanza tra ciascuno di noi, non darebbe adeguate garanzie sanitarie, perciò, forse, ce ne sarebbero voluti due di bracci, così eccedendo di quasi 30 centimetri. Se ci spostiamo ad oriente e andiamo in Friuli troviamo un braccio pari a metri 0,68, mentre in Lombardia il braccio è di metri 0,59 ed in Emilia Romagna di metri 0,64. Pertanto tra Veneto ed Emilia non c’era differenza, ma con Friuli e Lombardia le cose si sarebbero complicate. Forse era la volta buona per lasciare a ciascuna Regione libertà di decisione. Ma sarebbe rimasto sempre il problema di trovare la giusta via per conciliare tutte le misure.Non è il caso di esaminare, però, le diverse unità di misura allora in vigore tra i vari Comuni e Province, poiché ci perderemmo in un ginepraio di soluzioni, fonti certamente di tanta confusione. A parziale giustificazione di tutto ciò si deve anche tenere conto del fatto che lo Stivale fu contenitore di diversi ducati, repubbliche, granducati, regni e Stato pontificio praticamente sino al 1870 e ciascuno era libero di adottare una propria tavola di misure di lunghezza, superficie, peso e via dicendo. Nulla da eccepire. A mettere tutti d’accordo (quasi tutti, perché nell’ex impero britannico a tutt’oggi si parla di yarde, once, scellini, barili ecc.) ci volle l’”invenzione” di quel genio eclettico e giramondonato ad Agordo l’8 marzo 1617, oggi più famoso in Polonia che non a casa sua e che risponde al nome di Tito Livio Burattini. Egittologo, metrologo, fisico, matematico, tecnologo, architetto, ottico, astronomo, militare, diplomatico, direttore di zecche e miniere di Stato, inventore e quant’altro, l’illustre agordino viaggiò in Egitto e si stabilì in Polonia e lì diresse anche la Zecca di Stato, ma sarebbe morto dimenticato e in miseria nel 1681. Ebbene nel 1675, in un trattato pubblicato dai Padri Francescani di Vilna, Burattini lanciò la sua idea di misura di lunghezza: «doppo havervi molto pensato, è la lunghezza di un pendolo, che fa una vibrazione nel tempo di un minuto secondo, cioè, che faccia in un hora 3600 vibrazioni», ovvero che abbia un periodo di due secondi. A tale lunghezza egli diede il nome di Metro Cattolico che era circa il doppio o il triplo di braccia e piedi in uso in tutta Europa. La sua Misura Universale avrebbe poi conquistato il mondo semplificando le cose anche sulla base del sistema decimale, grazie pure ad ulteriori studi successivi. Inizialmente definita come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre a fine Settecento, la misura “lanciata” da Burattini fu ridefinita nel 1889 dalla Prima Conferenza Internazionale di Pesi e Misure come la lunghezza di una sbarra di platino-iridio costruita come prototipo. Essa è conservata alla temperatura costante di 0°C nel Bureau International des Poids et Mesures a Sèvres, vicino a Parigi. Su questo metro campione sono stati tarati tutti i campioni delle varie nazioni. La più recente definizione di metro è la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in 1/299.792.485-esimo di secondo, adottata nel 1983 dalla XVII Conferenza Internazionale di Pesi e Misure, ma certamente niente può essere efficace per l’uso pratico quotidiano come lo è il metro campione. Ed oggi la genialata dell’agordino Burattini permette agli italiani, e non solo a loro, di distanziarsi allo stesso modo dalle Alpi alle isole. Ecco spiegato perché si può dire l’attuale misura di distanziamento … passa per Agordo e gli agordini possono andarne fieri dicendo: «Grazie, Tito Livio Burattini!».
INTERRUZIONI A CRISTO DELLE PIANIZZE sp347 DURAN E CEREDA fino al 5 giugno (esclusi festivi e prefestivi) possibili interruzioni in località Pianizze (Agordo) della durata massima di 15 minuti dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17, inoltre senso unico alternato nei periodi non interessati dalle chiusura
PROVINCIALE 20 DELLA VAL FIORENTINA, SELVA DI CADORE: FINO AL 13 GIUGNO, CHIUSURA TOTALE TRA SOLATOR E IL CENTRO DEL PAESE ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI, DAL CHILOMETRO 4.850 AL CHILOMETRO 5.100. TRANSITO CONSENTITO AI LOCALI CON TEMPI DI ATTESA MASSIMI STIMATI IN 30 MINUTI IN LOCALITA’ SOLATOR DAL CHILOMETRO 4.400 AL CHILOMETRO 4.850
REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, LOCALITÀ POCOL INIZIO ABITATO CORTINA,FINO AL 12 GIUGNO SEMAFORO PER TRATTI DI 250 METRI ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI
REGIONALE 203 AGORDINA FINO AL 15 GIUGNO IN LOCALITÀ LA MUDA DEVIAZIONE SU VIABILITÀ PROVVISORIA, PRUDENZA
PROVINCIALE 346 SAN PELLEGRINO FINO AL 22 MAGGIO IN COMUNE DI CANALE D’AGORDO SENSO UNICO ALTERNATO ESCLUSI SABATO E DOMENICA
PROVINCIALE 12 PEDEMONTANA LOCALITÀ PONTE MAS, CHIUSURA TOTALE DI PONTE MAS FINO AL 30 GIUGNO
STRADA REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, DAL KM 110,350 AL KM 112, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO ANCHE SABATO E FESTIVI FINO AL 31 MAGGIO PER POSA ELETTRODOTTO INTERRATO
PROVINCIALE 563 DI SALESEI, FINO AL 3 LUGLIO, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO IN LOCALITÀ DIGONERA PER MESSA IN SICUREZZA PIANO VIABILE, SABATO E FESTIVI INCLUSI
PROVINCIALE 347 PASSO DURAN, LOCALITA’ SANT’ANDREA DI GOSALDO. FINO AL 5 GIUGNO SENSO UNICO ALTERNATO
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, DALLE 7 ALLE 18 , FINO AL 29 MAGGIO, POSSIBILI TEMPORANEE INTERRUZZIONI ALLA VIABILITà DELLA DURATA MASSIMA DI 30 MINUTI E SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA MOVIERI PER ASFALTATURA TRATTI DI STRADA TRA PASSO DURAN E DONT
STRADA PROVINCIALE 346 DEL PASSO SAN PELLEGRINO, FINO AL 5 GIUGNO, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMOFORICO TRA FALCADE E FALCADE ALTO PER POSA CAVIDOTTO FIBRA OTTICA
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, FINO AL 01 GIUGNO ESCLUSE DOMENICHE E FESTIVI, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO O MOVIERI IN COMUNE DI VALLE DI CADORE PER SONDAGGI GEOTECNICI
STRADA REGIONALE 203 AGORDINA, ABITATO DI MASARE’ DI ROCCA PIETORE. FINO AL 22 MAGGIO, ESCLUSO SABATO E DOMENICA, DALLE 8 ALLE 17 SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER REALIZZAZIONE IMPIANTO ILLUMINAZIONE SU PASSAGGIO PEDONALE
SP346 DEL SAN PELLEGRINO, COMUNE DI VALLADA, FINO AL 29 MAGGIO SENSO UNICO ALTERNATO PER MESSA IN SICUREZZA BARRIERE LATERALI
I CAMPIONATI DILETTANTISTICI FIGC SONO UFFICIALMENTE TERMINATI
ROMA La notizia è ufficiale, la stagione 2019/2020 del calcio è definitivamente chiusa. Dalla Serie D alla Terza categoria la stagione è finita anzitempo. Non solo il calcio “normale”, ma si può definire conclusi anche i campionati femminili, e il calcio a 5. Lo ha stabilito il Consiglio Federale. Oggi la Lega Nazionale Dilettanti ha in programma il consiglio dove si deciderà il da farsi con le classifiche. Si punta ad una promozione delle prime classificate e allo stop momentaneo delle retrocessioni. Per quanto riguarda l’Agordina Calcio, se questa sarebbe la decisione presa, la prossima stagione partirebbe dalla Seconda Categoria. La squadra del presidente Cosmo Forcella ha chiuso il girone di andata al primo posto quindi di diritto sarebbe promossa. Diversa la situazione del Fiori Barp Mas che , dopo 22 partite giocate, risulta in terza posizione della Prima Categoria girone G, quindi confermata anche la prossima stagione con il campionato regionale nel caso in cui la LND confermasse le disposizioni sopracitate.
Venerdi 22
Tempo atteso: Al mattino in parte soleggiato con arrivo di sottili nubi alte via via più estese. Nelle ore centrali maggiore copertura nuvolosa causata dall’infittirsi delle nubi alte e medio-alte. Al pomeriggio la copertura alta si diraderà gradualmente con rasserenamenti. In questo contesto l’attività cumuliforme sarà in parte inibita dalle velature. Il clima rimarrà primaverile, nonostante il minore soleggiamento. Precipitazioni: Assenti (0%). Temperature: Minime in aumento a tutte le quote; massime pressoché stazionarie in alta quota e in leggera flessione nelle valli. Sono previste punte massime di 21/22°C nei fondovalle prealpini e di 17/19°C a 1000/1200 m. Sulle Prealpi a 1500 m min 11°C, max 16°C e a 2000 m min 9°C, max 13°C, sulle Dolomiti a 2000 m min 8°C, max 14°C e a 3000 m min 2°C, max 5°C. Venti: Perlopiù deboli, a tratti moderati, a regime di brezza nelle valli; in quota deboli/moderati da nord nord-ovest, a tratti tesi sulle cime dolomitiche più alte, a 5-10 km/h a 2000 m e 15-30 km/h a 3000 m.
Sabato 23
Tempo atteso: Al mattino tempo perlopiù soleggiato con qualche iniziale velatura del cielo, in rapido diradamento. Nelle ore più calde riduzione del soleggiamento per attività cumuliforme irregolare, localmente intensa per la forte convezione diurna. Pertanto ci saranno fenomeni convettivi, dapprima sulle Dolomiti e dal tardo pomeriggio in poi anche sulle Prealpi. Clima meno fresco di notte e sempre più caldo di giorno, prima di rinfrescare per l’instabilità. Precipitazioni: Al mattino assenti (0%), al pomeriggio sulle Dolomiti crescente probabilità di rovesci e temporali fino ad alta nel tardo pomeriggio (60/80%); sulle Prealpi nel tardo pomeriggio/sera estensione dei focolai temporleschi (60/70%). In questo contesto non saranno da escludere fenomeni localmente grandinigeni. Temperature: In generale aumento a tutte le quote, eccetto stazionarietà delle minime nelle valli. Sono previste punte massime di 25/26°C nei fondovalle prealpini e di 21/23°C a 1000/1200 m. Sulle Prealpi a 1500 m min 11°C, max 16°C e a 2000 m min 9°C, max 13°C, sulle Dolomiti a 2000 m min 8°C, max 14°C e a 3000 m min 2°C, max 5°C. Venti: Perlopiù deboli a regime di brezza nelle valli, salvo probabili improvvisi rinforzi per forti raffiche in caso di temporale; in quota deboli/moderati da nord-ovest al mattino e da ovest al pomeriggio, in probabile rinforzo alla sera, a 5-10 km/h a 2000 m e 15-25 km/h a 3000 m.
Domenica 24
Sulle Dolomiti tempo ben soleggiato con modesta attività cumuliforme nelle ore più calde, senza fenomeni. Sulle Prealpi temporali notturni, poi miglioramento del tempo seguito da moderata attività cumuliforme e, seppur basso, non si potrà escludere del tutto il rischio di qualche singolo rovescio o temporale pomeridiano. Alla sera arrivo di nubi alte. Temperature in generale calo. Venti in quota moderati da nord-ovest, anche tesi sulle cime dolomitiche più alte, perlopiù deboli per brezze nelle valli.
Lunedi 25
Solo in parte soleggiato per nubi alte al mattio, poi in prevalenza soleggiato con una modesta attività cumuliforme nelle ore più calde, più presente sulle Prealpi. Temperature minime in calo e massime in ripresa. Venti in quota settentrionali moderati, anche a tratti tesi oltre i 2200/2500 m; perlopiù deboli a regime di brezza nelle valli. Previsore: R.L.Th.
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