PER RICEVERE QUESTO NOTIZIARIO DIRETTAMENTE SUL TUO CELLULARE ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “RADIO PIU INFORMAZIONE”
CAMBIA IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE PER GLI SPOSTAMENTI
STAI A CASA, A TAIBON E’ LA FARMACIA CHE VIENE DA TE! AIUTACI AD AIUTARCI La distribuzione dei farmaci a domicilio, per gli abitanti di Taibon
0437 640307 LA FRUTTA DIRETTAMENTE A CASA TUA CON MIRKO E L’ORTOFRUTTA MARTINI DI AGORDO
340 2986275 LA PIZZA DIRETTAMENTE A CASA TUA CON SILVIA E BOCCON DIVINO DI TAIBON
DA SAPPADE DI FALCADE PICCOLA BAITA PORTA SULLE VOSTRE TAVOLE I SAPORI DEL TERRITORIO WWW.PICCOLABAITA.NET PER LE ORDINAZIONI ON LINE. 0437 590491
E’ DI SAN TOMASO… E’ DI FORCHIADE!!!! GRAZIE DON
Da #Longarone un bell’esempio di generosità e coraggio! E’ la storia di don Alessio Strappazzon, 37 anni, attuale parroco di #Castellavazzo, che da oggi ha preso servizio come infermiere nel reparto di Pneumologia dell’ospedale di Belluno divenuto area Covid19. E’ questo il #Veneto che ci piace!
Federico Caner
ANDREA CRISANTI (virologo Universita’ di Padova): “All’appello mancano almeno 100 mila contagiati. I numeri dell’epidemia sono sottostimati. E’ stato un grande errore non bloccare in Lombardia le zone rosse già 25 giorni fa. Una follia. Bisognava bloccare tutto, come fatto in Veneto a Vo’ e non solo. Si blocca, si fanno i tamponi e si vede la prevalenza dell’infezione e poi si prendono decisioni». (FOTO PERUGIA ONLINE).
CACCIA AGLI INFETTATI COME A VO’, NECESSARIA LA CAMPAGNA TAMPONI PER SALVARE IL VENETO E NON RIPETERE IL CASO LOMBARDIA PERCHE’ I RITARDI COSTANO VITE UMANE.
NEL RICORDO DEL MAESTRO DI SCI SILVIO BARATTO UN PENSIERO DAI SUOI MONTI
CIRCOLAVA SENZA MOTIVO, ARRESTATO PERCHE’ IN POSSESSO DI UN’ARMA ILLEGALE
IN ALPAGO DRAMMA AL QUADRATO CON LE RAZZIE DEL LUPO E I PROBLEMI ECONOMICI PER GLI ALLEVATORI
DI DAMIANO TORMEN
MASCHERINE, FINO A IERI QUESTE SCONOSCIUTE, oggi un plurale di richieste
DI DAMIANO TORMEN
I CONSIGLI DELL’ESPERTA
di Nadia Bulf, PARAFARMACIA di AGORDO
LA MAPPA DEI CONTAGI
Belluno 41, Alpago 36, Feltre 21, Cortina D’Ampezzo 20, Santa Giustina, Ponte Nelle Alpi, Pedavena 10, Alano D Piave 8, Borgo Valbelluna 7, Lamon 6, Chies D’Alpago, Sedico, Seren Del Grappa 5, Agordo, Calalzo Di Cadore, Cesiomaggiore, Quero Vas 4, Borca di Cadore, Fonzaso, Pieve Di Cadore, Rocca Pietore, San Vito Di Cadore, Taibon Agordino, Voltago Agordino 3, Colle Santa Lucia, Gosaldo, La Valle, San Gregorio Nelle Alpi Sospirolo, Tambre, Val Di Zoldo, Valle di Cadore 2, Alleghe, Auronzo, Canale D’Agordo, Comelico Superiore, Danta Di Cadore, Domegge, Falcade, Lozzo di Cadore, Rivamonte Agordino, San Tommaso Agordino, Santo Stefano di Cadore, Vallada Agordina 1
VENTIQUATTRO DECESSI IN UN SOLO GIORNO, CONTAGI A QUOTA 5633 E 294 PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA
AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS DALLA PROTEZIONE CIVILE 23 MARZO 2020
PROTEZIONE CIVILE: UN MIRACOLO VENETO
Purtroppo anche nella giornata di ieri, la provincia di Belluno è seconda solamente alla Provincia di Padova per percentuale totale di contagiati rispetto alla popolazione, e purtroppo, fa segnare anche il maggior incremento, in Veneto, di contagiati, rispetto al giorno precedente.
LA CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE DEL VENETO LUCA ZAIA 23 MARZO 2020
VENEZIA L’appuntamento giornaliero con Luca Zaia, Presidente del Veneto, che fa il punto sull’emergenza COVID-19.
DATI I dati di oggi ci dicono che non siamo davanti a un’influenza, sono infatti 1487 i letti occupati dai pazienti Covid cioè due grandi ospedali di provincia. 5500 i positivi, 192 decessi, 329 dimessi, 281 in terapia intensiva. “Non ne siamo usciti, abbiamo fatto 64mila tamponi in Veneto nel corso di una pandemia mondiale. Siamo aggressivi nei confronti del virus. Grazie ai veneti per la responsabilità, il senso di comunità e di solidarietà rispettando l’ordinanza. Ho messo 200 metri perché i veneti vogliono sapere qual’è la misura. E’ un sacrificio e per questo vi ringrazio. Poi è arrivato il DPCM ma noi continuiamo a seguire questa via. La prima cura lo abbiamo capito siamo noi cittadini con i nostri comporamenti. Il senso di civiltà deve essere presente in ognuno di noi”
DONAZIONI “Grazie a Mario Moretti Polegato e il figlio Enrico di Geox che hanno donato un milione di euro. Abbiamo un incremento delle donazioni. Dalle donazioni abbiamo incrementi importanti.
COME ANDRA’ “Ne verremo fuori ma non dobbiamo abbassare la guardia, non fatevi ammagliare da un risultato positivo che il giorno dopo viene smentito, e’ una pandemia mondiale. Continueremo a sostenere le attività dei tamponi con grande difficoltà perché mancano materiali e reagenti. Obiettivo venirne fuori con le ossa rotte meno possibili”
SPERIMENTAZIONE “Siamo pronti e rispettosi delle leggi. Se c’è una minima opportunità in fondo al tunnel è eticamente sostenibile trovare quella luce e vedere com’è. Che la comunità scientifica abbia un approccio liberale dove c’è bisogno ed esperimentare quello che si può”
DISPOSITIVI “Ci sono 13 milioni e mezzo di dispositivi in arrivo, abbiamo trovato 2 milioni di pezzi mascherine regolari (e milioni di pezzi) abbiamo comprato ovunque dall’Europa al Sud America. In arrivo anche respiratori meccanici, ne ho chiesti 200, fino ad oggi ce ne hanno dati 49, abbiamo diritto di chiederli. Non ho contezza di arrivi da altri”.
SINDACATI E GOVERNO SUL DECRETO “Devo essere sincero abbiamo lavorato su più fronti so che ci sono polemiche spero trovino un punto d’incontro in un momento di transito come questo i dissidi sociali non aiutano. Che le parti sociali presentino le loro richieste come hanno fatto l’11 marzo per tenere aperto”.
CONFERMA L’ORDINANZA? “Fino al 3 aprile, anche per i supermercati e non va in conflitto con quella governativa, abbiamo fatto una verifica giuridica e non vogliamo fare il braccio di ferro“.
MACCHINE A CAMPIONI “Ne arrivano 11 per il pronto soccorso”.
_______________
PROFESSOR RIZZUTO
“Dobbiamo trovare le persone che trasmettono la malattia, questo virus che vive solo sugli esseri umani. Dobbiamo cercare dovunque chi può trasmettere la malattia attraverso i tamponi. Se non lo facciamo avremo centinaia, migliaia di trasmettitori inconsapevoli della malattia. Abbiamo chiesto ai colleghi e ai laboratori di ricerca di mettere a disposizione le macchine, la risposta è stata positiva, in tanti si sono già resi disponibili decine di persone sono pronte per aiutarci.. Le categorie più esposte e a rischio sono gli anziani nelle case di riposo. Dobbiamo con un grande sforzo economico trovare tutti coloro che possono trasmettere la malattia.
IL PROFESSOR CRISANTI (ordinario di microbiologia all’Università di Padova)
“Dobbiamo evitare i contatti e sorveglianza attiva, ossia cercare le persone che stanno a casa e accusano sintomi, poi a cerchi allargati trovare chi ha trasmesso la malattia. Dobbiamo trovarli e stanarli è la sfida più importante.Se le persone non obbediscono alla quarantena continueranno a trasmettere la malattia. Servirà un grande sforzo. La Regione coordina i laboratori, come disporre i macchinari, come aumentare il personale e distribuire i reagenti. L’obiettivo: un aumento dei casi positivi scovati, più se ne trovano e meno si ammalano, in contemporanea una diminuzione delle persone in ospedale e in terapia intensiva. Nessun controllo sulle persone, diamo per scontato che il positivo rimanga a casa. Un paziente con sintomi verrà ispezionato, lui e l’intera famiglia e chi è venuto in contatto. Oggi facciamo 2mila tamponi al giorno, a fine settimana contiamo di arrivare a 4mila e speriamo di raddoppiare con l’arrivo di nuovi macchinari. La nostra ricerca inizierà dalle case di cura dove sono ricoverati i più deboli, guai quando il virus entra li dentro. Abbiamo materiale per circa 200mila tamponi.
IL PROFESSOR MERIGLIANO (presidente scuola di medicina)
“La cosa importante è la collaborazione a coordinamento tra le strutture.Il grande sforzo trovare il progetto, le persone disponibili a farlo su base volontaria e organizzata integrandoci nel sistema sanitario. I positivi dovranno proteggersi. Supporto logistico comitato regionale della Croce Rossa, il progetto vale su scala regionale da Padova per cerchi concentrici e lo faremo con 15 squadre divise per provincia. Controlleremo i pazienti positivi domiciliari con i tirocinanti degli studenti di medicina, che sarebbero dovuti essere presso i medici di medicina generale, li abbiamo dirottati sui sistemi territoriali, si parla di 500 giovani medici in formazione che lavoreranno nei controlli. Fondamentale lo sforzo dei ricercatori di tutta l’area biomedica dell’università per recuperare macchine e persone. I medici cinesi sono restati particolarmente sorpresi positivamente dalle strutture semi-intensive, che non avevano mai visto e valutato con molto interesse”
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/210416350212404
REGIONE VENETO E UNIVERSITA’ DI PADOVA VARANO MAXI PIANO PER INTERROMPERE LA CIRCOLAZIONE DI COVID-19
VENEZIA Interrompere la catena di trasmissione del virus responsabile di COVID-19. E’ questo l’obbiettivo dichiarato di un nuovo, articolato, “piano anti-coronavirus”, denominato Piano “Epidemia Covid 19 – Interventi urgenti di Sanità Pubblica” che la Regione Veneto e l’Università di Padova hanno realizzato con lo scopo di interrompere la circolazione del virus SARS-COV-2. I contenuti del Piano sono stati presentati oggi nel corso del consueto appuntamento del Presidente della Regione Luca Zaia per fare il punto. Con il Governatore, erano presenti, come sempre, gli Assessore Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile, affiancati dal Rettore dell’Università di Padova, prof. Rosario Rizzuto, dal Direttore della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, prof. Stefano Merigliano, dal Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, prof. Andrea Crisanti, e dal Presidente del Comitato Regionale Veneto della Croce Rossa Italiana, Francesco Bosa. “Non abbassiamo la guardia, anzi con questo Piano la alziamo – ha detto Zaia – perché si può e si deve accelerare ancora, andando a caccia dei positivi asintomatici e dei sintomatici lievi. Ogni asintomatico può contagiare 10 persone, e più asintomatici troviamo e isoliamo, più combattiamo la diffusione del virus. I 65 mila tamponi già fatti in Veneto dimostrano che è la strada giusta e la percorreremo fino in fondo, pur rispettando l’esistenza di approcci diversi. Non è una prova muscolare nei confronti di nessuno, è, secondo noi, il modo migliore per salvaguardare la salute dei veneti e per uscire da questa emergenza con le ossa meno rotte possibile”. “Questo Piano – ha aggiunto l’Assessore Lanzarin – ha il merito di concentrarsi prioritariamente sulle categorie più esposte, come i lavoratori della sanità e le 30 mila persone tra operatori e assistiti che compongono il mondo delle case di riposo che, dopo gli ospedali, sono le strutture più esposte a rischi. I costi complessivi dell’operazione saranno quantificato strada facendo, ma non è certo questo il momento di lesinare risorse. Tutto il materiale necessario sarà acquistato dalla Regione”. Il personale dei Dipartimenti di Prevenzione coinvolto ammonta a 714 operatori, dei quali 121 medici, 30 specializzandi, 43 studenti (medici o infermieri), 277 assistenti sanitari, 128 infermieri, 28 tecnici della prevenzione, 31 altre figure sanitarie, 33 amministrativi. Il nuovo Piano punta a migliorare ampiamente la già ottima performance ottenuta con la campagna di tamponi finora realizzata che, dal 27 febbraio al 22 marzo, con una curva in continua ascesa, ha portato da zero a 15.736 le persone poste in isolamento domiciliare. Nella popolazione generale si intende avviare un Piano che, attraverso l’individuazione di soggetti “positivi” con sintomi lievi ed asintomatici consenta l’allargamento dell’isolamento domiciliare fiduciario attorno al caso “positivo”. “Si tratta di trovare e isolare i trasmissori inconsapevoli – ha chiarito il prof. Crisanti, ideatore scientifico del Piano – partendo dal caso positivo e allargando l’indagine per cerchi concentrici, verso la famiglia, il condominio di residenza, il luogo di lavoro e via allargando il cerchio. Inizialmente ci aspettiamo un aumento dei casi positivi. Più casi positivi troviamo e isoliamo, meno si ammaleranno, e di conseguenza potranno calare i ricoveri e il ricorso alla terapia intensiva. Quello che si chiama punto di flessione, che ci darà la misura degli effetti ottenuti, si avrà tra un po’ di tempo, quando ci si attende un calo contemporaneo sia dei positivi che dei ricoverati”. “Mettiamo in gioco tutta la forza umana e tecnologica della nostra Istituzione Scientifica – ha assicurato il Rettore di Unipd, Rizzuto – e abbiamo contribuito a creare una squadra unita che si muove in sincronia con le Istituzioni pubbliche verso l’obbiettivo comune”. “Tutto si sta muovendo molto al di sopra dei ritmi ordinari – ha sottolineato il prof. Merigliano – nell’ottica della massima integrazione con il sistema sanitario e con la preziosa collaborazione della Croce Rossa, che sta allestendo 15 sue squadre, che cominceranno l’attività di screening da Padova, allargandosi progressivamente a tutto il Veneto, sempre con il metodo dei cerchi concentrici. Gettiamo nella mischia anche 400 giovani tirocinanti, che saranno utilissimi per supportare in vari modi il grande lavoro che ci aspetta”. Il Piano sarà attuato dai Dipartimenti di Prevenzione della Regione del Veneto con la collaborazione dell’Azienda Ospedale Università Padova e del Comitato Croce Rossa Italiana attraverso il coordinamento della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria della Regione del Veneto.
LA FAMIGLIA MORETTI POLEGATO DONA 1 MILIONE DI EURO ALLA REGIONE
ZAIA: STIAMO SPERIMENTANDO DEI FARMACI
NELLA CASA DI RIPOSO DI MERLARA 11 MORTI, LE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE ALLA SALUTE LANZARIN
CASE DI RIPOSO: ASSESSORE LANZARIN A SINDACATI, “MASSIMA ATTENZIONE SU GESTIONE EMERGENZA COVID 19 – PIANO TAMPONI ANCHE PER OSPITI E DIPENDENTI”
I riflettori dell’assessorato alla sanità e al sociale della Regione Veneto sono accesi senza sosta sul mondo delle case di riposo, in questo difficilissimo momento di emergenza sanitaria. Lo ha assicurato l’assessore Manuela Lanzarin, incontrando (in videoconferenza) i rappresentanti delle confederazioni sindacali, Christian Ferrari (Cgil), Giancarlo Refosco (Cisl) e Gerardo Colamarco (Uil), preoccupati per qualità e continuità assistenziale agli ospiti e per la salute e la tutela nel lavoro dei circa 20 mila dipendenti.
“Ospiti e dipendenti delle case di riposo del Veneto – ha assicurato l’assessore – hanno la priorità, assieme agli operatori sanitari degli ospedali, nella campagna di test a tappeto intrapresa da Regione, Ulss e Università di Padova in tutto il territorio veneto. Sappiamo che le persone più anziane e più fragili sono quelle maggiormente esposte al rischio di contagio, per cui – oltre ad aver dato precise disposizioni per la gestione igienico-sanitaria della strutture e il trattamento di eventuali casi sospetti già con la circolare del 16 marzo scorso –la Regione ha espressamente programmato che tutti gli operatori e gli ospiti siano sottoposti a tampone. Inoltre, è stato previsto, in via tassativa, che tutte le strutture residenziali del Veneto possano accogliere e inserire nuovi ospiti solo in presenza di attestazione di negatività al virus”.
Stante le difficoltà di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e le distribuzioni al momento contingentate, l’assessore ha tuttavia garantito che le Ulss terranno conto, nella distribuzione delle forniture di mascherine, gel e guanti, anche delle case di riposo, a partire dalle strutture dove si sono già verificati casi conclamati di contagi con il virus.
PD: PREOCCUPATI PER L’EMERGENZA NELLE CASE DI RIPOSO
VENEZIA “Siamo estremamente preoccupati per quello che sta succedendo nelle case di riposo del Veneto: non possono contare su competenze e dotazioni di livello ospedaliero ma si trovano a fare i conti con una popolazione ospitata altamente vulnerabile. Il dramma di Merlara, dove ci sono già 11 morti, rischia di essere la punta dell’iceberg. Più di 30mila anziani ricoverati in circa 200 strutture, pubbliche e private, devono affrontare l’epidemia di coronavirus in condizioni assai complicate. Avrebbero bisogno di un’attenzione particolare che adesso non c’è. Su questo fronte, purtroppo, c’è una forte latitanza”. A chiedere un intervento urgente è il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso insieme ai consiglieri regionali Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, che oggi hanno fatto il punto dopo aver sentito decine tra direttori e presidenti di case di riposo in ogni provincia. “La Regione ha predisposto un monitoraggio di quello che sta succedendo? Quanti focolai di Covid19 ci sono nelle strutture venete e quanti contagiati? Qual è il fabbisogno di personale per sostituire chi è stato costretto a lasciare il lavoro perché colpito dal virus o dare il cambio a chi sta facendo turni massacranti? Chi deve provvedere alla continua sanificazione dei locali?”, le domande del gruppo dem a Palazzo Ferro Fini. “Le strutture, già con parecchi problemi di bilancio, si trovano a fare i conti con un peso insostenibile. Alcune sono già collassate, altre lo saranno a breve senza un intervento forte. La Regione – è l’appello dei consiglieri del PD – aiuti le case di riposo, in particolare quelle pubbliche, stanzi risorse perché il sistema non crolli! Noi sicuramente presenteremo una proposta in tal senso, in occasione della prima variazione di bilancio. È una partita delicatissima che non può essere trascurata in questo momento; anzi, deve diventare centrale se non vogliamo che diventi la ‘Caporetto’ degli anziani del Veneto”.
CASE DI RIPOSO: AL VIA ESAMI TELEMATICI PER OLTRE 400 NUOVI OSS
VENEZIA Si apre in Veneto una sessione straordinaria di esami di qualifica per oltre 400 OSS (operatori sociosanitari) che hanno concluso i due anni di percorso formativo (mille ore di lezione e relativi tirocini) per operatori di assistenza nelle case di riposo, nei centri per disabili e nei servizi territoriali. Per la prima volta nella storia dei corsi di formazione per OSS gli esami avverranno nella modalità online: con decreto firmato dal responsabile della Direzione regionale Formazione e Istruzione, Massimo Marzano Bernardi, che istituisce le commissioni di esame, la Giunta regionale ha autorizzato la nuova modalità delle prove finali che, in videoconferenza, certificheranno la preparazione e la competenze acquisite dagli oltre 400 corsisti dei trenta corsi regionali arrivati a compimento. “Data l’emergenza sanitaria creata del Coronavirus, il reclutamento massiccio di operatori sociosanitari effettuato dalle aziende sanitarie e la conseguente carenza di personale che si sta verificando negli istituti assistenziali per anziani e disabili – spiegano Manuela Lanzarin e Elena Donazzan, referenti rispettivamente per le politiche sociosanitarie e per quelle della formazione e lavoro della Giunta regionale – abbiamo adottato modalità straordinarie per consentire la conclusione del percorso formativo a quegli allievi che avevano già completato il percorso di formazione teorica e pratica prima della sospensione dei tirocini imposta dalle misure di contenimento del rischio contagio. Gli allievi che si diplomeranno in questa sessione telematica riceveranno da subito un attestato provvisorio, valido a tutti gli effetti, che consentirà loro di poter essere assunti da Ipab, Csa, strutture assistenziali accreditate o autorizzate”. Gli esami per gli allievi dei corsi interessati inizieranno il 25 marzo e si concluderanno il 26 aprile. Tre le commissioni d’esame, che lavoreranno in parallelo, composte da tre membri di nomina regionale (un presidente e due esperti, uno di ambito sanitario e uno di ambito socio-assistenziale) e da un membro in rappresentanza dell’ente di formazione che ha gestito il corso approvato dalla Regione. I lavori delle commissioni si concluderanno a esaurimento di tutti i corsisti da esaminare.
UN GRIDO DI DOLORE: CARO BORRELLI NON SI DIMENTICHI DI NOI E DEI NOSTRI ANZIANI
PADOVA URIPA, Unione Regionale Istituzione e iniziative pubbliche e private di assistenza agli anziani, con il Presidente Roberto Volpe, ha inviato una lettera l capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, e per conoscenza al Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministri interessati, per portarlo a conoscenza della grave situazione in cui versano alcune strutture residenziali per persone anziane non autosufficienti della nostra Regione.
LA LETTERA
In relazione alle notizie che oggi sono state rese pubbliche in merito alla straordinaria risposta – parlano le agenzie ed autorevoli rappresentanti del governo di 7.000 adesioni – che ha avuto il bando promosso dalla Protezione Civile Nazionale e volto ad arruolare temporaneamente e tempestivamente 300 medici volontari, ci rivolgiamo alla Sua e Vostra certa attenzione e non meno sensibilità, per pregarvi di considerare la drammatica emergenza che stanno vivendo già oggi alcune strutture residenziali per persone anziane non autosufficienti della nostra Regione – al pari di altre Regioni – e conseguentemente del personale che ivi svolge il proprio servizio. Come tutti responsabilmente sappiamo, il prezzo più alto di questa immane tragedia che stiamo vivendo, lo stanno pagando gli ospiti delle strutture per anziani non autosufficienti dove il virus sta colpendo con una forza inimmaginabile decimando quotidianamente decine dei nostri ospiti e quanto peggio limitando fin oltre il 70% la forza lavoro che ivi opera. In questa situazione che vorremmo fosse colta come un grido di dolore, sono certo che comprenderete cosa stia avvenendo all’interno delle “nostre mura” dove centinaia di anziani – già in grave condizione di non autosufficienza – vedono una disponibilità di assistenza con organici che via via vengono decimati dalle quarantene imposte dalle autorità sanitarie e dove in alcuni casi, vi è adirittura l’impossibilità di garantire i servizi minimi e vitali. Comprenderete sicuramente che già oggi in alcune realtà siamo allo stremo delle forze e tra pochi giorni anzi poche ore, collasserà anche quel poco personale che stoicamente sta ad oggi lavorando. Situazione quella degli organici, destinata ad aggravarsi anche per gli effetti delle disposizioni contenute nel decreto nel Decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 Salva Italia di cui abbiamo inviato una apposita nota e che qui alleghiamo solo per trasparente informazione, ma che non vuole esere certo l’oggetto della presente. In conclusione l’appello che vi preghiamo di prendere in urgente considerazione è quello, da un lato di disporre da subito la modifica del decreto Salva Italia equiparando i nostri enti per altro accreditati con i SSR (siano essi pubblici o appartenenti al terzo settore) al pari delle strutture sanitarie ma soprattutto di mettere urgentemente nella disponibilità delle nostre strutture residenziali per anziani non autosufficenti e disabili che sono e saranno in difficoltà, personale sanitario – sia medici ma sopratutto infermieri e oss. e non meno volontari – che abbiano offerto o che offriranno la loro ammirevole responsabilità vivile e disponibilità di cui la Protezione Civile da Lei diretta è il “contenitore” più autorevole e sensibile. Diversamente la drammatica conseguenza è che vedremo la lenta e inesorabile cancellazione della stragrande maggioranza della generazione dei nostri nonni e dei nostri padri che oggi sono ospiti delle strutture a loro dedicate. Ringrazio Lei dott. Borrelli per il suo certo aiuto e resta in noi l’auspicio che ciascuno dei soggetti in indirizzo possa contribuire nella direzione auspicata. Con il migliore augurio che questo momento passi in fretta credo personalmente che la parte migliore del popolo italiano sarebbe pronta a cogliere questo grido di aiuto. Con rinnovata stima, il Presidente Roberto Volpe
MASCHERINE DELLA REGIONE A UFFICI PUBBLICI E STRUTTURE SANITARIE
BELLUNO È arrivata nei giorni scorsi la prima fornitura delle mascherine realizzate da Grafica Veneta e distribuite dalla Regione Veneto alle province e, da qui, ai comuni. Oltre 7000 quelle arrivate già impacchettate al Comune di Belluno, in confezioni da 25 e 50 pezzi: già avviata la consegna delle prime dotazioni ai volontari (protezione civile, Croce Rossa,…), alle strutture sanitarie come la casa di riposo Gaggia Lante, il centro diurno di Cusighe, “Casa Polit”, e agli uffici pubblici che si relazionano con l’utenza esterna. «Abbiamo organizzato la distribuzione in tre fasi: la prima è finalizzata a rifornire il personale in prima linea, i luoghi dove vengono accudite le fasce più deboli come gli anziani in struttura e i malati, – spiega il sindaco Jacopo Massaro – e gli uffici maggiormente a contatto con il pubblico, dove è importante elevare al massimo gli standard igienico-sanitari”. La seconda e la terza fase richiederanno qualche giorno in più, Il problema è legato al confezionamento “Non possiamo distribuire pacchi da 50 mascherine alle famiglie, perché non ce ne sarebbero a sufficienza, e dobbiamo allo stesso tempo rispettare la igiene del prodotto. – continua Massaro – Per questo, abbiamo attrezzato un locale il più possibile sterile a Marisiga, e abbiamo individuato del personale che, dotato di tute, guanti e maschere sterili, procederà allo spacchettamento e all’imbustamento singolo». La seconda fase della distribuzione riguarderà le fasce deboli della popolazione e avverrà attraverso il Comitato d’intesa. Infine, terminata questa fase, verrà organizzata la distribuzione al resto della popolazione, presumibilmente chiedendo la collaborazione alle attività commerciali ancora in attività dopo gli ultimi decreti. “Quando daremo il via a questa terza fase, comunicheremo tempi e modalità alla popolazione».
Le mascherine filtranti fornite dalla Regione del Veneto non sono un dispositivo chirurgico, né un Dispositivo di protezione individuale, e non garantiscono la protezione dei suoi utilizzatori dal contagio di agenti patogeni, né il mancato contagio da agenti patogeni a soggetti terzi.
IL SINDACO DI BELLUNO JACOPO MASSARO
NELLE FOTO DI LUCA ZANFRON, DISTRIBUZIONE A Roggia di Longarone..
DISTRIBUZIONE DELLA MASCHERINE REGIONALI A FELTRE
FELTRE Volontari e dipendenti comunali, coordinati dal C.O.C., sono al lavoro per la preparazione delle mascherine in arrivo dalla Regione Veneto. Le stesse vengono recapitate al Comune con consegne giornaliere che dovrebbero consentire di arrivare alla dotazione completa di circa 20 mila nell’arco de prossimi 10 giorni. La distribuzione inizierà pertanto dalla metà di questa settimana, in maniera da consentire il recapito – in questa prima fase – di almeno una mascherina per nucleo familiare su tutto il territorio comunale. Il Comune ha provveduto in queste ore all’acquisto di 20 mila sacchettini di plastica compostabili in cui saranno confezionate una ad una rispettando i criteri igienici previsti (le mascherine arrivano in pacchi da 50) e consegnate presso i quasi 10 mila nuclei familiari registrati all’anagrafe comunale. Si è preferito non procedere alla distribuzione presso supermercati e altri punti vendita per garantire una filiera quanto più igienica possibile e per evitare in ogni caso di dover gestire assembramenti di persone. FRAZIONI: La consegna avverrà a partire dalla giornata di mercoledì 25 marzo a partire dalle frazioni, dove la presenza di persone anziane e più bisognose di tutela è più alta. Ad ogni nucleo verrà fornito un numero di mascherine congruo. CENTRO CITTA’: Quasi parallelamente partirà anche la distribuzione nei quartieri del CENTRO CITTA’ dove, in una prima fase, sarà assegnata una sola mascherina per nucleo familiare, per poter soddisfare – nell’immediato – l’esigenza di poter dotare ogni famiglia di una protezione.
ARRIVATO UN’ALTRO CARICO DI DPI ALL’ULSS 1 DA AZIENDA ZERO
BELLUNO Oggi è stato consegnato in Ulss Dolomiti un ulteriore quantitativo di Dispositivi di Protezione Individuale acquistati tramite Azienda Zero. Si tratta di: 12.700 camici, 25.000 cappellini, 48.090 mascherine chirurgiche, 16.640 mascherine FFP2, 900 occhiali , 300 visiere. I dispositivi sono stati ripartiti secondo necessità tra le varie unità operative. Continua incessantemente l’azione di approvvigionamento di dispositivi.
FIRMATO L’ACCORDO TRA LUXOTTICA E SIGLE SINDACALI SULLO STOP DEGLI STABILIMENTI
LE DICHIARAZIONI DELLA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA BELLUNO SUL DECRETO “CHIUDI ITALIA”
DUEMILA MASCHERINE DALLA CINA DA UN CINESE CHE VIVE DA ANNI A BELLUNO
AI CARABINIERI UN GRAZIE IN CINESE
ALPAGO Un cittadino cinese in Italia da tanti anni e residente in Alpago (ora con attività ad Agordo) ha voluto omaggiare i carabinieri della stazione dell’Alpago con 70 mascherine e un disegno fatto dal proprio figlio minore come segno di ringraziamento per l’importante attività svolta in questo periodo.
RIAPRE VIA 27 APRILE, NESSUNA CHIUSURA A SUD DELLA PIAZZA FINO ALLA RIPRESA DEI LAVORI.
RIAPRE PARTE DELLA PIAZZA, IL PREFETTO DA IL NULLA OSTA PER TOGLIERE LE TRANSENNE, NULLA OSTA PER POTER SGOMBERARE IL CANTIERE, OPERERA’ GIA’ OGGI LA SQUADRA DI OPERAI COMUNAI, MARTEDI DALLE 11 VIABILITA’ NORMALE DA VIA 27 APRILE VERSO LA PIAZZA. FINO A MERCOLEDI DOPPIO SENSO IN VIALE SOMMARIVA. DALLE 8 DI MERCOLEDI SITUAZIONE COME PRECEDENTE AL CANTIERE. RIMANE UNA PARTE DELLA PIAZZA OCCUPATA NEI PRESSI DI UNICREDIT PER ESIGENZE DI CANTIERE.
AGORDO
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ L’ASSESSORE CLAUDIO SITO
LE MINIERE DEL FURSIL SI PREPARANO AD UNA NUOVA SFIDA TURISTICA
Di Gianni Santomaso
LAVORI REALIZZAZIONE CENTRO VISITA MINIERE DEL FURSIL
STRADA DE LA VENA TRA IL CASTELLO DI ANDRAZ E LE MINIERE DEL FURSIL
VOLTAGO E FRASSENE’, PROTEZIONE CIVILE AL LAVORO
DI GIANNI SANTOMASO
DOPO LA TEMPESTA C’E’ IL SOLE: PAESANI, LA PROTEZIONE CIVILE E’ AL VOSTRO FIANCO
VOLTAGO
Di Gianni Santomaso
SVILUPPO ECONOMICO. BANDO SERVIZI PER INNOVAZIONE PMI. PRESENTATE 310 DOMANDE PER 3 MILIONI DI EURO
VENEZIA “Grande risposta delle imprese al bando 1.1.2 del POR FESR 2014-2020 che sostiene l’acquisto di servizi specialistici di consulenza per l’innovazione tecnologica, strategica ed organizzativa nelle PMI, con una dotazione finanziaria di un milione di euro” commenta così l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato il primo dei tre bandi in programma in materia di innovazione tecnologica delle PMI. Complessivamente, le domande presentate sono state 310 con una richiesta di contributo che sfiora i 3 milioni di euro. “Questi numeri sono un segnale di speranza, che indica come le imprese venete, pur nell’emergenza, restino attive e pronte a ripartire – sottolinea Marcato – la Regione sta facendo un grande lavoro di coordinamento, raccogliendo quotidianamente le istanze che giungono dalle categorie economiche per farci portavoce con il Governo dal quale, però, deve arrivare un segnale forte. Servono misure importanti a sostegno dell’economia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che sono, lo ricordo, i motori dell’economia nazionale. Sono necessari provvedimenti che immettano liquidità per mettere in grado le imprese di ripartire una volta che sarà finita l’emergenza”. Per il citato bando, che sostiene l’acquisto di servizi specialistici di consulenza per l’innovazione tecnologica, strategica ed organizzativa nelle PMI, finanziando con contributo in conto capitale dal 30% al 50% della spesa sostenuta, complessivamente sono stati stanziati 3 milioni di euro suddivisi in 3 sportelli. Quello che prevedeva la presentazione delle domande il 16 marzo, era il primo e metteva a disposizione un milione di euro. Il prossimo sportello si aprirà il 30 giugno con il periodo di compilazione della domanda tra il 5 maggio ed il 25 giugno 2020. Vi potranno partecipare anche le imprese che nel primo sportello sono risultate non ammissibili o non finanziabili per carenza di fondi e imprese ammesse al primo sportello ma che presentano domanda per un servizio diverso.
ORTI COMUNI, CRESCE IL NUMERO DI ADESIONI
FELTRE Cresce il numero dei cittadini di Feltre che fanno richiesta di poter disporre di un appezzamento di terreno su cui coltivare il proprio orto. L’ultimo bando di assegnazione per quanto riguarda l’iniziativa degli “Orti Comuni” ha infatti visto soddisfatte 27 richieste, contro le 23 dell’anno precedente. Il Comune di Feltre ha attribuito, sempre su terreni comunali, 3500 metri quadri in località San Paolo alla Cooperativa sociale Dumia (rotazione colturale per certificazione bio), e – con un bando specifico del 2014 – ben 13 ettari circa di terreno ad aziende di produzioni agricole con vincoli di assegnazione quali l’obbligo di produzioni certificate biologiche, il recupero di biodiversità locali e coltivazioni tradizionali a rischio di erosione genetica, in molti casi con priorità di accesso per giovani agricoltori. Il bando ha avuto un’assegnazione della durata di 6 annate colturali ed essendo a scadenza verrà riproposto nel prossimo ottobre 2020. “Visto il grande interesse attorno all’iniziativa e le difficoltà legate a questo periodo per i noti effetti dell’emergenza Coronavirus, conclude Bonan, stiamo valutando di prorogare i termini dell’assegnazione di alcuni appezzamenti rimasti nell’ambito dell’iniziativa “Orti Comuni” probabilmente per un altro mese ancora. La decisione sarà assunta nei prossimi giorni.”
LA CROCE BIANCA VAL FIORENTINA CONSEGNA LA SPESA A DOMICILIO
SELVA DI CADORE I volontari della Croce Bianca Val Fiorentina vengono in aiuto agli anziani e alle persone bisognose che non possono muoversi di casa attivando un servizio di consegna a domicilio della spesa. Il servizio sarà erogato il lunedì, mercoledì e sabato. Per accedere al servizio basta contattare il negozio Conad di Selva di Cadore allo 0437 720613 o l’alimentari di Pescul allo 0437 521071 entro le ore 10 poi i volontari della Croce Bianca Val Fiorentina consegneranno la spesa a casa.
A LA VALLE PARTE LA CONSEGNA A DOMICILIO DI FARMACI E SPESA
LA VALLE AGORDINA Il Sindaco informa che sono stati attivati i servizi di consegna a domicilio per farmaci e per la spesa. Per la consegna dei farmaci i numeri da chiamare sono 0437 62298 oppure 0437 63896, servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Per la consegna della spesa a domicilio basta telefonare al Panificio “El Forer” 0437 63040, servizio garantito dal lunedi al sabato dalle 7 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19, anche la domenica dalle 7 alle 12:30
SERVIZIO A DOMICILIO ANCHE A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Il comune, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, ha attivato il servizio di consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità alle persone che sono impossibiltate a muoversi (anziani, persone non autosufficienti, persone sole e/o che non possono uscire dalla propria abitazione. Servizio attivo il lunedì, mercoledì e venerdì. Per avvalersi del servizio il numero da chiamare è 320 3298245
SERVIZIO SPESA GRATIS PER FODOM
LIVINALLONGO Questo servizio è rivolto a persone anziane e malate, ma anche alle famiglie e alle persone sole che non hanno la possibilità di fare acquisti. Il servizio può essere richiesto ogni giorno ed è gratuito. Potrà essere richiesto al 0471 444 444 dalle ore 8-18. La consegna avviene lo stesso giorno o al più tardi il giorno successivo. Il servizio viene eseguito esclusivamente da volontari della Croce Bianca che possono identificarsi come collaboratori dell’associazione e indossano la divisa e tesserino.
PROTEZIONE CIVILE: UN MIRACOLO VENETO
LE STORIE DEI COMUNI BELLUNESI SINTETIZZATE IN UN BEL LIBRETTO di Renato Bona
IERI ALLA RADIO
DEVIS ZASSO KIWI SPORT
di Claudio Fontanive
“SERVE UNA MANO” IL PROGETTO SPI CGIL BELLUNO, OSPITE MARIA RITA GENTILIN
di Claudio Fontanive
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA, QUINDICESIMA PUNTATA
LA PARTITA
AUDIO
Marzo, nell’hockey su ghiaccio, è il mese dei play-off. Il mese delle partite decisive, quelle da dentro o fuori. Vedere la squadra sul ghiaccio dopo la metà di marzo significa essere in corsa per un sogno chiamato scudetto. E’ il tempo dei giocatori con le barba lunga, delle cariche alla balaustra che si fanno sempre più dure. Dello stadio sempre più pieno, con le coreografie ed il gran tifo. Arrivare agli ultimi giorni di marzo significa esserci dentro a quel sogno. Sono momenti in cui il pubblico diventa un tutt’uno con la squadra. Come accadde diciotto anni fa di questi giorni ad Alleghe. Il 26 Marzo 2002 era un martedì. La partita è Alleghe- Bolzano, gara 5 di semifinale. Nella serie al meglio delle cinque gare la formazione agordina si portò sul 2 a 0, ma venne rimontata e fu necessario lo spareggio. Ricordo bene quel giorno. Fu una giornata di lavoro particolare, con la testa già all’ Alvise De Toni. Ansia, paura di una delusione, speranza di vittoria. Un tumulto di emozioni. Ore 17.20 arrivo a casa, doccia e panino al volo. Poco dopo le 18 si parte in direzione Alleghe. Al Mas c’è già la colonna di auto che sale da Sedico. All’arrivo lo stadio è ancora chiuso e centinaia di persone aspettano di entrare. Poi i cancelli si aprono e a razzo prendo il solito posto in tribuna. Dopo pochi minuti siamo tutti schiacciati gli uni sugli altri. Gran coreografia all’ingresso sul ghiaccio delle formazioni e finalmente si parte. Pochi minuti e si sente un colpo terribile provenire dal campo. Stavo seguendo un attacco dell’ Alleghe quando con la coda dell’occhio mi accorgo che Cadorin è a terra. Brian Loney lo ha colpito violentemente con la stecca alle costole. Per fortuna l’arbitro ha visto, così “baby face” se ne va negli spogliatoli per il resto della partita. E sono 5 i minuti di superiorità numerica da sfruttare. Ci pensa Miroslav Mosnar a sbloccare il parziale con un tiro preciso dalla blu. Boato del pubblico, ma è ancora lunga. Tanto lunga. Primo tempo 1 a 0 per gli agordini. Il secondo tempo rimane a reti inviolate, anche se emozionante e combattuto. La posta in palio è altissima ed il punteggio è esiguo, nell’hockey bastano pochi secondi per ribaltare le sorti di un incontro. Poi, nel terzo tempo, un ingaggio alla sinistra dell’estremo bolzanino. Stephane Roy vince il face-off, disco indietro a Lino De Toni che mira l’incrocio dei pali. Tiro di polso e goal. Tremano i lamellari del De Toni. Oltre 2000 persone urlano di gioia. Un caos incredibile. Dopo ogni azione guardo il tabellone per vedere quanto manca. Ed è sempre troppo tempo. Stavolta ce la facciamo mi dico. Dobbiamo farcela. Lo stadio è una bolgia, si alzano i cori, i tifosi spingono la squadra verso il sognato traguardo. A meno di due minuti dal termine Veggiato entra alla blu proprio davanti alla panca degli altoatesini, carica il tiro e brucia il portiere sul secondo palo. Lo stadio esplode, credo che il frastuono lo abbiano sentito fino a Cencenighe. E, forse, si sarà alzata un’ onda anomala sul lago. A dieci secondi parte il conto alla rovescia. Al suono della sirena mi ritrovo ad urlare “è finale…è finale…è finale…”. Sono fuori di me in quegli attimi, come tutti in quello stadio. Guardo gli occhi lucidi di molta gente. Questa è una gran sera. Usciamo dal palaghiaccio senza voce. In macchina due afoni commentano l’incontro, pensando che un paio di giorni dopo saremo ancora qui per gara 1 di finale. Altra adrenalina. La notte non dormo ed al mattino gli articoli di Mirko Mezzacasa sul Gazzettino mi riportano nel sogno della serata appena trascorsa. Emozioni incredibili. Che si spera, un giorno, possano ritornare.
ODE A LA VECIA POPA INTE L AN DEL CORONA VIRUS
AGORDO Antonia Bortot tra le animatrice dei Ladin del Poi che Bala ci ha scritto “Ieri mattina ho mandato un messaggio ai ladin che la vecia popa la ha pers la testa a veder al broi senza gente ma la ghe mandea un abbraccio a tutti”. Su suggerimento del capobal ognuno ha scritto una strofa e questo è il risultato
LA LETTERA ALLA VECIA POPA, VOCE DANIELA LENA
LA RISPOSTA DE LA VECIA POPA, VOCE DANIELA LENA
Cara Vecia Popa,
sta olta te te l à schivada
ma l an che vien
te daron na bela passada.
Te aea paura che i te portesse via in barela
e alora te é restada in val de Frela
E anca el to testament,
fat con tant sentiment,
nossuni i podarà scoltà,
per scoprilo ne tocarà spetà.
Vecia Popa,
per sto an te te l à sparagnada
ma n alter an te te ciaparà na bela rangiada
Tut sto gran laoro de cusì, taià e piturà,
che in tanti i à fat per te parecià,
nó l é ndat tut sprecà
perché có se sta in compagnia a ride e ciacolà
le ore passade in alegria l é na roba che nó se pol conprà.
Cara Vecia Popa,
speron el prossimo an de se catà parché aon na gran voia de te brusà
Vecia Popa,
par sto an la é ndata cossì,
ma el prossimo an venion a te rostì.
Sta pur trancuila, se tornaron catà có sarà el dì de te brusà.
Cara Vecia,
sto an nó podon brusate
perché avon tuti paura de contagiate!
Ma en dì se rifaron
e faron tut en spolveron.
Cande che finalmente te brusaron,
volarà dì che saron tuti de fora a fa su en bel feston!
Tut intorn a ti con tant amor, amicizia, bai, alegria e gioia inte l cor!
IL MESSAGGIO DAI SACERDOTI DELLA CONCA SU RADIO PIU’ ALLE 7.30 E 19.30
SALUTE E SOCIETA’
LE ALTRE PUNTATE
IN VIVO VERSO
COLLEZIONE COMPLETA
AGORDINOMERON
DUE MINUTI UN LIBRO
COLLEZIONE COMPLETA
007 IN CONDOTTA
COLLEZIONE COMPLETA
MATTHIAS LEVIS:_ E’ TEMPO DI BILANCI E DI PROGRAMMI, IL SALUTO A LAURI AINSASJARVI
https://www.facebook.com/AllegheHockey/videos/2585143408396631/
IL RIASSUNTO DI UNA STAGIONE CON STEFANO ORSINGHER
https://www.facebook.com/AllegheHockey/videos/616660822510387/
IL MONDO DELLO SPORT BELLUNESE: NE PARLA IL CONI
BELLUNO Anche il mondo dello sport bellunese fa i conti con l’emergenza coronavirus. I decreti del Governo hanno imposto lo stop a ogni attività e ancora è presto per capire quando realmente si potrà tornare in campo. Nel momento di massima difficoltà l’unico strumento disponibile è l’unione. Si può battere il covid-19 solo facendo squadra e remando tutti nella stessa direzione. Ne è convinto anche il delegato CONI di Belluno, Luciano Trevisson (nella foto), che analizza cosi la difficile situazione. “Lo sport è una componente importante per una provincia come la nostra. Oltre alla popolazione che pratica sport, ci sono migliaia di volontari che si impegnano ogni giorno nelle nostre società e decine e decine di famiglie che vivono grazie allo sport – premette il numero uno dello sport bellunese. Per questo, inizialmente, non è stato facile recepire i messaggi arrivati dal Governo. Però nel giro di pochi giorni la risposta degli sportivi bellunesi è stata importante. Si può continuare a fare sport anche a casa, in giardino, a distanza di sicurezza dagli altri. In questo momento serve la massima attenzione da parte di tutti. Cerchiamo di rimanere in casa il più possibile e seguiamo diligentemente le direttive che ci vengono date dal Governo”. Il Presidente Regionale, Gianfranco Bardelle, ha partecipato al tavolo regionale convocato dall’assessore Regionale Cristiano Corazzari, un momento di confronto per analizzare tutte le problematiche connesse con l’emergenza covid-19, non ultime quelle di carattere economico. “Bloccare completamente lo sport significa mettere in grossa difficoltà tutte le realtà che operano e vivono grazie a questo settore. Dopo questo periodo le società sportive faticheranno molto a trovare nuovi sponsor. La maggior parte dei nostri impianti sportivi è in gestione a privati che ora, dopo la chiusura totale, sono letteralmente in ginocchio. E poi naturalmente, c’è il turismo. Intere aree hanno nello sport un volano irrinunciabile, anche grazie a manifestazioni consolidate. E’ indispensabile che Governo e Regione Veneto prendano in considerazione aiuti a tutte le società impegnate nell’organizzazione di eventi sportivi importanti per il nostro territorio. Fare previsioni in questo momento è molto difficile”. Ma con le Olimpiadi di Tokio all’orizzonte è difficile non pensare anche agli scenari più negativi. “Temo la situazione non si risolverà a breve. Conosciamo ancora troppo poco di questo virus. A mio giudizio le Olimpiadi sono a rischio. I mesi che precedono i giochi da sempre sono fondamentali; in questo periodo dovrebbero svolgersi tutti i principali tornei di qualificazione. Ora che è tutto fermo, mi chiedo quali atleti andrebbero a Tokio per giocarsi le medaglie? Penso sia molto meglio pensare fin da ora a un rinvio al 2021. Prima viene la salute, poi le Olimpiadi”.
TRANSPELMO 2020, APERTURA ISCRIZIONI POSTICIPATA AL 6 MAGGIO
VAL DI ZOLDO Transpelmo 2020 posticipa l’apertura delle iscrizioni. L’evento di trailrunning delle Dolomiti della Val di Zoldo (Belluno), che si corre attorno a una delle vette di maggior fascino, vale a dire il Monte Pelmo, aveva programmato per il 6 aprile l’apertura delle adesioni all’edizione numero 13, edizione in programma per domenica 6 settembre. In considerazione del periodo di generalizzata difficoltà dovuta all’emergenza Covid 19, il comitato organizzatore ha scelto però di ritardare di un mese l’apertura. «Abbiamo ritenuto fosse giusto fermarci in questo momento nel quale le attività, in tutti gli ambiti, anche quello sportivo, sono sospese» sottolineano Eris Costa e Andrea Cero, coordinatori del comitato organizzatore. «L’auspicio è che tutto possa risolversi in tempi brevi e che in tempi brevi si possa tornare alla normalità. Per l’edizione 2020 abbiamo iniziato a lavorare da tempo e possiamo dire che tutto è pronto. In questo momento sospendiamo il primo step, quello dell’aertura iscrizioni, posticipandolo di un mese. Pronti a ripartire, con più entusiasmo di prima e con animo grato nei confronti di chi in queste settimane di emergenza si sta prodigando per risolverla». La Transpelmo si svolgerà sul tradizionale tracciato di 18 chilometri e 1300 metri di dislivello positivo, con partenza e arrivo a Palafavèra (centro del biathlon). Il punto più alto del percorso sono i 2.476 metri di Forcella Val d’Arcia. Come già lo scorso anno, l’evento è inserito nel circuito Golden Trail National Series by Salomon, selezione di 5 eventi fra i più iconici a livello nazionale.
Precipitazioni: Assenti(0%)
Temperature: Nelle valli in diminuzione, in quota stazionarie o in lieve aumento, su valori ancora di molto inferiori alla norma. Diffuse gelate notturne fino a fondovalle. Su Prealpi a 1500 m min -10°C max 1°C, a 2000 m min -20°C max -12°C. Su Dolomiti a 2000 m min -12°C max -6°C, a 3000 m min -17°C max -13°C.
Venti: Nelle valli deboli, localmente moderati per qualche rinforzo; in quota da nord-est, in genere tesi a tratti forti, specie in alta montagna oltre i 2500 m da nord-est, a 25-30 km/h a 2000 m, a 30-40 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%) al mattino, probabilità in aumento dalle ore centrali fino a divenire medio bassa (25-50%) di precipitazioni prevalentemente molto deboli e perlopiù locali ed eventualmente nevose fino a fondovalle.
Temperature: Minime in aumento nelle valli, stazionarie o in lieve aumento in quota, massime ovunque in diminuzione, ancora ben inferiori alle medie del periodo. Clima molto freddo per il periodo anche nelle valli dove di giorno oltre i 600-800 m le temperature diurne saranno prossime allo 0°C. Su Prealpi a 1500 m min -9°C max -5°C, a 2000 m min -10°C max -9°C. Su Dolomiti a 2000 m min -11°C max -5°C, a 3000 m min -17°C max -12°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli con locali rinforzi; in quota sempre da nord-est, tesi a tratti forti in alta montagna, a 25-35 km/h a 2000 m, 40-50 km/h a 3000 m.