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IN VIA FOCH A CENCENIGHE ACQUA INQUINATA
CENCENIGHE Gestione Servizi Pubblici informa che in località FOCH l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari SOLO PREVIA bollitura.
INTERRUZIONE IDRICA A ROCCA PIETORE
ROCCA PIETORE Gestione Servizi Pubblici informa che, per lavori alla rete idrica comunale, martedì dalle 09:00 alle 11:00 verrà sospesa l’erogazione dell’acqua a ROCCA PIETORE CAPOLUOGO.
I DANNI DOPO IL TEMPORALE DI SABATO
FRANA SULLA STRADA PER LO CHALET AL LAGO
ROCCA PIETORE Primi temporali e primi danni. Sabato pomeriggio una frana è scesa sulla strada che da Masarè porta allo Chalet al Lago. La frana è di dimensioni maggiori rispetto a quella di Vaia del 2018 come si può vedere dal video che pubblichiamo
ROCCA PIETORE Non è la prima volta che viene segnalato il problema della frana tra Masarè e lo Chalet al Lago. Ce lo spiega chi vive in quella zona. Alain Dotta spiega che dopo la Tempesta Vaia sono state tre le segnalazioni fatte in comune. “Abbiamo anche fatto fare da un geologo un’ispezione e il problema è a monte”.
ROCCA PIETORE Il Sindaco di Rocca Pietore la considera una bomba d’acqua quella scesa nelle ultime ore. Oltre tra Masarè e lo Chalet Al Lago, i problemi ci sono stati anche a Pezzè
ANDREA DE BERNARDIN, SINDACO DI ROCCA PIETORE
DE BERNARDIN: “VAIA HA LASCIATO IL SEGNO SUL TERRITORIO”
ROCCA PIETORE Dopo il maltempo di sabato sera si tirano i conti dei danni. A Rocca Pietore ci si concentra sulla frana tra Masarè e lo Chalet al Lago che è scesa quasi più grande rispetto alla tempesta Vaia.
IL SINDACO DI ROCCA PIETORE ANDREA DE BERNARDIN
A VALLADA VIENE GIU’ LA BOA TRA PIAZ E ANDRICH
VALLADA Anche la boa di Pezza è venuta giù nel corso del temporale. Sul posto il sindaco Fabio Lucchetta che ha dichiarato che nemmeno con Vaia avevamo visto una frana simile. Il tutto è avvenuto tra Località Piaz e Andrich di Vallada.
FABIO LUCCHETTA SINDACO DI VALLADA
LE FOTO DI CRISTIAN PIANEZZE
ANCHE SULLA STRADA DEL PASSO DURAN UN SASSO IN STRADA
LA VALLE Il maltempo di sabato ha colpito anche la 347 del Passo Duran. In serata un masso ha ostruito la strada al chilometro 37. Un sasso di grosse dimensioni che ha terminato la sua corsa in mezzo al bosco ma parte del materiale è finito sulla carreggiata. Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno liberato la strada.
FOTO TIZIANO DE COL
RIATTIVATO L’INCENDIO A LAMON
LAMON Tornano le fiamme a Lamon dove l’incendio si è di nuovo alimentato. Sul posto ANA di Feltre, Canadair ed elicottero per spegnere le fiamme.
19:08 il canadair ha lasciato l’area delle operazioni dopo vari lanci con schiumogeno. Ancora in corso i lanci con elicottero.
VENEZIA “Continua a preoccupare la situazione degli incendi in Veneto. Anche oggi si è riproposta una giornata complessa, con il nostro personale e i nostri magnifici Volontari Antincendio Boschivo che sono intervenuti a Lamon, Fumane e Bibione. Li Ringrazio insieme a tutti coloro che sono impegnati nella stessa opera; stanno dando una grande prova di professionalità e abnegazione. Il caldo torrido sembra non dare ancora tregua; ho il ragionevole timore che la battaglia possa essere ancora lunga. In questo quadro è fondamentale l’aiuto di tutti. Rivolgo un appello alla massima responsabilità da parte di tutti i cittadini”. Sono parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che sta seguendo costantemente e con attenzione lo sviluppo delle operazioni di contrasto di alcuni incendi che, oggi, hanno richiesto ancora l’opera dei servizi ABI in alcuni territori. Il fronte odierno più preoccupante e impegnativo è quello di Lamon (BL) dove, nella zona del Sass Falares, le fiamme sono ancora attive in un’area caratterizzata dagli schianti della tempesta Vaia. Numerosi sono stati fino ad ora gli interventi dal cielo per estinguere il fuoco con il Canadair e con l’elicottero della Regione.
VOLA PER UN PAIO DI METRI AL RIENTRO DI UNA VIA
CORTINA Poco prima delle 13 di sabato la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Cortina per un alpinista che si era fatto male al rientro da una via nella zona del Falzarego. Al termine delle doppie infatti K.P., 25 anni, di San Martino in Badia, era caduto per un paio di metri, finendo sul ghiaione sottostante, con conseguenti escoriazioni sul volto e un possibile trauma al polso. Il ragazzo è riuscito a raggiungere i prati degli Ospedaletti della Prima Guerra mondiale, dove è stato raggiunto in jeep da una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza che, dopo avergli prestato prima assistenza, lo ha caricato a bordo e trasportato fino all’ambulanza.
CADE E SBATTE LA TESTA NELLA ZONA DEL BRENT DE L’ART
TRICHIANA Sabato alle 13 il Soccorso alpino di Belluno è stato attivato, per un escursionista infortunatosi mentre camminava nella zona del Brent de l’Art. Il 71enne milanese, che stava camminando assieme ad altre persone lungo il torrente, era infatti caduto da un’altezza di due metri, finendo nell’alveo e riportando una ferita alla testa. Raggiunto da 8 soccorritori che lo hanno subito medicato, immobilizzandolo con i dovuti presidi sanitari, l’uomo è stato caricato in barella e trasportato sul sentiero e da lì al rendez vous con l’ambulanza, partita in direzione dell’ospedale di Feltre.
SI INFORTUNA AD UN POLSO SUL LAGO DI CENGIA
AURONZO DI CADORE Verso le 15 di sabato la Centrale del Suem ha attivato la pattuglia del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo, di servizio alle Tre Cime di Lavaredo, per un’escursionista che si era fatta male a un polso nella zona del Lago di Cengia, verso Pian di Cengia. I soccorritori hanno raggiunto la 58enne di Udine, che si trovava assieme al marito, e le hanno prestato prima assistenza immobilizzandole il braccio, per poi accompagnarla alla macchina. La coppia si è poi allontanata autonomamente.
COLTA DA CRISI DI PANICO SULLA TOFANA
CORTINA Attorno alle 13 il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato per una turista 59enne di Imola (BO), bloccata da una crisi di panico lungo il Sentiero dei camosci, che stava percorrendo con il marito. Raggiunta da una squadra scesa dall’alto, la donna, che si trovava quasi in cima al Canalone, è stata accompagnata nella parte finale della salita fino al Rifugio Duca d’Aosta, dove arriva la seggiovia.
SCIVOLA SUL SENTIERO CHE PORTA A CASERA DI MEZZODI’
VAL DI ZOLDO Ieri verso le 11.20 il 118 è stato allertato a seguito dell’infortunio di una escursionista, che stava percorrendo il sentiero numero 534 che da Casera di Mezzodì porta a Forno di Zoldo. T.M., 40 anni, di Dueville (VI), che aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia, è stata raggiunta dal personale medico e dal tecnico di elisoccorso dell’elicottero di Dolomiti Emergency, atterrato in una radura a una cinquantina di metri di distanza. Prestate le prime cure, la donna è stata accompagnata fino all’eliambulanza, imbarcata e trasportata a Fiames, dove attendeva l’ambulanza diretta all’ospedale di Cortina.
INFORTUNIO AL GINOCCHIO SOPRA IL RIFUGIO BAI DE DONES
CORTINA Poco prima delle 16 la Centrale del 118 è stata contattata per un escursionista scivolato 200 metri sopra il Rifugio Bai de Dones. Il 65enne di Merano (BZ), che si trovava con un’altra persona, aveva riportato una sospetta distorsione al ginocchio e non era più in grado di proseguire, è stato raggiunto con il fuoristrada da una squadra del Soccorso alpino di Cortina. Accompagnato fino al parcheggio, l’uomo si è allontanato con i propri mezzi.
IN QUATTRO IN UN TRATTO FRANOSO SULLO SPIZ DI MEZZODI’
PIEVE DI CADORE Verso le 17 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione dello Spiz di Mezzodì, per 4 escursionisti e il loro cane incappati in un tratto franoso che impediva loro di proseguire in un punto particolarmente ripido. I 4, due ragazzi trentenni di Pordenone e due coetanee di Noventa Padovana e Padova, erano partiti dal Rifugio Angelini, procedendo lungo il sentiero numero 533, ma, dopo avere valicato Forcella La Porta, in discesa erano rimasti incrodati, una ragazza colpita anche da un sasso. Non riuscendo a geolocalizzarli con precisione, dalla descrizione del luogo e da coordinate approssimative, dopo una ricognizione l’equipaggio è riuscito a individuarli a circa 2.100 metri di quota. Calato con un verricello di 25 metri, il tecnico di elisoccorso li ha recuperati uno alla volta. Arrivato il turno del cane, il cucciolo è stato caricato dal soccorritore nello zaino e fatto salire assieme alla padrona. I 4 sono stati trasportati in piazzola in Val di Zoldo.
ESCURSIONISTI IN DIFFICOLTA’ SULLA FERRATA ALLEGHESI
VAL DI ZOLDO Nel pomeriggio il Suem riceveva l’allerta da GeoResQ per due persone in difficoltà sulla Ferrata degli Alleghesi e la chiamata dai due escursionisti stessi che avevano lanciato l’allarme. Dalla descrizione fatta al telefono, la coppia, una 41enne di Merano (BZ) e un 35 di San Martino Buon Albergo (VR), in forte agitazione diceva di trovarsi tra la cima del Civetta e il Rifugio Torrani, mentre le coordinate la davano sotto Punta Tissi e la nebbia non permetteva la ricognizione dell’elicottero di Dolomiti Emergency portatosi in quota. Dopo aver chiesto di andare a controllare il percorso della via normale al gestore del Torrani, l’elicottero è riuscito a sbarcaro sotto il Rifugio il tecnico di elisoccorso. Veniva inoltre fatta preparare una squadra del Soccorso alpino della Val di Zoldo in caso non si fosse riusciti a portare a termine l’intervento. Giunto nel tratto di ferrata senza cavo sotto Punta Tissi, proseguendo dopo essere arrivato alla cima e non averli trovati, il gestore del Torrani ha finalmente individuato i due. Non appena si è aperto un varco, l’eliambulanza ha preso a bordo in hovering il tecnico di elisoccorso, ha raggiunto la coppia e l’ha imbarcata sempre in hovering, per poi lasciarla a valle.
INCENDI BOSCHIVI, LA REGIONE ESTENDE LO STATO DI GRAVE PERICOLOSITÀ ANCHE ALLA MONTAGNA BELLUNESE
BELLUNO «Stiamo vivendo un periodo siccitoso di lunga durata, che coinvolge in maniera insolita anche le nostre montagne. Il rischio di incendi è elevato e invito tutti – residenti e turisti – a usare la massima attenzione per evitare il pericolo di inneschi». È quanto afferma il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile Mattia Gosetti, a seguito dell’estensione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi emesso dalla Regione Veneto, assessorato all’ambiente. Lo stato di grave pericolosità per incendi era stato dichiarato all’inizio dell’estate solamente per le province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e l’area di base non montana di Vicenza. Tuttavia, viste le condizioni meteo delle ultime settimane, con la siccità che sta rendendo particolarmente secchi anche i boschi montani, è arrivata l’estensione a tutti i Comuni bellunesi. «Dobbiamo adottare le misure più idonee per la prevenzione, consapevoli che con le condizioni meteo climatiche di queste settimane basta davvero poco per scatenare incendi di vasta portata, con conseguenze e danni incalcolabili» sottolinea il consigliere Gosetti. «Uomini e mezzi dell’Antincendio boschivo della Regione sono sempre operativi, e a loro va il nostro ringraziamento. Ma bisogna evitare di costringerli a un lavoro supplementare e bisogna evitare di sprecare l’acqua. Le nostre montagne stanno soffrendo il caldo: facciamo in modo che non debbano soffrire anche gli incendi».
SUEPRATI I 15 MILA DECESSI IN VENETO, 5265 NUOVI POSITIVI IN 24 ORE
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
SICCITA’: BOND CHIEDE DI RECUPERARE LE SOGENTI ABBANDONATE
ROMA “In montagna ci sono diverse sorgenti che non afferiscono alla rete idrica. Fonti d’acqua secondarie che negli anni sono state abbandonate. Ora vanno recuperate al più presto, la siccità non è fenomeno estemporaneo e passeggero”. È quanto afferma il deputato Dario Bond, in merito alla emergenza idrica che sta colpendo tutto il Nord Italia e in maniera anomala anche la montagna veneta. “In condizioni come quelle che stiamo vedendo, serve prima di tutto individuare e riparare le perdite della rete idrica. E poi un piano di recupero delle sorgenti che non caricano gli acquedotti. Ce ne sono diverse nelle aree montane, anche nel Bellunese. Piccole sorgenti che un tempo alimentavano vecchie fontane a servizio del bestiame e che con l’abbandono della pastorizia sono state lasciate seccare. Oggi non è possibile lasciar morire quelle sorgenti, che possono avere un valore enorme per l’agricoltura e la zootecnia, ma anche per le funzioni di antincendio.”
LA GIORNATA MONDIALE DELL’ANZIANO. BOND: “NONNI FONDAMENTALI NEL SISTEMA FAMIGLIA”
ROMA “Promuovere l’invecchiamento attivo e politiche per l’assistenza domiciliare delle persone anziane deve essere una delle priorità da portare avanti a livello nazionale. L’Italia diventi promotrice di una convenzione internazionale sui diritti delle persone anziane”. Lo afferma il deputato Dario Bond, nella Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. “Nel sistema famiglia del nostro Paese, da sempre, i nonni sono fondamentali. Svolgono un ruolo di educazione senza eguali per i nipoti, assicurando anche un sostegno economico e sociale. In più, costituiscono un patrimonio di cultura, storia e conoscenza che è giusto valorizzare adeguatamente. Per questo è importante pensare a politiche per l’invecchiamento che consentano di promuovere la domiciliarità per le persone ancora autosufficienti: durante la pandemia Covid abbiamo visto quanto hanno sofferto gli anziani, specialmente per l’isolamento e la mancanza degli affetti, mentre gli anziani che vivono in famiglia hanno superato sicuramente meglio il lockdown. E poi è necessario promuovere anche quel sistema di welfare che si prende cura degli anziani quando non sono più autosufficienti, per far sì che non si sentano soli e abbandonati; tra l’altro, siamo tra i Paesi europei con il più alto tasso d’invecchiamento. Per questo credo che tra le mosse del prossimo Parlamento debba avere la priorità una convenzione internazionale sui diritti delle persone anziane: partiamo dalla tradizione del nostro Paese per costruire un modello”.
INAUGURATI I NUOVI CAMPI DA TENNIS A NUOVA ERTO
PONTE NELLE ALPI Taglio del nastro per i nuovi campi da tennis in sintetico. Molti cittadini e appassionati hanno partecipato alla cerimonia d’inaugurazione, all’interno dell’area sportiva di Nuova Erto, a Ponte nelle Alpi. Un’opera fortemente voluta dal Circolo Tennis Polpet e sostenuta dall’amministrazione comunale con un finanziamento di 40mila euro: «Grazie alla realizzazione di questi nuovi campi – ha affermato il presidente Davide Bortot – la comunità acquista una struttura idonea e adatta a praticare il gioco del tennis in modo decoroso, professionale e stimolante». Il Circolo di Polpet è stato fondato nel 1988: affiliato alla Federazione Italiana Tennis, permette a tanti appassionati di praticare l’attività durante tutto l’anno e coinvolge molti giovani, facendo leva su maestri preparati e sul Campus estivo.
DAL CORRIERE DELLE ALPI
ALESSANDRO GRAZIOSI, DALL’EMILIA A ROCCA PIETORE. IL FABBRO DEL SOCCORSO ALPINO
ROCCA PIETORE Come ogni lunedi Gianni Santomaso dalle pagine del Corriere delle Alpi racconta una storia, un personaggio, un pezzo di vita dell’Agordino “Vivere l’Agordino” una raccolta spaccato di vita agordina con le immancabili vignette di Erica Andrich
di Gianni Santomaso
QUATTRO PASSI CON I DONATORI A CHIES D’ALPAGO
ALPAGO Riprendono le attività di sezione dell’ABVS – Associazione Bellunese Volontari del Sangue – di Chies d’Alpago. Limitate dalla pandemia negli ultimi due anni, finalmente un ritorno alla piacevole normalità. “Abbiamo approfittato di questa bellissima giornata per la nostra classica Quattro passi con i donatori. Passeggiata che facciamo ogni anno con un itinerario diverso”. A raccontarcelo la Segretaria della sezione Desirée Dal Borgo durante l’uscita di domenica 17 luglio. Quest’anno è iniziata con al visita, inedita per molti, alla chiesetta dedicata alla Madonna delle Nevi in località Mont. Da lì hanno proseguito per San Daniele, un piccolo ristoro in casera, e poi il giro di Caotes. “Abbiamo concluso la nostra passeggiata fra i sentieri e i boschi dell’Alpago a Malga Cate. Ospiti di Franco e Illari che avevano organizzato la giornata della tosatura”. Ci troviamo nel territorio della Regola del Monte Salatis. Ma è il periodo in cui la cooperativa agricola Fardjma si dedica alla raccolta della lana in tutto la Conca dell’Alpago. Conferita da una ventina di soci, hobbisti e professionisti, che portano avanti la tradizione e garantiscono la sopravvivenza della pecora di razza alpagota. Riconosciuta a rischio estinzione fin dal 1992 dall’Europa.
IMPRESE VENETE: NEL 2022 EXTRA COSTI PER LUCE E GAS DA 11,8 MILIARDI
E’ di 11,8 miliardi di euro il costo aggiuntivo che le imprese venete subiranno quest’anno a causa dei rincari di energia elettrica e gas. La stima è stata calcolata dall’Ufficio studi CGIA che è giunta a questo risultato ipotizzando, per l’anno in corso, gli stessi consumi registrati nell’anno pre-pandemia, applicando però per l’intero 2022 le tariffe medie di luce e gas sostenute in questi ultimi sei mesi. Una stangata che rischia di provocare una vera debacle al nostro sistema produttivo. Gli 11,8 miliardi di extra costo, tuttavia, potrebbero essere addirittura sottostimati; se dal prossimo autunno la Russia dovesse chiudere ulteriormente le forniture di gas verso l’Europa, è probabile che il prezzo di questa materia prima subirà un’impennata che spingerà il costo medio dell’ultima parte dell’anno ad un livello molto superiore a quello registrato nei primi sei mesi del 2022.
Le misure di mitigazione
Ancorchè insufficienti, va comunque segnalato che il Governo Draghi ha in parte smorzato l’impennata dei costi energetici. I soldi messi a disposizione per mitigare i rincari nel biennio 2021-22, infatti, ammontano, a livello nazionale, a 22,2 miliardi di euro (di cui 16,6 nel 2022). Di questi, 3,2 hanno ristorato le famiglie, 7,5 le imprese e 11,5 sosterranno sia le prime sia le seconde (vedi Tab. 1). Nel Riquadro sono elencati tutti i provvedimenti.
Il confronto 2022 su 2019
Se nel 2019 il costo medio dell’energia elettrica per le aziende ammontava a 52 euro per MWh, nei primi sei mesi del 2022, invece, si è attestato a 250 euro (+378 per cento). Pertanto, a fronte di un consumo delle imprese venete di 23.715 GWh, il costo totale in capo a queste realtà nel 2019 ha toccato i 3,9 miliardi di euro; quest’anno, invece, la bolletta toccherà gli 11,8 miliardi di euro (differenza + 7,9 miliardi). Per il gas, viceversa, se tre anni fa il costo medio era di quasi 16 euro per MWh, nel primi sei mesi del 2022 il prezzo ha sfiorato i 100 euro (+538 per cento). Perciò, a fronte di un consumo medio annuo delle aziende venete di 33.140 GWh, nel 2019 le stesse hanno sostenuto un costo medio complessivo pari a 1,1 miliardi di euro, contro i 5 miliardi del 2022 (differenza +3,9 miliardi di euro). Ebbene, sommando i 7,9 miliardi di extra costi per la luce e i 3,9 per il gas otteniamo gli 11,8 miliardi di costi aggiuntivi che le imprese venete dovranno farsi carico quest’anno rispetto al 2019 (anno pre-Covid) (vedi Tab. 2).
Sono le imprese lombarde le più penalizzate
A livello territoriale le realtà che più delle altre subiscono i rincari maggiori sono, ovviamente, quelle dove la concentrazione delle attività imprenditoriali è più elevata. Se, rispetto al 2019, in Lombardia il costo aggiuntivo per far fronte ai rincari di luce e gas toccherà quest’anno i 24,4 miliardi di euro, in Emilia Romagna sarà di 12,4, in Veneto, come abbiamo appena segnalato, di 11,8 e in Piemonte di 9,8 miliardi. Oltre il 63 per cento dell’extra costo totale nazionale di luce e gas è in capo alle aziende del Nord (Tab. 3).
In 12 mesi luce +220% e gas +274%
Nell’ultimo anno gli incrementi di prezzo per le imprese sono stati spaventosi. Quello dell’energia elettrica è aumentato del 220 per cento; infatti, se a giugno 2021 la media mensile del Prezzo Unico nazionale era pari a 84,8 euro per MWh, lo scorso giugno è salito a 271,3 euro. Segnaliamo che a marzo aveva toccato il picco massimo di 308,1 euro (vedi Graf. 1). Il prezzo del gas, invece, sempre nell’ultimo anno è cresciuto addirittura del 274 per cento; se nel giugno dell’anno scorso di attestava sui 28,1 euro al MWh, 12 mesi dopo si è attestato a 105,2 euro, anche se a marzo di quest’anno aveva toccato la punta massima di 128,3 euro (vedi Graf. 2).
• Draghi deve continuare a chiedere all’UE un tetto al prezzo del gas
Dopo le dimissioni del Premier e lo scioglimento delle Camere si andrà al voto il prossimo 25 settembre. Almeno per i prossimi due mesi Draghi, ancorché chiamato a occuparsi degli affari correnti, deve continuare a chiedere a Bruxelles l’introduzione di un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Questa rimane l’unica soluzione per calmierare i costi a famiglie e imprese, raffreddando una delle voci che sta alimentando l’impennata dell’inflazione che, sembra, non sia destinata a fermarsi. A rischio ci sono centinaia e centinaia di migliaia di imprese e tantissimi lavoratori autonomi. Ricordiamo che il 70 per cento circa degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha né dipendenti né collaboratori familiari e che moltissimi artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questo ultimo anno dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare/raffrescare e illuminare le proprie botteghe e negozi. E, come abbiamo visto più sopra, nonostante le misure di mitigazione introdotte dal Governo Draghi, i costi energetici sono esplosi, raggiungendo livelli mai visti nel recente passato. Ovvio che senza un esecutivo con i pieni poteri tutto diventa più difficile. Infatti, dovremo aspettare Bruxelles, per sperare di ottenere il tanto agognato tetto sul prezzo del gas. Obbiettivo che, a differenza dell’Italia, Spagna (nell’autunno scorso) e Francia (a inizio di quest’anno) hanno temporaneamente già introdotto.
Settori a rischio chiusura
Con aumenti dell’energia elettrica e del gas che nell’ultimo anno sono stati rispettivamente del 220 e del 274 per cento, i settori energivori sono più a rischio degli altri. Per quanto riguarda il consumo del gas, segnaliamo le difficoltà che da mesi stanno colpendo le imprese venete del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica etc. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, rischiano il blackout le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, etc.).
Nota metodologica
Le stime sono state costruite a partire dai dati sui consumi energetici delle imprese nel 2019 (anno prima del Covid) ipotizzando per l’anno in corso (il 2022) gli stessi consumi del 2019.
La stima della bolletta elettrica per le imprese nel 2019 (pari a 36 miliardi di euro al netto dell’IVA) è frutto di un calcolo che tiene conto dei prezzi medi ponderati per classe di consumo energetico, ricavati dal database Eurostat per le utenze non domestiche su base semestrale. La stima dei costi dell’energia elettrica relativa al 2022 è stata costruita ipotizzando, per il 2022, un Prezzo Unico Nazionale (PUN) medio dell’energia elettrica pari a 250 euro per MWh (media dei primi 6 mesi del 2022); il PUN è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana ed è monitorato dalle statistiche del GME (Gestore dei Mercati Energetici); in questa ipotesi un tale incremento rispetto al 2019 (+378% per il PUN che nell’anno pre-Covid si attestava a 52 euro per MWh) si traduce in una crescita percentuale della bolletta elettrica delle imprese inferiore (+202%) che comunque triplicherebbe sfiorando i 109 miliardi di euro (per un extra-costo di 72 miliardi di euro); l’aumento è meno che proporzionale rispetto a quello della materia prima in quanto l’aumento del prezzo della materia prima impatta su una parte e non su tutto il costo complessivo della bolletta (che comprende anche costi di commercializzazione, trasmissione, oneri, tasse, margini ecc.).
La stima della bolletta del gas per le imprese nel 2019 (pari a quasi 10 miliardi di euro al netto dell’IVA) è frutto di un calcolo che tiene conto dei prezzi medi ponderati per classe di consumo energetico ricavati dal database Eurostat per le utenze non domestiche su base semestrale. La stima dei costi del gas relativa al 2022 è stata costruita ipotizzando, per il 2022, un prezzo medio per MWh pari a 100 euro (media dei primi 6 mesi del 2022 pari a 98 euro); il prezzo di riferimento del gas è stato ricavato dalle statistiche del GME guardando al mercato del giorno prima MGP gas; in questa ipotesi un tale incremento rispetto al 2019 (+538% rispetto ad un prezzo che nell’anno pre-Covid si attestava a meno di 16 euro per MWh) si traduce in una crescita percentuale inferiore (+350%) della bolletta del gas delle imprese che comunque risulterebbe 4,5 volte superiore sfiorando i 43 miliardi di euro (per un extra-costo di 33 miliardi di euro); l’aumento è meno che proporzionale rispetto a quello della materia prima in quanto l’incremento del prezzo della materia prima impatta su una parte e non su tutto il costo complessivo della bolletta del gas (che comprende anche costi di commercializzazione, trasmissione, oneri, tasse, margini ecc.).
CONSIGLIO COMUNALE IN VAL FIORENTINA
SELVA DI CADORE Oggi alle 18 consiglio comunale convocato dal sindaco Luca Lorenzini, all’ordine del giorno: variazioni al bilanci di previsione e assestamento generale di bilancio. Nomina del revisore dei conti (Sara Tillati) e approvazione della variante al piano degli interventi. In discussione anche il regolamento autoservizi pubblici e lo statuto dell’ASCA.
MERCOLEDI’ AD ALLEGHE IL CONSIGLIO COMUNALE
ALLEGHE Il sindaco di Alleghe Danilo De Toni ha convocato il consiglio comunale per mercoledì alle 20. Dieci punti da discutere tra cui la quarta variazione al bilancio, il documento unico programmato 2022-2025 e l’affidamento a Bim dell’impianto Ru Col Aut
ANCHE A TAIBON E’ TEMPO DI PRESENTARE I BILANCI
TAIBON Consiglio comunale mercoledi alle 18 Taibon. All’ordine del giorno la variazione al bilancio, la salvaguardia degli equilibri e le comunicazioni del sindaco Silvia Tormen.
DUP E PARCHEGGI LUXOTTICA NEL CONSIGLIO DI AGORDO
AGORDO Giovedì alle 19:15 il sindaco di Agordo Roberto Chissalè ha convocato il consiglio comunale. Tra gli argomenti da trattare il Documento Unico di programmazione 2023/2025, una variazione al bilancio e l’avvio del procedimento finalizzato all’acquisizione di due particelle di parcheggi appartenenti a Luxottica.
NEL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN TOMASO
SAN TOMASO Nel consiglio comunale di San Tomaso in programma giovedì alle 20, il sindaco Moreno De Val proprone 4 punti da discutere tra cui una variazione al bilancio, l’approvazione del piano di illuminazione pubblica e la costituzione di diritto di superficie a E-Distribuzione per la costruzione di una cabina elettrica.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Sabato alle 9 consiglio comunale in sala Lina Zandò. All’ordine del giorno la convenzione con il Comune di Falcade per l’uso e la gestione del cimitero di Caviola; variazione d’urgenza al bilancio e variazione di assestamento.
A COLLE SANTA LUCIA LA NOMINA DEL REVISORE DEI CONTI
COLLE SANTA LUCIA Sono 8 i punti da discutere nel consiglio comunale convocato dal sindaco di Colle Santa Lucia in programma sabato alle 9. Tra questi si parlerà della sesta variazione al bilancio, della nomina per il revisore dei conti, dei programmi di esercizio 2022 e del regolamento dei controlli interni.
L’ASSEMBLEA DEL CONSORZIO BIM PIAVE
BELLUNO Mercoledì 27 luglio alle 15 riunione dell’assemblea del Consorzio Bim Piave Belluno. Il Presidente Marco Staunovo Polacco, ha firmato un ordine del giorno in tre punti: verifica degli equilibri di bilancio, variazione al bilancio di previsione 2022-24 e comunicazioni del Presidente.
LA MOSTRA DI ALBINO MEZZACASA
CENCENIGHE Sarà visitabile da oggi al 14 agosto la mostra di scultura di Albino Mezzacasa presso il Nof Filò di Cencenighe. Gli orari delle visite: nei giorni feriali dalle 17:30 alle 21, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17:30 alle 21.
EL CANAL DE AGORT
AGORDO Presso il museo in via 5 maggio ad Agordo si può visitare la mostra “El Canal De Agort” storia ed archeologia da San Gottardo alla Conca Agordina. La mostra è visitabile dal giovedì alla domenica dalle 9:30 alle 12:30 e dalle16 alle 19 fino al 4 settembre.
FRANCO GATTI A VAL DI ZOLDO FINO AD AGOSTO
VAL DI ZOLDO “Disegni e Teatrini dell’Assurdo” è il titolo della mostra di opere dell’artista bellunese Franco Gatti nell’ex Sala Consiliare del Municipio di Forno di Val di Zoldo, fino al 15 agosto, visite a ingresso libero
DOPO IL RICAMO AD AGORDO, L’ESPOSIZIONE A RIVAMONTE DAL 30 LUGLIO
RIVAMONTE Si ritrovano ininterrottamente da oltre 20 anni, da quando cioè, ritornata nel 2000 al paese di origine dopo dieci anni da emigrante in Argentina, Gabriella Gnech ha avuto la felice idea di proporre e di dar vita a una singolare iniziativa di aggregazione artistica. Sono le attivissime donne del Gruppo Porcellana di Rivamonte che, coordinate dalla maestra Gnech, si ritrovano regolarmente in serena compagnia, impiegando proficuamente il loro tempo libero in creazioni di stupendo impatto estetico, dipingendo diversi soggetti su porcellane di varie dimensioni usando nelle decorazioni vari stili, dai classici (cinesi, giapponesi, europei) ai più moderni.
Dopo l’esperienza di alcune mostre abbinate al Gruppo Filò di ricamo di Agordo, hanno deciso di esporre quest’anno proprio a Rivamonte i loro originali lavori realizzati a mano con grande abilità sul particolare tema “Armonie di colori”. L’inaugurazione della rassegna, con il patrocinio del Comune, avrà luogo sabato 30 luglio, alle ore 16, nella Sala Polifunzionale di Rivamonte e rimarrà visitabile (a ingresso libero) fino al 15 agosto, con il seguente orario: giovedì e venerdì dalle 16 alle 19; sabato e domenica 10-12.30 e 16-19. Nell’occasione esporrà i suoi acquerelli anche Rita Mottes e la mostra sarà affettuosamente dedicata al ricordo di Ornella Dal Col, morta recentemente, che fin dall’inizio ha sempre partecipato attivamente all’attività del Gruppo Porcellana.
LA FESTA IN PINETA PER GLI ALPINI DI CENCENIGHE
CENCENIGHE Festa in pineta per gli alpini di Cencenighe che domenica 31 luglio si ritroveranno per una giornata in compagnia. Alle 10:30 la santa messa in pineta e dalle 12 la degustazione di piatti tipici. Nel pomeriggio musica con Loris.
IL “DIETRO LE QUINTE”, MASTERCLASS INTERNAZIONALE DE LE MUSE E LE DOLOMITI
FALCADE Dopo due anni di sospensione dovuti alla pandemia, torna “Dietro le Quinte”, evento legato alla Masterclass Internazionale “Opera, Liederistica e Musica Sacra” tenuta dal soprano Adelisa Tabiadon e dal pianista/maestro di repertorio Loris Peverada. Nel periodo 17-28 Luglio, i maestri Adelisa e Loris terranno le lezioni di canto presso la Scuola Primaria “Padre Felice Cappello” in Via Marmolada a Falcade. Orari: tutti giorni (escluso il 23 luglio) dalle 09:30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18:30. Le lezioni saranno aperte, sempre in forma gratuita, al pubblico, che potrà così scoprire il lavoro dietro le quinte.
CONCERTO PER IL PAPA DALLA CHIESA DI SAN SIMON
VALLADA Il 26 Agosto 1978 Albino Luciani, originario di Canale d’Agordo, fu eletto Papa; solo un mese dopo si spense. Nel suo paese natale e nel mondo, è ricordato con stima e affetto. Il concerto vocale sacro è dedicato al “Papa del sorriso” e mira a celebrare la vita di questo straordinario cittadino, non solo come Papa, ma anche come uomo, in un luogo che fece parte della sua infanzia e della sua vita, la bellissima Chiesa Monumentale di San Simon, luogo storico importante e scrigno di tesori artistici.
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ISTA’ A SAN TOMAS – LA PRIMA SERATA
SAN TOMASO Iniziata la serie di eventi a San Tomaso dal titolo “Istà a San Tomas”. Cinque appuntamenti d’estate organizzati dalla Pro Loco. Il primo appuntamento a Celat – Pont dei Lida con “La Memoria, Le stagioni e la strada”, il nostro territorio visto attraverso i racconti di Paolo Soppelsa, con la partecipazione di Radio Più.
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IL GRANDE FULVIO ROITER CON OTTIME IMMAGINI NEL LIBRO (1989) “ CANSIGLIO. IL BOSCO DEI DOGI”
DI RENATO BONA
“Cansiglio. Il Bosco dei dogi”. E’ il titolo di un prezioso, splendido volume di Fulvio Roiter realizzato con Vianello libri (grazie anche al contributo dell’Azienda regionale foreste del Veneto), nel marzo 1989 nello stabilimento delle Grafiche Vianello di Ponzano, su progetto grafico e coordinamento editoriale di Livio Scibilia e Mimmo Vita. Frutto di un’idea del direttore dell’Azienda regionale foreste Ettore Bonalberti, é presentato sotto il titolo “Le quattro stagioni del Cansiglio” da un personaggio della cultura come Mario Rigoni Stern; le didascalie sono opera di Vittorio De Savorgnani, Giulio Mezzalira e Mimmo Vita. Oltre a quelle del grande Roiter, veneziano di Meolo (primo libro fotografico: “Venise a fleur d’eau” pubblicato a Losanna nel 1954) sono proposte anche immagini di: Lou Embo Roiter, Paolo Fioratti e Daniele Cavadini, Dopo un richiamo alla frase; “Gli alberi sono lo sforzo della terra per parlare al cielo in ascolto” del poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano Rabindranath Tagore nato il 7 maggio 1861 a Calcutta e morto il 7 agosto 1941 a Jorasanko Thakurbari, sempre in India) e prima del pensiero di Rigoni Stern, il bellunese Renzo Fant, che all’epoca era presidente dell’Azienda regionale foreste del Veneto, ricorda che: “…Già dal secolo XVII gli alti fusti dei faggi del Cansiglio avevano impressionato i responsabili del Serenissimo Arsenale e nella relazione sullo stato del bosco presentata al Doge in data12 marzo 1608, il podestà di Belluno Alvise Mocenigo, si preoccupava di sottolineare che essi ‘devono essere carissimi a guisa di pretioso tesoro’. Un tesoro sintesi di legno, acqua, oro: cioè i faggi remi delle galere veneziane; l’acqua del Mediterraneo, via dei commerci con le Indie; oro, rendita dei negozi”. Ed evidenziava che “Se la funzione produttiva era primariamente cara ai ‘moderni governatori del bosco dell’Alpago, quella protettiva ha ricevuto dalla loro opera grande giovamento giacché il terreno dell’altopiano apre qua e là profonde ferite, i ‘bus’, a dimostrazione della carsica eziologia. L’albero trattiene, coagula, per certi versi convive simbioticamente con la terra: senza di lui essa frana”. E la gente tutto questo lo sa, ma… “per necessità taglia il bosco perché il legno produce denaro e calore”. Avviandosi a conclusione Fant sottolineava come “Oggi di tutto ciò resta prevalentemente la memoria storica e l’uomo della città cerca in Cansiglio anche nuovi beni: oasi di pace, di svago, di ricerca interiore”e la foresta registra così gioiose invasioni perché qui il bosco è ancora bosco e l’ambiente è ‘com’era una volta’, com’è sempre stato almeno da mille anni a questa parte, ma “al prezzo delle quotidiane privazioni dell’uomo di montagna che merita perciò vero rispetto e concreta solidarietà”. Il finale: “Venezia ha cominciato, lo Stato ha continuato, la Regione, tramite l’Azienda delle foreste perpetua, il montanaro presidia e opera. Anche un libro, questo libro che abbiamo voluto di un Veneziano, ed il più bravo, ci aiuterà in questo”. Ed ecco una sintesi di quanto ha scritto Mario Rigoni Stern: “… Il tempo della foresta non è quello del campo, né del frutteto, nemmeno quello della vita di un uomo; le selve, oggi, sono più che mai indispensabili all’esistenza della Terra. Ai nostri nipoti dobbiamo lasciare un ‘Cansiglio’ più bello ancora di questo pure bellissimo che Fulvio Roiter con la sua magica macchina fotografica e i suoi occhi ci fa vedere ‘oltre il paesaggio’. Dobbiamo resistere e superare i tempi delle piogge acide, della Cephalcia arvensis, dell’uomo consumista: è l’invito che ci viene da queste immagini”. Piacevolmente folgorati dalle, tutte, meravigliose immagini, ecco una “fotografia” conclusiva del Bosco del Cansiglio: “Tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone, nelle Prealpi Bellunesi, il vasto altopiano del Cansiglio si erge sulla pianura veneto-friulana tra il Piave, il Meschio e il Livenza ed ospita a 1000 metri di altitudine uno dei più vasti, intatti e solenni boschi italiani. Le sue doline ed i profondi inghiottitoi (i ‘bus’), la ricchezza e la varietà della sua popolazione faunistica e della flora che ne ravviva e ne tinge le scabre rocce ed i dolci declivi dei prati, la qualificante presenza della civiltà cimbra, offrono al visitatore attento e rispettoso innumerevoli suggestioni, occasioni di studio come di rilassata contemplazione di un habitat ancora sapientemente preservato dalla mano troppe volte distruggitrice dell’uomo. Ed un’ulteriore ricchezza del Cansiglio è attestata dalla più accreditata etimologia del suo nome: ‘Campus silens’, luogo del silenzio, che qui diventa davvero d’oro se si vuole avere la possibilità di osservare da vicino i numerosi ma diffidenti abitatori del bosco. La foresta del Cansiglio appartiene ora geograficamente alle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Fulvio Roiter: “Cansiglio. Bosco dei dogi”): la copertina del volume; l’autore, il grande fotografo Fulvio Roiter; lo scrittore Mario Rigoni Stern; primavera sui pascoli dell’alto Alpago; propaggini orientali della foresta; Campo di Mezzo in primavera; i boschi artificiali ed innaturali defogliati a morte dal parassita dell’abete rosso; Campo di Sopra: la leggenda vuole che Silla (138-78 avanti Cristo) abbia posto i propri accampamenti; fioritura primaverile dei pascoli del Cansiglio; fioritura di Sassifraghe; il Sedum acre è ornamento frequente delle fessure delle rocce; la foresta con i suoi vecchi alberi ospita diverse specie di picchi; il gregge al pascolo si confonde con le rocce emergenti; Piane del Cansiglio (davanti) e di Valmenera (dietro) e sullo sfondo la parte alta dell’Alpago; il mulo è ancora oggi un efficace mezzo di trasporto della legna in foresta; legname prodotto dal bosco per l’uomo; vista panoramica dalla cima del monte Pizzoch; vento e neve sottopongono gli alberi del bosco ad una continua selezione che risparmia solo i soggetti meglio adattati.
IERI ALLA RADIO
DUE MINUTI PER TE
APPUNTAMENTO DEL FINE SETTIMANA CON MONSIGNOR GIORGIO LISE
L’ALMANACCO LADINO
PUNTATA DEL 18 LUGLIO 2022
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“DINTORN E FORA VIA” A CURA DEL MUSLA, IL NUOVO PROGRAMMA
PUNTATA DEL 19 LUGLIO 2022 – ELEONORA TROI
LA RACCOLTA COMPLETA
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
MUSICA PIU’
MUSICA ALLA RADIO, IL PROGRAMMA DI LORIS SCUSSEL “COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA” DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 16.00 E ALLE 23
Proseguono le repliche di Collage Operazione Nostalgia che vedrà prevalere le canzoni italiane nei programmi che andranno in onda il pomeriggio, a parte mercoledì dove lasceremo spazio alla musica di oltre oceano, mentre in seconda serata si alterneranno brani di musica internazionale e di casa nostra in particolare con una puntata dedicata al juke box. Collage va in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00 naturalmente su Radio Più.