“Molti cittadini non sono rimasti contenti delle nuove misure, lo stiamo vedendo. Questo è anche comprensibile, tutti speravano di tornare presto alla normalità ma non ci sono le condizioni”. Così il premier Giuseppe Conte arrivando in prefettura a Milano. “Non è questo il momento di mollare, non è un liberi tutti” ha sottolineato. “Congiunti è una formula un po’ ampia e generica per dire che, e lo preciseremo, non si può andare dagli amici in casa altrui e fare delle feste. Si andranno a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela o stabili relazioni affettive”
🗞 RIEPILOGO DELLA GIORNATA • Frena il virus: in Italia 1.739 casi in più, l’aumento più basso dal 10 marzo. Aumentano però i decessi, 333 contro i 260 di domenica. Continua il calo dei ricoveri, -1.019 in un solo giorno. In tutto 199.414 i casi totali e 26.977 le vittime; • Mattarella agli studenti: le scuole chiuse sono una ferita per tutti. Riapriranno quando sarà possibile farlo in sicurezza;• Fase 2, il governo chiarisce: dal 4 maggio via libera alle visite anche per fidanzati e affetti stabili, vanno inseriti tra i “congiunti” insieme a “parenti e affini, coniuge, conviventi”; • Nel mondo superati i 3.000.000 contagi.
DELUSI E ARRABBIATI INSORGONO PRETI E ANCHE I FARMACISTI PER LE MASCHERINE SOTTO COSTO
CONTE RICHIAMATO DALLA CHIESA ABBASSA IL CAPO E PROMETTE SPIRAGLI PER LE MESSE GIA’ DAL 18 MAGGIO MA CHE DIFFERENZA DI RISCHIO C’E’ TRA IL RITROVO IN CHIESA O ALLO STADIO? ALLE PROTESTE DEGLI AUTONOMI DELLA PARTITA IVA FA SPALLUCCE. SILENZIO TOTALE SU TEATRI, CINEMA E SPETTACOLI CON UNA CATEGORIA ORMAI ALLA CANNA DEL GAS. E’ SCONTRO GOVERNO-REGIONI. PRIME PROTESTE DALL’AGORDINO DEGLI OPERATORI TURISTICI DA ROCCA PIETORE, SAVINER ED ALLEGHE.
di Mirko Mezzacasa
Come prevedibile è scontro tra Governo e Regioni, dall’Emilia il Governatore Bonaccini guarda il Premier Conte in cagnesco e chiede di anticipare le aperture di bar e negozi, dal Veneto Luca Zaia passa alle vie di fatto cambiando le regole, concedendo libera attività motoria pure in bicicletta come ha deciso il collega alto atesino Kompatscher (non in gruppo e con protezioni) e aprendo anche alle seconde case, da questa mattina chi lo vorrà (in ambito regionale) potrà lasciare le città per raggiungere il mare e la montagna con la motivazione “manutenzione ordinaria e straordinaria delle abitazioni di proprietà”. Da Roma il Governo è pronto ad impugnare le ordinanze, per Conte è avventato aprire tutto ma quello che dice non corrisponde a quello che fa, se da una parte ha “mazziato” gli autonomi, parrucchiere ed estetiste, bar e ristoranti in primis, dall’altra si prostra davanti ai preti ed alle critiche dall’alto, improvvisa dirette alle 20 della sera in prima serata e promette cambiamenti, due pesi e due misure in una Italia che pare apprezzare sempre meno il suo operato del “Vi concedo”. Sorridono i fidanzati, almeno loro, paragonati ai congiunti, quindi se morosi stabili potranno riabbracciarsi ed è un’altra retromarcia di Giuseppe Conte dopo qualche ora di polemiche. In definitiva per il Premier è una bocciatura senza appello ieri come oggi è sommerso dalle critiche e il suo DPCM barcolla. E’ significativo come il massimo rappresentante del Governo sia criticato anche da Stefano Bonaccini presidente dell’Emilia Romagna del PD – partito di maggioranza – e da Matteo Renzi che sostiene la politica delle Regioni nelle stesse ore in cui il Ministro Francesco Boccia ha dichiarato “Le Regioni possono apportare alcune modifiche non in contrasto con quanto deciso dal Governo”, infatti in Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto è accaduto l’esatto opposto. Luca Zaia va via convinto “Prima mettiamo in sicurezza i cittadini e una volta “scafandrati” apriamo tutto ciò che si può aprire Non voglio giocare a battaglia navale con il Governo ma è necessario trovare una posizione di equilibrio e convivere con il virus”. Altra preoccupazione è il conflitto sociale in queste ore maggiormente alimentato “Con chi mi chiama – ha detto Zaia – cerco di fare il pompiere” Nel frattempo si rafforzano i servizi sociali perché ci sono persone chiuse in casa da due mesi che iniziano a dare di matto in un Veneto che non pretende il reddito di cittadinanza ma solo tornare al lavoro. Autocertificazione: cambierà per la quinta volta, si esce per andare a trovare i parenti ma non si potrà cenare assieme e vedere gli amici, nemmeno passeggiare per casa con un amico. In Italia aumentano le guarigioni (+1696 e 1739 contagiati in meno) e s’alleggeriscono le terapie intensive (53 in meno in 24 ore, ierii i pazienti ai respiratori sono 1596), cala anche il numero dei deceduti comunque sempre alto (333). Andamento positivo anche in Veneto con 357 guariti nelle 24 ore (7357), sono 8860 gli attualmente positivi, Vo’ segna un nuovo caso di contagio e i soggetti positivi sono 5. Anche ieri 14 decessi in ospedale e altri 16 sul territorio per un totale di 1344 vittime dall’inizio dell’epidemia. Eseguiti 320.600 tamponi (+5633), persone in isolamento 8049 (-270), positivi 17579 (+108), ricoverati 1222 (+1), terapia intensiva 123 (-1), dimessi 2466 (+14), morti 1084 (+14). Sono 488 le vittime delle case di riposo da inizio epidemia anche se il 75% non ha fatto registrare contagi. L’assessore Manuela Lanzarin ha informato dell’incremento di 168 positivi che porta a 2.322 i casi dall’inizio dell’epidemia, dei quali 306 ricoverati in ospedale. Il 7% degli anziani ha contratto il virus, 6,4% la scorsa settimana. Mentre è del 3,6% la percentuale degli operatori contagiati, con 101 nuovi casi, in totale 1.104 da inizio pandemia. Altri 4 decessi in provincia, due all’ospedale San Martino, altrettanti nelle case di riposo di Mel e Trichiana. In Provincia nelle ultime 24 ore 10 positivi in più, attualmente positivi 688, decessi 67 (dato cumulativo), 305 i negativizzati. Ospedale San Martino di Belluno 44 ricoverati in area non critica (+2), terapia intensiva 6 (-1), Ospedale comunità San Martino 19 (+3), Agordo 31 (0). Tamponi: 17.646 (+ 465) in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva 1.266 (+ 16 rispetto a domenica). Ieri è stato il giorno delle proteste degli operatori turistici, da Rocca Pietore Lucia Farenzena presidente del Consorzio Operatori Turistici, da Saviner Gianni Pezzè dell’albergo Aurora di Saviner e Sergio Pra proprietario di due alberghi tra Alleghe e Caprile. La protezione civile di Voltago potrà contare su un aiuto in più, un telefono satellitare donato da EPCENTER consegnato ieri negli studi di RADIO PIU, un apparecchio simile è stato donato anche alla radio per necessità ma anche per essere messo a disposizioni di altre associazioni di Protezione Civile nell’Agordino che ne avessero necessità.
SORVEGLIANZA SANITARIA COVID-19 Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 27 aprile 2020 17.646 (+ 465) Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 27 aprile 2020: 1.266 (+ 16 rispetto ieri) Alcuni tamponi sono stati effettuati più volte sulle stesse persone
L’INTERVENTO DI GIANPAOLO BOTTACIN ASSESSORE DEL VENETO A RADIO PIU’
CORONAVIRUS: ALTRI DUE LUTTI IN PROVINCIA, CINQUE DECESSI IN 48 ORE
BELLUNO Ancora due decessi ieri, è mancato un uomo di 69 anni paziente ricoverato nel raperto malattie infettivi covid, residente nel bellunese e sempre nella notte è mancato un uomo covid positivo di 72 anni ricoverato in terapia intensiva al San Martino di Belluno. Altri due decessi che si aggiungono ai tre di domenica negli ospedali bellunesi. All’ospedale di comunità di Belluno, nella nottata del 25 aprile, si è spento un uomo di 78 anni ricoverato nel reparto Medicina (area a bassa intensità) e residente in Ulss Dolomiti. In mattinata ci ha lasciato una nonna di 91 anni ricoverata in Pneumologia Covid, anchessa residente in Ulss Dolomiti. Nel pomeriggio di oggi il terzo decesso. E’ volato in cielo un uomo di 88 anni ricoverato in Malattie Infettive dell’ospedale di Belluno
59 DECESSI NEGLI OSPEDALI BELLUNESI DAL 21 FEBBRAIO Ospedale San Martino di Belluno 39 (+2), Feltre 6, Belluno Ospedale di Comunità 10, Agordo 1 e Pieve di Cadore 1.
TAMPONI: LA SITUAZIONE IN REGIONE AL 27 APRILE
LEGGI LA CONFERENZA DEL PRESIDENTE LUCA ZAIA
NUMERI Tamponi 320600 +5633, isolamento 8049 (-270), positivi 17579 (+108), ricoverati 1222 (+1), terapia intensiva 123 (-1), dimessi 2466 (+13), morti 1084 (+13) totali 1344 e nati 61. 75% delle case di riposo contagio zero.
DOPO I PROCLAMI DI CONTE
non si può fare così, noi dobbiamo trovare una condizione di equilibrio e sostenibile. L’appello che faccio è che si rivedano queste misure. Sconfino io? Qua chi sconfina è il Governo. La cassa integrazione non arriva perché le banche aspettano l’ok del Governo. Non parlo per fare carriera politica ma a difesa dei veneti. C’è gente disperata la situazione è gravissima. Non cerco la rissa ma solo dare risposte e segnali di positività. L’appello che faccio è che si rivedano le misure di Conte.
Speravamo in un approccio diverso del Presidente del Consiglio, per quanto senso di responsabilità ci si possa mettere rileviamo che si stanno dando indicazioni che creano fibrillazione anche tra i veneti che non sono irresponsabili o bambini da educare. “Vi consentiremo” diceva Conte, siamo davanti ad un’emergenza con una grande comunità veneta chiusa in casa da due mesi. Il virus c’e’ ma l’approccio deve essere più razionale e vi dico quello che penso non con discorsi scritti, ci vuole razionalità, il sacrificio si puo’ fare, ma bisogna aprire come hanno fatto altre comunità, il Comitato scientifico avrà anche ragione ma è come se dicessimo che chiudiamo tutte le strade perché ci sono troppi incidenti:, un purista pensa alla perfezione pura, ma c’è da tenere conto dell’equilibrio e dell’esperienza di vita. In un negozio i 40 metri quadri entra una persona e in un pulmman 15? Che logica è? Chi governa si prenda le briga di mettere in riga le cose non che continui con il freno a mano tirato. Sono stato criticato per le ordinanze, l’andare a prendersi la pizza è diventato un caso nazionale ma puoi andare in farmacia, al tabacchino, al supermercato e non a prendere la pizza al taglio? Faccio un appello che si rivedano le misure. La violenza non serve a nulla ma questo è il sistema migliore per alimentare il sistema sociale, la gente è esasperata. Le elezioni non possiamo fare le elezioni a luglio ma da giugno aprono bar e ristorante. Le scuole, se si riaprono si pensi anche alla famgilie a Roma dicono che stanno lavorando ma il 4 maggio è domani e i figli minori chi li accudirà? O si finanziano le baby sitter, il congedo famigliare, si riaprano le scuole, qualche cosa bisogna pur farlo. E’ difficile affrontare il tema in questa maniera. Abbiamo migliaia di messaggi all’ora. Tutti dicono la stessa cosa e non sono certo complottisti. La gente vuole lavorare – forse non è consuetudine dapperttutto – ma da noi la gente vuole andare a lavorare. Nessuno mi chiede il sussidio o il reddito di cittadinanza, la gente vuole ripartire lavorando.ma non certo per pensare ai soldi, noi manteniamo le nostre famiglie e il resto d’Italia con 150 miliardi di Pil, l’Italia non puo’ dimenticare zone produttive come quelle del Nord. La nostra recessione è quella dell’Italia. Dicono che sconfino? Il Governo ha sconfinato sollevando le Regioni e abbiamo accettato con senso di responsabilità. Ma sconfino che? Visto che sconfino rispongo con praticità.
NUOVA ORDINANZA in parte in vigore dalle 18 di oggi e in parte da domani mattina alle 6 affinché si abbia il tempo di avvisare i Prefetti e quindi le Forze dell’Ordine.
1) consentito lo spostamento individuale per attività motoria in tutto il territorio comunale senza limitazioni con obbligo del rispetto della distanza con accompagnamento minori e disabili con protezioni (dalle 18 di oggi). 2) consentito per i residenti in Regione spostarsi nel territorio regionale verso le seconde case o imbarcazioni fuori del Comune di residenza per le attività di manutenzione per sicurezza del bene. Chi ha la seconda casa puo’ andare a vedere se ha dei problemi è legittimo che in Regione Veneto il proprietario possa raggiungere la seconda abitazione come il buon padre di famiglia (da domani mattina alle 6 alle 6) 3) ammessa la vendita di cibo per asporto tramite veicolo senza uscita del passeggero 4) Negli ambienti di lavoro si applica il protocollo 5) Obbligo per tutte le persone di rispettare il metro di distanza, utilizzo guanti (igienizzatore) e mascherina.
Se passano le norme nazionali i nostri autobus ne potranno portare un terzo e dovremo triplicarli, nonché raddoppiare i treni visto che potranno salire la metà degli utenti rispetto a prima dell’epidemia. C’è gente in difficoltà sola da sessanta giorni, ci vuole rispetto e ho chiesto di potenziare i servizi di ascolto.
DOMANDE
MA LE ORDINANZE DELLA REGIONE NON POSSONO ESSERE SOLO RESTRITTIVE? QUESTA ORDINANZA LE AMPLIA. Il Governo prevede che si puo’ uscire da casa per andare a comperare cibo, l’asporto per me è comperare cibo se qualcuno non è d’accordo impugni l’ordinanza l’ho firmata io. Non sto giocando a battaglia navale se vogliono chiudere tutto lo facciano poi andiamo a Roma e gli portiamo le chiavi. Non sono il solo a pensarla così ma in buona compagnia con i miei colleghi.
SECONDE CASE Tutto ciò che non e’ vietato è ammesso,
Sono state dette due cose non vere: che le Regioni non collaborano, forse alcune ma non certo il Veneto che ha sempre mandato tutto e non ha nulla da rimproverarsi. La Cassa Integrazione per noi è ok non siamo stati inadempienti altrimenti si dicano i nomi delle Regioni, Quindi perché le Regioni cosa? Non siamo mica la Repubblica delle banane qui in Veneto. Non lo faccio certo per andare a Roma lasciatemi fuori da questi casini, ho il compito di difendere i veneti come quando ero Ministro dell’agricoltura e difendevo gli agricoltori. Non cerco la rissa con nessuno.
PARRUCCHIERI ED ESTETISTE hanno ragioni da vendere a protestare, non è possibile pensare all’apertura il 1 giugno. E’ ora di rovesciare il ragionamento. Loro partono dalla singola bottega per arrivare al cittadino. Partiamo dal cittadino e vediamo cosa serve per metterlo in sicurezza, una volta scafandrato puo’ andare dappertutto. Gli esperti ragionano impresa per impresa e il sistema s’incaglia, non si puo’ regolamentare tutto. Purtroppo non abbiamo la potestà giuridica magari trovassimo appigli per riaprire le attività. Potremo fare qualche allargamento ma non riusciamo a riaprire le attività.
C’è gente disperata non ha più i soldi nemmeno per mangiare. Le fondazioni di consegna cibo per meno abbienti ci dice che c’è chi non sbarca il lunario dobbiamo rimetterli in pista. L’ipotesi che perdiamo 50mila posti di lavoro, benestanti o gente che ba bisogno per vivere?
CIBO ASPORTO VALIDA ANCORA O DAL 4 MAGGIO Per noi è valida se prima non lo prevedeva è ancora più vera adesso di prima. Ci vuole coraggio vietare alle persone di andare a comperarsi il cibo… ci vuole coraggio per farlo.
BAMBINI il collega Bonaccin sta cercando di parlare con il ministro Azzolina per parlare di scuole. I ragazzi minorenni hanno necessità di essere accuditi.
TURISMO La Croazia fa accordi con la Germania, nostro primo cliente in assoluto creando un corridoio salva ferie. Cioè turisti che potranno andare al mare in Croazia ma non in Italia.
PREOCCUPATO PER LE TENSIONI SOCIALI? Molto e sto facendo il pompiere. Meglio se il Governo di confronterà con le Regioni.
MAPPA DEI CONTAGI, AGGIORNAMENTO DI LUNEDI 27 APRILE ORE 8,00
Ieri mattina il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina “in questi tre giorni il numero di positivi al Covid-19 è visibilmente diminuito, portando da 78 a 65 casi (-13) nel territorio di Cortina d’Ampezzo. Le persone in quarantena (isolamento domiciliare) rimangono 28. Continua la discesa della curva del contagio”.
Il sindaco i Rocca Pietore Andrea De Bernardin “I positivi sono passati ora dai 10 di qualche giorno fa ai 6 attuali. Le quarantene domiciliari non positivi sono passate da 9 a 6. Speriamo che questo trend prosegua”
CONTAGI COMUNE PER COMUNE IN DETTAGLIO, ATTUALMENTE INFETTI, GUARITI, TOTALE, NEGATIVIZZATI
I NUMERI DELLA SORVEGLIANZA ATTIVA
BELLUNO Un lavoro immenso, spesso nascosto ma importantissimo. E’ quelle dei team del Dipartimento di Prevenzione che si sono occupati della sorveglianza attiva delle persone in isolamento, delle indagini epidemiologiche, delle risposte alle richieste di informazioni al numero aziendale dedicato e al numero per i rientranti dall’estero e della gestione del grande mole di dati epidemiologici. Ecco qualche dato: Numero aziendale per informazioni sul COVID 0437/514343 orario 8.00-20.00, 5 operatori dedicati, chiamate ricevute dal 29 febbraio 2020 al 26 aprile 2020: 3.270. Sorveglianza attiva 12 operatori – orario su due turni 8.00 – 20.00 con il supporto della Protezione Civile del Veneto (ANA e Alpini in ferma). Ogni giorno contattano le persone in isolamento e registrano eventuale febbre/sintomi, chiedono se hanno bisogno di assistenza psicologica, chiedono se hanno necessità di spesa alimentare o di farmaci, e forniscono indicazioni circa le modalità di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Attualmente le persone in isolamento sono 1.266 che vengono quotidianamente contattate. Le chiamate da inizio emergenza sono oltre 50.800. Team indagini epidemiologiche: operatori dedicati 22 (quasi tutti dipendenti + alcuni volontari) che operano su due turni orario 8-20; volume medio attività: circa 10 indagini epidemiologiche al giorno con ricerca contatti (3.994 persone coinvolte nelle indagini dal 28.2.2020 al 27.4.2020). Al Dipartimento di prevenzione, inoltre, afferisce l’ unità di crisi tamponi e test sierologici con 16 operatori (dipendenti) orario su due turni 8.00 – 20.00.
CAPITOLO “DE COCCIO”: IL RIASSUNTO DELLA SETTIMANA
BELLUNO La prefettura di Belluno ha distribuito i dati della settimana appena terminata in base ai controlli per il contenimento del Covid-19. Sono 93 le sanzioni inflitte dopo 4230 controlli delle Forze dell’Ordine. Da segnalare anche 3 denunce in questa settimana. Nella giornata di domenica 13 multe e 417 persone controllate. Dal 16 marzo sono stati effettuati 27180 controlli con 993 sanzioni, 2 denunce per Covid-19 e 21 per altri reati. Per quanto riguarda le attività commerciali, 7 titolari sanzionati questa settimana e 6612 gli esercizi controllati. 1051 controlli e nessuna infrazione segnalata nella giornata di domenica. Da inizio emergenza le attività controllate sono 52811, 24 titolari sanzionati e 17 chiusure provvisorie, di cui 12 con sanzione amministrativa accessoria.
CORONAVIRUS E RIPARTENZA. DE CARLO: “NESSUNA FASE 2, SOLO MORTI ANNUNCIATE PER LE AZIENDE. BASTA CODICI ATECO, RIAPRA CHI LAVORA IN SICUREZZA”
ROMA “Quella annunciata ieri sera dal premier Conte non è la ripartenza per la Fase 2: è l’annuncio di morte di migliaia di aziende sui nostri territori per mano di un governo che insiste a ragionare in base ai codici Ateco invece di far lavorare chi è in grado di garantire la sicurezza di lavoratori e clienti”: questo il drammatico giudizio del deputato e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, sul DPCM che entrerà in vigore il prossimo 4 maggio.
CORONAVIRUS. OK IN VENETO A RISORSE PREMIO PER IL PERSONALE SANITARIO. ZAIA, “PICCOLO DOVEROSO SEGNO DI GRATITUDINE PER UN LAVORO IMPAGABILE”
VENEZIA “Come ho più volte detto era doveroso riconoscere a tutti i nostri angeli in camice un lavoro che, in realtà, è impagabile. Questo è solo un piccolo segno di gratitudine in più, che si affianca ai 4.850 euro che non abbiamo tolto dalle tasche dei nostri mediciperché da dieci anni siamo l’unica Regione a non applicare l’addizionale regionale Irpef sulla sanità”. Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia,commenta l’approvazione unanime in Consiglio di un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a individuare specifiche risorse per remunerare le particolari condizioni dei lavoratori impegnati nell’emergenza coronavirus e negli enti e aziende del servizio sanitario regionale. “L’invito approvato all’unanimità poco fa dal Consiglio regionale trova in Giunta le porte spalancate – aggiunge l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – e non a casoho già fissato per domani due incontri con tutte le sigle sindacali del comparto e della dirigenza medica per individuare i criteri di valorizzazione del nostro personale sanitario”. “Al Governo chiediamo di adoperarsi per la presentazione e approvazione in Parlamento – aggiunge la Lanzarin – degli emendamenti già presentati dalla Conferenza delle Regioni, imprescindibili per rendere pienamente attuabile e compatibile con i vincoli esistenti l’intervento di valorizzazione del personale”. “Siamo l’unica Regione d’Italia a non imporre ai veneti l’addizionale Irpef regionale sulla sanità – conclude la Lanzarin – ma questo non ci impedirà di trovare le risorse necessarie e dovute. La gratitudine sul piano umano doveva trovare anche una sua manifestazione concreta. Saranno soldi spesi benissimo per abbracciare anche in questo modo professionisti esemplari la cui bravura e abnegazione sta facendo il giro del mondo”.
FRACASSO (PD): “INDENNITÀ AGGIUNTIVA PER SANITARI IN VENETO, VOTO UNANIME È UN GRANDE RISULTATO”
VENEZIA“L’indennità per gli operatori sanitari è un riconoscimento doveroso per chi da settimane si trova davvero al fronte, mettendo a rischio la propria vita e magari quella dei propri cari. Siamo soddisfatti per l’accoglimento all’unanimità del nostro ordine del giorno, così come noi abbiamo votato a favore di quello presentato dalla maggioranza. È un segnale importante che arriva da tutto il Consiglio”. Così il capogruppo dem Stefano Fracasso commenta l’approvazione dell’ordine del giorno, sottoscritto da tutta l’opposizione, durante la seduta odierna sulla variazione di bilancio. “La richiesta di impegno dei due Odg nella sostanza è la stessa, c’erano soltanto delle differenze nella forma. In Veneto, grazie anche all’impegno costante di medici e operatori sanitari, sia negli ospedali che nelle realtà territoriali, ci sono state criticità inferiori rispetto ad altre realtà: a maggior ragione dargli questo riconoscimento, un ringraziamento davvero concreto, era inevitabile. Questa era la nostra richiesta principale, fatta insieme a tutte le minoranze, bene che sia stata recepita senza voti contrari”
IL PD CHIEDE UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE URGENTE
VENEZIA “Subito un tavolo di concertazione tra Regione e sindaci per fare chiarezza sui provvedimenti da adottare per la ripartenza e stoppare così la confusione dettata dalle ordinanze del presidente Zaia”. A chiederlo è il gruppo consiliare del Partito Democratico.“Gli show quotidiani del governatore, attento all’emergenza quanto alla propria campagna elettorale, rischiano di creare maggiori problemi di quanti si propone di risolvere. Venerdì 24 è stato l’ennesimo esempio: l’annuncio di un’ordinanza, entrata in vigore un paio di ore dopo, sulla riapertura di gelaterie, take away e specialmente cimiteri, con i sindaci all’oscuro di tutto e assediati dalle richieste dei cittadini che si sono presentati davanti ai cancelli. E, ancora oggi, non sappiamo se è possibile recarsi esclusivamente al cimitero del proprio comune di residenza o altrove. Lo stesso Zaia è dovuto intervenire per chiarire alcuni punti dell’ordinanza, ammissione implicita di un provvedimento scritto in fretta e male. “L’uomo solo al comando non funziona – concludono i consiglieri dem – perché poi sono i sindaci a dover fare i conti con i problemi concreti: per questo crediamo sia indispensabile e irrimandabile la creazione di un tavolo istituzionale che stabilisca regole certe e chiare”.
SECONDE CASE E ATTIVITA’ OUTDOOR IN MONTAGNA, UNCEM: NECESSARI APPROFONDIMENTI E CHIARIMENTI DEL DPCM
ROMA Due temi particolarmente importanti per i territori e per gli Enti locali richiedono un approfondimento, dopo la presentazione del Dpcm da parte del Presidente Conte. L’accesso alle “seconde case” e lo svolgimento di attività outdoor (camminate sui sentieri, utilizzo di bici su strada e non, arrampicata, altre iniziative ludico-sportive) in particolare nelle zone montane. Il Dpcm ribadisce che non sono consentiti spostamenti e che non sono consentite attività all’aperto, ma Uncem chiede al Viminale di chiarire meglio la situazione, anche rispetto alle manutenzioni dei territori da parte di soggetti che non sono imprese (dunque terzo settore, volontariato organizzato). Sono molte le istanze di persone che nelle ultime ore hanno chiesto a Uncem chiarimenti in particolare sull’uso delle seconde case. Attendiamo al più presto le circolari interpretative del Viminale per dare risposte.
TEMPESTA VAIA O COVID-19, IL VENETO NON SI FERMA
BELLUNO Dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria per Covid-19, sono ripresi da parte di Veneto Agricoltura gli interventi di ripristino nell’ampia area bellunese colpita dalla Tempesta Vaia. Nel cantiere di Rocca Pietore, epicentro del disastro, la squadra di operai forestali dell’Agenzia regionale è impegnata nella realizzazione di una serie di opere di sistemazione idraulico-forestale necessarie alla protezione di un territorio fortemente colpito. In tempi di emergenza per Coronavirus, la consueta dotazione di cantiere si arricchisce, ovviamente, anche dei presìdi per la sicurezza degli operai. Anche a Lorenzago di Cadore, località Parco dei Sogni, le squadre di operai di Veneto Agricoltura stanno realizzando – impiegando tecniche di ingegneria naturalistica – ben cinque distinte opere miste in legname e pietrame al fine di consolidare un percorso che rappresenta nell’immaginario collettivo il “Sentiero dei Papi Giovanni Paolo II° e Benedetto XVI°”. Ricordiamo, infatti, che i due Papi hanno soggiornato più volte nel Castello di Mirabello a Lorenzago (appartenente alla curia di Venezia) nelle loro vacanze estive e spesso amavano passeggiare proprio lungo il Parco dei Sogni e fermarsi a meditare e pregare nei suggestivi scorci del percorso. A seguito della Tempesta Vaia, il rio Val de Pena e alcuni suoi affluenti secondari sono esondati causando ingenti danni al percorso quali frane, erosioni, smottamenti, schianti e sovrapposizione di detriti. Con questo progetto di ripristino, predisposto dalla Regione, Veneto Agricoltura prevede di riconsolidare il percorso mediante una serie di opere che consentiranno il transito pedonale e il passaggio dei mezzi forestali necessari alle cure colturali. Di pari passo, verrà messo in sicurezza il rio Val de Pena mediante il ripristino di un’ampia sezione di deflusso e la raccolta degli schianti finiti nell’alveo. Gli operai forestali di Veneto Agricoltura hanno invece già concluso l’intervento di rimozione di oltre 500 mc di detriti e di 200 mc di legname dal torrente Rudan a Vodo di Cadore. I lavori sono stati caratterizzati da una grande attenzione per la predisposizione di misure di allerta e sicurezza per il rischio di colate detritiche, particolarmente pericolose e frequenti in questo torrente (il cui nome è già per stesso significativo: Ru dan) che scende dalle falde del Monte Antelao. In Val Visdende, una delle aree più colpirte dalla Tempesta Vaia, la forza del vento aveva lasciato a terra oltre 350 mila mc di legname di Abete rosso. Una ferita profonda per una delle più belle valli delle Alpi. Oggi, mentre prosegue l’opera di recupero degli schianti e di messa in sicurezza del territorio, gli operai forestali di Veneto Agricoltura stanno avviando l’opera di reimpianto, raccogliendo le piantine nate nelle zone marginali dell’alveo del torrente e mettendole a dimora sulle pendici rimaste spoglie. Un altro importante intervento realizzato dagli operai dell’Agenzia regionale ha riguardato la strada forestale della Val de Soccosta in Comune di Auronzo di Cadore. I lavori, per un importo complessivo di 40.000 euro, hanno consentito la riapertura del percorso che costeggia l’omonimo torrente, danneggiato dagli eventi alluvionali dell’autunno 2018. Importanti sono stati anche gli interventi eseguiti per la messa in sicurezza del torrente con la realizzazione ex novo o il ripristino delle opere di difesa longitudinali e trasversali. Anche in questo caso il personale ha risolto le notevoli difficoltà, come il far pervenire al cantiere i grandi massi ciclopici necessari per l’esecuzione delle opere progettate dalla Regione Veneto. Dato che i piccoli ponti non avrebbero retto il peso dei camion, i massi sono stati prima depositati lungo la sponda del torrente e quindi “traghettati” uno ad uno con un escavatore al di là dell’alveo e da qui caricati su un altro autocarro fino al cantiere. Una procedura lunga e paziente che ha reso possibile l’importante intervento di sistemazione dell’area. Tutti ricordano che gli eventi alluvionali della tempesta Vaia avevano colpito duro anche la città di Belluno. Alla confluenza del Rio Paletta sul Fiume Piave, il versante che lambisce le strutture sportive soprastanti era franato pericolosamente, tanto che la Regione Veneto, già dopo pochi mesi, aveva predisposto un progetto di ripristino affidato a Veneto Agricoltura. L’esecuzione degli interventi, per un importo complessivo di 50 mila euro, è consistita nella realizzazione di una scogliera di sostegno della sponda, realizzata con massi ciclopici, lunga 25 m ed alta 2,70 e in cinque soglie trasversali sul corso d’acqua, allo scopo diminuirne la pendenza e la forza erosiva delle acque. In questi giorni il cantiere è in fase di ultimazione: dopo aver ripristinato il terrapieno con circa 500 mc di materiale recuperato il loco, gli operai dell’Agenzia stanno stendendo uno strato di terra vegetale, sul quale verrà effettuata la semina a spaglio di un miscuglio di specie erbacee ricoperto successivamente da stuoie di juta, che proteggeranno il versante fino al suo rinverdimento.
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: IN VENETO 34.636 DOMANDE PER 113.085 LAVORATORI
VENEZIA Ammontano a 34.636 le domande di cassa integrazione in deroga presentate in Veneto, a valere su 113.085 lavoratori (dati Veneto Lavoro, ultimo aggiornamento ore 10 di lunedì27 aprile 2020). “Il numero di richieste di ammortizzatori sociali in Veneto non è mai stato così alto. La sola cassa integrazione in deroga, principalmente rivolta ad aziende con meno di 5 dipendenti, è considerevole – spiega Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro del Veneto – La lavorazione di ciascuna pratica prevede tempi tecnici che stiamo cercando in ogni modo di abbattere: abbiamo già inviato all’INPS circa 20 mila domande, e contiamo di esaurire quelle giacenti, circa 15 mila, entro la metà di questa settimana. Siamo in attesa inoltre del nuovo decreto annunciato dal governo sugli ammortizzatori sociali, avendo di fatto, il Venetoe le altre regioni italiane, esaurito le risorse”. “Per migliorare e velocizzare, ove possibile, la risposta ai lavoratori, affinché possano avere al più presto i soldi sul loro conto corrente, ho proposto all’INPS di istituire una task force dedicata, che dovrà essere utile anche nel prossimo futuro, quando si dovrà quantificare l’effettivo ammontare di ore utilizzate di cassa integrazione” continua Donazzan.
MAGGIORE LIQUIDITA’ A DISPOSIZIONE DELLE PICCOLE MEDIE IMPRESE
VENEZIA “L’ampliamento del Fondo regionale di garanzia è una buona notizia per quelle imprese che rappresentano la spina dorsale dell’economia veneta che nei prossimi mesi dovranno fare un ricorso massiccio al prestito”. A dirlo è Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico e primo firmatario dell’Ordine del giorno, sottoscritto dall’intero gruppo, con cui si chiedeva di aumentare le risorse del Fondo regionale di garanzia per operazioni di riassicurazione del credito, approvato nel corso della seduta sulla variazione di bilancio. “Una situazione eccezionale non poteva essere affrontata con una quantità di risorse pari a quelle stanziate per l’attività ordinaria del Fondo. Secondo le stime di Cna Veneto al 13 aprile il sistema economico regionale aveva perso circa il 4,4% del Pil annuo, mentre due aziende su tre dichiarano problemi di liquidità. Sono dunque indispensabili più soldi, altrimenti questi problemi sono destinati ad aumentare e le imprese saranno costrette a chiudere”.
CANER: TURISMO CENERENTOLA NELLA FASE 2
VENEZIA “Adesso il Governo deve cambiare registro e dare qualche certezza in più a un settore che sta pagando un tracollo sanguinosissimo a causa innanzi tutto della pandemia, ma ora anche del logorante tergiversare sulle decisioni da prendere per avviare la cosiddetta ‘fase 2’. A Roma devono smetterla di riempirsi la bocca con vuoti e stucchevoli riconoscimenti della preziosità del turismo e poi non dare alcuna reale prospettiva di ripresa a questa economia”. È duro il giudizio dell’assessore regionale Federico Caner sulle modalità di uscita dal lockdown illustrate ieri dal premier Giuseppe Conte, in particolare per quanto riguarda il settore turistico e il suo vasto indotto. “Va bene il no al ‘liberi tutti’, va bene lavorare ai protocolli sulla sicurezza – afferma l’assessore –, ma non è accettabile che si continui a rinviare ogni decisione sulle date di apertura e sulle regole certe per attuarla. Imprenditori e lavoratori hanno bisogno di sapere quando e come potranno tornare a fare il loro mestiere, perché siamo ormai al conto alla rovescia: se si aspetta ancora, la stagione estiva sarà definitivamente e totalmente compromessa, per il mare come per la montagna, per il lago come per le terme e per tutte le altre destinazioni turistiche del Veneto”. Caner, così come altri suoi colleghi, ha scritto oggi una lettera al coordinatore della Commissione Turismo delle Regioni d’Italia, sollecitandolo a riproporre immediatamente un confronto con il Governo.
“SIAMO NELL’INCERTEZZA TOTALE” AI MICROFONI DI RADIO PIU’ L’OPERATORE TURISTICO ED ALBERGATORE SERGIO PRA
ALLEGHE Preoccupazione e delusione nelle parole di Sergio Pra proprietario di due alberghi tra Alleghe e Caprile. “Si aprono i musei e non si parla di turismo
LA MISURA E’ COLMA, LA PRESA DI POSIZIONE DEL CONSORZIO TURISTICO MARMOLADA
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Lucia Farenzena, Presidente del Consorzio turistico Marmolada.
LA LETTERA
la fuoriuscita causerà danni irreparabili.
A seguito della conferenza stampa di ieri sera, è emersa un’incertezza che ha spaventato gli animi di chi, come noi, era fiducioso del fatto che il turismo costituisce la prima partita da vincere per l’Italia. Il Premier ha solo parlato di turismo, ma non ha dato soluzioni, nessuna vera risposta e non ha indicato come si debba agire in questo difficile contesto. Ora, stante la comprensione che possiamo avere per le difficoltà della situazione, non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi di fronte a quella, che se non arginata con immediatezza, sarà una delle più grosse crisi che il turismo dovrà subire. Quello che a volte si dimentica, è che il turismo, non è costruito solo di hotel, alloggi, b&b, ma abbia al seguito una filiera importante e che le ricadute economiche di una stagnazione ricadrebbero su un intero indotto: lavoratori stagionali, fornitori, clienti senza certezze per le prenotazioni, operatori senza indicazioni vere su come e quando riaprire. Di turismo vivono i bar, i progettisti, i commercialisti, il singolo negozio, i benzinai, gli artigiani, i produttori agricoli ecc. In una zona come la nostra significherebbe avere un contraccolpo economico su una percentuale di abitanti che non possiamo far finta di non considerare. Pensiamo veramente che Luxottica riuscirà ad assorbire quelli che saranno inoccupati la prossima estate? Servono risposte chiare, servono incentivi economici per non addivenire a quel depauperamento sociale ed economico del territorio che sarà ineluttabile se continuano a chiudere gli occhi. Possiamo anche essere ottimisti rispetto al buon andamento che la montagna sembra avere, ma il calo delle presenze estere, la minor capacità di spesa degli italiani sarà un volano che farà un numero troppo alto di vittime che non riusciremo a sostenere senza azioni concrete da parte di chi ci governa. Le aziende operanti nel turismo non hanno una solidità economica certa dipendendo già tra l’altro da fattori come il clima e da noi parliamo soprattutto di famiglie. Le persone sono spaventate, preoccupate rispetto a questa totale incertezza e non possiamo continuare a logorare mentalmente la gente, non possiamo avere persone che non dormono di notte, e che addirittura pensano di non riaprire. Il presidente Conte parla di turismo senza avere conoscenza di cosa comporti il nostro settore e della vastità di benefici che porta la sua salute sull’indotto. Servono risposte, e serve pressione da parte delle Istituzioni che rappresentano il comparto turistico, servono soldi immediatamente, e regole chiare. Il primo giugno è una data credo insostenibile perchè si possa attutire il contraccolpo. Nel rispetto delle regole bisogna riuscire ad aprire prima, altrimenti, come a Jesolo, vedremo cartelli vendesi e affittasi anche sulle nostre montagne. La partita del turismo è la partita di tutti, non dimentichiamolo.
Lucia Farenzena Presidente Consorzio Turistico Marmolada
LO SFOGO DELL’ALBERGATORE CHIUSO ANCORA PER UNA SETTIMANA E UN MESE, GRAZIE GIUSEPPE E GRAZIE POLITICI
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
ROCCA PIETORE Questa mattina mi sa che siamo tutti arrabbiati e non poco. Accendo la TV mentre è in corso il solito dibattito tra politici, giornalisti e super tecnici. In tutto questo emerge che stanno dando soldi a destra e a manca come reddito di cittadinanza, lavoratori in nero perfino alle partite I.V.A. di attività rimaste aperte qualora ne facciano domanda ed extra comunitari, ma non si trovano persone disposte ad andare al lavorare in agricoltura per la raccolta delle verdure ed ortaggi di stagione che puntualmente vengono buttati ed acquistati all’estero Doppia beffa siamo una nazione talmente ridicola che pretende di essere rispettata in Europa e nel mondo senza averne i titoli, ma non per la popolazione che merita rispetto per tutte le doti positive e capacità singole o imprenditoriali, ma per una classe politica che non riesce a fare le cose semplici e giuste, ma che pensa solo alle sue tasche, il tutto assieme ai sindacati senza fare proposte serie per risollevare il Paese. Nessuno che rinuncia minimamente ai privilegi magari riducendosi lo stipendio. Non sarebbe logico che chi percepisce una sovvenzione dallo stato fosse obbligato a recarsi al lavoro presso quelle aziende agricole che ne hanno necessità con tutte le misure di precauzione, sicurezza e distanziamento sociale e che venissero pagati loro dalle aziende i contributi previdenziali in base alle ore di lavoro. Da noi si direbbe due piccioni con una fava, ma è troppo facile fare le cose giuste e semplici. Potrei riaprire l’Albergo anche solo per le ditte che devono fare i lavori per la messa in sicurezza del territorio, ma non ci sono ancora le norme chiare, non è giusto rischiare. Ma la cosa che mi ha fatto incazzare più di tutto è che ne io ne mia moglie, soci nell’azienda non abbiamo diritto dei 600 euro di marzo ne i prossimi 800, perché percepiamo la pensione ( per la sopravvivenza e bisogni personali mi può star bene ) ma per le spese dell’ attività non mi par logico che debba utilizzare i soldi personali anche perché, per questi pago ancora l’ I.N.P.S. mi fanno reddito, giustamente e di conseguenza pago anche le tasse, come cumulo. Per la riaperture con tutte le incognite, manca ancora una settimana e un. Scusate lo sfogo ma questa è la situazione Italia, Grazie Beppe e politici.
Gianni Pezzè_Saviner di Rocca Pietore
EP CENTER CONSEGNA UN DISPOSITIVO SATELLITARE ALLA PROTEZIONE CIVILE DI VOLTAGO
RADIO PIU’ Nello studio di Radio Più è stato consegnato un dispositivo satellitare per cellulare alla Protezione Civile di Voltago. Il dispositivo è stato donato da EPCENTER. In studio: Giuseppe Schena, Michela da Ronch, Andrea Gnech della Protezione Civile di Voltago
GLI ALPINI DI BELLUNO DONANO 10 MILA EURO ALLA ULSS 1 DOLOMITI
BELLUNO La solidarietà degli Alpini non va in quarantena e continua a sfornare esempi di concreta presenza a favore del territorio. La Sezione A.N.A. di Belluno, infatti, comunica con soddisfazione l’esito della sottoscrizione lanciata qualche settimana fa e l’avvenuta devoluzione, in data odierna, della somma raccolta a favore dell’Ulss n. 1 Dolomiti per le necessità alle quali sarà ritenuto opportuno destinarla. La somma raccolta – si tratta di 10.000,00 euro – è frutto della contribuzione dei 44 Gruppi della Sezione, di singoli associati e di privati cittadini. Tra tutti costoro piace segnalare il commovente gesto di un bambino di otto anni che ha rotto il salvadanaio per destinare i suoi risparmi alla nostra iniziativa. «I cittadini bellunesi – sottolinea il Presidente Angelo Dal Borgo – hanno dimostrato ulteriore fiducia nel senso di responsabilità e di impegno concreto degli Alpini dell’A.N.A. che continuano ad essere esercitati anche attraverso l’incessante attività dei volontari della nostra Protezione Civile negli ospedali del territorio. A nome del Consiglio Direttivo Sezionale voglio ringraziare tutti coloro i quali hanno dimostrato fiducia nella nostra iniziativa e, nel contempo, chi continua con generosità ed encomiabile spirito di servizio a rendersi utile in questa difficile e tormentata fase della nostra vita civile».
IL GRUPPO SOMMOZZATORI DI FELTRE AIUTANO L’OSPEDALE FELTRINO
FELTRE Un grande esempio di solidarietà sociale dal volontariato. Il Gruppo Sommozzatori Feltre ha deciso di aiutare l’Ulss 1 Dolomiti, in particolare il reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Feltre, fornendo un macchinario – un video endoscopio con luce led e testa per fibroscopi – estremamente utile in questo momento. Inoltre ha voluto contribuire a parte delle spese di gestione dell’emergenza e per la fornitura dei materiali sostenute dal Comune di Feltre, come ad esempio l’acquisto dei sacchetti biodegradabili per imbustare le mascherine distribuite alla popolazione. L’investimento del Gruppo sommozzatori ammonta a 20.000 euro complessivi.
ASSOCIAZIONE DANZA AGORDINA, IL VIDEO DELLE RAGAZZE PIU’ GIOVANI
AGORDO Le ragazzine del gruppo hip hop1, con la loro maestra Valentina, non hanno voluto esser da meno delle loro “colleghe ballerine ” più grandi e hanno registrato dei pensieri e dei passi di danza : dai loro pensieri emerge quanto sia importante per loro il “trovarsi con le amiche”. Non potendolo fare per le limitazioni in atto, lo hanno fatto virtualmente utilizzando la danza per sentirsi assieme.
Era una domenica di fine luglio del 2005 quando salimmo lassù. Partimmo da una Belluno che lentamente si andava svegliando. Un’alba velata ed uggiosa salutò il nostro avviarci verso l’agordino e l’asfalto della 203 andava asciugandosi ai primi sprazzi di un sole che entrava ed usciva dai nuvoloni che migravano verso sud. Giunti in piazza a Celat guardai in alto la nostra mèta del giorno. Il Sasso Bianco è una montagna a me molto cara. Essa domina il paese di San Tomaso e sulle sue ripide pale erbose mia nonna vi trascorse parte della sua giovinezza falciando erba e trasportando fieno. Erano anni diversi, quando la montagna era lavoro e fatica e non un diletto domenicale. Vi sono salito un pò di volte in ormai tanti anni di camminate in montagna. E sempre partendo dalla frazione di Piaia. E’ una bella escursione, molto panoramica e che necessita della giusta fatica per raggiungere la cima. Quella mattina salivano nuvole grigie da fondovalle, la notte precedente aveva piovuto e c’era molta umidità nell’aria. Il sole continuava ad andare e venire e fece il suo definitivo ingresso in scena quando arrivammo ai fienili di Ciamp. Un luogo molto suggestivo e panoramico, con i suoi prati curati ed i piccoli tabià. Caffè al volo al rifugio e su per le ripide pale. Poi arrivammo in cima. La vista sul Civetta ci lasciò ammutoliti. Non ci si abitua mai al fascino di questa cattedrale di roccia. A sinistra della grande montagna, come un grande attore, apparve improvvisamente il Pelmo, preceduto dall’apertura di un immenso sipario di nubi. Sembrava di poterla toccare la Marmolada, Da lassù la Regina ci mostrava la meravigliosa Val d’Ombretta e le possenti cime di Serauta. Anche il severo spigolo nord dell’ Agner voleva essere protagonista di quello spettacolo. Si liberò delle nuvole che lo circondavano ed apparve imperioso e austero dietro le Pale di San Lucano. Il vento ci portò i flebili rintocchi delle campane della chiesa di Celat. San Tomaso sembrava riposare tranquillo cullato dai suoi verdi boschi. Lasciammo la cima, felici dello spettacolo che le montagne ci avevano offerto in quella domenica di mezza estate…magiche Dolomiti!!!
PROVINCIALE 20 DELLA VAL FIORENTINA, SELVA DI CADORE: DAL 14 FEBBRAIO AL 13 GIUGNO, CHIUSURA TOTALE TRA SOLATOR E IL CENTRO DEL PAESE ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI, DAL CHILOMETRO 4.850 AL CHILOMETRO 5.100. TRANSITO CONSENTITO AI LOCALI CON TEMPI DI ATTESA MASSIMI STIMATI IN 30 MINUTI IN LOCALITA’ SOLATOR DAL CHILOMETRO 4.400 AL CHILOMETRO 4.850
DALL’11 APRILE AL 01 MAGGIO IN LOCALITA’ LA MUDA DEVIAZIONE SU VIABILITA’ PROVVISORIA PER IL COMPLETAMENTO DEL NUOVO ATTRAVERSAMENTO IDRAULICO RIO VAL SCURE LUNGO LA REGIONALE 203 AGORDINA
sp346 SAN PELLEGRINO localita VALLADA dal 14 al 30 aprile senso unico alternato con semaforo
sp347 DURAN E CEREDA (Comune di Valle di Cadore tra Cibiana e innesto Venas) dal 16 al 30 aprile (festivi e sabati esclusi) senso unico alternato con movieri. Interruzioni massimo 10 minuti.
sp641 PASSO FEDAIA dal 27 aprile al 15 maggio (sabato e domenica compresi) senso unico alternato per sostituzione barriere laterali di sicurezza e conslidamento ciglio stradale
PROVINCIALE 3 VAL IMPERINA, LOCALITA’ CORDE MOLE VALESIN – TRA RIVAMONTE E GOSALDO – DAL 27 APRILE ALL’8 MAGGIO DALLE 8 ALLE 11.45 E DALLE 13.30 ALLE 17.30 TEMPORANEE INTERRUZIONI ALLA VIABILITA’ DURATA MASSIMA 30 MINUTI PER LAVORI TAGLIO ALBERI
IL VOLLEY CLUB AGORDINO RIMPIANGE UNA STAGIONE CHE STAVA ANDANDO BENE
AGORDO Si è conclusa anzitempo la stagione del Volley Club Agordino, a deciderlo la Federazione. E pensare che era una stagione da incorniciare quella 2019/2020, iniziata con la vittoria della Coppa di Terza Categoria. In campionato il Volley Club Agordino stava facendo molto bene con il primo posto in classifica. Purtroppo il torneo viene annullato e la prossima stagione partirà di nuovo zero, nessuna promozione infatti. Ora si pensa al prossimo anno con la speranza di poter costruire una squadra con tutte le difficoltà del caso.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ ALESSIA FILAFERRO, GIOCATRICE DEL VOLLEY CLUB AGORDINO
Martedi 28
Tempo atteso: Al mattino presenza di velature del cielo, anche estese,assieme a banchi di nubi basse, con qualche tratto soleggiato. Dalla tarda mattinata l’attività cumuliforme si svilupperà con addensamenti via via più intensi ed associati a fenomeni convettivi. Il clima non sarà particolarmente fresco, pur considerando il deficit di sole e l’instabilità pomeridiana. Precipitazioni: Nella prima parte del mattino assenti (0%); mentre i primi piovaschi saranno già probabili sulle Prealpi entro le ore centrali del giorno (20/30%). Nel corso del pomeriggio i fenomeni, anche temporaleschi diverranno più frequenti e più diffusi (70/80%) sulle Prealpi, mentre la probabilità sarà minore sulle Dolomiti (30/50%). Limite delle nevicate attorno a 2200/2400 m. Temperature: Minime senza notevoli variazioni nelle valli e in leggera diminuzione in alta quota, massime in lieve flessione. Sono previste punte di 17/18°C nei fondovalle prealpini e di 13/14°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 5°C max 7°C, a 2000 m min 3°C max 4°C. Su Dolomiti a 2000 m min 2°C max 4°C, a 3000 m min -3°C max -2°C. Venti: Deboli di direzione variabile nelle valli; in quota deboli/moderati da sud-ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, 15-25 km/h a 3000 m.
Mercoledi 29
Tempo atteso: Molte nubi tra la notte e parte del mattino, con fenomeni sparsi, a tratti diffusi. Dalle ore centrali la copertura nuvolosa tenderà a diventare irregolare per addensamenti via via più residui. Ampi rasserenamenti serali. Clima più fresco al mattino, mentre di giorno l’andamento termico dipenderà dall’entità delle schiarite pomeridiane. Precipitazioni: Durante la notte ed al mattino probabilità alta (70/80%) per rovesci, eventualmente temporaleschi sulle Prealpi. Al pomeriggio il rischio sarà minore sulle Dolomiti (30/40%), mentre l’instabilità rimarrà più presente sulle Prealpi (50/60%). Il limite neve scenderà fino sui 2100/2200 m, localmente anche 2000 m sulle Dolomiti durante la notte. Temperature: In generale lieve diminuzione, con minime osservate alla sera in quota. Su Prealpi a 1500 m min 4°C max 5°C, a 2000 m min 2°C max 3°C. Su Dolomiti a 2000 m min 1°C max 3°C, a 3000 m min -5°C max -3°C. Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile, con temporanei rinforzi di Foehn al mattino; in quota moderati/tesi da nord tra la notte e il primo mattino, poi da ovest in attenuazione, disponendosi da sud-ovest verso sera, a 5/15 km/h a 2000 m e a 15/30 km/h a 3000 m.
Giovedi 30
Residue schiarite con nubi stratiformi medie, anche basse al primo mattino. In seguito aumento della nuvolosità fino a cielo coperto. Dalle ore centrali peggioramento del tempo con precipitazioni via via più diffusa, anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni toccheranno il loro apice alla sera. Il limite neve scenderà dai 2000 m iniziali, fino sui 1600/1800 m, anche 1400/1500 m nelle valli dolomitiche più chiuse. Temperature in generale calo con minime osservate alla sera. In quota venti moderati da sud-ovest, anche tesi sulle cime più alte.
Venerdi 1
Residui fenomeni nella notte, sulle Prealpi anche nelle prime ore del mattino; nevosi oltre i 1600/1700 m su Dolomiti, 1800 m sulle Prealpi. Nel corso della giornata graduale diradamento della nuvolosità e rasserenamenti, più ampi a partire dalle Dolomiti dal pomeriggio in poi. Temperature in generale calo. Venti moderati/tesi da nord-ovest in quota ed episodi di Foehn nelle valli. Previsore: R.L.Th
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