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di William Da Roit W LA LIBERTA’
IN VIGORE L’AUTOCERTIFICAZIONE FINO AL 6 GENNAIO
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I 4 giorni arancioni saranno: 28, 29,30 dicembre e 4 gennaio. Ma cosa è possibile fare durante le giornate arancioni? La guida.
In questi giorni rimane valido il coprifuoco dalle 22 alle 5. Vietati gli spostamenti fuori regione, concesso spostarsi tra piccoli comuni, ma non è possibile raggiungere Capoluoghi di Provincia, salvo comprovati motivi di lavoro o salute. Per spostarsi fuori dal proprio Comune è sempre necessaria l’autocertificazione. Chiusi centri commerciali, bar, ristoranti e negozi non di prima necessità. Asporto (fino alle 22) e consegne a domicilio (senza limiti) sono consentite. Giorni arancioni, gli spostamenti consentiti I giorni feriali (compresi i prefestivi considerati rossi) saranno arancioni. Ci saranno regole in parte diverse da quelle in vigore per le giornate rosse: la principale novità riguarda gli spostamenti. Previste le misure in vigore per le aree arancioni, ma con alcune deroghe: sono, infatti, permessi gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore ai 5mila abitanti e per una distanza non superiore ai 30 chilometri dai relativi confini. Ci si può spostare, nei giorni arancioni, da un Comune che abbia al massimo 5mila abitanti, entro 30 chilometri, anche verso un Comune più grande di 5mila abitanti, tranne che per dirigersi verso capoluoghi di provincia. Sempre consentito spostarsi all’interno del proprio territorio comunale, dalle 5 alle 22, orario del coprifuoco. Sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Negli stessi giorni sarà possibile anche, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, in un Comune diverso dal proprio, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono; Giorni arancioni, i negozi di prima necessità e le attività di servizi alla persona possono restare aperti fino alle ore 21. Per bar e ristoranti attività d’asporto consentita dalle 5 del mattino fino alle 22. Possibile la consegna a domicilio senza alcuna restrizione. Giorni arancioni, rientri e seconde case Lo spostamento per rientrare nel proprio domicilio o nel paese in cui si ha la residenza è sempre consentito.
METEO. FASE DI ATTENZIONE PER VENTO FORTE SU TUTTA LA REGIONE E PER RISCHIO VALANGHE IN AREE MONTANE. ATTESE NEVICATE ANCHE IN PIANURA
VENEZIA Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile, alla luce delle previsioni meteo, ha decretato la fase operativa di attenzione per vento forte su tutta la Regione da riconfigurare, a livello locale, in fase operativa di pre-allarme o allarme a seconda dell’intensità del vento, fino alla mezzanotte di domani. Il bollettino meteorologico regionale prevede “venti meridionali in intensificazione fino a forti sulla costa e pianura limitrofa, in alta quota e sulle dorsali prealpine, a tratti anche molto forti nelle ore centrali sul mare fino in prossimità della costa, moderati/tesi da nord-est sulla pianura interna; venti in attenuazione dal pomeriggio/sera nei bassi strati e in rotazione dai quadranti occidentali”. La segnalazione meteo emessa oggi dal Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto prevede “tra la tarda serata/notte di domenica 27 e la sera di lunedì 28 episodio perturbato con precipitazioni diffuse, consistenti su zone centro-settentrionali, inizialmente nevose fino a quote pianeggianti con possibili accumuli consistenti oltre i 700-1000 m ma significativi anche a quote più basse, fino a gran parte dell’alta pianura al mattino di lunedì”. È stato dichiarato lo stato di attenzione per Nevicate da riconfigurare, a livello locale, a seconda dell’intensità dei fenomeni, fino alla mezzanotte di oggi per Pianura, Zone collinari e Bellunese Meridionale. Infine, è stato emesso un avviso di criticità valanghe che indica la fase di attenzione per rischio valanghe, valido a a partire dalle 10 di domani, per la zona antropizzata MONT-1. Per oggi è prevista neve con apporti anche superiori ai 30 cm sia in MONT-1 che in MONT-2. Il pericolo di valanghe è previsto marcato su tutto il territorio montano regionale. In MONT-1 potranno verificarsi valanghe con interessamento della viabilità dei passi dolomitici.
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IL PREFETTO DI BELLUNO FIRMA UN’ORDINANZA IN VISTA DELLE NEVICATE PREVISTE PER OGGI
BELLUNO Il Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto ha comunicato che, nella giornata di oggi, l’intero territorio provinciale sarà interessato da una perturbazione che porterà nevicate in tutta la provincia con accumuli significativi anche nei fondovalle. In considerazione di ciò, il Prefetto di Belluno, Adriana Cogode, ha disposto – su proposta del Comitato Operativo per la Viabilità – il divieto di circolazione dei veicoli commerciali (esclusi pertanto i mezzi del trasporto pubblico urbano ed extraurbano purchè equipaggiato con idonei presidi o catene da neve) con massa superiore a 7,5 t., ivi compreso il transito dei trasporti e veicoli eccezionali, dalle ore 00.00 del 28 dicembre 2020 alle ore 05.00 del 29 dicembre 2020 lungo tutta la rete viaria ordinaria della provincia di Belluno.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: SOSPESE ALCUNE CORSE FINO AL 6 GENNAIO
BELLUNO Dolomitibus ha previsto un drastico calo dei mezzi pubblici durante le festività. Calo che si misurerà più facilmente nelle tratte turistiche, solitamente a uso dei villeggianti e degli sciatori. Per questo l’azienda di trasporto pubblico ha chiesto alla Provincia di ridurre alcune corse. E nei giorni scorsi il presidente Padrin ha firmato l’atto che dispone alcune modifiche al servizio extraurbano. Di fatto, dal 26 dicembre al 6 gennaio sono razionalizzate le linee 1 (Belluno-Agordo), 2 (Belluno-Agordo-Falcade), 3 (Belluno-Agordo-Alleghe-Arabba-Corvara-Colfosco), 9 (Belluno-Calalzo-Perarolo), e 72 (Venezia-Belluno-San Cassiano-Cortina). Le modifiche sono così disposte: linea n. 72: sospensione delle corse tra Venezia e Belluno e tra San Cassiano, passo Falzarego e Cortina; linee 1, 2 e 3: sospensione delle corse festive in Agordino; linea 9: sospensione delle corse festive in Cadore. Resta sospesa anche la linea 41 (Belluno-Vittorio Veneto). «Secondo le stime di Dolomitibus, questi pullman girerebbero a vuoto o quasi durante le festività. Quindi abbiamo dato il via libera alla razionalizzazione fino al 6 gennaio – spiega il consigliere provinciale delegato ai trasporti, Dario Scopel -. Il tema vero, adesso, è organizzare il trasporto scolastico dopo le vacanze di Natale e ci stiamo lavorando con tutti i soggetti interessati, per incastrare l’esigenza dei mezzi occupati al 50% dei posti e l’organizzazione delle scuole, per cui è previsto il ritorno della didattica in presenza al 75%. Il nostro obiettivo rimane quello di assicurare un servizio efficace, puntuale e sicuro».
LA PERCENTUALE DEGLI INFETTI SUI TAMPONI ALLA SOGLIA DEL 15% TRE PUNTI IN PIU’ RISPETTO A SANTO STEFANO. VENETO SEMPRE MAGLIA NERA.
Trentottomila dosi a settimana, sono quelle garantite alla Regione Veneto dove da ieri è iniziata la vaccinazione anti covid, priorità a chi opera nell’ambito della sanità e anziani della Residenze. Ieri hanno alzato il braccio per la siringa i primi 40 volontari del bellunese “per dare il buon esempio” hanno detto. Intanto altra ipotesi per la stagione dello sci: apertura il 7 febbraio cioè alla vigilia del mondiali di Cortina e c’è già chi anticipa che la stagione non inizierà mentre Andy Varallo presidente del Superski Dolomiti ribadisce che la macchina è oliata e pronta a partire anche nell’arco delle successive 24 ore. In Veneto ieri altri 3337 casi di positività, 64 decessi che è il dato peggiore in Italia con il tasso di contagio tra il 36 e il 25 per cento. Superati i 6000 morti, 386 ricoverati in terapia intensiva (-9), sono 241 mila i contagi da inizio epidemia, 90 mila positivi da curare, 1118 nelle ultime 24 ore.
IN ULSS 1 DOLOMITI 2 DECESSI NELLE ULTIME 24 ORE. 66 NUOVI POSITIVI, STABILI I RICOVERI DEI PAZIENTI COVID POSITIVI NEGLI OSPEDALI BELLUNESI
BELLUNO Nelle ultime 24 ore sono decedute due persone covid positive: una donna di 82 anni nell’ospedale di comunità di Belluno, un uomo di 77 anni ricoverato in Rianimazione a Feltre. 66 i nuovi positivi in Ulss 1 Dolomiti.
Ricoveri
(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate negli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono:
Area NON CRITICA | Terapia Intensiva | |
Ospedale di Belluno | 56 | 8 |
Ospedale di Feltre
Ospedale di Agordo |
48
16 |
6 |
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate in Ospedale di Comunità sono:
pazienti attualmente positivi | |
Ospedale di Comunità ALANO | 5 |
Ospedale di Comunità AURONZO
Ospedale di Comunità di BELLUNO |
3
30 |
Ospedale di Comunità di FELTRE | 16 |
Oggi, vista l’allerta meteo, è sospeso il drive-in tamponi di Cortina.
IN DIRETTA DAL CA’ FONCELLO DI TREVISO PER L’AVVIO DELLA CAMPAGNA VACCINI
https://www.facebook.com/ulss2marcatrevigiana/videos/415532946428441
V-DAY: VACCINATI I PRIMI 40 OPERATORI SANITARI DELLA ULSS 1 DOLOMITI
BELLUNO Vaccinati contro il Covid i primi 40 operatori sanitari dell’Ulss Dolomiti: tutto si è svolto con regolarità e con un po’ di emozione per un traguardo, e insieme una partenza, che fa guardare con speranza al futuro. Le dosi di vaccino sono arrivate poco dopo le 11 a Belluno e Feltre. Sono state quindi preparate dai due team vaccinali composti da un medico e tre assistenti sanitarie/infermiere esperte in vaccinazioni ciascuno, secondo i criteri di allestimento definiti a livello internazionale e dettagliati dalla Farmacia ospedaliera. Le vaccinazioni sono iniziate alle 12.00: a Belluno in modalità drive-in nella postazione allestita all’ospedale San Martino (area San Gervasio) e a Feltre nella sala convegni dell’ospedale. Le due location rispondono alle raccomandazioni nazionali e regionali relative allo svolgimento delle vaccinazioni in grandi spazi o all’aperto per ovvie ragioni di massima sicurezza covid dei vaccinandi e dei vaccinatori . La modalità drive-in è stata confermata alla luce degli eccellenti risultati nella campagna vaccinale estiva TBE e della campagna autunnale antinfluenzale e antipneumococco, e si presenta, anche per questo percorso vaccinale, particolarmente idonea in termini di sicurezza covid e di fluidità operativa. I primi 40 operatori vaccinati, 20 a Belluno e 20 a Feltre, sono stati individuati dalle due direzioni mediche ospedaliere e dalle due direzioni di distretto su base volontaria. Si tratta di professionisti (medici, infermieri e OSS) afferenti a reparti o categorie direttamente coinvolte nell’assistenza a pazienti Covid (Rianimazione, Pneumologia, Malattie Infettive, Medicina, Geriatria, Ospedale di comunità, Pronto soccorso, Medicina di famiglia, USCA). Tutti i soggetti sono stati convocati a cadenza di 5 minuti dalle 12.00 in poi. Le vaccinazioni si sono concluse verso le 13.30. É stato somministrato il vaccino Pfizer-BioNTech. Questo vaccino utilizzano il RNA messaggero per “educare” il sistema immunitario a riconoscere e neutralizzare molecole specifiche (antigeni) del SARS-CoV-2, in particolare la proteina S. Dopo la vaccinazione, i soggetti vaccinati hanno aspettato, sorvegliati, nei pressi del punto vaccinale 15 minuti, come da linee guida. Non sono stati registrati effetti collaterali significativi. Agli stessi vaccinati oggi è già stata programmata la somministrazione della seconda dose prevista per il 17 gennaio a 21 giorni dalla prima. Erano presenti per portare ancora una volta il ringraziamento al personale sanitario l’Assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin e il presidente della Provincia Roberto Padrin a Belluno e il presidente della Conferenza dei Sindaci Paolo Perenzin a Feltre. Domani sarà perfezionato e comunicato in Regione il Piano Vaccinale di dettaglio con la programmazione delle prossime settimane di lavoro in base alle dosi assegnate (previste circa 2.000 dosi a settimana).
V-DAY, D’INCA’: “UNA GIORNATA STORICA, ORA VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA”
ROMA “È stato particolarmente emozionante vedere arrivare nella nostra regione le prime dosi di vaccino: quella di oggi è una giornata storica per il Veneto e per l’intero Paese che darà il via ad una graduale liberazione da un nemico con cui combattiamo da molto tempo”.
Lo afferma in una nota Federico D’Incà, Ministro per Rapporti con il Parlamento, in occasione delle prime vaccinazioni anti Covid in Veneto. “I primi vaccini che oggi sono stati somministrati sono il frutto di un intenso lavoro da parte del Governo e di tutta la maggioranza, con un piano ben organizzato e con una collaborazione sempre più crescente tra gli Stati Europei – prosegue il Ministro D’Incà che aggiunge -: in questi mesi ho spesso parlato della necessità di coesione e di remare tutti assieme nella stessa direzione, seguendo un obiettivo comune e mai come in questo momento dobbiamo essere uniti per vincere questa battaglia”. D’Incà ricorda che “sarà ancora una volta fondamentale mantenere elevata l’attenzione e non abbassare la guardia, perché non possiamo permetterci errori: mi appello, quindi, al grande senso di responsabilità dei cittadini veneti dimostrato già fin dall’inizio della pandemia. Ci vorrà ancora del tempo ma torneremo presto alla normalità”. “Mi vaccinerò appena sarà il mio turno. Ogni cittadino vaccinato costruirà un mattone e, via via, un muro, per difenderci dal Covid. Ringrazio tutti i medici e il personale sanitario che in questi mesi hanno combattuto in prima linea per salvare migliaia di italiani – conclude il Ministro per i Rapporti con il Parlamento”.
IL VENETO NON HA IL 36,3 PER CENTO DI POSITIVI SUI TAMPONI, DATO ERRONEO. PRECISAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
VENEZIA In relazione ai dati sui positivi al Covid 19 in Veneto riportati ieri dai media, il Dipartimento Prevenzione della Regione del Veneto puntualizza: Nei giorni scorsi è stata diffusa da Azienda Zero una tabella che fornisce una erronea lettura dell’andamento dell’epidemia da Covid 19 nella Regione del Veneto, in particolare per quanto riguarda le percentuali del numero dei positivi sui tamponi effettuati. La tabella è stata peraltro redatta sulla base di una norma risalente al febbraio 2020 che prevede come la percentuale dei positivi sui tamponi sia calcolata esclusivamente sul numero dei tamponi molecolari. Da tenere presente che al momento in cui venne emanata la norma i tamponi rapidi non erano ancora disponibili, fecero infatti la comparsa sui mercati soltanto ad aprile. Occorre evidenziare inoltre che, mentre nel calcolo della percentuale viene inserito soltanto il numero dei tamponi molecolari, il numero dei positivi comprende anche i soggetti refertati con i tamponi rapidi. La vera situazione epidemiologica del Veneto non può dunque non tenere conto, ai fini del calcolo dell’incidenza percentuale dei positivi, della somma dei tamponi rapidi e di quelli molecolari, considerando che quotidianamente il Veneto effettua circa 20 mila tamponi molecolari e circa 40 mila tamponi rapidi. Si ricorda che in data 24 dicembre il Coordinamento della Commissione Salute delle Regioni italiane ha inviato una nota ufficiale al Ministro della Salute Speranza e ai tecnici del dicastero nella quale, peraltro, “si richiede che siano precisati chiaramente il totale dei test effettuati (molecolari e antigenici) dalla singole Regioni in tutti i bollettini del Ministero e della Protezione Civile”. A seguito di interfaccia con la Direzione Prevenzione del Ministero della Salute, abbiamo avuto rassicurazioni sulla pubblicazione del dato dei tamponi rapidi accanto a quello del numero dei tamponi di biologia molecolare. Questo elemento è strettamente connesso alla modifica della definizione di caso che sarà contenuta nella prossima circolare del Ministero della Salute. La proporzione dei casi sul totale dei test effettuati, sia rapidi che molecolari, consentirà di avere un elemento più preciso per la valutazione degli scenari epidemiologici.
UNO SGRADITO BABBO NATALE, BOTTINO DEI MALVIVENTI 600 EURO
CESIOMAGGIORE Hanno sfidato i confini comunali, forse anche il lockdown e nella notte del 26 dicembre si sono introdotti in un edificio in via di ristrutturazione a Cesiomaggiore rubando due scale da elettricista, 1 compressore, una prolunga, una motosega, una carriola e anche carburante per un valore totale di 600 euro. Episodio denunciato ai Carabinieri di Santa Giustina.
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
APERTA AL PUBBLICO LA NUOVA PIAZZA DEL MUNICIPIO A VOLTAGO
VOLTAGO
di Gianni Santomaso
“NON POSSO USARE LA MIA ROULOTTE FISSA. PERCHE’?” LA PROTESTA DI UN VILLEGGIANTE
di Gianni Santomaso
IL PRESEPE DI FRASSENE’, UNA TRADIZIONE
VOLTAGO In viaggio tra il presepe di Frassenè, fatto dagli abitanti della frazione di Voltago.
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NEL 2020 LE PMI VENETE HANNO VISTO CROLLARE IL FATTURATO DI 45 MILIARDI
La cifra è di quelle da far tremare i polsi: 45 miliardi di euro. A tanto ammonta la perdita di fatturato registrata quest’anno dalle imprese venete a causa del Covid. La stima è stata elaborata dall’Ufficio studi della CGIA.
“Al netto delle misure a sostegno della liquidità e agli effetti dello slittamento delle scadenze fiscali – denuncia il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – il Governo quest’anno ha stanziato poco meno di 3 miliardi di euro di aiuti diretti alle imprese venete colpite dalla pandemia. Ciò vuol dire che a fronte di un crollo del fatturato dell’intero sistema economico regionale di circa 45 miliardi di euro, il tasso di copertura è stato pari al 6,6 per cento circa. Un impatto modestissimo, sebbene in termini assoluti l’importo complessivo delle misure messe in campo a livello nazionale a sostegno delle attività economiche abbia la dimensione di una Finanziaria” (vedi Tab. 1). “E’ comunque necessario precisare – dichiara il Segretario della CGIA Renato Mason – che alle Pmi che hanno subito i contraccolpi più negativi della crisi, ovvero quelle che hanno dovuto chiudere per decreto, i ristori erogati dall’Esecutivo hanno coperto mediamente il 25 per cento circa del calo del fatturato. Le misure di sostegno al reddito approvate da Governo Conte, infatti, sono andate in larghissima parte alle attività che hanno registrato un crollo del giro di affari di almeno il 33 per cento rispetto al 2019. Resta il fatto che anche per queste realtà gli aiuti economici sono stati insufficienti”. Le filiere più in affanno Escludendo gli alberghi, i ristoranti, i bar, le pasticcerie e tutte le attività che ruotano attorno al settore del turismo, la CGIA elenca le aree economiche che anche in Veneto sono state maggiormente colpite dalla crisi. Vale a dire: – la filiera trasporto persone (taxi, ncc, bus operator); – la filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie, etc.); – gli ambulanti, soprattutto con posteggi presso le aree interessate da eventi, stadi (i cosiddetti “fieristi”); – la filiera sport, tempo libero, intrattenimento, discoteche, parchi divertimento e tematici (incluse le attività dello spettacolo viaggiante); – la filiera attività culturali e spettacolo; – il commercio al dettaglio, in particolar modo abbigliamento, calzature, libri e articoli di cartoleria; – gli agenti di commercio. La crisi delle città d’arte A livello territoriale, la crisi ha colpito indistintamente tutti, anche se il Mezzogiorno è la ripartizione geografica del paese che sta subendo più delle altre gli effetti negativi della pandemia, sia da un punto di vista economico che sociale. Tuttavia, c’è un denominatore comune che emerge lungo tutto lo stivale: la crisi delle città d’arte ad alta vocazione turistica. Con il “decreto Agosto” il Ministero dei Beni Culturali ha individuato 29 comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana che quest’anno hanno subito un crollo verticale delle presenze turistiche straniere, di questi 3 realtà sono venete: Venezia, Verona, e Padova. A fronte di questa situazione, le filiere richiamate più sopra e ubicate in queste città sono risultate essere le più in affanno e probabilmente continueranno ad esserlo anche nel 2021. Ebbene, se il turismo è la prima industria del Paese ed è anche il settore che più di tutti gli altri ha subito gli effetti negativi del Covid, perché mai dalle bozze del “Recovery Plan” si evince che il Governo investirà solo 3,1 miliardi dei 209 messi a disposizione da Bruxelles con il Next Generation EU ? Passare dalla logica dei ristori a quella dei rimborsi In merito alle misure a sostegno delle attività costrette a chiudere completamente o parzialmente, la CGIA sottolinea che lo Stato e le Regioni hanno il diritto/dovere di predisporre tutte le restrizioni che ritengono utili per tutelare la salute pubblica. E’ altresì evidente che a fronte di provvedimenti che impongono la chiusura delle attività economiche, queste ultime devono essere aiutate economicamente in misura maggiore di quanto è stato fatto fino ad ora. E’ vero che questa ulteriore spesa corrente contribuirebbe ad aumentare il debito pubblico, ma è altrettanto vero che se non salviamo le imprese e i posti di lavoro, non gettiamo le basi per far ripartire la crescita economica, unica condizione in grado di ridurre nei prossimi anni la mole di debito pubblico che sta minando il futuro del nostro Paese. Alle attività chiuse per decreto non sono più sufficienti dei semplici ristori, ma è necessario uno stanziamento che compensi quasi totalmente sia i mancati incassi sia le spese correnti che continuano a sostenere. Insomma, bisogna passare dalla logica dei ristori a quella dei rimborsi. Lo stesso trattamento va riservato a quei comparti che seppur in attività è come se non lo fossero. Segnaliamo, in particolar modo, le imprese commerciali ed artigianali ubicate nelle cosiddette città d’arte che, come dicevamo più sopra, hanno subito un tracollo delle presenze turistiche straniere. Particolare attenzione merita il trasporto pubblico locale non di linea (bus operator, autonoleggio con conducente e taxi) che sebbene siano sempre stati in servizio continuano ad avere i mezzi fermi nelle rimesse o nei posteggi.
CONSIGLI COMUNALI DI FINE ANNO IN AGORDINO
LA VALLE È convocato per oggi alle 19 il consiglio comunale di La Valle. 4 i punti che il sindaco Ezio Zuanel presenterà ai consiglieri. Si parlerà tra l’altro di un aggiornamento degli elenchi delle aree percorse dal fuoco e della convenzione con l’Unione Montana Valbelluna per la cremazione dei resti mortali nell’ambito di attività di esumazioni del cimitero comunale.
GOSALDO Il sindaco di Gosaldo Stefano Da Zanche ha convocato il consiglio comunale per oggi alle 18. 6 i punti all’ordine del giorno tra cui le aliquote IMU per il 2021, TASI e IRPEF 2021 e l’approvazione del bilancio di previsione 2021/23.
ROCCA PIETORE Il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin ha convocato il consiglio comunale per domani alle 18. 6 i punti da discutere tra cui l’undicesima variazione al bilancio, i risarcimenti danni del maltempo di inizio dicembre e l’approvazione al bilancio 2021
SAN TOMASO Il sindaco di San Tomaso Moreno De Val ha convocato per domani alle 18 il consiglio comunale. Si parlerà della convenzione con Girotondo e l’approvazione del bilancio di ASCA. 4 i punti all’ordine del giorno.
AGORDO Sarà un consiglio comunale veloce quello convocato dal sindaco di Agordo Roberto Chissalè per mercoledì alle 19. 3 punti all’ordine del giorno. Si parlerà del bilancio preventivo di ASCA e e dell’Azienda Speciale Agordo Servizi.
TAIBON Il consiglio comunale si riunirà mercoledi 30 dicembre alle 20 in video conferenza. All’ordine del giorno la convenzione con l’Unione Montana, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio a seguito dell’ultima ondata di maltempo e approvazione documento unico di programmazione.
FALCADE Il consiglio comunale si riunisce mercoledi 30 dicembre alle 17.45. In discussione tra l’altro: approvazione del bilancio di previsione dell’Asca, revisione delle partecipazioni societarie detenute.
CANALE D’AGORDO Mercoledi alle 19 consiglio comunale in sala Musal, all’ordine del giorno il mutamento della destinazione di terreni di uso civico; proroga durata consorzio Girotondo; variazione urgente al bilancio e approvazione bilancio Asca
COLLE SANTA LUCIA Il sindaco di Colle Santa Lucia Paolo Frena ha convocato il consiglio comunale per mercoledì alle 18. 8 punti in discussione tra cui la nona, decima e undicesima variazione al bilancio e la trasformazione digitale dei beni ai cittadini.
DI GIANNI SANTOMASO
CONSIGLIO DELL’UNIONE MONTANA AGORDINA
AGORDO Sarà in videoconferenza l’ultimo consiglio dell’Unione Montana Agordina in programma domani alle 20. Il presidente Michele Costa ha convocato i consiglieri per discutere 2 punti. L’approvazione del verbale dell’ultima seduta del 30 novembre e l’approvazione del piano economico finanziario sul servizio rifiuti.
UFFICI CHIUSI
FELTRE Chiusura uffici comunali nel periodo delle festività natalizie: nei pomeriggi del 24 e del 31 dicembre e chiusura del Polo Bibliotecario nella giornata del 2 gennaio.
AD AGORDO PROLOCO METTE L’INVERNO DI VETRINA
AGORDO La Proloco di Agordo è artefice di una nuova iniziativa. La raccolta delle fotografie dell’inverno nella Conca Agordina (2020-21), da esporre nell’ufficio di via 27 Aprile. Troveranno spazio in vetrina o nei locali dell’ufficio su supporto cartaceo o video fino al termine dell’inverno, la proloco pensa anche ad una pubblicazione sui social. “Abbiamo approfittato di questo periodo in cui non possiamo esporre i soliti numerosissimi manifesti di eventi ed iniziative – spiega la proloco – per promuovere le bellezze della Conca Agordina”. Chi vorrà partecipare potrà compilare il modulo ed inviare al massimo 2 foto.
LA SCUOLA EQUIPE FALCADE ORGANIZZA ESCURSIONI GUIDATE
FALCADE Per la stagione invernale 2020/21, la scuola Equipe Falcade organizza delle escursioni con le ciaspe dedicate ai bambini. 4 le escursioni in programma per gruppi di massimo 4 bambini che si possono prenotare al 334 9151617. Necessario l’abbigliamento da sci, zainetto e la mascherina. A tutti coloro che partecipano all’iniziativa uno scaldacollo in omaggio.
NUOVO ORARIO PER L’UFFICIO DELLA PRO LOCO DI CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO A seguito delle ultime disposizioni governative, comunichiamo che per il prossimo periodo natalizio, l’ufficio pro loco di Canale d’Agordo sarà aperto al pubblico dalle 9.00 alle 12.00 nei seguenti giorni: Lunedì 21 DICEMBRE, Martedì 22 DICEMBRE, Mercoledì 23 DICEMBRE, Lunedì 28 DICEMBRE, Martedì 29 DICEMBRE, Mercoledì 30 DICEMBRE e Lunedì 4 GENNAIO
RITORNANO I PRESEPI A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Canale d’Agordo ripropone quest’anno per la prima volta dopo diversi anni la tradizione de “I Presepi dei Colmiéi e de le Vìle”. L’iniziativa prevede un itinerario lungo le vie del paese alla scoperta dei presepi allestiti dalle diverse contrade (Colmiéi) e frazioni del capoluogo (Vìle), realizzati secondo l’ispirazione e creatività dei singoli abitanti.In ufficio pro loco la cartina itinerante che funge anche da scheda per le votazioni del presepe migliore, le quali saranno possibili anche online tramite la pagina facebook Pro Loco Canale d’Agordo. Per votare sarà sufficiente mettere un like sul post relativo al presepe preferito. Il presepe più votato sarà premiato. C’è tempo fino al 17 gennaio.
DI GIANNI SANTOMASO
IL SECONDO QUADERNO DELLA BIBLIOTECA DEL BIOIS NOVEMBRE 1917-NOVEMBRE 1918 DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO
BELLUNO La notizia che il 24 ottobre 1917 qualcosa di grave era accaduto a Caporetto si diffuse in un baleno, e fra i primi a ufficializzare la gravità del momento fu il vescovo di Belluno, mons. Giosuè Catarossi. Cadorna, com’è noto, accusò di viltà le truppe, poiché mai ebbe alcun dubbio sulla efficacia del suo Comando e della sua direzione della guerra. Quando le cose non andavano per il verso giusto, era sua abitudine scaricare a cascata su altri le colpe che erano sue. Solo due generali, Giovanni Villano e Gustavo Rubin de Cervin, si tolsero la vita, convinti così di difendere il loro onore di militari. Germanici e austro-ungarici dilagarono fino al Piave, la linea di resistenza che già Napoleone imperatore aveva indicato al suo figlioccio Eugenio de Beauharnais, vicere d’Italia. Sulle rive del Piave, sul massiccio del Grappa, sugli Altipiani gli italiani resistettero e dopo un anno partirono per vincere. Gli abitanti rimasti nelle terre occupate, friulani, bellunesi, trevigiani, veneziani, vicentini, trascorsero l’allucinante ed orribile anno della fame. Altri, profughi, furono dispersi in tutta l’Italia. In montagna quell’anno fu tremendo, proprio ove prima si trovavano fronte e retrovie di una guerra fra le cime che vide episodi di eroismo ed un nuovo tipo di conflitto, quello delle mine. Di questo parla il Quaderno n. 2 della Biblioteca del Biois, che raccoglie – come per il primo quaderno – i contributi di storici, di studiosi e di appassionati che sono stati ospiti, dal 2014 al 2018 della serie di convegni sul tema della Grande Guerra in Val Biois: Cesare Andrich (Come la nostra gente ha vissuto l’anno dell’invasione), Daniele Ceschin (Iprofughi di Caporetto), Luca Luchetta (I periti minerari e la guerra di mine), Bepi Magrin (Cime di guerra: la battaglia del San Matteo), Simone Menegaldo (La gloria non esiste: memoriale di un veneziano sulle Alpi), Loris Serafini (La società nella Valle del Biois). L’immagine dell’ultima di copertina è dell’artista falcadino Franco Murer.
PREFETTO CHE VA, PREFETTO CHE VIENE…
È arrivata a sorpresa la notizia del cambio al vertice della Prefettura di Belluno dove a breve la dottoressa Adriana Cogode, destinata a Prato, sarà sostituita dal dottor Sergio Bracco, già Questore di Milano. Immediate e immancabili le reazioni di chi ha inteso la brevità del servizio svolto dal prefetto Cogode a Belluno come una dimostrazione dello scarsa considerazione nella quale è tenuta la nostra Provincia presso gli uffici centrali del Governo. Affermazione tutta da dimostrare e, per quanto riguarda la brevità, vale la pena di dare un’occhiata ai numeri, ovvero alla durata dei 79 Prefetti (il neo nominato sarà l’80°) che si sono succeduti nel Palazzo di piazza Duomo dall’Unit
à d’Italia in poi (1866), dall’on. Giuseppe Zanardelli, poi Ministro e Presidente del Consiglio, all’attuale dottoressa Cogode. In quanto a brevità il periodo più turbolento e difficile coincise con le conseguenze dell’armistizio dell’8 settembre 1943 quando, in poco più di due mesi, sino al 21 novembre di quell’anno, si avvicendarono tre Prefetti: Agostino Michele Galatà per 23 giorni, Gasparo Barbera (24) e Italo Foschi (28). Poi, a seguito dell’annessione al Terzo Reich, sino al 30 aprile 1945 tutto passò nelle mani del Commissario supremo Franz Hofer che rispondeva direttamente ad Hitler. Sempre per quanto riguarda la durata di meno di 100 giorni vanno poi ricordati Cesare Paladini (28 giorni nel 1873), Giovanni Daniele Vasta (42 nel 1877/78), Federico Bellazzi (63 nel 1867) e Domenico Caruso (76 nel 1916). Durante l’occupazione austroungarico-tedesca dell’”an de la fan” furono due i Prefetti di Belluno: Alfredo Goffredo per 242 giorni e Ildebrando Merlo per 488 nel periodo 1 novembre 1917-31 ottobre 1918. Ovviamente vale anche la pena di ricordare chi rimase più a lungo nella sede dell’ex Palazzo dei Rettori: con oltre 1.000 giorni di servizio essi sono stati sino ad oggi 22. Il primato spetta a Giuseppe Cardin Fontana con 1.943 giorni (1910-1916). Lo segue un personaggio ancora oggi ricordato nel Bellunese, ovvero Publio Petroccia che, nei suoi 1.824 giorni di servizio, si trovò a dover affrontare il periodo immediatamente seguente il disastro del Vajont negli anni dal 1964 al 1969. Lo seguono, in questa speciale classifica, Luigi Cantone con 1.549 giorni (1898-1902), Leonardo Gotti (1.487, 1878-1882) e Costanzo Gazzera (1.460, 1932-1936). Per ulteriore informazione ricordiamo che, alla data della nomina del prossimo cambio della guardia a Palazzo dei Rettori, il prefetto Cogode aveva totalizzato quasi 400 giorni di permanenza posizionandosi, nella classifica complessiva, al 49° posto di maggior durata del servizio nella nostra provincia, mentre 29 sono stati i suoi colleghi rimasti a Belluno per un tempo minore del suo. Questa è la realtà dei numeri che può soddisfare soltanto niente più che una semplice curiosità. Infatti, ogni altra valutazione dell’operato dei 79 Prefetti di Belluno, a nostro modesto avviso, dovrebbe però essere espressa sul modo con il quale hanno esercitato il mandato e sui risultati conseguiti. Invece dovrebbe far pensare il fatto che stia per arrivare un funzionario che è il capo dell’importante Questura di Milano e che, come il suo predecessore qui a Belluno, vanta un curriculum di assoluta garanzia in settori molto delicati della gestione di vari aspetti sociali ed economici della società civile. Così, se non siamo più da tempo l’”isola felice” che credevamo di essere, dovrebbe rassicurarci il fatto di poter contare ancora su persone giuste ai posti giusti e nel momento giusto. Non ci resta che ringraziare la dottoressa Cogode per l’importante opera svolta, augurandole buon lavoro in quel di Prato, e dare il benvenuto al dottor Bracco con il medesimo augurio di buon lavoro a Palazzo dei Rettori.
In libreria. Il delitto di Busto Arsizio, la tragica vicenda della giovane Silvia Da Pont di Cesiomaggiore
PONTE DI CAUPO (SEREN DEL GRAPPA) TRA LE OPERE DEL REGIME FASCISTA
di Renato Bona
A Fonzaso: illuminazione, scuole, acquedotto, cimitero di Arten, arginature Sperando di fare cosa gradita all’amico di lunga data Loris Scopel, noto ed apprezzato anche come pubblico amministratore, e proseguendo il “viaggio” nei comuni bellunesi per richiamare le opere compiute sotto il regime fascista dalle amministrazioni e dagli enti della Provincia, mi dedico nella circostanza a Seren del Grappa e Fonzaso. Lo faccio guidato dal libro edito nell’aprile del 1934, anno XII dell’era fascista, dallo stabilimento tipografico Panfilo Castaldi di Feltre in occasione della celebrazione del primo decennale del governo fascista. “Allorché – come annotava il curatore del prezioso volume, il vice prefetto di Belluno, Carlo Riva – fu una gara fra tutti gli enti e istituti pubblici e privati per fare, con relazioni, statistiche, grafici eccetera la dimostrazione di quello che ciascuno nella propria sfera di azione aveva saputo fare, operare, ordinare nei dieci anni decorsi sotto l’insegna del fascismo, seguendo le direttive del Duce della nuova Italia… ed avevano trasformato il volto di questa zona, incantevole per bellezze della natura, ma che aveva conosciuto le orrende distruzioni della Grande guerra – combattuta sui suoi monti, dalle Tofane al Grappa, e sul sacro Piave – che aveva conosciuto le dolorose vicende dell’invasione nemica, ed i tristi effetti della disorganizzazione di tutti i pubblici servizi nei tempi della demagogia rossa…”. COMUNE DI SEREN DEL GRAPPA. Nell’anno 1925 fu realizzato il Ponte di Caupo, in cemento armato, a tre luci di venti metri l’una, con travatura orizzontale che regge l’impalcato con una ringhiera in ferro. L’impalcato – si legge – ha una zona carreggiabile di quattro metri ed il ponte attraversante il torrente Stizzon unisce la frazione di Caupo al capoluogo e restante territorio comunale. L’opera venne a costare 280 mila lire. Nel 1928 fu la volta della Strada Val dei Frassen, una mulattiera della larghezza di due metri e mezzo costruita tutta a nuovo da Val dei Frassen (fondovalle di Seren) a Col de la Fontana, con un percorso di un chilometro e mezzo, pendenza media del 12 per cento, che va a congiungersi con la vecchia mulattiera che conduce alle malghe comunali delle Bocchette nella zona del Monte Grappa. Il costo sostenuto fu di 43 mila 590 lire. Nello stesso anno l’ultimo intervento riportato nel libro: la Strada Seren-Valle. Eccone la descrizione: “Avendo le alluvioni dell’anno 1928, asportato un tratto di strada comunale che mette in comunicazione il capoluogo con la frazione di Valle, venne ripristinata la strada medesima, difendendola con arginatura in cemento armato, lungo la sponda destra del torrente Stizzon che vi corre parallelo, eliminando le preesistenti e ricostruendo un tratto della lunghezza di metri 120, e la cui spesa complessiva fu di L. 45.550”. COMUNE DI FONZASO. Nell’anno settimo dell’era, il 1929: il Cimitero della frazione Arten. Così la relazione: “Resosi insufficiente il piccolo ed antico cimitero addossato alla Chiesetta Oratorio di San Nicolò, ed avendo nelle immediate vicinanze il Comando dell’esercito austriaco, durante l’invasione, recinto con filo spinato un’area dove seppellì militari di diverse nazionalità, nel progetto del nuovo cimitero si comprese l’area militare, congiungendola con grosse ed alte mura, dovute erigere per la naturale pendenza del terreno, alla parte vecchia. Attualmente la sola zona intermedia serve per la popolazione civile in attesa che l’Ufficio Cure ed Onoranze delle Salme Caduti in Guerra trasporti altrove le salme militari. La spesa incontrata fu di L. 62.000”. Nel 1932 (anno decimo): Impianto di illuminazione pubblica elettrica del Capoluogo e della frazione di Arten. Nei due principali centri abitati esisteva una primordiale illuminazione elettrica, attaccata alla linea di distribuzione della energia ai privati, e quindi sempre accesa, e le cui lampadine erano ancora sostenute dalle antiche aste di ferro che un tempo sostenevano i fanali a petrolio. Il nuovo impianto è del tutto indipendente da quello privato e le lampade sono state applicate in corrispondenza dell’asse stradale, mediante sospensione con due funicelle metalliche sovrapposte. Da 52 lampade di 50 candele l’una del vecchio impianto si sono portate le lampade a 99 di cui 88 da 50 e 11 da 300 e 400 candele, avendosi ora una illuminazione che risponde effettivamente alle necessità di decoro dei centri di gran transito. Mediante due orologi ad interruttore-orario si ha l’accensione e lo spegnimento automatico. L’opera venne inaugurata il 28 ottobre 1932 e costò L. 50.000 circa. Dello stesso anno: l’Acquedotto di Frassenè la cui popolazione si serviva di una piccola pozza d’acqua alimentata dalle filtrazioni del vicino torrente Cismon; abbassato questo il suo letto, le filtrazioni vennero a mancare, inaridendo a periodi la piccola sorgente. Da ciò la necessità di dare alla frazione acqua sana ed abbondante, utilizzando una sorgente copiosissima scaturente da una parete rocciosa in località denominata ‘Tostè’, e che ha la sua origine dal bacino imbrifero dei monti Cima Lan e Vallorca. Siccome però la sorgente ‘Tostè’ si trova 23 metri più bassa del punto più elevato dell’abitato di Frassenè, così si è usato per il sollevamento dell’acqua un ariete azionato dall’acqua esuberante: con un salto di 4 metri e mediante doppia tubazione in acciaio e in cemento Eternit, l’elemento venne portato ad una monumentale fontana-abbeveratoio nel centro dell’abitato. Costo complessivo dell’opera L. 40.000. Resta da dire dei due piccoli edifici scolastici (un’aula a pianterreno per 40 alunni e alloggio dell’insegnante oltre a 3 stanze al primo piano, per le frazioni di Agana e Giaroni; spesa di lire 57 mila dalla quale dedurre lire 10.000 per prestazioni gratuite degli abitanti. E delle difese del torrente Stizzon. Che riguardano il tratto dalla stretta di Pedesalto al ponte di Arsiè di circa 5 chilometri. Le difese consistono in gabbionate ed argini di cemento nelle due sponde, interrotti da difese trasversali al corso dì’acqua. Complessivamente 377 ettari di terreno che grazie all’attività del Consorzio di irrigazione del torrente Cismon verranno ridonati stabilmente all’agricoltura con grande vantaggio della produzione foraggera e del patrimonio zootecnico e indirettamente dell’incremento demografico “potendo la popolazione trovare occupazione in luogo anziché oltrepassare i confini della Patria”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “La Provincia di Belluno in regime fascista”): il ponte di Caupo a Seren del Grappa; la Piazza I Novembre di Fonzaso con la nuova illuminazione; arginatura in riva destra del Cismon; altra arginatura lungo lo stesso torrente.
FANTASTICHE DOLOMITI, NUOVA STAGIONE. APPUNTAMENTO QUINDICINALE IL GIOVEDI ALLE 10.30 E 1900
SESTA PUNTATA, ambiente e formazione
OSPITE IL PRESIDENTE CLAUDIO CANOVA
LA RACCOLTA COMPLETA
FANTASTICHE DOLOMITI 6^PUNTATA: IL QUINDICINALE APPUNTAMENTO ALLA RADIO
SALUTE E SOCIETA’ IL LUNEDI ALLE 13.10 E ALLE 20.10, LA DOMENICA ALLE 10.30 A CURA DEL DOTTOR MARCO CARACCIOLO. QUINTA STAGIONE
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
Una ricerca promossa dalla rivista Italian Health Policy Brief, sulle nuove tecnologie e controllo della glicemia nei pazienti diabetici. Come prevenire le complicanze del diabete e migliorare la gestione della patologia con il contributo della telemedicina.
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI NATALE, DI LUISA ALCHINI
LA RACCOLTA COMPLETA
007 IN CONDOTTA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO IL LUNEDI ALLE 10,30 E ALLE 19.00 LA DOMENICA ALLE 8 DEL MATTINO. NONA STAGIONE
LA PUNTATA DI QUESTA SETTIMANA
LE VACANZE DI NATALE
LA RACCOLTA COMPLETA
SOLIDARIETA’ VENETO FONDO PENSIONE, IN ONDA IL PRIMO VENERDI DEL MESE ALLE 10.30 E ALLE 19.00 QUINTA STAGIONE
LA PUNTATA DI DICEMBRE
RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.30 E ALLE 18. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
CASSA SOLIDARIETÀ LUXOTTICA
IL NUMERO DI DICEMBRE CON PAOLO CHISSALE’ E FABRIZIO CAMPEDEL
RACCOLTA COMPLETA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
OSPITE: Luisa Manfroi
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
RACCOLTA COMPLETA
LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, il martedi alle 10.30 e alle 19.00
QUESTA SETTIMANA Ci avviciniamo al Natale con i versi di John Francis della Pietra
RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
RACCOLTA COMPLETA
SP 1 MADONNA DEL PIAVE senso unico alternato regolato da semaforo fino al 15 gennaio in comune di Quero Vas per realizzazione tombinatura
SR 348 FELTRINA senso unico alternato regolato da semaforo fino al 30 dicembre in comune di Quero Vas per messa in sicurezza versante a monte della strada
SP 28 DELLE COSTE D’ALPAGO fino al 31 gennaio, compreso sabato, domenica e festivi infrasettimanali, senso unico alternato regolato da semaforo in prossimità dell’abitato di Farra D’Alpago per messa in sicurezza della strada
SP 42 CAVALLERA fino a revoca, chiusura della strada nell’abitato di Perarolo per attivazione emergenza frana “Busa del Cristo”
S.P.2 DELLA VALLE DEL MIS Interdizione totale al traffico fino a revoca dal km 14,920 (località Gona Bassa) al km 20,650 (località Titele) per cedimento della carreggiata
S.P. 5 DI LAMOSANO Interdizione totale fino a revoca per presenza di materiale e alberi in strada.
S.P. 251 DI VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA dalla località Soffranco fino all’imbocco nord della galleria S. Giovanni interdizione totale al transito per cedimento della carreggiata
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
Precipitazioni: Fino al primo pomeriggio diffuse (100%), dapprima deboli, poi fino a moderate e a tratti forti; successivamente in attenuazione da ovest fino a risultare deboli o del tutto assenti nella notte (20/30%). Il limite della neve si manterrà ovunque a fondovalle, eccetto poter risalire attorno ai 400/600 m sui settori più esposti alla pianura e ventilati. Saranno possibili mediamente 25/40 cm di neve fresca oltre gli 800/1000 m, con accumuli localmente superiori in quota per neve molto leggera, anche oltre i 50 cm su alcuni settori prealpini e delle Dolomiti meridionali.
Temperature: Minime in rialzo nelle valli e in lieve calo in quota; massime in lieve calo. Su Prealpi a 1500 m min -7°C max -3°C, a 2000 m min -8°C max -4°C. Su Dolomiti a 2000 m min -9°C max -5°C, a 3000 m min -12°C max -9°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota in attenuazione da forti a deboli/moderati meridionali, a 10-30 km/h a 2000 m, 25-75 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Possibili deboli e sparse, localmente anche a carattere di rovescio, un po’ più probabili fino alle ore centrali (40/60%), meno al pomeriggio/sera. Limite delle deboli nevicate a 600/800 m sulle zone prealpine aperte, a fondovalle nei settori chiusi, con possibile neve debole anche in Valbelluna soprattutto al mattino, perlomeno nei settori più freddi. In ogni caso saranno precipitazioni deboli, con 5/15 mm in 24 ore e altrettanti cm di neve fresca possibili oltre i 1000 m.
Temperature: In generale lieve rialzo. Su Prealpi a 1500 m min -4°C max -2°C, a 2000 m min -6°C max -4°C. Su Dolomiti a 2000 m min -8°C max -5°C, a 3000 m min -12°C max -10°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota da deboli/moderati a tesi da sud-ovest, a 10-25 km/h a 2000 m, 25-55 km/h a 3000 m.