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SI 457 61,27%
NO 203 27,21%
NON SO 86 11,52%
LE FOTO DEL GIORNO
DILLO A RADIO PIU’…. PARCHEGGI SELVAGGI A FRASSENE’ PROBLEMI PER CHI SI OCCUPA DELLO SGOMBERO NEVE
VOLTAGO Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Un’importante segnalazione per la Polizia Locale e il Commissario della Prefettura facenti le funzioni del sindaco.
“Segnalo che nonostante divieto di sosta su tutto viale della Vittoria di Frassené Agordino in caso di neve c’è chi si ostina a parcheggiare a lato strada mettendo in difficoltà chi deve sgomberare la neve anche dal marciapiede. A 200 metri c è un parcheggio con 50 posti almeno, non lamentiamoci se non puliscono”
G.B._Frassene’ di Voltago
IN VIGORE L’AUTOCERTIFICAZIONE FINO AL 6 GENNAIO
SCARICALA QUI
I giorni arancioni 29,30 dicembre e 4 gennaio. Ma cosa è possibile fare durante le giornate arancioni? La guida.
In questi giorni rimane valido il coprifuoco dalle 22 alle 5. Vietati gli spostamenti fuori regione, concesso spostarsi tra piccoli comuni, ma non è possibile raggiungere Capoluoghi di Provincia, salvo comprovati motivi di lavoro o salute. Per spostarsi fuori dal proprio Comune è sempre necessaria l’autocertificazione. Chiusi centri commerciali, bar, ristoranti e negozi non di prima necessità. Asporto (fino alle 22) e consegne a domicilio (senza limiti) sono consentite. Giorni arancioni, gli spostamenti consentiti I giorni feriali (compresi i prefestivi considerati rossi) saranno arancioni. Ci saranno regole in parte diverse da quelle in vigore per le giornate rosse: la principale novità riguarda gli spostamenti. Previste le misure in vigore per le aree arancioni, ma con alcune deroghe: sono, infatti, permessi gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore ai 5mila abitanti e per una distanza non superiore ai 30 chilometri dai relativi confini. Ci si può spostare, nei giorni arancioni, da un Comune che abbia al massimo 5mila abitanti, entro 30 chilometri, anche verso un Comune più grande di 5mila abitanti, tranne che per dirigersi verso capoluoghi di provincia. Sempre consentito spostarsi all’interno del proprio territorio comunale, dalle 5 alle 22, orario del coprifuoco. Sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Negli stessi giorni sarà possibile anche, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, in un Comune diverso dal proprio, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono; Giorni arancioni, i negozi di prima necessità e le attività di servizi alla persona possono restare aperti fino alle ore 21. Per bar e ristoranti attività d’asporto consentita dalle 5 del mattino fino alle 22. Possibile la consegna a domicilio senza alcuna restrizione. Giorni arancioni, rientri e seconde case Lo spostamento per rientrare nel proprio domicilio o nel paese in cui si ha la residenza è sempre consentito.
DALLA PREFETTURA I DATI SUI CONTROLLI EFFETTUATI NELL’ULTIMA SETTIMANA
BELLUNO Dal 21 al 27 dicembre sono stati effettuati 1465 controlli sul contenimento della diffusione Covid, 15 le sanzioni ai cittadini. Nessuna irregolarità sugli esercizi commerciali dopo 448 controlli effettuati.
I SINDACI CHE INFORMANO
CANALE D’AGORDO 54 positivi, 44 isolamento. GOSALDO 14 positivi e 7 in isolamento FALCADE 88 positivi 115 isolamento AGORDO 162 positivi e 88 sorveglianza attiva ALLEGHE 41 positivi 56 isolamento. TAIBON 172 positivi 64 isolamento ROCCA PIETORE 24 positivi 22 in isolamento.
5 DECESSI E 134 NUOVE POSITIVITA’ IN ULSS 1 DOLOMITI. RICOVERI IN AUMENTO
BELLUNO Nelle ultime 24 ore sono decedute cinque persone covid positive: una donna di 89 anni ricoverata in Medicina a Agordo; un uomo di 59 anni ricoverato in Rianimazione a Belluno; un uomo di 81 anni ricoverato in Pneumologia a Belluno, un uomo di 74 anni ricoverato in Rianimazione a Belluno e un uomo di 88 anni ricoverato in Rianimazione a Feltre. 134 i nuovi positivi in Ulss 1 Dolomiti.
Ricoveri
(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate negli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono:
Area NON CRITICA | Terapia Intensiva | |
Ospedale di Belluno | 62 | 7 |
Ospedale di Feltre
Ospedale di Agordo |
50
13 |
6 |
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate in Ospedale di Comunità sono:
pazienti attualmente positivi | |
Ospedale di Comunità ALANO | 6 |
Ospedale di Comunità AURONZO
Ospedale di Comunità di BELLUNO |
3
27 |
Ospedale di Comunità di FELTRE | 14 |
Confermata l’operatività dei drive in per domani: Belluno San Martino 7-19, Feltre Ex Marangoni 8.30-12.30, Tai di Cadore Ple Dolomiti 15.00-17.00, Agordo P.la Tamonich 15.00-17.00
INCIDENTE A CADOLA, IN DUE FINISCONO ALL’OSPEDALE
PONTE NELLE ALPI Incidente stradale a Cadola di Ponte Nelle Alpi ieri alle 8. Due le auto coinvolte. Una Kia Sportage condotta da S.M., 52 anni di Padova, e una Mitsubishi con alla guida D.D., 36 anni di Ponte Nelle Alpi. Il padovano stava percorrendo la statale in direzione Alpago quando, forse a causa del manto stradale ghiacciato, nell’affrontare una curva ha perso il controllo dell’auto invadendo la corsia opposta centrando l’auto dell’uomo di Ponte Nelle Alpi. Entrambi i conducenti sono stati trasportati all’ospedale di Belluno non in gravi condizioni. Sul posto i Carabinieri per i rilievi del caso.
UMANITA’ IN DIVISA, IL GRAZIE DELLA SIGNORA MARIA
BELLUNO Maria, 78 anni residente lungo la riva del Boscon in luogo piuttosto isolato, prima che i due Carabinieri salissero in auto per tornare a Sedico li ha ringraziati. Grazie a loro può stringere tra le mani l’attesa pensione che rischiava di rimanere all’ufficio postale per chissà quanto tempo. E’ andata invece come una storia di Natale, ma succede anche a febbraio o in piena estate se serve, come da tempo ricordato nei notiziari è un servizio a cura dei Carabinieri. Torniamo alla storia di Maria, che ieri mattina davanti al cumulo di neve ha capito che non c’erano ramponi che tenevano. Unica sicurezza una telefonata ai Carabinieri della vicina stazione di Sedico. I militari sono saliti sulla Jeep 4×4 e si sono portati sul Boscon, si sono occupati del ritiro della pensione all’ufficio postale e l’hanno consegnata all’anziana. Prima di tornare alla base gli uomini dell’Arma si sono sincerati che Maria non avesse bisogno d’altro, ma in ogni caso fosse necessario ormai conosce il numero e la cordialità dei Carabinieri.
SCIVOLA A MONTE TOFANA, FERITO ALLA GAMBA
CORTINA Un dipendente del rifugio Ra Valles mentre stava lavorando in località Monte Tofana è scivolato all’esterno su un accumulo di neve. A.G. 47 anni della provincia di Cosenza è salito in quota perché addetto alla sanificazione dei locali. Nella caduta si è procurato un taglio alla gamba giudicato guaribile in 10 giorni (ferita lacero contusa). E’ stato soccorso dai Carabinieri NORM aliquota radiomobile di Cortina.
SLAVINA SULLA 48, COINVOLTO UN MEZZO: NESSUNO FERITO
LIVINALLONGO Strade chiuse per alcune frazioni, paura lungo la 48 delle Dolomiti per una slavina che ha intrappolato l’auto.
IL SINDACO LEANDRO GRONES
VALANGA A PASSO CAMPOLONGO, NESSUNO E’ RIMASTO COINVOLTO
LIVINALLONGO Erano le 14 quando il Soccorso alpino di Livinallongo è stato allertato dalla Centrale del Suem, assieme ai Vigili del fuoco e a Veneto strade, per una valanga caduta sulla sede stradale a Passo Campolongo. A lanciare l’allarme un passante che aveva assistito al distacco e senza notare macchine in transito. I soccorritori hanno comunque provveduto a bonificare la superficie, confermando non ci fossero persone o mezzi coinvolti. L’accumulo è stato quindi rimosso.
CORTINA Il Soccorso alpino di Cortina è intervenuto in supporto a un’ambulanza che doveva imbarcare una persona infortunata nella zona dello Stadio, ma era ostacolata dalla neve. Una squadra ha quindi trasportato con la jeep la persona dal luogo dell’incidente all’ambulanza, partita poi in direzione dell’ospedale. Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore si è infine recato nella zona di Venas per il monitoraggio di un’area valanghiva.
PERICOLO VALANGHE SU TUTTO IL TERRITORIO MONTANO DEL VENETO. CRITICITA’ “GIALLA” SU DOLOMITI E PREALPI
VENEZIA Il meteo regionale registra che le nevicate che hanno interessato anche la pianura della nostra regione hanno procurato in alcune valli apporti di neve fresca anche superiori ai 40-50 centimetri già oltre i 1500 metri di quota. Le previsioni riferiscono che la neve fresca, fredda e leggera, potrà dare origine a scaricamenti e anche grandi valanghe spontanee anche nubiformi lungo i versanti aperti e i ripidi canaloni anche a quote medie che potranno raggiungere i fondivalle nelle situazioni favorevoli. Questo fa sì che il pericolo di valanghe sia 3-marcato su tutto il territorio montano regionale. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione civile regionale ha emesso un Avviso di Criticità Valanghe oggi alle 14.00. La criticità valanghe è stabilita “Gialla” sia sulla zona “Dolomiti” (MONT-1) sia sulla zona “Prealpi” (MONT-2).
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IL COMUNE DI TAIBON CHIUDE LA STRADA PER COL DI PRA’
TAIBON Il sindaco di Taibon Agordino Silva Tormen ha firmato un’ordinanza di chiusura della strada che porta in Valle di San Lucano fino alla frazione Col Di Prà. Dalle 17:30 di ieri e fino a revoca dell’ordinanza la strada comunale è chiusa al transito veicolare e pedonale. L’ordinanza arriva in seguito all’allerta valanghe di grado 3 diramato dal Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile.
LA NEVICATA A FELTRE E I GUASTI MECCANICI
FELTRE Quaranta centimetri di neve, spazzata via da 26 mezzi delle ditte incaricate dello sgombero, oltre a 4 mezzi del Comune. Nessuna strada chiusa . Alcuni ritardi/criticità si sono rilevati in particolare ad Arson (ritardo della pulizia a causa rottura del mezzo, entrato in funzione nel pomeriggio) e a Vellai (rottura della lama). Anche un mezzo del Comune ha riportato la rottura di un condotto dell’olio.
OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
FIGLIO MANDA L’ANZIANA MADRE IN OSPEDALE
FELTRE Ha picchiato l’anziana madre mandandola all’ospedale con una trauma cranico che ha richiesto il monitoraggio medico per una giornata. Episodio esecrabile quello avvenuto nella frazione di Sanzan: protagonista un uomo che nella giornata di mercoledì 23 dicembre ha alzato le mani contro le mamma al termine di una discussione, evidentemente degenerata. L’anziana è stata medicata al Santa Maria del Prato per il trauma riportato e tenuta in osservazione per 24 ore prima di essere dimessa.Il caso è naturalmente stato portato all’attenzione dei carabinieri di Feltre che si stanno occupando di fare tutti gli accertamenti e le indagini del caso…
CONSIGLIO COMUNALE DI GOSALDO, DIRETTA FACEBOOK RADIO PIU
https://www.facebook.com/mirko.mezzacasa/videos/10225268107316560
L’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE SVOLTA NEL BELLUNESE NEL 2020. NE PARLA L’ASSESSORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
VENEZIA L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin tira le somme sull’attività istituzionale svolta nel territorio bellunese in questo 2020
IL REPORT DELL’ASSESSORE GIANPAOLO BOTTACIN
conferenza stampa Belluno Natale 2020
LE INTERVISTE ESCLUSIVE DI FINE ANNO
RADIO PIU’ Il 31 dicembre alle 12:30 intervista di fine anno al Presidente dell’Unione Montana Agordina Michele Costa. Il giorno di Capodanno, 1 gennaio, alle 12:30 ospite di Radio Piu’ il consigliere regionale, già sindaco di Selva di Cadore, Silvia Cestaro.
DAGLI SCHIANTI DI VAIA UN ALBERELLO ALLEGHESE PER IL PREMIER CONTE
BELLUNO La Provincia di Belluno ha consegnato anche quest’anno il grande albero di Natale a Palazzo Chigi. Un dono ormai tradizionale, a cui un paio di settimane fa si è aggiunto anche un alberello scolpito negli schianti di Vaia. Si tratta di una piccola scultura realizzata dall’artista alleghese Gianni Da Tos, con tanto di targhetta Alleghe, donata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine dell’incontro con il ministro D’Incà e il presidente del Comitato paritetico Fondo Comuni confinanti Roger De Menech, richiesto per fare il punto sull’ultima emergenza maltempo e su varie problematiche della provincia. «È un piccolo segno di rinascita, che dimostra come il nostro territorio stia superando la distruzione della tempesta di ottobre 2018 – commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che una settimana fa ha portato l’alberello a Palazzo Chigi, assieme a una delegazione provinciale con i consiglieri Bortoluzzi, De Bon e De Toni (ideatore dell’iniziativa) -. Dalla strage degli alberi, come è stata definita, sono nate sculture e opere d’arte. E ci auguriamo tutti che anche dal Covid e dalla crisi prodotta dal virus possano nascere occasioni di ripresa e di rilancio. Un augurio che condividiamo con il premier Conte, che tramite i suoi funzionari ci ha fatto sapere di aver gradito molto il simbolo natalizio portato a Roma dalla Provincia, sia l’albero di Natale del cortile di Palazzo Chigi, sia l’alberello alleghese». Infatti, dalla Presidenza del Consiglio è stato inviato al presidente Padrin un messaggio di auguri e di ringraziamento. «Caro Roberto, il Presidente del Consiglio ringrazia te e per tuo tramite ringrazia molto la Provincia di Belluno per il dono dell’albero di Natale a Palazzo Chigi, oramai una attesa e bella tradizione – si legge nel breve testo inviato -. E ti ringrazia anche per la visita che insieme alla delegazione bellunese avete compiuto nei giorni scorsi. Rivolge a te, a tutta l’amministrazione provinciale e ai bellunesi gli auguri per il Natale e per il nuovo anno».
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
VACCINI. 186.225 ATTESI IN VENETO ENTRO IL 25 GENNAIO
VENEZIA Se le previsioni del Commissario nazionale Arcuri saranno confermate, entro il 25 gennaio 2021 arriveranno e saranno erogate in Veneto 186.225 prime dosi di vaccino contro il Covid, distribuite nei sette punti di stoccaggio individuati dal Piano Vaccini elaborato dalla Direzione Prevenzione della Regione. Tale Piano prevede che le dosi, una volta arrivate dal livello centrale, vengano distribuite nei punti di stoccaggio per poi essere inviate ai punti di erogazione. Al Centro di stoccaggio presso l’ospedale di Belluno arriveranno 10.725 fiale; all’Azienda Ospedaliera di Padova 35.100; all’Ospedale di Rovigo 13.650; all’Ospedale di Vittorio Veneto (TV) 31.200; all’Ospedale dell’Angelo di Mestre 27.300; all’Azienda Ospedaliera di Verona 34.125; all’Ospedale di Vicenza 34.125. I vaccini arriveranno dalla struttura commissariale in diversi lotti a partire da oggi, quindi il 4, 11, 18 e 25 gennaio 2021. “Nel Veneto – assicura il Presidente della Regione Luca Zaia – abbiamo una macchina sanitaria e logistica pronta e collaudata. Siamo in grado di gestire qualsiasi lotto e qualsiasi quantità di dosi, nella speranza che ne arrivino anche più del previsto per poter accorciare i tempi. Per noi è rigorosamente prioritario rispettare il protocollo delle categorie prioritarie da vaccinare, che sono gli operatori della sanità, gli operatori e gli ospiti delle Case di Riposo. Nessuna dispersione rispetto a queste tre categorie deve verificarsi. Saranno le uniche a essere vaccinate in questa prima fase. Siamo anche pronti – ricorda Zaia – ad affrontare la partita con l’anagrafe vaccinale informatizzata, che per primi abbiamo costituito a livello nazionale, e che sarà preziosa qualora vi fosse la necessità di certificare l’avvenuta vaccinazione o di pensare a quello che viene comunemente definito ‘il passaporto sanitario’, che saremo in grado di rilasciare in tempo reale”. Nel frattempo si è concluso senza difficoltà il “Vaccine Day” di ieri, nel corso del quale in Veneto sono state iniettate 879 prime dosi di vaccino ad altrettanti operatori sanitari. Si è trattato di donne al 55% e uomini al 45%. La fascia di età più numerosa è stata quella dei sanitari tra 50 e 59 anni con 216 femmine e 122 maschi vaccinati. Territorialmente, le dosi sono state così suddivise: 44 all’Ulss 1 Dolomiti; 105 alla 2 Marca Trevigiana; 110 alla 3 Serenissima; 45 alla 4 Veneto Orientale; 40 alla 5 Polesana; 110 alla 6 Euganea; 45 alla Pedemontana; 90 alla Berica; 90 alla Scaligera; 90 all’Azienda Ospedaliera di Padova; 90 all’Azienda Ospedaliera di Verona; 20 all’Istituto Oncologico Veneto.
LA DISTRIBUZIONE DEI VACCINI PFIZER IN VENETO
OK Distribuzione PFIZER_VENETO_28.12.2020 (1)
IL PUNTO SUL V-DAY IN VENETO
Elaborazione VACCINE DAY
IL POST DEL MINISTRO D’INCA SU FACEBOOK RIGUARDANTE L’ARRIVO DEI VACCINI
ROMA Con un post sulla sua pagina Facebook, il Ministro D’Incà ha ufficializzato l’arrivo dei vaccini Pfzier. “Domani arriveranno in Italia circa 470 mila dosi di vaccino, nell’ambito del piano strategico di vaccinazione messo a punto da tutti i governi dell’Unione che, attraverso la Commissione europea, hanno stipulato contratti diretti con l’azienda Pfizer. Nonostante la comunicazione puntuale del Governo e anche i comunicati di chiarimento dell’azienda, purtroppo ancora persistono polemiche nel nostro Paese circa notizie strumentalizzate, secondo le quali alla Germania sarebbero state consegnate più dosi di vaccino rispetto che al nostro Paese. Siccome il momento è delicatissimo, serve la responsabilità da parte di tutti, dalle istituzioni ai mezzi di comunicazione. Per questo mi preme chiarire, come ha già fatto il Ministro Roberto Speranza, che ogni Paese riceve la quota percentuale di dosi spettante in proporzione alla popolazione, secondo le stime Eurostat, e che al nostro Paese è destinato il 13,46% di ogni fornitura, per un totale di 26,92 milioni di dosi dal contratto con Pfizer-Biontech, di cui 7,8 milioni nel primo trimestre. Informare correttamente in questa fase diventa doppiamente fondamentale. La vera sfida comincia domani, ogni settimana 470mila dosi fino a marzo. Forza!”
L’AGGIORNAMENTO DELLA ULSS 1 DOLOMITI SULLA SITUAZIONE COVID-19 NELLE SCUOLE
BELLUNO Al 25 dicembre erano in carico al “team scuola” del Dipartimento di Prevenzione 60 (+1 rispetto alla precedente settimana) classi della provincia così distribuite: 1 Nido, 9 infanzia (+1), 21 primaria (+2), 28 secondaria di primo grado (+5), 1 secondaria di secondo grado (-6 ). Di queste, le classi in isolamento domestico fiduciario sono 19 : 1 Nido, 9 infanzia, 5 primarie, 3 secondarie di primo grado, 1 secondaria di secondo grado. Dal 14 settembre al 25 dicembre sono state prese in carico 539 classi, di cui 49 nell’ultima settimana. Molti i messaggi di gratitudine e apprezzamento arrivati da vari dirigenti scolastici e referenti covid scuola per il team scuola in occasione del Natale.
ZANONI (PD): “COVID-19, LA REGIONE COMUNICHI IL NUMERO DEI CONTAGIATI DI OGNI COMUNE. TUTTI I CITTADINI DEL VENETO HANNO DIRITTO DI SAPERE SENZA CENSURE”
VENEZIA “La Regione, tramite le Ulss, comunichi il numero dei contagiati suddiviso per Comune: è un’informazione in più, utile a rendere i cittadini maggiormente consapevoli e responsabili. Non basta fare generici appelli davanti alle telecamere”. È la richiesta che arriva da Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta dalle colleghe Anna Maria Bigon (vicepresidente della commissione Sanità) e Vanessa Camani (vice capogruppo). “Questi dati venivano pubblicati nella prima fase, adesso non più. Invece oggi sarebbe ancora più importante, visto che i contagi continuano a crescere, nonostante le misure restrittive e il Veneto è la ‘maglia nera’ in Italia, oltre 3.300 casi anche domenica. Numeri altissimi che non si possono giustificare esclusivamente con i tanti tamponi effettuati. Anche perché le persone continuano ad ammalarsi, riempire gli ospedali e a morire. La competente struttura regionale – continua Zanoni – rende noto il totale dei pazienti positivi, con dei report riassuntivi, mancano però i dati suddivisi per Comune. Chiediamo che le Ulss comunichino le cifre di tutti i contagiati Covid 19 degli oltre 550 municipi, così come accadeva a primavera. In provincia di Treviso, ad esempio, ci sono Comuni come Castelfranco Veneto che si richiamano alla privacy per censurare questi dati, mentre alcune amministrazioni li pubblicano, quotidianamente o periodicamente: Preganziol, Casale sul Sile, Morgano, Cappella Maggiore, Roncade, Castello di Godego, Susegana, Borso del Grappa, San Zenone degli Ezzelini, Maser, Farra di Soligo, Santa Lucia di Piave. Una ‘buona pratica’ che dovrebbe assolutamente essere estesa all’intero Veneto”.
BOND: “SERVE UNA RETE DI GRANDI OSPEDALI, PUNTI DI RIFERIMENTO PER LE PATOLOGIE”
ROMA «Se dobbiamo imparare qualcosa dall’emergenza Covid, è che le sinergie e il “fare rete” sono fondamentali. A livello nazionale prima, e poi anche a livello continentale, europeo. È per questo che propongo la creazione di una rete di grandi ospedali, specializzati ognuno nel trattamento di alcune patologie particolari». È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, raccogliendo e rilanciando l’idea di un’Unione Europea della salute, lanciata sul Corriere della Sera da Antonio Tajani e Manfred Weber. «È un mio sogno, esternato più volte in commissione. Sono convinto che possa essere la svolta per il sistema sanitario e anche il presidente Tajani l’ha colto. L’idea è di creare una rete di grandi ospedali in Italia, punti di riferimento per le varie patologie. In questo modo non solo è possibile concentrare le energie nel miglioramento delle terapie, ma anche creare delle eccellenze a disposizione dei pazienti. Senza contare che potrebbe essere una rete utile anche per eventuali nuove pandemie, che tutti ci auguriamo non si verifichino più, ma in ogni caso bisogna farsi trovare pronti. Si tratterebbe di punti di riferimento con unità operative e risposte certe. Un progetto pilota che potrebbe partire dall’Italia per diventare poi una pratica europea».
DILLO A RADIO PIU’… SUL VACCINO IO LA PENSO COSI’
E’ ancora solo uno spiraglio, ma con l’inizio della vaccinazione, nel V-Day del 27 dicembre, un po’ di luce finalmente si vede nel lungo tunnel del Covid. Più lungo e doloroso di quanto chiunque avrebbe mai immaginato. Appena ne avrò la possibilità mi vaccinerò. Sarà una mia scelta convinta, consapevole, informata, responsabile. Non un obbligo, ma un atto d’amore e di rispetto. La libertà di cura, così come il suo rifiuto, è un diritto fondamentale dell’individuo e lo rivendicherò in ogni circostanza. Ma non lo confondo con la libertà di danneggiare altri, perché siamo individui liberi ma siamo anche parte di una collettività. Perciò mi vaccinerò per proteggere me stessa e poter ricominciare a vivere una vita normale. Ma mi vaccinerò anche per proteggere gli altri. Anche quelli che non faranno altrettanto per me.
Susy Dan
Falcade
PIANO ORA VENETO. PROROGATE MISURE DI SOSTEGNO AL CREDITO ALLE IMPRESE
VENEZIA La giunta regionale ha approvato la delibera che proroga a fine 2021 le misure di accesso al credito alle imprese attivate la scorsa primavera attraverso un intervento straordinario per la concessione di finanziamenti agevolati alle imprese venete colpite dalle conseguenze del Covid-19 pari a 30 milioni di euro. Le domande hanno iniziato ad arrivare a luglio 2020 e, dai dati del monitoraggio tramesso da Veneto Sviluppo a metà novembre, si deduce che la linea di intervento attivata registrava 310 domande presentate, per un controvalore in termini di finanziamenti pari a circa 12 milioni di euro, delle quali 251 erano già state ammesse all’agevolazione, per un controvalore di circa 10,3 milioni di euro, di cui 408 mila euro di contributo a fondo perduto. Dell’originario plafond di 30 milioni di euro risultava impegnato al 40% circa. Lo strumento finanziario è gestito da Veneto Sviluppo e prevede il coinvolgimento di intermediari finanziari vigilati che si convenzionano con la stessa finanziaria regionale. Gli intermediari effettuano le istruttorie per la concessione dei finanziamenti e li erogano materialmente, con provvista assicurata da Veneto Sviluppo. Dal punto di vista operativo, le PMI possono presentare domanda agli intermediari finanziari convenzionati selezionati da Veneto Sviluppo e pubblicati in un elenco sul sito dell’ente.
CARLO DE BONA, L’UOMO E L’IMPRENDITORE. IL COMMOSSO RICORDO DI CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI
BELLUNO Imprenditore visionario e talentuoso, uomo generoso e appassionato. Così Confindustria Belluno Dolomiti ricorda Carlo De Bona, il patron della Evco spa di Sedico e uno dei fondatori alla fine degli anni ’70 della Eliwell. “Un pezzo di storia dell’imprenditoria bellunese, al quale dobbiamo molto”, afferma Lorraine Berton, presidente dell’Associazione degli Industriali. Ma il ricordo dell’uomo e dell’imprenditore, alla vigilia dei funerali, è affidato a due colleghi e amici, Paolo Candiago, vicepresidente vicario di Confindustria Belluno Dolomiti e Maurizio Curti. “Ho conosciuto Carlo agli inizi degli anni Ottanta”, racconta Candiago, “aveva appena lasciato il suo lavoro precedente per dedicarsi, con tutta la sua passione, ad una nuova iniziativa, la Eliwell, azienda elettronica ancora oggi presente in Alpago. Carlo, sapendo aggregare le risorse necessarie, ha sempre avuto la capacità di trasformare le idee in prodotti, le soluzioni in successi e la sua Evco spa da lui presieduta, leader mondiale nel proprio settore, è l’ultima dimostrazione del suo lungo percorso imprenditoriale. Pioniere dell’elettronica, antesignano di soluzioni avveniristiche di sistemi per la termoregolazione, con passione, lungimiranza e determinazione, ha creato con i suoi collaboratori questa eccellenza riconosciuta in tutto il mondo”. Ma oltre all’imprenditore c’è anche l’uomo: “Oltre al lavoro, aveva una grande passione per lo sport: sci, tennis e soprattutto la vela”, prosegue Candiago. “Con la sua mitica “Marinariello”, in compagnia di molti amici, abbiamo veleggiato per tutto l’Adriatico. Nelle regate ha mietuto successi noti ai molti ed invidiati da tutti. Aggregatore, goliardico, ironico, forse a volte con tratti apparentemente ruvidi (in regata), ma sempre con cuore, ha saputo coinvolgere, divertire, appassionare tutti, sia nell’ambito lavorativo, che in quello sportivo, familiare e personale”. “Non ho soltanto avuto il piacere di frequentarlo come imprenditore, comandante per mare, sincero amico, ma è stato anche mio consigliere della Sezione metalmeccanici di Confindustria Belluno Dolomiti per anni, contesto in cui ha sempre dimostrato di essere uomo pragmatico, schietto, realista e soprattutto concreto”, il ricordo di Candiago. “Carlo ha combattuto e vinto molte battaglie nella sua vita, in tutti i campi e ci lascia un mare di bellissimi indelebili ricordi. Ha trascorso il Natale con la sua famiglia per poi partire; è partito per un’altra regata, purtroppo, quest’ultima, in solitaria. Buon vento Carlo!”, la conclusione di Candiago. Un ricordo strettamente personale è anche quello di Maurizio Curti, co-fondatore con De Bona di Eliwell: “Io insegnavo elettronica all’Istituto tecnico di Belluno, mentre Carlo aveva un’officina a Polpet. Al pomeriggio, collaboravo con lui. Io avevo le competenze tecniche, lui una straordinaria intuizione e capacità commerciale. A un certo punto, abbiamo deciso di industrializzare una nostra soluzione e da lì è cominciata l’avventura di Eliwell accanto al terzo nostro socio dell’epoca, Walter Baiocchi. Sono stati anni unici e irripetibili. C’erano entusiasmo ed energia”. “Sapeva valorizzare le persone e metterle nelle condizioni di dare il massimo. Cercava i talenti di ciascuno e ne tirava fuori il meglio”, ricorda Curti. Conclude Berton: “Quella di De Bona è la storia di un uomo che ha combattuto per i suoi sogni contribuendo a creare benessere per questo territorio in cui si è sempre riconosciuto. Mancherà a tutti”. Da qui il cordoglio dell’Associazione degli industriali bellunesi, che esprime vicinanza a familiari e collaboratori.
È MORTO LIVIO DE LORENZO NOTO, PREMIO BELLUNESI NEL MONDO 2019
COMELICO È venuto improvvisamente a mancare, all’età di 96 anni, nella sua abitazione a Candide di Comelico Superiore, Livio De Lorenzo Noto. Nel 2019 aveva ricevuto, per il settore “economico, imprenditoriale e professionale”, il premio Internazionale “Bellunesi che onorano la provincia di Belluno in Italia e all’estero”; edizione che si era svolta a Chies d’Alpago nella frazione di San Martino.
Dopo il servizio militare, il lavoro in Comelico prima, a Napoli e infine in Svizzera, all’inizio degli anni ’50 si trasferì a Nelson, in Nuova Zelanda, dove rimase per quarant’anni. Prima falegname e poi imprenditore agricolo, Livio ha conquistato la stima degli abitanti di Nelson tanto che oggi, dove un tempo c’era la sua proprietà, sono stati costruiti i “De Lorenzo’s Studio Apartments”. «Siamo vicini ai famigliari di Livio – le parole del presidente Abm Oscar De Bona – e in particolar modo alla nipote Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che tanto era legata allo zio». I funerali saranno celebrati mercoledì 30 dicembre, alle ore 14.30, nella chiesa pievanale di Candide.
ARTE E ARTIGIANATO A BRACCETTO NELLA VETRINA DI PIAZZALE RESISTENZA
BELLUNO La vetrina di Confartigianato Belluno si colora degli acquerelli utilizzati da Roberto Garbuio. Piccoli quadri per rivestire le opere d’arte dell’artigianato locale. È l’iniziativa natalizia dell’associazione, che dall’estate scorsa ha aperto su Piazzale Resistenza la vetrina del “saper fare”. E che da una settimana a questa parte ha deciso di esporre il made in Belluno in veste artistica. Tisane, biscotti, cioccolate, prodotti da forno e molto altro: il tutto confezionato nei prestigiosi acquerelli utilizzati dalla pasticceria Garbuio, che qualche anno fa aveva lanciato le “Dolcezze Dolo.Mitiche”, con disegni e dolci che erano diventati un vero e proprio must. «Questa iniziativa vuole essere un modo per ricordare Roberto, che per anni è stato anima dell’associazione e ha rappresentato una figura importante nell’artigianato bellunese – spiega la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella -. Ma vuole essere anche una promozione del “saper fare” del territorio dolomitico e di tutti i nostri artigiani, che con il loro lavoro nobilitano il territorio. Le cioccolate di Garbuio infatti hanno avuto una linea precisa, fortemente territoriale, innamorata del paesaggio. Non per niente si chiamano “Monti pallidi. Dolcezze Dolo.Mitiche”». Si tratta di un brand che, con l’obiettivo di proporre linee di prodotti esclusivi di alta qualità, ha fatto la storia di ricette legate al territorio e di una fetta importante dell’artigianato bellunese. «Roberto aveva legato ai suoi prodotti un’immagine precisa, quella degli acquerelli, e una leggenda – continua la presidente Scarzanella -. Ogni confezione infatti propone una piccola opera d’arte, che racconta la leggenda dei Monti Pallidi. Questo sta a significare che l’amore per il lavoro non sta solo nel prodotto in sé, ma anche nella cura con cui viene confezionato. Da qui l’idea di proporre gli acquerelli nella nostra vetrina, e ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione. Invitiamo tutti i bellunesi a passare a guardarla, ovviamente nel rispetto delle norme anti-contagio e nei limiti previsti dagli spostamenti».
CONSIGLI COMUNALI DI FINE ANNO IN AGORDINO
ROCCA PIETORE Il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin ha convocato il consiglio comunale per oggi alle 16. Sei i punti da discutere tra cui l’undicesima variazione al bilancio, i risarcimenti danni del maltempo di inizio dicembre e l’approvazione al bilancio 2021
SAN TOMASO Il sindaco di San Tomaso Moreno De Val ha convocato per oggi alle 18 il consiglio comunale. Si parlerà della convenzione con Girotondo e l’approvazione del bilancio di ASCA. .
AGORDO Sarà un consiglio comunale veloce quello convocato dal sindaco di Roberto Chissalè per domani alle 19. Tre punti all’ordine del giorno. Si parlerà del bilancio preventivo di ASCA e e dell’Azienda Speciale Agordo Servizi.
TAIBON Il consiglio comunale si riunirà domani alle 20 in video conferenza. All’ordine del giorno la convenzione con l’Unione Montana, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio a seguito dell’ultima ondata di maltempo e approvazione documento unico di programmazione.
FALCADE Il consiglio comunale si riunisce domani alle 17.45. In discussione tra l’altro: approvazione del bilancio di previsione dell’Asca, revisione delle partecipazioni societarie detenute.
CANALE D’AGORDO Domani alle 19 consiglio comunale in sala Musal, all’ordine del giorno il mutamento della destinazione di terreni di uso civico; proroga durata consorzio Girotondo; variazione urgente al bilancio e approvazione bilancio Asca
COLLE SANTA LUCIA Il sindaco di Colle Santa Lucia Paolo Frena ha convocato il consiglio comunale per domani alle 18. 8 punti in discussione tra cui la nona, decima e undicesima variazione al bilancio e la trasformazione digitale dei beni ai cittadini.
CENCENIGHE Il sindaco di Cencenighe Mauro Soppelsa ha convocato per domani il consiglio comunale in videoconferenza alle 21:30. 6 i punti da discutere tra cui la convenzione con Girotondo, il nuovo regolamento edilizio e l’approvazione del bilancio di ASCA
CONSIGLIO DELL’UNIONE MONTANA AGORDINA
AGORDO Sarà in videoconferenza l’ultimo consiglio dell’Unione Montana Agordina in programma oggi alle 20. Il presidente Michele Costa ha convocato i consiglieri per discutere 2 punti. L’approvazione del verbale dell’ultima seduta del 30 novembre e l’approvazione del piano economico finanziario sul servizio rifiuti.
UFFICI CHIUSI
FELTRE Chiusura uffici comunali nel periodo delle festività natalizie: nei pomeriggi del 24 e del 31 dicembre e chiusura del Polo Bibliotecario nella giornata del 2 gennaio.
AD AGORDO PROLOCO METTE L’INVERNO DI VETRINA
AGORDO La Proloco di Agordo è artefice di una nuova iniziativa. La raccolta delle fotografie dell’inverno nella Conca Agordina (2020-21), da esporre nell’ufficio di via 27 Aprile. Troveranno spazio in vetrina o nei locali dell’ufficio su supporto cartaceo o video fino al termine dell’inverno, la proloco pensa anche ad una pubblicazione sui social. “Abbiamo approfittato di questo periodo in cui non possiamo esporre i soliti numerosissimi manifesti di eventi ed iniziative – spiega la proloco – per promuovere le bellezze della Conca Agordina”. Chi vorrà partecipare potrà compilare il modulo ed inviare al massimo 2 foto.
LA SCUOLA EQUIPE FALCADE ORGANIZZA ESCURSIONI GUIDATE
FALCADE Per la stagione invernale 2020/21, la scuola Equipe Falcade organizza delle escursioni con le ciaspe dedicate ai bambini. 4 le escursioni in programma per gruppi di massimo 4 bambini che si possono prenotare al 334 9151617. Necessario l’abbigliamento da sci, zainetto e la mascherina. A tutti coloro che partecipano all’iniziativa uno scaldacollo in omaggio.
NUOVO ORARIO PER L’UFFICIO DELLA PRO LOCO DI CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO A seguito delle ultime disposizioni governative, comunichiamo che per il prossimo periodo natalizio, l’ufficio pro loco di Canale d’Agordo sarà aperto al pubblico dalle 9.00 alle 12.00 nei seguenti giorni: Lunedì 21 DICEMBRE, Martedì 22 DICEMBRE, Mercoledì 23 DICEMBRE, Lunedì 28 DICEMBRE, Martedì 29 DICEMBRE, Mercoledì 30 DICEMBRE e Lunedì 4 GENNAIO
RITORNANO I PRESEPI A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Canale d’Agordo ripropone quest’anno per la prima volta dopo diversi anni la tradizione de “I Presepi dei Colmiéi e de le Vìle”. L’iniziativa prevede un itinerario lungo le vie del paese alla scoperta dei presepi allestiti dalle diverse contrade (Colmiéi) e frazioni del capoluogo (Vìle), realizzati secondo l’ispirazione e creatività dei singoli abitanti.In ufficio pro loco la cartina itinerante che funge anche da scheda per le votazioni del presepe migliore, le quali saranno possibili anche online tramite la pagina facebook Pro Loco Canale d’Agordo. Per votare sarà sufficiente mettere un like sul post relativo al presepe preferito. Il presepe più votato sarà premiato. C’è tempo fino al 17 gennaio.
DI GIANNI SANTOMASO
L’OSPEDALE CIVILE DEL CADORE NELLE NOTE STORICO-SANITARIE DI SERAFINO DE LORENZO
di Renato Bona
“Sulla Gazzetta ufficiale del 18 aprile 1970 veniva pubblicato il decreto numero 151 del Capo dello Stato, Saragat, con il quale l’Ospedale civile di Pieve di Cadore (Belluno) veniva costituito in ente ospedaliero. Si concludeva così la gestione dell’Eca trasformandosi l’“Infermeria” in vero e proprio ospedale civile con gestione autonoma. A completare la pratica, il medico provinciale emetteva, il 27 aprile 1970, il decreto sulla costituzione del consiglio amministrativo. E le persone da allora investite dell’incarico sono: “Lino Tabacchi, eletto dal consiglio provinciale; Dino Vissà, Antonio Cason e Girolamo Tabacchi, nominati dal commissario prefettizio dott. Portunato che in quel tempo reggeva il comune di Pieve; Carlo Fumei e Benito De Biasi eletti dall’Eca; il dott. Cappellari assumeva la carica di direttore sanitario e il sig. Giopp quella di direttore amministrativo; presidente il cav. Vissà. Prendeva così definitiva forma il tanto atteso Ospedale del Cadore, un organismo moderno che non solo risponde alle richieste sanitarie della zona in modo eccellente, ma soddisfa altresì alle aspirazioni de lungo tempo manifestate dalla gente cadorina”. Quanto precede si legge nel libro “L’Ospedale civile del Cadore” con note storico-sanitarie dai primordi della civiltà cadorina alla creazione dell’attuale istituto ospedaliero, stampato dalla tipografia Tiziano di Pieve e curato da Serafino De Lorenzo (il decano dei giornalisti della provincia di Belluno, mancato nel dicembre 2011 all’età di 96 anni, nella sua casa di Nebbiù di Pieve, lasciando il figlio Osvaldo, la nuora Luciana ed i nipoti Andrea e Giuditta; pubblicista dal 1967 aveva fatto il cronista ancora durante la seconda guerra mondiale; rappresentava con onore la storia culturale e della comunicazione di tutto il Cadore e non a caso aveva diretto per ben quattro lustri il mensile della Magnifica Comunità. Nell’ottobre 2015 – come ricorda il sito youreporter.it) – la Regola di Nebbiù ed il Comune di Pieve ne avevano ricordato la figura e l’attività nel centenario della nascita con un convegno, moderato da Lucio Eicher Clere, sul tema: “Un uomo, un amministratore, un giornalista”, con apprezzati interventi di Gino Da Vià, Bruno De Donà, Vittore Doro e Giancarlo Pagogna e conclusioni del sindaco Antonia Ciotti. Nell’occasione, il figlio Osvaldo aveva presentato il libro postumo di Serafino: “Storie (cronache d’un tempo)”. L’istituzione ospedaliera di Pieve di Cadore – si legge dopo i contributi del presidente Dino Vissà e dell’arcidiacono Guglielmo Sagui – creata come Ospedale Civile del Cadore è cosa recente, sorta per decisione del Comune che ha coraggiosamente affrontato la soluzione di un problema vecchio di parecchi decenni. Tale problema si era andato sempre più acutizzando perché ciò che sembrava una facile via d’uscita non si mostrava tale alla sua attuazione pratica”. Dunque “Una realizzazione sofferta ed attesa e per questo ancora più valida e meritevole di tutte le attenzioni per gli ulteriori sviluppi… Se è stata il coronamento di sforzi, di iniziative, di gesti generosi e soprattutto di volontà di uomini e di desideri della popolazione, può non dispiacere volgere uno sguardo al passato, lontano e vicino, per quel tanto che consenta di avere una immagine, anche solo indicativa, delle condizioni sanitarie della nostra terra, per confrontarle con quelle venutesi a stabilire di recente e di misurare il lungo cammino della scienza e dell’arte medica in Cadore”. A questo punto prendono il via i dieci capitoli in cui è articolato il volume: “Cenni sulle condizioni sanitarie del Cadore attraverso i secoli passati” (così suddiviso: Periodo preromano e romano, Le condizioni sanitarie del Medioevo, Nei secoli di appartenenza alla Repubblica veneta, I sanitari dal XV al XVII secolo, Le cure dentarie, Le condizioni degli alienati, La medicina legale e sociale, La farmaceutica); “Ospedali, Battuti e Fradies”; “Le epidemie” (Le pratiche religiose per scongiurare le epidemie, Isolamento, unica arma di difesa, Le epidemie in Cadore, il ‘mal francese’ e la ‘Falcadina’, Le epidemie e superstizioni, I rapporti col governo della Serenissima, Quattro anni di paure per una peste mai scomparsa, Altre notizie di epidemie); “Il Settecento e le nuove conquiste scientifico-sociali”(Le pratiche religiose in materia di salute, Residui di antiche credenze); “I sanitari esercitanti in Cadore nel Settecento” (Anche una donna medico, Bartolomeo Toffoli, Marcantonio De Marchi); “I mutamenti politici e la situazione sanitaria nel XIX secolo” (La nuova scienza medica, Le condotte sanitarie e le farmacie, Alcune figure di medici cadorini, Ferdinando Coletti, Le epidemie del XIX secolo in Cadore); “La lunga strada percorsa”(Ospedale una necessità sempre più sentita, Da Auronzo il primo ospedale moderno, L’ospedale militare di Tai, A Cortina un grande Istituto ospedaliero, A Pieve qualche cosa si muove, Il lascito Vascellari, Una iniziativa privata); “La istituzione dell’Ospedale civile del Cadore (Relazione del commissario straordinario Dino Vissà al consiglio di amministrazione nell’atto dell’insediamento, il 20 maggio 1972)”; “Una realizzazione moderna” (Un decennio attivo e operoso, Le attuali capacità ricettive dell’ospedale, Costante incremento delle attività): “La gestione amministrativa” (Le prospettive per il futuro, Una tradizione che continua: la beneficenza, Una iniziativa del Lions Club di Pieve di Cadore) .
NELLE FOTO (fotoFrol e riproduzioni dal libro “L’ospedale civile del Cadore”): la copertina del libro; l’autore, Serafino De Lorenzo; Andrea Vecellio Larice di Auronzo: lasciò la sue sostanze alla sorella con l’impegno, mantenuto, che a sua volta donasse l’intero patrimonio per un fondo destinato ad un ospedale moderno, il che avvenne; l’avvocato auronzano Luigi Rizzardi, deputato del Cadore due volte: elargì molto in vita per l’erezione del nosocomio di Auronzo e per testamento legò la sua intera sostanza allo stesso scopo; il commendator Severino Vascellari di Calalzo inserì nel testamento la donazione di 1 milione 200 mila lire e i suoi immobili in Piazza Tiziano a Pieve, per l’erezione di un ospedale in Cadore; la casa di cura “Cadore” a Pecol di Pieve (Aldo Molinari); ottobre 1963: feriti del Vajont portati all’ospedale di Pieve con l’elicottero (L. Livan); immagine del complesso ospedaliero; il dott. Romualdo Cappellari direttore della casa di cura “Cadore”; il sindaco di Pieve dott. Beniamino Bianchi: affrontò con coraggio e successo il problema dell’ospedale; il gr. uff. Dino Irno Vissà: attuò il piano finanziario per la conversione della Casa di cura in Ospedale civile e ne resse l’amministrazione nel difficile periodo di avvio e di ampliamento, prima come commissario e poi come presidente; il primo nucleo di cadorini di donatori del sangue è nato in seno alla casa di cura e poi è divenuto Sezione dell’Abvs, qui ad una festa sezionale col presidente provinciale Roda, il generale Tessari presidente della Croce Rossa, il direttore Cappellari e l’arcidiacono Fiori.
FANTASTICHE DOLOMITI, NUOVA STAGIONE. APPUNTAMENTO QUINDICINALE IL GIOVEDI ALLE 10.30 E 1900
SESTA PUNTATA, ambiente e formazione
OSPITE IL PRESIDENTE CLAUDIO CANOVA
LA RACCOLTA COMPLETA
FANTASTICHE DOLOMITI 6^PUNTATA: IL QUINDICINALE APPUNTAMENTO ALLA RADIO
SALUTE E SOCIETA’ IL LUNEDI ALLE 13.10 E ALLE 20.10, LA DOMENICA ALLE 10.30 A CURA DEL DOTTOR MARCO CARACCIOLO. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI NATALE, DI LUISA ALCHINI
007 IN CONDOTTA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO IL LUNEDI ALLE 10,30 E ALLE 19.00 LA DOMENICA ALLE 8 DEL MATTINO. NONA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
SOLIDARIETA’ VENETO FONDO PENSIONE, IN ONDA IL PRIMO VENERDI DEL MESE ALLE 10.30 E ALLE 19.00 QUINTA STAGIONE
LA PUNTATA DI DICEMBRE
RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.30 E ALLE 18. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
CASSA SOLIDARIETÀ LUXOTTICA
IL NUMERO DI DICEMBRE CON PAOLO CHISSALE’ E FABRIZIO CAMPEDEL
RACCOLTA COMPLETA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
SAN TOMASO 30/31 DICEMBRE 1996
AUDIO
“…cosa facciamo l’ultimo dell’anno…? Il fondamentale quesito veniva espresso generalmente intorno ai Santi. Come e dove trascorrere il Capodanno era questione di vitale importanza, capace di generare impegnativi dibattiti e proposte varie. Quell’anno proposi la location di San Tomaso Agordino. Avrei messo volentieri a disposizione la casa dei nonni, e la proposta venne accolta di buon grado. Ormai eravamo avvezzi alle feste di Capodanno un pò avventurose e così mettemmo in moto la macchina organizzativa peraltro già ben rodata. Il tutto oltre un mese prima dell’evento perché eravamo previdenti. Passarono le settimane fra liste di invitati e liste della spesa. Forse era più facile varare una Finanziaria, ma dai e dai, a forza di fare e disfare, risultavano perfino precise e realistiche. Finalmente arrivò il trenta dicembre e di buon’ora salii a San Tomaso con mamma e papà guidando sulla 203 incrostata di “brosa”. Faceva un freddo becco e preparare la casa per la festa fu una bella sfacchinata. Accensione del “fornel” e della cucina economica, e poi via a pulire e montare gli addobbi che aveva comprato mia mamma. Verso l’una riportai la madre a Belluno mentre papà si era fermato a Cencenighe dove avrebbe pernottato. Il pomeriggio mi ritrovai con gli amici per organizzare gli ultimi dettagli, e nel mentre ci balenò l’idea di andare “in sù” per anticipare la festa. Partimmo in cinque con due macchine appena venuto buio. A San Tomaso c’era un bel freddo, si era intorno ai 12°sottozero e non c’era neve. Trovammo un piacevole tepore in casa e la serata passò in allegra tranquillità, con il giusto bere ma senza eccesso alcuno. Poi ci sistemammo per la notte: io sul fornel, gli altri e le altre sparsi per casa su divani e giacigli vari. Fu in quella occasione che gli amici scoprirono il fornel, che destò parecchia curiosità. Durante la notte iniziò a nevicare. Verso le nove la neve scendeva a “straze” ed il manto bianco cresceva quasi a vista d’occhio. Fu in quei momenti che intravidi un’ombra scura avanzare nella tormenta nei pressi del tabià. Pareva un soldato dell’A.R.M.I.R. sotto la neve della steppa Russa. Era papà che era passato a salutare e fare gli auguri prima di tornare a Belluno. E come fosse riuscito a salire a San Tomaso, con la Tipo gommata Goodyear estive mezze consumate e senza catene, lo sa solo lui. Un mistero tutt’ora irrisolto. Dopo pranzo la linea telefonica “cabina in piazza a Cencenighe – telefono grigio con la rotella di San Tomaso” si fece rovente. In verità avevamo pure ben due telefoni cellulari. Ma praticamente mancavano i ripetitori e quindi il telefono con la rotella risultò fondamentale. Feci un paio di viaggi con la Panda 750, dotata di mitiche gomme chiodate e bianca come la neve che scendeva copiosa, per recuperare gli amici a “Cence”. Nevicava sempre più forte, gli spazzaneve facevano fatica a tenere percorribili le strade ed era un vero piacere affrontare il vecchio incrocio per San Tomaso. All’imbrunire arrivarono gli ultimi due amici e la festa ebbe ufficialmente inizio. Le nostre care ragazze furono straordinarie: prepararono squisite cibarie perfette per un Capodanno indimenticabile. Tartine, piadine, panettoni ripieni, lenticchie e zamponi. Una meraviglia culinaria. Fu una festa senza eccessi, godendoci in pieno quel clima di vera amicizia che c’era fra noi. A mezzanotte l’immancabile brindisi e baci ed abbracci. Qualcuno telefonò a casa per fare gli auguri alla famiglia con il telefono grigio con la rotella. Poi ebbe inizio la mitica passeggiata fino a Celat sotto una nevicata imponente. Qualcuno rimase a casa, io ed altri percorremmo i due km di strada che ci separavano dalla piazza del paese. Tocol pareva un presepe, illuminato com’era da magiche luminarie. La piazza era un sogno innevato ed ancora si sentivano spari di petardi e fuochi artificiali dalle parti di Alleghe. Tornammo verso casa e, non ancora sazi di neve, camminammo ancora, stavolta in discesa verso Cencenighe. Saranno state circa le due quando rientrammo a casa. Qualche brindisi ancora e poi la festa incominciò a scemare. Riuscimmo addirittura a dormire, per modo di dire, per due o tre ore. E come fossimo riusciti a farlo non si è ancora capito. Come non si è ancora capito come fossimo riusciti a stare in dodici in due piccole stanze. Misteri dei vent’anni. La prima mattina del 1997 si presentò in modo spettacolare: smise di nevicare ed uscì un bel sole. Furono oltre sessanta centimetri di neve fresca. E c’era ancora uno splendido clima di amicizia in casa. Disseppellimmo la Panda e riportai gli amici a Cencenighe. Ci salutammo e si avviarono verso Belluno. Poco dopo mezzogiorno, come un vero capitano della nave, lasciai per ultimo la casa di San Tomaso insieme a due amiche ed un bagagliaio pieno di squisiti avanzi della festa. Belluno mi accolse con una quarantina di centimetri di neve che scintillava al sole. Iniziò così uno splendido 1997 e la sera del primo giorno dell’anno fu un ritrovarsi ancora una volta con gli amici di sempre. C’era amicizia, c’erano neve ed allegria. C’erano i magici vent’anni.
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LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, il martedi alle 10.30 e alle 19.00
QUESTA SETTIMANA Ci avviciniamo al Natale con i versi di John Francis della Pietra
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L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
RACCOLTA COMPLETA
SP 1 MADONNA DEL PIAVE senso unico alternato regolato da semaforo fino al 15 gennaio in comune di Quero Vas per realizzazione tombinatura
SR 348 FELTRINA senso unico alternato regolato da semaforo fino al 30 dicembre in comune di Quero Vas per messa in sicurezza versante a monte della strada
SP 28 DELLE COSTE D’ALPAGO fino al 31 gennaio, compreso sabato, domenica e festivi infrasettimanali, senso unico alternato regolato da semaforo in prossimità dell’abitato di Farra D’Alpago per messa in sicurezza della strada
SP 42 CAVALLERA fino a revoca, chiusura della strada nell’abitato di Perarolo per attivazione emergenza frana “Busa del Cristo”
S.P.2 DELLA VALLE DEL MIS Interdizione totale al traffico fino a revoca dal km 14,920 (località Gona Bassa) al km 20,650 (località Titele) per cedimento della carreggiata
S.P. 5 DI LAMOSANO Interdizione totale fino a revoca per presenza di materiale e alberi in strada.
S.P. 251 DI VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA dalla località Soffranco fino all’imbocco nord della galleria S. Giovanni interdizione totale al transito per cedimento della carreggiata
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
Precipitazioni: Probabilità medio-alta (50-75%) di deboli e sparse, localmente anche a carattere di rovescio, specie nella seconda parte della giornata. Limite delle deboli nevicate a 400/800 m sulle zone prealpine aperte e in prossimità della pianura, fino a fondovalle nei settori chiusi, con possibile neve debole anche in Valbelluna In ogni caso saranno precipitazioni deboli, con 5/10 mm in 24 ore e altrettanti cm di neve fresca possibili oltre i 1000 m.
Temperature: In generale lieve rialzo. Su Prealpi a 1500 m min -5°C max -2°C, a 2000 m min -7°C max -4°C. Su Dolomiti a 2000 m min -8°C max -5°C, a 3000 m min -12°C max -9°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota tesi o forti da sud-ovest, specie al mattino, in parziale attenuazione in serata, a 25-35 km/h a 2000 m, 35-60 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Generalmente assenti, salvo una probabilità bassa(0-10%) di locali e brevi precipitazioni, eventualmente nevose oltre i 700-900 sulle Prealpi e fino a fondovalle sulle Dolomiti con accumuli molto scarsi o assenti.
Temperature: Minime in lieve calo, massime in ulteriore generale lieve rialzo. Su Prealpi a 1500 m min -5°C max -1°C, a 2000 m min -8°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -9°C max -4°C, a 3000 m min -12°C max -9°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota in genere moderati da sud-ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, 20-35 km/h a 3000 m.