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Domani Non chiamiamoli “eroi” o “angeli” oggi. Ringraziamoli oggi, ma soprattutto domani e sempre, quando l’emergenza sarà finita. Fp-CGIL Belluno
Alcuni ragazzi bellunesi hanno realizzato in collaborazione con AICS un video-messaggio di stima e orgoglio verso tutti coloro che lavorano nel campo sanitario e che stanno combattendo in prima linea il diffondersi del Coronavirus
L’IMBOSCATA DI URSULA VON DER LEYEN E CONTE INSORGE. E’ ALLARME NELLE CASE DI RIPOSO TRA LE MORTI “INVISIBILI” NESSUNA TRACCIA NEI BOLLETTINI UFFICIALI. SIAMO IN PROSSIMITA’ DEL PICCO E SI APRE LA SETTIMANA DECISIVA.
Sono 92.472 i casi totali di coronavirus in Italia (70.065 attualmente positivi), oltre 10mila i deceduti. 12.384 i guariti, 1.434 in più di ieri: è l’incremento più alto registrato dall’inizio dell’emergenza; • Negli Usa oltre 120mila casi: Trump valuta la quarantena in tre Stati, tra cui New York; • Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato di aver firmato un Dpcm che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni: “Nessuno sarà lasciato solo”, ha detto; • I primi treni passeggeri sono arrivati oggi a Wuhan, la città cinese primo epicentro del coronavirus.
di Mirko Mezzacasa
Ieri sera il premier Giuseppe Conte ha parlato all’Italia rassicurando i cittadini in sofferenza perché il Governo anticiperà agli enti locali 4,3 miliardi di euro del fondo di solidarietà ai Comuni che potranno contare su 400 milioni per buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari affinché li distribuiscano a chi è senza reddito, per sopravvivere alla catastrofica epidemia che ha creato due emergenze, quella sanitaria e quella economica. E’ stato proposto un assegno da 600 euro per tutti anche per chi lavora in nero e lo dimostrerà con un’autocertificazione. Saranno prolungate anche oltre il 3 aprile le restrizioni e le scuole non riapriranno. Ieri la presidente della commissione europea Ursula Von De Leyen ha detto che non c’è un piano per i coronabond, come dire che è solo una parola, uno slogan e il Premier Conte l’ha stroncata “Non è lei che deve decidere ma è L’Eurogruppo che elabora proposte e per il Ministro Roberto Gualtieri “quella donna non è all’altezza della sfida” . Nel Veneto quella che inizierà domani sarà la settimana decisiva come ricordato ieri in conferenza stampa dal presidente Luca Zaia «La prossima settimana avremo le “turbolenze in volo”, sappiamo che atterreremo, che faremo arrivare questo volo a destinazione, ma vi dico che la prossima settimana sarà una delle peggiori..Il modello ci dice che per noi sarà la settimana determinante, ci darà la direzione del contagio e dell’andamento del virus». In quella che si preannuncia la settimana decisiva saranno ancora una volta le terapie intensive a fare la differenza ed evitare tante croci. «Lo stato delle terapie intensive è al momento sotto controllo – ha detto Zaia – Per qualche giorno siamo tranquilli, poi siamo attrezzati con il recupero degli ospedali dismessi e con i Covid center che abbiamo attrezzato” . E’ strage nelle case di riposo, ieri altri 4 decessi nel veronese e 2 nel bellunese a Puos D’Alpago (il secondo) ed a Fonzaso. Hanno perso la vita dopo Pia anche Angelo Dalla Libera 88 anni, Giorgio Mazzoni 82 e Giuseppe Zenobi 85. Il conteggio giornaliero della Ulss1 tiene conto solo dei decessi ospedalieri ma non fornisce alcuna notizia sulle morti nelle altre strutture, se questi dati fossero resi noti si capirebbe la gravità del momento visto che si dice che in provincia siano ormai quasi 20 le vittime tra i nostri nonni. A Lamon 3 ospiti e un infermiere hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere nelle sezioni covid19. Gli undici morti di Merlara sono stati purtroppo solo l’inizio. Rimane il dubbio se dopo questo triste episodio è stato fatto tutto il possibile distribuendo i dispositivi agli assistenti sanitari e agli anziani oppure se l’intera questione sia stata trattata con superficialità generando un effetto a catena. Dopo la conferenza stampa di Zaia, il presidente di Uripa Roberto Volpe (l’associazione delle strutture per anziani) ha di nuovo scritto al Presidente della Regione che ha detto “Vigilanza ancora più serrata nelle case di riposo, nonostante non dipendano dalla Regione ma dai Comuni e dai privati. Anche chi opera all’interno di queste strutture deve essere protetto e tutelato, per quanto possibile saremo di supporto”. Ieri sera come detto la risposta di Volpe : “Vengono prima 68 ospedali e 54.000 dipendenti delle ULSS. Siamo ben consapevoli del lavoro eroico dei fratelli che lavorano negli ospedali. Anche se le case di riposo non sono a gestione regionale e anche senza camici, FFP2, tamponi o altro, faremo come se ognuno dei nostri vecchi ospiti fosse il nostro ultimo papà o mamma e speriamo che la storia ne porti ricordo”. Nella guerra al coronavirus l’arma migliore è il tampone che permette di scovare ed isolare i positivi asintomatici con la speranza rispettino i divieti imposti e di questo sono i sindaci e le Forze di Polizia a dovere vigilare «Oggi – ha detto Zaia – ne facciamo 10mila al giorno, mancano i reagenti, abbiamo comprato macchinari nuovi, stiamo puntando ai 20mila tamponi. Stanno arrivando 732mila e 500 test rapidi, non sostituiscono il tampone, valgono solo quando i sintomi sono conclamati al quinto giorno». Nella nostra Regione la sperimentazione è ora realtà con la somministrazione di farmaci contro il covid19 e questo avverrà direttamente a domicilio con lo scopo di rallentare la malattia ed evitare i ricoveri in ospedale. “Il Veneto, su autorizzazione dell’Aifa, inizierà la somministrazione in via precoce ai malati sintomatici dei farmaci sperimentali contro il Covid-19 (come clorochina, idrossiclorochina, e anti-reumatoidi) direttamente a casa”. Anche ieri in provincia il conto dei contagi è aumentato di 37 e un decesso all’ospedale San Martino, il 14esimo dal 21 febbraio, due le vittime nelle case di soggiorno, la seconda a Puos d’Alpago, e la prima a Fonzaso proprio nel giorno in cui il presidente Luca Zaia ha affrontato il tema in conferenza stampa, Quasi 400 i positivi e 1184 le persone in isolamento fiduciario. Una curva quella dei contagi in crescita anche ieri di quasi il 10% in 24 ore portando il dato a 394 positivi. Da ieri ial San Martino si sono aperte le porte della terapia intensiva di riserva, oltre i 9 posti della “norma”, sono infatti 10 i ricoverati nella Rianimazione. Sono 51 i degenti in area non critica a Belluno, 4 nell’ospedale di Comunitá, aperto appositamente in questi giorni, 11 i ricoverati a Feltre, 12 ad Agordo. Le aree per sospetti covid e pazienti covid a bassa intensità sono collocate al 3°e 4°piano del Blocco Medico al San Martino. Sono stati attivati ulteriori 18 posti letto per pazienti covid a bassa intensità al 3° piano del blocco medico per un totale di 34 posti letto. I posti letto di media intensità sono 12 a Malattie infettive e 16 a Pneumologia covid . La Terapia Intensiva è stato allargata anche al gruppo operatorio di Belluno con 4 posti letto di terapia intensiva mentre i pazienti in arrivo dal 118 che dovessero necessitare di ricoveri urgenti in terapia intensiva ma non con sintomi covid saranno portati a Feltre. Dall’inizio dell’emergenza sono 14 i pazienti deceduti, 17 quelli guariti, 5205 tamponi fatti. Ieri la Cgia di Mestre ha proposto il suo studio sull’Economia veneta, tra debiti commerciali e stop alle grandi imprese solo la pubblica amministrazione ha bloccato 11,6 miliardi di spesa che sarebbero indispensabili per fronteggiare la situazione economica mentre aspettiamo che i 27 paesi dell’Europa trovino l’accordo per l’utilizzo dei coronabond. Per Unioncamere il 57 per cento delle ditte è chiuso e sono già stati persi 1,5 miliardi di export. Produzione ferma per 430 mila, quasi di 2 milioni di addetti a casa. I veneti potranno contare su altre 2milioni di mascherine dono di Grafica Veneta. «Dopo la donazione di due milioni di mascherine – ha spiegato Fabio Franceschi di Grafica Veneta – rinnoviamo un’ulteriore fornitura di due milioni di mascherine, sono una barriera al 98%, non un pezzo di carta. Non continueremo con questa produzione di mascherine quando sarà cessata la necessità, il nostro settore è un altro e non è nemmeno un’operazione i marketing ma di amore per il territorio. Ne stiamo producendo qualche milione anche per gli Stati Uniti, ne avrebbero chiesto 500 di milioni di mascherine». In Provincia di mascherine ne sono già state smistate 150 mila e ieri ne sono arrivate altre 40 mila dalla protezione civile. Altre 34 mila di altro materiale sono state consegnate alle case di riposo, Prefettura e Forze dell’ordine impegnate sul campo. Oggi la foto di copertina è dedicata agli agenti e personale della Polizia Penitenziaria impegnati in difficili battaglie quotidiane, a loro il nostro pensiero e anche quello della Pasticceria La Briciola che ieri gli ha dedicato un dolce momento con un omaggio gradito.
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA-REGIONE 28 MARZO 2020
LETTERA AL PRESIDENTE DEL VENETO LUCA ZAIA DA PARTE DI URIPA
PADOVA Il presidente di URIPA Roberto Volpe ha scritto al Presidente del Veneto Luca Zaia in merito alle dichiarazioni fatte oggi sulle case di riposo in conferenza stampa.
LA LETTERA
Egregio Presidente,
mi spaice dover qui rappresentarle il rammarico delle centinaia di Centri Servizi (ex case di riposo), che qui mi sento in dovere di rappresentare dopo aver attentamente ascoltato le sue parole pronunciate nella quotidiana conferenza stampa che per molti Veneti è divenuta – per ovvi motivi – un appuntamento importante.
Consapevole che per Lei il tempo è tiranno e che troppo avrei dovuto scrivere per rapprentarle quanto nel mio animo, Le chiedo solo qualche minuto di attenzione e prendere visione del quadro comporativo che segue, volto ad evidenziare le differenze tra quanto è stato offerto alla pubblica opinione e quanto in reatà noi abbiamo sempre pensato di essere. Motivo questo per cui troverà nella parte sinistra la trascrizione del suo intervento e nella destra il testo dell’Accordo Contrattuale voluto dalla GRV (DGR 1231 del 14.8.2018) e che noi tutti abbiamo sottoscritto con le locali Aziende Sanitarie. Dallo stesso potrà evincere che, se da un lato è vero che “le case di riposo non sono a gestione regionale”, forse “fratellastrii” con il sistema sanitario regionale un po’ lo siamo. Le parti che ho ritenuto di evidenziare vorrebbero essere solo un invito a riflettere sul ruolo reale delle nostre strutture, in considerazione di alcuni termini contenuti nello stesso scritto e che sono il frutto di decenni di storia dei servizi socio sanitari della nostra Regione e che fino ad oggi ci parevano significativi come : “azione congiunta tra pari – di partnership e fattiva collaborazione – ecc.”. Probabilmente oggi, in un momento di così grande difficoltà il nostro ruolo non è più tale e probabilmente farcene una ragione, perché giustamente vengono prima 68 ospedali e 54.000 dipendenti (molti oggi eroici) delle ULSS. Mi creda mai abbiamo voluto venire prima di chi salva la vita di migliaia di persone anche giovani, anzi siamo ben consapevoli del lavoro eroico dei fratelli che lavorano negli ospedali così siamo che consapevoli che siamo come nella “medicina di guerra” con ciò che questo comporta, e lei ben comprende a cosa mi riferisco. Da ultimo un accenno al tema delle mascherine FPP2, mascherine chirurgiche, camici, ecc., di cui saremmo responsabili non avendo riempito i nostri magazzini. Noi ci eravamo fidati di quanto ben scritto nell’ultimo comma dell’art.11, anche perché se qualcuno ci avesse detto per tempo “arrangiatevi” sicuramente – a costo di andare a piedi in qualche paese dell’oriente – ci saremmo andati da subito. Vede Presidente in queste settimane abbiamo vissuto con l’incubo di ricevere la prima telefonata con sull’ esito del primo tampone con la stessa speranza che ognuno di noi potrebbe sperare per ognuno dei nostri genitori consapevoli degli effetti avendo piena coscienz del dramma dei fratelli della Lombardia dove – come lo definisce Lei il mostro – il giorno in cui avesse varcato le nostre porte il dramma sarebbe stato grande. In questo contesto abbiamo cercato di gestire l’ansia di figli e nipoti e non meno di chi lavora, anche se non siamo riusciti a far passare il concetto che non sono i VECCHI il pericolo di contagio ma siamo noi che ci lavoriamo il reale pericolo. Prova ne è che oggi nessun disoccupato verrebbe mai a lavorare in una struttura di VECCHI CONTAGIATI. Mi fermo qui perché la retorica rischierebbe di avere il soppravento ma oggi – mi creda – il messaggio che hanno colto molti di noi, ma quanto peggio i familiari dei nostri ospiti e ancor peggio il nostro personale è quello di essere abbandonati al nostro destino. Spero sinceramente che la sua capacità cominicativa possa in una prossima occasione avere effetti diversi, ma a prescindere da questo aspetto stia certo che se anche “le case di riposo non sono a gestione regionale” e anche senza camici, FFP2, tamponi o altro, faremo come se ognuno dei nostri VECCHI OSPITI fosse il nostro ultimo papà o mamma e speriamo che la storia ne porti ricordo. Cordialmente. Roberto Volpe
IL DOCUMENTO COMPLETO
LE DICHIARAZIONI DI ZAIA SULLE CASE DI RIPOSO
NOVITA’ PER QUANTO RIGUARDA LA VIABILITA’ IN PIAZZA AD AGORDO
IL SINDACO DI FALCADE HA SPORTO DENUNCIA CONTRO GLI IMBRATTATORI DEI CARTELLI
CON LA SCUSA DELLA SPESA SI SPOSTA PER SPACCIARE
BANDIERE A MEZZ’ASTA E MINUTO DI SILENZIO MARTEDI’ 31 MARZO
BELLUNO La Provincia di Belluno raccoglie l’invito dell’Unione Province Italiane e della Provincia di Bergamo: martedì 31 marzo anche a Palazzo Piloni le bandiere saranno a mezz’asta, in segno di vicinanza al territorio bergamasco, colpito in maniera pesantissima dall’epidemia di coronavirus. «Abbiamo ricevuto la lettera dell’Upi e del collega Gianfranco Gafforelli, presidente della Provincia di Bergamo, e non possiamo che esprimere tutta la nostra vicinanza a un territorio che sta soffrendo, molto più di altre zone d’Italia, per questa epidemia che ci sta colpendo tutti – afferma il presidente Roberto Padrin -. Abbiamo esteso l’invito anche a tutti i sindaci di fare altrettanto: a esporre le bandiere a mezz’asta e a osservare un minuto di silenzio davanti al municipio con la fascia tricolore, a mezzogiorno, a nome di tutta la cittadinanza. La risposta che ci sta arrivando in queste ore è corale. Anche i cittadini bellunesi possono unirsi a questo momento di raccoglimento, per onorare i defunti e anche per rivolgere un pensiero a tutti coloro che hanno perso una persona cara, un familiare, e non hanno potuto essere vicini nel momento dell’addio». «Ringrazio a nome di tutti i sindaci i medici e gli infermieri che si stanno impegnando per contenere l’epidemia e curare i malati in queste giornate estremamente difficili per il nostro Paese, per il Veneto e anche per il Bellunese – conclude il presidente Padrin -. Ne usciremo, perché come abbiamo dimostrato con Vaia, è nei momenti di prova e di difficoltà che sappiamo essere forti, che sappiamo fare comunità».
IL PREFETTO DI BELLUNO INCONTRA LE FORZE DI POLIZIA E I VIGILI DEL FUOCO
BELLUNO Si è tenuta ieri, in videoconferenza, una riunione tecnica di coordinamento presieduta dal Prefetto, Adriana Cogode, alla quale hanno partecipato i vertici delle Forze di Polizia ed il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco. Nel corso dell’incontro, sono stati affrontati i temi relativi all’applicazione delle disposizioni inerenti la sospensione delle attività produttive e commerciali disposta con i recenti provvedimenti governativi e, da ultimo, con il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico in data 25 marzo 2020, che ha aggiornato e modificato l’elenco dei codici ATECO per i quali è consentita la prosecuzione delle produzioni. E’ stato inoltre affrontato l’esame delle disposizioni contenute nel Decreto Legge 25 marzo 2020, n.19 e, in particolare, quelle relative alle limitazioni agli spostamenti e all’esercizio delle attività commerciali previste dal provvedimento normativo. Infatti, l’art. 4 del citato Decreto Legge ha apportato sostanziali innovazioni alla precedente disciplina, superando lo strumento punitivo delle violazioni alle disposizioni governative per il contenimento del contagio da Coronavirus, originariamente individuato nell’art. 650 del codice penale, a favore di una differenziazione degli illeciti, divenuti ora in larga parte amministrativi. In particolare, il legislatore ha operato una distinzione tra le ordinarie violazioni delle misure di contenimento, punite ora non più penalmente ma con sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie (chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni) e la specifica violazione del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena perché risultate positive al virus (art. 1, comma 2, lett. e), costituente ancora reato ai sensi dell’art. 260 del Testo Unico delle leggi sanitarie, come modificato dal comma 7 dello stesso art. 4 del citato Decreto Legge. Alla luce del mutato quadro normativo, il Prefetto, sulla base di quanto emerso nel corso della riunione e delle indicazioni ricevute dal Gabinetto del Ministro dell’Interno e del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha diramato una circolare, destinata al Presidente della Provincia, ai Sindaci e alle Forze di Polizia, contenente alcune indicazioni in merito alla corretta applicazione delle disposizioni che prevedono violazioni punite con sanzioni amministrative
LA COMUNICAZIONE DEL PREFETTO
QUASI 180MILA MASCHERINE CONSEGNATE IN UNA SETTIMANA
BELLUNO Continua l’afflusso di mascherine dalla Regione Veneto alla Provincia di Belluno. Oggi sono arrivati ai magazzini di Protezione Civile provinciale della Cal di Limana pacchi per altri 39.550 schermi protettivi. In una settimana (dal 21 marzo a oggi) sono arrivati in totale 145.320 pezzi, da smistare per la distribuzione ai Comuni, che poi provvedono a recapitare le mascherine ai cittadini e ai nuclei familiari. La copertura media di distribuzione alla popolazione nei territori comunali è al momento del 70 per cento, con punte del 75 per cento in alcuni Comuni del Cadore. «A queste mascherine, realizzate dalla Grafica Veneta, si aggiungono le 33.800 in altro materiale che abbiamo consegnato alle case di riposo e le svariate migliaia di protezioni che ci sono state consegnate per la Prefettura e le forze dell’ordine impegnate sul campo dei controlli: parliamo di quasi 180mila schermi protettivi – spiega il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi -. Negli ultimi due giorni l’afflusso è stato di di quasi 70mila pezzi e lo smistamento da parte dei volontari di Protezione Civile è avvenuto a tempo di record. Ringrazio il nostro funzionario Carlo Zampieri, che sta coordinando tutte le operazioni, la ditta Maset autotrasporti che collabora con noi nel trasporto da Padova a Belluno, i sindaci che in silenzio stanno gestendo giornate difficili, e ovviamente le tute fluo, sempre disponibili». Da lunedì cominceranno anche le operazioni di sanificazione di strade e marciapiedi. La Provincia ha sperimentato ieri l’utilizzo dei mezzi agricoli con nebulizzatore e sta aspettando le indicazioni dei Comuni per predisporre un piano di intervento dettagliato, anche con la collaborazione delle squadre di antincendio boschivo. «Il presidente Padrin, che in questi giorni sta affrontando l’emergenza con grande impegno istituzionale in collegamento costante con la Regione e il governatore Zaia, ha scritto a tutti i sindaci e alle Unioni Montane chiedendo come intendono agire – conclude Bortoluzzi -. La Provincia ha raccolto la collaborazione delle associazioni agricole e si è messa a disposizione dei Comuni. Stiamo facendo la nostra parte in queste giornate difficili. Confidiamo sempre nella collaborazione dei cittadini bellunesi, che devono cercare di restare dentro casa per evitare la propagazione del contagio e lasciar lavorare il personale sanitario, in prima linea in questo momento difficile».
IL BOLLETTINO PARROCHIALE VIA WHATSAPP CON DON FABIANO
VOLTAGO
Di Gianni Santomaso
LEZIONI ONLINE PER GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO COMPRESIVO DI AGORDO
AGORDO Con la sospensione delle lezioni in presenza, l’Istituto Comprensivo Agordo ha dato l’avvio alla Didattica a distanza (D.a.D.), grazie all’impegno dei docenti e alla decisiva collaborazione delle famiglie degli alunni, coordinate dai rappresentanti dei genitori. Dopo la registrazione alla piattaforma Weschool , l’insegnamento a distanza ha iniziato ad avvalersi anche dell’applicativo Zoom che consente un’attività dinamica in teleconferenza audio e/o video e che permette agli alunni di interagire con i loro insegnanti. Un’opportunità, derivante dall’emergenza in atto, che dà modo agli iscritti di familiarizzare con gli strumenti on-line, ma non solo, e che può dar modo di migliorare la capacità di ricerca delle informazioni, anche se tutti auspichiamo un ritorno appena possibile alla prassi abituale. Molte proposte hanno interessato le sei Scuole Primarie, con il coinvolgimento di tutti gli insegnanti che, con modalità diversificate, hanno provveduto da subito all’affiancamento degli alunni, privilegiando strategie volte a favorire il loro coinvolgimento facendo leva sulla motivazione e sulla curiosità. Nelle prime settimane l’utilizzo dei canali di comunicazione è intervenuto con cadenza pressoché giornaliera. L’impiego della piattaforma è ora in crescita: in alcune classi il riferimento alla strumentazione informatica è prassi quotidiana, con i familiari che offrono un valido contributo da casa e con il personale docente pronto a rapportarsi con le diverse richieste. Apprezzata la modalità individuata in modo del tutto autonomo dalle insegnanti delle Scuole d’Infanzia che hanno privilegiato soprattutto i videoracconti tramite i quali mantenere il contatto con i bambini. Partendo dalle fiabe le maestre hanno assegnato piccole consegne, così da tranquillizzarli, contribuendo ad alleggerire l’inevitabile disorientamento seguito all’improvvisa modifica delle abitudini giornaliere. Anche a questo riguardo siamo grati a Radiopiù per il supporto prestato. Alla Secondaria A. Pertile, preso atto delle indicazioni giunte in modo univoco e volte a scongiurare un peso eccessivo dell’impegno on-line per i discenti e per i docenti, si è proceduto nella seconda decade di marzo a realizzare due rilevazioni in parallelo sia con i rappresentanti dei genitori sia con i docenti. L’obiettivo era di pervenire ad un equilibrio accettabile tra l’offerta della Scuola e le effettive possibilità di recepimento delle famiglie, spesso alla ricerca di una riorganizzazione domestica, anche se fin d’ora tutti gli alunni sono registrati e oltre l’80% segue con regolarità le lezioni proposte. Sulla scorta delle indicazioni restituite è stato quindi strutturato il nuovo orario settimanale delle lezioni, approvato in modo unitario dai docenti il 26 marzo e trasmesso ai genitori. Prevede una serie lezioni di 40 minuti ciascuna, distribuite in modo equilibrato e proporzionale all’impegno consueto. Entrerà in vigore con lunedì 30 marzo, con l’ora legale, ed è fin d’ora visibile, assieme alle altre indicazioni, sul sito www.istitutocomprensivoagordo.it
Tutto questo senza voler sottacere i limiti di un’operazione che, non essendo stata preventivata, ha evidenziato carenze, ha comportato e comporta tuttora difficoltà per più di una famiglia e richiede ancora degli aggiustamenti da parte degli insegnanti. In particolare stiamo cercando di migliorare gli interventi per gli alunni con certificazioni. Colgo l’occasione, a questo riguardo, per rivolgere di persona un ringraziamento a tutti i genitori che hanno collaborato e a quanti hanno inoltrato e inoltreranno proposte migliorative: l’emergenza che stiamo attraversando ha già rafforzato l’indispensabile alleanza tra Scuola e Famiglia. Gli uffici hanno dovuto a loro volta adeguarsi al susseguirsi di disposizioni. Chiusi a metà marzo i plessi periferici, nella sede centrale è stata garantita la presenza in modo continuativo fino ad oggi. Con la settimana prossima e fino a nuove disposizioni il personale amministrativo passerà invece al lavoro in remoto, fatte salve le attività indifferibili. La segreteria rimarrà in ogni caso operativa a tutti gli effetti. Per ogni necessità, l’utenza può contattare la Scuola dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 13.30 ai seguenti recapiti: Mail Istituto: [email protected] Telefono (con deviazione di chiamata): 0437 62063
TRA I DEBITI COMMERCIALI E LO STOP ALLE GRANDI OPERE PUBBLICHE, LA PA BLOCCA IN VENETO 11,6 MILIARDI DI SPESA
Tra i debiti commerciali non ancora onorati (3 miliardi di euro) e il mancato avvio dei cantieri di alcune infrastrutture strategiche da realizzare nel nostro territorio (per un valore di 8,6 miliardi), la Pubblica Amministrazione (PA) italiana blocca almeno 11,6 miliardi di spesa in Veneto che sarebbero indispensabili per fronteggiare l’attuale situazione economica. La denuncia è sollevata dalla CGIA.
“Mentre aspettiamo che i 27 Paesi dell’UE trovino un accordo per consentire l’utilizzo dei coronabond – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – nel frattempo sarebbe opportuno che la PA pagasse i propri fornitori e fosse in grado di avviare tante opere pubbliche che in massima parte sono state già finanziate. Se sbloccate, queste misure darebbero una prima importante iniezione di liquidità all’intero sistema economico del Paese, invece, la cattiva burocrazia e il malfunzionamento della macchina pubblica continuano a rappresentare un problema molto serio, quanto la rovinosa caduta che anche l’economia del Veneto rischia di subire nei prossimi mesi”.
Mai come in questo momento, infatti, le famiglie e le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, avrebbero bisogno di liquidità e nonostante le misure messe in campo dal Governo si continua a non affrontare il cuore del problema.
“Le piccolissime imprese – sottolinea il segretario della CGIA Renato Mason – soprattutto in Veneto si appoggiano alle banche del territorio che indicativamente hanno poche risorse e quindi mi aspetto che anche nei prossimi mesi saranno più severe nel valutare le garanzie per concedere i finanziamenti. Per questo andrebbero cambiate le regole europee, introducendo il principio di proporzionalità. Ovvero, non si possono seguire gli stessi criteri di valutazione, lo stesso rating, per imprenditorialità diverse. I lavoratori autonomi, ad esempio, non possono essere valutati come le imprese strutturate o le grandi società di capitali. La richiesta di garanzie andrebbe modulata in base alla dimensione dell’ impresa. Invece, tutti sono trattati allo stesso modo, con il risultato che a subire il credit crunch sono in particolar modo i piccoli. E il combinato disposto tra mancati pagamenti della PA e poco credito erogato dalle banche alle piccole imprese rischia di far chiudere definitivamente tantissime attività, anche nel Veneto”.
Secondo la Banca d’Italia i debiti della PA sono 53 miliardi
Secondo i dati riportati nella “Relazione annuale 2018”, presentata il 31 maggio 2019 dalla Banca d’Italia, l’ammontare complessivo dei debiti commerciali della nostra PA sarebbe pari a circa 53 miliardi di euro, metà dei quali ascrivibili ai ritardi di pagamento. Di quest’ultima parte, almeno 3 miliardi sarebbero di competenza delle aziende venete.
L’utilizzo del condizionale è d’obbligo, visto che il periodico monitoraggio condotto dai ricercatori di via Nazionale si basa su indagini campionarie condotte sulle imprese e dalle segnalazioni di vigilanza da cui emergono dei risultati che, secondo gli stessi estensori delle stime, sono caratterizzati da un elevato grado di incertezza .
Le principali cause che hanno dato origine a questa cattiva abitudine tipicamente italiana sono le seguenti:
la mancanza di liquidità da parte del committente pubblico;
i ritardi intenzionali;
l’inefficienza di molte amministrazioni a emettere in tempi ragionevolmente brevi i certificati di pagamento;
le contestazioni che allungano la liquidazione delle fatture.
A queste ragioni ne vanno aggiunte almeno altre due che, tra le altre cose, il 28 gennaio 2020 hanno indotto la Corte di Giustizia europea a condannarci. Esse sono:
la richiesta, spesso avanzata dalla PA nei confronti degli esecutori delle opere, di ritardare l’emissione degli stati di avanzamento dei lavori o l’invio delle fatture;
l’istanza rivolta dall’Amministrazione pubblica al fornitore di accettare, durante la stipula del contratto, tempi di pagamento superiori ai limiti previsti per legge senza l’applicazione degli interessi di mora in caso di ritardo.
Opere pubbliche ferme per 8,6 miliardi di euro
Secondo il monitoraggio effettuato dall’ANCE, le 4 grandi opere pubbliche strategiche ferme nel Veneto non consentono di investire 8,6 miliardi di euro. Al netto di scuole, strade e ospedali che potrebbero essere cantierabili in poche settimane, queste 4 grandi infrastrutture, tutte già finanziate, non decollano a causa degli intoppi burocratici relativi alle procedure amministrativo-progettuali richieste, alle guerre giudiziarie in atto tra le imprese o a seguito del tira e molla in corso tra la politica centrale e quella locale.
Se da un lato questa situazione di impasse non consente l’ avvio dei lavori, dall’altro non dà alcun contributo alla crescita della domanda interna che mai come in questo momento dovrebbe essere supportata. Le infrastrutture strategiche ancora ferme ai blocchi di partenza che interessano la nostra regione sono:
Av Verona-Padova IRICAV 2 (4,9 miliardi di euro);
Sistema di tangenziali venete (2,2 miliardi di euro);
Terza corsia A22 tratto Verona-Modena (760 milioni di euro);
Superstrada Valsugana-Valbrenta- Bassano Veneto (753 milioni di euro).
L’auspicio, concludono dalla CGIA, è che il “modello Genova” – adottato per la costruzione del ponte sul Polcevera progettato da Renzo Piano – venga esteso a tutte le principali grandi opere già finanziate ma non ancora avviate, attraverso la tanto agognata nomina dei commissari.
BIGLIETTERIE DOLOMITIBUS APERTE PER RINNOVO ABBONAMENTI
BELLUNO Lunedì, martedì e mercoledì (30 e 31 marzo, e 1° aprile) le biglietterie saranno aperte per il rinnovo degli abbonamenti del mese di aprile. Nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio da Covid-19, gli accessi saranno contingentati. Gli orari di apertura al pubblico saranno i seguenti: Biglietteria di Belluno (in piazzale stazione), dalle 7.30 alle 12.15 e dalle 15 alle 18; Biglietteria di Agordo (in autostazione), dalle 7.40 alle 11.40; Biglietteria di Feltre (in via del Piave 9), dalle 8 alle 12 e dalle 15.30 alle 18; Biglietteria di Calalzo (in piazzale stazione), dalle 7.30 alle 12.40 e dalle 16 alle 18 (chiuso il pomeriggio del 31 marzo); Biglietteria di Cortina (presso Cortina Express, in autostazione) dalle 8.15 alle 12.30. Dolomitibus ricorda che è sempre possibile acquistare biglietti e abbonamenti anche presso le rivendite di San Vito di Cadore (tabaccheria D’Incà Roberto, dalle 7.45 alle 12.45, chiusura domenica), Auronzo di Cadore (tabaccheria Zaccaria Monica, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18, chiusura domenica), e Stefano di Cadore (tabaccheria Buzzo Alessandra).
LA CROCE BIANCA VAL FIORENTINA CONSEGNA LA SPESA A DOMICILIO
SELVA DI CADORE I volontari della Croce Bianca Val Fiorentina vengono in aiuto agli anziani e alle persone bisognose che non possono muoversi di casa attivando un servizio di consegna a domicilio della spesa. Il servizio sarà erogato il lunedì, mercoledì e sabato. Per accedere al servizio basta contattare il negozio Conad di Selva di Cadore allo 0437 720613 o l’alimentari di Pescul allo 0437 521071 entro le ore 10 poi i volontari della Croce Bianca Val Fiorentina consegneranno la spesa a casa.
A LA VALLE PARTE LA CONSEGNA A DOMICILIO DI FARMACI E SPESA
LA VALLE AGORDINA Il Sindaco informa che sono stati attivati i servizi di consegna a domicilio per farmaci e per la spesa. Per la consegna dei farmaci i numeri da chiamare sono 0437 62298 oppure 0437 63896, servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Per la consegna della spesa a domicilio basta telefonare al Panificio “El Forer” 0437 63040, servizio garantito dal lunedi al sabato dalle 7 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19, anche la domenica dalle 7 alle 12:30
SERVIZIO A DOMICILIO ANCHE A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Il comune, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, ha attivato il servizio di consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità alle persone che sono impossibiltate a muoversi (anziani, persone non autosufficienti, persone sole e/o che non possono uscire dalla propria abitazione. Servizio attivo il lunedì, mercoledì e venerdì. Per avvalersi del servizio il numero da chiamare è 320 3298245
SERVIZIO SPESA GRATIS PER FODOM
LIVINALLONGO Questo servizio è rivolto a persone anziane e malate, ma anche alle famiglie e alle persone sole che non hanno la possibilità di fare acquisti. Il servizio può essere richiesto ogni giorno ed è gratuito. Potrà essere richiesto al 0471 444 444 dalle ore 8-18. La consegna avviene lo stesso giorno o al più tardi il giorno successivo. Il servizio viene eseguito esclusivamente da volontari della Croce Bianca che possono identificarsi come collaboratori dell’associazione e indossano la divisa e tesserino.
STAI A CASA, A TAIBON E’ LA FARMACIA CHE VIENE DA TE! AIUTACI AD AIUTARCI La distribuzione dei farmaci a domicilio, per gli abitanti di Taibon
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ALIMENTARI DA SILVIA A TAIBON AGORDINO SI E’ RESO DISPONIBILIE PER CONSEGNE A DOMICILIO ALL’INTERNO DEL COMUNE DI TAIBON. PER INFORMAZIONI E ORDINI 0437 660847 DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE 7 ALLE 12:30 E DALLE 16 ALLE 19. IL SABATO DALLE 7 ALLE 12:30
L’AZIENDA AGRICOLA MILCHHOF AGOSTINI DI SELVA DI CADORE. INFORMA CHE E’ A DISPOSIZONE PER CONSEGNE GRATUITE A DOMICILIO IN TUTTA LA PROVICIA DI FORMAGGI, YOGURT, RICOTTE, MOZZARELLE DI PROPRIA PRODUZIONE, POTETE CONTATTARCI VIA TELEFONICA AL 380 39,57,409. PRENOTAZIONI ANCHE VIA WHATS UP ALLO STESSO NUMERO. LA CONSEGNA AVVERRA’ IN UNO O AL MASSIMO DUE GIORNI. AZIENDA AGRICLA MILCHOFF AGOSTINI. SELVA DI CADORE. 380 3957409
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LA SCUOLA DELL’INFANZIA DI TAIBON NON SI FERMA MAI!!!
TAIBON La scuola dell’infanzia di Taibon Agordino continua ad essere attiva grazie al grande lavoro di tutte le maestre che ogni giorno usano whatsapp per essere vicine ai propri bambini con storie ed esercizi da fare a casa. Oggi la sorpresa però ce l’hanno fatta i più piccoli che hanno voluto ringraziare Radio Più che in questo momento di emergenza è vicino anche a loro, pubblicando sul sito ogni giorno i lavori fatti assieme ai genitori…GRAAAAZIEEEEE!!!
LA STORIA DELLA MAESTRA PAOLA
IL GRAZIE A RADIO PIU’ CON I DISEGNI
…E I RINGRAZIAMENTI A VOCE
GRAZIE A VOI BAMBINI!!! da tutti noi… grazie per l’amore, il cuore e le emozioni.
Precipitazioni: Generalmente assenti fino al primo pomeriggio (0/10%), poi probabilità in aumento al pomeriggio e specie alla sera per precipitazioni deboli via via più diffuse, localmente moderate sulle Prealpi in tarda serata, nevose inizialmente oltre i 1400/1600 m, con limite in calo in tarda serata.
Temperature: Minime in lieve aumento nelle valli ed in calo in quota, dove saranno osservate alla sera; massime in generale lieve flessione. Su Prealpi a 1500 m min 0°C max 5°C, a 2000 m min -2°C max 1°C. Su Dolomiti a 2000 m min -3°C max 2°C, a 3000 m min -8°C max -7°C.
Venti: Perlopiù deboli a regime di brezza nelle valli, con qualche rinforzo notturno nei consueti settori prealpini; in quota deboli in rotazione da nord nord-ovest al mattino a sud-est al pomeriggio/sera, a 5-10 km/h a 2000 m, 5-15 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Diffuse e spesso persistenti per buona parte della giornata (80/100%), deboli, a tratti moderate soprattutto in caso di rovesci. Il limite della neve scenderà dagli iniziali 1000/1200 m a 600/800 m al pomeriggio, anche 300/500 m in caso di persistenza serale dei fenomeni o in caso di rovesci temporaneamente intensi. Da domenica sera saranno possibili mediamente 20/40 mm, con punte di 50/60 mm in caso di rovesci, con 20/40 cm di neve fresca oltre i 1200/1400 m.
Temperature: In calo anche marcato, con minime alla sera. Su Prealpi a 1500 m min -4°C max -1°C, a 2000 m min -7°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -8°C max -4°C, a 3000 m min -14°C max -10°C.
Venti: Perlopiù deboli di direzione variabile nelle valli; in quota deboli in rotazione da sud-est al mattino a nord al pomeriggio/sera, con rinforzi da nord-est sulle Prealpi, a 5-25 km/h a 2000 m, 10-25 km/h a 3000 m.