RASSEGNA STAMPA, OGGI 29 OTTOBRE 2019. DI MIRKO MEZZACASA, DAL 25 GIUGNO 1983 SPECIALE VAIA, UN ANNO DOPO.
INQUINATORI PER RISPARMIARE QUATTRO SOLDI, VERGOGNOSO EPISODIO IN VALLE DI SAN LUCANO
TAIBON Quando G.R. si è fermato per dare uno sguardo alla martoriata Valle di San Lucano non solo è rimasto stordito per quegli alberi ancora a terra tutt’attorno al laghetto delle Peschiere (dove sono in corso i lavori di recupero dell’area), non solo ha perso il fiato tra il cemento della nuova arena in costruzione, peggio. I suoi occhi sbalorditi e con una senso di vergogna per gli autori del gesto si sono fermati su quei sacchi di nylon nero da discarica con dentro prodotti bituminosi, probabilmente scarto di qualche lavorazione domestica, forse un tetto. Tutto questo sulla strada comunale che porta alla Valle di San Lucano, difronte al laghetto delle Peschiere in località Scalette. Il lancio dei sacchettoni non è nemmeno riuscito tanto bene visto che in parte è rimasto impigliato tra gli alberi a bordo strada. Ma chi è stato? Perché continuare a martoriare una valle già duramente provata un anno fa da Vaia. Difficile in questa occasione dare la colpa al turista di passaggio e da ancora più fastidio il pensiero che possa essere stato un locale, un cittadino di un paese che ha conosciuto i giorni di Vaia e la distruzione visibile tutt’attorno, per l’uragano, ma anche per le fiamme dell’incendio del 24 ottobre 2018. Il luogo dove è stata fotografata l’improvvisata discarica, chissà che qualcuno non possa testimoniare il passaggio dell’autore del reato ambientale che credendosi furbo ha pure ricoperto i rifiuti di segatura, un goffo tentativo di nasconderli. Evidentemente non sono stati nascosti e probabilmente saranno gli operai comunali che dovranno intervenire, oppure i ragazzi delle scuole nell’ambito delle annuali operazioni ecologiche.
IL VIDEO
GALLERIA FOTOGRAFICA
IL SINDACO DI TAIBON SILVIA TORMEN
QUANDO VINCE L’ECOLOGIA, IN 100 CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
La maleducazione lungo la regionale 203 agordina, metalli, bottiglie, anche un boyler. Educazione civica sotto i tacchi e rimetterci l’ambiente
SEDICO
DI DAMIANO TORMEN
DENTRO LA NOTIZIA: RACCONTO DAI LUOGHI DEL DISASTRO La tempesta Vaia, la voce di Radio Più
di Damiano Tormen
Prova di idoneità professionale, 129° sessione presentato all’ordine dei giornalisti consiglio nazionale, per l’ammissione a giornalista professionista.
La radio dà la notizia, la televisione la mostra, il giornale la spiega. La vecchia regola sembrerebbe superata con l’avvento di internet, in grado di fare tutte e tre le operazioni contemporaneamente, per di più con lo stesso media. Invece, basta (si fa per dire) un evento meteo eccezionale per stravolgere la situazione.È successo a fine ottobre, tra domenica 28 e martedì 30, in provincia di Belluno. Un’autentica bufera d’acqua e di vento si è abbattuta sulle Dolomiti. Ha colpito tutta la zona montana e in maniera particolare l’Agordino, un territorio di 21mila abitanti, 16 Comuni, attraversato dal torrente Cordevole e noto soprattutto per gli stabilimenti Luxottica, e per località sciistiche come Alleghe, Arabba e Falcade (segnate da montagne come il Civetta e le Pale di San Lucano).La tempesta che i meteorologi hanno chiamato “Vaia” ha provocato anche cinque vittime nel Bellunese. E ha fatto il giro del mondo con le immagini della “strage di alberi”. Foreste abbattute come fossero stuzzicadenti. La catastrofe del vento ha sradicato e spezzato quasi il 40 per cento del patrimonio boschivo dell’intera provincia di Belluno, tra i 10 e i 14 milioni di metri cubi di piante nel Nordest, secondo le stime di Coldiretti («vale a dire la quantità di legname che tutte le segherie italiane insieme sono in grado di lavorare in sette anni», fa sapere Confartigianato Belluno).Non solo disastro dei boschi: strade squarciate, case scoperchiate, tralicci abbattuti; molti paesi sono rimasti isolati e muti, niente linee telefoniche, né internet per quasi una settimana. L’unica voce è stata quella di una radio locale: Radiopiu ha tenuto collegati tra loro i piccoli centri montani. Non solo ha fatto “parlare” tra di loro gli abitanti della zona, che si sono potuti scambiare informazioni, ma ha anche raccontato la devastazione al resto della provincia di Belluno.
DIRETTA A TUTTI I COSTI
Tra le zone più flagellate, proprio l’Agordino, il bacino d’utenza principale di Radiopiu. Alle prime avvisaglie della tempesta, molti paesi sono rimasti isolati, in completo black-out elettrico.«Tutti a comprare radioline a pile» racconta Mirko Mezzacasa, giornalista e direttore di Radiopiu. Tra mille difficoltà l’emittente radiofonica ha continuato a trasmettere. Da sola, quasi eroicamente. «Ci siamo trovati a essere parte della notizia, visto che anche a noi il maltempo ha provocato danni ingenti – continua Mezzacasa -. Frane e vento ci hanno abbattuto tutti i ripetitori e siamo rimasti in black-out. Con mezzi di fortuna e con l’aiuto dei gruppi elettrogeni, siamo riusciti a continuare a trasmettere. E a descrivere la situazione sia a quelli che restavano isolati nei loro paesi, sia ai bellunesi del resto della provincia. Siamo sempre stati una radio di servizio, nata proprio per collegare le frazioni dell’Agordino; e in quei giorni ancora di più. Abbiamo fatto girare le notizie per agevolare le operazioni dei soccorritori. Abbiamo dato una mano alla Protezione Civile. Abbiamo raccolto le voci degli sfollati e dato informazioni sulle chiusure delle strade. Siamo stati l’unica voce che entrava nelle case degli agordini».Tutto grazie a un paio di postazioni radio, ripristinate in maniera artigianale dai tecnici. E anche grazie alle dirette Facebook, l’unico mezzo utile per trasmettere audio e video fuori dall’Agordino.«Da fuori vallata non sopraggiungevano segnali per televisioni e radio, così abbiamo avuto l’etere libero e potevamo trasmettere in tutto l’Agordino, con due soli ripetitori attivi. Per raccontare il disastro al resto della provincia, abbiamo usato il canale social. C’era un problema, però: i telefonini non avevano campo. Abbiamo dovuto fare ogni giorno diversi chilometri in macchina, spostarci fuori vallata, per poter agganciare la linea 4G e descrivere la situazione al “resto del mondo”». In pratica, per alcuni giorni, Radiopiu è stata l’unico collegamento tra le frazioni dell’Agordino e il resto della provincia di Belluno. «Per tre giorni di fila non ho dormito» continua Mezzacasa. «Dovevamo continuare a dare informazioni, per far capire alle persone isolate che non erano sole, anche se si trovavano in mezzo al disastro».
LA TEMPESTA
Di autentico disastro si è trattato. Gli esperti del Centro Arpav (Agenzia regionale protezione ambiente del Veneto) di Arabba spiegano quello che è accaduto: un piccolo uragano, somigliante a quelli delle zone tropicali. Solo che sulle Dolomiti non si erano mai verificati eventi simili, almeno a memoria d’uomo.Tra il 28 e il 30 ottobre 2018, si sono sommate le condizioni necessarie a creare la tempesta del secolo. Precipitazioni eccezionali e raffiche di vento a 140-150 km/h (con punte di 192 km/h), frutto di una profonda depressione transitata sulle Alpi, fino a raggiungere un minimo barico eccezionale il giorno 29. Questo ha generato quella che i meteorologi descrivono come “forza traente”, capace di richiamare sull’alto Veneto un fortissimo vento di scirocco.Le precipitazioni, abbondanti fin dal 28 ottobre, sono diventate da record tra il pomeriggio e la sera del 29. Alcune stazioni meteo hanno registrato punte orarie di 30-50 millimetri di pioggia. A Soffranco (Longarone) il pluviometro ha segnato 715,8 millimetri di pioggia in poco più di 48 ore (da notare che le medie degli ultimi anni fissano a poco più di 300 millimetri le precipitazioni totali dell’intero mese di ottobre); «vale a dire poco meno del quantitativo di acqua di un anno intero a Roma» sottolinea Robert Thierry Luciani, meteorologo Arpav. A Sant’Andrea di Gosaldo (nell’Agordino) le precipitazioni hanno raggiunto i 658 millimetri nell’arco dei tre giorni, mentre nel capoluogo Agordo la pioggia ha toccato quota 564 millimetri.
Dolomites Maadness
DAI GIORNI DI VAIA
🎙RADIO PIÙ, LA VOCE AMICA NEL DISASTRO
L’unica voce rimasta costantemente attiva nonostante i gravissimi danni e le condizioni difficilissime: è quella del giornalista e voce di #RadioPiuEmittenteAgordina, #MirkoMezzacasa, che da 4 lunghi giorni continua imperterrito a trasmettere tra mille peripezie e trovate tecnologiche, sulle uniche 2 frequenze rimaste attive.
Gravissimi i danni all’emittente agordina, che non hanno però fermato l’impegno professionale e personale di Mirko, che in condizioni che rimangono proibitive, ci ha fatto arrivare oggi, via WhatsApp, la sua testimonianza.
Ringraziamo tutti voi che ci state inviando le foto, contributo importantissimo per questi post e soprattutto Silvia Nomini per gli scatti di Erica Salieri.
#MedioAltoAgordino #dallavocediMirkoMezzacasa #RadioPiùEmittenteAgordino
https://www.facebook.com/watch/?v=737016243333702
ACQUA INQUINATA A SAN TOMASO nelle LOCALITA’ PECOL E PIAIA, per uso alimentare solo previa bollitura.
Per lavori alla rete idrica comunale, oggi dalle 8 a fine lavori, verrà sospesa l’erogazione dell’acqua a Vallada in località Celat a valle della chiesa. In caso di maltempo l’intervento verrà posticipato al giorno successivo.
PROVINCIALE 8 DI SAN TOMASO Fino al 15 novembre (nell’abitato di Cencenighe) chiusa dalle 8 alle 12.30 e dalle 14.20 alle 17.30 esclusi sabati e festivi. In ore non lavorative funziona il semaforo con tre Pian Molin-Avoscan
REGIONALE 203 AGORDINA localita’ GHISEL TRA CENCENIGHE ED ALLEGHE Dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.30 da oggi al 15 novembre senso unico alternato con possibili interruzioni della durata massima di 20 minuti per i lavori di rimozione piante, pulizia del versante e posa di rete di protezione.
PROVINCIALE VAL FIORENTINA: fino al 6 novembre senso unico alternato e possibili interruzioni fino a 20 minuti per la messa in sicurezza dei versanti.
OGGI ALLA RADIO
NEL POMERIGGIO DIRETTA DA ROCCA PIETORE, IL GIORNO DEL RICORDO. ALLE 10.30 E 1900 LEGGERMENTE BELLUNESI CON LUISA ALCHINI 15.10 L’80esmo COMPLEANNO DI GIOVANNI VALT 15.20 RADIO CLUB CIME BIANCHE, FRANCESCO DELL’OSBEL. 13.10 E 20.10 L’INTERVISTA AL SINDACO MICHELE COSTA
LA BELLA NOTIZIA
ERCOLE E SANDRA IERI HANNO VISTO ARRIVARE I MEZZI CHE OPERERANNO SULLA FRANA DI MORI. PER LORO UN PROBLEMA IN MENO CON IL GRAZIE ALLA PROVINCIA PER IL PRECISO E PUNTUALE RISCONTRO DELL’APPELLO….
MORI A RENON DI GOSALDO, UN ANNO DOPO VAIA DOVE SVENTOLA IL TRICOLORE
LA LETTERA… POST VAIA
di Anna Serafini, Masarè di Rocca Pietore
Ho pensato di scrivere a questa emittente per segnalare quanto mi è successo con il contributo richiesto alla Regione Veneto per i danni subiti da vaia. Cerco di riassumere in breve quanto mi è successo: abito a Masarè di Rocca Pietore e nella sera di un anno fa ho subito il danneggiamento del tetto della tettoia che funge da rimessa per auto. I danni subiti sono stati sistemati prima dell’inverno e a giugno ho chiesto il contributo della Regione Veneto, rivolgendomi ad un tecnico perchè il bando prevedeva la perizia asseverata.
Ai primi di ottobre 2019, tramite il tecnico che aveva seguito la pratica, la regione Veneto manda una pec in cui mi dice che la mia domanda non è stata ammessa in quanto “tali spese non realizzino un aumento della resilienza dell’unità immobiliare adibita ad abitazione” (riporto quanto indicato nella lettera). Chiamo il responsabile della pratica che mi dice che posso, tramite il mio tecnico, chiedere spiegazioni della non ammissibilità della domanda. Alcuni giorni dopo la stampa pubblica l’elenco dei beneficiari ammessi al contributo. In un primo momento non lo guardo in quanto la mia domanda non è stata accolta, ma poi la curiosità mi porta a consultarlo e, guarda caso, sono in elenco. A questo punto non ci capisco più nulla e chiamo prima il mio tecnico (che anche lui non capisce) e poi richiamo il responsabile della pratica. Il signore mi spiega che l’elenco pubblicato è l’elenco delle domande pervenute per impegnare la spesa e che dovranno fare tutti i controlli sulle pratiche. La mia, visto che sono stata fortunata (parole del responsabile) è stata una delle prime che hanno vagliato e che quindi a me il contributo NON spetta. A questo punto mi sono chiesta quante persone come me che si sono viste in quell’elenco hanno avuto una speranza di ricevere il contributo? La stampa che ha pubblicato l’elenco sapeva che non è un elenco di beneficiari?
Sono veramente arrabbiata.
IL VIDEO DEL GIORNO
SAN TOMASO, di Tommaso Bruggin, documentazione Moreno De Val
“A ricordo di chi si è prestato a riportare il nostro comune alla normalità”
IL RICORDO, LA POESIA DI JOHN FRANCIS DELLA PIETRA
AI SILENTI
Loro non appaiano Ma il loro lavoro è evidente …
Un anno fa VAIA
AGORDO Io incinta di 6 mesi insieme a mia figlia di 4 anni a casa a Toccol. Mio marito di ritorno dal lavoro, alle 15.00 parte da Belluno. Al piano di sopra i miei genitori pluri settantenni, hanno passato l’ alluvione del 66 e mi rassicurano dicendomi di stare tranquilla. Passano le prime ore del pomeriggio e cominciamo a capire che le cose stanno peggiorando, passo il pomeriggio alla finestra. La tv non funziona più, nemmeno Sky, i cellulari cominciano a non prendere quasi più. Decidiamo tutti di accendere La Radio, e tu Mirko sei li, li pronto a dirci di non uscire dalle case, tu che invece eri proprio la fuori, ci tenevi aggiornati sui lavori in corso, sulle condizioni delle strade. Ad un certo punto annunci alla Radio che la 203 direzione Agordo verrà riaperta permettendo alle persone di fare rientro a casa, e li con le tue parole, con la tua voce mi tranquillizzi. Quello che è successo quella notte, paure,timori e rumori lo ricordiamo tutti e gli effetti sono ancora visibili sul nostro bellissimo territorio. In quel giorno mi sono resa conto di quanto fai per la nostra bellissima vallata, senza chiedere nulla in cambio, a volte anche passando per scontato. Questo messaggio vuole essere una forma di ringraziamento da parte mia. Grazie per esserci stato quella sera, ma anche quando ero più giovane e ti chiedevo di mettermi Masini alla Radio, di quando andavo alle superiori e hai permesso a me e ad altri giovani di capire come funzionava la tua Radio, grazie per avermi insegnato che nella vita le passioni possono diventare dei veri e propri lavori. Lo so che già lo sai ma fai proprio bene il tuo lavoro. Nonostante ora vivo con la mia famiglia a Belluno, sei rimasto un punto di riferimento per le notizie che giornalmente leggo sul sito, e in macchina quando mi trovo a girare stazione e incontro la tua Radio Più mi fermo a sentire quella voce a me cara.
Marta
DIEGO FRENA, IL MIO RICORDO DI VAIA
AGORDO Proprio un anno fa come oggi, nella zona di Brugnach, la situazione era assai complessa dovuta al fatto che un semplice torrentello che solitamente risulta sempre a secco, in occasioni eccezionali sa dimostrare la sua importanza ragione per cui non è da sottovalutare. Nella zona qualche anno prima, la comunità montana aveva svolto degli interventi per deviare un torrente che solitamente scarica in una presa intubata sotterranea, che attraversa Luxottica e va a scaricare nel Cordevole. L’opera si è dimostrata parzialmente efficace solo dopo l’intervento da parte di volontari che hanno ripulito la griglia in parte ostruita da rami e fogliame, che ha permesso di limitare il flusso d’acqua verso Luxottica deviandolo verso Brugnach, per poi confluire nel torrente Bisoliga. La quantità d’acqua che confluiva da questa nuova tubazione sommata al torrente proveniente da sopra la frazione di Brugnach di Agordo era consistente, ma la capienza del tubo comunque era sufficiente per smaltire l’acqua che copiosamente continuava a scendere. I problemi sono sopraggiunti nella mattinata del 28 ottobre verso le ore 08:00. Il terreno era ormai inzuppato e non assorbiva più acqua, da sopra scendeva acqua e fango misto a fogliame, rami secchi che si depositavano nel greto del torrente, sottovalutato proprio per la sua calma apparente. Tutto questo materiale ha iniziato a muoversi metro dopo metro, accumulandosi in quantità tali che arrivando in prossimità dell’imbocco della tubazione creava una diga cosi compatta da ostruire il suo imbocco. In quelle ore chiamare Enti Pubblici o Vigili del Fuoco sarebbe stato quasi inutile, in quanto impegnati ormai su più fronti anche con condizioni più gravi. A questo di nostra iniziativa, seppur pochi ma con tanta buona volontà ci siamo rimboccati le maniche per ripristinare il corretto deflusso di questo torrente che sempre più impetuoso iniziava a preoccupare tutti noi delle case limitrofe. Esondando tutta l’acqua si sarebbe aggiunta ad altri cosi d’acqua che da lì a poche ore avrebbero allagato tutta la parte adiacente ad un stabilimento e le relative abitazioni limitrofi. Visto il continuo scendere di materiale e fango che si accumulava, abbiamo deciso di chiedere supporto ad una ditta del posto che con prontezza ci ha portato in loco un escavatore, che ci ha permesso di tenere libero l’alveo e la griglia di accesso alla tubazione al fine di permettere il normale deflusso verso la Bisoliga. Tutta la giornata di domenica 28 ottobre in due persone a turno abbiamo mantenuto libera la griglia, grazie a questo escavatore che ci ha permesso di lavorare con continuità per evitare l’esondazione. Un utile aiuto è stato dato da un faro posizionato su un deposito dell’ANAS gentilmente lasciato acceso da uno tecnico, permettendoci di lavorare in maggiore sicurezza. Sempre nella mattinata di domenica avevamo allestito provvisoriamente delle paratie artificiali in prossimità delle abitazioni per evitare allagamenti, intervento dimostratosi efficace in quanto tutta l’acqua che esondava si riversava proprio verso di esse per poi, in parte riprendere il canale di scolo verso la Bisoliga, e in parte riversarsi verso la parte posteriore di Luxottica. La notte fra il 28 ed il 29 la situazione è rimasta stabile in quanto le precipitazioni si sono ridotte grazie al fatto che la sera verso le 22 la luna ha fatto il suo dovere. (La signora anziana del posto, ci rassicurava dicendo che verso sera si sarebbe alzata la luna e le precipitazioni sarebbero diminuite, noi eravamo quasi increduli, ma come al solito l’esperienza delle persone anziane ha sempre ragione, e così è stato) La mattina del 29 ottobre verso le 6 ha iniziato nuovamente a piovere, la situazione in quel momento si presentava già critica ed ho voluto fare un sopraluogo salendo con difficoltà a monte delle abitazioni per capire la situazione. Proprio circa 150 metri sopra le abitazioni una frana di modeste dimensioni aveva invaso parzialmente il greto del torrente, deviando in parte il flusso d’acqua. Ancora più a monte, sempre in corrispondenza del versante che scende dal Larion, un altro torrente devia verso la Bisoliga, ma la deviazione se trascurata potrebbe portare ad una esondazione verso le abitazioni, con una notevole portata d’acqua che andrebbe a saturare il tutto, esondando ed allagando la zona sottostante. A questo punto mi sono preoccupato di stabilizzare maggiormente l’argine apportando a mano ulteriori massi a sostegno di esso. Sceso a valle non ho detto nulla della frana per non preoccupare ulteriormente le famiglie sottostati, ma mi sono precipitato in comune a chiedere supporto per avere a disposizione un escavatore più grande di quello che già stavamo usando. Viste le condizioni meteo era necessario intervenire per liberare l’alveo 80 metri più a monte, che in prossimità di un avvallamento, aveva depositato una quantità di materiale tale da ostruire eventuali altre colate di fango deviando il flusso e andando a scaricare il tutto dietro alle attuali abitazioni. Mi è stato risposto dal comune che il mezzo non sarebbe stato disponibile se non prima delle 14 di lunedì 29, ma ho comunque dato conferma in quanto risultava necessario tale intervento. Verso le 14 è arrivato il mezzo dal Cadore a bordo di un camion di De Pra e dopo averlo scaricato, ho provveduto personalmente ad accompagnare il mezzo con relativo autista ad intervenire sulla massa fangosa, per liberare il greto e creare un argine per evitarne l’esondazione verso le abitazioni. Abbiamo fatto giusto a tempo di eseguire l’intervento e riportarci a valle in sicurezza che dopo nemmeno un’ora, è scesa un’altra frana portando a valle circa una ventina di metri cubi di materiale misto a rami massi e fango. Ormai eravamo allo stremo e anche con l’escavatore abbiamo dovuto abbandonare la zona di lavoro prima di farci investire dal materiale. A quel punto ho avvisato i responsabili dello stabilimento sottostante che la situazione era fuori controllo: non riuscivamo più a liberare l’imbocco della tubazione dal materiale e l’acqua aveva iniziato a scendere da tutte le parti ed in particolare verso il retro di Luxottica, dove in poco tempo la strada che porta alla Biomassa risultava intransitabile, in quanto il livello dell’acqua raggiungeva quasi il metro a causa dell’ostruzione dei tombini anch’essi saturi di materiale. Prontamente da Luxottica è stato inviato in loco un escavatore che era a loro disposizione il quale in breve tempo ha permesso di deviare il flusso dell’acqua verso il torrente Bisoliga, evitando ulteriore afflusso di acqua verso lo stabilimento sottostante e scongiurando il peggio. Verso le 18:00 del 29 ottobre ormai la situazione era assai critica in quanto anche la corrente elettrica era venuta a mancare, i telefoni in parte non avevano più segnale. Si sentiva lo scroscio della pioggia che batteva sui tetti spinta da raffiche di vento mai sentite prima d’ora, a sua volta gli alberi più grandi cadevano a terra ed altri venivano spezzati come grissini creando dei rumori indescrivibili e il buio amplificava anche la paura. Verso le 18:30 ho fatto uscire di casa tutta la mia famiglia, i rumori che provenivano dal bosco fra pioggia acqua e vento mi facevano temere il peggio Ho chiesto ospitalità ai vicini e per le successive 2 ore, ascoltavo i rumori e speravo solo di non subire ulteriori danni alla casa. In quel breve tempo, se così posso definirlo, l’orologio sembrava fermo, guardavo dalla finestra anche se il buio non permetteva di capire cosa stesse succedendo, si vedevano si e no i lampeggianti blu e arancioni dei pochi mezzi che ancora avevano il coraggio di circolare. Stando in silenzio speravo sempre nel detto della saggia vicina che in quel momento era lì con noi a ribadire il concetto della luna, ma dalla mia bocca non usciva una parola, la mia mente si sforzava di sperare al meglio e ad un certo punto per sdrammatizzare ho detto ‘’scusate delle mie ciacole’’ tradotto, scusate se parlo troppo. La saggia Signora aveva avuto ragione di nuovo, verso le 21 il tempo è cambiato, e visto l’affievolirsi della perturbazione mi sono precipitato a casa a vedere la situazione che fortunatamente era rimasta stabile ed invariata a parte un torrente d’acqua ormai calmo che scorreva a ridosso della casa. La stessa notte ho portato tutta la mia famiglia a casa di mia suocera che la ritenevo più sicura, risvegliandomi poi l’indomani, dopo poche ore di sonno per iniziare la giornata e valutare le prime cose da fare per tornare al più presto alla normalità. Devo ringraziare tutti coloro che mi hanno dato una mano e devo dire sono stati tanti.
29 OTTOBRE 2019
UN ANNO DOPO… C’E’ ANCORA LA PIOGGIA
DI DAMIANO TORMEN
28 OTTOBRE 2018 ULTIMO PIANO DEL PALAZZO DELL’UNIONE MONTANA AGORDINA, SEDE DEL COM, “SPERIAMO IN BENE”… L’ULTIMO COLLEGAMENTO PRIMA DEL NULLA
29 OTTOBRE 2018… UN ANNO DOPO
QUEL COMUNICATO AI COC…
NEL PIENO DELL’INCUBO
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN
IL PRESIDENTE DELL’UNIONE MONTANA FABIO LUCHETTA
IL CONSIGLIERE PROVINCIALE CON DELEGA ALLA DIFESA DEL SUOLO MASSIMO BORTOLUZZI
ALLE ORE 12 A PALAZZO BALBI IL COMMISSARIO ZAIA PRESENTA ATTIVITÀ COMMISSARIALE AD UN ANNO DA VAIA. PRESENTI ANGELO BORRELLI E FABIO DATTILO
VENEZIA Nella sede della Giunta Regionale, a Venezia, il Commissario Delegato per i Primi Interventi Urgenti di Protezione Civile in Conseguenza degli Eccezionali Eventi Meteorologici che hanno interessato il Territorio della Regione del Veneto a partire da ottobre 2018 Luca Zaia presenterà alla stampa il bilancio dell’attività commissariale ad un anno dalla tempesta Vaia. Saranno presenti il Direttore Generale del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli ed il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo.
QUESTA SERA IL RICORDO A ROCCA PIETORE, IL SINDACO ANDREA DE BERNARDIN
UN ANNO DA VAIA – BERTON: «IMPRENDITORI FONDAMENTALI NELL’EMERGENZA E NELLA RICOSTRUZIONE.
BELLUNO «Le imprese del territorio hanno saputo fare la differenza, già in piena emergenza, e continuano a farla con responsabilità, diligenza e amore per il territorio, in questa fase di ricostruzione. I bellunesi sono più forti di prima: la tempesta è stata un colpo durissimo ma ci siamo messi subito al lavoro senza lamentele né polemiche. Ora servono più garanzie sui fondi, che devono essere certi anche per i prossimi anni, e maggiore semplificazione nelle procedure. Il Governo, su questo fronte, non ci deve lasciare soli». A un anno da Vaia, la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton ricorda l’impegno di tutti, imprenditori in particolare, nei momenti drammatici dell’emergenza e in quelli – ancora in corso – della ricostruzione. Altro aspetto, per Berton, è quello della burocrazia: «È il vero mostro italiano», afferma la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. «Si deve fare di più sul fronte della semplificazione, tenendo sempre in considerazione il coinvolgimento delle imprese locali, le uniche a conoscere il territorio e in grado di operare con coscienza». Berton fa anche riferimento, in ultima battuta, al tema della sostenibilità: «È un concetto che pratichiamo ogni giorno: le nostre aziende sono sempre più “green” ed efficienti al di là delle mode e degli slogan. Progettare in maniera sostenibile significa consegnare alle generazioni future opere e servizi duraturi e utili allo sviluppo. È un patto intergenerazionale che deve riguardare Vaia come tutte le opere che saranno fatte in vista dei Grandi eventi come Mondiali e Olimpiadi».
“A UN ANNO DALLA TEMPESTA VAIA. RIFLESSIONI SUL RAPPORTO TRA UOMO E NATURA”.
«A un anno dal passaggio di Vaia, non si sono certo esauriti la spinta emotiva e il confronto che ancora oggi animano il dibattito sull’origine della tempesta e sul cambiamento climatico – le parole del sindaco di Belluno, Jacopo Massaro -. Ritengo importantissima la partecipazione a questi ragionamenti da parte di esponenti di alto livello culturale e politico come il cardinale Parolin, uno strettissimo collaboratore di un pontefice come Papa Francesco, tanto impegnato sul fronte ambientale. È quindi un onore per me accogliere il cardinale Parolin nella Città di Belluno».
BELLUNO A un anno dagli eventi meteorologici che hanno duramente colpito il territorio bellunese, Provincia di Belluno e Comune di Belluno organizzano il convegno “A un anno dalla tempesta Vaia. Riflessioni sul rapporto tra uomo e natura”, con la presenza del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. L’incontro si terrà sabato alle 10, al Teatro Comunale di Belluno. Interverranno Jacopo Massaro (sindaco del Comune di Belluno), Roberto Padrin (presidente della Provincia di Belluno), Gianpaolo Bottacin (assessore all’Ambiente e Protezione Civile della Regione Veneto) e il vescovo di Belluno Renato Marangoni. Nel corso dell’incontro verrà proiettato un estratto di “Comealberi”, il cortometraggio del laboratorio Inquadrati del Centro di Servizi per il Volontariato di Belluno, che racconta proprio i giorni della tempesta Vaia.Dopo la partecipazione all’incontro al Teatro Comunale, il segretario di Stato Vaticano sarà a Longarone, per la visita al cimitero monumentale di Fortogna.
«Siamo estremamente onorati di poter accogliere nel nostro territorio il segretario di Stato Vaticano, monsignor Parolin – afferma il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. A un anno dalla tempesta Vaia, la nostra provincia mostra ancora i segni della devastazione, ma testimonia anche i segni della rinascita e della forza con cui il territorio ha saputo rimboccarsi le maniche. Un anno dopo rimane soprattutto il ringraziamento per la grande solidarietà dimostrata da tutti quelli che ci hanno dato una mano. Il ricordo di quei giorni è ancora vivo dentro di noi. Un ricordo duro e difficile. Ma la vicinanza portata anche dal cardinale Parolin è un dono prezioso».
“LA VOCE DEL BOSCO” QUESTA SERA AL TEATRO COMUNALE LA PRIMA NAZIONALE AD OLTRE LE VETTE
BELLUNO Il film sarà proiettato, in prima nazionale, al Teatro Comunale di Belluno nell’ambito di Oltre le Vette, a un anno esatto dalla tempesta. Per celebrare i 10 anni delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità, la rassegna è in partnership con la Fondazione Dolomiti Unesco e con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Il 6 novembre sarà poi la volta della prima trevigiana, ospitata a Palazzo Bomben da Fondazione Benetton Studi Ricerche, che ha anche collaborato alla produzione del documentario. Il lavoro è patrocinato da Provincia di Belluno, Provincia di Treviso, Comune di Belluno, Comune di Treviso, Unione Montana Agordina, è sostenuto dall’Associazione Culturale Martondea, ed è impreziosito dall’illustrazione di copertina realizzata ad hoc dal muralista di Falcade Dunio Piccolin.
L’INTERVISTA A RADIO PIU
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FALCADE, UN ANNO DOPO. INTERVISTA AL SINDACO MICHELE COSTA
FALCADE Lo ammette il sindaco che Falcade è stato “graziato” rispetto ad altri territori dell’Agordino flagellati da Vaia, meno schianti a macchia di leopardo, meno danni causati dal torrente Biois, ma la Valle del Bioi piange Ennio Piccolin, una delle tre vittime del disastro di un anno fa e oggi sarà ricordato in riva al torrente Biois. In questi 365 giorni post vaia il torrente Biois è stato in parte regimato, ma c’è ancora da fare, le scogliere sono state spazzate via. Ad agosto un nubifragio ha messo a rischio il centro di Falcade, le briglie tenute in ordine hanno evitato il peggio come racconta il primo cittadino. Nella lunga intervista realizzata in fondo alla piana di Falcade anche il tempo per parlare del nuovo, perché la vita continua, del nuovo campo di calcio in fase di realizzazione “Anche se i lavori procedono a rilento” dirà il sindaco che si aspettava procedessero più spediti, ma anche del nuovo centro per il biathlon che non sarà in concorrenza con quello della Valle di Gares come spiega il primo cittadino.
MICHELE COSTA, intervista di mirko mezzacasa
VAIA, UN ANNO DOPO A FALCADE NEL RICORDO DI ENNIO PICCOLIN.INTERVISTA CON IL SINDACO MICHELE COSTAdi mirko mezzacasa
Pubblicato da Mirko Mezzacasa su Lunedì 28 ottobre 2019
FOCUS SULLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE IN CANSIGLIO CON LUCA MERCALLI
CANSIGLIO Ospite importante ieri in Cansiglio, il meteorologo Luca Mercalli ha partecipato all’evento organizzato dalla Femca Cisl di Belluno e Treviso presso una location significativa: l’Hangar Cansiglio, ex base NATO ristrutturata in chiave ecologica e messa a disposizione della comunità da Veneto Agricoltura. Un anno fa la tempesta Vaia sconvolgeva la montagna veneta, segnando il paesaggio con ferite profonde. La violenza dei fenomeni atmosferici scatenò, da allora, una gara di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite. Una presa di coscienza forte sui cambiamenti climatici da cui è scaturita una domanda: “cosa possiamo fare?”
GLI INTERVENTI A FINE EVENTO, LUCA MERCALLI PRESIDENTE SOCIETA’ METEOROLOGICA ITALIANA, NICOLA BRANCHER SEGRETARIO GENERALE FEMCA CISL BELLUNO, CARLO ANIELLI RESPONSABILE DIPARTIMENTO POLITICHE INDUSTRIALI CISL E PAOLO STEFAN DIRETTORE SOLIDARIETA’ VENETO FONDO PENSIONE
E DOMANI IN CISL LA VOCE DEI LAVORATORI ALLE 10.30 E 1900 LO SPECIALE DI CLAUDIO PRA
DOLOMITES MAADNESS E LA TEMPESTA VAIA UN PROGETTO DALLA PARTE DEL TERRITORIO
Sbloccati i cantieri, ecco il punto dei lavori alle infrastrutture. Peccato che nessuno alzi la voce nei confronti di chi sta obbligando gli agordini a rinunciare ad una bella pista ciclabile in asfalto nero perché secondo qualcuno stona con l’ambiente, neanche la 203 agordina o la provinciale per la Val Fiorentina fossero piste di ghiaia del vecchio west. Peccato che nessuno a differenza del Comelico osi alzare la voce mentre si spendono decine di migliaia d’euro per “grattare” il manto vellutato come vellutato, inviante e calpestato lo è nella vicina Val di Fassa e Val di Fiemme, peggio assistere inermi a questa spesa imprevista. Peccato che nessuno abbia il coraggio di far notare che quello che stona nell’ambiente oggi ad Alleghe siano gli alberi ancora disastrosamente a terra e non certo una lingua d’asfalto che con il tempo, la neve, la brina, la pioggia perderà quel colore nero che tanto non piace. Triste constatare che si spendano fiori di quattrini per rendere l’asfalto quasi sabbioso mentre il lago di Alleghe è riempito di sabbia e melma. Qualche perplessità anche per la celerità con cui sono ripresi i lavori per l’arena delle Peschiere a San Lucano contestata da un paese e non solo (oltre 1000 firme raccolte) mentre tutt’attorno sul versante delle pale di San Lucano è un trionfo di piante schiantate e annerite dell’incendio e ancora non si pensa ad una strada per il recupero che funga anche da taglia fuoco (mm)
ROCCA PIETORE
29 ottobre 2018 Era ormai fatta più della metà della nuova pista ciclabile (costo 4,5 milioni di euro), principale opera del progetto di sviluppo turistico del Medio/Alto Agordino finanziato dai Fondi Comuni Confinanti e promosso dai comuni di Rocca Pietore, Alleghe, Colle di Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, San Tomaso Agordino, Cencenighe e Taibon Agordino, che, correndo per 23 chilometri lungo la valle al fianco del torrente Cordevole, avrebbe finalmente collegato i comuni a nord dell’Agordino e Cencenighe, inserendosi quindi ne
lla ciclabile della conca Agordina. In poche ore, però il 29 ottobre 2018, ben 17 di quei chilometri di pista sono stati travolti e distrutti, lì dove il torrente ha rosicchiato l’argine, tra Sottoguda e Caprile, e soprattutto nel tratto Masarè-Cencenighe. Complessivamente, le conseguenze dei tre giorni di esondazioni e vento hanno creato al progetto Dolomites Maadness danni per 1,2 milioni di euro e fermato per ovvi motivi di forza maggiore il proseguo dei lavori. Come ad esempio per l’auditorium in fase di realizzazione nella meravigliosa Valle di San Lucano, oltraggiata in tutti i modi dalla tempesta. E anche l’intervento sulle ristrutturazioni extralberghiere, che proprio con il progetto finanziato dai Comuni Confinanti avrebbe trovato nuovo impulso di sviluppo nell’ospitalità diffusa, ha subito un pesante rinvio di 1 anno. Mentre, il parcheggio, da poco terminato a Rocca Pietore, sepolto in quei giorni sotto frane e detriti, fortunatamente è stato già ripristinato completamente.
29 ottobre 2019 – oggi tutti gli impegni sono ripartiti: sul Cordevole è stata completata la passerella pedonale di attraversamento, entro la primavera prossima sarà finito e illuminato il percorso facilitato attorno al lago di Alleghe, inaugurata la ciclabile sulla destra orografica del Cordevole tra Masarè e Caprile, mentre nella valle di San Lucano la baita è pronta e si è ripartiti con l’Auditorium. Sono anche ripresi di gran lena i lavori di ristrutturazione sui 21 immobili che il progetto sostiene con circa il 60/70% dei costi per l’apertura di altrettanti affittacamere. E, sempre nel 2020, ci sarà un nuovo esercizio per l’ospitalità diffusa a Laste, mentre è già pienamente funzionante il ristorante-pizzeria rinnovato a San Tomaso Agordino preso in gestione da una giovane coppia milanese. La tempesta Vaia, così come ha fermato per mesi tanti sogni nel cassetto, tanto ha dato un nuovo impulso motivazionale e culturale agli abitanti di questo territorio e quindi anche al progetto Dolomites Maadness che, nel corso di questi mesi, si è dedicato interamente alla difesa del territorio e alla valorizzazione della sua comunità.
Denis Dal Soler, project manager
Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore capofila progetto:
BELLUNO TRA LE 10 MIGLIORI CITTA’ D’ITALIA PER LEGAMBIENTE
BELLUNO Ecosistema Urbano premia Belluno nonostante i rifiuti di Vaia. I nuovi indicatori premiano ma anche penalizzano. Belluno è sempre tra le migliori, tiene il sistema della raccolta rifiuti.
DA MANTOVA IL SINDACO JACOPO MASSARO
Ecosistema urbano 2019 Belluno ancora nella top ten, «nonostante Vaia»
Si è tenuta questa mattina a Mantova la presentazione del rapporto Ecosistema Urbano 2019 di Legambiente, con la premiazione delle città presenti in classifica. All’evento era presente anche Jacopo Massaro, Sindaco di Belluno, città che si è posizionata all’ottavo posto nella graduatoria assoluta.
Ecosistema Urbano 2019
Belluno all’ottavo posto (7° nel 2018) si conferma anche quest’anno nella “top ten” dei capoluoghi più verdi d’Italia, seconda città del Veneto appena alle spalle di Treviso.
Tra i punti di forza, le concentrazioni di No2 e Pm10, stabili e sotto i limiti, mentre migliora di molto il numero di giorni di superamento dei limiti per l’ozono (7 nel 2018 contro i 48 del 2017). In crescita anche la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (dal 78,2% all’attuale 78,7%); in leggera crescita l’utilizzo da parte dei bellunesi del trasporto pubblico, stabili i dati su isole pedonali, infrastrutture per la ciclabilità e energie rinnovabili.
Tavola rotonda “L’agenda urbana per le città”
Al termine della presentazione, si è svolta la tavola rotonda “L’agenda urbana per le città”, che ha visto partecipare, oltre a Massaro anche Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova; Emilio Del Bono, Sindaco di Brescia; Gianni Bottalico, Responsabile Relazioni con Regioni e Enti Locali Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Gianfranco Conti, Fondazione Serono; Stefano Ciafani, Presidente Nazionale Legambiente. Protagonista dell’intervento del primo cittadino bellunese, proprio nei giorni del primo anniversario, è stata la tempesta Vaia: «Bisogna che il tema ambientale diventi parte della cultura dei cittadini e della politica: – ha spiegato Massaro – il disastro dello scorso anno ci ha costretti a rivedere le priorità, di amministratori e di cittadini. Anche la politica deve rivedere la sua posizione, coerente con le necessità e le particolarità dei territori: come amministrazione, ci stiamo impegnando contro il consumo del suolo, puntando su rigenerazione e recupero dell’abbandonato, mentre al contrario a livello regionale talora si dà spazio a “piani casa” e quindi a nuove cementificazioni. Sono le città i punti più vicini alla gestione del territorio: a loro vanno dati poteri e competenze per rispondere alle esigenze dei cittadini. Serve una risposta di sistema».
L’INCIDENTE DI MEL, TRAGEDIA FORTUNATAMENTE SOLO SFIORATA
BORGOVALBELLUNA E’ probabilmente il mal funzionamento del forno alla base dell’intossicazione da monossico di carbonio che sabato sera ha mandato in ospedale 21 persone. I vigili del fuoco giungono alla conclusione dopo importanti indagini svolte soprattutto nella cucina del capannone per le feste Laghet di Mel dove c’è una cucina a gas con relativa cappa aspirante e anche un forno finito sotto la lente di ingrandimento dei pompieri e qui sarebbe stata rilevata la maggiore concentrazione del micidiale monossido
Intossicazioni da monossido di carbonio: cosa è bene sapere?
Il tema dei rischi da monossido sarà approfondito in un “Mercoledì della salute”.
FELTRE Dopo l’intossicazione da monossido di carbonio avvenuta sabato sera a Borgovalbelluna, l’Ulss Dolomiti approfondisce alcuni aspetti che si ritiene utili per la prevenzione. Il direttore sanitario, Giovanni Maria Pittoni, spiega che: «Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore, incolore e insapore, assorbito dall’uomo per via respiratoria, che viene prodotto a causa di una combustione incompleta, in carenza di ossigeno. L’avvelenamento da monossido di carbonio è la causa di morte più diffusa tra gli avvelenamenti. Una volta respirato, il monossido si lega all’emoglobina, impedendo il normale afflusso di ossigeno agli organi e ai tessuti. Il primo organo che ne risente è il cervello. I primi sintomi che compaiono sono cefalea, nausea, vertigini. Quando l’intossicazione è più grave si arriva alla sincope. In caso di intossicazione acuta di CO, è necessaria la rapida somministrazione di ossigeno eventualmente attraverso la camera iperbarica». «Nel caso avvenuto sabato notte, l’equipaggio del 118 intervenuto, allertato per una sincope, ha dimostrato il suo valore grazie all’intuizione che ha fatto collegare i segni/sintomi al contesto e ha avviato degli approfondimenti diagnostici ricercando appena possibile il monossido nel sangue e utilizzando il rilevatore anche nell’ambiente dove si era verificato il fatto. L’èquipe infermieristica del 118 ha così contribuito sostanzialmente ad arrivare rapidamente ad una diagnosi ed ad attivare le terapie adeguate. Utile sicuramente anche il recente corso di formazione sulle maxi emergenze fatto dalla nostra Ulss che ha fatto crescere le competenze e la capacità di interpretare ciò che viene rilevato per discuterlo con la centrale operativa per una diagnosi tempestiva come previsto dai protocolli delegati di assistenza. Le competenze del personale infermieristico sono in costante crescita e sono un valore aggiunto che ci avvicina ai paesi anglosassoni dove la figura dell’infermiere ha un ambito di azione più ampio. Infine, ho rilevato con piacere che l’ospedale ha risposto in modo unitario e con senso di responsabilità dando una risposta rapida e la migliore possibile a una situazione di emergenza», conclude il direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni. Stefania Peterle, dirigente chimico dello SPISAL dell’Ulss Dolomiti dà alcune utili informazioni in ambito preventivo per evitare la formazione di monossido di carbonio. «Controllare gli impianti di combustione: è fondamentale che gli impianti brucino in maniera efficiente e quindi vanno controllate le integrità delle parti e il tiraggio, con regolare manutenzione secondo le indicazioni del costruttore , consigliabile almeno una volta all’anno Controllare che il tubo di espulsione fumi non sia ostruito , e regolarmente pulito; Controllare la tipologia di combustibile: la legna deve essere secca e vergine, cioè non contaminata da vernici, olii o altri componenti estranei; Controllare che la ventilazione sia garantita, ovvero il locale abbia aperture in grado di garantire un apporto di aria dall’esterno; Dotarsi di rilevatori di monossido di carbonio L’organismo umano non è in grado di avvertire la presenza di CO in ambiente quindi è bene dotarsi di rilevatori di monossido. Sono dispositivi a costo contenuto che rilevano la presenza di gas nell’aria e avvisano il superamento di soglie pericolose per la salute».
PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE 2020-2022: in programma interventi per quasi 22 milioni di euro.
FELTRE 9,3 milioni di euro per il 2020, 7,5 nel 2021 e quasi 5 milioni per il 2022. Si compone così il piano triennale delle opere pubbliche presentato lunedì dall’assessore alla Gestione del Territorio Adis Zatta e dalla dirigente dello stesso settore Enrica De Paulis. Molte le direttrici lungo cui si svilupperanno in maniera equilibrata gli interventi programmati dall’amministrazione: dalla manutenzione delle strade (2,5 milioni nel triennio), alle piste ciclabili (3,2 milioni); dalla sicurezza del territorio (3 milioni circa) a scuole e sociale (3,2 milioni), fino ai 3,5 milioni nell’ambito dei beni culturali e ai 3,3 milioni per impianti sportivi e verde, solo per citare le macro-aree di intervento più significative. Tutto questo senza contare gli effetti del “post-Vaia”, che hanno già attivato nel territorio comunale oltre un centinaio di cantieri e per i quali sono previsti, nel solo biennio 2020-2021, altri interventi per 1 milione e mezzo di euro.
L’ASSESSORE ADIS ZATTA
LA DIRIGENTE ENRICA DE PAULIS
FALCADE Questa sera alle 20 consiglio comunale a Falcade, all’ordine del giorno: ricognizione competenze tra i membri della giunta, debiti fuori bilancio, variazione al bilancio, applicazione avanzo, mutamento destinazione porzioni di terreno, risposta all’interrogazione di Cesare Bon sui cartelli di indicazione ingresso paese di Falcade.
I SINDACI DEI PICCOLI COMUNI D’ITALIA INCONTRANO POSTE ITALIANE CHE ANNUNCIA I NUOVI SERVIZI PER LE REALTA’ LOCALI CON MENO DI 5000 ABITANTI
ROMA Poste Italiane ha riunito ieri a Roma oltre 4.000 sindaci dei piccoli Comuni d’Italia per annunciare l’introduzione di nuovi servizi dedicati alle realta’ locali con meno di 5.000 abitanti e rinnovare, a distanza di un anno dal loro primo incontro, il dialogo diretto e permanente sulle esigenze specifiche del territorio. L’a.d. Matteo Del Fante ha illustrato gli obiettivi del nuovo piano di Poste I. per i piccoli Comuni, che comprende tra l’altro: l’avvio di programmi di educazione finanziaria e digitale; Pos gratuiti ai Comuni per i servizi di pagamento digitale; l’uso di mezzi “green” per il recapito della posta; l’installazione di locker nei Comuni privi di ufficio postale, per semplificare le operazioni di consegna dei pacchi e il pagamento dei bollettini; l’installazione di cassette postali smart a tecnologia digitale; l’attivazione di servizi di informazione per i cittadini; la realizzazione di nuovi eventi filatelici per meglio valorizzare le tradizioni e le realta’ del territorio. “Poste Italiane ha realizzato gli impegni assunti nel 2018 con i piccoli Comuni grazie alla dedizione delle persone che lavorano in azienda e alla proficua collaborazione instaurata con il territorio e con le istituzioni locali – ha affermato il manager -. Siamo consapevoli dell’importanza strategica della presenza capillare di Poste e della nostra capacita’ di collegare i territori alle istituzioni e ai servizi erogati centralmente: la nostra azienda accorcia le distanze, agevola le relazioni, direi che e’ una sorta di intermediario tra le diverse aree del Paese. E’ giunto ora il momento di compiere una nuova tappa, arricchendo le iniziative realizzate e confidando nel fatto che i progressi conseguiti costituiscono una testimonianza della comune capacita’ di lavorare al servizio dell’Italia, favorendone lo sviluppo, la coesione sociale e territoriale”. A un anno dal primo incontro con i “Sindaci d’Italia”, del 26 novembre 2018, Poste Italiane, oltre a mantenere la promessa di non chiudere alcun ufficio postale, ha realizzato 900 incontri con amministratori locali, coordinati dal nuovo ufficio istituito a Roma con il compito di mantenere aperto e costante il dialogo tra Poste e le comunita’ sul territorio; sono stati installati 614 Atm Postamat; attivati servizi a domicilio e presso esercizi convenzionati nei Comuni privi di ufficio postale; collegati 5.688 spot wi-fi negli uffici postali di 5.051 Comuni; eliminate 574 barriere architettoniche in 549 Comuni; potenziati 219 uffici postali in 211 centri turistici; installate 3.751 nuove cassette postali e 3.793 impianti di video sorveglianza; attivati 119 servizi di tesoreria; donati 13 immobili ai Comuni per attivita’ di interesse collettivo; realizzati 15 murales per migliorare il decoro urbano degli uffici postali periferici. L’incontro di oggi, sottolineano da Viale Europa, segna una nuova tappa nel dialogo e nel confronto avviati l’anno scorso e avvicina ancora di piu’ Poste Italiane al territorio e alle sue comunita’, lungo un percorso fatto di impegni reali, investimenti, nuovi servizi e opportunita’ concrete, al servizio della crescita economica e sociale del Paese. L’incontro e’ stato promosso in collaborazione con Anci e Uncem, si e’ svolto alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e vi hanno partecipato: il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, del Lavoro Nunzia Catalfo, della Cultura Dario Franceschini, dell’Innovazione Paola Pisano, per gli Affari Regionali Francesco Boccia, per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
POSTE ALLA NUVOLA SCRIVE IL NUOVO PATTO CON I COMUNI MONTANI.
Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, l’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, intervenendo dal palco di “Sindaci d’Italia”, l’evento promosso all’Eur da Poste Italiane con la collaborazione di Anci e Uncem.
“Poste rafforza oggi alla Nuvola di Roma il patto siglato con i piccoli Comuni un anno fa, portando nuovi servizi per gli Enti, per le imprese, per tutti i cittadini. Gli investimenti fatti da Poste sui territori, in particolare nelle aree montane, quel Postamat installato o quel wif.fi. negli uffici, piuttosto che i servizi di tesoreria e di Postino telematico, sono di fatto una presenza nuova dello Stato e delle Istituzioni, assieme ai big player che al business uniscono la voglia di essere parte attiva nello sviluppo locale. I Comuni sono molto soddisfatti di questo nuovo legame con Poste, dopo anni in cui non ci eravamo capiti, avevamo anche litigato. Uncem conferma il patto con l’azienda oggi alla Nuvola. La base è la legge sui piccoli Comuni, la 158 del 2017, che sta aprendo scenari nuovi. Ma anche la Strategia Aree interne da rafforzare, la legge sulla green economy, l’Agenda digitale nazionale. Si cresce solo con tutti gli attori impegnati a essere più smart e più green, nel dare servizi e nel plasmare comunità vive. Uncem ha proposto il modello di Poste per i piccoli Comuni a moltissime altre imprese in particolare dell’energia, delle telecomunicazioni”.
Fusione dei comuni, in arrivo i 30 milioni mancanti. D’Incà (M5S): “Promessa mantenuta”
ROMA I 30 milioni di euro per sostenere i processi di fusione dei comuni per l’anno 2019 sono finalmente disponibili. A stabilirlo è l’articolo 42 del DL Fiscale, attraverso il quale si coprono finanziariamente gli impegni adottati con tutti i comuni italiani che si sono fusi. “Ho seguito il tema della fusione dei comuni con particolare attenzione negli ultimi otto mesi e, anche in questa occasione, si è data dimostrazione che gli impegni presi sono stati mantenuti – afferma il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che spiega -: il ritardo sulla mancanza di fondi aggiuntivi nasceva dall’alto numero di fusioni che si è verificato durante l’anno, un numero che superava le previsioni. Solo per il Veneto, nel 2019, ci sono state 5 fusioni che hanno interessato 13 comuni. Ora, i 30 milioni previsti per il 2019, serviranno a completare il processo di fusione”. “Nei mesi passati – prosegue D’Incà – mi sono fatto portavoce dei sindaci del Veneto, attivandomi con il Governo per evidenziare la problematica e interloquendo con il Ministero dell’Interno sul rifinanziamento della dotazione. Avevo già ottenuto una rassicurazione dal viceministro Laura Castelli per lo stanziamento delle risorse promesse nei confronti dei comuni fusi. Risorse che spettavano per legge e che grazie al decreto fiscale saranno finalmente a disposizione”. Il Ministro D’Incà ritiene la fusione “uno strumento capace di aggregare il territorio dal basso e un modo per rendere più efficienti le amministrazioni e gestire i comuni senza il commissariamento ed evitando alcune frammentazioni geografiche che risalgono al 1800”. “Inoltre – conclude – ci sono comunità molto unite, come quella di Borgo Valbelluna, che si sono aggregate e questo modello può essere applicato sull’intero territorio nazionale e sarà in grado di gestire al meglio i territori”.
IL RITROVO DEGLI EX EMIGRANTI… IN FAMIGLIA
DI LUISA MANFROI
CENCENIGHE Dopo l’appuntamento di domenica 13 ottobre ad Alleghe, con la messa in ricordo degli emigranti nel santuario di Santa Maria delle Grazie e il pranzo sociale, la Famiglia Agordina Ex Emigranti si è ritrovata nella mattinata di domenica 27 ottobre, a Cencenighe, per la messa celebrata nella chiesa parrocchiale da don Luigi Canal e da don Bruno Soppelsa. Una cerimonia che ha visto l’attribuzione di una pergamena di benemerenza a Ercole De Zorzi a firma del presidente dell’associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona e di Lucia De Toffol, presidente della Famiglia Agordina. Al termine, il corteo con i gagliardetti delle varie Famiglie è sfilato fino al monumento all’emigrante, presso il piazzale del Nof Filò per la deposizione di una corona d’alloro a ricordo degli emigranti agordini. Un monumento inaugurato nell’aprile di due anni fa e che si trova in un luogo della memoria, quello in cui fino al novembre 1966 era il vecchio cimitero. Oltre al sindaco di Cencenighe erano presenti alcuni altri primi cittadini e rappresentanti dei comuni dell’Agordino e dei gruppi Alpini che con la loro partecipazione hanno voluto sottolineare la riconoscenza e l’importanza che gli emigranti agordini, hanno avuto per la vallata, grazie alle loro rimesse. Il momento di preghiera e la benedizione di rito da parte di don Luigi Canal, sono stati preceduti dagli interventi del sindaco Mauro Soppelsa e del consigliere dell’Associazione Bellunesi del Mondo, Luca Luchetta. Alla cerimonia è seguito un momento di convivialità con un rinfresco presso il municipio di Cencenighe. Per la presidente Lucia De Toffol è fondamentale non dimenticare cosa è stata l’emigrazione e un pensiero lo ha voluto rivolgere ai sacrifici di tutti, ma in particolare a quanti hanno lavorato nelle miniere di carbone del Belgio.
CONSEGNATO A SANTA GIUSTINA (BELLUNO) IL PREMIO “GIOVANNI PAOLO I”.
GIOVANNI MINOLI, IN COLLEGAMENTO TELEFONICO: “PAPA LUCIANI SCHIACCIATO DAL PESO DEL PONTIFICATO” E SULLA TRAGEDIA DEL VAJONT: “UNA LEZIONE SCONFORTANTE, IL PROBLEMA E’ L’ABBANDONO DEL TERRITORIO”. PUBBLICO ENTUSIASTA PER IL TALENTO E LA SEMPLICITA’ DEL VIOLINISTA ZANON.
Si è tenuta sabato 26 ottobre nella sala parrocchiale di Santa Giustina (Belluno) la cerimonia di consegna del premio “Giovanni Paolo I” ideato da Michelangelo De Donà. I riconoscimenti di questa undicesima edizione, sostenuta da Giesse Risarcimento, sono stati assegnati a Giovanni Minoli (per la sezione giornalismo e comunicazione), Giovanni Andrea Zanon (sezione musica), Eleonora Mazzoni (sezione teatro, cinema, tv) e all’Associazione Nazionale Carabinieri di Santa Giustina (solidarietà e volontariato). Con Minoli, impossibilitato a partecipare causa un’influenza, De Donà ha registrato una breve telefonata nella quale il noto conduttore di “Mixer” e “La storia siamo noi”, ha ribadito come il pontificato di Papa Luciani sia stato profetico, riascoltando i suoi discorsi si trovano molti temi che papa Francesco ha fatto suoi dal punto di vista del sociale, della povertà e della necessità di un approccio diverso al tema degli ultimi. Le riforme che aveva in mente erano molto radicali e avrebbero inciso sull’organizzazione della Chiesa, così come nel cambio degli assetti dei poteri lo IOR aveva un posto importante”. Sull’ipotesi del complotto e dell’avvelenamento di Luciani, Minoli dice di non essere d’accordo anche ci sono elementi che possono farlo credere a partire dalle bugie del Vaticano che ha inventato 2-3 versioni, mentre sostiene come effettivamente sia stato un peso troppo grande quello del pontificato che ha portato Papa Luciani ad avere un attacco di cuore. De Donà ha chiesto a Minoli della tragedia del Vajont: “E’ una lezione abbastanza sconfortante perché tutti sapevano tutto, ovvero che il Monte Toc sarebbe caduto e che la Sade non voleva rinunciare ad avere più introiti. C’è un problema attuale che è quello dell’abbandono della cura del territorio e se ancora oggi abbiamo opere pubbliche che sono a rischio vuol dire che le lezioni della storia non insegnano più niente”. La serata è stata preceduta dalla presentazione del volume “Beato Angelico. La rivoluzione della luce” di Mario Dal Bello, professore di storia dell’arte presso la Pontificia Università Lateranense, che ha ripercorso la vita e le opere di questo artista del 1400. Sono seguite le interviste ai premiati: all’attrice e scrittrice Eleonora Mazzoni che ha esordito in teatro lavorando con Albertazzi e Branciaroli, al cinema tra gli altri nel cast di “Tre uomini e una gamba” e “L’uomo che verrà” e in televisione con “Carabinieri”, “Elisa di Rivombrosa”, “R.I.S. Delitti imperfetti”, all’Associazione Nazionale Carabinieri di Santa Giustina con il presidente Ruggero Ferdinelli per l’impegno di assistenza a varie manifestazioni e a Giovanni Andrea Zanon, tornato di recente da un concerto in Israele, giovane violinista che ha incantato il pubblico per il suo grande talento e per la sua semplicità. A consegnare il riconoscimento il sindaco di Santa Giustina Ivan Minella, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Feltre cap. Iannelli, mentre ha portato il saluto il presidente della Provincia Roberto Padrin e dalla Regione Veneto è pervenuto un messaggio del presidente Luca Zaia.
La 42° Arredamont si conferma da subito Grande Evento
DOMANI ALLE 15.10 E 21.00 LO SPECIALE ALLA RADIO PIU’ La nostra visita agli stand di Arredamont, a Longarone fino al 3 novembre, porta la microfono il presidente Gian Angelo Bellati. Di seguito le interviste con alcuni espositori: De Pian salotti, Ivo Fontana Mobili, Dolomites infissi, Buzzatti edilizia e arredobagno.
LONGARONE Grande la soddisfazione del presidente di Longarone Fiere, Gian Angelo Bellati per l’avvio della quarantaduesima edizione di Arredamont, la Mostra dell’arredare in montagna, aperta fino a domenica 3 novembre, con 180 espositori per oltre 200 marchi, provenienti da 11 regioni e 4 Paesi esteri, distribuiti su una superficie di 17mila metri quadrati. L’inizio è andato oltre ogni più felice aspettativa con addirittura code all’entrata per entrare in fiera. Se da un lato Arredamont è unica nel panorama nazionale, con una storia lunghissima e un riscontro di visitatori sempre molto significativo, dall’altro quest’anno ha un sapore particolare perché si tiene a un anno dal disastro di Vaia e a 56 anni dalla tragedia del Vajont. Anche C.I.T.A., la Consociazione Italiana dei Tappezzieri e Arredatori, che gestisce in fiera uno stand alquanto significativo sta facendo la sua parte. Infatti, quest’anno, ancor più che nelle edizioni precedenti, non mancano gli appuntamenti e gli incontri. Dai mascherai alpini con la realizzazione di due panche rustiche utilizzando come materiale il legno “schiantato” dalla Tempesta Vaia e dove lo schienale verrà intagliato in bassorilievo con scene carnevalesche alpine così ogni maschera carnevalesca sarà tipica della zona di provenienza dell’artista. Ci saranno incontri sull’insegnamento dell’arte e del mestiere che è il futuro di questa esposizione. Quindi spazio anche ai piccoli artigiani di complementi d’arredo e realizzazioni artistiche, il progetto “L’Artigiano sotto l’Albero” e spazio anche ai futuri falegnami con l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Enrico Fermi e la loro esposizione dedicata alle “regole e buone pratiche in falegnameria” con le dimostrazioni di lavorazioni al banco. E per continuare nel segno della formazione, fondamentale investimento per il futuro, è garantita la partecipazione anche del C.F.S., Centro per la Formazione e la Sicurezza di Belluno, e del Centro Consorzi. Ma la vera novità sarà la presentazione in anteprima del volume “Vajont – Una storia da raccontare” presso Arredamont Arena, mercoledì 30 ottobre alle 17.30, a cura della “Fondazione Vajont 9 Ottobre 1963 Onlus”. Il tutto si terrà alla presenza del Presidente della Provincia Roberto Padrin con a moderare e dibattere su quanto avvenuto 56 anni fa con gli autori del libro, una figura storica del giornalismo italiano: Edoardo Pittalis, autore di diverse pubblicazioni e spettacoli teatrali. Arredamont è aperta fino a giovedì dalle 14 alle 19 e da venerdì a domenica dalle 10 alle 19.
TEATRO CON “CENERENTOLO”A PEDAVENA , DOMENICA 27 OTTOBRE
PEDAVENA L’ AIPD( Associazione Italiana Persone Down), sezione provinciale di Belluno, a conclusione del mese, incentrato sulle iniziative legate alla Giornata Nazionale delle Persone con sindrome di Down( domenica 13 ottobre), ha organizzato uno spettacolo teatrale a precedere l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria 2019.Il tutto si è svolto nel pomeriggio di domenica 27 ottobre, presso la Sala Guarnieri di Pedavena. Dopo i saluti di Vainer Lucchetta, vicepresidente AIPD, e del Sindaco Nicola Castellaz, sulla scena è iniziato lo spettacolo teatrale “Cenerentolo”, recitato dalla brillante compagnia dei “Genitori allo sbaraglio”. Essa è formata dai genitori della Scuola dell’Infanzia di Maras-Sospirolo, che son diventati “Compagnia”, dopo aver iniziato, alcuni anni fa, quasi per gioco. Il numeroso pubblico si è divertito per la interpretazione, dialettale e multietnica, della nota fiaba, rivisitata al maschile, con spunti di teatro-danza. Nel gran finale danzante, appunto, gli attori han voluto sul palco anche il gruppo di giovani con sindrome di Down, presenti allo spettacolo.
estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria AIPD.
FALCADE RICORDA I SUOI CADUTI
FALCADE Nella ricorrenza del 4 Novembre Falcade ricorda con commozione e riconoscenza i cittadini caduti in guerra e periti nell’alluvione del 1966. In occasione della festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate alle 11 la messa presso la Chiesa di Falcade. Al termine della funzione religiosa, verrà effettuata la deposizione di una corona di alloro presso il monumento ai caduti e, successivamente, presso le altre lapidi a ricordo. Nel pomeriggio, alle 14, si commemorerà l’anniversario dell’alluvione del 1966, con la S. Messa presso la Piazza di Somor a ricordo dei nostri concittadini scomparsi a causa di quell’evento. In caso di maltempo la S. Messa sarà celebrata presso la Chiesa di Falcade Alto.
L’AZIENDA CONSORTILE E’ ALLA RICERCA DI INFERMIERI
AGORDO Asca ha indetto una selezione pubblica finalizzata alla formulazione di una graduatoria cui attingere per l’assunzione a tempo determinato e indeterminato di infermieri. Il bando di selezione contenente le modalità di presentazione della domanda si trova sul sito aziendale www.servizisocialiasca.it. Il termine perentorio previsto per la presentazione della domanda è fissato per venerdì 22 novembre 2019 entro le ore 12.00.
CHIUSURA DELLA STRADA PER CHENET
CENCENIGHE Per consentire i lavori di regimazione delle acque la strada comunale Chenet-Collaz-Bastiani rimane chiusa fino a domani alle 17.
VIABILITA’ E DIVIETI DI SOSTA CON RIMOZIONE
FELTRE Con l’apertura del cantiere in Piazza Orlandi il sindaco Paolo Perenzin ha firmato un’ordinanza che prevede in via Mezzaterra (tra Piazza Trento e Piazza Odoardi) il divieto di sosta con rimozione su tutti i parcheggi lungo la via, fino a mercoledi dalle 8 alle 12.
DOLCETTO E SCHERZETTO AL PARCO GIOCHI DI CAVIOLA
FALCADE Festa di Halloween al Parco giochi di Caviola di Mattia De Nardin. E’ in programma giovedi con musica e gadget. Presente il gruppo I Gallio Yttrio, i Macelleria e basta e i Deretan.
“SALE IN ZUCCA”: IL MUSEO DI SERAVELLA FESTEGGIA HALLOWEEN
BELLUNO Anche il Museo Etnografico della Provincia di Belluno festeggia Halloween. Lo fa con una festa dedicata alle famiglie, in programma giovedì dalle 15 alle 17. L’esplorazione proposta dal Museo di Seravella spazierà nel corso dei secoli e arriverà fino in Giappone. Inoltre, darà vita a un laboratorio per creare la famosa zucca che illuminerà la notte di Ognissanti.
AGRICOLTURA E CAMBIAMENTI CLIMATICI: AGIRE ORA
FELTRE Sabato alle 17 in occasione dell’antica fiera di San Matteo si terrà un convegno nell’aula magna campus “Tina Merlin” di Borgo Ruga. Con il coordinamento di Valter Bonan inerverranno il biologo e ricercatore Gianni Tamino “L’agricoltura di fronte all’emergenza climatica” e il consigliere nazionale di Slow Food Italia Lorenzo Berlendis.
DOLOMITI UNICHE, UNA SERATA CON DANILO GIORDANO
AGORDO L’associazione Amici dei Minerari in collaborazione con L’Istituto Geotecnico Minerario U. Follador presenta “incontri culturali, tesori più o meno nascosti di Dolomiti e dintorni”. Le particolarità da valorizzare che rendono le Dolomiti uniche e straordinarie. Relatore il professor Danilo Giordano, venerdi 22 novembre alle 20.30 all’auditorium Antonio Favretti presso l’Istituto Minerario di via Insurrezione, ingresso libero.
BERGOMI CON L’INTERCLUB AGORDINO
FALCADE _ AGORDO Un nome importante del calcio nazionale alla prossima cena annuale dell’Interlcub Agordino Giacinto Facchetti. Il 14 novembre allo sport Hotel Cristal l’ospite della serata sarà infatti “lo zio” Beppe Bergomi. Nel pomeriggio in sala Don Tamis ad Agordo presenterà il suo romanzo di formazione “Bella Zio” di Andrea Vitali. Le prenotazioni alla cena sono già aperte, vi possono partecipare soci, familiari, amici e simpatizzanti. Entro il 12 novembre, informazioni 328 8554722
REGIONALE 244 DELLA VAL BADIA fino all’11 novembre compresi sabato, domeniche senso unico alternato in località Arabba per lavori di messa in sicurezza del tratto stradale.
TAIBON fino al 31 ottobre (esclusi festivi e prefestivi) senso unico alternato con semaforo a Listolade per posa fibre ottiche
SELVA DI CADORE fino al 24 ottobre (escluse domeniche e festivi) per permettere i lavori nei diversi cantieri è previsto il senso unico alternato con impianto semaforico dal chilometro 1,5 per 250 metri, oltre possibili brevi interruzioni della durata massima di 20 minuti.
PROVINCIALE 347 PASSO DURAN: SENSO UNICO ALTERNATO A PASSO DURAN fino al 5 NOVEMBRE PER MESSA IN SICUREZZA PIANO VIABILE
SAN TOMASO fino all’11 novembre lungo la provinciale 8 tra Pian Molin e Roi senso unico alternato con semaforo. Esclusi giorni festivi e prefestivi
SP 346 PASSO SAN PELLEGRINO: fino al 6 dicembre senso unico tra Canale d’Agordo e Vallada per esecuzione lavori alla rete acquedottistica; fino al 15 novembre senso unico alternato all’inbocco nord della galleria delle Anime, esclusi i giorni festivi e prefestivi.
PROVINCIALE 346 DI PASSO SAN PELLEGRINO dal 21 ottobre all’8 novembre (sabato e domeniche esclusi) senso unico alternato in Comune di Falcade per posa cavidotti
LIBERATE IL GHIACCIO….. ARRIVANO LE NUOVE PROMESSE …. 2 E 3 NOVEMBRE IN CAMPO GLI UNDER 10: AD ALLEGHE, STADIO DE TONI CON IL PRIMO ALLEGHE HOCKEY TOURNAMENT… due giorni di incontri, chiosco, cucina e sabato sera festa con Jack&Lallo al Bar dello Stadio…. Un evento Alleghe Hockey… per il futuro dello sport del ghiaccio nell’Agordino.
BERNARDI E PINZANO VINCONO LA COPPA RALLY DI ZONA, CAMPIONI ITALIANI DELLA CATEGORIA TRA I MIGLIORI EQUIPAGGI ITALIANI
IL BIS… A COMO CON UNA POLO PERFETTA, CARTA VINCENTE IL GIUSTO AFFIATAMENTO
DI ROBERTO BONA
CAMPIONATI CSI PROVINCIALI CON LE VILLE E LA VALLE
2 pareggi per le squadre agordine impegnate nei campionati CSI provinciali. Il Le Ville, nel girone A1 del torneo Open, ha conquistato un punto con il fanalino di coda Dassi mentre il La Valle Veterani ha strappato un buon pareggio contro la capolista Danta. Ora una settimana di riposo per i campionati CSI che ricominceranno il 9 novembre.
LE VILLE
Non è andata bene alla squadra allenata da Paolo Valcozzena che nella trasferta contro il fanalino di coda Dassi non è andata oltre l’1 a 1. A segno per i ragazzi di Agordo Matthias Crepaz. Le Ville che aveva l’opportunità di mettere la freccia e superare il Chies primo in classifica che, a 2 punti di distanza, questa settimana rispettava il turno di riposo.
MATTEO CHISSALE’ GIOCATORE DEL LE VILLE
LA VALLE
Bella prestazione per la compagine lavallese che al Conaggia strappa un punto ad un Danta primo in classifica. La squadra di Dario Mezzacasa va a segno con Tiziano Mattana dopo che gli ospiti erano passati in vantaggio. 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte per i lavallesi che hanno 8 punti in classifica. Il La Valle ora rimarrà fermo per 2 settimane visto che il 9 novembre dovrà rispettare il turno di riposo.
CHRISTIAN DE LUCA GIOCATORE DEL LA VALLE VETERANI
L’ALLEGHE UNDER 19 CROLLA A CALDARO
CALDARO – ALLEGHE 9-3
PARZIALI: 2-1, 5-1, 2-1
GOL ALLEGHE: Martini, Vukojevic, De Luca
Trasferta amara per l’Alleghe under 19 che ieri pomeriggio a Caldaro non è riuscito a tenere il passo degli altoatesini. Dopo la vittoria ai rigori di domenica sera contro l’Appiano, a distanza di 24 ore le civette tornano in campo senza convincere. Padroni di casa che passano in vantaggio e agordini che rispondono con Martini. A fine prima frazione il Caldaro va di nuovo a segno. Altoatesini che incrementano il vantaggio nel secondo drittel mettendo a segno altri 2 gol e Alleghe che accorcia con Vukojevic, ma nel finale di tempo i lucci chiudono la sfida con altre 3 marcature. Terza frazione con poche emozioni con il Caldaro che cala il ritmo e De Luca sigla il terzo gol delle civette ma i padroni di casa vanno a segno altre 2 volte.
Precipitazioni: Probabili precipitazioni, già in nottata, ma sopratutto al mattino (70-80%) sia sulle Dolomiti che sulle Prealpi, fenomeni deboli ed intermittenti, con una pausa più probabile al pomeriggio. Il limite della neve scenderà dai 2600 m iniziali attorno ai 2100/2300 m in serata, quando i fenomeni torneranno a verificarsi, limitandosi quasi esclusivamente al settore dolomitico centro-settentrionale.
Temperature: In diminuzione, salvo rimanere stazionarie le minime a fondovalle. Sono previste punte di 13/14°C nei fondovalle prealpini e di 10/12°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 5°C max 7°C, a 2000 m min 3°C max 5°C. Su Dolomiti a 2000 m min 3°C max 6°C, a 3000 m min -1°C max 0°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli di direzione variabile, salvo rinforzi serali su alcuni settori prealpini; in quota deboli/moderati da Sud-Ovest, in rotazione a Nord-Ovest alla sera, 10-15 km/h a 2000 m, a 15-25 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Durante la notte e le prime ore del giorno probabilità alta sulle Dolomiti (70/80%) per precipitazioni, anche a carattere di rovescio, nevose oltre i 1700/1900 m. Sulle Prealpi probabilità minore (40/50%) con limite neve oltre i 2000 m. Al pomeriggio cessazione dei fenomeni.
Temperature: In ulteriore lieve diminuzione. Sono previste punte di 11/13°C nei fondovalle Prealpini e di 7/9°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 3°C max 5°C, a 2000 m min 1°C max 2°C. Su Dolomiti a 2000 m min 0°C max 1°C, a 3000 m min -5°C max -3°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli, salvo rinforzi per episodi di Foehn; in quota deboli/moderati da Ovest, in rotazione da Nord-Ovest nel corso del mattino, a 10-15 km/h a 2000 m, a 15-20 km/h a 3000 m.