COMPRIAMO UNA MACCHINA ATTREZZATA PER RICCARDO
SOSPIROLO Radio Più appoggia l’iniziativa di Agostino Tegner il papà di Riccardo, poche parole le sue ma piene di significato “Io e mia moglie stiamo invecchiando e non riusciamo più a trasportare come si deve il nostro ragazzo, che necessita di una macchina attrezzata con un piano ribassato con pedana”.
Per questo ha avuto inizio la raccolta fondi che si prefigge lo scopo di raccogliere 35.000 euro entro fine agosto. Ad oggi sono stati versati i primi 21.420 euro, per farlo è semplice clicca qui
Riccardo è un simpatico ragazzino di 15 anni che vive sulle montagne di Sospirolo. Sempre sorridente e circondato dall’affetto dei suoi cari, Riccardo è però costretto a stare sulla sedia a rotelle a causa della distrofia muscolare di Duchenne, di cui è affetto dalla nascita. I genitori, dopo anni di sacrifici, hanno deciso di acquistare un’auto munita di pedana per poter trasportare il figlio in modo più comodo, pratico e sicuro, soprattutto adesso che sta crescendo e il peso – per i due genitori che stanno diventando anziani – si fa sempre più sentire.
I DATI PER IL BONIFICO
FALCADE DA IL BENVENUTO ALLA UMANA REYER FEMMINILE
Gestione Servizi Pubblici informa che a LIVINALLONGO nelle località AL FAURO, CREPAZ, RENAZ, RUAZ, PEZZEI, S.GIOVANNI e FOSSAL, l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari SOLO PREVIA bollitura.
Gestione Servizi Pubblici informa che, per lavori alla rete idrica comunale, il giorno 30/08/2021 dalle 10 a fine lavori potrebbe mancare l’acqua a ROCCA PIETORE, nelle vie DAVARE, DAGAI, LASTE e SOPPERA.
DIGONERA, LUNEDI TRANSITO A SINGHIOZZO
OGGI: PROVINCIALE 563 DI SALESEI A DIGONERA DI ROCCA PIETORE: Interruzioni alla viabilita’ della durata massima di 20 minuti, senso unico alternato nei periodi non interessati dalle interruzioni. Dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 19.
DA DOMANI 48 DELLE DOLOMITI, BRENTA-PIEVE DI LIVINALLONGO FINO al 03 settembre dalle 8 alle 17 interruzioni alla viabilita’, durata massima 20 minuti, negli altri orari senso unico semaforico
INTERRUZIONI ENEL PROGRAMMATE PER LAVORI
SAN TOMASO: MARTEDI DALLE 8 ALLE 15, SONO INTERESSATE LE VIE Canacede e Ronch per manutenzione linea bassa tensione
RIVAMONTE: MARTEDI DALLE 8.30 ALLE 13.30 SONO INTERESSATE LE VIE Canop e Roma – allaccio antenna wind al nuovo ripetitore
CON LA FINE DELLE VACANZE ESTIVE INIZIANO I CANTIERI SULLE STRADE DELLA PROVINCIA
SR 48 DELLE DOLOMITI fino al 31 ottobre, esclusi sabato e domenica, senso unico alternato regolato da semaforo per posa cavidotto
SR 203 AGORDINA in località La Stanga senso unico alternato regolato da semaforo fino al al 3 settembre, esclusi sabato e domenica, perlavori di recupero tubazione e cavo non in servizio
SP 347 PASSO CEREDA E DURAN in comune di Gosaldo fino al 30 settembre senso unico alternato regolato da semaforo per posa cavidotto
SP 346 PASSO SAN PELLEGRINO in località La Mora di Canale D’Agordo senso unico alternato regolato da semaforo fino al 15 ottobre per messa in sicurezza della strada
SP 251 VAL DI ZOLDO E CELLINA senso unico alternato regolato da semaforo in comune di Colle Santa Lucia fino al 1 ottobre per messa in sicurezza piano viabile
SP3 VALLE IMPERINA fino al 10 settembre, esclusi sabato e domenica, senso unico alternato a Rivamonte per interramento linea elettrica
SP 19 DI LAMON fino al 27 agosto interdizione totale al traffico nell’abitato di Lamon per sostituzione condotta idrica
DON FRANCESCO SILVESTRI CI HA LASCIATI. AVEVA 57 ANNI
DAL SITO chiesabellunofeltre.it
BELLUNO Ieri mattina si è spento all’hospice “Casa Tua Due” dell’ospedale di Belluno, don Francesco Silvestri, di anni 57. Originario della parrocchia di Tai di Cadore, era nato a Pieve di Cadore il 10 giugno 1964, figlio di Mario e di Fulvia Cian. Dopo la maturità scientifica, nell’autunno del 1983 entrò nel Seminario della nostra diocesi. Completati gli studi teologici, venne ordinato presbitero nella chiesa di Pieve di Cadore il 10 giugno 1989. Il vescovo Ducoli lo inviò subito a Roma a perfezionare la sua formazione, fino a conseguire la licenza in teologia morale e poi quella in psicologia, competenza per la quale conseguì anche l’abilitazione all’esercizio della professione di psicologo. Rientrato in diocesi, svolse per alcuni mesi il suo ministero a Santa Giustina, prima come vicedirettore del Centro Papa Luciani (1993-1994) e poi come vicario parrocchiale (1994-1997). Don Francesco svolse altri ministeri in diocesi, finché nel 2001 il vescovo Savio si adoperò perché assumesse l’incarico di assistente nazionale dell’Azione Cattolica, incarico che durò fino al 2006. Tornato in diocesi, assunse la cura dei preti giovani e poi della formazione permanente dei presbiteri, incarico perdurato fino ad oggi. Fu soprattutto apprezzato insegnante di psicologia e morale nel nostro Seminario e in particolar modo presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, prima in quello di Belluno (di cui fu anche direttore), e poi presso quello di Treviso, fusi dal 2017 nell’unico ISSR “Giovanni Paolo I”; ha insegnato anche presso l’ISSR “Romano Guardini” di Trento. Nel contempo svolse il ministero di parroco di Perarolo fino al 2015; in seguito fu rettore della chiesa di San Rocco in Belluno e dal 2016 al 2019 pro-rettore del Seminario Gregoriano di Belluno. Dall’autunno del 2019 era vicario parrocchiale di Agordo, La Valle Agordina e Taibon Agordino. Nel marzo 2020, proprio all’inizio della pandemia, la sua salute richiese accertamenti che portarono a un impegnativo percorso di cure oncologiche. Per alcuni mesi si ritirò nel monastero di Pennabilli e presso il santuario del Nevegal, continuando per quanto era possibile la docenza online. Il vescovo Renato, il vescovo emerito Giuseppe, l’intero presbiterio, i diaconi e le tante persone, che hanno apprezzato e in questi mesi hanno pregato per don Francesco, ora si stringono alle sorelle e ai parenti tutti e con preghiera unanime chiedono al Signore Gesù di accogliere questo suo servo presbitero nel suo abbraccio di amore, laddove ritroverà i genitori e il fratello. La data dei funerali sarà al più presto comunicata.
IL RICORDO DI DON FABIANO DEL FAVERO
URTA IL MURETTO E METTE L’AUTO SUL FIANCO. ILLESA UNA FAMIGLIA DEL TREVIGIANO
QUERO VAS Incidente ieri pomeriggio alle 16:15 a Quero Vas vicino al bivio Moschetta dove una Fiat 500 L ha urtato uno spigolo di un muretto per terminare la corsa su un fianco. L’auto che procedeva da Feltre verso Treviso aveva a bordo una famiglia di Moriago (TV), padre madre e due bambini. Tutti gli occupanti sono rimasti illesi, sul luogo i Carabinieri per i rilievi di legge.
DUE INTERVENTI IN MONTAGNA PER IL SOCCORSO ALPINO
TAMBRE Ieri mattina attorno alle 11.30 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto nelle vicinanze di Malga Pradosan, dove, scendendo dal Rifugio Semenza, un escursionista aveva messo male la gamba, riportando un probabile trauma alla gamba, sul posto anche personale del Soccorso alpino dell’Alpago. M.B., 62 anni, di Chies d’Alpago (BL), è stato recuperato con un verricello di qualche metro e accompagnato all’ospedale di Belluno.
FALCADE Verso le 13 una squadra del Soccorso alpino della Val Biois ha invece raggiunto in fuoristrada il Lago di Cavia, a Falcade, nelle cui vicinanze una escuraionista era stata colta da malore. Dopo avere caricato in jeep G.B., 47 anni, di Possagno (TV), i soccorritori la hanno trasportata al Passo Valles per affidarla all’ambulanza diretta all’ospedale di Agordo.
ALPINISTA PRECIPITA DALLA TORRE VENEZIA, MORTO UN VENTISETTENNE DI CESANO MADERNO
TAIBON È stato recuperato sabato mattina il corpo senza vita di un giovane alpinista lombardo precipitato venerdì sera, mentre con il compagno di cordata si preparava a scendere in doppia dalla Torre Venezia, in Civetta, dopo aver scalato la Via Ratti. Tratto in salvo anche l’amico rimasto da solo in cima tutta la notte. Attorno alle 22, la Centrale del Suem è stata allertata da uno scalatore, che aveva visto cadere l’amico dalla cengia circolare in cima alla Torre Venezia, prima di iniziare le doppie. Allertato il Soccorso alpino di Agordo, una squadra ha raggiunto in jeep il Rifugio Vazzoler per poter essere trasportata in quota da uno degli elicotteri abilitati al volo notturno e provvedere al recupero del ragazzo, 23 anni di Milano, bloccato a 2.450 metri di quota. Per tenergli compagnia, aggiornarlo su quanto si stava facendo, rincuorarlo, un soccorritore lo ha costantemente contattato al cellulare ogni 15/20 minuti. Concordato in prima battuta l’invio dell’elisoccorso trentino, non c’è più stata possibilita di un suo intervento perché impegnato in altre missioni. Verso le 23 è arrivata l’eliambulanza dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano che ha subito effettuato una ricognizione, constatando che la nebbia stazionava 20 metri sotto il punto dove si trovava l’alpinista. Sceso in piazzola, con il peggiormento del tempo l’elicottero si è spostato ad Agordo, dove ha atteso un eventuale miglioramento fino alle due, quando, perdurando le condizioni negative, l’equipaggio è rientrato. Alle 3 c’è stato un piccolo miglioramento, anche in questo frangente però l’eliambulanza di Trento – prevista in avvicinamento in mezz’ora – non è partita per repentini mutamenti meteo. Alle prime luci, è atterrato a disposizione delle squadre l’elicottero dell’Air Service Center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, che ha atteso si aprisse un varco tra le nuvole persistenti per decollare. Alle 6.25 due soccorritori sono stati imbarcati e l’elicottero è salito all’altezza della cengia circolare, dove uno di loro è sceso ed è andato incontro al ragazzo, che stava bene sebbene fortemente scosso. Caricato a bordo, il ventitreenne è stato portato fino al campo base ai Piani di Pelsa e da lì accompagnato al Rifugio Vazzoler per essere riscaldato e rifocillato. L’elicottero è poi nuovamente volato verso la parete per cercare il ragazzo precipitato, G.D.C.B., 27 anni, di Cesano Maderno (MB). Scese ancora le nuvole, è stata necessaria una nuova rotazione per individuare il corpo senza vita, finito 180 metri più in basso in un canalino sotto l’arrivo delle doppie. Sbarcati 7 soccorritori, sono stati attrezzati gli ancoraggi per calarsi, ricomporre e imbarellare la salma. Il recupero è poi avvenuto con l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha provveduto a portare a valle anche i soccorritori. Dalle prime informazioni, usciti dalla Via Ratti ieri verso 21.30, sulla cengia circolare i due scalatori si sono spostati al piccolo canalino di 5-6 metri che porta alla partenza delle doppie. All’inizio di questo canalino c’era un chiodo con cordino, utilizzato da alcuni scaltori per scendere all’attacco delle doppie, che è uscito dalla fessura, non appena il ragazzo ha caricato il peso dopo essersi agganciato, facendolo precipitare nel vuoto.
LE RICERCHE DI FEDERICO LUGATO CONTINUANO DOMANI
VAL DI ZOLDO Continueranno oggi le ricerche di Federico Lugato, il trentanovenne milanese di cui non si hanno più notizie da giovedì, quando è uscito di casa per un giro nel Gruppo Tamer – San Sebastiano. Anche oggi oltre cento persone, compresi numerosi amici dell’escursionista scomparso, si sono distribuite lungo il sentiero ad anello che l’uomo aveva intenzione di percorrere giovedì. Sono state ampliate le zone di indagine e l’elicottero dell’Air Service Center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, ha a lungo sorvolato luoghi considerati primari. Dopo il posizionamento del cellulare segnalato dall’ultima cella agganciata, è arrivata la tracciabilità dei dati precedenti, che indicherebbero la Val Pramper, dove oggi si concentreranno le ricerche.
Sono proseguite pure con l’impiego di circa 50 soccorritori coordinati dall’unità di comando dei Vigili del Fuoco le ricerche in Valzoldana del 39enne veneziano, residente a Milano, di cui non si hanno notizie da giovedì scorso. L’uomo non è più rientrato a casa dopo essere partito per fare un’escursione. I Vigili del Fuoco presenti con squadre di personale permanente e volontari, nuclei cinofili dei comandi di Modena e Ferrara, hanno continuato la perlustrazione del territorio come dà indicazioni degli specialisti TAS (topografia applicata al soccorso) che hanno reticolato tutte le zone di ricerca. Verificati dirupi e forre. L’elicottero Drago 81 ha continuato le ricerche dall’alto verificando nuove ipotesi, dopo l’analisi delle celle telefoniche. Impegnati anche le squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza.
RICERCHE DI FEDERICO LUGATO: ATTIVATI ANCHE I VOLONTARI ANA CON LE SQUADRE CINOFILE
BELLUNO Continuano in Val di Zoldo le ricerche di Federico Lugato, l’escursionista milanese di cui non si hanno più notizie da giovedì. Nella giornata di sabato e ieri si sono uniti anche i volontari dell’Ana Belluno, contattati dalla Provincia su richiesta della Prefettura per accelerare e ampliare il campo di ricerca. «Si tratta di 65 persone, divise sulle due giornate, comprese le unità cinofile – spiega il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile -. I volontari stanno battendo diverse zone tra quelle segnalate come meta dell’escursione, nell’area del Gruppo Tamer-San Sebastiano. Gli sforzi sono tutti tesi a trovare più rapidamente possibile qualche traccia che possa agevolare le ricerche». Le operazioni continueranno per tutta la giornata. Nel caso in cui dovessero essere protratte anche domani, la Provincia e Ana Belluno predisporranno ulteriori turni. «Ringrazio i volontari per il grande impegno e la disponibilità che dimostrano sempre in queste occasioni – conclude il consigliere provinciale -. Purtroppo sono davvero tante le occasioni in cui ci rendiamo conto di quanto importanti siano per il nostro territorio e le nostre comunità. Il grazie va anche a tutti coloro che in queste giornate difficili si sono resi disponibili nelle ricerche».
IL MESSAGGIO DELLA MOGLIE DI FEDERICO
REGISTRATE 513 NUOVE POSITIVITA’ IN VENETO, CALANO I RICOVERI, 2 DECESSI
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
IL MESSAGGIO DI VICINANZA AL DOTTOR NICOLINI DALL’ORDINE DEI MEDICI-CHIRURGHI E ODONTOIATRI DI BELLUNO
BELLUNO Lettera dell’Ordine dei Medici – Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Belluno per appoggiare le dichiarazioni del dottor Nicolini nel video promosso dalla ULSS 1 Dolomiti per la vaccinazione dei più giovani.
L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Belluno esprime la totale condivisione del videomessaggio pubblicato dal dr. Nicolini nel sito della ULSS 1-Dolomiti sulla utilità e sicurezza della vaccinazione contro il virus SARS-COV2 in età pediatrica sopra i 12 anni. Il nostro Collega è un medico in prima fila nella lotta al COVID-19 nell’Ospedale di Belluno e da anni risulta punto di riferimento professionale e scientifico per le infezioni in età pediatrica in provincia. Esprimiamo altresì la nostra profonda indignazione per le volgarità e gli attacchi personali a lui rivolti in commenti pubblici e invitiamo la popolazione ad attenersi con piena fiducia a quanto suggerito dal dr. Nicolini circa la vaccinazione in età pediatrica. Siamo fermamente convinti che le affermazioni infondate da parte di persone male informate circa l’utilità e la sicurezza dei vaccini e le spregevoli posizioni di persone con presunte competenze in materia rappresentano un ostacolo da contrastare con la forza delle evidenze scientifiche e dei risultati della campagna vaccinale, affinché il maggior numero possibile di persone si vaccinino e migliaia e migliaia di vite continuino ad essere salvate
ATTACCHI A NICOLINI, D’INCÀ “SOLIDALE COL PEDIATRA, ATTACCHI IGNOBILI”
ROMA “Voglio esprimere la mia piena solidarietà a Giangiacomo Nicolini per i gravi attacchi ricevuti in seguito al suo messaggio a favore della vaccinazione contro il Covid: sono gesti gravi e intollerabili che nulla hanno a che fare con la libertà di opinione. Conosco Nicolini, lo stimo come pediatra e come persona impegnata nella propria professione e nella lotta che in questo lungo e difficile periodo ha portato avanti nei confronti del Coronavirus: un nemico che dobbiamo combattere proprio grazie alla vaccinazione, la vera arma per sconfiggerlo e per ritornare alla normalità che tutti attendiamo dopo tante sofferenze e sacrifici. Siamo in un momento cruciale per quanto riguarda la vaccinazione, entro settembre dobbiamo raggiungere la soglia dell’80% della popolazione vaccinata perché solo così riusciremo a mettere in sicurezza i fragili e a continuare a vivere senza le restrizioni che ci hanno fortemente limitato nei mesi passati. Il mio appello, quindi, è quello di vaccinarsi e soprattutto di fidarsi della scienza, evitando di dare ascolto a chi esprime idee e attacchi privi di fondamento. Il dottor Nicolini e tutto il personale medico e sanitario impegnato in questa battaglia non è solo: le istituzioni continueranno a sostenere il loro lavoro. Bisogna ringraziare chi si batte per la vaccinazione e per salvarci dal virus anziché lanciare ignobili insulti“. Lo dichiara in una nota Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento.
MONOCLONALI: ATTIVATO UN PERCORSO PER IL TRATTAMENTO PRECOCE
BELLUNO E’ stato attivato un percorso per potenziare e facilitare il trattamento dei pazienti covid positivi con gli anticorpi monoclonali. Nell’ambito del contenimento del contagio, il trattamento con anticorpi monoclonali ha dimostrato di ridurre il rischio di ospedalizzazione e la carica virale (e quindi il rischio di trasmissione), rivestendo un ruolo essenziale. I monoclonali sono anticorpi IgG1 che neutralizzano la proteina spike di SARS-CoV-2, impedendone il legame con il recettore ACE2, prevenendo così il successivo ingresso virale nelle cellule umane e di conseguenza la replicazione virale. In Ulss Dolomiti, la terapia contro il covid attraverso l’uso dei monoclonali ha preso avvio già in marzo, con risultati molto soddisfacenti. Ad oggi sono state somministrate dalla UOC di Malattie Infettive di Belluno oltre 50 dosi. Secondo le nuove indicazioni regionali, i monoclonali possono essere somministrati ai pazienti positivi sintomatici ad alto rischio. Fondamentale è la tempestività del trattamento. Per questo, già nell’attività di contact tracing, il Dipartimento di Prevenzione fornirà indicazioni circa il trattamento e i contatti delle Malattie Infettive di Belluno per la richiesta di somministrazione che sarà valutata dal team del reparto. I contatti delle malattie infettive a cui richiedere la somministrazione dei monoclonali sono: [email protected] La somministrazione avviene per via endovenosa della durata di circa un’ora con una successiva ora di monitoraggio, visto che il farmaco ad oggi non ha ancora ricevuto la autorizzazione definitiva da EMA. Il paziente terminata la somministrazione ed il monitoraggio può ritornare a domicilio per continuare l’isolamento fino alla negativizzazione del tampone ed alla ripresa delle normali attività. «I pazienti trattati ad oggi sono oltre 50. La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 70 e i 79 anni Dei pazienti trattati, solo una piccola minoranza ha avuto poi bisogno di ricovero, peraltro per sintomatologia lieve. I Mococlonali risultano molto più efficaci purché vengano somministrati entro i primi 3-5 giorni », spiega Renzo Scaggiante direttore delle Malattie Infettive.
IL 56° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DI MATTMARK
SEDICO «C’era fretta di completare questa diga. Qualcuno sapeva cosa stava succedendo. Dal mio paese, Sospirolo, eravamo in trenta. Tra di noi ha perso la vita Casal». «Ho fatto trent’anni di lavoro in Svizzera, di questi sei a Mattmark a costruire quella maledetta diga. Tutte le vittime di questa tragedia erano miei amici. Un’amicizia particolare quella che si costruisce nei cantieri. Per questo il dolore per la morte dei miei compagni è ancora forte. Inoltre noi operai per l’azienda non eravamo niente. Contava solo il guadagno». «Mio padre Angelo Bressan ha lavorato a Mattmark all’età di diciassette anni, assieme ad altri suoi due fratelli e a mio nonno. Fortunatamente tutti e quattro si sono salvati, perché in quel momento non erano presenti nel cantiere. Mio nonno però era ricoverato all’ospedale di Berna per un controllo e, quando venne a sapere della tragedia – pensando che i suoi figli fossero feriti – gli venne una paralisi permanente. Aveva solo cinquantadue anni. Questa catastrofe ha segnato tutta la nostra famiglia. Dall’inizio alla fine». Sono le testimonianze portate rispettivamente da Lovat, Da Deppo e Bressan. Superstiti e parenti che hanno subito in prima persona l’immane tragedia di Mattmark commemorata ieri mattina, nel 56° anniversario, a Mas di Sedico. Una commemorazione organizzata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo e dalla Famiglia ex emigranti “Monte Pizzocco”, con il patrocino dei Comuni di Cesiomaggiore, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Sedico e Sospirolo.
LA PRESENTAZIONE DEL LUNARIO DEL POI
VOLTAGO Si è svolta venerdì sera la serata dedicata alla presentazione del Lunario Del Poi. “Immagini, parole, musica ed emozioni in una sera d’estate” è il titolo dato a questa serata. Proiezioni di immagini – d’epoca e attuali – sulla parete della chiesa, due voci fuori campo e i brani live del quartetto strumentale “Banda del Cion” (fisarmonica, chitarra, flauto e mandolino) hanno fatto da sottofondo musicale. Alla serata anche il “Gruppo Folk del Pói”.
GABRIELE RIVA, CAPO BAL DEL GRUPPO FOLK LADIN DEL POI
IL GRUPPO FOLK LADIN DEL POI CON I SUOI BALLI
GIULIA FONTANIVE, 103 ANNI E IL SUO ORTO…L’ESPERIENZA PAGA E NEI PROSSIMI GIORNI IL RACCOLTO
CANALE D’AGORDO Nei mesi scorsi qualcuno sorrideva guardando l’orto già seminato, ma la 103enne Giulia Fontanive aveva ragione e nei prossimi giorni potrà consumare il raccolto prima degli altri.
(foto: John Francis Della Pietra)
DAL SITO DI RADIO PIU’ GLI AUGURI A NONNA GIULIA
OGGI CANALE D’AGORDO IN FESTA PER GIULIA LA RAGAZZA DEL 1918
LE PICCOLE IMPRESE PAGANO L’ENERGIA IL DOPPIO E IL GAS IL 178% IN PIÙ DELLE GRANDI. VENETO REGIONE PIU’ PENALIZZATA
Il nostro, purtroppo, non è un Paese a misura di piccole imprese. A ribadirlo ancora una volta è l’Ufficio studi della CGIA. Anche in merito alle tariffe di luce e gas, l’esito che emerge dal confronto con le grandi industrie è impietoso. Per quanto concerne l’energia elettrica, le nostre piccole aziende pagano mediamente 151,4 euro ogni 1.000 kWh consumati (Iva esclusa) contro i 77 euro ogni 1.000 kWh delle grandi, praticamente quasi il doppio (per la precisone il 96,6 per cento in più) (vedi Tab. 1). In riferimento al gas, invece, il divario è ancor più pesante. A fronte di un costo medio in capo alle piccole imprese di 59 euro ogni 1.000 kWh (Iva esclusa), alle grandi aziende viene applicata una tariffa media di 21,2 euro ogni 1.000 kWh. In buona sostanza, le prime pagano addirittura il 178 per cento in più delle seconde (vedi Tab. 2). In nessun altro paese dell’Area euro c’è un disallineamento delle tariffe energetiche così elevato tra queste due classi dimensionali. E il peso di tale disallineamento sul sistema produttivo nazionale risulta evidente se si considera che il 99,5 per cento circa delle aziende è di piccola dimensione (meno di 50 addetti) e dà lavoro, al netto del pubblico impiego, al 65 per cento degli italiani.
Il Veneto è tra le realtà più penalizzate
L’Ufficio studi della CGIA sottolinea che in un Paese di nani è lo spilungone a rappresentare l’eccezione. In Italia, invece, succede il contrario. Nonostante il 98 per cento delle nostre aziende abbia meno di 20 addetti, la legislazione è calibrata solo sulle grandi imprese.
L’energia, il fisco, il credito e la burocrazia dovrebbero agevolare la vita delle Pmi, invece sono la causa dell’angoscia che tantissimi padroncini vivono ogni giorno. Tali criticità sono sentite soprattutto nel Veneto; sia perché siamo la regione che ha il più alto numero di piccole imprese sia perchè abbiamo un’altissima vocazione all’export. Quest’ultima specificità, infatti, obbliga il nostro sistema produttivo a misurarsi ogni giorno con concorrenti stranieri che queste difficoltà non sanno nemmeno cosa siano. Anzi, per loro è normale che il proprio sistema Paese, soprattutto nelle fasi di difficoltà come queste, sia di appoggio e di sostegno alle aziende, cosa che, purtroppo, da noi non accade.
Bolletta elettrica più leggera per le grandi, tanto a pa
gare sono i piccoli
In merito alle tariffe dell’energia elettrica, ad aver aumentato lo storico differenziale tra piccole e grandi imprese ha contribuito l’entrata in vigore, dal primo gennaio 2018, della riforma degli energivori. L’effetto prodotto da questa novità legislativa, che prevede un costo agevolato dell’energia elettrica per le grandi industrie, di fatto ha azzerato a queste ultime la voce “Oneri e Imposte”, ridistribuendola a carico di tutte le altre categorie di imprese escluse dalle agevolazioni. Per quanto concerne il gas, invece, il divario tariffario è riconducibile al fatto che tutte le grandi imprese ricevono dai fornitori delle offerte personalizzate con un prezzo stabilito su misura e sulla base delle proprie necessità. Pertanto, in sede di trattativa, il peso dei consumi è determinante per “strappare” al fornitore una tariffa molto vantaggiosa. Possibilità che, ovviamente, alle piccole imprese è preclusa. Va altresì ricordato che nel mercato libero le offerte di prezzo possono interessare solo la componente energia; le altre voci di spesa – come le spese di trasporto, gli oneri di sistema, la gestione del contatore etc. – sono stabilite periodicamente dall’Autorità per l’Energia e sono uguali per tutti i fornitori.
Abbiamo le tariffe più care d’Europa, pesano le tasse
Focalizzando l’attenzione solo sulle piccole imprese, dal confronto con le omologhe realtà produttive europee, emerge che in Italia i costi energetici sono tra i più elevati. Tra tutti i paesi dell’Area euro, infatti, solo in Germania il costo della bolletta della luce è superiore al nostro del 16,7 per cento. Rispetto alla media europea, invece, i nostri piccoli imprenditori pagano mediamente il 12,1 per cento in più (vedi Tab. 3). Quando analizziamo il costo del gas, invece, tra i Paesi dell’Area euro le Pmi italiane sono al terzo posto (dopo Finlandia e Portogallo) per la tariffa più elevata. Se, come abbiamo riportato più sopra, quella mediamente applicata nel nostro Paese per ogni 1.000 kWh (Iva esclusa) consumati è pari a 59 euro, registriamo una variazione di prezzo rispetto alla media dei paesi che utilizzano la moneta unica del +15,5 per cento (vedi Tab. 4). Assieme all’andamento del costo della materia prima, la componente fiscale è l’altra voce che contribuisce in maniera determinante ad innalzare il costo delle tariffe. Per la bolletta elettrica, ad esempio, in Italia il 50 per cento del costo totale è riconducibile a tasse e oneri: la media dell’Area euro, invece, è del 48 per cento. Per il gas, invece, se nel nostro Paese l’incidenza percentuale della tassazione sul costo totale a carico delle piccole aziende è del 36 per cento, nell’Area euro si attesta attorno al 34 per cento.
IL DECIMO ED ULTIMO ITINERARIO DI LE VILLE NEL PAESAGGIO PREALPINO DELLA PROVINCIA
di Renato Bona
Decima e conclusiva tappa del “viaggio” che ha avuto quale meta “Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno” che è poi il titolo del libro-guida voluto dall’Amministrazione provinciale bellunese all’epoca presieduta da Oscar De Bona con assessora ai Beni culturali Nicoletta Comar (entrambi hanno firmato la presentazione). Il libro, purtroppo introvabile (in proposito si sono levate più voci affinché il presidente di Palazzo Piloni, oggi Roberto Padrin, già sensibilizzato in proposito, faccia il possibile per garantire una ristampa) è stato realizzato nel 1997 dalla Edizioni Charta Milano a cura di Paolo Conte con testi di Simonetta Chiovaro, su progetto grafico di Gabriele Nason, stampa di Leva spa di Sesto San Giovanni, referenze fotografiche del bellunese Mauro De Santi; in copertina immagine di villa Patt-De Manzoni di Sedico (foto di Mauro De Santi), retro di copertina con foto di Luciano Solero di Sappada: particolare di “Giochi di putti”, di Girolamo Pellegrini, palazzo Poli de Pol. E’ quella intitolata: “Belluno. L’Oltrardo ed una lunga deviazione verso il Cadore” che propone nella località La Vignetta la Villa Morassutti; a San Lorenzo la Villa Campana; al Belvedere di Belluno la Villa Vescovile; a Sala di Cusighe la Villa Miari, la villa Rudio, la Villa Doglioni; a Cusighe la Villa Butta; a Sargnano la Villa Sargnano; a Fiammoi la Villa Persicini; a Safforze la Villa Fulcis Montalbàn; a San Pietro di Cadore il Palazzo Poli-de Pol e la Villa Poli-de Pol. Si parte da Viale Europa dove, dando le spalle alla stazione, sono ben visibili la collina conosciuta come La Vignetta e nella via san Lorenzo la facciata di VILLA MORASSUTTI, XIX-XX secolo. L’ingresso è laterale, segnalato da un cancello con decorazioni floreali. Vi giungono due viali paralleli, uno carrabile, bordato di carpini, l’altro, pedonale. Altri elementi significativi: la meridiana, le scalette che salgono lateralmente, la ringhiera di ghisa. L’ampio spazio davanti alla facciata è sistemato con due terrazze di ghiaia; grandi le serre edificate sotto la monumentale scalinata. Nella stessa via, ecco VILLA CAMPANA di cui la Chiovaro scrive: “Caso esemplare di piccola villa che contiene ‘in miniatura’ una combinazione molto equilibrata di elementi appartenenti alla villa veneta fusi con alcune soluzioni locali mutuate dalle case rurali”. Manca, fatto insolito, la sala centrale. I corpi rustici sono addossati sul retro della costruzione e comprendono l’antica “bigatteria” il locale destinato all’allevamento dei bachi da seta”. Viene ricordato che nel 1755 il conte Matteo Campana, come conferma una lapide sulla facciata, provvide alla ricostruzione della chiesa di san Lorenzo, affidandone il progetto all’architetto bellunese Valentino Alpago Novello. Poco lontano, ecco la VILLA VESCOVILE AL BELVEDERE, inizio XVIII secolo, una delle poche della provincia di Belluno di cui si conosce il progettista: Alessandro Paolo Tremignon. Si tratta – ricorda Chiovaro – del “più grandioso esempio di residenza in campagna per il Bellunese nello scorcio del XVIII secolo”: è stata costruita tra il 1711-1714 come dimora estiva del vescovo di Belluno, Giovanni Francesco Bembo; conservava fino al chiudersi del secolo scorso un ricco ciclo di pitture di Sebastiano e Marco Ricci. Spostandoci nella via Cappellari e proseguendo verso Cavarzano a fine salita si punta su via Alpago per ammirare la grande VILLA GAGGIA LANTE, oggi adibita a casa di riposo per gli anziani. Si prosegue attraversando tutta Cavarzano per giungere a Cusighe e quindi a Sala dove vi sono VILLA SALA “con notevoli elementi decorativi in pietra che caratterizzano soprattutto il primo piano. Ci si sposta nella piazza e superata Pedeserva si sale in direzione di San Liberale e si intravede “isolata al termine di un grande prato e sopra un terrazzamento, la più recente costruzione signorile della zona: VILLA MIARI, fine XVIII secolo. La costruzione settecenttesca ha subito radicali rifacimenti mantenendo tuttavia inalterato il suo notevole valore ambientale. Tornando indietro si imbocca via Dassi per arrivare al piccolo spiazzo dominato dal cancello d’ingresso di VILLA RUDIO, XVIII-XIX secolo i cui “elementi classici sono composti in modo coerente: al piano rialzato infatti le colonne e i capitelli sono di ordine toscano con sovrapposta una trabeazione sulla quale si appoggia un secondo loggiato con colonne che sorreggono il timpano avente un occhio circolare al centro”. Arriviamo quindi nella via Santa Chiara per osservare VILLA DOGLIONI, XVIII secolo, costruzione piccola ma piuttosto alta con corpo principale affiancato da una sola ala rustica con un bel portico sostenuto da pilastri di pietra a bugne. Sotto grandi abeti che delimitano la proprietà si scorge la piccola cappella, attribuita a Clemente Doglioni, architetto e artista locale della seconda metà del Settecento. Ora si punta verso Sargnano e dopo la chiesa di Sant’Aronne (con affresco di Paris Bordon) si apre il lungo viale d’accesso a VILLA BUTTA, la più importante della zona, del XVIII secolo, opera dell’architetto Valentino Alpago Novello. Si imbocca quindi via Fiammoi e ai limiti dell’abitato si trova VILLA PERSICINI, XVII-XVIII secolo dove al piano terra si apre un ampio porticato ed al primo piano un luminoso loggiato. Tornati sulla strada principale si prosegue per Safforze giungendo alla VILLA FULCIS-MONTALBAN, prima metà del XVII secolo, la cui facciata del corpo principale si sviluppa su tre piani ed è leggermente sporgente rispetto ai due corpi laterali più bassi. Presenta un portico a cinque archi a tutto sesto che poggiano su doppie colonne di ordine toscano. Dal portico si accede all’interno e si entra nel vasto salone centrale; i vari ambienti laterali, tutti affacciati sia a sud che a nord, sono collegati tra loro da doppie porte; le due sale estreme conservano i caminetti posti tra le finestre. A questo punto, a quanti prevedano di visitare il Cadore, Simonetta Chiovaro suggerisce un prolungamento del percorso verso il paese di San Pietro di Cadore dove si trovano “due gioielli”: PALAZZO POLI-DE POL, XVII secolo, e l’omonima VILLA POLI-DE POL, XVIII secolo. E quindi ricorda che: “I nobili notai Poli erano già proprietari di un sontuoso palazzo cinquecentesco localizzato nella borgata Mare e demolito all’inizio del secolo. Il terreno in cui venne realizzato il nuovo edificio, tra il 1665 ed il 1667, era di proprietà della famiglia de Pol, i cui membri appartenevano allo stesso ceppo dei Poli. Proprio i de Pol in seguito subentrarono ai Poli nella proprietà degli immobili”. Quanto alla Villa “lo schema planimetrico all’interno è simile a quello del palazzo, ma con una maggiore complessità dovuta alla presenza di due corpi laterali…”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno”): dal Viale Europa veduta del complesso di villa Morassutti; i terrazzamenti, le scalinate e la grande facciata sud; la facciata sud di villa Campana; la cappella adiacente; il complesso di villa Vescovile al Belvedere; scorcio del corpo principale della stessa costruzione; il soffitto in travetti lignei decorarti ed un particolare dell’ingresso sud della “Vescovile”; villa Sala con la facciata come appare oggi; facciata sud di villa Miari; doppio colonnato per villa Miari; facciata sud di villa Doglioni; dal cancello d’ingresso, panoramica di villa Butta; la sala centrale al primo piano; veduta del complesso di villa Sargnano; la maestosa facciata sud di villa Fulcis-Montalban; dalla piazza di San Pietro di Cadore il palazzo Poli-de Pol; “Giochi di putti” di Girolamo Pellegrini all’interno del Palazzo; la facciata principale di villa Poli-de Pol.
CUGNISCION NOSTE VIJINANZE
COLLE SANTA LUCIA Istitut Ladin Cesa De Jan assieme al comune di Livinallongo del Col Di Lana organizzano delle gite alla scoperta delle vicinie di Fodom. I prossimi appuntamenti: Corte e Contrin il 2 settembre e Pieve e Salesei il 9 settembre. Il costo delle visite è di 15 euro per gli adulti e 7 per i bambini (pranzo non compreso). Si consiglia un abbigliamento da trekking. Info e prenotazioni al 3343346680
LA MOSTRA DI RENZO MIOLA A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Fino al 31 agosto, presso la Casa delle Regole di Canale D’Agordo, è visitabile la mostra di pittura paesaggistica di Renzo Miola. La mostra è aperta alle 10:30 alle 12:30, 16:30 – 18:30 e 20 – 22.
I 130 ANNI DEL CAI BELLUNO: GLI APPUNTAMENTI
BELLUNO Saranno 3 gli appuntamenti in programma nei prossimi giorni con il coro Cai di Belluno per celebrare i 130 anni dalla fondazione della sezione di Belluno. Il 5 settembre il coro Cai sarà al Rifugio Bianchet per una esibizione mentre l’11 settembre al Rifugio Settimo Alpini per la messa in ricordo dei caduti della montagna.
CAMMINATURALMENTE RITORNA CON 2 APPUNTAMENTI
BELLUNO Saranno due gli appuntamenti in programma per Camminaturalmente 2021 alla scoperta di itinierari naturalistici e ambientali con Anacleto Boranga. Il 4 settembre I NOSTRI ALBERI RACCONTANO con un percorso nei giardini di Piazza dei Martiri e Parco Bologna. L’11 settembre sarà la volta di IGNE E LE SUE STRADE LASTRICATE per scoprire chilometri di mulattiere che salgono il paese. Iscrizione obbligatoria a [email protected] o al numero 0437 948093 entro le 12:30 del venerdi che precede la camminata. Dovranno essere rispettate le norme anticovid, massimo 15 persone per itinerario.
RITORNA LA CICLINVALLE AGORDO-COL DI PRA IN VALLE DI SAN LUCANO
AGORDO 27^ edizione della CiclinValle pedalata di beneficienza pro Unicef. E’ in programma domenica 12 settembre con partenza alle 10 dalla località Valcozzena. Green pass o tampone negativo obbligatorio. In caso di maltempo la manifestazione sarà annullata. Iscrizioni 10 euro sabato 11 in piscina ad Agordo dalle 16 alle 19, domenica in località Valcozzena dalle 8.30 alle 9.30.
IERI ALLA RADIO
DUE MINUTI PER TE…CON DON GIORGIO LISE
“I MISTERI DI ALLEGHE DI SERGIO SAVIANE” ALLA RADIO CON L’ATTORE ROBERTO FAORO – IL PODCAST
IN VIVO VERSO 2020-21 ESTATE, RIASCOLTIAMOLI… DAL CASSETTO DEI RICORDI DI RADIO PIU’… LE PRIME SEI STAGIONI
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
L’Arte Povera Al Caffè Garibaldi di Agordo
OSPITI: Freydis ed Erik Caldart
L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.30 E ALLE 18. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
Precipitazioni: Al mattino assenti (0%), dal primo pomeriggio rischio di piovaschi o rovesci in aumento, fino a probabilità medio-alta fra il tardo pomeriggio e l’inizio della serata (50-70%). Non esclusi fenomeni temporaleschi, soprattutto sulle Prealpi bellunesi. Limite degli eventuali rovesci nevosi fra i 2500 e i 2600 m
Temperature: Minime in lieve aumento, massime senza grosse variazioni, su valori 2-3°C inferiori alla norma. Su Prealpi a 1500 m min 8°C, max 11°C; a 2000 m min 5°C, max 7°C. Su Dolomiti a 2000 m min 4°C, max 10°C; a 3000 m min -3°C, max 0°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati a regime di brezza, in quota deboli o moderati da nord-ovest, anche tesi sulle vette, specie nel verso sera, 10-25 km/h a 2000 m, 25-35 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Nella notte possibile qualche rovescio su Dolomiti meridionali e Prealpi (20-40%). In mattinata precipitazioni assenti (0%). Nel pomeriggio possibili rovesci (60%), anche temporaleschi su Prealpi bellunesi e trevigiane.
Temperature: Senza variazioni di rilievo. Su Prealpi a 1500 m min 10°C, max 13°C; a 2000 m min 6°C, max 9°C. Su Dolomiti a 2000 m min 4°C, max 11°C; a 3000 m min -2°C, max 0°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per brezze; in quota deboli o moderati da nord, a tratti tesi sulle cime, specie nel pomeriggio-sera, 10-20 km/h a 2000 m, 25-35 km/h a 3000 m.
QUALIFICAZIONE OLIMPICA: ITALIA KO ANCHE CON L’UNGHERIA
Tre partite, tre sconfitte. Un gol segnato, dieci subiti. I numeri, purtroppo, parlano chiaro, e certificano la fine del sogno olimpico per la nazionale italiana di hockey su ghiaccio che cade anche nell’ultimo match del torneo di qualificazione a Pechino 2022. Nonostante il predominio territoriale, gli azzurri si inchinano 2-1 ad un’Ungheria semplicemente più concreta sottoporta. Il ko lascia l’amaro in bocca all’Italia, che dopo essere andata in doppio svantaggio ha avuto la forza di rientrare in partita con un bel gol di Giovanni Morini, sfiorando il pareggio nel convulso finale.
TRE SCONFITTE PER LA NAZIONALE DI HOCKEY UNDER 18
Termina con tre sconfitte su altrettante partite la tournee della nazionale under 18 di hockey su ghiaccio in Ungheria. Partiti dall’Italia con una selezione particolarmente giovane e priva di alcuni dei suoi elementi di punta, gli azzurrini guidata in panchina da Giovanni Marchetti hanno incassato due nette sconfitte contro Slovacchia (9-2) e Ungheria (8-0) per poi concludere con un ultimo ko che lascia davvero l’amaro in bocca. Sabato mattina, infatti, l’Italia si è arresa per 4-5 alla Polonia al termine di un match in equilibrio per tutti i 60 minuti, nel corso dei quali la nazionale si è anche trovata due volte in vantaggio. Per la nazionale under 18 l’appuntamento clou della stagione saranno i Mondiali di Prima Divisione gruppo B in programma dal 25 aprile al 1° maggio 2022 ad Asiago. L’Italia, in quell’occasione, se la vedrà con i pari età di Ucraina, Austria, Ungheria, Slovenia e Polonia.
NAZIONALE DI HOCKEY FEMMINILE: UNA VITTORIA E UNA SCONFITTA CONTRO L’OLANDA
Si conclude con una sconfitta la trasferta della nazionale femminile di hockey su ghiaccio a Tillburg, in Olanda. Dopo essersi imposte 0-3 (reti di Gius, Roccella e Kaneppele) nel match disputato sabato, nel secondo scontro diretto le ragazze di coach Max Fedrizzi si sono arrese di misura alle padrone di casa. 3-2 il risultato finale, con la rete decisiva messa a segno nei minuti conclusivi in situazione di superiorità numerica. Poco prima, sul punteggio di parità, era stata l’Italia a fallire il colpo del ko non riuscendo a concretizzare tre power-play quasi consecutivi.
PRANDI E SIMENC VINCONO LA GRANFONDO DEL DRAGONE
BELLUNO Il Dragone di Belluno premia la grinta del lombardo Andrea Prandi, il campione di corsa in montagna under 23 (Coppa del mondo di categoria) che dopo un testa a tesa con il friulano Andrea Chiminello (Spezzotto) ha tagliato il traguardo della Granfondo del Dragone in solitaria dopo 3h45’55” alla media dei 31.34km/h staccando l’avversario di 1’02”. Terzo assoluto un altro Andrea, il bellunese Mazzucco (BIemme Garda) che aveva salutato la testa del gruppo a metà Valmorel. Gara in solitaria per Laura Simenc (Team De Rosa), l’extraterrestre slovena che ha dettato legge sulle avversarie fin dai primi km, creando un vantaggio in costante aumento. Ha attaccato l’ultima salita della Valmorel con un distacco di 20’ sulla seconda, Cinzia Maraldi (Faenza Team), alcuni problemi tecnici alla ruota l’hanno costretta ad uno stop forzato sullo sterrato di Ronce, salvata dal provvidenziale intervento dell’assistenza meccanica dell’organizzazione, è ripartita gestendo il vantaggio e chiudendo la gara dopo 4h17’10”. Seconda Maraldi a 16’29” e terza la bellunese Maria Cristina Moro che ha siglato così la doppietta sul podio per il team Biemme Garda.