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CHIUDE PONTE MAS, FINO AL 30 GIUGNO PER I LAVORI DI CONSOLIDAMENTO: Da lunedì al 30 giugno sarà chiuso sia alle macchine sia ai pedoni il collegamento principale tra i comuni di Sospirolo e Sedico. L’intera struttura subirà notevoli lavori di risistemazione. Un intervento urgente, specie in seguito ai danni subiti dalla piena del torrente durante Vaia.Verrà allargata la sede stradale, sul lato sud è programmata l’installazione della passerella pedonale. Dell’attuale ponte resterà solo la struttura portante. Percorso alternativo: da Ponte Mas a Vignole in Comune di Sedico.
FREGONA DI CANALE D’AGORDO E’ SENZA ENERGIA ELETTRICA DA IERI SERA ALLE 23
“Ieri sera verso le 23 è andata via la luce…ho chiamato e sono intervenuti i tecnici, a mezzanotte e mezza hanno riparato (mi hanno detto che c’era un cavo allentato nella scatola) ma dopo 45 minuti è andata via di nuovo….ho lasciato stare ed ho chiamato 10 minuti fa (alle 6 del mattino ndr.) dovrebbero arrivare di nuovo i tecnici…..”
FLASH MOB DEI COMMERCIANTI DI BELLUNO IN PIAZZA MARTIRI: “STATO DOVE SEI?”
DA PIAZZA DEI MARTIRI A BELLUNO MORENO GIOLI
FLASH MOB DEI COMMERCIANTI DI BELLUNO IN PIAZZA MARTIRI: “STATO DOVE SEI?”
FASE 2, CALABRIA: DA DOMANI RIAPRONO BAR E RISTORANTI ALL’APERTO da domani in Calabria “è consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”. Lo prevede l’ordinanza adottata questa sera dal presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, per la fase 2 di ripartenza. Queste attività – specifica inoltre l’ordinanza – “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio’”.
• Si conferma il calo dei malati per coronavirus: sono complessivamente 104.657, 548 meno di ieri. In 24 ore, 323 morti. Su 100 tamponi solo 3,2 positivi: record; • Maturità, Azzolina conferma la data del 17 giugno, per gli studenti argomento a scelta; • Secondo uno studio della Regione Lombardia, il virus circolava già dal 26 gennaio nella regione.
IN VENETO GLI OSPEDALI RIAPRONO A VISITE E INTERVENTI. A BELLUNO PROTESTA DEI COMMERCIANTI ABBANDONATI DALLO STATO.
di Mirko Mezzacasa
Da lunedi il nuovo piano regionale per gli ospedali che riprendono la normale attività o quasi. Negli ospedali no covid porte aperte ai ricoveri e visite specialistiche ma con accessi selezionati e ridotti, misurazione della temperatura, tampone in pronto soccorso e solo successivamente il trasferimento nei reparti e ambulatori. Con l’inizio della fase 2 sarà fissato un tetto per malati e terapie intensive, una volta superato scatteranno di nuovo le chiusure, come dire che l’emergenza è tutt’altro che finita. Sono 11 i governatori delle Regione di centro destra che si sono rivolti al Presidente della Repubblica per chiedere di riaprire le attività dove la situazione epidemiologica risulti migliorata, ma dal Governo la minaccia “impugneremo le ordinanze”, ma intanto da domani in Calabria è consentita la ripresa di attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo con somministrazione all’aperto, in questo caso il Governo non ha impugnato proprio nulla. Ieri sera a Belluno in piazza Martiri sul Liston la protesta con flash mob (rispetto di distanze e dispositivi di protezione) dei commercianti della città, tutti con un cartello in mano “Stato dove sei?”. Lo Stato non risponderà ma dovrebbe iniziare a preoccuparsi perchè c’è un’altra febbre che sta salendo, che non è quella del covid19 ma del conflitto sociale, una polveriera pronta ad esplodere in tutto il Nord est. Un Governo incapace di trovare anche una minima intesa sul bonus perché il decreto di aprile non è stato approvato, forse la prossima settimana. La situazione in Veneto:casi positivi 17.868, attualmente positivi 8.253. Terapia intensiva 114. I decessi 44 per un totale di 1.452 dall’inizio dell’emergenza. Pazienti in area non critica 1237, dimessi 2.594. Da ieri sera è ricomparso il bollettino di Azienda Zero delle 17 precedentemente tolto, al San Martino di Belluno i pazienti ricoverati sono 40, in terapia intensiva 6, nell’ospedale di Comunità 19 e 27 ad Agordo. Il dato drammatico è sempre quello dei decessi, ieri altri 4 e tutti i pazienti erano ospiti delle case di riposo, dei quattro decessi due all’ospedale San Martino di Belluno. In provincia il numero dei contagiati in due giorni è salito da 1060 a 1084. La Finanza ieri è entrata negli uffici della Usl 1 Dolomiti. L’“inchiesta zero” sul Coronavirus in provincia è sul tavolo del procuratore Paolo Luca che ha delegato le Fiamme gialle di acquisire tutta la documentazione dal 21 febbraio ad oggi. Per tutta la giornata di ieri i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Belluno sono stati nel quartier generale della Usl in via Feltre, e nei due ospedali. Non ci sono indagati e non ci sono ancora ipotesi di reato contestate ma è in corso la verifica della gestione Covid. La Procura ricostruirà la linea del contagio e le misure adottate soprattutto nelle case di riposo per capire se ci siano state situazioni non chiare. Il contagio c’è stato e anche vasto, da capire se siano state rispettate le linee guida di ministero della Salute e Istituto superiore sanità.
AGGIORNAMENTO ULSS 1 DOLOMITI 29 APRILE 2020
IL DOCUMENTO SEGRETO ESISTE PER DAVVERO, MA LO SI SMONTA IN CINQUE MINUTI
L’INTERVENTO DI GIANPAOLO BOTTACIN IERI A RADIO PIU’
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA – REGIONE 29 APRILE 2020
DUE DECESSI NEGLI OSPEDALI BELLUNESI NELLE ULTIME ORE
MAPPA CONTAGI 29 APRILE, NUMERO CUMULATIVO QUINDI INCLUSI: RICOVERATI, DECEDUTI, GUARITI, DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA
TAIBON I dati che seguono non fanno riferimento a contagi attuali, ma per ogni Comune è in evidenza il dato cumulativo quindi sono inclusi ricoverati, deceduti e guariti per Comune di domicilio e non di residenza, ad esempio nel caso di Selva di Cadore 1 contagio dall’inizio dell’epidemia fa riferimento ad un caso di infezione di cittadino non residente nell’Agordino. Numero totale in provincia di Belluno al 29 aprile 1084, due giorni fa 27 aprile 1060. A Belluno il numero cumulativo sale da 88 a 91, Alpago rimane ad 86, Cortina sale da 97 a 98 Pedavena sale a 133 dal precedente 131.
NUMERO CUMULATIVO DA INIZIO EPIDEMIA 29.04.2020
BELLUNO 91 AGORDO 15 ALANO DI PIAVE 55 ALLEGHE 2 ALPAGO 86 ARSIE’ 6 AURONZO DI CADORE 2 BORCA DI CADORE 5 BORGO VALBELLUNA 169 CALALZO DI CADORE 8 CANALE D’AGORDO 1 CENCENIGHE AGORDINO 1 CESIOMAGGIORE 11 CHIES D’ALPAGO 8 CIBIANA DI CADORE 2 COLLE SANTA LUCIA 2 COMELICO SUPERIORE 3 CORTINA D’AMPEZZO 98 DANTA DI CADORE 1 DOMEGGE DI CADORE 6 FALCADE 1 FARRA D’ALPAGO 1 FELTRE 89 FONZASO 18 GOSALDO 3 LA VALLE AGORDINA 8 LAMON 45 LIMANA 7 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA 7 LONGARONE 2 LORENZAGO DI CADORE 4 LOZZO DI CADORE 12 PEDAVENA 133 PERAROLO DI CADORE 1 PIEVE DI CADORE 10 PONTE NELLE ALPI 19 QUERO VAS 16 RIVAMONTE AGORDINO 2 ROCCA PIETORE 9 SAN GREGORIO NELLE ALPI 1 SAN PIETRO DI CADORE 4 SAN TOMASO AGORDINO 1 SAN VITO DI CADORE 8 SANTA GIUSTINA 33 SANTO STEFANO DI CADORE 7 SEDICO 16 SELVA DI CADORE 1 SEREN DEL GRAPPA 10 SOSPIROLO 2 SOVERZENE 1 SOVRAMONTE 8 TAIBON AGORDINO 8 TAMBRE 8 VAL DI ZOLDO 3 VALLADA AGORDINA 1 VALLE DI CADORE 5 VIGO DI CADORE 2 VOLTAGO AGORDINO 5 ZOPPE’ DI CADORE 1
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Gira un audio su whatsapp imbarazzante sulla strategia presunta della Regione di aumentare il numero dei morti, chi lo ha diffuso ne risponderà, è un falso. Grazie ai sindaci che sostengono la Regione. Il pericolo della reinfezione c’è reale. RIvoluzione per gli ospedali dal 4 di maggio prima del ricovero obbligo di tampone
Il lockdown non esiste più non perchè c’è gente nei campi, ma macchine e furgoni sulle strade grazie ai codici Ateco e al silenzio assenso permettendo – e per me è bene – di lavorare, ma non si dia la colpa alla Regione, è il risultato del DPCM. Noi siamo stati responsabili e abbiamo firmato un’ordinanza sulla fiducia invocando il senso di responsabilità Mi colpisce che i ragazzi mi segnalano casi isolati di chi gira per le strade senza mascherina che non è un obbligo di leggi, ma una salvezza. Non è finito tutto dobbiamo convivere con il virus, possiamo affrontare l’apertura, come è possibile che la parrucchiera sia un problema e non lo sia la sala da gioco? Che non sia un problema l’afflusso sul pullman come lo è un paio di persone in negozio. Dobbiamo investire sulla messa in sicurezza del cittadino. Stiamo per fissare un numero oltre il quale non si può riaprire sarà legato al contagio e alle terapie intensive. Approvato il piano di riapertura degli ospedali con obbligo di portare la mascherina, gli ingressi saranno assolutamente diminuiti con precisi controlli. La filosofia è di mettere in sicurezza i cittadini, in primis i ricoverati. L’ospedale è un luogo dove viurs e batteri sono maggiormente presenti, meglio andarci solo per necessità. A trovare i parenti si va da soli, non funziona più come una volta è un luogo di cura e “sacro” e non si entra più in comitiva.
MANUELA LANZARIN
Approvato il documento in unità di crisi e c’è già la lettera per le aziende sanitarie. Da lunedi si torna alla “normalità” delle attività ospedaliere. Dal 13 marzo sospese le attività ospedaliere, mantenute solo emergenze-urgenze. Da lunedi l’ospedale rimane territorio da monitorare, gestire e organizzare con massima allerta. Alcuni cenni: accessi rivisti e limitati anche solo 2, presidiati da personale sanitario che deve appurare che chi entra non ha la febbre ed ha i dispositivi, guanti e mascherine chi non le ha le prenderà dal personale della Protezione Civile. Vengono rivisti gli spazi. visite solo su prenotazione e dilazionate ogni 15′ con possibilità che le persone arrivino solo con 1 accompagnatore, meglio se la persona arriva da sola. Prenotazioni telefoniche non agli sportelli. RICOVERI dal pronto soccorso percorsi separati. Prima di qualsiasi ricovero verrà fatto il tampone circa 1600 al giorno. Mentre la persona aspetta l’esito non va in reparto ma in spazi isolati fino all’esito dell’esame.INTERVENTI PROGRAMMATI La persona verrà chiamata il giorno prima per il tampone. Tutti quelli che entrano in ospedale per qualasisi intervento saranno tamponate per mettere in sicurezza persona e ospedale. PROGRAMMAZIONE visite specialistiche sospese, alcune sono state già programmate ora c’è un’attività di programmazione in corso. Stanno riprendendo e riprogrammando le prestazioni AMBULATORIALI ove possibile incentivate il più possibile le visite a distanza attraverso video chiamate e video conferenza.OSPEDALI COVID (come Belluno e Agordo…) avranno reparti covid per poi tornare gradualmente nella normalità.
DOMANDE
CHI STABILISCE L’URGENZA I medici di famiglia hanno tutte le notizie per capire l’evolversi delle patologie e la richiesta di esami specialistici. Dovranno programmare le attività.
RIPROGRAMMAZIONE Cercheremo di smaltire il prima possibile con i tempi previsti a seconda dei carichi di lavoro anche con orari extra
OSPEDALI COVID Ambulatori aperti già dalla prossima settimana
INCIDENTE STRADALE? Emergenza urgenza è chiaro che vanno trattate come tali con tutte le precauzioni senza attendere l’esito del tampone
ACCOMPAGNATORE? Spazi separati e sistemi protettivi non saranno fatti i tamponi.
TERAPIE INTENSIVE RIMANGONO 825? Nella nostra programmazione regionale approvata in consiglio regionale abbiamo oggi 450 posti letto di terapia intensiva più 45 del privato, 495 rimangono tali ma anche i posti letto aggiuntivi saranno mantenuti nell’eventualità ci sia il ritorno del virus. Saranno postazioni separate pronte all’uso.
C’E’ UN NUMERO CHE SE SI RAGGIUNGE SI TORNA INDIETRO E SI CHIUDE Certo c’è monitoriamo terapie intensive e ricoveri. Ad un ritorno importante scatta il piano di sospensione. Non abbiamo oggi un numero di regoliamo in base all’esperienza.
PER LE ANALISI DEL SANGUE PRENOTAZIONE? Ove possibile sempre meglio la prenotazione. Stiamo cercando di avere piccoli gruppi di persone prevedendo più punti e distanziamento.
LA REGIONE PUO’ INTERVENIRE PERCHE’ NON SI TROVANO I
GUANTI MONOUSO Possiamo solo chiedere a chi di dovere che li forniscano. Si puo’ comunque usare anche il gel è previsto come sostituto.
PRIMA DEL RICOVERO SI FA IL TAMPONE IN CASO DI PARTORIENTE? Ci sono percorsi separati e protocolli specifici da seguire per mettere in sicurezza donna bambini
VISITE PARENTI Ridotte al minimo in orari prestabiliti. Non si puo’ piu’ andare quando si vuole.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/256916732359373
IL DOCUMENTO DELLA REGIONE SUL RITORNO ALLA “NORMALITÀ” DEGLI OSPEDALI
VENEZIA Gli ospedali veneti, pur mantenendo attiva tutta l’organizzazione anti Covid, si riorganizzano per la riapertura delle attività sanitarie ordinarie, sospese nella fase più acuta dell’epidemia. Lo fanno sulla base di un articolato documento di linee d’indirizzo, che determinano modalità, percorsi e precauzioni per il riavvio delle attività di cura e diagnosi, condiviso e approvato dall’unità di crisi del Veneto e già inviato ai Dg. La ripartenza dei vari servizi avverrà a partire dal 4 maggio prossimo. Il documento, in 18 pagine, si compone di una premessa che inquadra la situazione epidemiologica, di un capitolo riservato ai destinatari, di uno che descrive lo scopo delle linee dettate, e di un ultimo, molto articolato, nel quale si entra nel particolare delle misure di prevenzione e compartimentazione per l’erogazione di una lunga serie di servizi, dagli interventi chirurgici in emergenza, in urgenza e programmati alle prestazioni ambulatoriali, dall’accesso delle persone con patologie oncoematologiche alla gestione della fase di follow up, dai pazienti in trattamento oncologico attivo ai percorsi nascita e per il paziente pediatrico, dall’attività del Cup a quella dei punti prelievo, per arrivare agli screening oncologici, che vengono riattivati.
IL DOCUMENTO
“DE COCCIO”: SONO 4 LE SANZIONI NELLA GIORNATA DI IERI
BELLUNO Solo 4 sanzioni in una giornata. Questo il riepilogo della Prefettura di Belluno in base ai controlli sul contenimento della diffusione Covid-19. 474 le persone controllate nella giornata di martedì, 11 le sanzioni nei primi due giorni della settimana. Controllate anche 1058 attività commerciali della provincia e nessun provvedimento a riguardo.
CI AVETE LASCIATI SOLI, COSTRETTI A COMPRARCI LE MASCHERINE
Riportiamo la lettera-denuncia sottoscritta da 32 operatori della casa di riposo di Trichiana.
Alla cortese attenzione
Comitato parenti Centro Servizi Anziani TrichianaLa frustrazione di questi giorni ci ha portato a decidere di scrivere una lettera per informare della nostra totale indignazione riguardo alle decisioni e alla modalità di gestione, da parte della direzione, della delicata situazione provocata da Covid-19.
Sin dai primi giorni di questa emergenza siamo rimasti sconcertati dal fatto che ovunque si iniziassero ad attuare misure restrittive, di contenzione e ad indossare mascherine mentre noi ne fossimo ancora sprovvisti e non ci venisse fornita alcuna indicazione in merito.
Ogni volta che abbiamo espresso le nostre preoccupazioni la risposta è sempre stata la stessa: i presidi di protezione al momento non servivano e si stavano attivando per reperire il materiale necessario che ci sarebbe stato fornito solo al momento del bisogno. Cosa un po’ tardiva, a nostro avviso, per una struttura socio-sanitaria che già avrebbe dovuto essere provvista di una minima scorta di presidi. Nel frattempo per andare a fare la spesa era già obbligatorio essere muniti di mascherina.
Vogliamo dare attenzione al fatto che i primi presidi (mascherine) sono stati acquistati da noi, di tasca propria, ed indossati di nostra spontanea volontà, non tanto per timore di venir contagiati, ma in quanto consapevoli che noi, avendo contatti con l’esterno della struttura, saremmo potuti essere possibile veicolo di contagio. Dapprima abbiamo incontrato una certa opposizione da parte della direzione, con la motivazione che questo comportamento potesse creare preoccupazione negli ospiti e venendo considerati come in preda ad una psicosi collettiva, dettata dalle notizie che circolavano su giornali e Tg.
Con la presente desideriamo informare che la nostra fiducia, più volte messa alla prova in questi anni, è stata per l’ennesima volta tradita, oltretutto mettendo a rischio la salute dei nostri ospiti, del personale e delle nostre famiglie. Anche ora, nei momenti più difficili, percepiamo la non comprensione da parte della dirigenza della reale portata del problema. C’è la sensazione che solo noi, che siamo in costante contatto con gli ospiti, abbiamo la reale concezione del disordine e dei problemi creati dalla dubbia gestione dell’emergenza. Ad oggi molte delle nostre preoccupazioni si sono concretizzate: molti di noi sono risultati positivi ai test o hanno sintomi, come molti dei nostri nonni della casa di riposo, e gli altri sono costretti a lavorare in condizioni estreme, vista la carenza di personale e la circolazione del virus nella struttura.
Non entriamo in merito a situazioni particolari, queste potranno essere indagate successivamente da chi ne avrà e se ce ne sarà la volontà. Siamo a completa disposizione di chi vorrà approfondire e sentire la nostra testimonianza. Ci sentiamo vicini ai parenti dei nostri ospiti che, impossibilitati ad entrare in struttura, sono preoccupati per i loro cari. Le emergenze accadono, a volte sono impreviste, ma, a nostro avviso, non stavolta. A volte non servono grandi studi ma solo un po’ di buon senso. Attivandosi e preparandosi per tempo molto si poteva evitare. Sono passati ormai due mesi dal primo caso Covid in Italia e un mese dai primi casi negli ospedali della nostra provincia. Il tempo c’era. Solo a inizio aprile ci è stata data la possibilità di utilizzare mascherine fornite dalla struttura, l’ordine di utilizzarle e la possibilità di fare i tamponi.
MEDICI DI ASSISTENZA PRIMARIA
BELLUNO La Ulss1 comunica che nell’ambito territoriale dei Comuni di Belluno, Limana, Ponte nelle Alpi e Soverzene verrà inserita da oggi la la dottoressa Giordana Barattin. Il nuovo medico di assistenza primaria eserciterà la propria attività presso lo studio medico della Medicina di Gruppo “BellunoUno” in via Caffi.
CORONAVIRUS, DEPUTATI VENETI FORZA ITALIA: ZAIA CHIEDA RISARCIMENTI ALLA CINA PER IL NOSTRO VENETO
VENEZIA La Regione Lombardia chiederà il conto dei danni alla Repubblica Popolare Cinese con risarcimento danni per almeno 20 miliardi. “Anche la nostra regione, il Veneto, sta scontando una perdita fortissima. Avremo un Pil in calo del 7%. Non solo artigiani, commercianti, professionisti, ma la stessa industria, che rappresenta il motore dell’economia italiana sarà quella che ne sconterà più conseguenze negative. Senza considerare il costo in termini di vite umane e i danni economici che la sola gestione sanitaria sta comportando. Basti pensare all’ingente numero di tamponi che ad oggi è stato necessario effettuare, quasi 320mila”. “Chiediamo al governatore Zaia di muoversi urgentemente per chiedere anche per la nostra gente un risarcimento di almeno 20 miliardi di euro alla Cina per le conseguenze della pandemia da Covid19. Assisteremo al crollo peggiore dopo la Seconda Guerra mondiale, causato dal comportamento incompetente e irresponsabile di un Paese che prima ha trasformato un virus in una pandemia mondiale, e oggi vorrebbe anche prendersi il merito di averci salvato, attraverso l’esportazione di tamponi e mascherine, nel tentativo di trasformare una sconfitta in una vittoria. E’ giusto che chi ha sbagliato paghi”.
LUXOTTICA: LA GESTIONE DELLO SMART WORKING NEL MESE DI MAGGIO
AGORDO Luxottica ha distribuito a tutti gli impiegati il vademecum su come comportarsi nel mese di maggio in base allo smart working (lavoro da casa). L’azienda, a causa della pandemia Covid-19, ha chiesto al Ministero del lavoro di avere accesso alla Cassa Integrazione per tutti i dipendenti del gruppo. Maestranze che possono essere chiamate al lavoro solo ed esclusivamente dai loro capi o dall’ufficio del personale e lavorare solo nei giorni stabiliti. A partire dal mese di maggio questa sarà la procedura per coloro che lavoreranno da casa: I capi di singoli dipartimenti faranno una pianificazione settimanale delle giornate di SW con l’obiettivo di comandare al lavoro solamente i dipendenti indispensabili per lo svolgimento delle attività essenziali e non differibili dell’azienda. Entro il giovedì della settimana precedente il capo invierà all’HR di riferimento la pianificazione della settimana successiva. Entro il venerdì della settimana precedente, al massimo il lunedì mattina, l’HR invierà la pianificazione al team dell’amministrazione del personale del plant di riferimento. Questa pianificazione verrà condivisa dal capo con tutto il team chiarendo che nelle giornate/mezze giornate di Cassa Integrazione non sarà possibile lavorare; Il singolo dipendente si occuperà di caricare settimanalmente a sistema la pianificazione utilizzando il giustificativo «Smart Working»(attivo su My Personal Desk da maggio 2020) che potrà essere utilizzato anche in modo tempestivo: caricamento e/o modifica fino al giorno stesso in cui si svolge lo Smart Working. L’amministrazione del personale controllerà nell’arco del mese e alla chiusura del mese stesso che la pianificazione del numero delle giornate/mezze giornate lavorate inserita dai singoli dipendenti corrisponda a quella concordata con i capi.
ANCORA A RANGHI RIDOTTI LA PROSSIMA SETTIMANA IN LUXOTTICA
AGORDO Si continua a lavorare a ranghi ridotti negli stabilimenti Luxottica italiani. Lo conferma il comunicato stampa congiunto di CGIL, CISL e UIL. Azienda e sindacati si sono incontrati per fare il punto della situazione come succede ogni settimana. Dopo l’esame della settimana sono stati ribaditi i programmi produttivi della settimana in corso. In particolare per tutti gli stabilirnenti di Agordo, Cencenighe, Sedico, Pederobba, Rovereto, Lauriano occhiali, Silvi Marina e Città Sant’Angelo, si conferma una percentuale di presenze indicativa media fra il 25% ed il 35% per le giornate che vanno da Lunedi 4 a Giovedi 7 Maggio, con aperture in parte scaglionate in alcuni reparti. in particolare del processo a monte (cd Grezzo) allo scopo di ribilanciare i carichi produttivi. Resta confermata anche la mancata attivazione la prossima settimana delle lenti sole a Lauriano. La logistica distributiva (Sedico) continuerà a lavorare sui livelli della settimana in corso. Sono, inoltre, previste le consuete attivita di manutenzione e messa in sicurezza degli impianti che verranno garantite in ogni sede. Le parti, infine, si danno fin d’ora appuntamento alla prossima settimana per verificare nuovamente i piani produttivi e le iniziative eventualmente da intraprendere anche alla luce delle indicazioni normative.
CASSA INTEGRAZIONE: DONAZZAN A TRIDICO, “IN VENETO LA MACCHINA ORGANIZZATIVA FUNZIONA, MA MANCANO I SOLDI”
VENEZIA “Pasquale Tridico prima di venire a parlare del Veneto in Veneto, del Veneto dovrebbe informarsi meglio, peraltro facilitato dal fatto che la Direzione veneta Inps funziona bene, ha ottimi dirigenti e grande spirito di collaborazione istituzionale. Con le sue affermazioni approssimative il presidente Tridico danneggia più la Direzione regionale dell’Inps che la Regione”. Così l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan commenta le dichiarazioni del presidente dell’Inps Tridico sulle difficoltà di erogazione degli ammortizzatori sociali e in particolare della cassa integrazione in deroga. “Leggendo i giornali di oggi la schizofrenìa di questo momento è palese – prosegue Donazzan – Da un lato ci sono una Regione e una Direzione regionale Inps, che rappresentano con i numeri l’efficacia di una macchina organizzativa, nonostante il peso di gestione di pratiche così alto -perché torno a ribadire che una situazione del genere non si era mai vista e temo che produrrà una crisi del mercato del lavoro molto lunga, difficile; e dall’altro c’è il presidente Tridico che, invece di scaricare presunte inefficienze sulle Regioni, dovrebbe pensare, unitamente al governo, a come trovare risorse che sono già esaurite”. Martedì è arrivato il secondo riparto delle risorse per le casse integrazione in deroga, che ammontano per il Veneto in ulteriori 170 milioni (per un totale complessivo di 309 milioni pervenuti sinora a fronte di un fabbisogno quantificabile per ora in 325 milioni). “Il governo e Tridico sappiano che queste risorse sono in esaurimento per i datori di lavoro che ne hanno fatto richiesta – ribadisce l’assessore del Veneto – e quindi attendiamo con tempestività che il governo faccia quell’annunciato ‘decreto aprile’ che ancora non abbiamo visto, nonostante il mese finisca domani”. Per l’assessore al lavoro del Veneto “questo atteggiamento di attacco alle Regioni, che non riguarda quindi solo il Veneto, sa tanto di ricerca di un capro espiatorio”. “I numeri aumenteranno – scandisce Donazzan – le risorse non ci sono, il governo impedisce di lavorare, ma non garantisce risorse sufficienti né alle imprese né ai lavoratori. Piuttosto che occuparsi di noi, Governo e Inps si occupino di questi problemi”.
CORONAVIRUS. LA GIUNTA PRESENTA IN COMMISSIONE IL PDL PER PROROGARE A VENETO SVILUPPO LA GESTIONE DEI FONDI REGIONALI NEL SOSTEGNO AL TESSUTO PRODUTTIVO
VENEZIA “Se non si interviene subito a fornire la necessaria liquidità alle nostre imprese, ai nostri artigiani e soprattutto alle piccole aziende, subiremo una drammatica desertificazione del tessuto portante dell’economia reale del nostro Veneto. Siamo di fronte a uno tsunami economico e non possiamo perdere tempo”. Questo il commento del vicepresidente Gianluca Forcolin, assessore al Bilancio, a conclusione della presentazione alla prima Commissione consiliare del progetto di legge proposto dalla Giunta Regionale a sostegno del tessuto produttivo veneto in cui si proroga eccezionalmente a Veneto Sviluppo (pur essendo prossima la scadenza della convenzione) la gestione dei finanziamenti, garanzie e contributi alle aziende, attingendo i fondi regionali per circa 200 milioni di euro. “Con il PDL già approvato dalla Giunta e ora all’esame del Consiglio regionale la Regione, intende procedere celermente e senza alcuna soluzione di continuità nella gestione di finanziamenti – sottolinea il Vicepresidente -. La portata innovativa del progetto, passato in Giunta in tempi rapidissimi, è quella di rivedere radicalmente le finalità dei fondi regionali messi a disposizione delle aziende venete, ossia disporre della indispensabile liquidità per sopravvivere alla crisi che si sta abbattendo sul tessuto economico del Veneto come conseguenza del Coronavirus”. “È gravissimo apprendere che l’INPS ha dovuto sospendere l’esame delle pratiche relative alle richieste del famoso contributo di 600 euro perché mancano le risorse statali – prosegue Forcolin -. Per i nostri commercianti, artigiani, piccoli imprenditori significa subire una doppia umiliazione: prima per loro si presenta solo un’elemosina governativa poi, alla fine, anche questa è fuffa. I nostri imprenditori pagano regolarmente le tasse e viene da chiedersi come vengono distribuite le risorse che derivano dal nostro residuo fiscale. Tramite i parlamentari veneti, chiederemo come sono stati destinati geograficamente questi miliardi di euro”.
FASE 2, UNIRE TUTELA DELLA SALUTE, CONTENIMENTO DEL CONTAGIO E FONDAMENTALE RILANCIO DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE
ROMA “Per l’entrata del Paese nella fase 2 è importante definire un percorso chiaro istituzionale e politico, regionale e nazionale, che unisca la necessità di massima tutela della salute pubblica, il contenimento del contagio, riducendolo fortemente, e il massimo supporto alle imprese. Esercizi commerciali, bar, negozi di prossimità, imprese manifatturiere, artigiane, turistico-ricettive, agricole hanno bisogno di avere tempi certi per la riapertura, sostegno economico che colmi i mesi persi. I lavoratori hanno bisogno di ricevere la cassa integrazione entro i primi giorni di maggio. Attendono da troppo tempo. Per l’economia dei piccoli Comuni e delle aree montane, non sono sopportabili tempi lunghi per le scelte e le decisioni che il Parlamento dovrà concertare e coordinare con il Governo, e con le Regioni, con un’attività dell’Aula alla quale Uncem fornirà proposte e istanze come fatto con i Ministri e i Parlamentari nelle ultime ore. Servono tempi certi sulle riaperture, anche dei rifugi alpini piuttosto che dei bar e dei ristoranti di Alpi e Appennini. Bene la possibilità di poter fare take-away. Nei piccoli Comuni sapremo certo evitare assembramenti. Anche rispetto all’uso dei sentieri e delle attività outdoor Uncem auspica aperture. Una cosa è certa: la montagna non deve essere ai margini dell’economia del Paese. E su questo assunto dobbiamo lavorare con le istituzioni, nazionali e regionali, nelle quali abbiamo fiducia e che devono però essere capaci di ascoltare le istanze dei Sindaci, degli Enti locali, di tutte le imprese dei territori”.
AGENTI BELLUNESI ALLO STREMO
BELLUNO Dodici Decreti, due Circolari ministeriali, due Ordinanze ministeriali, oltre a innumerevoli conferenze stampa e inopportuni interventi televisivi serali per non dire nulla anticipando DPCM incomprensibili. “Questo è quello che attualmente stiamo subendo come categoria degli Agenti di commercio e come cittadini – dichiara il presidente provinciale e regionale di Usarci Franco Roccon -. Davvero riprovevole che questa categoria che movimenta il 70% del Pil nazionale sia ancora ferma al palo, come tante altre, per un’ottusità dovuta agli aspetti burocratici di chi governa questo Paese. Lo chiamano il paese delle banane non a torto. Altri Paesi europei, colpiti da una pandemia senza precedenti, hanno risolto con il buon senso il vivere e il lavoro quotidiano, rispettando distanze, aprendo attività e sostenendo economicamente fin da subito il tessuto sociale ed economico. Questa che una Repubblica fondata sul lavoro, così recita l’art. 1 della Costituzione, nella realtà sta premiando con il reddito di cittadinanza e quello di sussistenza, categorie che dello Stato se ne fregano non versando il men che minimo contributo anzi, evadendo a più non posso!” La categoria è stremata dalla lunga inattività, preoccupata per le tasse e in continua attesa di nuovi chiarimenti dal Governo. Per chi si azzarda a mettersi in auto la trafila degli adempimenti e degli accorgimenti da rispettare è lunga e non c’è mai la certezza di non incappare in controlli. Oggi, per esercitare, un agente o rappresentante di commercio deve: Inoltrare puntuale comunicazione alla Prefettura, attendere la risposta o il silenzio assenso; Portare con se copia del Certificato Camerale (non più vecchio di tre mesi) dove si rilevi il codice ATECO; Portare copia del contratto di Agenzia con la propria mandante e il settore di operatività; Avere copia con gli estremi del cliente da visitare; Avere una mail di conferma dell’appuntamento dallo stesso cliente; Avere l’autocertificazione compilata per il tragitto dal luogo di residenza al primo cliente; Avere le altre autocertificazioni per il tragitto dal primo cliente al secondo e così via. “Ditemi voi se è normale un Paese dove per lavorare è necessario sottostare alle bizze e competenze di 450 persone appartenenti ad una taske force di cervelli (più o meno validi) che partorisce sgangherati Decreti a nastro, conferenze stampa auto incensanti, con indicazioni comportamentali spesso in contrasto tra loro e dove non viene indicata una strada per risollevare l’economia e il lavoro quotidiano di chi con fatica tenta, con le proprie tasse, di tenere in piedi, un Paese decotto – conclude Roccon – . Nello sconforto totale per essere governati da incompetenti, qualcuno sta valutando di aprire la propria partita iva in Lussemburgo come hanno fatto molti scafati imprenditori. Con buona pace del Paese più bello al mondo e dei suoi illuminati rappresentanti”.
IL PRESIDENTE REGIONALE E PROVINCIALE DI USARCI FRANCO ROCCON
APPELLO DEGLI ESERCENTI BELLUNESI. DE CARLO: “CONDIVIDO LA PROTESTA. COMUNI HANNO STRUMENTI LIMITATI, MA CI SONO SOLUZIONI A COSTO ZERO. IMPRESE NON SONO VACCHE DA MUNGERE, IL GOVERNO LE FACCIA LAVORARE”
ROMA “Ho ricevuto la lettera e condivido le preoccupazioni degli esercenti bellunesi, tanto da averle portate più volte in aula alla Camera. Il Governo deve smettere di trattare le imprese come vacche da mungere, e iniziare a far lavorare chi può farlo in sicurezza. I comuni hanno strumenti limitati, ma ci sono soluzioni anche a costo zero per intercettare queste problematiche”: Luca De Carlo, deputato e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia e Sindaco di Calalzo di Cadore, raccoglie così il grido di dolore dei gestori dei locali bellunesi. “Da sindaco, so benissimo che gli strumenti in mano alle amministrazioni sono limitati: uno di questi può essere lo slittamento delle scadenze delle tasse locali all’autunno, in attesa dell’arrivo di risorse statali che possano coprire le perdite registrate in questi mesi e magari azzerare questi tributi”, sottolinea De Carlo. “Un’altra soluzione, che adotteremo a Calalzo, è quella di intercettare le situazioni di necessità utilizzando tutti i fondi derivanti dallo sblocco dell’avanzo di amministrazione, ma sono possibili anche proposte a costo zero, come il raddoppio – temporaneo, fino a fine emergenza – delle superfici pubbliche utilizzate dai locali, così da poter garantire il distanziamento tra i clienti”. De Carlo rimarca come la questione sia politico-amministrativa, e tutto ruota intorno all’atteggiamento del Governo: “Io per primo ho sollevato in aula l’errore dell’utilizzo dei codici Ateco per le riaperture, chiedendo di far lavorare chi può farlo garantendo la sicurezza; ho sollevato anche un altro tema fondamentale: i gestori dei locali con questo sistema oggi si trovano a dover scegliere tra morire ora, con il locale chiuso dallo Stato, o morire lavorando tra qualche mese, quando dovranno passare da 60 a 20 coperti per far rispettare le distanze tra gli avventori. Ho poi citato alla Camera il documento con la richiesta dei sette sindaci dei capoluoghi veneti di avere più poteri per poter essere maggiormente efficaci sui territori”, ricorda De Carlo. “La questione vera è che questo governo deve far lavorare le imprese che possono farlo in sicurezza: le aziende, i locali, i professionisti, non sono vacche da mungere, ma preziosi presidi economici e sociali, risorse fondamentali per il territorio e per l’accoglienza turistica, gioiello della provincia bellunese e dell’intera nazione. I comuni possono fare qualcosa, ma è poco: servono risorse che, se non arrivano dallo Stato, ora non stanno entrando nelle casse comunali. Bisogna che l’esecutivo ascolti chi raccoglie quotidianamente i bisogni della gente: certo che se il governo ignora il Parlamento e gestisce un’epidemia a colpi di DPCM, circolari e FAQ, le possibilità di far sentire le ragioni dei cittadini sono ristrette”.
DONATORI DI SANGUE AGORDINI FANNO LA PROMOZIONE IN STREAMING
EVVIVA I POMPIERI DI CAPRILE
ALLEGHE Apprendiamo dalla pagina facebook dei pompieri di Caprile che il lavoro dei volontari in rosso non conosce pause, continuano infatti anche in questi giorni di emergenza le attività di sostegno alla popolazione per l’emergenza Coronavirus con la consegna di generi alimentari e mascherine. Sono inoltre periodici gli addestramenti a piccoli gruppi presso la caserma di Caprile, cercando di rispettare le distanze di sicurezza. Infine dai pompieri agordino un grazie “al gruppo fratelli d’Italia coordinamento provinciale di Belluno per la donazione di 25 mascherine al nostro distaccamento”
GELATO…QUANTO TI HO DESIDERATO
BELLUNO L’ Associazione Gelato Veneto ha accolto con grande favore l’ordinanza del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che consente dal 25 aprile la possibilità di vendere il gelato con la modalità d’asporto. Sia pur con le precise precauzioni di sicurezza per l’operatore e per i clienti imposte dall’emergenza sanitaria, la vendita d’asporto ha consentito in qualche modo di aumentare l’operatività delle gelaterie ed è stata molto gradita anche dai clienti che attraverso le prenotazioni sono arrivati numerosi a ritirare le vaschette di gelato. Prima di questo provvedimento, adottato anche da alcune altre Regioni ( Toscana, Abruzzo, Marche, Campania, Liguria) i decreti governativi di contenimento della pandemia Covid-19 prevedevano la sola consegna del gelato a domicilio. Una modalità, questa, non molto diffusa nelle gelaterie, che ha dato comunque risultati soddisfacenti ed ha consentito di mantenere i contatti con la clientela, confermando il grande apprezzamento delle famiglie per il gelato artigianale. Un prodotto che ha una storia ben radicata nel Veneto, molto conosciuto anche all’estero dove operano tanti gelatieri veneti, molti dei quali discendenti dei pionieri partiti dalle vallate bellunesi del Cadore e dello Zoldano già attorno alla metà del 1800.
AVVIATI I LAVORI DI RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE SULLA STATALE 51 “DI ALEMAGNA”
Anas ha riavviato, in seguito allo stop invernale, gli interventi di ripristino della pavimentazione sulla statale Anas 51 “di Alemagna” I lavori, finalizzati a migliorare il livello di servizio delle infrastrutture, interessano la statale 51 “di Alemagna” in tratti saltuari tra Conegliano (km 0), in provincia di Treviso, e Fadalto (km 24,400), in provincia di Belluno, per un valore complessivo di circa 300 mila euro. Per consentire l’esecuzione dei lavori è in vigore il senso unico alternato, che resterà attivo fino al 15 maggio. Le lavorazioni sono sospese durante i giorni festivi.
DAL 4 MAGGIO CHIUSA LA SILVO-PASTORALE RIF-DON- MALGA FRAMONT
AGORDO Il Sindaco di Agordo Roberto Chissalè, ha diramato un avviso che riguarda la strada silvo-pastorale Rif – Don – Malga Framont. La strada in questione sarà chiusa dal 4 maggio fino al 15 giugno e comunque fino a fine lavori. La chiusura al fine di garantire il proseguimento dei lavori di ripristino funzionalita’ e consolidamento versanti della strada. Si invita la cittadinanza a voler rispettare i contenuti del presente avviso, organizzando i propri spostamenti in rapporto all’andamento dei lavori e relativa segnaletica esposta dalla ditta esecutrice delle opere.L’interruzione della strada sarà sopra la località Don, si potrà arrivare fino allo spiazzo di Don.
ILLUMINAZIONE A LED A FELTRE
FELTRE Vanno ben al di là degli interventi di ripristino post-Vaia, nel cui ambito sono state programmate, le installazioni dei nuovi corpi illuminanti a LED portate a termine in questi giorni in alcune zone della città. I lavori hanno riguardato, in particolare, le zone di Prà del Moro e Prà del Vescovo, con la relativa area camper, il percorso pedonale della ex Manifattura, l’ultima parte di via Monte Grappa, (dall’incrocio antistante il bar Corrà al monumento ai caduti) e interesseranno nei prossimi giorni anche via Dante, sino alla congiunzione con la Culliada. La tecnologia a LED, come noto, consente la diffusione di un’illuminazione modulare e molto più efficiente, con conseguenti importanti risparmi anche sulla bolletta energetica. Gli interventi in corso in questi giorni sono stati finanziati, come detto, dalle risorse straordinarie erogate dal Commissario Regionale per i ripristini post-Vaia, ma consentiranno di dare alla città una dotazione oltre che più funzionale, certamente anche più attrattiva e gradevole sia per i cittadini che per i turisti, in particolare per alcune aree strategiche per l’offerta sportiva e non solo, come quelle di Prà del Moro e Prà del Vescovo.
L’ASSESSORE DEL COMUNE DI FELTRE ADIS ZATTA
PRESENTATO IL PAT IN CONSIGLIO COMUNALE A BELLUNO
BELLUNO In consiglio comunale è stato presentato il documento preliminare del PAT. “Questo strumento strategico mai come ora, viste le difficoltà del momento, assume una importanza fondamentale per la città di Belluno. La partecipazione pubblica è imprescindibile ma poco adeguata viste le scelte fatte dall’amministrazione, che ha deciso di garantirla con gli strumenti tecnologici vista l’emergenza Covid che al momento non consente di organizzare riunioni pubbliche. Si aspetti qualche settimana, quando si potranno riunire i cittadini. Entrando nel merito, da una prima veloce lettura ci sembra un documento molto superficiale e senza una visione strategica per il futuro. Sembra inoltre curiosa la fretta di portare a compimento l’adozione del PAT visto che il rinvio di qualche mese, chiesto ieri dalle opposizioni, non comporterebbe nessun problema. Quindi Vivaio Dolomiti, non appena le norme lo consentiranno, per il principio di sussidiarietà organizzerà riunioni pubbliche per spiegare e analizzare insieme ai cittadini e ai portatori di interesse questo documento. Lo scopo è creare un pacchetto di osservazioni puntuali da inserire all’interno di un piano che necessita di coraggio”
DILLO ALLA RADIO: LE CONSIDERAZIONI DI MANUEL RONCAT DA ARABBA
RADIO PIU’ Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Manuel Roncat, Presidente di Arabba Fodom Turismo
A pochi giorni dalla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Professor Giuseppe Conte, devo amaramente constatare l’enorme divario e scollamento dalla realtà tra la politica nazionale e le imprese turistico-ricettive e dei servizi. Imprese che ricordo, non sono delocalizzabili e non sono riconvertibili nella maggior parte dei casi. Un albergo che entra in difficoltà, non può essere riconvertito in residenziale, è destinato a fallire e chiudere, come un impianto a fune, uno spazio commerciale, un ristorante. Da un esecutivo che parla del Turismo come comparto trainante del PIL nazionale, attendevamo regole chiare, certezza degli adempimenti, garanzia di salvaguardia dei posti di lavoro. Le regole, per l’ennesima volta non sono arrivate, siamo stati ripagati con il solito slogan: “nessuno perderà il posto di lavoro” inventato e coniato da un dipendente pubblico, come una triste pubblicità che non incontra la risposta del mercato e non raccoglie l’attenzione delle masse e da un poco felice: “non arrabbiatevi” Nulla è più distruttivo, frustrante e difficile dell’incertezza, mentre attorno a noi, le imprese turistiche dei paesi europei riaprono, e le nostre destinazioni concorrenti creano dei corridoi turistici, l’Italia intera si trova in un limbo di incertezza, nel sonno istituzionale, nel pacato torpore delle rassicurazioni da social network. Assistiamo con tristezza alle azioni di paesi europei e contermini, volte a intercettare e veicolare a sé quote di mercato turistico che l’Italia sta perdendo, in un clima di totale pacatezza, che sembra cadere nella compiacenza, delle istituzioni italiane. Pur consapevoli della presenza del tristemente famoso COVID-19 è necessario capire che se non apriranno a brevissimo e con regole semplici le aziende chiuse, necessariamente, lentamente chiuderanno anche le imprese rimaste aperte. Se in un autobus da 40 mq possono trovare posto 15 persone, in un bar di 40 mq devono poter entrare 15 persone, altrimenti pretendo che il trasporto pubblico venga fermato oppure dotato di un autobus ogni persona. Mi preme ricordare che non l’Italia, ma le imprese e gli imprenditori italiani hanno attraversato una delle maggiori recessioni economiche del nostro secolo, quella del 2008, ne sono usciti in un clima istituzionale di totale austerità economica autoimposta dalla Commissione europea, oggi chiaro ai più. Solo grazie a resilienza e attitudine all’ospitalità degli imprenditori turistici, il nostro comparto è arrivato fino ad oggi. Ristoranti e bar, negozi e parrucchiere, panettieri e officine, allevatori e agricoltori delle nostre aree sono esempio di accoglienza fatta di amore per il proprio lavoro, non è possibile ospedalizzare con regolamentazioni improponibili una professione che nasce dal cuore, applicare regole ospedaliere a ristorazione e accoglienza significa togliere la marginalità di guadagno alle aziende e lasciare la certezza dei costi, delle tasse e delle imposte. Significa obbligare migliaia di famiglie a lavorare per pagare le spese vive e in molti casi condannare aziende all’inesorabile chiusura. Le partite iva turistiche, commerciali e dei servizi, con tutta la filiera di fornitori e produttori sono famiglie in carne ed ossa, fanno parte della nostra famiglia anche i nostri collaboratori per i quali pretendiamo certezze in quanto non hanno la forza, da soli, di far sentire la loro voce, se non a mezzo di sindacati che per troppi anni hanno visto gli imprenditori come aguzzini. Abbiamo bisogno di semplificazione, sburocratizzazione, regolamenti semplici, certezze nei regolamenti, regolamenti non interpretabili, questo è quello che non vogliamo sia più come prima. vogliamo la certezza che il rischio d’impresa non venga gravato anche il rischio COVID-19, non vogliamo che la responsabilità per questo rischio trasli dal governo agli imprenditori. È necessario ed urgente che le istituzioni con competenza turistica prendano una posizione forte a favore delle imprese del territorio e della lunga filiera prima che sia troppo tardi. Non abbiamo bisogno di tavoli istituzionali riservati a pochi, abbiamo bisogno di sostegno pubblico immediato, liquidità vera non sotto forma di ulteriori debiti, di vicinanza delle istituzioni e dialogo con l’ente pubblico. Se la politica nazionale, come fino ad oggi dimostrato, non è in grado di emanare provvedimenti semplici e comprensibili, potrebbe accantonare egoismi di partito, chiedendo al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, la ricetta del “come si fa”. Le imprese turistiche lanciano un ultimo grido: RI-FATE presto
Manuel Roncat Presidente Arabba Fodom Turismo
COVID 19 E INQUINAMENTO. ARPAV NEL PROGETTO NAZIONALE PULVIRUS CON ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’, ENEA E SISTEMA NAZIONALE DELLE AGENZIE
PADOVA E’ stato presentato oggi a Roma dal Sistema Nazionale delle Agenzie, Istituto Superiore di Sanità ed Enea il progetto PULVIRUS che indagherà sul legame fra inquinamento dell’aria e Covid 19. In prima linea dall’inizio dell’emergenza a fianco della Protezione civile regionale, l’Agenzia ambientale veneta entra nella task force nazionale. “Abbiamo fortemente promosso questa iniziativa, il dataset delle agenzie e le competenze del personale, chimici, biologi, fisici, tecnici, possono essere decisive per capire il legame fra inquinamento e Covid” afferma Luca Marchesi, direttore generale Arpav e aggiunge “Per questo abbiamo fortemente promosso un’iniziativa nazionale e siamo nella cabina di regia della task force Pulvirus composta da Istituto Superiore di Sanità, Enea e Sistema nazionale delle Agenzie, in cui c’è anche Ispra. Inoltre Arpav è già impegnata in due progetti di ricerca con università ed istituzioni venete che studieranno i dati delle nostre stazioni di monitoraggio”. Già prima della nascita della task force nazionale le Agenzie ambientali, riunite nel Sistema Nazionale delle Agenzie, hanno condiviso i dati delle stazioni di monitoraggio dell’aria che coprono capillarmente il territorio nazionale soprattutto nelle regioni maggiormente interessate alla pandemia. L’analisi preliminare dei dati durante il lockdown indica che i differenti inquinanti studiati non hanno avuto gli stessi andamenti. Infatti da fine febbraio si nota la diminuzione del biossido di azoto (NO2) maggiormente collegato al traffico veicolare mentre le polveri sottili sono state altalenanti perché influenzate dai fenomeni atmosferici; per fare un esempio, il periodo del lockdown è coinciso con la stagione primaverile maggiormente ventilata e quindi favorevole al miglioramento dell’aria.
TEMPESTA VAIA O COVID-19, IL VENETO NON SI FERMA
In provincia (Rocca Pietore, Vodo, Auronzo, etc.) e a Belluno, allentate le restrizioni per Coronavirus, sono ripresi a pieno ritmo gli interventi nelle aree colpite dal ciclone dell’ottobre 2018, predisposti dalla Regione Veneto. In ripristino anche il “Sentiero dei Papi Giovanni Paolo II° e Benedetto XVI°”
Dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria per Covid-19, sono ripresi da parte di Veneto Agricoltura gli interventi di ripristino nell’ampia area bellunese colpita dalla Tempesta Vaia. Nel cantiere di Rocca Pietore, epicentro del disastro, la squadra di operai forestali dell’Agenzia regionale è impegnata nella realizzazione di una serie di opere di sistemazione idraulico-forestale necessarie alla protezione di un territorio fortemente colpito. In tempi di emergenza per Coronavirus, la consueta dotazione di cantiere si arricchisce, ovviamente, anche dei presìdi per la sicurezza degli operai. Anche a Lorenzago di Cadore, località Parco dei Sogni, le squadre di operai di Veneto Agricoltura stanno realizzando – impiegando tecniche di ingegneria naturalistica – ben cinque distinte opere miste in legname e pietrame al fine di consolidare un percorso che rappresenta nell’immaginario collettivo il “Sentiero dei Papi Giovanni Paolo II° e Benedetto XVI°”. In Val Visdende, una delle aree più colpirte dalla Tempesta Vaia, la forza del vento aveva lasciato a terra oltre 350 mila mc di legname di Abete rosso. Una ferita profonda per una delle più belle valli delle Alpi. Oggi, mentre prosegue l’opera di recupero degli schianti e di messa in sicurezza del territorio. Un altro importante intervento realizzato dagli operai dell’Agenzia regionale ha riguardato la strada forestale della Val de Soccosta in Comune di Auronzo di Cadore. Tutti ricordano che gli eventi alluvionali della tempesta Vaia avevano colpito duro anche la città di Belluno. Alla confluenza del Rio Paletta sul Fiume Piave, il versante che lambisce le strutture sportive soprastanti era franato pericolosamente, tanto che la Regione Veneto, già dopo pochi mesi, aveva predisposto un progetto di ripristino affidato a Veneto Agricoltura. L’esecuzione degli interventi, per un importo complessivo di 50 mila euro, è consistita nella realizzazione di una scogliera di sostegno della sponda
TRA CELTI E PALEOVENETI: NEL 1990 CONVEGNO INTERNAZIONALE A MEL di Renato Bona
IERI ALLA RADIO
CORONAVIRUS: JACOPO DEL TEDESCO E L’OFFICINA DELLA CASA
di Claudio Fontanive
CORONAVIRUS: CLAUDIO DA ROIT ALTERNATIVE DOCTOR BIKE
di Claudio Fontanive
LA DANZA di Paola Lanciato
I DIARI DEL PESCE ROSSO
IN VIVO VERSO
COLLEZIONE COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO
LE ALTRE PUNTATE
AGORDINOMERON
AGORDINOMERON, IL TERRITORIO SI RACCONTA Da un’idea di Gianni Santomaso
IL MESSAGGIO DEI SACERDOTI SU RADIO PIU’
PROVINCIALE 20 DELLA VAL FIORENTINA, SELVA DI CADORE: DAL 14 FEBBRAIO AL 13 GIUGNO, CHIUSURA TOTALE TRA SOLATOR E IL CENTRO DEL PAESE ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI, DAL CHILOMETRO 4.850 AL CHILOMETRO 5.100. TRANSITO CONSENTITO AI LOCALI CON TEMPI DI ATTESA MASSIMI STIMATI IN 30 MINUTI IN LOCALITA’ SOLATOR DAL CHILOMETRO 4.400 AL CHILOMETRO 4.850
DALL’11 APRILE AL 01 MAGGIO IN LOCALITA’ LA MUDA DEVIAZIONE SU VIABILITA’ PROVVISORIA PER IL COMPLETAMENTO DEL NUOVO ATTRAVERSAMENTO IDRAULICO RIO VAL SCURE LUNGO LA REGIONALE 203 AGORDINA
SP346 SAN PELLEGRINO LOCALITA VALLADA DAL 14 AL 30 APRILE SENSO UNICO ALTERNATO CON SEMAFORO
SP347 DURAN E CEREDA (COMUNE DI VALLE DI CADORE TRA CIBIANA E INNESTO VENAS) DAL 16 AL 30 APRILE (FESTIVI E SABATI ESCLUSI) SENSO UNICO ALTERNATO CON MOVIERI. INTERRUZIONI MASSIMO 10 MINUTI.
SP641 PASSO FEDAIA DAL 27 APRILE AL 15 MAGGIO (SABATO E DOMENICA COMPRESI) SENSO UNICO ALTERNATO PER SOSTITUZIONE BARRIERE LATERALI DI SICUREZZA E CONSLIDAMENTO CIGLIO STRADALE
PROVINCIALE 3 VAL IMPERINA, LOCALITA’ CORDE MOLE VALESIN – TRA RIVAMONTE E GOSALDO – DAL 27 APRILE ALL’8 MAGGIO DALLE 8 ALLE 11.45 E DALLE 13.30 ALLE 17.30 TEMPORANEE INTERRUZIONI ALLA VIABILITA’ DURATA MASSIMA 30 MINUTI PER LAVORI TAGLIO ALBERIR
REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, LOCALITÀ POCOL INIZIO ABITATO CORTINA, DAL 4 MAGGIO AL 12 GIUGNO SEMAFORO PER TRATTI DI 250 METRI ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI
PROVINCIALE 347 DURAN CEREDA INNESTO VENAS FINO ALL’8 MAGGIO, FESTIVI E PREFESTIVI ESLCUSI, SEMAFORO E INTERRUZIONI FINO A 10 MINUTI
REGIONALE 203 AGORDINA FINO AL 15 GIUGNO IN LOCALITÀ LA MUDA DEVIAZIONE SU VIABILITÀ PROVVISORIA, PRUDENZA
PROVINCIALE 346 SAN PELLEGRINO DAL 4 AL 22 MAGGIO IN COMUNE DI CANALE D’AGORDO SENSO UNICO ALTERNATO ESCLUSI SABATO E DOMENICA
PROVINCIALE 12 PEDEMONTANA LOCALITÀ PONTE MAS, CHIUSURA TOTALE DI PONTE MAS DAL 4 MAGGIO AL 30 GIUGNO
STRADA REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, DAL KM 110,350 AL KM 112, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO ANCHE SABATO E FESTIVI DAL 30 APRILE AL 31 MAGGIO PER POSA ELETTRODOTTO INTERRATO
PROVINCIALE 563 DI SALESEI, DAL 4 MAGGIO AL 3 LUGLIO, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO IN LOCALITÀ DIGONERA PER MESSA IN SICUREZZA PIANO VIABILE, SABATO E FESTIVI INCLUSI
PROVINCIALE 251 DELLA VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA, TRA LE LOCALITÀ SOFFRANCO E MEZZOCANALE IN COMUNE DI LONGARONE, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO CON POSSIBILI BREVI INTERRUZIONI DI 10 MINUTI. SABATO E DOMENICA ESCLUSI
L’AGORDINA CALCIO RACCOGLIE DOCUMENTI PER UN LIBRO CHE CELEBRA IL CINQUANTESIMO DELLA SOCIETÀ
AGORDO È partita da qualche giorno la raccolta di materiale fotografico da parte dell’Agordina Calcio. La società del Presidente Cosmo Forcella compie prossimamente 50 anni di vita. Tante le storie da raccontare e tanto il materiale da raccogliere per celebrare al meglio questo traguardo. Intanto l’Agordina si è già mossa tramite i social. Infatti da pochi giorni è presente una pagina Facebook che si chiama “50esimo Agordina Calcio”. Gli utenti hanno già mandato delle foto e dei reperti storici che si possono già visualizzare su internet. Chi volesse contribuire alla realizzazione di questo progetto con foto, notizie o fatti può inviare il materiale all’indirizzo mail [email protected]
IL PRESIDENTE DELL’AGORDINA COSMO FORCELLA
IL RALLY BELLUNESE IN VERSIONE VIRTUALE
Precipitazioni: Al mattino assenti (0%), nel corso del pomeriggio probabilità in aumento fino a molto alta alla sera (90/100%), dapprima per rovesci sparsi, poi piogge via via più diffuse e moderate, anche a carattere di temporale alla sera, quando ci sarà l’apice della perturbabilità. Il limite neve scenderà dagli iniziali 2100/2200 m fino sui 1800/1900 m in serata, anche a quote più basse nelle valli dolomitiche più chiuse qualora l’intensità lo consentisse (localmente 1500/1600 m nel Cadore, in Val di Zoldo e nel medio Agordino).
Temperature: Minime in generale lieve diminuzione; massime stazionarie nelle valli e in leggera ripresa in quota. Sono previste punte di 15/17°C nei fondovalle prealpini e di 10/12°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 4°C max 8°C, a 2000 m min 2°C max 5°C. Su Dolomiti a 2000 m min 1°C max 4°C, a 3000 m min -5°C max -3°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile, con locali rinforzi per raffiche temporalesche; in quota moderati/tesi da sud-ovest, anche forti sulle vette dolomitiche più alte nel tardo pomeriggio, prima di scemare disponendosi da nord in serata, a 10/25 km/h a 2000 m e a 20/45 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Nottetempo probabilità alta (80/100%) per diffuse precipitazioni, a tratti moderate, nevose oltre i 1800/1900 m, localmente a quote più basse nelle valli dolomitiche più chiuse. Al mattino lunga pausa senza fenomeni, poi ripresa dell’instabilità con rovesci sparsi (50/70%), anche temporaleschi qualora le schiarite del mattino favorissero la convezione diurna. Lieve rialzo del limite neve. Tra giovedì e venerdì sono previsti cumuli di 20/30 mm, localmente 40/50 mm sulle Prealpi, con altrettanti cm di neve sopra i 2500 m.
Temperature: Minime in generale lieve diminuzione; massime senza variazioni di rilievo nelle valli ed in leggero aumento in quota. Su Prealpi a 1500 m min 3°C max 9°C, a 2000 m min 1°C max 6°C. Su Dolomiti a 2000 m min 0°C max 5°C, a 3000 m min -5°C max -2°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota moderati da sud-ovest al mattino e da nord-ovest alla sera, a tratti tesi sulle vette più alte, a 10/15 km/h a 2000 m e a 15/30 km/h a 3000 m.