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LA FOTO DEL GIORNO
CALALZO Rosalia anni 90 dice a casa si annoia e allora da una fresata.
Idolo!
VIABILITA’, AGGIORNAMENTO 29 DICEMBRE ORE 17
riapertura : – S.P. 641 “del Passo Fedaia” dalla progressiva km 18+200 (loc. Malga Ciapela) alla progressiva km 23+100 (loc. Sottoguda)
Permangono le chiusure PASSO PORDOI – PASSO FALZAREGO (lato Arabba) – S.P. 49 “di Misurina” – S.P. 638 “del Passo Giau” – S.P. 24 “Valparola” – S.P. 148 “Cadorna” – – S.P. 619 “di Vigo di Cadore” – S.P. 641 “del Passo Fedaia” dalla progressiva km 14+210 (loc. confine con Provincia di Trento)alla progressiva km 18+200 (loc. Malga Ciapela); – S.P. 2 “della Val del Mis” – S.P. 5 dir “di Lamosano” – S.P. 30 “Panoramica del Comelico” – S.P. 42 “della Cavallera” – S.P. 251 “della Val di Zoldo e Val Cellina” – S.P. 422 “dell’Alpago e del Cansiglio” dal km 10+300 al km 10+550 (loc. Ponte Maina);
LE INTERVISTE ESCLUSIVE DI FINE ANNO
RADIO PIU’ Il 31 dicembre alle 12:30 intervista di fine anno al Presidente dell’Unione Montana Agordina Michele Costa.
Il giorno di Capodanno, 1 gennaio, alle 12:30 ospite di Radio Piu’ il consigliere regionale, già sindaco di Selva di Cadore, Silvia Cestaro.
NEVE AL SUOLO, L’AGGIORNAMENTO DAL CENTRO VALANGHE DI ARABBA – 29 DICEMBRE 2020
LA BUONA NOTIZIA: CONGELATI GLI AUMENTI DELLE BOLLETTE IDRICHE (PER ORA)
BELLUNO L’anno prossimo non ci saranno aumenti delle bollette dell’acqua. Lo ha deciso ieri l’assemblea dei sindaci di Bim Gsp. I sindaci hanno approvato un piano triennale di investimenti da 57,6 milioni di euro. Una trentina di sindaci hanno chiesto di utilizzare la quota di dividendi di Ascotrade (1 milione e mezzo di euro all’anno) per annullare l’aumento. L’idea non ha trovato l’appoggio degli altri sindaci, ma alla fine si è raggiunto un accordo sul NON AUMENTO con 34 voti favorevoli, un contrario e 14 astenuti.
ASSEMBLEA GSP, IL PIANO INDUSTRIALE, CLICCA E SCARICA L’INTERO DOCUMENTO
29_12_2020_assemblea_gsp_piano_industriale_2021_2023-3
IN VIGORE L’AUTOCERTIFICAZIONE FINO AL 6 GENNAIO
SCARICALA QUI
I giorni arancioni 29,30 dicembre e 4 gennaio. Ma cosa è possibile fare durante le giornate arancioni? La guida.
In questi giorni rimane valido il coprifuoco dalle 22 alle 5. Vietati gli spostamenti fuori regione, concesso spostarsi tra piccoli comuni, ma non è possibile raggiungere Capoluoghi di Provincia, salvo comprovati motivi di lavoro o salute. Per spostarsi fuori dal proprio Comune è sempre necessaria l’autocertificazione. Chiusi centri commerciali, bar, ristoranti e negozi non di prima necessità. Asporto (fino alle 22) e consegne a domicilio (senza limiti) sono consentit. Per bar e ristoranti attività d’asporto consentita dalle 5 del mattino fino alle 22. Possibile la consegna a domicilio senza alcuna restrizione e seconde case Lo spostamento per rientrare nel proprio domicilio o nel paese in cui si ha la residenza è sempre consentito.
L’EPIDEMIA NELL’AGORDINO, I SINDACI CHE INFORMANO
AGORDO 157 positivi (-5) 78 in isolamento (-10) LA VALLE positivi 45 (-5) isolamento 40 (-10) RIVAMONTE positivi 12 isolamento 12 TAIBON 152 positivi dal 23 dicembre -20) 53 isolati (dal 23 dicembre -9) GOSALDO 14 positivi 7 isolamento. VOLTAGO NON PERVENUTO CENCENIGHE 49 positivi (dal 22 dicembre -15, 27 in quarantena (dal 22 dicembre +1) SAN TOMASO positivi 15 (come martedi scorso) isolamento 25 (+4 rispetto a martedi) VALLADA 18 positivi (-2) 22 in isolamento (-1) CANALE D’AGORDO positivi 53 isolamento 25 FALCADE positivi 92 (+4 da lunedi) isolamento 91 (-24 da lunedi) ALLEGHE 41 positivi (da sabato +2, 56 in isolamento (da sabato -6) ROCCA PIETORE positivi 27 (+ 3 da sabato) isolamento 21 (-7 rispetto a sabato) LIVINALLONGO positivi 3 (+3) isolamento 6 (+2) COLLE SANTA LUCIA NON PERVENUTO e SELVA DI CADORE NON PERVENUTO
*Selva di Cadore e Voltago comuni Commissariati, nessuna notizia dal Municipio.
L’Ulss1 assume 103 infermieri, molti destinati alle case di riposo dove è scoppiato il caso vaccini, ospiti e personale saranno infatti i primi ad essere vaccinati per i sindacati protestano per mancanza di chiarezza su consenso e formazione. Ieri in Veneto un altro record. 191 morti. L’assessore Manuela Lanzarin ha presentato l’accordo con i farmacisti, potranno fare i test rapidi senza ricetta medica al costo di 26 euro. Gli industriali hanno confermato che sono favorevoli al vaccino, anzi concordano sulla obbligatorietà per i lavoratori, soprattutto per il personale viaggiante quindi delle aziende esportatrici. Impianti di risalita chiusi fino a febbraio, gli addetti ai lavori continuano a lavorare per anticipare l’inizio stagione prima possibile.
ELVI 44 ANNI, LA VITTIMA PIU’ GIOVANE IN PROVINCIA NELLA GIORNATA CARATTERIZZATA DA ALTRI 3 DECESSI
BELLUNO Nelle ultime 24 ore sono decedute quattro persone covid positive: un uomo di 44 anni ricoverato in Rianimazione a Belluno; un uomo di 86 anni ricoverato in Pneumologia a Belluno, una donna di 87 anni ricoverata in Malattie Infettive e una donna di 77 anni ricoverata in pneumologia a Belluno. In Ulss 1 Dolomiti si sono registrate 142 nuove positività al Covid nell’ultima giornata.
Elvi Viel aveva 44 anni, originario di Longarone e residente a Ponte nelle Alpi godeva di grande stima nel mondo degli scout. Lascia la moglie Lisa Scapol, medico di base a Ponte nelle Alpi. In Val Zoldana è morto Giovanni De Rocco, 86 anni, per molti anni amministratore in Comune, ex sindaco e gelatiere in valle conosciuto come lo “zio Nan”, era ricoverato nel reparto di pneumologia.
Ricoveri
(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate negli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono:
Area NON CRITICA | Terapia Intensiva | |
Ospedale di Belluno | 60 | 6 |
Ospedale di Feltre
Ospedale di Agordo |
52
13 |
6 |
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate in Ospedale di Comunità sono:
pazienti attualmente positivi | |
Ospedale di Comunità ALANO | 6 |
Ospedale di Comunità AURONZO
Ospedale di Comunità di BELLUNO |
3,4 |
Ospedale di Comunità di FELTRE | 14 |
GIORNATA DI TERREMOTI. DUE SCOSSE IN CROAZIA, TRE NEL VERONESE
RADIO PIU Scosse di terremoto in Croazia, alle 12:19 con magnitudo 6.3 e alle 13.34, meno forte della precedente 4.5 della scala Richter. Tre terremoti sono stati avvertiti a Salizzole nel veronese, le scosse di terremoto: la prima di magnitudo 3.4 registrato alle 14.02, la successiva ad una profondità doppia (19 km) alle 14.44 di magnitudo 2.8 e la terza alle 15:36, la più forte, di magnitudo 4.4
TERREMOTI NEL VERONESE E IN CROAZIA. BOTTACIN, “ALLERTATI SU TUTTI I FRONTI. DA VERONA NO SEGNALAZIONI DI DANNI. NESSUNA PREOCCUPAZIONE DA CENTRALE NUCLEARE DI KRSKO MA APRAV MONITORA UGUALMENTE”
VENEZIA “Stiamo monitorando costantemente la situazione. Al momento le scosse di terremoto che hanno interessato la provincia di Verona sono state tre. Sono personalmente in costante contatto con il prof. Casagli presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, con il quale la Regione è convenzionata per il monitoraggio e con il Direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco. Confermo che per ora non ci sono giunte segnalazioni di danni”. Così l’Assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, fa il punto della situazione a seguito dell’evento sismico che ha interessato un’area della provincia di Verona. “Il sistema di Protezione Civile del Veneto – assicura Bottacin – rimane preallertato con tutti i suoi volontari per qualsiasi evenienza”. L’Assessore veneto sta anche seguendo l’evolversi della situazione dopo il terremoto che ha colpito la Croazia. “Contrariamente a quanto appariva nei primi momenti – riferisce Bottacin – sembra che non sia necessaria l’attivazione della missione internazionale di supporto. Ho sentito il Capo della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli e gli ho ribadito la nostra totale disponibilità a intervenire anche per attività “usar” di ricerca di persone sepolte sotto le macerie. Tramite Arpav – informa Bottacin – stiamo anche precauzionalmente ponendo la massima attenzione alla rilevazione di eventuale radioattività, al momento assente, in relazione alla centrale nucleare di Krsko. Abbiamo contattato anche l’Isin (terminale italiano delle rete dell’Agenzia per l’Energia Atomica), che è in contatto con la Autorità di Sicurezza Nucleare della Slovenia per Krsko. Anche da questa autorevole fonte si escludono rilasci di sostanze radioattive”.
BOTTACIN IERI DALLA CONFERENZA STAMPA DI VENEZIA
E’ MORTO DON VINICIO MARCON, NATO A GOSALDO
ne da notizia Il sito ufficiale della Diocesi http://www.chiesabellunofeltre.it
Era stato ricoverato nell’ospedale di Feltre verso la metà di dicembre, non senza preoccupazione per gli evidenti sintomi della malattia. Poi molti tra i confratelli e gli amici, tra i giovani e i parrocchiani di Cesiomaggiore e Soranzen avevano tirato un respiro di sollievo, quando dall’ospedale erano arrivati i suoi messaggi, in cui diceva di stare un po’ meglio. Invece nella serata di oggi, martedì 29 dicembre, è giunta la notizia che don Vinicio Marcon si è spento.
Aveva 79 anni. Era nato ai Spagnoi, piccola frazione di Gosaldo, il 7 marzo 1941, quinto figlio di Giuseppe Maria. Aveva frequentato gli studi umanistici e teologici nel Seminario Gregoriano di Belluno. Venne ordinato presbitero in Cattedrale a Belluno il 31 maggio 1969. Dal luglio 1969 al 26 settembre 1971 era stato vicario cooperatore a Livinallongo. Poi divenne parroco di Laste fino al giugno 1981. Passò quindi a Vallada Agordina, di cui fu parroco fino al 19 settembre 1993, quando il vescovo Ducoli lo volle al suo fianco come segretario. Tornato in diocesi, si inserì nella vita delle parrocchie di Soranzen e Cesiomaggiore, al fianco del parroco don Andrea Piccolin
AUTOCISTERNA GPL FUORI STRADA, IL GRANDE LAVORO DEI VIGILI DEL FUOCO
SEDICO Sono terminate nel primo pomeriggio di ieri le operazioni di recupero della cisterna di GPL da parte dei Vigili Del Fuoco finita fuori strada in Via Sommacal a Sedico poco dopo le 17 di lunedi: nessuna persona è rimasta ferita. Dopo il travaso del gas su un’altra cisterna, da parte della ditta proprietaria, si è provveduto al recupero del camion utilizzando una pala meccanica del comando di Belluno.
IL VIDEO DELL’INTERVENTO
LE FOTO
Oltre 60 gli interventi dei vigili del fuoco nella provincia di Belluno per le abbondanti nevicate che hanno interessato la provincia. Principalmente operazioni di soccorso per taglio piante pericolose, rimozione rami e ostacoli e recupero mezzi finiti fuori strada, rimozione neve da edifici.
DILLO A RADIO PIU… E A TURBAI DI GOSALDO?
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Roberto Griggio
GOSALDO Ho una casa a Gosaldo, esattamente nella piccola frazione di TURBAI, sotto le Feste. Dai primi di dicembre, dopo la grande pioggia, la nostra strada è franata all’altezza del ponte sul torrente Rognola. Li, anni fa fecero passare una condotta per la mini centrale elettrica che si trova sotto Rozze, devastando boschi e strade . Stesero un manto di asfalto, ma dopo le prime piogge, si videro immediatamente i danni segnalati al comune ma che mai vennero valutati, anzi soluzioni sempre rimandate. Vaia mise in crisi vari passaggi, tra cui proprio il ponte sul Rognola, e circa una cinquantina di metri successivi. Gli interventi per farci transitare furono quelli di allargare la carreggiata erodendo parte del costone che fiancheggia la strada, senza creare sfoghi o ripristinare i vecchi canali di scolo. Nonostante i vari solleciti, i richiami alla pericolosità, nessun lavoro è stato avviato. Quest’estate ci hanno sospeso il servizio di raccolta della differenziata, perchè la strada era ritenuta troppo pericolosa al transito dei mezzi. Ora la situazione è ben più che grave. E’ vero che l’area non è abitata specialmente in inverno. Io personalmente frequento la casa con una certa assiduità, almeno due-tre volte al mese, sia di inverno che d’estate, ma a questo punto, le case a valle del ponte sono irraggiungibili. Ci sono due residenti che in inverno si spostano comunque in altre zone. Manca anche l’acqua, a seguito della rottura del tubo di portata. Scrivo perché ho visto gli articoli sulle frazioni di Ren e Coltamai e sui loro abitanti, a cui mi unisco con tutto l’affetto e la compassione che posso. Sarebbe opportuno però, che l’opinione pubblica sapesse che anche altre zone sono in grave difficoltà, augurandomi anche che la nuova amministrazione comunale si sensibilizzi, finalmente, al problema che da anni ed anni abbiamo cercato di risolvere con la precedente amministrazione.
L’OPINIONE
Dalla Lega Nord di Belluno (Paolo Luciani segretario e Luciano Da Pian capogruppo) circa i recenti eventi nevosi ed il “Piano Neve” comunale.
BELLUNO I recenti fenomeni nevosi delle scorse ore, sicuramente copiosi ed abbondanti, mettono oggi in luce alcune difficoltà circa l’attuazione del “Piano Neve 2019-2020” reso noto a mezzo stampa e in forma digitale da parte dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Jacopo Massaro. Non è intenzione della Lega – Salvini Premier cittadina cavalcare la polemica del malcontento quanto porre, nella sede opportuna, la critica costruttiva che si presuppone esserci alla base del dibattito politico a tutti i livelli. Per questo motivo in occasione del Consiglio Comunale imminente il nostro gruppo presenterà un’interrogazione a risposta scritta e orale circa questa tematica per capire cosa sia mancato alla macchina comunale, dove questa abbia sbagliato e soprattutto dove, in una situazione simile a quella vissuta nelle scorse ore, si possa porre rimedio per il benessere dei nostri concittadini a cui la politica ed il Sindaco con la sua Giunta sono chiamati a rispondere. Se infatti da un lato manca la celerità e l’operatività di questo “piano neve” nell’ambito del territorio comunale d’altro canto sarebbe opportuno che la cittadinanza fosse maggiormente resa partecipe nello stesso, specie alla luce delle previsioni metereologiche che già giorni prima confermavano le forti nevicate. Inoltre, sarà necessario riflettere sul futuro, se è infatti vero che siamo solo a metà dell’inverso potremmo dire con certezza che fenomeni nevosi di queste dimensioni potrebbero sorprenderci nuovamente nei prossimi mesi del 2021 e pertanto sarà utile capire cosa il Comune di Belluno e la sua Giunta intendano fare per far fronte a nuovi fenomeni di questo tipo, primo su tutti l’aggiornamento dello stesso piano e la valutazione, quanto più utile, di valutare una più rapida e sbrigativa gestione del fenomeno. Questo perché va considerato che certe zone della città, specie il centro storico piuttosto che le frazioni più isolate, sono oggi abitate da una popolazione per lo più anziana la quale deve essere aiutata dal Comune in queste situazioni di carattere emergenziale.
OLTRE 600 INTERVENTI DELLA POLIZIA PROVINCIALE, MONITORAGGI CONTINUI DELLA FAUNA SELVATICA E ATTIVITÀ D’INDAGINE PER PREVENIRE E REPRIMERE GLI ILLECITI LEGATI ALL’ATTIVITÀ VENATORIA. IL RESOCONTO 2020 DELLA PROVINCIA
BRACCONIERI, SEMPRE. Fermato con un camoscio nello zaino, trovato in possesso di un altro camoscio, già macellato, oltre 500 persone controllate, nel 2020 sono stati 39 i verbali amministrativi, e 11 le persone deferite all’autorità giudiziaria, un 45enne alpagoto senza licenza di caccia a marzo si appostava su un albero, nottetempo, per sparare agli animali selvatici. È stato denunciato
BELLUNO La Provincia di Belluno ha presentato questa mattina, in conferenza stampa, le attività svolte nel corso dell’anno dalla Polizia Provinciale, dal settore faunistico e dal servizio acque, materie affidate al consigliere delegato Franco De Bon. «In particolare – ha sottolineato il consigliere – le funzioni relative a caccia e pesca sono svolte dalla Provincia sulla base della legge regionale del 2018, confermata da una convenzione stipulata con la Regione che ci ha garantito la specificità provinciale nell’ultimo anno. In virtù di questa specificità, e grazie alle sinergie create con il mondo venatorio e con il mondo agricolo, nonostante numeri di organico sempre in sofferenza, siamo riusciti a garantire una presenza efficace sul territorio. Penso in particolare alla Polizia Provinciale, che in pochi anni è passata da 42 a 19 unità. La qualità dell’operato della Provincia, in ogni caso, è stata valutata anche dal punto vista giudiziario, visto che il calendario venatorio è stato oggetto di due impugnative, nei mesi scorsi, da parte di associazioni animaliste. In entrambi i casi, è stata dimostrata la bontà dei provvedimenti provinciali».
POLIZIA PROVINCIALE
Le attività degli agenti di Palazzo Piloni spaziano dal soccorso al recupero della fauna selvatica, fino alla rimozione delle carcasse degli animali; a queste attività tecnico-pratiche, si associa il lavoro propriamente di polizia giudiziaria, vale a dire di repressione e indagine relativo agli illeciti in materia di caccia (antibracconaggio). Inoltre, l’ufficio di Polizia Provinciale coordina tutte le attività legate agli accertamenti per danni subiti dagli allevatori a opera dei grandi carnivori come lupo ed orso, e partecipa attivamente, unitamente al personale tecnico dell’ufficio faunistico, alla fondamentale attività di monitoraggio di queste specie. Di seguito alcuni dati sull’attività effettuata al 20 dicembre 2020: 135 interventi per sinistri stradali con fauna selvatica, 438 interventi di recupero di fauna selvatica morta/in difficoltà, 103 sopralluoghi di accertamento presso allevamenti colpiti da attacchi da grandi carnivori, 11 interventi della squadra cinofila antiveleno (l’unica operativa nell’area delle Alpi orientali), oltre 500 persone controllate in luoghi isolati, in ambito montano e rurale. L’attività di polizia amministrativa e giudiziaria ha portato a elevare 39 verbali amministrativi, e al deferimento di 11 persone all’Autorità giudiziaria (nel 75% dei casi per violazioni delle norme sulla caccia: uccisioni o catture di animali protetti, con mezzi vietati, o mancato rispetto delle distanze di sicurezza da strade o abitazioni); nell’ambito di queste operazioni, sono stati sequestrati 13 mezzi di caccia vietati, 17 esemplari catturati illecitamente, di cui 12 restituiti all’ambiente naturale. «Questi numeri sono in calo rispetto agli anni precedenti: se in parte ciò è attribuibile alle restrizioni alla mobilità imposte per lunghi periodi dalle norme anti-Covid, il dato va purtroppo ricondotto nuovamente alla ridotta presenza sul territorio delle guardie, dovuta al progressivo indebolimento dell’organico – rileva il consigliere De Bon -. Che il fenomeno del bracconaggio sia tutt’altro che diminuito, lo dimostrano in particolare tre operazioni di rilievo portate a termine dalla Polizia Provinciale a seguito di lunga attività d’indagine: nel primo caso una persona senza licenza di caccia era stata denunciata, lo scorso febbraio, in un Comune della Valbelluna, per aver catturato e detenuto numerosi uccelli selvatici appartenenti a specie particolarmente protette. In marzo, in un Comune della conca alpagota, un 45enne, senza licenza di caccia, che si appostava su un albero nottetempo, è stato denunciato per aver esercitato la caccia con mezzi vietati e in periodo di divieto generale. Più recentemente, la sera del 5 novembre un cacciatore lamonese 63enne è stato colto in flagranza di reato mentre trasportava a valle un camoscio da poco abbattuto, in una Riserva dove la caccia al camoscio non viene mai concessa dalla Provincia».
SETTORE FAUNISTICO
I tecnici provinciali hanno completato anche nel 2020 la stima delle popolazioni di ungulati presenti sul territorio. Quest’anno, per le condizioni create dalla pandemia e per il lockdown di primavera, le uscite sono state ridotte; ciononostante, secondo i parametri Ispra, è stato possibile stimare una presenza di 34.450 ungulati (cinghiali esclusi). In particolare, 13.600 caprioli, 11.170 cervi, 7.150 camosci, 2.430 mufloni e circa 100 daini. Per quanto riguarda il monitoraggio dei galliformi alpini, si contano questi numeri minimi certi di individui (contattati nei censimenti estivi): 882 galli forcelli, 95 pernici bianche e 67 coturnici; la popolazione totale è sicuramente più numerosa rispetto ai singoli esemplari individuati nelle uscite di censimento dei tecnici. Inoltre, a partire da ottobre 2020 e fino a marzo 2021 si sta svolgendo il monitoraggio della popolazione di lupo, coordinato dalla Regione Veneto. A oggi si ipotizza la presenza di 7-8 branchi (Grappa, Cesen, Visentin, Alpago-Cansiglio, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Bosconero, Pelmo, Livinallongo). Altre presenze faunistiche particolari sono state segnalate o fototrappolate anche di recente. In particolare, una presenza stabile del gatto selvatico sulla dorsale del Visentin e un gruppo familiare di sciacallo dorato in Comelico. Inoltre, in Nevegal a fine novembre è stata rilevata la presenza del Burunduk, una specie esotica di scoiattolo (probabilmente scappato dalla cattività negli anni Settanta e cresciuto fino a costruire una colonia). Nel 2020, l’ufficio faunistico, sulla base degli specifici sopralluoghi svolti in collaborazione con gli agenti della Polizia Provinciale, ha curato l’istruttoria tecnico-amministrativa e quantificato i danni da fauna selvatica (esclusi i grandi carnivori) relativi a 126 richieste, per un totale stimato pari a 292.000 euro. Oltre a queste, si aggiungono 16 richieste di contributo per opere di prevenzione, per una spesa complessiva pari a 47.569 euro. Sia il risarcimento danni, sia il contributo per le opere per la prevenzione vengono poi erogati da Avepa. Le richieste di indennizzo danni da grandi predatori (lupo) nel 2020 sono state 104 (dato aggiornato al 22 dicembre 2020).
LA RELAZIONE DI CACCIA E PESCA NEL 2020
Relazione finale caccia pesca 2020
L’ATTIVITA’ DEL SERVIZIO ACQUE NEL 2020
servizio acque
A BELLUNO CAMION IN AZIONE PER RIMUOVERE LA NEVE
BELLUNO Secondo giorno di lavoro per operatori e mezzi impegnati nella pulizia di strade e marciapiedi nel capoluogo: anche ieri, come nella giornata di lunedì, le operazioni sono iniziate all’alba, intorno alle 5.30, dopo le 12-16 ore di lavoro filate di ieri. Spazzaneve sulle strade e operatori sui marciapiedi in azione già dal primo mattino, dunque, ma per riuscire a completare le operazioni di pulizia sarà necessario rimuovere gli enormi accumuli di neve spalata: per questo, entreranno in azione dei camion – inizialmente nella zona di Via Feltre e a Castion, poi via via dove verranno segnalate altre criticità – per portare gli ammassi nevosi in aree dove non possano interferire con le attività di pulizia e con la vita dei cittadini. Nel frattempo, i mezzi spazzaneve si stanno dedicando alla viabilità secondaria, dove sono state registrate le maggiori criticità nella giornata di lunedi.
L’ASSESSORE DEL COMUNE DI BELLUNO BIAGIO GIANNONE
LUNGO LA PROVINCIALE 251 I LAVORI PROSEGUONO ANCHE SOTTO LA NEVE
LONGARONE Lungo la provinciale 251 i lavori di Veneto Strade proseguono anche sotto la neve. Veneto Strade informa “Si lavora per riaprire la provinciale della Val di Zoldo e Val Cellina. Se il tempo non migliora ci vorrà ancora una settimana per rimuovere la frana di qualche settimana fa”.
IERI SERA IL CONSIGLIO DELL’UNIONE MONTANA AGORDINA, VOTATO IL PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO DEL SERVIZIO RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI. L’INTERVENTO DI MICHELE RASERA
INTANTO L’UNIONE MONTANA ASSEGNA I CONTRIBUTI: Soccorso alpino Agordo 2.800 euro, Soccorso alpino Val Biois 1.713, Vigili del fuoco volontari di Arabba 1.677, Vigili del fuoco volontari di Caprile e Rocca Pietore 2.807, Vigili del fuoco volontari di Selva di Cadore 1.077, Vigili del fuoco volontari di Agordo 2.150, Protezione civile di Voltago 2.800. Prossimamente saranno assegnati contributi al Soccorso alpino della Val Pettorina 2.800, Val Fiorentina 2.620, Livinallongo 2.515, Ana di Vallada Agordina 2.398, Ana di Cencenighe 2.800, Vigili del fuoco di Canale d’Agordo 2800.
https://www.facebook.com/mirko.mezzacasa/videos/10225275513621713
UN MICRONIDO, UN DOPOSCUOLA E UN CENTRO PER ANZIANI A GOSALDO
di Gianni Santomaso
RIVEDI E RIASCOLTA IL CONSIGLIO COMUNALE DI GOSALDO
https://www.facebook.com/mirko.mezzacasa/videos/10225268107316560
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
VENETO DAL GIALLO ALL’ARANCIO DOPO LE FESTE? Vedremo quale sarà l’esito di questo periodo, verrà applicato il regolamento, lo stesso che ci ha lasciati in zona gialla tutto questo tempo, e il risultato noi lo accetteremo. Lo ha detto Luciano Flor direttore della sanità in Veneto.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA
INTRODUZIONE DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’ MANUELA LANZARIN. E’ stato approvato il protocollo con le Farmacie, ci sarà un’adesione molto alta. Prevede che le persone possono andare nelle Farmacie per effettuare il test rapido antigenico, senza prescrizione medica. Concordato un prezzo finale di 26 euro, le farmacie devono procurarsi oltre al personale, test e DPI che dovranno poi smaltire. Le Farmacie sono punti di riferimento importanti. L’andamento della curva Covid è stabile, siamo in attesa da parte del ministero della nuova circolare che chiarisce alcune questioni tecniche sulle interpretazioni e le classificazioni. Slittano di un giorno le vaccinazioni per un problema di arrivo causa maltempo.
Luciano Flor, direttore Generale della Sanità della Regione Veneto
Il dato di mortalità dell’alta Italia è più alto del Sud Italia, ma allineato con le altre regioni dell’alta Italia. Crisanti parla in televisione “una zona gialla perché i test rapidi poco sensibili”. La Regione Veneto non nasconde i numeri – ribatte Flor- chi parla, parla basandosi non so su che cosa: credo che Crisanti dovrebbe mettere nero su bianco la sua interpretazione sui dati e renderla nota alla Regione. Cioè documentare le dichiarazioni.
Il numero vero 2678 ricoverati, 320 sono si ricoverati ma sono negativizzati. Stessa cosa per la terapie intensive dei 397 in rianimazione, 366 sono positivi al virus, Da una settimana i ricoveri sono stabili, stiamo tenendo una posizione di cauta attesa, pronti ad aumentare se servissero i posti letto in area non critica e in terapia intensiva. Ci stiamo sforzando di tenere aperte altre aree di cura, lo sforzo è grande. 191 DECESSI, COSA STA SUCCEDENDO? Il dato di mortalità dipende anche dai precedenti giorni. Il numero da solo non da inidicazioni precise, in un giorno non è un indicatore, a preso in esame un periodo in rapporto alla popolazione, il dato di mortalità regionale è allineato con la media nazionale, una mortalità per covid in Veneto superiore all’Italia Centrale e Meridionale. E’ una situazione “allineata” non siamo messi male con la mortalità. COSA DICE IL MINISTERO SULLA MORTALITA’?
POSTI LETTO GONFIATI? MANCA IL PERSONALE? SONO SOLO SULLA CARTA? La Regione Veneto ha inviato un piano da 1011 posti letto al Ministero chiarendo la situazione. Ci sono le opinioni e i dati. Chi vuole venire lo accompagno per far vedere che in Veneto abbiamo piu’ di 1000 letti di terapia intensiva e relativa strumentazione per più di 1000 pazienti, non in tabella ma dentro gli ospedali. Ne stiamo utilizzando 700, non sono considerati i posti di sub intensiva anche se sono dotati di respiratore, schermo di monitoraggio, pompa siringa, quindi classificati in sub intensiva forma di assistenza molto elevate. Se dovessimo attivare le 1000 terapie intensive significano 6000 malati covid. Oggi ne abbiamo 688 ricoverati in rianimazione e abbiamo già qualche centinaio in semiintensiva dove c’è tutta la dotazione dell’assistenza tipica della rianimazione. Non sono assistiti sulle 24 ore da personale anestesista. Una quota di posti letto è ricavata da trasformazioni di sale operatorie (110). Abbiamo un piano un piano che ci obbliga a riconvertire personale impiegato in altre attività se si verificasse questa ipotesi ovvero il raddoppio il numero dei malati attuali. TAMPONI IN REGIONE Siamo abituati a vedere in televisione gli esperti che dicono tutto e il contrario di tutto. La Regione ha sempre reso pubblici i numeri, tamponi compresi (20mila al giorno refertati in 24-36 ore). Molti di questi tamponi molecolari vengono sprecati per convalidare i tamponi rapidi, ma lo prevede la legge non certo la Regione. Nessuno ha come il Veneto i risultati su 20mila tamponi quotidiani. VACCINI ANTI COVID Attendiamo 38mila vaccini a settimana per altrettante persone. Poca cosa, ma per fine gennaio vaccineremo tutto il personale sanitario, gli ospiti e gli operatori delle Rsa, poi da metà gennaio partirà il richiamo per chi è stato vaccinato in questi giorni. Per fine gennaio avremo circa 180mila dosi. Dei 3mila positivi al giorno, la maggioranza è confermata dai tamponi rapidi: vogliamo avere pochi positivi? Non facciamo i tamponi rapidi. L’alternativa? Fare i tamponi molecolari e aspettare i referti 4-5 giorni? Smettere di fare i tamponi rapidi?. CI SONO ANCORA LE CONDIZIONI PER UN VENETO GIALLO? La classificazione delle Regioni è basata sugli indicatori, secondo me il più valido è quello dei malati anche perché documentato. Vedremo all’Epifania come saremo messi, sarà applicato il regolamento e accetteremo la classificazione che ci viene imposta.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/2896551283896697
VACCINO COVID, IL PD SOLIDALE CON GLI INFERMIERI INSULTATI E MINACCIATI
VENEZIA “Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Claudia Alivernini, l’infermiera prima vaccinata in Italia. Insultata, minacciata sui social dai no vax è stata costretta a chiudere il proprio profilo: un fatto grave, che rende evidente la necessità di svolgere da parte delle istituzioni una massiccia campagna di sensibilizzazione che corra in parallelo alle vaccinazioni. In questo senso riteniamo che anche il Veneto, che più di altre regioni sta pagando il dazio del virus, debba porsi in prima fila nell’azione informativa”.
È quanto affermano in una nota i consiglieri del Partito Democratico “Questo caso è solo la punta dell’iceberg, altri operatori sanitari hanno subito un identico, vergognoso, trattamento. La non obbligatorietà – aggiungono – non può diventare l’alibi per lasciare spazio a fronde negazioniste, dannose e minacciose. Bisogna stabilire un livello di rispetto e di civiltà senza il quale rischia di non risultare pienamente efficace la stessa vaccinazione. Vaccinazione, ricordiamo, che è fondamentale anche per la ripartenza e la ripresa economica: per questo crediamo sia da valutare l’opportunità dell’obbligatorietà per alcune realtà lavorative”.
ASSUNTI A TEMPO INDETERMINATO 103 INFERMIERI IN ULSS 1 DOLOMITI
BELLUNO Sono 103 gli infermieri assunti a tempo indeterminato dall’Ulss Dolomiti, in esito al maxi concorso espletato da Azienda Zero. In esito al concorso svolto da Azienda Zero, per l’Ulss Dolomiti è stata stillata una graduatoria di 103 infermieri, tutti assunti oggi a tempo indeterminato. Parte di questi professionisti è assunta in sostituzione di personale del profilo cessato e che cesserà dal servizio e in parte per ulteriori necessità, anche in relazione all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e, quindi, in questo caso, in deroga al tetto di spesa fissato ed al Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale. «Le assunzioni deliberate verranno attivate gradualmente tenendo conto anche delle situazioni contingenti in alcune RSA del territorio, attivando gli istituti previsti dalla norma. l’assunzione dei 103 professionisti rappresenta un importante rinforzo per i servizi Ulss anche se non ancora sufficiente per coprire il reale fabbisogno di professionisti», commenta il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «ricordo l’importante impegno di tutti gli ospedali dovuto al maggior carico assistenziale previsto per i pazienti covid , dell’assistenza domiciliare territoriale e, ora, la necessità di personale per le vaccinazioni». Inoltre, sono stati affidati ulteriori incarichi in libera professione, fino al 31 marzo, a 5 infermieri e 3 medici.
NUOVE ATTREZZATURE SANITARIE PER L’EMERGENZA COVID
BELLUNO Sono state acquisite, tramite le procedure previste dal Decreto Rilancio, alcune attrezzature sanitarie utili che vanno a potenziare il parco macchine degli ospedali dell’Ulss Dolomiti. In base a quanto previsto dal Decreto Rilancio, il Commissario Straordinario all’emergenza Covid ha istituito l’elenco dei fornitori di attrezzature per le terapie intensive e semi-intensive, dispositivi e servizi connessi, destinati all’emergenza sanitaria Covid19. L’Ulss Dolomiti, in base al piano di riorganizzazione sanitaria per l’emergenza Covid, ha mappato 24 tipologie di apparecchiature sanitarie e stillato un piano di azione per l’avvio degli approvvigionamenti, definendo, sulla base delle effettive necessità ed urgenze le priorità di intervento. La priorità più alta è stata data a: apparecchi per ossigenoterapia ad alti flussi, sistemi radiologici portatili, emogasanalizzatori. Ieri, in esito alle procedure previste dalla normativa, è stata deliberata l’acquisizione di: 2 sistemi radiologici portatili digitali da destinare all’UOC di Radiologia dell’ospedale di Belluno e dell’ospedale di Pieve di Cadore (Importo 117.500 euro), 2 emogasanalizzatori da destinare alle Unità Operative Complesse di Anestesia e Rianimazione delle sedi di Belluno e di Feltre, per garantire in entrambe le UO la separazione dei percorsi e delle attività “Covid” da quelle “Covid free” (importo 23.900 euro), 19 apparecchi per ossigenoterapia ad alti flussi da destinare alle UUOOCC di Pneumologia delle sedi ospedaliere di Belluno e Feltre per la gestione dei pazienti Covid posti nell’area sub-intensiva (Importo 63.200 euro).
ERSILIA BARBONE NOMINATA DIRETTORE DEL TRASFUSIONALE DELL’ULSS DOLOMITI
BELLUNO Ersilia Barbone è il nuovo direttore del Trasfusionale. Lo scorso 1° luglio 2020 si è reso disponibile l’incarico di direzione della struttura complessa U.O.C. di medicina trasfusionale (con sede presso l’Ospedale di Belluno), per cessazione dal servizio, con diritto a pensione, del dirigente medico alla stessa preposto. E’ stato subito bandito l’avviso per la copertura del posto con le relative procedure concorsuali. La selezione è stata espletata il 16 dicembre 2020. Ieri è stato conferito l’incarico alla dottoressa Barbone. Nata a L’Aquila, residente a Feltre, la dottoressa Barbone si è laureata in Medicina e Chirurgia all’università di Padova nel 1990 e ha conseguito la specializzazione in ematologia nel 1994 sempre a Padova.
NICOLÒ TESTONE È IL DIRETTORE DELLA NUOVA UOC DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE DELL’ULSS DOLOMITI
BELLUNO Nicolò Testone, in esito alle procedure concorsuali, è stato nominato direttore della nuova unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile prevista dalla programmazione regionale nelle schede ospedaliere. Il dottor Testone, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Palermo nel 1986 e nel 1991 si è specializzato in medicina dello sport. Ha al suo attivo oltre 27 anni di servizio ed esperienza in ambito di Neuropsichiatria infantile. Dal 1992 si occupa di Neuropsichiatria infantile, prima nell’Uls di Ribera poi all’Azienda Uls n. 1 di Agrigento.
WANBAO-ACC DI BORGO VALBELLUNA. DONAZZAN, “150 GIORNI DI NON DECISIONE DALLA COMMISSIONE EUROPEA SONO UN PROBLEMA POLITICO”
VENEZIA “Centocinquanta giorni di attesa per una non decisione da parte della Commissione Europea rispetto all’istanza del Governo per l’aiuto di Stato a Wanbao-ACC non sono più solo una questione di natura tecnica, ma un problema politico. L’ennesima richiesta di chiarimenti da parte della Commissione, con l’inevitabile dilatazione dei tempi, rischia di compromettere il salvataggio di ACC e, di conseguenza, il progetto di sviluppo industriale Italcomp”. Così Elena Donazzan, Assessore regionale al Lavoro del Veneto, commenta la notizia della mancanza di risposta da parte della Commissione Europea rispetto alla richiesta del Governo italiano di poter sostenere il salvataggio di Italia Wanbao-ACC di Borgo Valbelluna (località Mel). “Al netto dei chiarimenti tecnici richiesti, alcuni per altro stucchevoli come, ad esempio, dimostrare la sussistenza di un impatto negativo sul territorio bellunese in caso di chiusura di una impresa da 300 dipendenti – indica ancora Donazzan, – questa posizione di non decisione e di approccio dilatorio rispetto all’urgenza dell’istanza del Governo, manifesta una mancanza di rispetto verso il nostro Territorio e, si potrebbe dire, sembra presagire una risposta negativa senza assunzione di responsabilità”. “Tutto ciò non è accettabile – sottolinea – per questo chiediamo che il Governo, assieme ai nostri rappresentanti europei, avvii un immediato chiarimento con la Commissione Europea sul caso ACC”. “Contemporaneamente si rende necessario un rapido raccordo con il Ministero – conclude l’assessore al lavoro della Regione del Veneto – finalizzato a esplorare ogni strada utile al salvataggio finanziario di ACC, dal momento che a quello produttivo ci stanno già pensando i lavoratori ed il Commissario con 375.000 pezzi già garantiti per il primo bimestre del 2021. È necessaria altresì la ricerca di soluzioni per consolidare, nel più breve tempo possibile, il progetto industriale Italcomp”.
WANBAO-ACC DI MEL. L’INTERVENTO DI DARIO BOND
AUDIO DAL GIORNALE RADIO PRINCIPALE
ROMA «Se c’è davvero la volontà di salvare Acc e i suoi dipendenti, il governo e il ministero dello sviluppo devono alzare la voce e farsi sentire nelle sedi europee». Così in una nota il deputato di Forza Italia Dario Bond, a seguito della mancata decisione della Commissione Europea rispetto all’istanza del governo italiano per l’aiuto di Stato allo stabilimento di Mel (Borgo Valbelluna). «Il termine scadeva il 23 dicembre e non c’è stato nessun movimento. Ho interessato Antonio Tajani, che mi assicura seguirà da vicino la vicenda a livello europeo. Purtroppo, però, la questione è politica, non tecnica. In altre realtà italiane, ci sono aziende che sono state aiutate senza troppo tergiversare. Qui invece da oltre cinque mesi si aspettano risposte. Nel frattempo, grazie alla professionalità delle maestranze e dei lavoratori, e con l’impegno del commissario Castro, la fabbrica di Mel continua a produrre. I pezzi previsti dal piano industriale vengono prodotti regolarmente e il rapporto con i clienti sta tornando a buoni livelli. Cosa manca allora? Evidentemente la volontà politica di salvare Acc e i suoi lavoratori. Se il governo ci crede davvero, si faccia sentire nelle sedi europee. Ricordo che lo stabilimento di Mel dà lavoro e reddito a decine e decine di famiglie; dovesse naufragare questa operazione di salvataggio, il danno sociale sarebbe enorme».
BONIFICHE AMBIENTALI. ULTERIORI 5 MILIONI DI EURO A FAVORE DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
VENEZIA “Ancora una volta la Regione del Veneto conferma la massima attenzione alle problematiche ambientali territoriali e la vicinanza alle amministrazioni locali, dimostrando di tenere sempre in debito conto le esigenze espresse”. Sono le parole dell’assessore veneto all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, nell’annunciare che, su sua proposta, la Giunta regionale ha dato il via a una serie di importanti contributi, indispensabili per la vivibilità ambientale del territorio. “Si tratta di progettualità per le quali, sebbene urgenti, in alcuni casi, i comuni si sono trovati a dover sospendere gli interventi di bonifica già in corso – spiega l’Assessore – trattandosi di opere che per problematiche non prevedibili in fase di progettazione hanno imposto un impegno finanziario non affrontabile. In altri casi, si tratta di situazioni relative al rinvenimento della presenza di rifiuti in stato di abbandono per i quali, pur tenute ad intervenire in via sostitutiva, le amministrazioni locali non avevano le disponibilità nel proprio bilancio”. In considerazione dell’urgenza degli interventi individuati e valutata la ricognizione delle criticità effettuata dalla Direzione competente anche rapportandosi con le strutture delle Province interessate, la Giunta ha messo a disposizione le somme necessarie, per un totale complessivo che sfiora i 5 milioni di euro, dando priorità alla presenza di progetti pronti e cantierabili. In provincia di Belluno al comune di Sospirolo 842.000 euro per la Ex Calce Mas.
BANDO CONTRIBUTI PER ATTIVITA’ IN NEVEGAL, PRESENTATE SOLO DUE RICHIESTE
BELLUNO Sono state solamente due le domande di partecipazione al bando pubblicato nelle scorse settimane dall’amministrazione comunale che metteva a disposizione di imprese e associazioni 60mila euro (50mila per le prime, 10mila per le seconde) per finanziare attività e investimenti in Nevegal. Dopo il passaggio in commissione giudicatrice poco prima di Natale, sono stati deliberati i contributi ai due progetti presentati: quello dell’Associazione Valbelluna Freeski che intende realizzare “una mini-rampa da skate da collocare nell’area che la Società ha in disponibilità per la pratica dello sci freestyle, a disposizione degli associati, anche aperto al pubblico per chi abbia interesse a praticare la disciplina, nonché in occasione di corsi per i principianti” (costo totale di poco superiore ai 7mila euro, finanziamento di poco più di 3500 euro), e, per il settore imprese, quello dell’Azienda Agricola – Rifugio Faverghera di Vuerich Marco, che con un investimento di oltre 120mila euro (che vedrà un contributo comunale di 48mila euro) intende realizzare “un’area wellness dotata di sauna, con spogliatoi e percorso sensoriale, e una nuova terrazza panoramica”.
L’ASSESSORE AL TURISMO DEL COMUNE DI BELLUNO YUKI D’EMILIA
CALALZO DI CADORE, CONTRIBUTI ALLE SOCIETÀ SPORTIVE. DE CARLO: ”SOSTEGNO ECONOMICO E MORALE AI VOLONTARI PER IL LORO IMPORTANTE RUOLO”
CALALZO DI CADORE Le società sportive che hanno sede a Calalzo di Cadore o che hanno tra le loro fila giovani calaltini hanno trovato sotto l’albero di Natale un piacevole dono: l’amministrazione comunale ha infatti deliberato la distribuzione dei contributi alle associazioni sportive, che entro fine anno – come annunciato – arriveranno nelle casse delle società. Quasi 1700 euro (esattamente 1666,67 euro) per ognuna delle nove società la cui domanda è stata accolta: Atleticadore Giocallena, US Ghiaccio Pieve di Cadore, FCF Cadore 1919, Cadore Volley, Sci Club Domegge, Domegge Calcio, Dolomiti Nuoto, US Tre Cime Auronzo e Hockey Club Pieve di Cadore. “In un momento di difficoltà come questo, abbiamo ritenuto importante sostenere le associazioni sportive che si impegnano per i nostri ragazzi”, commenta il Sindaco di Calalzo di Cadore Luca De Carlo. “Abbiamo voluto dare un sostegno non solo economico, ma soprattutto morale a tutti quei volontari che lavorano tutti i giorni per i nostri giovani e che in questo periodo devono anche scontrarsi con le minori entrate dalle sponsorizzazioni private. In questo modo riconosciamo il loro valore sociale che dà occasioni di incontro e di svago ai nostri ragazzi, così che crescano sani e pronti ad affrontare poi le insidie della vita”.
COMUNI CON UNCEM SCRIVONO AL MISE: MINISTRI E SOTTOSEGRETARI, SVEGLIATE IL PIANO BANDA ULTRALARGA E DATE UN TAGLIO AL DIGITAL DIVIDE
ROMA I Comuni e gli Enti montani stanno scrivendo al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere che il Piano banda ultralarga possa avere tempi certi, rapidi interventi e che il digital divide venga sconfitto. Una “sveglia” al MISE da parte dei Sindaci e dei Presidenti degli Enti sovracomunali. La pandemia ha fatto crescere divari e disuguaglianze, anche per via di reti mancanti e infrastrutture – come la BUL – che non arrivano a tutti, che accentuano le differenze tra aree urbane e zone montane. “Troppi nostri Concittadini lo stanno sperimentando – evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem – Occorre superare ogni divisione per dare alle aree montane delle infrastrutture nuove, come la stessa pandemia ha mostrato indispensabili, per la scuola e il lavoro a distanza, per l’intrattenimento e per l’accesso ai servizi della PA”.
UNO SGUARDO SUL 2021: IL MUSEO DELL’OCCHIALE COMPIE TRENT’ANNI
PIEVE DI CADORE Un calendario per ricordare che il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore compie trent’anni. “Questo sarà un Natale diverso per tutti noi – spiega Elena Maierotti, che ha proposto e realizzato il progetto, insieme a Daniela Zambelli, che, dallo scorso mese di ottobre ricopre il ruolo di direttrice – Il Museo ha voluto realizzare un calendario sperando che possa essere di buon auspicio per l’avvio dell’anno nuovo. Abbiamo chiesto a Vito Vecellio, riconosciuto e bravo fotografo cadorino, di selezionare alcune delle sue immagini in cui lo sguardo avesse una particolare rilevanza: gli occhi, dunque, non gli occhiali. Ecco, quindi, un calendario un po’ diverso, per tornare alla vista, che è un bene così importante, e anche perché il Museo dell’Occhiale non è centrato solo sugli occhiali, e chi lo conosce lo sa bene. È anche un museo dedicato alla vista in senso più ampio, e quello che possiamo comunicare con i nostri occhi, in un tempo in cui ormai ci siamo abituati a schermare il nostro volto con le mascherine protettive, assume ancor più importanza”. Un bel regalo per il Natale, realizzato grazie anche ad un contributo di Cortinabanca, che permetterà di sostenere il Museo e le attività che propone in un momento di difficoltà dovuto alla pandemia in corso. Chi fosse interessato all’acquisto potrà contattare direttamente il Museo all’indirizzo e.mail [email protected]. La prima idea di istituire il Museo risale al 1956, quando, in concomitanza con i Giochi Olimpici Invernali a Cortina d’Ampezzo, fu inaugurata a Pieve di Cadore la prima “Mostra dell’occhiale attraverso i secoli”. L’esposizione venne poi riproposta nel 1959 all’Università di Padova. In quell’occasione, il curatore Enrico De Lotto auspicò l’istituzione di un Museo Nazionale dell’Occhiale in Cadore. La collezione era costituita dai materiali reperiti in Cadore e in area veneta dallo stesso De Lotto e da circa duecento pezzi acquisiti dall’ottico genovese Fritz Rathschuler. Nel 1987 il Centro Servizi Occhialeria, grazie al sostegno finanziario della Regione del Veneto e tramite la Comunità Montana di Centro Cadore, acquistò la collezione dell’ottico belga Georges Bodart: milleseicento pregevoli pezzi tra occhiali, lenti, astucci, binocoli, insegne, cannocchiali, ventagli, statuette e volumi d’epoca, provenienti soprattutto dalla Francia. L’acquisizione fu possibile anche grazie all’impegno di Vittorio Tabacchi, allora presidente della SAFILO, appassionato collezionista di occhiali, che si attivò per l’acquisizione anche di altre importanti collezioni. Ci volle comunque l’azione congiunta della Regione del Veneto, della Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno Ancona, della Comunità Montana Centro Cadore e di altri enti e associazioni, tra le quali l’ANFAO, il Banco Ambrosiano Veneto, la Camera di Commercio di Belluno, il Consorzio Occhialerie Bellunesi, la Provincia di Belluno, la SIPAO e la Banca Popolare di Novara, per consentire, nel 1990, l’inaugurazione del Museo dell’Occhiale. La gestione del Museo venne affidata al Centro Servizi Occhialeria fino al 1996, quando fu istituita la Fondazione Museo dell’Occhiale Onlus. Il Museo, dal 2007 ospitato nella sede di palazzo Cos.Mo, come allora, anche oggi ha il compito di raccogliere, studiare e conservare il patrimonio di oggetti, immagini, testimonianze scritte e orali riguardanti la storia dell’occhiale e di altri strumenti ottici nelle sue diverse declinazioni, e di documentare lo sviluppo dell’industria dell’occhiale in Cadore e nella Provincia di Belluno. Il Museo conserva alcuni reperti veramente eccezionali, realizzati con materiali particolari e impensati: occhiali ricavati da fanoni di balena, cannocchiali in avorio intagliato e istoriato, quasi a sembrare un merletto, piccoli occhialini inseriti alle estremità di ventagli o nell’impugnatura di bastoni da passeggio. E poi occhiali da cappello o da parrucca, in utilizzo quando le aste rigide non erano ancora state inventate. La sorprendente storia dell’occhiale merita di essere scoperta poco a poco, attraversando in successione la varie sale espositive del Museo, non appena potrà essere riaperto al pubblico.
Onda Rosa, l’associazione nata in Alpago con l’obiettivo di dare un sostegno alle donne che ricevono una diagnosi di tumore alla mammella. E creare una rete di supporto affinché nessuna persona si senta sola.
ONDA ROSA, IL CALENDARIO
E a Spert d’Alpago la tradizione che si tinge di rosa dedicando una delle 80 natività all’Associazione Onda Rosa aps, un gruppo di volontarie capitanate dalla dottoressa Caterina Fontanella che si occupa di affiancare le donne colpite da tumore al seno.“Presepi per le vie” taglia quest’anno il traguardo delle dieci edizioni
CONSIGLI COMUNALI DI FINE ANNO IN AGORDINO
AGORDO Sarà un consiglio comunale veloce quello convocato dal sindaco di Agordo Roberto Chissalè per oggi alle 19. Saranno 3 punti all’ordine del giorno. Si parlerà del bilancio preventivo di ASCA e e dell’Azienda Speciale Agordo Servizi.
TAIBON Il consiglio comunale si riunirà oggi alle 20 in video conferenza. All’ordine del giorno la convenzione con l’Unione Montana, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio a seguito dell’ultima ondata di maltempo e approvazione documento unico di programmazione.
FALCADE Il consiglio comunale si riunisce oggi alle 17.45. In discussione tra l’altro: approvazione del bilancio di previsione dell’Asca, revisione delle partecipazioni societarie detenute.
CANALE D’AGORDO Oggi alle 19 consiglio comunale in sala Musal, all’ordine del giorno il mutamento della destinazione di terreni di uso civico; proroga durata consorzio Girotondo; variazione urgente al bilancio e approvazione bilancio Asca
COLLE SANTA LUCIA Il sindaco di Colle Santa Lucia Paolo Frena ha convocato il consiglio comunale per oggi alle 18. Sono 8 punti in discussione tra cui la nona, decima e undicesima variazione al bilancio e la trasformazione digitale dei beni ai cittadini.
CENCENIGHE Il sindaco di Cencenighe Mauro Soppelsa ha convocato per oggi il consiglio comunale in videoconferenza alle 21:30. Ci sono 6 punti da discutere tra cui la convenzione con Girotondo, il nuovo regolamento edilizio e l’approvazione del bilancio di ASCA
UFFICI CHIUSI
FELTRE Chiusura uffici comunali nel periodo delle festività natalizie: nei pomeriggi del 24 e del 31 dicembre e chiusura del Polo Bibliotecario nella giornata del 2 gennaio.
AD AGORDO PROLOCO METTE L’INVERNO DI VETRINA
AGORDO La Proloco di Agordo è artefice di una nuova iniziativa. La raccolta delle fotografie dell’inverno nella Conca Agordina (2020-21), da esporre nell’ufficio di via 27 Aprile. Troveranno spazio in vetrina o nei locali dell’ufficio su supporto cartaceo o video fino al termine dell’inverno, la proloco pensa anche ad una pubblicazione sui social. “Abbiamo approfittato di questo periodo in cui non possiamo esporre i soliti numerosissimi manifesti di eventi ed iniziative – spiega la proloco – per promuovere le bellezze della Conca Agordina”. Chi vorrà partecipare potrà compilare il modulo ed inviare al massimo 2 foto.
LA SCUOLA EQUIPE FALCADE ORGANIZZA ESCURSIONI GUIDATE
FALCADE Per la stagione invernale 2020/21, la scuola Equipe Falcade organizza delle escursioni con le ciaspe dedicate ai bambini. 4 le escursioni in programma per gruppi di massimo 4 bambini che si possono prenotare al 334 9151617. Necessario l’abbigliamento da sci, zainetto e la mascherina. A tutti coloro che partecipano all’iniziativa uno scaldacollo in omaggio.
NUOVO ORARIO PER L’UFFICIO DELLA PRO LOCO DI CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO A seguito delle ultime disposizioni governative, comunichiamo che per il prossimo periodo natalizio, l’ufficio pro loco di Canale d’Agordo sarà aperto al pubblico dalle 9.00 alle 12.00 nei seguenti giorni: Lunedì 21 DICEMBRE, Martedì 22 DICEMBRE, Mercoledì 23 DICEMBRE, Lunedì 28 DICEMBRE, Martedì 29 DICEMBRE, Mercoledì 30 DICEMBRE e Lunedì 4 GENNAIO
RITORNANO I PRESEPI A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Canale d’Agordo ripropone quest’anno per la prima volta dopo diversi anni la tradizione de “I Presepi dei Colmiéi e de le Vìle”. L’iniziativa prevede un itinerario lungo le vie del paese alla scoperta dei presepi allestiti dalle diverse contrade (Colmiéi) e frazioni del capoluogo (Vìle), realizzati secondo l’ispirazione e creatività dei singoli abitanti.In ufficio pro loco la cartina itinerante che funge anche da scheda per le votazioni del presepe migliore, le quali saranno possibili anche online tramite la pagina facebook Pro Loco Canale d’Agordo. Per votare sarà sufficiente mettere un like sul post relativo al presepe preferito. Il presepe più votato sarà premiato. C’è tempo fino al 17 gennaio.
DI GIANNI SANTOMASO
“ARALDICA BELLUNESE”: LA SERIE DEI VESCOVI NEL LIBRO DI AUGUSTO BURLON E LAURA PONTIN
di RENATO BONA
BELLUNO Torniamo sull’interessante libro di Augusto Burlon e Laura Pontin “Araldica della Provincia di Belluno” edito (nel novembre di vent’anni fa con la tipografia Piave) dall’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali guidato dal prof. don Sergio Sacco. E ci occupiamo del capitolo che riguarda i vescovi che si apre così: “L’araldica ecclesiastica, per lw particolarità che la contraddistinguono, costituisce forse un settore a se stante rispetto all’araldica generale, sebbene sia nei suoi sviluppi storici sia allo stato attuale esistano punti di contatto tra le due realtà d’indagine”. Burlon-Pontin rammentano che “Storicamente la Chiesa, che proibisce ancor oggi agli ecclesiastici di fsr uso d’armi (Codice di diritto canonico) fu ostile all’adozione degli stemmi da parte del clero, a causa del legame con l’ambiente militare che li caratterizzava”. E solamente dalla metà del XII secolo, in un periodo in cui gli stemmi si avviavano ormai a divenire segni di dignità personale più che elementi utili all’identificazione dei diversi combattenti sul campo di battaglia, l’uso araldico fu accettato da Roma. Ed “entrarono nell’uso della Chiesa principalmente grazie alla loro utilità come simboli-sigillo, sebbene almeno inizialmente vi siano state molte voci contrarie ad attribuire armi agli ecclesiastici”. Tanto che San Carlo Borromeo, ad esempio, “si scagliò ferocemente contro le cotte d’armi, giungendo nel corso di un sinodo diocesano a vietare di esibire stemmi su vesti liturgiche ed in luoghi sacri, ed ordinando la rimozione di tutti quelli che erano stati posti in tali posizioni nei precedenti sette anni, eccezion fatta per le tombe”. Oggi, così come per gli stemmi laici, anche per quelli ecclesiastici vale il principio della rappresentatività della persona cui il blasone si riferisce. E segue quindi la rassegna dei presuli col richiamo delle grosse difficoltà riscontrate nel “determinare la casata in cui i vari prelati appartenevamo, in parte a causa dell’oscurità che avvolge alcune figure, specie le più antiche, quali Ottone III (detto “di Torino”, vescovo di Belluno e Feltre tra il 1225 ed il 1235) ed il più tardo Alberto di San Giorgio (pure vescovo di Belluno e Feltre tra il 1393 ed il 1398, dunque in epoca di pieno sviluppo dell’araldica”. Altra difficoltà affrontata dai ricercatori la definizione del blasone appartenente ad un vescovo nell’impossibilitò di stabilire se esista continuità tra la famiglia antica e la sua omonima attuale, e citano ad esempio il caso di Anselmo da Braganza, vescovo di Belluno e Feltre tra 1200 e 1204 “di cui non è possibile stabilire se lo stemma attualmente riconosciutogli sia quello della famiglia feudale cui egli apparteneva e non soltanto l’arma attuale di un casato che, con quello dell’alto prelato, ha in comune solamente il nome”. L’elenco si apre con Giovanni Paolo I (Albino Luciani, il “Papa bellunese del sorriso – ndr.) 1978: “D’azzurro con sei monti all’italiana d’argento moventi dalla punta accompagnati in capo da tre stelle di cinque punte d’oro male ordinate; capo d’argento al leone di san Marco d’oro, nimbato, tenente un libro pure d’oro con la scritta “Pax Tibi Marce Evengelista Meus” di nero”. Segue il primo pontefice bellunese della storia: Gregorio XVI (Fra Mauro Cappellari (1831-1846): “Partito: nel primo d’azzurro al calice d’oro con due colombe affrontate d’argento in atto di bere al calice, sormontato da una cometa ondeggiante in palo del secondo (arma sociale della religione Camaldolese); nel secondo, troncato: nel primo d’azzuro, al cappello di nero, nel secondo d’argento; alla fascia di rosso, a tre stelle di sei punte d’argento, attraversante (Cappellari)”. Ci sono quindi, in rigoroso ordine alfabetico: Sebastiano Alcaini, Pietro Barozzi, Girolamo Enrico Beltramini Miazzi, Francesco Giovanni Bembo, quattro volte Giulio Berlendis, due volte Salvatore Bolognesi, altrettante fra Girolamo Bortignon, Giovanni Battista Bortoli, Anselmo Braganza, Pietro Brollo, Mosè Buffarello, Drudo Camino, Tiso Camino, Lorenzo, Tomaso e Filippo Maria Campegio, Giovanni Capogallo, Bernardo Maria Carenzoni, due volte Giovambattista Casali, tre volte Eleazaro Castello, due volte Giosuè Cattarossi, Francesco Cherubin, Manfredo Collalto, Domenico Condulmer, Gaspare Contarini, Giulio Contarini, Giacomo Costa, Simeone Difnico, quattro volte Giovanni Dolfin, Ludovico Donato Delle Rose, Maffeo Ducoli, Odorico Fallero, Angelo Fasolo. Ancora: Giuseppe Foschiani, Andrea Benedetto Ganassoni, Antonio Gava, Bartolomeo Gera, Agostino Gradenigo, Francesco Legname, Luigi Lollino, Zerbino Lugo, due volte Giorgia Lusa, Lanfranco Magdeburg, tre volte Giovanni Tommaso Malloni. Marchiani, due volte Andrea Minucci, Gioacchino Muccin, Antonio Nasseri, Galeso Nichesola, Alessandro Novello, due volte panfilo Persico, Antonio Pizzamanno, Antonio Polcenigo e Fanna, Belvederio Rambaldoni, Giovanni Renier, Bernardo Rossi, due volte Valerio Rota, Giacomo Rovellio, Giovambattista Sandi, due volte Giovanni Paolo Savio, Enrico Scarampi, due volte Gherardo Taccoli,Tommaso Tommasini, due volte Pier Maria Trevisano, Giovanni Battista Valier, Arbone Vidor, due volte Adalgerio Villalta, Heinrich Waldeck, Giacomo Zeno, Gaetano Zuanelli, due volte Luigi Zuppani. Concludiamo con l’attuale vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni che pure non è citato nel libro, per dire che il presule ha scelto come stemma uno scudo di foggia gotica, classico e frequentemente usato nell’antica ecclesiastica e una croce infogliata in oro, gemmata con cinque pietre rosse che richiamano le Cinque piaghe di Cristo. Il motto è: “Va’ dai miei fratelli”.
NELLE FOTO ( Wikipedia e riproduzioni dal libro “Araldica della Provincia di Belluno): il primo pontefice bellunese: Gregorio XVI; il “Papa bellunese del sorriso”: Albino Luciani Giovanni Paolo I, il compianto vescovo Maffeo Ducoli, il presule che attualmente guida la Diocesi Belluno-Feltre, Renato Marangoni; lo stemma di Carenzoni, quello di Contarini, quello di Ducoli, quello di Pietro Brollo recentemente scomparso; gli altri stemmi e da ultimo quello di Zuanelli e i due di Zuppani.
FANTASTICHE DOLOMITI, NUOVA STAGIONE. APPUNTAMENTO QUINDICINALE IL GIOVEDI ALLE 10.30 E 1900
SESTA PUNTATA, ambiente e formazione
OSPITE IL PRESIDENTE CLAUDIO CANOVA
LA RACCOLTA COMPLETA
FANTASTICHE DOLOMITI 6^PUNTATA: IL QUINDICINALE APPUNTAMENTO ALLA RADIO
SALUTE E SOCIETA’ IL LUNEDI ALLE 13.10 E ALLE 20.10, LA DOMENICA ALLE 10.30 A CURA DEL DOTTOR MARCO CARACCIOLO. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI NATALE, DI LUISA ALCHINI
LA RACCOLTA COMPLETA
007 IN CONDOTTA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO IL LUNEDI ALLE 10,30 E ALLE 19.00 LA DOMENICA ALLE 8 DEL MATTINO. NONA STAGIONE
LA PUNTATA DI QUESTA SETTIMANA
LE VACANZE DI NATALE
LA RACCOLTA COMPLETA
SOLIDARIETA’ VENETO FONDO PENSIONE, IN ONDA IL PRIMO VENERDI DEL MESE ALLE 10.30 E ALLE 19.00 QUINTA STAGIONE
LA PUNTATA DI DICEMBRE
RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.30 E ALLE 18. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
CASSA SOLIDARIETÀ LUXOTTICA
IL NUMERO DI DICEMBRE CON PAOLO CHISSALE’ E FABRIZIO CAMPEDEL
RACCOLTA COMPLETA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
RACCOLTA COMPLETA
LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, il martedi alle 10.30 e alle 19.00
QUESTA SETTIMANA Ci avviciniamo al Capodanno con Luca Fagherazzi
RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
RACCOLTA COMPLETA
SP 1 MADONNA DEL PIAVE senso unico alternato regolato da semaforo fino al 15 gennaio in comune di Quero Vas per realizzazione tombinatura
SR 348 FELTRINA senso unico alternato regolato da semaforo fino al 30 dicembre in comune di Quero Vas per messa in sicurezza versante a monte della strada
SP 28 DELLE COSTE D’ALPAGO fino al 31 gennaio, compreso sabato, domenica e festivi infrasettimanali, senso unico alternato regolato da semaforo in prossimità dell’abitato di Farra D’Alpago per messa in sicurezza della strada
SP 42 CAVALLERA fino a revoca, chiusura della strada nell’abitato di Perarolo per attivazione emergenza frana “Busa del Cristo”
S.P.2 DELLA VALLE DEL MIS Interdizione totale al traffico fino a revoca dal km 14,920 (località Gona Bassa) al km 20,650 (località Titele) per cedimento della carreggiata
S.P. 5 DI LAMOSANO Interdizione totale fino a revoca per presenza di materiale e alberi in strada.
S.P. 251 DI VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA dalla località Soffranco fino all’imbocco nord della galleria S. Giovanni interdizione totale al transito per cedimento della carreggiata
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
Precipitazioni: Generalmente assenti, salvo una probabilità bassa (0-10%) di deboli, locali e brevi precipitazioni, eventualmente nevose oltre i 500-700 m sulle Prealpi e fino a fondovalle sulle Dolomiti, con eventuali accumuli molto scarsi di qualche centimetro o assenti.
Temperature: Minime in lieve calo, massime in ulteriore generale lieve rialzo. Clima tipicamente invernale. Su Prealpi a 1500 m min -5°C max 0°C, a 2000 m min -8°C max -2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -9°C max -3°C, a 3000 m min -12°C max -9°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota in genere moderati da sud-ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, a 15-30 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti.
Temperature: Minime in calo, specie in caso di schiarite notturne, con intense gelate notturne, massime stazionarie o in generale rialzo in funzione del soleggiamento. Clima di stampo invernale con temperature leggermente inferiori alla norma. Su Prealpi a 1500 m min -4°C max 1°C, a 2000 m min -9°C max -2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -10°C max -3°C, a 3000 m min -14°C max -9°C.
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota in genere moderati da sud-ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, a 20-35 km/h a 3000 m.
SKI COLLEGE FALCADE: IL 5 GENNAIO LA PRESENTAZIONE POI I TEST
FALCADE Il prossimo 5 gennaio, alle 17, sulla piattaforma Google Meet ci sarà la presentazione dello Ski College a tutti gli interessati all’iscrizione per la stagione 2021-2022. Interverranno, tra gli altri, il presidente dello Ski College, il referente dell’istituto Follador – De Rossi (requisito fondamentale per il tesseramento allo Ski College Veneto – Falcade è infatti l’iscrizione al Follador – De Rossi) e del convitto, i tecnici della nostra struttura. I test di ingresso, invece, sono previsti per il 18 gennaio (sci alpino e snowboard, al passo San Pellegrino) e per il 19 gennaio (sci di fondo, a Falcade).
IL TROFEO SKI ALP 4 VALLI E’ STATO ANNULLATO
VAL DI FASSA Il 24’ Montura Trofeo Ski Alp 4 Valli 2021 non ci sarà, tutto rimandato al 2022. Una decisione presa a gran malincuore ma dettata dalla prudenza e rispetto per questo difficile e particolare periodo che non consente di vivere con serenità e spensieratezza quella che è sempre stata una festa in amicizia dello skialp sotto le stelle. Le prescrizioni per le gare, potrebbero infatti anche essere superate con partenze singole a cronometro e seguendo tutti i protocolli vigenti per le manifestazioni sportive, ma verrebbe a mancare quello che è l’essenza del 4 Valli: un circuito unito da uno spirito prima di amicizia e poi sportivo. La cena in rifugio, le premiazioni, lo stare insieme dovrebbero infatti essere snaturati con le esigenze di distanziamento sociale e protocolli di sicurezza quindi la decisione di non organizzare il circuito 4 Valli per il 2021. “Siamo convinti inoltre che mancano anche le condizioni morali in tutti noi, l’emergenza sanitaria tutt’ora in corso, richiede sensibilità per la sofferenza e difficoltà altrui con una scelta di buon senso e di sostegno morale, nel rispetto delle tante persone che si trovano in condizioni sanitarie ed economiche difficili – dicono gli organizzatori – Guardiamo avanti con fiducia che la situazione possa finalmente migliorare e arrivederci al 2022”