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CANDIDO MURER, lunedi 23 gennaio A DIGONERA DI ROCCA PIETORE HA FESTEGGIATO I 100 ANNI ATTORNIATO DAI PARENTI… QUALCHE ORA DOPO HA DATO IL BENVENUTO ALLA NUOVA GENERAZIONE. CI HA SCRITTO LA FIGLIA LUISA “Il ‘centenario’ col pro pro nipote, figlio del figlio di mia cugina”
MALORE DURANTE UNA PASSEGGIATA SUL LAGO DI MISURINA
AURONZO DI CADORE Passato mezzogiorno di ieri, una squadra del Soccorso alpino di Auronzo è intervenuta in supporto all’ambulanza della Croce Bianca per un 42enne di Pordenone, colto da malore durante una passeggiata attorno al lago di Misurina. L’uomo, che era in compagnia, è stato trasportato all’ospedale di Cortina per gli accertamenti del caso.
ESCURSIONISTA SI INFORTUNA SOTTO AL RIFUGIO SEMENZA
TAMBRE Ieri alle 14.40 è scattato l’allarme per una escursionista scivolata, mentre in compagnia stava scendendo lungo il sentiero che dal Rifugio Semenza porta al Sasso della Madonna. Sbarcati con un verricello di 30 metri, medico e tecnico di elisoccorso hanno prestato le prime cure alla 63enne di Belluno, a seguito di una sospetta frattura alla gamba. Issata a bordo, l’infortunata è stata accompagnata all’ospedale di Belluno.
I DISAGI DEL RIENTRO CODE OVUNQUE E SEMAFORI NON INTELLIGENTI
SAFILO LONGARONE: IN BALLO NON C’E’ SOLO LO STABILIMENTO
BELLUNO Il Partito Democratico del Veneto presenterà un’interrogazione urgente in Parlamento chiedendo al governo cosa intende fare per affrontare la proprietà di Safilo che ha annunciato di voler dismettere lo stabilimento produttivo di Longarone e licenziare quasi 500 persone. Lo fa sapere il segretario regionale e senatore Andrea Martella che sta seguendo la vicenda insieme con la federazione provinciale di Belluno. Proprio a Belluno, la segretaria provinciale del PD Monica Lotto in questi giorni ha incontrato diversi portatori di interesse, tra cui sindacalisti, dipendenti e amministratori. «Safilo è l’emblema di come le crisi industriali in cui non si interviene pubblicamente vengano risolte desertificando i territori», ricorda Lotto. Adesso dobbiamo smetterla di girare lo sguardo dall’altra parte e pretendere che il governo italiano faccia sentire il suo peso. Si apra un tavolo di crisi e il ministero dello Sviluppo economico convochi i rappresentanti della proprietà insieme con i rappresentanti dei lavoratori e quelli dei territori coinvolti». «In ballo», prosegue la segretaria, «non c’è solo il futuro dei 474 lavoratori dello stabilimento di Longarone e delle loro famiglie su cui non si può scherzare e a cui va il nostro pieno sostegno e l’interesse del nostro agire. Ma c’è anche un modello di sviluppo e di fare economia in antitesi con le politiche aziendali il cui unico obiettivo è aumentare i margini di guadagno senza reinvestire nulla in termini di sviluppo e di relazione con i territori. Alle difficoltà incontrate in questi 20 anni, Safilo ha infatti risposto vendendo quote azionarie, licenziando e dismettendo centri di distribuzione. Oggi il controllo della società è di un fondo dei Paesi Bassi che detiene quasi il 50 per cento del capitale e il conseguente collegamento con il territorio è nullo. Va detto a chiare lettere che se dovessimo perdere lo stabilimento di Longarone, il prossimo passo sarà la chiusura dello stabilimento di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia. Safilo vuole diventare un intermediario dell’occhialeria e quindi tutto il prodotto potrebbe essere realizzato all’estero dove la manodopera ha costi inferiori rispetto all’Italia. «Per questo, se ancora crediamo al Made in Italy, dobbiamo batterci per mantenere le produzioni sul territorio nazionale e delimitare il perimetro di azione di spregiudicate operazioni finanziarie. Non è un caso che Safilo sia stata una delle prime due aziende che nel territorio bellunese ha dato il via al grande comparto dell’occhialeria. Sarebbe una beffa doppia che proprio qui scomparisse completamente. Anche perché chi ha scelto di investire qui ne ha toccato con mano i benefici». La vicenda è inoltre arrivata sul tavolo dei consiglieri regionali del Partito Democratico che se ne occuperanno dall’inizio della prossima settimana.
DIVERBIO IN PIAZZA DEI MARTIRI A BELLUNO. AGGREDITO UN AGENTE DELLA POLIZIA LOCALE
BELLUNO Venerdì sera in piazza dei Martiri, poco prima delle 20, un agente della polizia locale è stato aggredito. La prognosi è di cinque giorni. L’evento si è verificato durante l’attività di controllo e di prevenzione contro le soste abusive nel centro storico della città, servizio che da qualche settimana il Comando di polizia locale ha intensificato per dare un segnale agli automobilisti che continuano a non rispettare le norme. Durante l’attività di pattugliamento, un agente è intervenuto per calmare alcune persone (il conducente di un veicolo e i passeggeri di un altro veicolo) che parlavano tra loro in modo alterato; davanti al tentativo dell’operatore di calmare gli animi, una delle persone gli si è scagliata contro con aggressioni verbali che sono diventate poi fisiche e hanno reso necessario ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto soccorso. “Il soggetto responsabile dell’aggressione in un primo momento si è rifiutato di fornire le proprie generalità – spiega il comandante della polizia locale, Roberto Rossetti -, infine è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Il nostro agente non ha riportato ferite e traumi importanti, ma l’episodio è grave”.
IL SINDACO DI BELLUNO OSCAR DE PELLEGRIN
IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE DI BELLUNO ROBERTO ROSSETTI
A GOSALDO MANCANO I SOLDI PER IL PONTE REN. EX MUNICIPIO COME PUNTO DI AGGREGAZIONE
di Gianni Santomaso
RISORSA IDRICA, PROROGATO LO STATO DI EMERGENZA SICCITA’
BELLUNO Il Consiglio dei Ministri ha prorogato per tutto il 2023 lo stato di emergenza siccità in nove regioni, tra cui il Veneto. Per fare il punto della situazione e programmare gli interventi da mettere in campo, si è riunito nei giorni scorsi un tavolo convocato congiuntamente da Provincia e Consiglio di Bacino, a cui hanno partecipato il Distretto Alpi Orientali, la Regione (Direzione Ambiente – Servizio Idrico Integrato e Tutela Acque e Direzione Difesa del Suolo – struttura commissariale per la gestione dell’emergenza), l’Ulss1 Dolomiti – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione e il gestore del servizio idrico integrato Bim Gsp. L’incontro ha analizzato la gestione dell’emergenza idropotabile nel corso del 2022, con l’obiettivo di sintetizzare l’esperienza maturata e ricavarne indicazioni utili per programmare le azioni del 2023. «È ormai chiaro infatti che la siccità non è fatta di episodi isolati, ma è un fenomeno diffuso anche in montagna» sottolinea il consigliere provinciale delegato all’ambiente, Simone Deola. «Il trend di riduzione progressiva delle precipitazioni e aumento delle temperature medie è un dato di fatto. Di conseguenza, dobbiamo fare i conti con una situazione che diventerà normalità e che come tale va gestita non solo in via emergenziale, bensì strutturale». Sul tavolo dell’incontro anche l’analisi della situazione attuale, aggiornata a metà gennaio. Una situazione definita oggi sotto controllo, ma bisognosa di particolare attenzione: la crisi idrica del 2022 infatti ha provocato un abbassamento diffuso delle falde acquifere, rendendo difficile un recupero dei valori nel corso del 2023. Il quadro climatico non si può definire ordinario, e gli apporti nevosi anche di questi giorni potrebbero non essere sufficienti. Il tavolo ha quindi definito alcuni compiti futuri e ha convenuto sulla necessità di coordinare le azioni da mettere in campo. Sul fronte infrastrutturale è di qualche giorno fa l’assegnazione del finanziamento Pnrr da 20 milioni di euro, che consentirà di affrontare in maniera radicale il tema delle perdite idriche in buona parte del territorio. Contemporaneamente proseguirà l’adeguamento delle opere di derivazione delle moltissime sorgenti bellunesi. In corso, anche grazie ai fondi Vaia, la delimitazione delle aree di salvaguardia delle stesse sorgenti e l’installazione di telelivelli e potabilizzatori, gli interventi di manutenzione delle adduzioni principali, il programma di installazione contatori, una gestione d’ambito per le fontane pubbliche. La programmazione è coordinata con il Mosav – Modello Strategico Acquedotti del Veneto – e il Piano di Gestione delle Alpi Orientali. Sul fronte della prevenzione dell’emergenza, inoltre, la Provincia ha proposto di individuare preventivamente le sorgenti sussidiarie da attivare in caso di necessità, l’Ulss ha confermato la piena sinergia con cui opera e la piena disponibilità a condividere le azioni preventive, mentre la Regione ha chiesto di selezionare gli interventi prioritari su cui ricercare i finanziamenti necessari.
UN PREZIOSO CONTRIBUTO AL SOCCORSO ALPINO
BELLUNO È stato un successo il Mountain Friday, l’iniziativa organizzata da Karpos in occasione del Black Friday con cui il brand outdoor di Manifattura Valcismon ha scelto di devolvere il 15% del fatturato realizzato sullo shop online (tra il 25 novembre e il 9 dicembre 2022) al Soccorso Alpino e Speleologico. Un risultato inaspettato, che scalda i cuori e fa iniziare il nuovo anno con uno slancio positivo. Raccolti oltre 30mila Euro, devoluti in parti uguali tra le stazioni di Liguria, Piemonte, Toscana e Veneto.
DILLO A RADIO PIU’…OSPEDALE DI AGORDO, VISITA AI DEGENTI
Riceviamo e pubblichiamo
AGORDO Ho un familiare all’ospedale di Agordo e per fargli visita devo telefonare e prenotarmi per mezz’ora tre giorni alla settimana. So che c’è la legge del 18.02.2022 articolo 7.1 che dice che dal 10 marzo 2022 è prevista la visita ai pazienti ricoverati tutti i giorni e per almeno 45 minuti. Perché non la rispettano? Tra l’altro non siamo più in emergenza sanitaria…se qualcuno può darmi chiarimenti…
Abbiamo quindi pensato di girare il quesito agli uffici della Ulss1 che a stretto giro di posta ha così risposto “L’ulss Dolomiti si scusa e verificherà quanto segnalato che non corrisponde alle indicazioni date, dopo il miglioramento del quadro epidemico”
DI TIZIANO DE COL
FUMO: COME SI COMPORTANO I BELLUNESI
BELLUNO Tra gli adulti di 18-69 anni, intervistati dal sistema di sorveglianza PASSI nel periodo 2020/21 in Ulss Dolomiti,il 59% non ha mai fumato, il 25% è un ex fumatore e il 16% è fumatore. A livello regionale la percentuale di fumatori è pari al 22% mentre a livello nazionale al 25%. La media di sigarette fumate al giorno è 11. Più di 1 fumatore su 6 dichiara di fumare 20 o più sigarette al giorno. Tra i lavoratori intervistati nel territorio dell’ULSS Dolomiti, il 94% ha dichiarato che il divieto di fumare nel luogo di lavoro (al chiuso) è rispettato sempre (88%) o quasi sempre (6%). Tale percentuale complessiva (94%) è inferiore sia a quella regionale (97%) che a quella nazionale (96%). Il 6% degli intervistati dichiara che il divieto di fumo non è mai rispettato (2%) o lo è raramente (4%). In provincia di Belluno il 98% degli intervistati ha dichiarato che nonsi fuma in casa; il 2% che si fuma solo in alcuni locali. La percentuale di case “libere dal fumo” in provincia di Belluno risulta essere più alta di quella regionale (91%) e di quella nazionale (84%). “A vent’anni dalla Legge Sirchia “Tutela della salute dei non fumatori”, che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, le palestre, i centri sportivi, è aumentata la consapevolezza dei danni da fumo passivo, consapevolezza che induce all’astensione dal fumo anche negli ambienti di vita privati. Rimane ancora molto lavoro da fare per ridurre ulteriormente la percentuale di fumatori attivi, educando al non avvio della pratica del fumo e favorendo la disassuefazione tabagica per chi fuma. Fondamentale in questo senso è il ruolo delle famiglie, della scuola, degli operatori sanitari e di tutte le istituzioni con ruolo educativo (sport, associazionismo, ecc.)” commenta Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione.
IL TURISMO NEL FELTRINO RITORNA AI NUMERI DEL PERIODO PRE-PANDEMICO
FELTRE Corrono nel Feltrino i dati sulle presenze turistiche nel 2022. Lo certificano gli importi di fine anno, peraltro non ancora definitivi, relativi alla tassa di soggiorno, che superano abbondantemente anche quelli del periodo pre-pandemico. I pernottamenti registrati durante l’anno appena concluso hanno fatto regestare introiti per quasi 143 mila euro, contro i 112 mila dello scorso anno. Il raffronto più interessante è però, appunto, quello con il 2019, l’ultimo anno prima dello scoppio della pandemia da Covid, quando erano stati incassati 125 mila euro. Lo scostamento è dunque molto significativo, sia in termini assoluti (+ 14 mila euro rispetto al 2021 e + 3mila sul 2019) tralasciando direttamente i raffronti con il 2020, che aveva patito enormemente delle chiusure e delle restrizioni messe in atto per motivi sanitari. Sul piano geografico la crescita è piuttosto omogenea e riguarda tanto il Comune di Feltre, nel quale gli incassi della tassa di soggiorno passano dai 35 mila euro del 2021 ai 45 mila dell’anno appena trascorso, che il resto del territorio feltrino, dove il totale cresce da 67 mila a 80 mila euro.
DARIO SCOPEL, ASSESSORE AL TURISMO DELL’UNIONE MONTANA FELTRINA
LA SALA RIUNIONI DELLA CASA ROSSA INTITOLATA A DAVID SASSOLI
PONTE NELLE ALPI La sala riunioni della Casa Rossa, a Ponte nelle Alpi, sarà dedicata a David Sassoli. Nel giorno della Giornata della Memoria, in una sala gremita di pubblico per la conferenza legata alla deportazione e agli internati bellunesi, il sindaco Paolo Vendramini ha introdotto i lavori con l’annuncio che lo spazio conferenze – sede peraltro della Pro Loco e luogo di aggregazione aperto all’associazionismo e al volontariato provinciale – verrà intitolato a Sassoli. Ovvero, al presidente del Parlamento europeo dal 2019 fino alla prematura scomparsa, nel gennaio 2022. E, in passato, giornalista, autore e conduttore televisivo Rai. Nel suo discorso di insediamento da presidente dell’Assemblea Europea, Sassoli sottolineò l’importanza di affrontare le decisive questioni del cambiamento climatico, la necessità della politica di andare incontro alle aspirazioni dei cittadini e in particolare dei più giovani, il bisogno di rafforzare le democrazie parlamentari e la promozione dei valori europei. In merito all’intitolazione, la delibera di giunta è stata approvata lo scorso mercoledì, mentre la richiesta è arrivata da un gran numero di cittadine e cittadini. Ora la proposta è stata formalizzata e protocollata, dopo i necessari passaggi burocratici.
AUMENTO DELLE QUOTE PER DMO
BELLUNO Nella sede della Confartigianato a Belluno si è tenuta l’Assemblea della DMO Dolomiti riunita per approvare il bilancio di previsione e il piano operativo del 2023. Il progetto, approvato all’unanimità, completa il progetto Vivere le Dolomiti in attesa della trasformazione operativa della DMO da Consorzio misto pubblico privato a Fondazione, con la nomina, prevista per il mese di marzo, del nuovo Cda. Il momento più significativo dell’Assemblea è stata la votazione per l’aumento delle quote: i soci hanno votato all’unanimità per l’aumento delle quote associative che passano da 123.479,99 euro all’anno a 220.745,00. Il budget più importante sarà versato dalla Provincia e dalla Camera di Commercio con 22.000 euro a testa. Cortina è il Comune che impegna la cifra più alta con 21.938,82 euro.
SUL CORRIERE DELLE ALPI DI OGGI
VIVIERE L’AGORDINO
NICOLAS E CRISTIAN. LA LORO PASSIONE PER LA PROPRIA TERRA
di Gianni Santomaso
CERCASI VOLONTARI PER IL CENTRO ITALIANO DI SOLIDARIETA’
BELLUNO Il Centro Italiano di Solidarietà di Belluno onlus seleziona 10 volontari da impiegare nel progetto di Servizio Civile Universale. Scadenza presentazione domande il 10 febbraio 2023. Per informazioni scrivere a [email protected] oppure telefonare al numero 0437 950895. Disponibili 10 posti in 5 sedi in provincia di Belluno: 25 ore settimanali 25, durata un anno, rimborso mensile € 444,30.
CARO BOLLETTE IN VENETO: NEL 2022 L’AUMENTO E’ STATO DI 10 MILIARDI; 7 IN CAPO ALLE IMPRESE E 3 ALLE FAMIGLIE
Ora siamo in grado di fare i conti con una precisione quasi millimetrica. Rispetto al 2021, l’anno scorso le famiglie e le imprese venete hanno subito un aumento dei costi a causa dei rincari delle bollette di luce e gas stimato in 10 miliardi di euro. Se le spese per le famiglie hanno subito in termini monetari un extracosto pari a 3 miliardi – che per ciascun nucleo ha pesato per circa 1.430 euro – le imprese hanno dovuto pagare in più addirittura 7 miliardi di euro.
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Tra le ripartizioni geografiche del Paese è il Nordest l’area più interessata dagli aumenti: rispetto al 2021 la stima degli extracosti per energia elettrica e gas è salita del 118,1 per cento. Seguono il Nordovest con il +116,6 per cento, il Centro con il +113,6 per cento e il Mezzogiorno con il +109,9 per cento. A livello regionale il rincaro più importante ha interessato l’Emilia Romagna (+119,2 per cento), il Friuli Venezia Giulia (+119 per cento) e il Trentino Alto Adige (+118,3 per cento). Il Veneto, con un incremento del 116,8 per cento è tra le regioni più colpite dai rincari. In termini assoluti, ovviamente, le più penalizzate sono state le regioni più popolate e maggiormente interessate dalla presenza delle attività economiche, come la Lombardia (+20,8 miliardi), l’Emilia Romagna (+10,2 miliardi) e, come dicevamo più sopra, il Veneto (+10 miliardi di euro) (vedi Tab. 1 e Tab. 2).
Lo Stato, invece, ha incassato 44,5 miliardi in più
Certo, a causa dell’aumento dell’inflazione, anche lo Stato centrale e le sue articolazioni periferiche hanno subito una impennata della spesa. Nel frattempo, però, l’incremento del gettito riscosso è stato molto importante. Rispetto allo stesso periodo del 2021, nei primi 11 mesi dell’anno scorso le entrate tributarie erariali sono aumentate di 44,5 miliardi di euro. Questo score così positivo è riconducibile a tre fattori: agli effetti del “decreto Rilancio” e del “decreto Agosto”, – che tra il 2020 e il 2021 avevano disposto proroghe, sospensioni, etc. – e, in particolar modo, agli incrementi dei prezzi al consumo che hanno spinto all’insù il gettito dell’Iva.
Dal caro energia c’è anche chi ci ha guadagnato, ma poi ha eluso il fisco
A seguito dei rincari dei prodotti energetici non tutti ci hanno rimesso. Molte aziende energetiche, ad esempio, nel 2022 hanno registrato un aumento dei ricavi spaventoso. Per questa ragione il Governo Draghi ha provveduto a istituire il contributo di solidarietà che doveva consentire alle casse dello Stato di incassare da questa misura complessivamente 10,5 miliardi di euro. Dopo il saldo del 30 novembre scorso, invece, l’erario ha “ricevuto” solo 2,7 miliardi di euro. Pertanto, tra i 44,5 miliardi di extragettito incassati provvisoriamente in più nei primi 11 mesi del 2022, mancano sicuramente all’appello altri 7,8 miliardi di euro. La Corte dei Conti ha cercato di individuare le ragioni di questo flop, segnalando queste criticità, ovvero:
1. l’identificazione dei soggetti a cui si applica il contributo;
2. modalità di determinazione della base imponibile;
3. possibili problemi di costituzionalità del tributo (al riguardo viene richiamata la sentenza n. 10 dell’11 febbraio 2015 avente oggetto la cosiddetta Robin Hood Tax);
4. l’indeducibilità del tributo;
5. la possibile traslazione del contributo sul consumatore finale.
Al netto delle ragioni sollevate dei destinatari della misura, bene ha fatto l’Agenzia delle Entrate ad annunciare in questi giorni che nei prossimi mesi avvierà dei controlli mirati sugli extraprofitti realizzati da queste grandi aziende energetiche.
Stanziati oltre 70 miliardi aiuti contro il caro bollette
Tra le misure messe in campo dal governo Draghi e quelle previste nel decreto Aiuti quater approvato dall’esecutivo guidato dalla Meloni, famiglie e imprese italiane hanno ricevuto nel 2022 attorno ai 70 miliardi di euro di aiuti contro il caro bollette. Pertanto, in linea puramente teorica, il maggiore aumento in c apo a famiglie e imprese è stato di circa 20 miliardi. Un importo puramente teorico, perché le imprese hanno utilizzato solo la metà degli aiuti messi a disposizione.
Bonus bollette: tante micro imprese non hanno utilizzato lo sconto
Ancorché i dati siano provvisori e aggiornati al 22 novembre scorso, i bonus per le bollette di elettricità e gas rivolti alle imprese sono stati utilizzati in compensazione solo per metà dell’importo messo complessivamente a disposizione. Certo, mancano ancora da conteggiare i pagamenti avvenuti con la scadenza del 30 novembre e quelle previste a metà dicembre, tuttavia pare di capire che molte imprese, anche venete, soprattutto quelle di piccola e micro dimensione, abbiano registrato grosse difficoltà nell’applicare la misura introdotta l’anno scorso. Non sono pochi, infatti, i piccolissimi imprenditori ad aver desistito dal redigere il calcolo della base imponibile su cui definire successivamente lo sconto fiscale. Operazione, quest’ultima, molto complessa che è stata effettuata direttamente dai gestori solo in pochissimi casi.
I prezzi ora sono in calo
Se nel 2022 il prezzo dell’energia elettrica è più che raddoppiato (+142 per cento), passando da 125 (media 2021) a 303 euro per MWh (media 2022), quello del gas, invece, è rincarato addirittura del 167 per cento, salendo da 46 euro (media 2021) a 123 euro (media 2022). Il peggio, comunque, sembra essere ormai alle nostre spalle (vedi Graf.1 e Graf. 2). Nei primi 26 giorni del 2023 la media del prezzo dell’energia è scesa a 176 euro e quello del gas a 68 euro. Importi, quest’ultimi, comunque superiori rispettivamente del 190 e del 240 per cento se comparati con quelli di inizio 2021.
MASCORE IN MARMOLADA
ROCCA PIETORE Si è svolto sabato il carnevale in Marmolada. Una giornata di festa con le antiche maschere di legno e colorate. Ad animare turisti e valligiani le varie figure che si sono ritrovate in cima alla Marmolada per poi scendere a valle fino a Rocca Pietore. Una giornata divertente per piccoli e grandi tra musica e qualche dispetto.
MARCO V. DAL FARRA IN CONCERTO
LONGARONE Appuntamento in musica a Longarone con il concerto di Marco V. Dal Farra e la sua band.
LA DIRETTA RADIO PIU’
Indagine sociolinguistica sulle lingue minoritarie del Veneto
La Regione Veneto ha avviato un’importante inchiesta sociolinguistica sullo stato di salute delle minoranze linguistiche del proprio territorio (ladini, cimbri e friulani). Michela dell’Osbel ed Eleonora Troi ci spiegano perché partecipare e diffondere è essenziale.
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MICHELA DELL’OSBEL
ELEONORA TROI
dal CORRIERE DELLE ALPI Gianni Santomaso
Anche gli agordini e gli zoldani, assieme ai comeliani e ai cadorini, coinvolti nell’inchiesta sociolinguistica avviata dalla Regione per studiare lo stato di salute delle lingue di minoranza presenti sul proprio territorio. L’obiettivo è quello di tutelare, promuovere e valorizzare l’uso delle lingue minoritarie: quella cimbra, in Lessinia, nell’Altopiano di Asiago e nel Cansiglio, quella ladina, e quella friulana, nel Portogruarese. «Per poter definire politiche linguistiche efficaci ed intervenire con azioni mirate», dice la Regione, «è innanzitutto necessario valutare lo stato di salute della lingua di minoranza attraverso un’indagine sociolinguistica». Per questo, da novembre 2022 e fino a febbraio 2023, ogni cittadino dei Comuni in cui è presente una minoranza linguistica potrà garantire il proprio contributo per la definizione delle prossime azioni di tutela e di promozione delle lingue di minoranza nella Regione, rispondendo ad un questionario anonimo on line. «Questa importante ricerca della Regione», spiega Davide Conedera del gruppo Musla – Moviment de union e standardisazion linguistica del Agordin – riguarda da vicino coloro che abitano nei Comuni dell’Agordino, del Cadore, del Comelico e della Val di Zoldo. L’invito è a compilare il questionario per far vedere che ci teniamo alla nostra lingua, per fare sì che la Regione avvii progetti per la salvaguardia della nostra minoranza e per far conoscere la nostra realtà alla comunità scientifica». «Nel compilare il questionario», continua Conedera, «è bene ricordare che quello che comunemente chiamiamo “dialetto” è riconosciuto dalla legge 482/99 e prende il nome di “ladino”. È fondamentale che tutti partecipino se vogliamo migliorare la situazione delle nostre valli, delle persone che vivono qui e della nostra lingua». Il questionario si può trovare accedendo alla pagina ec.europa.eu/eusurvey/runner/QuestionarioVenetoL
POEMA RITROVATO, POETA SCONOSCIUTO
BELLUNO Martedì, alle 18, alla Libreria Tarantola di Belluno, verrà presentato il libro “Das Magische Auge”, un poema del 1927 scritto dal misterioso e sconosciuto Claudio Giuseppe De Donà, testo ritrovato nel 2019 in una soffitta a Belluno. Nella serata interverranno l’autore del fortuito ritrovamento, il poliedrico artista bellunese Gianni Carlin, che ha trascritto e pubblicato il manoscritto, e lo storico Jacopo De Pasquale, al quale si deve una contestualizzazione storica sulla città di Belluno tra le due guerre mondiali in apertura del volume.
LE IMMAGINI RACCONTANO LA STORIA.
FELTRE La Polisportiva Feltrese, dopo la rassegna dedicata a “L’utilizzo del Piave a scopo idroelettrico 1902 – 1962”, ora al Fondaco Delle Biade espone le immagini. La mostra rimarrà aperta fino al 5 febbraio 2023 anche il sabato e la domenica
L’UNIVERSITA’ DEGLI ANZIANI DI AGORDO TORNA CON UN RICCO PROGRAMMA
AGORDO L’università degli anziani di Agordo è pronta per tornare con le lezioni in presenza. È stato stilato il calendario degli eventi in programma dal 7 febbraio al 2 maggio. Ogni martedì gli incontri si svolgeranno in sala Don Tamis dalle 15 alle 17.
IL PROGRAMMA (2 PAGINE)
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UN SEMINARIO SU SOSTENIBILITA’ E BENESSERE AZIENDALE
FONZASO Oggi le imprese del territorio sono inviate a Dolomiti per parlare di sostenibilità e benessere aziendale. A partire dalle 9.00 sarà possibile confrontarsi tra imprese e docenti su due temi importanti: le B Corp e il benessere aziendale. Le aziende del territorio bellunesi sono in un continuo dinamismo e attenzione al mondo dell’innovazione dentro la propria attività. Per questo Dolomiti hub, in cordata con Reviviscar, il Fondo Sociale e di Coesione, la Regione Veneto e il Piano Sviluppo e Coesione – Veneto, propone due relatori, due esperienze provenienti dal padovano e dal trentino per dialogare con il territorio. L’evento sarà moderato dall’amministratore di Dolomiti Hub e imprenditore Walter Moretto.
DIALETTO VIVO
LOZZO DI CADORE Domani alle 18 in sala Pellegrini di Lozzo di Cadore si svolgerà “Dialetto Vivo”, recital di poesie e prose in ladino del Cadore, Comelico e Fodom.
JAZZERSICE IN AGORDINO A CENCENIGHE E CANALE
CENCENIGHE Jazzercise-Dance Mix Nell’Agordino alla palestra delle Scuole Medie Di Cencenighe ogni martedì e giovedì dalle 19 alle 20, in sala ex emigranti di Canale d’Agordo il mercoledì dalle 19.30 alle 20.30 e il venerdì dalle 18.45 alle 19.45
LA ZINGHENESTA A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Domenica 19 febbraio torna La Zinghenesta a Canale D’Agordo, il carnevale della Valle del Biois. L’evento inizierà con la consueta sfilata del corteo mascherato in partenza da Falcade per poi arrivare verso le 12.00 a Canale d’Agordo. Alle 15.00 inizio della sfilata per le vie del paese, arrivo in piazza e premiazione della maschera più bella; Alle 16.30 processo al Carnevale. Sculture in legno, divertimento e dolci per grandi e piccini accompagneranno questa edizione
AGORDINO IN FERMENTO…AGORDINO IN MOVIMENTO
4 FEBBRAIO 2023: LA CASPARETHA… IL CASPERITIVO. SPORT E FESTA.
di Gianni Santomaso
NEL PROSSIMO FINE SETTIMANA LA CASPARETHA A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Cinque km illuminati da fiaccole da percorrere ciaspole ai piedi, tra un ristoro e l’altro di prodotti tipici come Gulasch e minestra d’orzo. Tutto questo è la Casparetha, la camminata sulla neve, competitiva e non, che si terrà sabato 4 febbraio a Canale d’Agordo. Partenza, alle ore 19, da piazza Papa Luciani dove si chiude anche il percorso con tanto di festa finale e spettacolo pirotecnico. Un anello facilmente percorribile, con 200 metri di dislivello, in un’atmosfera resa magica dalle luci che illuminano la neve caduta abbondante nelle ultime giornate. La partecipazione alla Casparetha è consentita solo ai ciaspolatori ma non mancheranno le occasioni di divertimento anche per chi non si mette alla prova sui 5 km. Oltre alla festa in piazza, dalle 17.30 i locali aderenti ed il comitato organizzatore daranno vita al “Casperitivo”. Per l’occasione anche il museo Papa Luciani rimarrà aperto fino alle 21. Nella Ski Area San Pellegrino anche il mese di febbraio si annuncia denso di appuntamenti per gli amanti della montagna. Con la Casparetha non solo sci ma anche ciaspole e sapori del territorio per un weekend all’insegna dello sport e della cucina tipica. È possibile iscriversi attraverso il sito casparetha.it. Massimo 1.000 partecipanti. Costo iscrizione online 20 euro per gli adulti, 10 euro per i nati dal 2013 in poi. Noleggio ciaspole 8 euro. Chi si iscriverà il giorno della gara o in Pro Loco 23€ adulti e 12€ per i nati dal 2013 in poi. Informazioni su Casparetha.it e presso la Proloco Canale d’Agordo Tel. 0437.1948030
ALLA RADIO, L’INTERVISTA A MIRCO E EMIL TANCON
AGORDINO IN FERMENTO…AGORDINO IN MOVIMENTO
A CARNEVALE… EL CARNEVAL DE LE VAI…DA SELVA DI CADORE A CANALE D’AGORDO, DA RIVAMONTE A LASTE E SOTTOGUDA. TRADIZIONE, CULTUR E SPETTACOLO
NEL GENNAIO DI 165 ANNI FA NASCEVA A FELTRE IDA PILOTTI LA GRANDE “DUSE DELL’EDUCAZIONE”
di Renato Bona
Era nata a Feltre 165 anni fa, martedì 5 gennaio1858, da Giovanni e Rosa Milani, famiglia di modestissime condizioni economiche, come si legge nell’enciclopedia Treccani. Ida Pilotto tuttavia “coltivò con grande passione, come i fratelli Liberto e Vittorio lo studio e l’arte, grazie alla vivacità culturale dei genitori. Ida fu infatti insegnante, dirigente scolastica a Padova e autrice di libri sulla formazione. La bellunese dott. Milena Caldart, autrice del libro “Donne in prima linea” edito nel maggio 2014 da Alessandro Tarantola, ha dedicato alla Pilotto (mancata il 14 luglio 1941) il capitolo in cui la feltrina è ricordata come “La ‘Duse’ dell’educazione” e pedagogista di fama. La libera enciclopedia Wikipedia a sua volta tracciandone il profilo ricorda che ottenne vari importanti riconoscimenti fra i quali: nel 1895 la medaglia d’argento dei benemeriti dell’educazione e dell’istruzione popolare; per il contributo offerto durante la prima guerra mondiale la medaglia come benemerita di guerra; nel 1928 la medaglia d’oro per l’educazione infantile. Ancora la Caldart: “Ida si diploma maestra a Verona all’età di 18 anni e l’anno successivo ottiene l’incarico nelle scuoe di Vellai di Feltre che raggiunge percorrendo a piedi tutti i giorni e con qualsiasi tempo, più di 4 chilometri” dove – come ebbe modo di dichiarare – “mi aspettava una specie di stamberga malsana, senz’aria, senza luce, dai crepacci delle pareti e del soffitto l’umidità faceva lastre di ghiaccio, o strati di brina. Il pavimento veniva annaffiato dai resti di neve o fango che rimanevano negli zoccoli dei miei 140 allievi tra maschi e femmine”. Il suo impegno scrive Caldart è totale, sente la sua professione come una missione e dedica nove ore al giorno ai suoi allievi che chiama affettuosamente montagnardi ‘che dovevano accudire anco ai lavori campestri’”. Alla sera, poi, insegna ai loro genitori ed ai fratelli maggiori che vogliono imparare a leggere e scrivere. Il suo stipendio è di 500 lire l’anno. Nonostante la fatica ed i disagi ‘le ore passavano veloci e liete’ e anni dopo quel periodo diventa ‘ricordo soave, ricordo caro che aggiunge energia e volere alle mie aspirazioni di oggi’ Ancora storia di questa illustre feltrina. Visitando un Giardino d’infanzia – l’attuale scuola materna – capisce che la sua vocazione è l’educazione dei bambini più piccoli. Si diploma per potervi insegnare e ne apre uno a Verona. Anche qui l’aspettano un arduo lavoro, molti sacrifici e perfino digiuni. Godendo la stima della nobildonna Lucrezia Cicogna Vanzetti, si trasferisce a Padova per dirigere l’asilo per i figli degli operai “dove l’efficacia dei suoi metodi ha risultati sorprendenti”. Vince il concorso per la direzione di uno dei due Giardini comunali di Padova e a 45 anni, el 1903, si unisce in matrimonio con Giuseppe Sottini, docente universitario. Svolge anche intensa attività letteraria e in un volume in particolare “tratta dell’educazione fisica attraverso l’osservazione delle varie parti del corpo del bambino e la stimolazione della vista del tatto, dell’udito, dell’olfatto e del gusto ricorrendo a giochi, marce e canti e capisce che “la strada per raggiungere la mente e formare l’intelligenza passa attraverso una vera e propria stimolazione dei cinque sensi”. Ancora il profilo della Pilotto: nel 1885 “disegna 20 tavole pedagogiche a colori che presentano assonanze con il metodo che molto tempo dopo avrebbe reso celebre Maria Montessori. Le tavole descrivono alcuni degli strumenti per l’educazione dell’infanzia che secondo il metodo da lei ideato, deve avvenire attraverso il gioco, ma senza forzature, senza fretta assecondando i tempi e gli interessi dei bambini. Le tavole pittoriche sono uno strumento che permette di sviluppare l’intelligenza dei ragazzi attraverso l’uso dei sensi; attualmente – scrive la Caldart – sono conservate presso la Biblioteca civica storica di Feltre” e conclude così: “Ida Pilotto muore nel 1941; è stata una pedagogista che ha seguito le orme dell’educatore e umanista Vittorino da Feltre (1378-1448) e verrà definita dalla critica più accreditata ‘Mamma dell’educazione infantile’ vissuta tra Ottocento e Novecento. A lei è dedicata la scuola elementare di Vellai, oggi scuola materna”. La sua tomba si trova nella cappella di famiglia a Feltre.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Donne in prima linea” di Milena Caldart): un’immagine di Ida Pilotto la “Duse dell’educazione”; la scatola delle droghe per l’educazione del gusto; quella del sacchetto verde, per l’identificazione di oggetti esercitando il senso del tatto, ideata e applicata nei suoi giardini d’infanzia dalla feltrina Pilotto nel 1885; la tavola dei suoni per l’educazione dell’udito elaborata lo stesso anno; uno dei libri di Ida Pilotto.
DUE MINUTI PER TE
APPUNTAMENTO DELLA DOMENICA CON IL PENSIERO DI MONSIGNOR GIORGIO LISE
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA
1990 – IL BELLO DELLA DIRETTA, puntata01 “ODIO ANCORA LA RADIO”.
Un articolo al mese che racconta gli episodi più divertenti, importanti, ricorda fatti e persone che hanno fatto la storia di Radio Più.
Il 25 giugno saranno 40 anni di informazione, musica, storia. In quattro decenni di storie ne abbiamo raccontate tante, e in attesa del taglio della torta abbiamo pensato “Perché non ricordarle come abbiamo fatto 10 anni fa con “Odio La Radio”. Ma abbiamo anche pensato… “E se ne raccontassimo qualcuna anche degli ultimi 10 anni? Ogni 25 del mese un nuovo articolo, vi aspettiamo!
PRIMA PUNTATA, DAL LIBRO “ODIO LA RADIO”, 2013 di Mirko Mezzacasa
Indimenticabile quel notiziario, quell’incredibile errore dovuto a diverse situazioni. In studio ero solo, come sempre. Ma il notiziario a Radio Più, alle 12.30 o alle 12.45 a seconda dei blocchi pubblicitari è pur sempre andato in onda. Come? Questo ha dell’incredibile. Era il periodo caldo, la sera in giro per il nord Italia a seguire l’Alleghe Hockey, di giorno chiuso in uno studio di produzione. Ma il notiziario alle 12.30 era un rito importante, guai non esserci, guai se non era e, se non è interessante. Si chiama colonna della radio, lo sapevo nel 1983, lo riconosco oggi. Quel notiziario, il GR principale delle 12.30 (non ha mai cambiato nome in 22 anni) era di difficile realizzazione, solo in studio con due linee telefoniche aperte. “Attenzione la metto in diretta, mi raccomando ascolti bene il servizio che precede la sua intervista. Poi una volta al termine sarà mia premura introdurla per la messa in onda. Lei stia li’, fermo, aspetti il mio segnale e non respiri perché avrò tutti i microfoni ambientali aperti”. Secondo me era chiaro, il fuori onda era stato preciso almeno per me, ma non per il commendator Bruno Zanetti, al tempo presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Alpini, un gran Presidete e uomo che ha combattuto fino all’ultimo giorno per i suoi alpini, strenuo difensore della Caserma degli Alpini di Agordo, e quando in tempi non sospetti anticipo’ la possibile chiusura. Ma quella votla… non mi aveva seguito nel notiziario. Colpa mia, non avevo considerato che alle 12.30 era ritornato a casa da pochi minuti, prima del pranzo, dopo il giro di aperitivi e l’aperitivo con Zanetti era sempre un gran momento. Il servizio precedente verteva sulla statale del San Pellegrino. In particolare l’allora Anas aveva sostituito i gardrail metallici con palizzate in legno, ancor oggi visibili. Il mio servizio era secco, polemico senza respiro. Il concetto: “Come si fa a sostituire una barriera sicura con dei pezzi di legno? Si è pensato ai pullman, ai mezzi pesanti, ai camper, alle auto che potrebbero abbattere quella barriera e rotolare per mezzo Passo ove tra l’altro la pendenza si attesta attorno al 18 per cento?” La boutade per me era chiara. Per il commendator Zanetti no. Finisce il servizio, stacco la prima linea telefonica, ospite Enzo Salton sindaco di Canale d’Agordo e responsabile del tratto stradale “incriminato”. Stacco la linea e su quella rimasta accesa mi propongo a Bruno Zanetti, che nel frattempo aveva ascoltato il servizio sul San Pellegrino. “Commendator Zanetti, parliamo degli alpini agordini, ex penne nere quindi in congedo, partiti per il Piemonte per prestare soccorso alle persone coinvolte nell’alluvione. Quale il suo pensiero?”. Domanda chiara, liquidabile in poche parole, non più di 2 minuti. Il taglio giornalistico era perfetto, la domanda chiara, la risposta alluncinante. La ripropongo, la ricordo come fosse ieri. “Quasi non ci credo – tuonò Zanetti dall’alto della sua presidenza – come si permettono i miei uomini di andare in Piemonte e sostiture i gardrail metallici con quelli in legno? E’ una vergogna non possiamo mettere a repentaglio la vita altrui. Siamo li’ per aiutare non per fare danni. Mezzacasa non si preoccupi appena torneranno sarà mia cura farli ripartire con un camion colmo di gard rail metallici, rifaranno il lavoro, riporteranno la situazione come prima”. Rimasi totalmente interdetto. Non sapevo come riprendere. “Presidente, certo. Questo con riferimento a Falcade e al lavoro dell’Anas che nulla ha di che condividere con i suoi alpini. Le ripongo la domanda, cosa fanno i suoi uomini nel Piemonte alluvionato?” Sconcertante la ripresa, peggio di prima. “Mezzacasa – tuonò di nuovo Zanetti – le ho detto che sarà mia cura riportare la situazione nella normalità, con o senza la presenza degli uomini dell’Anas”. Non me la sono sentita di continuare, ho chiuso la parte di attualità del notiziario per buttarmi a capofitto nello sport. Per molti giorni ho sentito i commenti su quel notiziario. Io, ad esempio, avevo la registrazione in musicassetta, tutto si registrava in musicassetta in quegli anni. Me la sono tenuta in macchina per qualche anno. Nei momenti tristi mi divertivo tra il play ed il rewind ad ascoltare lo Zanetti show. Ed era un notiziario.
LA RACCOLTA COMPLETA
IN VIVO VERSO
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LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
di Gianni Santomaso
OSPITE: Giulia Fiocco
GOCCE DI FILOSOFIA
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AGGIORNAMENTO VENETO STRADE, AGGIORNAMENTO CONTINUO H 24
Precipitazioni: In giornata assenti ovunque (0%), in tarda serata qualche fiocco potrà cadere sulle cime più settentrionali delle Dolomiti (10%).
Temperature: Minime in generale rialzo, anche piuttosto netto in quota nella notte tra domenica e lunedì, quando toccherà l’apice del rialzo termico oltre i 2000 m; massime in generale aumento, più avvertito in quota rispetto ai fondovalle. Alla sera particolare nuovo improvviso calo oltre i 2000 m
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in calo in quota e nelle valli non interessate dal Foehn; massime in contenuta flessione, salvo locali rialzi nei settori interessati da episodi di Foehn
CALCIO
A PONTE NELLE ALPI L’AGORDINA INCAMERA TRE PUNTI CON UN RIGORE
SECONDA CATEGORIA GIR. T / PONTE NELLE ALPI – AGORDINA 0-1 (GOL AGORDINA: Del Din (r))
L’Agordina torna a vincere e lo fa sul campo della quarta forza del campionato di Seconda Categoria girone T del Veneto. A ponte Nelle Alpi la squadra allenata da Lorenzi ha lottato per 90’ portando a casa il bottino pieno grazie ad un rigore di Del Din ad inizio secondo tempo. Gli agordini hanno giocato bene sia in difesa che in attacco e il risultato è arrivato. Tre punti di vitale importanza per l’Agordina che si avvicina sempre di più alla zona salvezza. E domenica prossima lo scontro diretto con il Sois. Parte bene la squadra di Lorenzi che dopo appena un minuto si fa pericolosa. Ponte Nelle Alpi prova a sorprendere gli agordini in contropiede ma la difesa è attenta. Le squadre giocano a viso aperto. Match piacevole con le due formazioni che sprecano tante occasioni da gol. Del Din non centra i pali con una bella conclusione dalla distanza. Padroni di casa vicini al gol ma Chissalè salva il risultato. Il risultato non si sblocca e le due squadre vanno negli spogliatoi per la pausa di fine primo ttempo dopo aver colpito un palo a testa. Il secondo tempo inizia con la squadra di Lorenzi che si porta in vantaggio. Filippo Cancel viene atterrato in area. L’arbitro non ha dubbi e concede il rigore che Del Din trasforma. Risponde subito il Ponte Nelle Alpi e Dal Don salva il risultato sulla linea. Cala il ritmo della squadra di Agordo che si chiude in difesa. I pontalpini provano l’assedio alla ricerca del pareggio ma l’obbiettivo non riesce. Nel finale di gara l’Agordina rimane in dieci per l’espulsione di Costa per somma di ammonizioni.
GIOVANISSIMI PROVINCIALI / AGORDINA RIPOSO INVERNALE
ALLIEVI REGIONALI / PONTE NELLE ALPI – AGORDINA 6-1
Termina con un punteggio tennistico in favore del Ponte Nelle Alpi la gara valida per il campionato Allievi Regionali. Per l’Agordina continua il periodo nero e torna a casa con sei gol subiti e solo uno realizzato. Una sfida a senso unico quella andata in scena a Ponte Nelle Alpi con i padroni di casa che incamerano i 3 punti con facilità. Ai giovani di Orzetti rimane solo la soddisfazione di aver siglato il gol della bandiera. Squadra di Agordo ancora in fondo alla classifica con un solo punto messo a segno fino ad ora.
JUNIORES PROVINCIALI / AGORDINA RIPOSO INVERNALE
JUNIORES REGIONALI / FIORI BARP – CAVARZANO 0-1
Seconda sconfitta consecutiva per il Fiori Barp di Alessandro De Lazzer che contro il Cavarzano gioca bene ma non riesce ad evitare il gol. Infatti è solo un gol che decide la sfida del campionato regionale Juniores. I sedicensi tengono testa alla terza forza del campionato ma a decidere la sfida è Fagherazzi. Una sconfitta di misura per la compagine di Mas che la prossima settimana giocherà contro il San Vendemmiano.
HOCKEY SU GHIACCIO
IL COMO CALA IL POKER AD ALLEGHE, CIVETTE DI NUOVO KO
di Marco Gaz
ALLEGHE – COMO 1-4
PARZIALI: 0-0, 1-2, 0-2
GOL: st. 1’33” Przybyla, 5’01” e 8’19” Dinicola. tt. 1’23” Guaita, 5’07” Harwell
Il Como espugna l’Alvise De Toni di Alleghe e mantiene la seconda posizione del qualification round della IHL. Le speranze di qualificazione ai playoff per le civette si possono definire sfumate. Per la matematica la formazione alleghese è ufficialmente fuori dalla corsa per alla fase finale. La squadra di Fontana tiene per 25’ minuti poi lascia una prateria ai lombardi che chiudono la sfida nella terza frazione. Nei primi minuti di gara i lariani si fanno vedere dalle parti di Zanardi. L’Alleghe prova a rispondere in superiorità numerica ma le conclusioni non centrano i pali. Le squadre giocano a viso aperto e le conclusioni non mancano. Frescura ci prova ma il portiere lombardo è attento. Provano a spingere le civette ma l’estremo difensore Tesini sembra una saracinesca. Il match scorre veloce con poche interruzioni. Per la rottura di un vetro della balaustra il primo tempo termina prima del previsto. Gli agordini continuano a spingere anche alla ripresa del gioco ma il disco non vuole entrare. Dopo una serie di conclusioni andate a vuoto, i biancorossi passano in vantaggio con Przybyla. Dura poco il vantaggio alleghese, il Como riesce a pareggiare i conti subito dopo con Dinicola. Lo stesso Dinicola sigla la doppietta personale poco dopo con i comaschi con l’uomo in meno. Fuga del giocatore lariano che a tu per tu con Zanardi non sbaglia. La partita è piacevole e le occasioni non mancano da entrambi i lati. Lombardi più pericolosi a fine secondo drittel che sfiorano il terzo gol della serata. Il terzo tempo inizia con il terzo gol del Como. Ad allungare sugli agordini ci pensa Guaita. Sembrano arrendersi le civette che concedono il poker ai lariani. I ragazzi di Fontana alzano bandiera bianca, giocano svogliati con poca grinta. Intanto gli avversari prendono di mira la porta difesa da Zanardi alla ricerca della quinta rete che non arriva.
LE FOTO DI ANNALISA DAL MAS
L’AOSTA FA LA VOCE GROSSA AL DE TONI CONTRO UN ALLEGHE/CORTINA NON AL COMPLETO
ALLEGHE/CORTINA – AOSTA 2-7
GOL ALLEGHE/CORTINA: Sudiro, Fattor
Le civette under 17 crollano in casa contro l’Aosta. Una partita condizionata dalle tante assenze tra le fila agordine con giocatori impegnati negli EYOF in Friuli e qualcuno influenzato. La squadra allenata da Paolo De Biasio ha dovuto arrendersi dopo una bella partenza che ha visto i biancorossi portarsi in vantaggio con Sudiro. Valdostani che rispondono poco dopo mettendo a segno tre marcature prima della prima sirena. Nel secondo drittel le civette lasciano troppi spazi agli avversari che chiudono il match con altre tre reti. Fattor accorcia le distanze ma nel terzo tempo arriva il settimo gol dell’Aosta. Alleghe/Cortina ultimo in classifica nel master round del campionato Under 17 e sabato prossimo giocherà in trasferta contro l’Egna/Ora.
PATTINAGGIO ARTISTICO
NADIA BORTOT AGLI EUROPEI DI PATTINAGGIO ARTISTICO
REDAZIONE Anche Nadia Bortot presidente della FISG Veneto è ai Campionati Europei di pattinaggio artistico che si stanno svolgendo ad Espoo in Finlandia per accompagnare la squadra italiana. Un europeo che sta dando soddisfazioni all’Italia. Matteo Rizzo ha conquistato l’argento nel singolo. Sara Conti e Niccolò Macii medaglia d’oro e Rebecca Ghilardi con Filippo Ambrosini l’argento in coppia.
CALCIO A 5
LA CANOTTIERI PERDE A TESTA ALTA CONTRO LA PRIMA DELLA CLASSE
CANOTTIERI BELLUNO – MACCAN PRATA 2-3
Gran partita alla Spes: Maccan sempre avanti, ma la Canottieri tiene testa. Finisce 2 a 3, per Belluno a segno la gioventù di Bortolini e Dall’Ò (foto: Dalla Libera)
IL SERVIZIO DI ANTONIO FIABANE, PORTAVOCE DELLA CANOTTIERI BELLUNO
APE CAR, AGORDINI DA PODIO
SEDICO Undicesima edizione del Frende trophy a Frende di Pellegai di Borgo Valbelluna. Ha concorso all’organizzazione di questa edizione anche l’associazione agordina Gli amici di Thierry. Una cinquantina le apecar al via. Nella categoria A si è imposto l’agordino Andrea De Toni davanti al cesiolino Patrick Biesuz e al trevigiano Devid Scattolin. Nella C la vittoria è andata al marchigiano Francesco Guerrini che ha preceduto Marco Benvegnù, di Agordo, e David Dall’Omo, di Villa di Villa. Tra le donne, successo di Francesca Balzan, trichianese, davanti alla marchigiana Gloria Baldolini ed alla trentina Romina.
PALLAVOLO
IL VOLLEY CLUB AGORDINO CROLLA IN TERRA TREVIGIANA
SPRESIANO – VOLLEY CLUB AGORDINO 3-0 (25-4, 25-9, 25-5)
La si può definire una disfatta la partita del Volley Club Agordino contro lo Spresiano. La squadra di Agordo torna a casa con soli 18 punti messi a segno nei tre set della partita che ha visto le trevigiane dominare dall’inizio alla fine della sfida. Un match da dimenticare in fretta per le ragazze allenate da De Nardin. Una serata no che è conclusa quasi subito. Spresiano che si fa valere fin dal primo set vinto con 19 punti di vantaggio. La storia non cambia neanche nei parziali successivi con le trevigiane che incamerano la vittoria con molta facilità. Il Volley Club Agordino scala in sesta posizione della classifica del campionato di Prima Divisione e la prossima settimana ospiterà al Palarova di Agordo il MonteVolley.
PALLAVOLO BELLUNO INCASSA UN’ALTRA SCONFITTA CON IL GARLASCO
MOYASHI GARLASCO- BELLUNO 3-2 PARZIALI: 25-20, 25-22, 17-25, 22-25, 15-13.
BELLUNO: Maccabruni 2, Novello 19, Saibene 4, Graziani 12, Mozzato 10, Guastamacchia 9; Martinez (L), Guolla 1, Ostuzzi 14. N.e. Paganin, Stufano, Candeago, Galliani, Pierobon (L). Allenatore: G. Colussi.
A Pavia matura l’ottava sconfitta nel campionato di Serie A3. Il passivo arriva al tie-break. E dopo che i rinoceronti erano sotto 2-0 nel conto dei set, contro una Moyashi Garlasco pressoché infallibile nella prima metà di gara. I bellunesi, però, ci hanno sempre creduto. E sono riusciti a rimettere in piedi una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa. Anche grazie all’apporto del “risolutore di problemi”: Massimo Ostuzzi. Entrando dalla panchina, Max ha contribuito alla rimonta con una prova da 14 punti, arricchiti da un ace, un muro e da un brillante 67 per cento in attacco. Si interrompe, quindi, la striscia positiva di tre gare. «Un po’ di rammarico c’è – analizza coach Gian Luca Colussi – visto che abbiamo perso per un paio di dettagli, ma rimane la consapevolezza di aver dato vita a un’ottima prestazione. Dopo l’inizio difficile, siamo riusciti a giocare a un buon livello. Da questa trasferta, prendiamo le cose positive. E ce ne sono davvero tante».
SCI ALPINO
BIS A CORTINA PER ODERMATT, PARIS SECONDO
CORTINA
di Roberto Bona
(foto: Zenoni & PentaPhoto)
SOFIA GOGGIA E COMPAGNE SULLA PISTA LA VOLATA PER PREPARARE I MONDIALI
VAL DI FASSA La Val di Fassa torna a a puntare l’obiettivo sulle sue Piste Azzurre, casa degli azzurri dello sci alpino nazionale, grazie alla collaborazione fino al 2026 con la F.I.S.I che prevede l’ospitalità di atleti, tecnici e piste d’allenamento a loro riservate. Il calendario dello sci alpino dopo le intense settimane di Coppa del Mondo femminile e maschile è puntato ora sui prossimi Campionati Mondiali di Courchevel, in Francia. Per molte squadre nazionali ed internazionali il luogo prescelto per rifinire la preparazione in vista del più importante appuntamento della stagione è proprio la Val di Fassa, sia per le discipline tecniche che quelle veloci. Da oggi inizia l’allenamento del gruppo Coppa del Mondo Elite Femminile presenti le atlete: Curtoni, Melesi, Nadia e Nicol Delago, Marta Bassino, Laura Pirovano. In arrivo Sofia Goggia che si allenerà in Val di Fassa fino al 3 febbraio. Insieme a Sofia Goggia il 1 febbraio è annunciata la presenza in allenamento anche di Mikaela Shiffrin con il suo team. Entrambe si alleneranno su LaVolata / Col Margherita.
AD ALLEGHE DUE GARE DI SLALOM GIGANTE PER LA COPPA VENETO nel ricordo di FABRIZIO BASSOT E DEBORA NARDI.
di Roberto Bona
LO SCI CLUB ARABBA FA BOTTINO PIENO SUL NEVEGAL
di Roberto Bona
BIATHLON
CAMPIONATI ITALIANI DI BIATHLON RAGAZZI – ALLIEVI A VAL DI ZOLDO
VAL DI ZOLDO
di Roberto Bona
BUSIN, MARCHIA LA MARCIALONGA
Alla Marcialonga: Nella 70km Lorenzo Busin 35°, secondo italiano all’arrivo di Cavalese, alle spalle di Dietmar Noeckler. Nella gara che si svolgeva sui 43km, Marcialonga Light con arrivo a Predazzo, Emanuele Busin 6 °classificato