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I CONTAGI COMUNE PER COMUNE IN PROVINCIA DI BELLUNO, CENCENIGHE PRIMI CASI, SELVA DI CADORE SCOMPARE DALLA MAPPA, 5 LIVINALLONGO
Belluno 58, Alpago 46, Cortina 45, Feltre 26, Santa Giustina 19, Alano Di Piave 18, Borgo Valbelluna 14, Ponte Nelle Alpi 13, Pedavena 12, Agordo 11, Sedico 8, Chies D’Alpago 7, Quero Vas 6, Calalzo Di Cadore, Cesiomaggiore, Fonzaso, Livinallongo Del Col Di Lana, San Vito di Cadore, Santo Stefano di Cadore, Seren Del Grappa, Tambre 5, Domegge di Cadore, Limana, Pieve di Cadore, Rocca Pietore, Voltago 4, Borca di Cadore, Gosaldo, Sospirolo, Taibon Agordino, Valle di Cadore 3, Cencenighe Cibiana di Cadore, Colle Santa Lucia, Lozzo Di Cadore, San Gregorio Nelle Alpi, Val Di Zoldo 2, Alleghe, Arsiè, Auronzo di Cadore, Canale D’Agordo, Comelico Superiore, Danta di Cadore, Falcade, Longarone, Rivamonte, San Tomaso Agordino, Soverzene, Vallada Agordina, Zoppè di Cadore 1
IL VIDEO DI ROSSELLA DAL BO’
E’ DI LIVINALLONGO LA PRIMA VITTIMA AGORDINA DEL TERRIBILE COVID 19
BELLUNO. Nella serata di domenica la prima vittima dell’Agordino, Carlo Grones “Carlo Losc” imprenditore con propria ditta edile prima della meritata pensione, aveva 76 anni, originario e residente a Livinallongo nato il 23 gennaio del 1944, lascia la moglie Christina, i figli Arthur, Simon e Manuela. Per Carlo una preghiera non potendo partecipare ai funerali su ordinanza della Regione Veneto, non ci saranno esequie in chiesa.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI LIVINALLONGO LEANDRO GRONES
DRAMMA A CORTINA, MORTO IL CUSTODE DELL’HOTEL POCOL
CORTINA E’ stato rinvenuto senza vita il corpo di Natale Mastrantonio, 64 anni di Roma , custode dell’Hotel Pocol. L’uomo era disteso sul proprio letto e il decesso é riconducibile a cause naturali. Sono intervenuti i Carabinieri di Cortina allertati dalla moglie preoccupata poiché il marito non rispondeva alle chiamate telefoniche. L’uomo pochi giorni fa aveva affidato a facebook un messaggio: “cinque giorni di febbre e dolori, ma ora sembra passata” un modo per raccontare rendendo pubblico uno strano malessere proponendosi con una foto in maniche corte e un altro messaggio “Forse ho preso freddo, non si fanno queste bravate a sessant’anni, mi sono beccato una bella influenza” I parenti attendono la restituzione della salma, la prima ipotesi è che l’uomo sia morto colto da infarto.
Sono 75.528 i malati di coronavirus in Italia, mentre il totale dei contagiati ha oltrepassato la soglia dei 100mila. Aumenta il numero delle persone guarite, ad oggi 14.620: aumenta anche anche il numero dei morti, oggi 11.591; Guariti Zingaretti e il principe Carlo; Ministro Speranza: “Le misure saranno estese almeno fino a Pasqua”; Nel mondo si contano oltre 770mila contagi con 37mila morti: più di 160.000 i guariti.
SEGNALI INCORAGGIANTI: IL CONTAGIO FRENA, LE TERAPIE INTENSIVE NON COLLASSANO MA SI CONTINUA A MORIRE. IERI 4 DECESSI IN PROVINCIA, 34 IN REGIONE. NELLA MAPPA DEI CONTAGI ANCHE IL COMUNE DI CENCENIGHE, 5 CONTAGI A LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, NESSUNO A SELVA DI CADORE
di Mirko Mezzacasa
Venti decessi per ora, è il caro prezzo pagato dalla nostra provincia per la pandemia Covid_19. Due decessi in 24 ore all’ospedale San Martino di Belluno, Carlo Grones 76 anni di Livinallongo è la prima vittima del virus nell’Agordino, ieri è spirata anche Serenella De Bortoli 72 anni di Pedavena, purtroppo altre due vittime in casa di riposo (ufficialmente in provincia sono 5 ma non c’è un dato ufficiale), a Santa Croce sul lago in Comune di Alpago sono morti Irene Panciera 82 anni zoldana e Sergio Peterle 85 anni dell’Alpago. Nella casa di riposo in riva al lago sono 7 gli ospiti positivi, 10 gli operatori. Ormai tutti i Comuni agordini sono stati interessati dal contagio, si contano i primi casi anche a Cencenighe Agordino che fino a ieri era stato risparmiato, nella casella compare invece lo zero per il Comune di Selva di Cadore, tra l’altro l’unico contagiato che veniva segnalato nei giorni scorsi ora fuori dalla quarantena – come ricorda il sindaco Silvia Cestaro – era riferito a un cittadino non residente in paese ma che ha contratto il virus durante un periodo di soggiorno ai piedi del Pelmo. Il sindaco di Cortina Gianpiero Ghedina nel messaggio di domenica: “In questi ultimi 3 giorni si sono aggiunti 13 nuovi casi portando a 53 il numero di positivi al Covid-19 nel territorio di Cortina d’Ampezzo. Si registra una nota positiva per la giornata di domenica in cui non si sono verificati nuovi casi, mentre alcuni che erano in fase di accertamento sono stati confermati. Il Commissario Responsabile della Croce Bianca, Luca Gandini, con cui sono in stretto contatto, mi conferma che la serata di sabato e la giornata di domenica sono state più tranquille. Ciò non deve farci abbassare la guardia in alcun modo: sono giornate determinanti, la nostra sola arma è la prevenzione, dobbiamo restare a casa”. Il bollettino di Azienda Zero ieri ha acceso qualche speranza con un incremento di soli 14 casi ma non è certo un invito a mollare la presa e soprattutto cedere sulle restrizioni. A Cortina ieri sono stati registrati 53 contagi che sono ormai poche unità in meno di Belluno attorno ai 60. Sono 1238 i bellunesi in isolamento fiduciario “reclusi” in casa, 6057 i tamponi al 30 marzo, 78 i pazienti ricoverati negli ospedali, 8 in terapia intensiva. In Veneto la curva dei contagi ha preso la strada in discesa con casi meno gravi e terapie intensive con meno pazienti. Questa mattina si riuniranno i comitati di distretto per definire le linee e distribuire il contributo alimentare, vanno individuate in fretta le regole comuni per l’intera provincia le famiglie in difficoltà hanno necessità di quel denaro, aspettare non si può, gli addetti ai lavori sono chiamati a definire regole chiare e criteri immediatamente condivisibili senza tanti giri di parole e burocrazia. Le previsioni sono state confermate, secondo gli esperti il picco della pandemia coronavirus è in calendario per il 14 di aprile in Veneto, nel Nordest la diminuzione del contagio dovrebbe iniziare con il 6 di aprile, gradualmente e poi via via lungo il territorio italiano scendendo verso sud, il sereno si dovrebbe vedere nei primi 15 giorni di maggio. Queste previsioni comportano una proroga dei divieti almeno per due settimane. In Veneto ieri abbiamo assistito ad un calo dei ricoveri in terapia intensiva (sei casi in meno) in Italia è stato segnato il record di guarigioni pari a 1590. Il problema casa di riposo è uno dei più evidenti anche nel Veneto dove gli anziani sono testati con i tamponi per cercare di capire la diffusione del virus. Non va messo in secondo piano il grande tema degli operatori che si sono infettati perché non avevano i dispositivi di protezione. Per tutti sono arrivate le mascherine “Noi le diamo a tutti se le abbiamo – ha detto Zaia – anche alle case di riposo, ma non è un obbligo di legge, andiamo verso una normalizzazione”. Ieri per la prima volta si è parlato del nuovo piano di sanità pubblica, la Regione è stata autorizzata a somministrare i farmaci a casa e stanno arrivando 752mila test rapidi che non sostituiscono il tampone ma al quinto giorno dall’infezione danno risposte. A Padova per gli esiti dei tamponi i ritardi si sommano, attese anche di 5-6 giorni, almeno 6mila gli esami in attesa e chi aspetta la risposta rimane in isolamento fiduciario, il problema principale rimane la mancanza dei reagenti. Questa pandemia un insegnamento lo ha dato: la prima cosa da fare era isolare tutti gli over 70, ma inizialmente le indicazioni non erano queste. Tra decreti del Governo e quelli della Regione è scoppiata la confusione, le Forze di Polizia avrebbero sanzionato cittadini sull’uscio di casa dimenticando la direttiva regionale dei 200 metri da casa per la quale esiste pure un’applicazione telefonica e che tanto ha fatto discutere. “La polizia contesta l’uscita di casa per futili motivi nei 200 metri di casa, non è una contestazione corretta e scriverò ai Prefetti perché la sanzione è impugnabile” ha detto Zaia. Per coloro che invece usciranno dagli ospedali o comunque dalla quarantena perché positivi viene proposta la patente del contagio si teme infatti che l’infezione possa ripetersi nel tempo. “Dovremo pensare a un’uscita graduale, per la ripresa delle normali condizioni di vita – è stato detto ieri in conferenza stampa – una delle soluzioni il test sierologico. Stiamo ragionando sulla “patente” che attesti la risposta degli anticorpi, tenendo conto dei casi di re-infezione. Sentiremo i pareri degli scienziati, che chi ha già avuto una risposta anticorpale magari potrà comunque essere esposto a un’ulteriore infezione”. A proposito dei contributi Zaia ha detto: polemiche zero, ma ha anche aggiunto “La Germania ha messo a disposizione 550 miliardi di euro, noi risolviamo il problema con 25 miliardi e 400 milioni di euro per la spesa che serve”. La partita del turismo prima industria in Veneto è persa così per le partite iva in catena ci saranno tanti problemi. Necessario il piano Marshall e la messa in sicurezza del debito pubblico con grande iniezione di risorse. “L’Europa è scandalosa – ha continuato il presidente del Veneto – se c’è batta un colpo: è come la guardia costiera che guarda una nave affondare. Siamo in totale balia delle onde, Venezia è stremata e anche il turismo, faremo di tutto perché tutti abbiano un ristoro perché siamo l’unica Regione che non applica tasse. Ci aspettiamo risorse da Roma. Non possiamo certo fare tasse adesso altrimenti Roma ci dirà che non abbiamo bisogno”.
Infine una notizia poco incoraggiante dall’Acc Wanbao di Mel, che non è una notizia o meglio: mentre i sindacati suonano la carica il Ministro Bellunese del territorio Federico D’Incà tace, ieri è intervenuto su altri temi molto meno cari e molto meno interessanti per i 290 operai che rischiano di perdere il lavoro. D’Incà dunque dice che preferisce non commentare le decisioni prese dal suo collega di partito 5 Stelle, il Ministro friulano Pattuanelli, preferisce tacere perchè parlerà a tempo debito, eppure questi sono i tempi per parlare c’è gente che non dorme la notte dopo il defenestramento di Maurizio Castro per dare il timone o la poltrona all’avvocato friulano, la sconosciuta Anna di Pasquale.
23 DECESSI NELLE ULTIME 12 ORE, 129 POSITIVI IN PIU’, DUE PAZIENTI IN MENO IN TERAPIA INTENSIVA
ULSS 1 DOLOMITI: SI AGGIUNGO ALTRE 5 PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE. 311 TAMPONI IN 24 ORE
BELLUNO GLI AGGIORNAMENTI DALLA ULSS 1 DOLOMITI
SORVEGLIANZA SANITARIA COVID-19 Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 30 marzo 2020: 6.057 (+ 311). Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 30 marzo 2020: 1.231 (+ 5 rispetto ieri) Alcuni tamponi sono stati effettuati più volte sulle stesse persone
OSPEDALE DI BELLUNO Installate altre 3 tende della Protezione Civile al Blocco F per il percorso dedicato ai sospetti COVID, Attivato il Punto Medico Avanzato. Le degenze di MEDICINA E ONCOLOGIA sono state collocate al 2°piano del Blocco chirurgico, le degenze della PNEUMOLOGIA e GERIATRIA sono state collocate al 3° piano del Blocco Chirurgico (lato EST) , le degenze di CHIRURGIA, NEFROLOGIA e UROLOGIA sono state compattate al 3° piano del Blocco Chirurgico , le degenze di NEUROLOGIA sono state spostate al 2° piano del Blocco Medico. Le aree per sospetti COVID e pazienti COVID a bassa intensità sono collocate al 3° e 4°piano del Blocco Medico,Sono stati attivati ulteriori 18 posti letto per pazienti COVID a bassa intensità al 3° piano del blocco medico per un totale di 34 posti letto. I posti letto di media intensità sono 12 a Malattie infettive e 16 a Pneumologia COVID . il contenitore della Terapia Intensiva (9 posti letto) è stato allargato anche al gruppo operatorio di Belluno dove al momento sono stati attivati ulteriori 4 posti letto di terapia intensiva dedicati a eventuali pazienti covid positivi. I pazienti in arrivo dal 118 che dovessero necessitare di ricoveri urgenti in terapia intensiva COVID negativi saranno centralizzati alla Rianimazione di Feltre.
OSPEDALE DI AGORDO attivata attività di ricovero per pazienti COVID positivi a bassa intensità di cura – modello ospedale di comunità;
OSPEDALE DI PIEVE DI CADORE è attivo un filtro all’ingresso per il controllo degli accessi grazie al personale della Protezione Civile, attivata un’area per sospetti COVID al 2° piano
OSPEDALE DI FELTRE Il reparto di PNEUMOLOGIA è stato trasferito al 6° piano del Padiglione Dalla Palma. Il reparto di GERIATRIA è rientrato al 5° piano del Padiglione Dalla Palma, l’area di degenza dedicata ai casi positivi Covid-19 è al 4° Piano del Padiglione Dalla Palma. L’ingresso in ospedale è consentito solo con l’utilizzo di mascherina portata da casa ed esclusivamente a: mariti/compagni di partorienti, parenti stretti di pazienti in fin di vita o deceduti, una sola persona al giorno negli orari di visita per i degenti, pazienti per visite ambulatoriali, donatori di sangue. Situazioni specifiche saranno valutate dal personale sanitario preposto. È vietato per gli accompagnatori o visitatori entrare nelle aree COVID.
DAL GR DELLE 14:30 DI IERI L’ASSESSORE DELLA REGIONE VENETO GIANPAOLO BOTTACIN
BOTTACIN : “Sui 400.000.000 del governo ai comuni io mi sono espresso per un criterio di riparto che considerasse solo gli abitanti e non anche il reddito. Purtroppo la mia proposta non è stata accolta e i nostri comuni hanno perso una marea di soldi. Se veniva fatto solo sugli abitanti sarebbero stati 6.7 euro a cittadino. Belluno avrebbe preso 240.000 euro anziché 190.000″
SANIFICAZIONE DELLE STRADE, EVITIAMO LE POLEMICHE
VENEZIA Riportiamo la dichiarazione dell’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin a lato della nota regionale “Per evitare polemiche, dopo che abbiamo fatto l’accordo con gli agricoltori, ho provveduto a riunire Arpav con Ispra e poi a chiedere parere all’Istituto Supriore di Sanità. Non è stato facile (7 videoconferenze) ma questo consente di evitare qualsiasi dubbio relativamente a inquinamento ambientale. Infatti nel veronese e padovano, dove stanno operando da più di 10 giorni, non sono emerse criticità. Ringrazio gli agricoltori perché non appena li abbiamo contattati hanno risposto subito con entusiasmo”
IERI SUL CORRIERE DELLA SERA
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA-REGIONE 30 MARZO 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
Oggi la Provincia di Belluno ha il più alto incremento di contagi in rapporto al giorno precedente, rispetto alle altre Province Venete. Anche la percentuale di contagi rispetto alla popolazione residente vede la Provincia di Belluno tra le Province del Veneto con maggiore incidenza di contagi in rapporto alla popolazione, preceduta (di poco) da Padova e Verona
SUPPORTO PSICOLOGICO 1680 CHIAMATE 640 COLLOQUI
E’ OBBLIGO INDOSSARE LA MASCHERINA NEI NEGOZI DA PARTE DEGLI ESERCENTI
CASSA INTEGRAZIONE AD ABANO E’ EVITABILE VISTO IL MOMENTO DI EMERGENZA? Questo lo decide il datore di lavoro è una scelta imprenditoriale.
CASE DI RIPOSO Continuiamo a testare con tamponi gli ospiti per capire dare una misura alla diffusione del virus “delle case di riposo”. . Nelle case di riposo abbiamo anche il grande tema degli operatori che si sono infettati perché non avevano i dispositivi di protezione.
MASCHERINE Le abbiamo comprate. Noi le diamo a tutti se le abbiamo, anche alle case di riposo, ma non è un obbligo di legge, andiamo verso una normalizzazione.
NUOVO PIANO SANITA’ PUBBLICA Rimetterò in asse tutte le modalità nuove in base alle normative. Esiste il caso di famiglie che vivono con un positivo in casa: norme igieniche estreme, bagni separati, tutto è cambiato con questo virus.
VARIE Entro il quinto giorno facciamo un test a tutti quelli che sono malati e siamo anche autorizzati a somministrare i farmaci a casa. Se tornassimo indietro la prima cosa sarebbe isolare tutti gli over 70, ma allora le indicazioni che avevamo non erano queste. Stanno arrivando 752mila test rapidi che non sostituisce il tampone ma al quinto giorno dall’infezione da risposte.
TAMPONI Ritardi a Padova sugli esiti dei tamponi, attese anche di 5-6 giorni: Ne abbiamo almeno 6mila in attesa e chi aspetta la risposta è in isolamento fiduciario, mancano i reagenti.
SANZIONI La polizia contesta l’uscita di casa per futili motivi nei 200 metri di casa, non è una contestazione corretta e scriverò’ ai Prefetti perché la sanzione è impugnabile
LA PATENTE DEL CONTAGIO Dovremo pensare a un’uscita graduale, per la ripresa delle normali condizioni di vita. Una delle soluzioni il test sierologico Stiamo ragionando sulla “patente” che attesti la risposta degli anticorpi tenendo conto dei casi di re infezione. Sentiremo i pareri degli scienziati, che chi ha già avuto una risposta anticorpale magari potrà comunque essere esposto a un’ulteriore infezione.
CONTRIBUTI AI COMUNI ED ECONOMIA Polemiche zero, non voglio entrarci. La Germania 550 milardi di euro, noi risolviamo il problema con 25 miliardi e uno per la spesa di 400 milioni di euro per la spesa che serve. La partita del turismo prima industria in Veneto è persa così per le partite iva in catena. Serve il piano Marshall e mettere in sicurezza il debito pubblico con grande iniezione di risorse. L’Europa è scandalosa, se c’è batta un colpo: è come la guardia costiera che guarda una nave affondare. Siamo in totale balia delle onde, Venezia è stremata e anche il turismo, faremo di tutto perché tutti abbiano un ristoro, attendiamo il piano Marshall nazionale anche perché siamo l’unica Regione che non applica tasse. Ci aspettiamo risorse da Roma. Non possiamo certo fare tasse adesso altrimenti Roma ci dirà che non abbiamo bisogno.
MERCATI ALL’APERTO Stiamo valutando soluzioni per regimentarli.
IL PICCO Spero che il cambio di direzione ci possa essere la prossima settimana, possiamo considerare la prossima settimana come quella cruciale e i nostri modelli matematici ci dicono che il sacrificio fatto finora è servito. Io spero per domenica prossima di poter dire che stiamo cambiando direzione. Il picco, se verranno rispettate le previsioni, è atteso «entro il 15 aprile con la speranza di tornare nella normalità tra fine maggio o inizio giugno.
MASCHERE E RESPIRATORI C’è una ditta che ha proposto di modificare le maschere in respiratori, stiamo valutando ma non abbiamo emergenza in questo fronte.
MEDICI DI BASE NON HANNO TAMPONI E’ la verità non sono sufficienti. I kit anticorpali ci aiuteranno
REPLICA A BOCCIA? Non voglio fare polemiche
TAMPONI CASE RIPOSO anche con Croce Rossa e staff universitario. Non siamo nelle condizioni di fare tamponi on the road cioè quelli casuali.
https://www.facebook.com/172229066312350/videos/264264597921638
NECESSITA’ DI MANTENERE LE MISURE DI CONTENIMENTO del Ministro Federico D’Incà
ROMA “Siamo riusciti con fatica e con enormi sacrifici, anche personali, a rallentare la diffusione del contagio. Il comitato scientifico che affianca il Governo in questa difficilissima battaglia contro il #coronavirus, ha espresso una moderata soddisfazione per i dati che mostrano la curva del numero dei contagi accennare ad una inversione di tendenza. Siamo in una fase delicatissima in cui cedere alla tentazione di affidarsi alla frenesia di emozioni istintive, o a calcoli di natura diversa da quella scientifica, e chiedere la riapertura delle aziende, delle scuole e degli uffici potrebbe rendere vano quello che finora è stato fatto, gli sforzi fatti da medici, infermieri e da tutti i professionisti che lavorano in prima linea, i sacrifici affrontati con enormi difficoltà dalle famiglie. Sarebbe un insulto a tutti i nostri concittadini che hanno lottato fino alla fine ma non ce l’hanno fatta. Il Governo sta facendo tutto il possibile per far ripartire quanto prima l’economia del Paese ma bisogna essere responsabili e avere pazienza. I provvedimenti di contenimento adottati fino ad ora sono stati efficaci e proprio in questa fase cruciale, in cui dovremmo raccoglierne i frutti, non possiamo permetterci errori. Le decisioni dovranno essere prese in linea con l’andamento dei contagi e ascoltando responsabilmente le indicazioni della scienza”.
PROCLAMI FACILI MA SOLO A PAROLE NEI FATTI ECCO LE DIFFICOLTA’.
di Andrea De Bernardin sindaco di Rocca Pietore
IL NUOVO PIANO DELLA SANITA’ DEL VENETO
VENEZIA Proprio dall’esperienza sul campo finora fatta, parte il nuovo Piano, che introduce due importanti nuovi aspetti: la presa in carico diretta del paziente sintomatico “sospetto Covid-19”, che parte dalla valutazione e dai consigli del Medico di Medicina Generale e arriva all’intervento diretto delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) le quali garantiscono l’assistenza a domicilio di tutti quei pazienti, sintomatici, sospetti o positivi, che non necessitano di ricovero. Sono attivate preferibilmente presso sedi di Continuità Assistenziale già esistenti, con un bacino di riferimento indicativamente di 50.000 abitanti, attive sette giorni su sette, dalle ore 8:00 alle ore 20:00. Nell’ottica di favorire l’integrazione e la funzionalità operativa con i Medici di Medicina Generale/Pediatri di Libera Scelta ed assicurare un riferimento continuativo ai pazienti, si conviene di suddividere il bacino in sotto ambiti di circa 8.500 assistiti in modo che ad uno stesso gruppo di MMG/PLS possa essere collegato sempre uno stesso medico dell’U.S.C.A. L’attività domiciliare dei medici dell’U.S.C.A. verrà effettuata preferibilmente con accesso congiunto con un infermiere del Servizio di Assistenza Domiciliare del Distretto o della Medicina di Gruppo Integrata qualora insista nel bacino di riferimento. Con il nuovo Piano, viene poi modificata l’attuazione della sorveglianza attiva rivolta ai soggetti asintomatici e quella rivolta ai soggetti sintomatici: la Sorveglianza Attiva rivolta ai soggetti “asintomatici” passerà gradualmente ed in parte dall’attività dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica (SISP) al Servizio di Telesoccorso che si occuperà di chiamare giornalmente tutti i soggetti asintomatici, con l’utilizzo di strumenti operativi forniti dal SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica). Nel momento in cui viene rilevato che un soggetto presenta sintomi, questo deve essere segnalato al SISP di riferimento per l’attivazione delle azioni conseguenti. La sorveglianza potrà essere condotta anche tramite “APP” già attiva con altre finalità, di proprietà intellettuale regionale e già in uso ai nostri cittadini, che potrebbe essere facilmente integrata con le funzionalità per “l’auto monitoraggio” dei pazienti in isolamento domiciliare fiduciario. La Sorveglianza Attiva rivolta ai soggetti “sintomatici” (segnalati per “positività del saggio diagnostico” su richiesta del Medico di Medicina Generale o altri medici, o soggetti sintomatici contatti di casi positivi) comporterà anche la valutazione a domicilio del paziente per effettuare il tampone e per la valutazione dell’applicazione dei protocolli terapeutici sperimentali per evitare il peggioramento de4lle condizioni cliniche del paziente. Il piano prevede anche la ricerca di soggetti “positivi” nei lavoratori dei Servizi Essenziali per ridurre la circolazione del virus e aumentare la sicurezza degli operatori. Particolare attenzione viene inoltre rivolta alle Strutture Residenziali per Anziani” sia per quanto riguarda gli operatori che per gli ospiti. Oltre alle azioni già in atto, si aggiunge un’azione di Valutazione del rischio mirata per struttura che deve essere effettuata da un “team” costituito da personale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, dell’Unità Operativa di Cure Primarie e dei Servizi Sociali al fine di giungere alla definizione di un “Piano di Sanità Pubblica” specifico per queste strutture e che riguardi l’isolamento dei pazienti, la gestione dei Dispositivi di Protezione Individuale e la gestione del personale, da attuare a cura del Direttore dei Servizi Socio-Sanitari. Le azioni potrebbero anche prevedere l’intervento delle USCA e/o di Team di medici specialisti o altri interventi specifici. Indispensabile sarà inoltre il controllo circa l’adempimento delle indicazioni fornite ad ogni singola RSA.
IL DOCUMENTO
ULSS 1: TERAPIA DEL DOLORE
BELLUNO. Consulenze algologiche in telemdicina. La Federdolore-SICD, nella persona del suo presidente Prof. Giuliano De Carolis , ha chiesto alla UOSD di Terapia del Dolore di Belluno, diretta dalla dottoressa Teresa Battistini, l’adesione a fornire una reperibilità telefonica sul territorio nazionale per fornire un servizio di consulenza algologica telefonica a disposizione dei Medici di Medicina Generale con un numero verde gratuito attivo dal lunedì al venerdi dalla h.15 alle h.18 a partire dal 1 aprile. Oltre a questa attività, La Terapia del Dolore sta continuando a lavorare nell’ambito del Dolore garantendo urgenze e visite in Priorità B., Garantendo l’impianto di dispositivi per l’infusione dei farmaci chemioterapici ai pazienti oncologici, e eseguendo telefonicamente le visite di Controllo ( programmate) per la terapia del dolore . «Con questa attività riusciamo a garantire un servizio ai nostri pazienti affetti da dolore grave interagendo con loro e in caso di necessità con i medici di base aiutando così i nostri pazienti in questo momento di emergenza nella gestione delle problematiche di nostra competenza», spiega la dottoressa Battistini.
LA BATTAGLIA CONTRO IL VIRUS IN RIVA AL LAGO
I VOLONTARI CONSEGNANO SPESA E MASCHERINE A ROCCA PIETORE
CORONAVIRUS E MISURE URGENTI DI SOLIDARIETA’ ALIMENTARE. I COMUNI INCARICATI DI APPROVVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
VENEZIA “È attraverso i Comuni che passa la gestione e la distribuzione di beni, previste dall’ordinanza del Capo della Protezione Civile, riguardante le misure urgenti di solidarietà alimentare. Raccomandiamo ai cittadini interessati di rivolgersi, quindi, al Comune di appartenenza ed in particolare agli uffici dei servizi sociali. La Protezione civile, sia regionale che locale, non ha alcun coinvolgimento diretto e il susseguirsi di richieste ad essa indirizzate, anche solo per informazioni, rischiano di interferire e sovraccaricare il lavoro già importante che sta conducendo nelle attività legate all’emergenza Coronavirus”. Con queste parole il Vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, Gianluca Forcolin, assessore agli Enti Locali, si rivolge agli interessati che, numerosi, da questa mattina si rivolgono alla Protezione civile per dettagli e informazioni sulle erogazioni conseguenti all’ordinanza del 20 marzo scorso. “I Comuni – prosegue il Vicepresidente – provvederanno alla gestione dell’approvvigionamento dei beni e alla loro distribuzione. Sono, quindi, il riferimento esatto per ogni informazione utile da parte dei cittadini. L’ordinanza, infatti, nell’attribuire le risorse da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare, le ripartisce tra i Comuni di ogni Regione in base al criterio della popolazione residente e a quello del reddito pro capite di ciascun Comune”. Il documento stabilisce che i Comuni, sulla base della somma destinata e di eventuali donazioni ricevute, in deroga alle procedure previste dal Codice degli Appalti (D.lgs. 50/2016), possono procedere a: acquisire buoni spesa, utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali il cui elenco ogni Comune pubblicherà nel proprio sito istituzionale; acquistare direttamente generi alimentari o prodotti di prima necessità.
AL VENETO 28 MILIONI DI EURO PER IL FABBISOGNO ALIMENTARE
ROMA Sono passati 2 giorni da quando il governo ha stanziato ai comuni dei soldi per il fabbisogno alimentare, cioè aiutare la gente che non riesce ad arrivare a fine mese. Alla provincia di Belluno arriverà 1 milione e 100 mila euro.
ROGER DE MENECH, PARTITO DEMOCRATICO
BUONI SPESA AI COMUNI, BUSSONE (UNCEM): ENTI PICCOLI POTRANNO LAVORARE INSIEME E CON IL CONSORZI SOCIO-ASSISTENZIALI PER GESTIRE DOMANDE E ASSEGNAZIONI
ROMA “Ringrazio il Ministro Boccia e il Capo Dipartimento Borrelli per aver accolto la nostra segnalazione, nell’Ordinanza sui buoni spesa, e di aver lasciato ai Comuni una buona autonomia nel gestire la ‘solidarietà alimentare’, i buoni spesa previsti sabato sera dal Governo con 400 milioni di euro. Saranno i Sindaci a gestire gli aiuti e abbiamo fatto prevedere possano utilizzare, per supporto e operatività, i Consorzi o gli altri Enti che si occupano di socio-assistenziale. Molti piccoli Comuni hanno la funzione sociale in forma associata, con l’Unione montana la Comunità montana“. Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. L’80% del fondo, 320 milioni, è diviso fra tutti i Comuni in proporzione alla popolazione. Gli altri 80 milioni seguono la geografia della povertà, e sono distribuiti in base a un parametro che misura la distanza fra il reddito medio pro capite di ogni Comune e il reddito medio pro capite nazionale. Nessun Comune, nemmeno il più piccolo potrà ricevere meno di 600 euro. I Comuni potranno usare questi soldi per l’acquisto di buoni spesa o per raccogliere direttamente generi alimentari di prima necessità da distribuire ai cittadini. I Comuni possono aprire dei conti correnti dedicati per raccogliere le donazioni per la solidarietà alimentare. tutta la gestione è affidata ai sindaci, a cui vengono lasciate le mani libere: anche per l’acquisto dei buoni spesa, che potrà essere effettuato rivolgendosi direttamente agli esercenti e alla grande distribuzione. “È importante permettere ai Sindaci, se lo vogliono – prosegue Bussone – di gestire in forma associata questa partita. I piccoli Comuni, in particolare con il personale in smart working, da soli non ce la fanno. I Sindaci possono usare il sistema del sociale, il terzo settore e anche le forme aggregative sovracomunali. Lo abbiamo chiesto e ottenuto per facilitare una missione complessa quanto urgente“.
BUONI SPESA AI COMUNI, UNCEM: PROBLEMA NON E’ CIFRA, MA MODALITA’ DI SELEZIONE DEI BENEFICIARI, CRITERI E COORDINAMENTO TERRITORIALE. SIAMO AL LAVORO A FIANCO DEGLI ENTI
ROMA. “Molti esponenti politici, nelle ultime ore, stanno stigmatizzando il provvedimento nazionale sulla solidarietà alimentare, perché secondo loro dotato di risorse non sufficienti. Si tratta finora di 400 milioni di euro disponibili a livello nazionali, ripartiti agli Enti territoriali nell’Ordinanza oggi in Gazzetta Ufficiale, che i singoli Comuni possono implementare e per i quali è prevista anche un’implementazione con donazioni di privati, imprese e cittadini, associazioni. Il punto però non sono le tante o poche risorse. Il vero nodo che i Comuni stanno cercando di sciogliere è come gestire queste risorse. È infatti noto che i piccoli Comuni hanno gli uffici chiusi, il personale in smart working fuori dai municipi. Prima criticità, è appunto dove i potenziali beneficiari andranno a presentare la domanda. Secondo punto, sono i criteri e le modalità di assegnazione. Su questo fronte abbiamo suggerito ai nostri Comuni di lavorare insieme, a livello sovracomunale con le Unioni montane o le Comunità montane. E di agire insieme agli enti gestori dei servizi sociali, a Caritas o altre associazioni che da sempre gestiscono per l’acquisto l’assegnazione di pacchi alimentari ai non abbienti, utilizzando i negozi dei paesi, di prossimità. Ecco perché il punto non è la quantità di soldi disponibile. Chi dice che il problema è questo si informi meglio. L’operazione dei buoni spesa è molto complessa e servono indicazioni e criteri che i Sindaci stanno costruendo anche con il supporto di Uncem”. Lo afferma il Presidente Uncem, Marco Bussone.
DONAZZAN: “TROPPI LAVORATORI SENZA AMMORTIZZATORI SOCIALI, TRA QUESTI GLI EDUCATORI D’INFANZIA DELLE IPAB
VENEZIA Un assegno straordinario ad hoc, attingendo ai fondi della programmazione regionale Fse, per garantire una forma di ammortizzatore sociale anche i dipendenti delle Ipab per l’infanzia, a casa da fine febbraio a causa dell’emergenza Coronavirus. E’ l’ipotesi allo studio dell’assessore regionale al lavoro e alla scuola, Elena Donazzan. D’intesa con la collega alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin, la titolare delle politiche per il lavoro ha incaricato la Direzione dell’Area Capitale Umano-Cultura della Regione Veneto di quantificare le risorse non ancora impegnate ed utilizzate del Fondo Sociale Europeo e di studiarne il reindirizzo a favore di educatori, educatrici e personale di servizio delle Ipab, che gestiscono servizi per l’infanzia. Sono una cinquantina in Veneto le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e di Beneficenza, che offrono asili nido, scuole d’infanzia, servizi educativi per bambini e adolescenti. “Gli ammortizzatori sociali in deroga introdotti dal governo non coprono molte categorie di lavoratori colpite dalle sospensioni, e tra questi i dipendenti delle scuole paritarie gestite da Ipab”, spiega Donazzan. “Il decreto-legge, che in queste ore è in fase di conversione in legge in Parlamento e per il quale ho chiesto un aumento delle risorse assegnate al Veneto (anche alla luce dell’introduzione anticipata di alcune limitazioni alle attività economiche a causa dell’emergenza COVID-19 avvenuta nella nostra regione), non contempla questa categoria di lavoratori”.
Laurent Vacherot lascia, Paul du Saillant gli succede in EssilorLuxottica
FRANCIA Il Consiglio di Amministrazione di EssilorLuxottica, riunitosi oggi, ha cooptato Paul du Saillant come nuovo amministratore della Società al posto di Laurent Vacherot, in precedenza CEO di Essilor International, che lascia l’incarico. Con effetto immediato, du Saillant assumerà le responsabilità di Vacherot, incluso il ruolo di CEO di Essilor
International e i poteri delegati a Vacherot il 13 maggio 2019 da Leonardo Del Vecchio, Presidente Esecutivo e Hubert Sagnières, Vicepresidente Esecutivo. In questa veste, lavorerà direttamente con Francesco Milleri, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Luxottica, per implementare e attuare le strategie e il processo di integrazione di EssilorLuxottica. Alla luce dell’attuale epidemia di COVID-19, il Consiglio di Amministrazione ha anche deciso di rinviare l’Assemblea annuale degli azionisti prevista per il 15 maggio 2020 al 25 giugno 2020 e di tenerla a porte
chiuse. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di sottoporre a nuova valutazione, da effettuarsi in una
data successiva, la precedente decisione sulla distribuzione del dividendo annunciata il 6 marzo 2020.
In tale data, il Consiglio di Amministrazione deciderà se confermare, ridurre o cancellare il dividendo in
base all’evoluzione della situazione.
PROCAFFÈ DONA QUATTRO MACCHINE DA CAFFÈ ALLA PROVINCIA PER LA PROTEZIONE CIVILE
BELLUNO La Provincia di Belluno ha ricevuto questa mattina un gradito dono, dall’aroma intenso. La Procaffè ha consegnato al presidente Padrin quattro macchine da caffè, in regalo alle squadre di Protezione Civile provinciali e alla colonna mobile, che in questo momento difficile stanno operando in supporto alla gestione dell’emergenza coronavirus. «Ringrazio di cuore la Procaffè, azienda storica bellunese che lo scorso anno ha celebrato il secolo di attività – dice il Presidente delle provincia Roberto Padrin – La proiezione internazionale di questa impresa non cancella il legame profondo con il territorio, anzi lo rafforza in un momento così difficile. Riceviamo con grande riconoscenza questo dono». Il pacco regalo consegnato stamattina contiene quattro macchine da caffè semiprofessionali, con cialde, bicchierini, bustine di zucchero e tutto l’occorrente per riempire migliaia di tazzine. «Si tratta di macchine in grado di fare tutto quello che fanno le macchine del bar – spiega Claudio Casanova, area manager Belluno della Procaffè -. L’unica differenza è che non sono collegate alla rete idrica, bensì a un piccolo serbatoio. Questo le rende mobili e quindi perfettamente adatte alle esigenze della Protezione Civile, sempre in prima linea. Vogliamo dimostrare vicinanza a chi si sta adoperando in queste giornate difficili: lo facciamo come possiamo, con una tazzina di buon caffè»
LE AZIENDE AGRICOLE POSSONO EFFETTUARE CONSEGNE A DOMICILIO
VENEZIA Le aziende agrituristiche e quelle autorizzate alla vendita diretta dei prodotti coltivati in proprio possono effettuare le consegne a domicilio delle spese e dei pasti preconfezionati. Lo annuncia l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, dopo la comunicazione ufficiale alle organizzazioni delle categorie agricole che avevano manifestato la propria disponibilità a effettuare tale attività, che, in considerazione dell’emergenza creata da Covid-19, le consegne sono ammesse. “È un servizio estremamente utile per i cittadini e un’opportunità di lavoro preziosa per molti produttori veneti, nel pieno rispetto delle limitazioni imposte per il contenimento del contagio – precisa l’assessore –. Da una parte le famiglie avranno un’opportunità ulteriore di approvvigionarsi di alimenti e pasti senza muoversi di casa, dall’altra le nostre aziende agricole potranno distribuire i prodotti coltivati che altrimenti finirebbero al macero, evitando uno spreco inconcepibile, ancor più di questi tempi di difficoltà e ristrettezze economiche”.
LUPI: NEL 2019 IN VENETO 198 ATTACCHI E 480 CAPI PREDATI
VENEZIA La Giunta regionale del Veneto rifinanzia con 250 mila euro il fondo regionale per la prevenzione e l’indennizzo di danni causati dagli attacchi dei grandi predatori, lupi e orsi, 50 mila euro in più dello scorso anno. Su proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, il fondo per il 2020 aumenta di 50 mila euro per integrare le risorse stanziate dal Programma di sviluppo rurale per gli interventi di prevenzione: recinti elettrificati, dissuasori acustici e dissuasori ottici. La delibera, approvata il 17 marzo scorso, verrà pubblicata domani nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto, con allegato il report sulla presenza dei grandi carnivori in Veneto e dell’attività di prevenzione e indennizzo condotta ne 2019. Nel corso del 2019 le predazioni accertate da parte di lupi singoli o in branco sono state 198, due in più rispetto all’anno precedente. I lupi, presenti ormai in quattro province venete (Verona, Vicenza, Belluno e Treviso), hanno attaccato 159 aziende e causato la morte di 425 capi, il ferimento di 55 e la dispersione di 302 animali, tra bovini, ovini e caprini, asini e cavalli. I territori dove le predazioni sono state più consistenti sono la Lessinia, dove tra maggio e metà giugno si è concentrato il numero più consistente nel Veronese di capi uccisi o dispersi, e il Vicentino, con l’Altopiano di Asiago: qui, in particolare, le statistiche dei capi uccisi registrano una impennata anomala (266 a fronte dei 173 del 2018), a causa di quanto avvenuto il 1° agosto scorso a Malga Campocavallo, quando un unico attacco predatorio del branco ha causato la perdita di 75 pecore e capre, rimaste imprigionate tra i tronchi abbattuti da Vaia.
SCATTO D’AUTORE, DI LUCA ZANFRON
LA CROCE BIANCA VAL FIORENTINA CONSEGNA LA SPESA A DOMICILIO
SELVA DI CADORE I volontari della Croce Bianca Val Fiorentina vengono in aiuto agli anziani e alle persone bisognose che non possono muoversi di casa attivando un servizio di consegna a domicilio della spesa. Il servizio sarà erogato il lunedì, mercoledì e sabato. Per accedere al servizio basta contattare il negozio Conad di Selva di Cadore allo 0437 720613 o l’alimentari di Pescul allo 0437 521071 entro le ore 10 poi i volontari della Croce Bianca Val Fiorentina consegneranno la spesa a casa.
A LA VALLE PARTE LA CONSEGNA A DOMICILIO DI FARMACI E SPESA
LA VALLE AGORDINA Il Sindaco informa che sono stati attivati i servizi di consegna a domicilio per farmaci e per la spesa. Per la consegna dei farmaci i numeri da chiamare sono 0437 62298 oppure 0437 63896, servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Per la consegna della spesa a domicilio basta telefonare al Panificio “El Forner” 0437 63040, servizio garantito dal lunedi al sabato dalle 7 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19, anche la domenica dalle 7 alle 12:30
SERVIZIO A DOMICILIO ANCHE A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Il comune, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, ha attivato il servizio di consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità alle persone che sono impossibiltate a muoversi (anziani, persone non autosufficienti, persone sole e/o che non possono uscire dalla propria abitazione. Servizio attivo il lunedì, mercoledì e venerdì. Per avvalersi del servizio il numero da chiamare è 320 3298245
SERVIZIO SPESA GRATIS PER FODOM
LIVINALLONGO Questo servizio è rivolto a persone anziane e malate, ma anche alle famiglie e alle persone sole che non hanno la possibilità di fare acquisti. Il servizio può essere richiesto ogni giorno ed è gratuito. Potrà essere richiesto al 0471 444 444 dalle ore 8-18. La consegna avviene lo stesso giorno o al più tardi il giorno successivo. Il servizio viene eseguito esclusivamente da volontari della Croce Bianca che possono identificarsi come collaboratori dell’associazione e indossano la divisa e tesserino.
OGGI TOCCA ALLA MAESTRA DONATELLA INTRATTENERE I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI TAIBON
A BELLUNO UNA VIA RICORDA PERTILE INSIGNE GIURISTA-DOCENTE AGORDINO di Renato Bona
IERI ALLA RADIO
OSCAR ANGELONI, CT DELLA NAZIONALE SVIZZERA DI SCI ALPINISMO
Di Claudio Fontanive
FRANCO GANZ, UNIVERSALMENTE CONOSCIUTO COME CINEMA
Di Claudio Fontanive
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
SEDICESIMA PUNTATA
LA CERTOSA DI VEDANA
AUDIO
Era dalla curva che porta fuori dall’abitato del Peron che la si poteva ammirare per pochi secondi. Così, mentre papà iniziava ad accelerare deciso perché in quel punto terminavano i malefici 50 km/h, io mi perdevo per qualche attimo a guardare l’enorme complesso monastico giallo circondato da alte mura che sorgeva aldilà del Cordevole. Era la Certosa di Vedana, il monastero che sorge alle pendici dello Spiz omonimo. Qualche volta chiedevo se all’interno c’era qualcuno che vi abitava: “…mah…no se sa ben…fin kalche an fa l’era i Frati Certosini…ades non savaria…Sai che de chi ani el luni si vedea in pasegiata là d’intorn…i caminea da soi col capucio su la testa…”. Si spingevano verso Mas oppure verso Sospirolo. E poi facevano ritorno nel silenzio del monastero fino al lunedì successivo. La Certosa nacque intorno al 1100 come ospizio per viandanti e pellegrini, e fu agli inizi del ‘400 che venne acquistata dai Certosini che la elessero a loro silenziosa dimora. Continuando la meritoria opera di assistenza a chi stava per inoltrarsi lungo la Via degli Ospizi che conduceva in agordino. Il monastero visse diverse vicissitudini. Addirittura verso la fine del 1700 divenne una fattoria privata. Ed è proprio in quel periodo che nella Certosa nacque Girolamo Segato. Quello studioso che diventò egittologo ed inventò il metodo di mineralizzazione dei cadaveri. Una sorta di imbalsamatore di inizio ‘800. Si portò il suo grande segreto nella tomba dove giace, ovvero a Firenze dove ebbe a trasferirsi. Sepolto nella prestigiosa Basilica di Santa Croce. Sulla sua lapide sta scritto “Qui giace disfatto Girolamo Segato, che vedrebbesi intero pietrificato, se l’arte sua non periva con lui. Fu gloria insolita dell’umana sapienza, esempio d’infelicità non insolito”. Poi il monastero ritornò di proprietà dei Certosini che lo abitarono fino al 1977. Non conoscevo nulla, allora, della storia di quell’edificio, ma intuivo che all’interno di quelle mura vi fossero interessanti storie e misteri. Tante furono le persone che, durante le due Guerre Mondiali, ebbero modo di sfamarsi un po’ in questo luogo di preghiera. Immagino che fosse un po’ come nel romanzo “Il nome della rosa” di Umberto Eco. Lo stanco arrivare alla porta dell’abbazia, il suonare la campana all’ingresso. Poi un piatto di minestra servito da un frate incappucciato ed un “sempre sia lodato”. Solo che non era nel Medioevo. Era nel secolo scorso. Poi diventai più grande e le prime gite in bicicletta al lago del Mis fecero sì che finalmente la Certosa la potessi ammirare da vicino. Erano belle gite alla scoperta di posti che allora non conoscevo. E la salita di Volpez era un buon gran premio della montagna con la bicicletta di allora. Che la prima volta che arrivai in fondo al lago dovetti scavalcare un boa uscito dalla porta posteriore di una Ritmo blu!! Passare di fronte alla Certosa era un qualcosa di mistico. C’era sempre un gran silenzio e la campana della chiesa che si trova all’interno aveva un bellissimo suono argentino. Certamente era un luogo che trasmetteva pace e raccoglimento, come lo è tutt’ora. Una domenica di giugno di quindici anni fa salìì sullo Spiz Vedana, il monte che sovrasta il complesso monastico. Nelle pause in cui mi toglievo di dosso le zecche ebbi modo di sbirciare al suo interno dall’alto. Esprime una serena severità mista a pace e rispetto. Il monastero rimase disabitato per diversi anni finchè nel 1998 arrivarono le Monache ad abitarlo fino al 2014. Oggi vi dimorano le Monache “adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento”. Che sono in clausura come noi in questi giorni con la differenza che esse pregano il Santissimo 24 ore su 24. Ed in questi giorni abbiamo un gran bisogno delle loro preghiere. Ancora oggi i 50 km/h terminano alla curva del Peron. Solamente che non si può più salire sparati lungo la 203 come quando ero bambino. E, come allora, quando arrivo alla fatidica curva, lancio sempre un’ occhiata verso la Certosa colorata di giallo. Immobile ed apparentemente incurante del tempo che passa. Custode del gran silenzio che aleggia sulla zona delle Masiere. Un silenzio carico di storia.
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Cooperativa di Alleghe, Caprile, Livinallongo, Rocca Pietore. Già messi a dura prova nei giorni di vaia sono al lavoro dall’inizio dell’emergenza Covid_19 con l’apertura dei locali tutti i giorni (escluso il mercoledi pomeriggio) dalle 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. Ottima L’organizzazione per i servizio a domicilio previa telefonata allo 0437 523640
Precipitazioni: Sulle Dolomiti residue nevicate fino a fondovalle nella notte, specie sui settori occidentali (30/40%); in giornata assenti (0%). Sulle Prealpi qualche residuo rovescio notturno (20/30%), nevoso oltre i 500/600 m. Al mattino fenomeni assenti, mentre ci sarà di nuovo l’insidia di qualche piovasco al pomeriggio (20/30%), nevoso oltre gli 800/900 m.
Temperature: Minime in netto calo, con diffuse gelate notturne, anche nei fondovalle prealpini; massime in calo in quota, mentre saranno in lieve aumento nelle valli, specie quelle più assolate, con valori più bassi sulle Prealpi rispetto alle Dolomiti a parità di quota. Su Prealpi a 1500 m min -6°C max -3°C, a 2000 m min -9°C max -6°C. Su Dolomiti a 2000 m min -10°C max -7°C, a 3000 m min -18°C max -15°C.
Venti: Perlopiù deboli di direzione variabile nelle valli; in quota moderati da nord, al pomeriggio a tratti tesi da nord sulle vette dolomitiche più alte e tesi da nord-est sulle dorsali prealpine, a 5-15 km/h a 2000 m, 20-35 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in ulteriore lieve calo, eccetto leggero aumento sulle vette dolomitiche più alte; massime pressoché stazionarie nelle valli e in contenuta ripresa in alta quota. Su Prealpi a 1500 m min -7°C max 0°C, a 2000 m min -10°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -11°C max -4°C, a 3000 m min -17°C max -8°C.
Venti: Deboli di direzione variabile per brezze nelle valli, non escluso i consueti rinforzi notturni su alcuni settori prealpini; in quota deboli da nord-est, a 5-10 km/h sia a 2000 m che a 3000 m.
LA VOCE AMICA DEI NOSTRI SINDACI, A RADIO PIU’ DI MIRKO MEZZACASA_MARCO GAZ
0 MICHELE COSTA, PRESIDENTE DELLA UNIONE MONTANA AGORDINA
1 DANILO DE TONI, SINDACO DI ALLEGHE
2 PAOLO FRENA, SINDACO DI COLLE SANTA LUCIA
3 ANDREA DE BERNARDIN, SINDACO DI ROCCA PIETORE
4 LEANDRO GRONES, SINDACO DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA
5 SILVIA CESTARO, SINDACO DI SELVA DI CADORE
6 SILVIA TORMEN, SINDACO DI TAIBON AGORDINO
7 MICHELE COSTA, SINDACO DI FALCADE
8 ROBERTO CHISSALE’ SINDACO DI AGORDO
9 MAURO SOPPELSA SINDACO DI CENCENIGHE
10 MORENO DE VAL SINDACO DI SAN TOMASO
11 EZIO ZUANEL SINDACO DI LA VALLE AGORDINA
12 GIOVANNI NINO DEON RIVAMONTE
13 FLAVIO COLCERGNAN SINDACO DI CANALE D’AGORDO
14 FABIO LUCHETTA SINDACO DI VALLADA
15 GIOCONDO DALLA FESTA SINDACO DI GOSALDO