BELLUNO In concomitanza con la ricorrenza della “Presentazione della Beata Vergine Maria (Madonna della Salute)” si celebra sabato 21 la “Giornata mondiale delle claustrali”. Nell’edizione 2019 della “Giornata” il vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni, che aveva presieduto la celebrazione eucaristica, all’omelia aveva ricordato che il 21 novembre “cade la memoria della Presentazione di Maria al Tempio, quella che la tradizione locale riconosce come ‘Madonna della Salute’: nella ricorrenza della dedicazione della chiesa di Santa Maria Nuova a Gerusalemme, le Chiese di Occidente celebrano insieme ai cristiani di Oriente la più significativa ‘dedicazione che Maria fece a Dio di se stessa, secondo la tradizione fin dall’infanzia. E’ il motivo per cui in questa giornata la Chiesa invita a pregare per le religiose di clausura, cioè per coloro che hanno dedicato la vita alla lode di Dio e all’intercessione per tutti gli uomini e per la Chiesa nella vita consacrata claustrale”. Ricordato che “nella nostra diocesi il segno della clausura si ha nella Certosa di Vedana, che da pochi mesi è stata costituita come ‘Monastero Nostra Signora del Santissimo Sacramento e Santissimi Marco e Bruno” con la nomina da parte del Capitolo generale della Priora nella persona di madre Maris Stella di Gesù”, il presule aveva così concluso: “Maria, a cui oggi guardiamo in questa memoria della sua ‘presentazione’, è a testimoniarci il ‘vivere di Dio’ che inonda di vita la carne della nostra umanità: ‘L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore’. Nella nostra eucarestia, che anche esprime gratitudine e affetto a queste nostre sorelle ‘oranti’ vogliano rivolgerci a loro con le parole del profeta: ‘Rallegrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te’”. Anche Papa Francesco aveva elogiato le suore claustrali con un appello all’udienza generale ed un messaggio in cui aveva scritto che il mondo e la Chiesa hanno bisogno di loro. Nella celebrazione “pro orantibus” del 2018 – come riporta il sito ceinews.it – l’Agenzia Sir aveva dedicato un approfondimento sulla “Giornata” istituita nel 1953 da Pio XII, intervistando suor Giuseppina Fragasso, vicepresidente del Segretariato assistenza monache (impegnato ad aiutare monache o monasteri in situazioni difficili in Italia e all’estero, avendo istituito un fondo che ogni anno viene alimentato con i ricavi dei biglietti per il Natale e la Pasqua che le Congregazioni sono solite acquistare per spirito di solidarietà malgrado le novità tecnologiche e le difficoltà economiche) la quale aveva definito la celebrazione “Un’occasione di attenzione e di aiuto per le suore di clausura di tutto il mondo”. Della Certosa di Vedana molto è stato scritto da ricercatori e storici ed in questa circostanza ci limitiamo pertanto a riportare quanto è sintetizzato nel sito dolomiti.it: “Fin dal 1155 esisteva l’Ospizio di San Marco di Vedana tramutato in Certosa nel 1456. Accresciuta del gran chiostro nel 1521, fu soppressa dalla Repubblica di Venezia del 1768 e successivamente recuperata dai certosini francesi. Fino al 1977 ha ospitato una comunità di monaci certosini mentre oggi ospita una comunità di monache di clausura…. Sugli altari della Certosa troviamo due tele di Sebastiano Ricci, ‘Il battesimo di Gesù’ e ‘Madonna col Bambino tra San Bruno e San Ugo’, notevoli per freschezza e grazia di composizione. Pregevole il tabernacolo attribuito ad Andrea Brustolon. All’altare maggiore una tela di Francesco Frigimelica del 1610. La cappella delle reliquie, mirabilmente adorna, desta l’ammirazione dei visitatori. Il piccolo chiostro quattrocentesco con pozzo nel mezzo, è armonioso per le proporzioni e assai grazioso nelle sue esili colonne. Ricordiamo che a Vedana nacque Girolamo Segato (1792-1837), viaggiatore, cartografo e naturalista famoso per aver scoperto un processo di pietrificazione dei tessuti corporei umani ed animali”. Detto che con un servizio di Giovanni Zanon dell’11 giugno 2018, l’emittente Telebelluno celebrava il ritorno nella Certosa di Vedana, comune di Sospirolo, in provincia di Belluno, delle Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento, dell’Ordine Certosino, che abitano in clausura la imponente e preziosa struttura che fu consacrata nel 1619 (Wikipedia – ndr.), concludiamo con una curiosità proposta dalla stessa libera enciclopedia: “All’interno del complesso della Certosa si trovano tre stanze, racchiuse in un appartamento chiamato ‘vescovado’: una residenza per ospiti illustri che volevano trascorrere un breve periodo di riflessione spirituale all’interno della Certosa. Albino Luciani, che successivamente diventerà papa, si ritirò per un mese intero all’interno della certosa per la stesura della documentazione per il sinodo diocesano di Belluno e Feltre”.
NELLE FOTO (Corriere delle Alpi Wikipedia): un gruppetto di suore a Vedana; panoramica della Certosa bellunese di Sospirolo; il vescovo Renato Marangoni alla “giornata delle claustrali” del 2019; i fedeli che vi assistettero; la priora suor Maris Stella di Gesù; una fase della celebrazione; interno della Certosa; suor Giuseppina Fragasso, vice presidente del Segretariato assistenza monache.