******
BELLUNO Il Gruppo FAI Giovani di Belluno e il Gruppo FAI di Feltre organizzano aperture nella provincia di Belluno, concentrandosi su due luoghi della Conca Feltrina e dell’Agordino. Come nelle precedenti Giornate FAI Primavera, gli studenti dei Licei “Follador” di Agordo e “Dal Piaz” di Feltre parteciperanno come “Apprendisti Ciceroni”, guidando i visitatori e raccontando i beni, in un’esperienza di cittadinanza attiva.
Centro Minerario di Valle Imperina in comune di Rivamonte Agordino: Fabbricato dei forni fusori
Il Centro Minerario di Valle Imperina è un importante sito storico industriale che sorge nel cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, alla confluenza della Valle del torrente Imperina con il Cordevole ad una quota di circa 540 m. di altitudine. Dista pochi km da Agordo. La valle è formata da una forte discontinuità strutturale (sovrascorrimento della Valsugana) che porta a contatto le rocce antichissime del Basamento metamorfico (filladi) con le rocce dolomitiche stratificate della Dolomia Principale. Questa caratteristica strutturale ha determinato la presenza un giacimento di pirite cuprifera, dalla quale è possibile estrarre rame e zolfo. Coltivato dal 1400 al 1962 con numerose gallerie di miniera, il giacimento è diventato nel tempo la maggior fonte di sostentamento per la popolazione locale. Il rame metallico che si otteneva era apprezzato soprattutto per l’elevata resistenza all’alterazione ed usato dalla Serenissima Repubblica di Venezia, tra il 1600 e la fine del 1700, per la fabbricazione di cannoni, per il rivestimento delle navi e per le monete. Dal 1615 la famiglia Crotta riuscì a scoprire il filone di rame più ricco della miniera e iniziò a costruire un impero minerario grazie al quale riuscì ad entrare nella nobiltà veneziana e a realizzare l’omonimo palazzo, che è stato aperto durante le ultima Giornate FAI di Primavera. Il fabbricato dei forni fusori sorge alla confluenza della Valle del torrente Imperina con il Cordevole ed ospita tre forni che rappresentano una testimonianza unica della tecnologia metallurgica antica. L’impianto originario risale al 1500, comprendeva un solo forno e subì diverse trasformazioni per aumentarne capacità ed efficienza, ad opera della Serenissima Repubblica di Venezia a fine ‘700 e dagli Austriaci a metà dell’800. Le strutture murarie e i forni sono in pietra locale. La copertura lignea, originariamente a carena di nave, nel 1909 crollò a causa di 9 m. di neve e fu ricostruita l’anno successivo con la tipologia attuale. I forni furono usati come silos fino al 1925, quando la costruzione di una linea ferroviaria Belluno – Agordo portò alla sostituzione della teleferica che portava il materiale ai silos con impianto che lo trasferiva direttamente nei vagoni ferroviari. Il bene è stato reso agibile da pochi mesi ed allestito con diversi strumenti impiegati nell’attività mineraria e materiale iconografico. La visita consentirà di avere una vista d’insieme del grande ambiente, ma anche di scoprire da vicino i forni e di capire il loro funzionamento, nonché di ammirare un’esposizione di copertine della “Domenica del Corriere” attinenti all’attività mineraria. Turni di visita ogni 15 minuti per gruppi di massimo 15 persone. Orari di apertura: 9.00-12.30, 14.00-18 (accesso ultima visita 17.30). Visite a cura degli studenti del Liceo Scientifico “U. Follador” di Agordo. Contributo libero suggerito a partire da 3 euro.
Il Teatro della Sena si trova nel cuore del centro storico di Feltre, all’interno dell’antico Palazzo della Ragione. Il teatro fu rifatto nell’800 da Giannantonio Selva, che aveva completato alla fine del sec. precedente il celebre teatro della Fenice di Venezia, e venne decorato ed impreziosito con un sipario dipinto, da apparati realizzati da Tranquillo Orsi. Viene chiamata anche Piccola Fenice. Nel 1729 viveva e lavorava a Feltre anche un giovanissimo Carlo Goldoni, che in questo teatro ha operato come attore, regista e scrittore dei suoi primi testi teatrali. È ospitato al primo piano dell’antico Palazzo della Ragione, l’imponente palazzo cinquecentesco dai grandi portici palladiani. Edificato a partire dai primi decenni del Cinquecento, dopo la distruzione che colpì la città nel 1510, avrebbe dovuto ospitare nel grande salone al primo piano le riunioni del Maggior Consiglio, il più importante organo politico della città. Era tuttavia troppo grande per i 70 membri dell’assemblea, poco luminoso e difficile da riscaldare, perciò la grande sala, completata nel 1611, perse progressivamente la destinazione originaria per essere destinata infine a Teatro Sociale. Turni di visita ogni 15 minuti per gruppi di massimo 25 persone. Orari di apertura: 9.30-12.30, 14.00-18 (accesso ultima visita 17.30). Visite a cura degli studenti del Liceo Dal Piaz. Con la collaborazione del Fondaco per Feltre.
*********