BELLUNO L’associazione Belluno Alpina guarda al prossimo Giro d’Italia anche alla luce delle ultime notizie, ovvero il possibile arrivo nei pressi delle diga del Vajont, già con la prossima edizione a 60 anni dalla tragedia. Il presidente del sodalizio Gimmy Dal Farra invita amministrazioni, istituzioni, organizzazioni a riprendere in mano il progetto del passaggio della corsa rosa in Nevegal-Ronce-Valmorel”. Nei mesi scorsi, i Comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi, Limana, Alpago, Chies d’Alpago e Tambre avevano presentato una proposta di tappa, “Un grande lavoro – chiosa Dal Farra – che ha visto le amministrazioni lavorare insieme senza campanilismi con un obbiettivo comune ben definito. Un’idea che può tornare buona anche per il 2023, magari svalicando a Praderadego o al Passo San Boldo per passare per Valmorel, Ronce, Nevegal, Lago di Santa Croce, Coste, Spert, Tambre, Chies, Garna, Pieve, Val Cantuna e poi via verso Longarone”. Per questo il ringraziamento a chi ha lavorato al progetto e per portare in provincia i ciclisti con la tappa di sabato: il gruppo dei sei comuni, la Provincia con il Presidente Roberto Padrin, la Regione con i consiglieri Silvia Cestaro e Giovanni Puppato unitamente alla segreteria del Presidente Zaia. e la segreteria del Presidenza Zaia. “Quella di sabato – conclude Dal Farra – è stata una grandissima giornata di festa e di visibilità per il nostro territorio, segno che la popolazione ha premiato questa scelta condivisa di tappa. Ci auguriamo che anche l’organizzazione del Giro d’Italia possa nuovamente apprezzare la proposta dei sei comuni e proporre già per il 2023 il passaggio nei territori del nostro comprensorio prealpino”.