FELTRE “Giù le mani dalla sanità bellunese”, è una campagna social organizzata dal comitato feltrino per il diritto alla salute, in collaborazione con un gruppo di Donne della montagna e con l’aiuto di alcune associazioni locali. Nel fine settimana precedente al Natale, in occasione della Giornata Internazionale della Copertura Sanitaria Universale, sono state scattate e pubblicate sui social un’ottantina di foto con il cartello “Giù le mani dalla sanità bellunese”; inoltre un gruppo di Donne ha organizzato una passeggiata da Tai di Cadore fino a Valle di Cadore per dare un segno tangibile contro il depauperamento dei servizi socio-sanitari della montagna per accedere alla pagina facebook clicca qui
IL COMMENTO DA FELTRE
“Non possiamo che essere soddisfatti per questi due giorni di attivazione – dice Marinella Piazza – in poco tempo si è attivata e auto-organizzata un’ampia rete di persone diffusa su tutta la Provincia. Questo è già un piccolo ma importante obiettivo raggiunto, certo la strada è ancora lunga, lo sappiamo. Ma sappiamo anche che in gioco c’è il nostro fondamentale diritto alla salute e il futuro di questo meraviglioso territorio. A noi tutte e tutti il compito di difenderlo e di prenderci cura di questa rete, di farla crescere, di farla diventare sempre più forte… e allora non tarderanno ad arrivare anche i risultati”.
Il comitato feltrino per il diritto alla salute organizza un banco di sottoscrizioni per la petizione pubblica di sensibilizzazione “Giù le mani dalla sanità pubblica. No alla chiusura di Psichiatria a Feltre” il 29 dicembre dalle ore 8 alle ore 12 in Piazza ad Agordo e sta programmando per il prossimo anno una riunione per sviluppare la rete creata con i gruppi e le associazioni locali.
LA SITUAZIONE DESCRITTA DI MICHELA SOMACAL, REFERENTE COMITATO FELTRINO
Le degenze nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Feltre sono ancora sospese, permangono delle criticità per la collocazione delle Comunità Terapeutiche e del Centri Diurni, inoltre c’è una carenza preoccupante di medici specializzati in diversi settori sanitari (medici di medicina generale, guardie mediche, pronto soccorso, pediatria, psichiatria …). Un primo segnale incoraggiante per i servizi dedicati alla Salute Mentale è stata la riunione organizzata il 14 dicembre dalla Conferenza dei Sindaci della Provincia di Belluno, con la partecipazione della direzione dell aULSS 1 Dolomiti e delle associazioni che partecipano al Piano di Zona,
DAL CADORE SEGNALI CHE RINCUORANO DI MARINELLA PIAZZA DI DONNE DELLA MONTAGNA
Anche dal Cadore dove la gestione sanitaria è ridotta al lumicino arrivano segnali di incoraggiamento ad agire. Se non è stato possibile mantenere il reparto psichiatrico a Pieve di Cadore per evidente fragilità della residenzialità (i numeri in una Società basata solo sui profitti non danno scampo), non deve far arretrare le popolazioni della montagna di un passo. I disturbi del comportamento alimentare, l’uso problematico dell’alcool e le conseguenze negative psicosociali, le gravi espressioni di profondo malessere date dalla situazione pandemica che crea separazione, ansia, sconforto senza scordare, anzi mettendo in cima dei nostri pensieri le categorie fragili, deve indurci a non cedere. Chiediamo risorse adeguate per incentivare l’arrivo di specialisti in psichiatria, psicologia e di psicoterapeuti affinché possano operare nelle terre della Montagna Bellunese, Patrimonio Unesco. Solo una Comunità formata da persone forti e sane di mente saprà affrontare gli enormi problemi che si stanno presentando all’orizzonte e potrà essere da sostegno e da stimolo anche per le altre…. per non far diventare le nostre Comunità un Patrimonio immateriale.