REDAZIONE L’articolo pubblicato dal sito www.altvelox.it apre il dibattito, gli automobilisti multati e sono tanti come abbiamo scoperto in passato, hanno drizzato le antenne perché il Giudice di Pace di Belluno ha emesso una sentenza che premia il lavoro del pool di avvocati a difesa proprio degli automobilisti: la sanzione è stata annullata perché l’autovelox è illegittimo, proprio come a Quero come riportiamo nel successivo servizio d’archivio.
DAL SITO ALTVELOX
archivio radiopiu 12 ottobre 2022
L’AUTOVELOX DI QUERO E’ FUORI LEGGE – NUOVA SENTENZA DEL GDP DI BELLUNO
IL GIUDICE DI PACE DI BELLUNO RIBADISCE ANCORA CHE SENZA OMOLOGAZIONE LE RILEVAZIONI DI QUELL’AUTOVELOX SONO NULLE
fonte; ALTVELOX un Team giovane di Avvocati, di Consulenti Penali e Civili, di Tecnici ed ex appartenenti alle Forze di Polizia. Una struttura coordinata e dinamica, altamente specializzata nella gestione dei ricorsi amministrativi a seguito di violazione stradale in genere ed in particolare per sanzioni al codice della strada con rilevamento della velocità elettronico (autovelox). Lo “strumento” per evitare problemi alla patente di guida e alla posizione legale. www.altvelox.it
BELLUNO Il Giudice di Pace di Belluno, Dr. Fabrizio Schioppa, ha accolto nuovamente questa mattina il ricorso di una automobilista – A.G. residente a Castelfranco Veneto (TV), che si era vista recapitare una contravvenzione di Euro 197.14 + decurtazione di 3 punti patente, per aver percorso alla velocità (presunta) di 106.10 km/h il tratto della S.P.1 Bis in località Madonna del Piave nel Comune di Quero Vas (BL). La ragazza, certa di aver sempre rispettato il codice della strada tramite ALTVELOX ha presentato ricorso innanzi al GDP di Belluno, che oggi ha accolto il ricorso e sospeso la sanzione a suo carico in quanto l’autovelox in questione, modello VELOCAR RED SPEED EVO, non è omologato. Ogni strumentazione elettronica, ha dei limiti strutturali, come gli autovelox. Questi per concezione costruttiva e funzionale, non potranno mai emettere dati certi per essere utilizzati a livello legale. La componentistica varia le sue caratteristiche a causa dell’umidità, temperatura, polvere, raggi del sole, campi magnetici, vibrazioni ed ogni altro agente atmosferico. Provate ad immaginare come la temperatura modifica strutturalmente la carcassa dello strumento, un solo millesimo altera il rilevato, la temperatura dove vengono installate le apparecchiature varia da sotto lo zero fino a superare i 70 gradi per riflessione solare. Qualsiasi tecnico conoscitore della materia è ben a conoscenza di queste alterazioni, le quali vengono “aggiustate”, attraverso la manipolazione del software pur di ottenere un dato empirico. Ed ecco che un bilico carico viene immortalato a 250 km/h. Ma sia i costruttori, che gli utilizzatori di questi strumenti elettronici, sono ben lungi da farli omologare perche quasi certamente non passerebbero l’esame. Ed allora oggi tra una “giungla di sentenze”, la maggior parte che annulla la sanzione perche ritiene l’omologazione prova essenziale per la TUTELA DEL CONSUMATORE ed altre (poche per fortuna) che ritengono in modo quantomeno equivoco, che APPROVAZIONE e OMOLOGAZIONE siano la medesima cosa e nel frattempo i Comuni continuano a farne uso mettendo in cassaforte tesoretti sostanziosi.
Complessivamente nel 2021 le principali 21 città italiane hanno incassato 398,5 milioni di euro dalle multe stradali, di cui quasi 47 milioni tramite strumenti automatici di controllo della velocità. Non mancano tuttavia le soprese: spulciando i rendiconti presentati dagli enti locali, si scopre ad esempio che Napoli incassa appena 27mila euro all’anno dagli autovelox installati in città, mentre un piccolo comune delle Dolomiti con meno di 360 abitanti, Colle Santa Lucia (BL), ha riscosso grazie all’autovelox oltre 552mila euro in un anno. Ma noi siamo andati oltre a questi dati, e abbiamo chiesto al Ministero dell’Interno quelli del Comune di QUERO VAS (BL) scoprendo che questo piccolo Comune di soli 3000 residenti ha incamerato nello scorso 2021 con questo autovelox la somma di € 950.842.22. Ovviamente il Comune di Quero Vas non ci stà e annuncia l’ennesimo ricorso al Tribunale avverso le sentenze del Giudice di Pace che lo vedono ancora una volta soccombere. Nessun problema, noi crediamo nella Giustizia e siamo convinti delle nostre ragioni tecniche. Il paradosso tutto Italiano, sta però nel fatto che il cittadino per chiedere ed ottenere Giustizia, lo fa spendendo soldi propri per avvocati e tasse, mentre il Comune di Quero Vas come il Comune di Sedico o Feltre, annunciano di ricorre alle sentenze avverse utilizzando i soldi dei medesimi cittadini. Ci piacerebbe invece che i Sindaci, se veramente convinti delle loro ragioni, proponessero i ricorsi a spese proprie ed allora la bilancia sarebbe alla pari.