di Gianni Santomaso
OGGI ALLE 14:30 I FUNERALI NELLA CHIESA ARCIDIACONALE DI AGORDO
IL CURRICULUM DI GIUSEPPE “BEPO” COSTANTINI A CURA DI EUGENIO BIEN
Giuseppe Costantini nasce ad Agordo nel 1940, all’inizio del secondo conflitto mondiale e dopo aver terminato la scuola dell’obbligo, inizia a lavorare nella ditta edile Dorigo Vincenzo nella quale in poco tempo diventa muratore. Il tempo libero lo dedica, oltre ad aiutare il padre nei lavori agricoli, alla caccia alla quale rimarrà sempre legato fino alla fine. Fa il servizio militare nel corpo dei vigili del fuoco e dopo il congedo riprende il lavoro di muratore nella stessa impresa entrando subito a far parte del corpo volontari sempre dei vigili del fuoco. Nel ruolo di volontario sarà presente ad alcuni eventi catastrofici avvenuti in Italia quali: Nel 1963 fu uno dei primi soccorritori a giungere a Longarone in piena notte, poche ore dopo l’esondazione della diga del Vaiont. Nel 1966 partecipa a numerosi interventi durante l’alluvione del 4 novembre. Nel 1968 Terremoto del Belice. Quando nel 1967 inizia ad arrampicare con il fratello Gianni, interrompe il lavoro di muratore entrando nella ditta Parissenti Enrico come esperto nella messa in sicurezza di pareti rocciose su strade e quant’altro. Dal 1973 fino al 1975, questo lavoro lo svolge invece nelle vesti di artigiano, quando poi entrerà nel corpo dei vigili del fuoco definitivamente. Vi rimarrà fino alla quiescenza nell’anno 1997 partecipando in questo lungo periodo ad altri eventi catastrofici quali: Terremoto del Friuli del 1976, Terremoto dell’irpinia del 1980, Crollo diga di Stava nel 1985. Dall’anno 1967 quando inizia ad arrampicare, la sua attività diventa subito ad alto livello, dimostrando di avere delle notevoli capacità messe in risalto in alcune realizzazioni eccezionali quali, la via nuova sulla parete sud del Montalt di Framont con il fratello Gianni nel 1968, dedicata al centenario della sezione agordina del CAI ed il suo capolavoro nel 1971, con un’altra difficilissima via nuova sulla parete ovest della torre di Calleda. Diverse altre vie nuove ed innumerevoli ripetizioni di vie classiche in particolare in Civetta e Moiazza hanno completato la sua eccezionale attività alpinistica. L’attività sulle montagne che lo ha contraddistinto in modo mirabile l’ha effettuata come componente della squadra del soccorso alpino di Agordo in numerosissimi interventi ed in particolare nel salvataggio dell’alpinista russo Ohnicsenko sulla cima Su Alto in Civetta, il recupero dell’alpinista Fontana Valerio sulla via Carlesso alla Torre Trieste, il recupero dell’alpinista polacco sullo spigolo nord dell’Agner ed il salvataggio di 4 alpinisti sulla via Philips Flam della Nord Ovest della Civetta. In questi 4 complicatissimi interventi, con il suo compagno di cordata Roberto Lagunaz, senza nulla togliere a tutti gli altri soccorritori che vi hanno partecipato, hanno avuto un ruolo determinante. Dal 1973 al 1977 è stato anche gestore del rifugio Bruto Carestiato al Col dei Pas in Moiazza. In virtù della sua prestanza fisica e del suo spirito innato di competitività, durante alcune stagioni invernali nei primi anni settanta del secolo scorso, partecipò con la squadra dei vigili del fuoco ai campionati italiani di bob a due e bob a quattro ed anche ai campionati europei nelle stesse discipline, con la squadra italiana.
IL RICORDO DEL CAI DI AGORDO
La Sezione Agordina e l’alpinismo agordino piangono un altro grande uomo della montagna. A 81 anni ci ha lasciati improvvisamente Giuseppe “Bèpo” Costantini. Socio della nostra Sezione da ben 58 anni, già membro della Stazione Soccorso Alpino di Agordo e del Gruppo Rocciatori GIR. Bèpo era un grande quanto modesto e riservato alpinista e uomo e negli anni sessanta fu una figura di riferimento della squadra del Soccorso Alpino di Agordo quando i recuperi in parete erano lunghi, difficoltosi e pericolosi; faceva parte di quella generazione di alpinisti agordini che hanno persorso la strada del sesto grado aprendo grandi vie sulle montagne di casa e in Dolomiti. Tra le tante ascensioni di Bèpo ricordiamo la Costantini-Sonego alla Pala de Belìa, la prima invernale allo Spigolo Tissi sulla terza Pala di San Lucano, la prima ripetizione della Via degli Scoiattoli alla Torre d’Alleghe e l’apertura della Direttissima al Montalt di Framont legato in cordata al compianto fratello Gianni, che per tre giorni tenne mezza Agordo col fiato sospeso e con i binocoli puntati sulla parete. Fu anche gestore per quattro anni del Rifugio B. Carestiato che lasciò poiché fu assunto nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nel quale prestò servizio fino al pensionamento nel 1997 e col quale partecipò ai soccorsi in numerose calamità nazionali. La Sezione Agordina è vicina nel dolore alla moglie Erminia e al figlio Gianni, ai parenti ed amici. Ciao Bèpo, ora potrai legarti ancora alla corda di Gianni ed arrampicare liberi in cielo….
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