TAIBON A tre anni dalla tempesta Vaia gli abitanti di Col di Pra in Valle di San Lucano non hanno ancora una strada di emergenza, una via alternativa alla comunale (spesso soggetta a caduta sassi ma anche esposta al pericolo valanghe) da percorrere in auto oppure a piedi. In località Peschiere infatti il torrente Tegnas ha inghiottito la sterrata che aggirava il lago portando direttamente in località Le Torte che non si raggiunge nemmeno da Paluch via la Busa del Poz perché gli alberi sono ancora accatastati come i bastoncini colorati dello shangai. Verso il lago è stato realizzato un sentiero con la forza del volontariato, ma nessuno più a nord ha ancora spostato le piante in prossimità della condotta, quindi la strada è ostruita, interrotta, bloccata anche per gli animali. Per raggiungere le Peschiere da San Lucano l’unica possibilità (ma non certo per i mezzi a motore) è quella di camminare sopra la condotta dell’acqua che alimenta la centrale idroelettrica di Forno Val. Ma la condotta è arrotondata, scivolosa e soprattutto sarebbe vietato camminarci sopra anche se tutti lo fanno, a piedi, in moto o in bicicletta, perché non ci sono alternative sperando che nessuno finisca mai al di sotto. Rimane il fatto che gli abitanti di Col di Pra in caso di emergenza non hanno una via di fuga percorribile e autorizzata, più volte negli ultimi anni sono stati evacuati dalle loro abitazioni per pericolo di incendio, alluvioni e valanghe. “E’ un problema noto – dice il sindaco di Taibon Silvia Tormen – in questi tre anni abbiamo insistito per risolvere questo problema, per permettere il collegamento dalle Peschiere alla Valle di San Lucano. Una strada da ricostruire e non ci sono altre idee progettuali. Servono parecchi soldi per rifare il ponte, ricostruire gli argini e la strada”. Il ponte sul Tegnas è un “eroe” ha incredibilmente resistito alla furia di Vaia, è ancora in piedi le auto vi transitano sopra ma è evidente che necessita di interventi. I tempi per la ricostruzione della strada non sono certi, tutt’altro perché prima i tecnici vogliono che la zona venga messa in sicurezza dalle piene del Tegnas, a quando quindi il rifacimento degli argini e quindi della strada? E’ ovvio che quella è l’unica zona dove è ammissibile la strada senza sventrare ulteriormente Le Peschiere. Ci sono voluti tre anni per ripiantumare gli alberi, rivedere il verde abituandosi al nuovo ambiente e purtroppo anche a quello difronte, sul versante delle Pale di San Lucano devastato prima dall’incendio e poi da Vaia, dove le piante sono ancora a terra e a quelle rimaste in piedi tremano gli aghi per la minaccia bostrico.
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