DI LORENZO SORATROI
LIVINALLONGO La denuncia dell’ex consigliere comunale Egidio De Zaiacomo:”Fodomi esclusi dalla rsa Villa S.Giuseppe. Usiamo i soldi dei Fondi confine per costruire un centro polifunzionale.” Dopo la viabilità, l’ex amministratore ed ex presidente della latteria di Renaz questa volta interviene sulle modalità di accesso alla casa di riposo Villa S.Giuseppe per gli anziani residenti a Fodom. “Si sono verificati recentemente casi che hanno visto anziani costretti ad essere collocati in strutture distanti dalla propria casa e dai propri famigliari in quanto nella nostra casa di riposo non c’erano posti disponibili. È mai possibile – si chiede De Zaiacomo – che ciò succeda in una struttura di proprietà comunale voluta e costruita da un parroco per i fodomi, con molte donazioni di persone del posto, dopo che è stata ceduta all’Ulss 1 per mano di amministratori poco capaci? Ormai viviamo in una società che non ha più memoria storica e tanto meno lungimiranza per il futuro, che ristagna nel presente con spirito di rassegnazione come se il mondo dovesse fermarsi. Invece bisogna avere coraggio. E questo lo si trova nella consapevolezza e nella convinzione delle cose da fare. Una vera comunità deve investire nei giovani e tutelare i nostri anziani, che sono l’anello debole della società. Se ora godiamo di un certo benessere, lo dobbiamo ai nostri vecchi merito delle loro fatiche e sacrifici. E a loro dobbiamo il nostro rispetto. Che senso ha – attacca – pensare di fare un centro wellness da 7-8 milioni di euro se poi lasciamo che i nostri vecchi vadano a morire fuori dal nostro comune? Qui, dove hanno sempre vissuto e lavorato per il nostro paese. Usiamo questi soldi per il bene della nostra gente e poi pensiamo al resto. Un albero, cresciuto per 80 anni in un posto, se trapiantato con le proprie radici altrove, muore. I nostri vecchi sono uguali. Hanno bisogno di sentirsi a casa, tra gente che parla lo stesso dialetto, coccolati dai propri cari e in vista delle proprie montagne. Certo, nessuno ha la pretesa di allungargli la vita ma una comunità che si rispetti ha l’obbligo morale di rendergliela più possibile serena. Tutti noi un giorno, se avremo fortuna, diventeremo vecchi e allora ci renderemo conto che averci pensato per tempo, forse ne valeva la pena. Ora, per riparare a questo grave problema, perché non destiniamo i fondi di confine ad un progetto di area vasta a servizio di tutti i comuni delle terre alte, per costruire nella frazione di Brenta un centro polifunzionale che possa ospitare i nostri anziani autosufficienti. Con un servizio mensa che con pochi euro possa garantire un pasto caldo anche a tutte quelle persone sole, che saranno sempre di più e un posto dove socializzare, magari giocando a carte o semplicemente parlando insieme, senza doversi recare al bar. Il tutto garantito da un presidio sanitario H24. Si fa un gran parlare di spopolamento della montagna. Ebbene, questo sarebbe un ottimo esempio di concretezza che un’amministrazione capace dovrebbe fare. Ricordiamoci, comunque, che non si può evitare di invecchiare, però si può evitare di diventar vecchi.