TAIBON I vigili del fuoco, tanti vigili del fuoco, sono ritornati ieri in Valle di San Lucano dove già vi erano stati un anno fa, prima per l’incendio sulle Pale di San Lucano, poi per l’uragano Vaia. Ma ieri le loro divise non erano affumicate, piedi e gambe non erano infangati, fino alle ginocchia. Ieri indossavano la loro divisa, bella e pulita come nel giorno di festa. In effetti ieri è stata un festa, la festa degli alberi per gli studenti delle cinque classi della scuola primaria accompagnati dalle loro maestre e per le tre classi dei bambini dell’infanzia con le insegnanti. Ogni classe ha adottato un albero, uno splendido faggio di circa 10 anni piantato dai vigili del fuoco nei giorni precedenti, faggi per un valore di oltre 2000 euro che sono stati regalati dai vigili del fuoco di Treviso, a Natale infatti hanno raccolto del denaro (costruendo il presepe di Natale) per i danneggiati dall’uragano Vaia e al momento della donazione hanno scelto la valle sotto alle Pale di San Lucano, il punto dove il fuoco è arrivato fino a bordo strada e dove il Tegnas nei giorni successivi ha continuato a fare danni sopra gli alberi sradicati dal terreno. Un’area simbolo per il paese, perché c’è la chiesa dedicata a San Lucano, perché ogni anno il 20 luglio lo si ricorda con la festa di paese. Anche quest’anno quella festa ha deliziato grandi e piccini, i volontari della proloco e del paese guidati da Silvano “Piciol” Ben a primavera si sono tirati su le maniche e dopo aver convinto l’Arpav a tracciare la linea del pericolo valanghe un po’ più su verso la montagna, hanno ripulito l’area portando via alberi e ceppaie. La ciliegina sulla torta l’hanno messa gli uomini in rosso donando e piantando gli alberi che bambini e ragazzi di Taibon hanno “adottato”. Quel bosco da ieri è intitolato ai Vigili del Fuoco, lo ricorda una targa posizionata sul paravalanghe che difende la chiesa di San Lucano con caratteri rosso fuoco. Allo scoprimento della targa era presente il parroco “pensionato” Don Mario Zanon che ha ricordato San Francesco d’Assisi che voleva tanto bene al creato al punto da comporre una poesia Laudato Si “E noi – ha detto – lo lodiamo quando siamo in posti così belli. Il sindaco Silvia Tormen ha ricordato i difficili giorni dell’ottobre 2018 fin dall’incendio del 24 quando la montagna anche di notte era illuminata a giorno “Sembrava bruciasse anche la parete – ha detto – il fuoco è arrivato fin quaggiù, in questo punto i vigili del fuoco hanno lavorato sodo presidiandolo questo sito, salvaguardando strada e chiesa”. Il comandante dei vigili del fuoco di Belluno Girolamo Bentivoglio ha sottolineato l’importanza del lavoro dei suoi uomini anche e soprattutto per quel supporto psicologico necessario nei giorni di crisi. “Questo territorio – ha aggiunto – è davvero stato sfortunato, ora pensiamo al presente ringraziando l’associazione nazionale di Treviso per la gara di solidarietà, dimostra che i vigili del fuoco non hanno confini territoriali”. Il collega pari grado di Treviso Giuseppe Lomoro già in forza al comando di Belluno ha sottolineato che la montagna bellunese non l’ha mai scordata. “Sono stato fortunato – ha detto – perché ho vissuto e lavorato a Belluno per 5 anni. Mi è rimasto nel cuore questo luogo è un posto bellissimo e capisco perché i miei colleghi di Treviso hanno voluto dare il loro contributo. Quello che più mi ha colpisce è la presenza di bamini: difendete questo posto che è vostro ed è uno dei più belli del mondo. Adoperativi per la vostra terra…”. L’ultimo caloroso applauso per il presidente dell’associazione di Treviso Giovanni Zacconi. “Quando siamo venuti qui – ha detto – la prima volta eravamo perplessi, a lavoro terminato ci hanno detto che abbiamo fatto una bella cosa. Grazie per averci dato questa opportunità”. Dopo i discorsi di rito la festa, i canti dei bambini e il pranzo con i volontari della proloco.
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