Il settimanale “Domenica” edito dalla Diocesi di Belluno-Feltre ricorda che oggi, venerdì 5 ottobre 2019, ricorre il quattrocentonovantunesimo anniversario della dedicazione (1527) della Chiesa di Santa Fosca a Pescul di Selva di Cadore, Alto Agordino, in provincia di Belluno.
Su questa e le altre chiese di Selva di Cadore ha dato alle stampe, giusto 20 anni fa, ad iniziativa della locale Associazione culturale “Amici del Museo” e della Soprintendenza ai beni artistici e storici del Veneto, col contributo della Regione, e per i tipi della trevigiana Zoppelli, la dott. Anna Maria Spiazzi della stessa Soprintendenza, il libro “Le chiese di Selva di Cadore”. Fra l’altro, si sofferma sul “secondo gioiello monumentale della Val Fiorentina” Santa Fosca, appunto, “situata in uno splendido panorama con il monte Pelmo sullo sfondo e la facciata rivolta al tramonto”. Afferma quindi che “le prime notizie su S. Fosca le abbiamo da una pergamena dell’archivio di San Vito, datata 1286, 25 novembre” e non trascura di ricordare che “Il Longiarù riferisce di un documento del 1421 in cui si parla di un’integrale ricostruzione della vecchia chiesa pericolante”. L’edificio, citiamo sempre la Spiazzi, fu consacrato il 5 ottobre 1438; tra il 1458 e il 1460 venne edificato il campanile, risistemato nel 1765 (data riportata sotto l’orologio). Nel 1520 la chiesa venne rinnovata e nel 1527 fu riconsacrata. Sulla facciata”giganteggia l’affresco di S. Cristoforo, di scuola locale, databile XV secolo, sopra il rosone l’immagine dipinta di Santa Fosca del XVII secolo.
Sull’antica chiesetta scrive “Magico Veneto”: Bellissima, sia all’interno che all’esterno. L’esterno è caratteristico per l’enorme affresco raffigurante San Cristoforo, santo medioevale di incerta origine e storia, più probabilmente uno dei tanti santi ‘riciclati al cristianesimo’ da tradizioni pagane… Al Santo è attribuito il potere di salvare le persone in imminente improvviso pericolo di morte, perciò dev’essere visibile dalla campagna e dai luoghi di lavoro”. Paesionline a sua volta ricorda che la parrocchiale ha avuto in passato ruolo di matrice per la comunità di fedeli del territorio… per molti anni venne agevolata dalla sua posizione lungo la mulattiera che conduceva a Forcella Staulanza, fondamentale per il trasporto di ferro, minerale estratto dalla zona del Fursil…”. Infine Infodolomiti: “Dal punto di vista culturale, oltre al Museo, sono interessanti anche gli edifici religiosi tra cui vale la pena di citare la chiesa parrocchiale dedicata a San Lorenzo (costruita nel XV secolo) e quella di Santa Fosca, nell’omonima frazione, che ospita tra le altre opere della bottega di André Haller da Bressanone e un pregevole scrigno di Flügelaltar assegnato a Simone da Tesido (Brunico)”.