REDAZIONE Oggi ci occupiamo della ristrutturazione della caserma a Ponte nelle Alpi. La notizia a un mese dalle elezioni viene data in pompa magna. Passa sotto tono, cioè tutti tacciono, su quello che sta accadendo nell’isolato Agordino, a Gosaldo, dove a giugno non si vota. Agordino, quello che si spopola, nei prossimi giorni questa parola “spopolamento” sarà sulla bocca di tutti i politici e amministratori in corsa per la poltrona. Infatti, a Gosaldo sta per chiudere la caserma dei Carabinieri, ultimo presidio di vallata sul confine con il Trentino. Ma tant’è è sempre andata così tante parole, tante promesse e poi… accentramento dei servizi e perdita delle peculiarità locali,
DILLO A RADIO PIU…. di Ivan Bressan
ARCHIVIO RADIO PIU, MARZO 2021
COME DUE ANNI FA: CHIUDE LA CASERMA DEI CARABINIERI?
GOSALDO Due anni fa era scattato l’allarme e la preoccupazione di un paese di confine, tra Veneto e Trentino Alto Adige (Primiero). Si era interessato il compianto senatore Saviane, avevano affilato le armi i consiglieri comunali con un ordine del giorno era insorto un paese. Oggi come ieri torna la preoccupazione circa le voci che danno già per chiusa – entro breve tempo – la caserma del paese ospitata in un immobile di proprietà comunale, ad ottobre scade il contratto. Per ora nessuna comunicazione, piuttosto rassicurazioni dal maresciallo, infatti anche da Belluno arrivano le smentite all’indiscrezione. In Comune tutto è pronto, i consiglieri non si faranno cogliere di sorpresa con pieno appoggio della popolazione
ARCHIVIO RADIO PIU, MARZO 2021
BELLUNO “Togliere i servizi significa far morire la montagna, se lo Stato abbandona i territori per quale motivo le persone, invece, dovrebbero rimanerci?”. A parlare è il senatore bellunese della Lega Paolo Saviane, dopo l’incontro avuto con il prefetto venerdì scorso. Saviane ha accompagnato a Palazzo dei Rettori la delegazione di Gosaldo, formata dal sindaco Stefano Da Zanche, dalla vice sindaco Florinda Cialdella e dall’assessore ai lavori pubblici Gian Vittorio Marcon. Sul piatto c’era la richiesta accorata di non chiusura della caserma dei carabinieri di Gosaldo, di cui si parla da settimane. La caserma di Gosaldo ospita un comandante e tre carabinieri, se dovesse davvero chiudere l’unico presidio sul territorio resterebbe quello della polizia locale rappresentata, però, da un solo agente al servizio di Gosaldo e dei comuni confinanti di Rivamonte e di Voltago. La popolazione è allarmata e arrabbiata, ha organizzato una raccolta firme cartacea e online e sono arrivate in Comune mail a sostegno della battaglia anche da parte dei proprietari di seconde case. Quasi mille sottoscrizioni in tutto, a fronte di un paesino con circa 520 persone.
IL SENATORE PAOLO SAVIANE
ARCHIVIO RADIO PIU, MARZO 2021
RADIO PIU’ Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni sulla caserma dei Carabinieri di Gosaldo di Rodolfo Pellegrinon
Una considerazione in merito alla ventilata soppressione della Stazione dei Carabinieri di Gosaldo. E’ chiaro a tutti che la sicurezza dei cittadini e del territorio é primaria e indispensabile. Però con il personale che attualmente é a disposizione di ogni stazione dei Carabinieri penso sia proprio impossibile. A volte le Stazioni sono chiuse e, al citofono, si invita a chiamare Belluno. Nell’Agordino, i militari si alternano nei vari comuni, notiamo i Carabinieri di Falcade in servizio a Cencenighe – Agordo e sicuramente anche Gosaldo e viceversa. Ogni Stazione dovrebbe essere autonoma con una aliquota di personale sufficiente a garantire sia i servizi interni che quelli esterni. E questo non credo che i vertici dell’Arma lo possano garantire. Nel tempo sono state presentate innumerevoli proposte per una radicale riforma dell’Arma ma, sempre respinte in particolare dai vertici. Ricordo una proposta elaborata e presentata circa 40 anni fa con la quale si volevano eliminare tutte le piccole stazioni ( che potevano andare bene nell’800 quando non c’erano mezzi e le pattuglie si muovevano a piedi) In alternativa venivano istituiti Comandi unici che coprivano larghe fasce di territorio. Una riforma epocale e coraggiosa che avrebbe sicuramente avuto riscontri positivi sui cittadini e sul territorio. In particolare per l’Agordino era prevista la soppressione di tutte le stazioni situate nei vari comuni e la creazione di un unico comando ad Agordo dotato di idoneo personale ( che proveniva dalle stazioni ) e dotato di mezzi idonei e veloci che, in caso di chiamate urgenti, avrebbero raggiunto anche i punti più distanti in pochi minuti. Anche quel progetto venne bocciato, in particolare dai vertici dell’Arma, e dall’allora Comandante Generale. Ricordo che un giornalista scriveva: “ A quel Comandante evidentemente interessa poco l’efficienza dell’Arma però potrà sempre dire con orgoglio, di comandare 8mila stazioni dei Carabinieri.
Rodolfo Pellegrinon
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