Anche per Giacomo Boni, un grande dell’archeologia, vi sono notizie contrastanti sul luogo e la data di nascita. Lo storico bellunese Giuseppe Fontana, autore di “La Provincia di Belluno, sussidio per lo studio dell’ambiente nelle scuole elementari” finito di stampare dalla “Panfilo Castaldi di Feltre il 2 settembre del 1969, ne sintetizza così la figura nel capitolo “Figure storiche della Provincia :“Giacomo De Boni (1859-1925) nato a Perarolo. Archeologo insigne acquistò fama negli scavi condotti nel Foro Romano e sul Palatino”. Divergono cognome e luogo di nascita sul sito treccani.enciclopedia dove si legge, fra l’altro: “Boni Giacomo. Nato a Venezia il 25 aprile 1859 da Luigi e da Maria De Nardi, rimase orfano all’età di otto anni. Nel 1871 portò a compimento il corso di studi tecnici e commerciali e nel 1877-78 conseguì il diploma di stenografia, oltre a frequentare corsi d’inglese all’istituto di commercio “Paolo Sarpi”. Rivelate assai per tempo buone qualità di disegnatore, all’età di diciannove anni partecipò, sotto la direzione di A. Forcellini, ai lavori di restauro del palazzo ducale… Temperamento irrequieto, appassionato, scontroso, dotato di cultura – per quanto ampia – farraginosa, e nel contempo incline a ‘rapimenti estetizzanti’ con il suo ìaspetto tra di mago e di veggente’ e con ‘andamenti accoratamente morali”’(Croce), si impose per il suo metodo e per le sue scoperte all’attenzione degli studiosi soprattutto stranieri. Il mondo archeologico ufficiale italiano gli si mostrò, infatti, decisamente ostile, mentre ampi riconoscimenti gli vennero invece dall’estero, dalle università di Cambridge e di Oxford, che gli conferirono la laurea honoris causa”. A sua volta la libera enciclopedia Wikipedia, confermando cognome e luogo di nascita, rammenta che Boni fu senatore del Regno d’Italia nella ventiseiesima legislatura; consigliere comunale di Roma; ispettore ai musei, gallerie e scavi; direttore dei monumenti, musei, gallerie e scavi di antichità; incaricato degli scvi del Foro Romano e del Palatino; membro del Consiglio superiore per le antichità e belle arti, della Royal Academy di Londra, dell’Istituto di archeologia di Berlino e dell’Istituto archeologico di Vienna, e indica anche le onorificenze: commendatore e grande ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia, cavaliere dell’ordine della francese Legion d’onore, cavaliere dell’ordine dell’Aquila rossa di Prussia. Ancora: “Della sua attività di studio e ricerca restano numerosi documenti di archivio presso la Soprintendenza Archeologica di Roma. Alle sue ricerche nel Foro Romano si devono la scoperta del Lapis niger, della Regia, del Lacus Curtius, dei cunicoli cesariani nel sottosuolo della piazza, della necropoli arcaica presso il tempio di Antonino e Faustina e della chiesa di Santa Maria Antiqua. Sul Palatino portò alla luce una cisterna arcaica a thòlos, i ricchi ambienti della “Casa dei Grifi” e della cosiddetta “Aula isiaca” al di sotto del palazzo imperiale di età flavia. Come architetto si occupò nel 1896-97 della ristrutturazione di Villa Blanc a Roma (proprietà di Alberto Blanc, ministro degli esteri del re Umberto I): nei giardini della villa fu inserito un mausoleo romano rinvenuto nel 1896 dallo stesso Boni in uno scavo sulla Via Flaminia presso Tor di Quinto (ora direttamente sulla via Nomentana in seguito all’ampliamento della strada). Nel 1903, in seguito al crollo l’anno prima del campanile di San Marco a Venezia, poi ricostruito negli anni successivi, fu chiamato per lo scavo archeologico delle sue fondamenta, dove identificò strutture di epoca romana”. Resta da dire che questo bellunese illustre, nato o meno a Perarolo, ma comunque figlio di cadorini, fu sepolto negli Orti Farnesiani al Palatino.
NELLE FOTO (world press.com e wikipedia): Giacomo Boni, archeologo e architetto con famiglia di Perarolo di Cadore; parlamentare; altre immagini del personaggio; Boni in sopralluogo alle macerie del campanile veneziano di San Marco; Villa Blanc, il suo capolavoro architettonico; il mausoleo cilindrico all’esterno del parco di Villa Blanc a Roma; la sua tomba al Palatino.