di Renato Bona
“Cansiglio nostra Signora”, “Cansiglio la Foresta Maestra”, e: “Una strana domenica in Cansiglio. La foresta segreta del regno sotterraneo” (scritto con Mauro Cutrona; fra l’altro vi è ripresa una delle conte di Woolf sulle Dolomiti, con il Cansiglio citato come “Ciada de Lamis”, la foresta delle Forre, abitata da potenti maghi neri… – ndr.). Sono, fra i tanti, i titoli di tre libri scritti da Vittorio “Toio” de Savorgnani, in cui si parla, fra l’altro, della “Madonna del Bosco”. Tramite la gentile signora Sara di “Caverna Cosmica” (la quale ha attivato anche un sito telematico) me lo ha confermato lo stesso autore, persona decisamente squisita oltre che autentico personaggio. E così, spero di soddisfare le aspettative della cara amica Monica Bortoluzzi, “pagota” come lo erano i miei nonni paterni (lui, Beniamino, di Tambre, lei, Antonia, di Valdenogher) ed il mio stesso genitore, Eugenio Bona, classe 1911, la quale mi aveva sollecitato a fare qualche ricerca e ad informare l’utenza Facebook su questa… storia della Madonna! Nota come “Signora del Cansiglio” ma chiamata anche “Madonna del Bosco” la cui statua si può ammirare nella località Calvario di Pian Rosada. Prima, un profilo di de Savorgnani: il padre, friulano (“ma mia madre era cimbra del Cansiglio e i miei nonni materni, entrambi Azzalini, erano nati e vissuti in foresta…”), era forestale; “Toio”, classe 1954, noto come alpinista, scrittore ed ambientalista (vincitore del Premio Argav 2016 dell’Associazione regionale giornalisti agro ambientalisti, nel 1978 ha collaborato alla ristrutturazione del Giardino botanico alpino al rifugio Vazzoler nel gruppo del Civetta, allora chiamato “L’Università del 6. grado” e l’anno dopo ha partecipato alla spedizione sul Manaslu, m. 8156, settima cima della terra nell’Himalaya del Nepal tra l’altro riportando gravi congelamenti a mani e piedi; ha collaborato per oltre tre lustri al Giardino botanico alpino Lorenzoni in Pian Cansiglio, e alla ristrutturazione del Museo etnografico oggi “Museo dell’Uomo in Casiglio-Anna Vieceli): tra i fondatori d Mountain Wilderness Italia, l’associazione di alpinisti ambientalisti, ne è stato anche presidente; fu tra i fondatori del Comitato per il Parco del Cansiglio, dell’Ecoistituto veneto Alex Langer e dell’associazione Ecohimal Italia che per la conservazione dell’ambiente naturale nonché della cultura delle popolazioni himalayane) lavora in Cansiglio da 37 anni, prima con il Corpo Forestale, poi con l’Azienda regionale foreste, poi con Veneto agricoltura ora diventata Avisp; è autore di varie pubblicazioni compresi i tre libri di cui abbiamo detto sopra. In “Cansiglio nostra Signora” c’è la storia di un pranoterapeuta friulano, non più vivente Rolando Lucchetta – ndr.), che mentre pescava sulla Livenza si è trovato vicino Padre Pio (oggi Santo), al secolo Francesco Forgione, nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887): un’apparizione, evidentemente, visto che il frate dell’ordine dei minori cappuccini è mancato da anni, esattamente il 23 settembre 1968 a San Rotondo in Puglia. Il frate lo accompagnò a comperare una statua della Madonna e poi lo ha guidato nel luogo dove andava collocata e dove si trova tuttora. Nella falegnameria dell’Azienda regionale foreste dove lavorava, de Savorgnani ha visto costruire la protezione che ancora ricopre la statua dove, spiega: “Da quando ne ho scoperto la storia e il valore sono tornato molte volte al masso calcareo con la statua della Nostra Signora del Cansiglio poiché è un posto con fortissima energia, che allo stesso tempo infonde pace e tranquillità”. Non è solo dunque un luogo sacro al quale andare per pregare e chiedere il contatto col divino, ma anche solamente per rimanervi in silenzio, come forma di terapia dato che: “Qui si può tentare di svuotare la mente da quel continuo e disordinato dialogo interno che nella vita comune non ci abbandona mai e ci danneggia molto”. Ancora de Savorgnani: “Ritengo che questo tempio all’aperto le cui colonne sono i faggi, non possa essere dedicato esclusivamente al culto cattolico o cristiano ma e là per ospitare e dare ascolto anche a quanti cercano un rapporto diretto e personale con il mondo spirituale o con la Madre Terra, la Divina Madre, la Dea, nomi diversi per indicare la stessa entità. Ognuno può avvicinarsi con la propria storia e la propria sensibilità e trovarvi le risposte a lui dedicate… Perché Nostra Signora del Cansiglio è veramente un luogo sacro, dedicato a tutti, anche a quelli che si vergognano di farsi scoprire deboli e bisognosi di un Aiuto esterno…So che molti vengono qua di mattina presto o quando sta per fare buio, per nonf arsi sorprendere a pregare e a chiedere aiuto ad una statua di gesso neanche particolarmente bella ed artistica, posta precariamente, senza tanti fronzoli sopra un grosso sasso di carbonato di calcio. Va bene così perché è un passo in più sulla strada per capire sempre con l’intelligenza e la sensibilità del cuore, che non possiamo farcela solo con le nostre forze…”. Non poteva mancare un richiamo a don Corinno Mares, il famoso prete pranoterapeuta e veggente di Tambre “passato ad altro livello di esistenza nel 2006” dato che, sempre a detta di de Savorgnani “aveva confidato a persone a lui vicine di aver visualizzato che l’attuale collocazione della Madonna era stato un sito sacro e di culto già molto prima del periodo storico dell’impero romano, un luogo di contatto con il Divino da migliaia e migliaia di anni”. Mentre il pranoterapeuta friulano del quale si è detto all’inizio, “ha descritto visioni orribili con forme demoniache che si aggirerebbero attorno al sacro altare”. Argomentazioni serie e misteriose sulle quali non è davvero il caso di ironizzare, consapevoli che il Divino può decidere di manifestarsi in infiniti modi ma ciò che conta è l’essenza che si nasconde, al di la delle diverse forme illusorie della materia”. In questa sorta di intervista telematica, a “Toio” preme dire che: “… Sono stato il trascrittore di messaggi ricevuti e so che diverse persone dalla sensibilità particolare sono arrivate in Cansiglio confermandomi come la Madonna del Bosco sia un luoghi di richiesta d’aiuto e anche di guarigione. Tutta la Foresta del Cansiglio è un luogo particolare, ma ci sono siti che risuonano più forte degli altri e il masso con la statua è uno di questi. Quando ci vado come qualche giorno fa, sento di essere in presenza di un Grande misero al quale avvicinarsi con il massimo rispetto ed umiltà: si va la per chiedere e se succede qualcosa, è un regalo che otteniamo…”. Concludiano ricordando che il sito digilander.libero.it/signoradelcansiglio, ha postato la copertina di uno dei libri di Vittorio de Savorgnani, con la scritta: “Da diversi anni le orme di tanti pellegrini hanno segnato la via che porta al piccolo capitello all’interno del Bosco del Cansiglio in località Calvario, nel comune di Tambre, località turistica delle Dolomiti Bellunesi”.
NELLE FOTO (siti Caverna Cosmica, Asterisco Informazioni e Digilander; Toio de Savorgnani): il piccolo capitello della “Madonna del Bosco” in Cansiglio; primo piano della statua mariana; scorci della località Calvario di Tambre, meta di devozione popolare alla Vergine; un “santino” di san padre Pio collocato sull’altare; ricordo di devoti e beneficiati; Vittorio “Toio” de Savorgnani; le copertina di tre dei suoi libri in cui vi sono riferimenti alla “Nostra Signora del Cansiglio”.