di RENATO BONA
Il portalettere mi ha recapitato oggi, martedì 26 ottobre, il bollettino “S. Maria delle Grazie” eco trimestrale dell’omonimo Santuario di Rocca Pietore. Ho molto gradito anche perché la pubblicazione è un autentico prezioso reperto in quanto conferma la cessazione dell’attività a Santa Maria delle Grazie dei frati minori che, come scrive nella tradizionale “Lettera” di ogni numero con la quale proponeva riflessioni di carattere spirituale, il Padre Rettore, Pietro Viscolani, scrive che: “Ora contiene un annuncio poco simpatico per il sottoscritto e sono convinto anche per voi che lo leggete: i frati presenti in questo santuario dal lontano 1945 lasciano, se ne andranno altrove. Questo è quindi l’ultimo numero del ‘trimestrale gestito dai frati”, ed aggiunge: “Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto… L’avvicendamento dei frati lungo questo periodo c’è stato, ma arrivare alla chiusura definitiva è una sofferenza che fa male al cuore! Questa sofferenza è un po’ mitigata dal fatto che non verrà ‘chiuso’ perché il vescovo diocesano ha già provveduto con la presenza di un sacerdote che lo ‘gestirà’ in sostituzione dei frati. I religiosi francescani che si sono succeduti si sono adoperati con entusiasmo e dedizione per fare di questo luogo un centro di devozione, non risparmiandosi per la costruzione e l’abbellimento del nuovo santuario. Certamente ha avuto una importanza notevole la parte muraria, però molto di più la disponibilità, l’attenzione, l’accompagnamento delle persone venute in questo luogo privilegiato per trovare conforto, sostegno e incoraggiamento. Il bene seminato ha trovato terreno fertile e accogliente e di questo ringraziamo il Signore e la Vergine Maria delle Grazie. Le parole che tutti, comprese le persone che sono al ‘vertice’ quali il superiore dei frati, il vescovo e via via tutti gli altri, compresi i sindaci, hanno pronunciato sono: mi dispiace!”. Padre Pietro ha concluso, anche a nome di padre Fortunato, con il saluto-augurio francescano: Pace e Bene! Nel bollettino che ho definito reperto si evidenzia la pubblicazione dei due primi numeri risalenti al 1946 e l’omelia di Viscolani in occasione del suo cinquantesimo di sacerdozio nella quale ricorda “ciò che è avvenuto 50 anni or sono e precisamente il 27 giugno del 1971 quando per le mani del vescovo sono stato consacrato sacerdote. Ripercorreva quindi le tappe della sua vita sacerdotale: “la domenica del 27 giugno 1971 nella parrocchia dove sono nato il 6 giugno 1944, di S. Maria e Vitale di Montecchio Maggiore (Vicenza) il vescovo ausiliare di Verona, che era mons. Maffeo Ducoli (che in seguito avrebbe guidato la Diocesi di Belluno-Feltre per lustri – ndr.) ma ha consacrato sacerdote. Dal 1971 al 1972 cappellano al Lido di Venezia, parrocchia San Nicolò, dal 1972 al 1983 cappellano a Taglio di Po (Rovigo), dal 1983 al 1995 prima cappellano e poi parroco al Sacro Cuore di Feltre, dal 1995 al presente qui a Santa Maria delle Grazie come rettore del Santuario e poi come parroco e dal 1966 anche parroco a Caprile”. E concludeva: “Voi siete e sarete sempre la mia famiglia… non ho divorziato e non divorzierò da voi! Desidero solo una cosa: che del lungo periodo che sono stato con voi ricordiate solo il bene ricevuto e donato che assieme abbiano vissuto… Il resto dimentichiamolo. Certo saremo lontani fisicamente ma non con il cuore”. Nell’ultima di copertina, compare quindi l’annuncio della “festa votiva del Santuario” presieduta dal vescovo emerito di Belluno-Feltre l’agordino mons. Giuseppe Andrich, la celebrazione annuale che tradizionalmente si tiene nella seconda domenica di settembre in ricordo della prima messa celebrata nell’antico santuario nel 1724; E poi tre “storiche” immagini: l’antico e nuovo Santuario; mons. Girolamo Bortignon che benedice la prima pietra del nuovo edificio sacro nel 1946; le due targhe presenti nella cappella dell’eucarestia, con le scritte. “Questo santuario dedicato alla Beata Maria delle Grazie iniziato il 28 aprile 1947, benedetto il 20 giugno 1954, consacrato il 22 agosto 1965 corona le fatiche dei frati minori che lo edificarono con il concorso della popolazione dei benefattori in Italia e all’estero” e: “Dichiarato chiesa giubilare e ristrutturato nell’a.d. 2000”. Il sito diocesano chiesabellunofeltre ha giustamente messo in evidenza con un servizio di Celestino Vallazza la cerimonia che si è svolta nel Santuario per esprimere gratitudine per i Frati minori delle Grazie e l’appello del vescovo monsignor Renato Marangoni “perché non venga meno la speranza che dalle difficoltà possano nascere nuove opportunità in ambito ecclesiale e in quello civile”. Erano presenti fra le autorità padre Federico Righetti, definitore provinciale con alcuni confratelli provenienti da Mantova e Vittorio Veneto, i sindaci di Rocca Pietore e di Alleghe: Andrea De Bernardin e Danilo De Toni i quali hanno espresso al festeggiato il ringraziamento di tutta la comunità civile e come segno tangibile, gli hanno offerto un artistico Crocifisso. Infine padre Righetti a nome della comunità dei frati minori ha consegnato a Francesca Dalla Rocca un attestato di gratitudine perché durante la pandemia si è presa cura dei padri, li ha seguiti nella malattia con un impegno che è andato oltre il solito sia in chiesa che in canonica; a lei il coro San Biagio di Alleghe, che ha reso più solenne la messa, ha dedicato il canto mariano “Ave o Vergine” in lingua friulana.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre e riproduzioni dal Bollettino parrocchiale “S. Maria delle Grazie”): la copertina del Bollettino; padre Pietro e padre Fortunato; la prima pagina del primo Bollettino “Santa Maria delle Grazie” del luglio 1946; la prima pagina del secondo bollettino col nuovo titolo: “S. Maria delle Grazie dell’Agordino”; l’altare della Beata Vergine delle Grazie; immagine della festa votiva del Santuario; l’antico ed il nuovo edificio sacro: il vescovo Bordignon benedice nel 1946 la prima pietra del nuovo Santuario; le targhe collocate nella cappella dell’eucarestia; messa e cerimonia per il ringraziamento pubblico ai frati; l’indirizzo di saluto dei sindaci; consegna dell’attestato a Francesca Dalla Rocca.