alla radio, Dario Bond
ROMA «Il ministro Speranza mi ha garantito che al prossimo consiglio dei ministri sarà discussa la questione del Green Pass per i guariti Covid. Bene, perché si rischiava di creare un problema per le persone che si erano vaccinate e anche un danno di immagine sulla campagna vaccinale». È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, che aveva sollevato la questione del cortocircuito nei Green Pass delle persone negativizzate. Il documento vaccinale infatti riportava la scritta “1 di 2 dosi”, come se queste persone dovessero ancora completare la profilassi obbligatoria. Invece, per i protocolli sanitari nazionali, chi è guarito dal Covid deve fare solo una dose di vaccino. «Ho ricevuto diverse segnalazioni, anche nel Bellunese, e ho interessato della cosa immediatamente il ministro competente. Non si poteva lasciare in sospeso la questione. E difatti il ministro mi ha assicurato che il tema sarà sul tavolo del prossimo consiglio dei ministri, per trovare rapida soluzione. Si tratta di un problema importante, anche per il turismo della montagna, che ha bisogno di ripartire in sicurezza e non può dover fare i conti con “cortocircuiti” simili».
di Tiziano De Col
Grazie a Dario Bond. A me, fortunatamente, dopo 15 giorni dal primo green pass errato (come scrive Bond e come scrivevo a Radio Più) mi è arrivato quello corretto, ma sento e vedo ancora molte persone guarite da Covid e vaccinate con Pfizer o Moderna, alle quali arrivano i green pass con scritto vaccinazione 1/2. Sento anche di persone guarite e vaccinate con una dose, alle quali manco è arrivato il codice dal Ministero per scaricare il green pass.