SANTA GIUSTINA Dolomiti Ambiente sta lavorando, con il costruttore dell’impianto, a riparare un guasto occorso al biodigestore del Maserot che tuttavia non ha riflessi sulla capacità di ricevere rifiuto organico. Si tratta di un problema meccanico al sistema di rimescolamento del rifiuto umido. Secondo le prime verifiche, si tratterebbe della rottura di una delle 32 pale dell’agitatore inserito nel reattore anaerobico che produce il biogas. I tecnici ipotizzano che il problema possa risolversi già per la fine del mese. Ci vorrà qualche settimana poi per il ripristino del processo anaerobico e la piena operatività del biodigestore. Nessun problema per gli utenti Il fermo impianto non si ripercuote sulla capacità di ricezione e trattamento dei rifiuti. Dolomiti Ambiente ha attivato immediatamente le procedure di emergenza e un “piano B”: è stata chiesta alla Regione l’autorizzazione a riattivare il compostaggio aerobico del rifiuto umido per poter superare questa fase di criticità, in autosufficienza. Per ogni evenienza, è già stata sondata anche l’eventuale possibilità di conferire in altri impianti. Ma i tempi di riparazione saranno rapidi. Per esaminare la richiesta, la Regione ha attivato un tavolo tecnico con Provincia, Comune di Santa Giustina e Consiglio di Bacino.
«Si conta di tornare in piena operatività con il biodigestore attorno alla metà di agosto – dice il consigliere provinciale Simone Deola – si è visto che pur di fronte a un evento imprevisto, c’è stata la capacità di attuare immediatamente il “piano B”, senza alcun riflesso sulla gestione del rifiuto umido e sulle società che effettuano la raccolta».
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