Nel giugno di vent’anni fa Cristina De Zanet realizzava – nell’anno del Giubileo – la guida alla storia, arte e religiosità “Le chiese in Sospirolo” con fotografie del bellunese studio De Santi, disegni di Dario Fontana, stampa della tipografia Piave; in copertina l’antica chiesa di San Pietro della pieve di Sospirolo, nel retro di copertina suggestiva immagine della Certosa di Vedana “importante monumento di cultura e religiosità…”. Nell’occasione, don Giuliano Follin, parroco di Sospirolo; don Davide Fiocco, parroco di Gron, e don Francesco De Luca parroco di Mas-Peron scrivevano fra l’altro nella presentazione, dopo aver sottolineato la tenace volontà degli avi che hanno creduto in Gesù e lo hanno onorato con la costruzione fra le loro povere case di un edificio che fosse luogo di preghiera e di incontro con la comunità cristiana: “La molteplicità delle frazioni ha reso numerose le costruzioni di chiese; il sano orgoglio paesano ha provocato commoventi gare che hanno dato dignità a queste chiesette, pur nella ristrettezza dei mezzi economici. Così oggi queste chiese ci sembrano perle di una suggestiva collana, perle legate insieme dal filo della comune fede e dalla stessa matrice: l’antica pieve di Sospirolo”. Concludevano con l’invito ai parrocchiani ad approfittare dell’occasione “Per conoscere le radici della nostra storia: queste chiesette infatti non sono solo mura, non sono solo arte più o meno popolare; ci pare che siano soprattutto una bella testimonianza che brilla anche per noi”. A sua volta il sindaco di Sospirolo, Massimo Tegner metteva in evidenza che il lavoro della De Zanet e di quanti con lei hanno collaborato “Costituisce una agevole guida attraverso il patrimonio di storia e di arte del Comune di Sospirolo: le sue numerose chiese frazionali, strette attorno alle chiese parrocchiali di Sospirolo e di Gron e l’importante ed antico santuario di San Gottardo. Non solo monumenti del passato, ma luoghi di vita per le attuali comunità religiose delle parrocchie. Corona il tutto la Certosa di Vedana, apparentemente distante dalla nostra realtà, ma che nella presenza delle monache di clausura costituisce per tutti un richiamo a valori spirituali”. Cristina De Zanet, spiegava quindi che la guida è stata composta con il solo intento di fornire un agile e semplice ausilio scritto per far conoscere, anche e soprattutto ai non addetti ai lavori, la loro storia ed il loro culto, e ricordava che “… Il primo documento che parla dei piccoli edifici sacri disseminati nel territorio della Pieve di Sospirolo è la bolla del papa Lucio III datata 1185, mentre le notizie relative all’evoluzione successiva e all’edificazione di altre chiese (san Rocco,Santissimo Nome di Gesù, san Remedio, santa Teresa, Beata Vergine delle Grazie) ci sono pervenute grazie agli ‘Acta Visitalia’ redatti in occasione delle visite pastorali compiute dai vescovi a partire dal XVI secolo”. Concludeva richiamando il fatto che “Ogni regola in cui era diviso il territorio possedeva almeno una cappella che, fino all’avvento di Napoleone, era curata da un ‘massaro’ il quale aveva il compito di amministrare le entrate dovute alle offerte del popolo e derivate dai beni immobili affittati. Anche se ogni chiesa possedeva una sorta di autonomia patrimoniale, era direttamente dipendente dalla Chiesa, nella persona del vescovo, che monitorava la condizione di ognuna per mezzo del paziente e scrupoloso lavoro di inventario compiuto con le visite pastorali”. Ed eccole, a volo d’uccello, “Le Chiese in Sospirolo”: l’antica parrocchiale di Sospirolo dedicata ai santi Pietro e Paolo, con la pala d’altare che rappresenta la Vergine in gloria con i santi Vittore, Corona, Pietro, Paolo e Giovani Battista” di Agostino Ridolfi (1646-1727); San Rocco al centro, Sospirolo, pala altare di Giacomo Tonegutti (1803-1863) con la “Vergine con il Bambino e i santi Rocco, Vittore (?), Bernardino da Siena a Lorenzo”; San Lorenzo al Colle, Sospirolo, pala di Nicolò De Stefani (1520-1599) con la “Vergine e Bambino tra san Lorenzo e Santo Pontefice”; Beata Vergine della Pace, località Lovatei; San Martino di Susin pala di Francesco Frigimelica “il vecchio” (1570 circa-post 1649) con “Vergine e Bambino con i santi Martino, Carlo Borromeo, Filippo Neri e Antonio Abate”; san Bartolomeo, di Maras, pala dello stesso Frigimelica con “Vergine con il Bambino tra i santi Bartolomeo e Valentino”; San Biagio, di Moldoi, pala di anonimo del secolo XVII, con “Vergine e Bambino con i santi Biagio e Antonio da Padova”; Concezione della Beata Vergine, San Zenon, pala di anonimo del secolo XVII con “Vergine con il Bambino tra i santi Zenone e Pietro”; San Tiziano, Oregne, con pala di anonimo del secolo XVII con “San Tiziano e i pievani Antonio Longo e Andrea Aviani”; Sant’Antonio da Padova, Piz, pala di Tonegutti con “Vergine con il Bambino tra i santi Antonio da Padova e Giuseppe”; Santo Stefano, Gron; parrocchiale di Santa Maria Assunta, Gron, pala di anonimo del secolo XVII con “Vergine e Bambino con i santi Giacomo, Stefano, Nicolò e Girolamo”; Beata Vergine delle Grazie, Belvedere; Santa Teresa del Bambin Gesù, Torbe; chiesa di San Gottardo nella località omonima, pala di Frigimelica con “Incoronazione della Vergine tra i santi Gottardo e Brunone”; Santissimo nome di Gesù, Mis; Santa Giuliana, Regolanova; San Michele, Pascoli,con pala di anonimo del secolo XVII con “Vergine con il Bambino tra i santi Pietro, Michele arcangelo e Giuliana; infine: San Remedio, Canal del Mis.
NELLE FOTO (Riproduzioni dalla guida di Cristina De Zanet “Le chiese in Sospirolo”): copertina della pubblicazione; panoramica della Certosa di Vedana; antica chiesa di san Pietro e Paolo; chiesa di san Rocco con pala del Tonegutti; chiesa di San Lorenzo e pala di De Stefani; chiesa della Beata Vergine della Pace a Lovatei; ancora Frigimelica per la chiesa di san Martino a Susin e quella di san Bartolomeo a Maras; anonimo per la chiesa di san Biagio a Moldoi; idem per quella della Concezione della Beata Vergine a San Zenon; anonimo anche per la chiesa di san Tiziano ad Oregne; del Tonegutti la pala per la chiesa di sant’Antonio a Piz; di anonimo quella per Santa Maria Assunta a Gron; ancora Frigimelica per la chiesa di san Gottardo nella località omonima.