di Renato Bona
Con testi di Adriano Alpago Novello, Simonetta Chiovaro, Cesare Lasen e Paolo Conte, 208 illustrazioni di cui 141 a colori (foto del professionista bellunese Mauro De Santi), nel novembre del 1997 la Leva spa di Sesto San Giovanni stampava per Edizioni Charta l’ottimo libro “Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno”, voluto dall’Amministrazione provinciale col contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, e curato da Conte e dalla Chiovaro. In copertina: Sedico, Patt, Villa De Manzoni; nel retro di copertina: Girolamo Pellegrini “Giochi di putti”, Palazzo Poli de Pol, particolare (foto di Luciano Solero, Sappada). Proprio nel retro copertina si può leggere: “Una guida per un itinerario artistico culturale attraverso un paesaggio assolutamente unico: le Prealpi bellunesi e le montagne dolomitiche, note al mono per la bellezza delle loro cime e la dolcezza dei paesaggi che sovrastano maestosamente le vallate. Questa terra che nel corso dei secoli ha dato i natali a uomini illustri quali Tiziano, Vittorino e Bernardino da Feltre, Panfilo Castaldi, Dino Buzzati, si contraddistingue anche per la presenza di più di duecento ville padronali, alcune risalenti anche al Cinquecento. La guida suggerisce dieci itinerari alla scoperta di queste dimore: i percorsi si snodano lungo strade alternative alla viabilità principale, tra alture, sentieri alberati, viottoli di montagna, attraverso gli insediamenti della Val Belluna, negli abitati limitrofi al Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi, fino agli estremi lembi della Provincia, in Agordino e Cadore”. La presentazione del pregevole lavoro è sottoscritta dagli allora presidente della Provincia, Oscar De Bona, e assessora ai Beni culturali, Nicoletta Comar i quali sottolineano fra l’altro che: “La peculiarità del fenomeno dell’‘insediamento villa’ nel Bellunese è stata determinata dall’adeguamento di un modello abitativo all’ambiente circostante ed alle attività ad esso connesse. A sua volta, la villa, con l’insieme dei suoi elementi (corpo padronale, rustico, aie, cappella ecc.), ha modificato a volte il profilo stesso del paesaggio. Da qui il fascino di un approccio all’opera architettonica che coinvolge altri interessi e anche, perché no, il piacere della passeggiata fine a se stessa”, e ricordano che: “Come per altri progetti inerenti alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale della provincia, anche per questa guida è stata ricercata la sinergia con l’Ente Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Di certo non si trattava di realizzare una guida naturalistica e neanche di fornire un contributo che potesse essere esaustivo degli aspetti ambientali dei territori attraversati, ma solo di proporre a latere dell’itinerario di visita alle ville, una traccia per godere meglio del paesaggio circostante. A questa proposta ha aderito il presidente dell’Ente parco, Cesare Lasen, fornendo uno scritto che nella sua semplicità introduce alla bellezza di un territorio per molti versi unico nel panorama alpino italiano”. Non poteva mancare un ringraziamento oltre che ai proprietari delle ville e a tutti coloro i quali hanno collaborato all’iniziativa, in particolare al prof. Adriano Alpago Novello che è stato “fonte imprescindibile non solo per le notizie ma anche per un approccio alla tematica che si è dimostrato completo ed esaustivo fin dalla prima edizione del suo volume sulle ville. Un ringraziamento anche ai fotografi De Santi padre e figlio “la cui disponibilità per quanto riguarda le non facili riprese fotografiche, è stata esemplare e preziosa per la buona riuscita complessiva del progetto; e grazie pure all’editore che “con la presente pubblicazione ha accettato una scommessa non facile. Quella di promuovere la valorizzazione di un patrimonio che ha ancora molte sorprese in serbo per chi abbia la curiosità di scoprire una terra la cui bellezza si conosce ancora troppo poco”. Torneremo senz’altro sulla Guida, in questa occasione resta da dire che dopo l’introduzione di Adriano Alpago Novello ci sono “Note sulle ville della provincia di Belluno fra storia, architettura e ambiente” di Simonetta Chiovaro; “Ville e non solo. Consigli per l’uso della guida” di Paolo Conte; una serie di avvertenze e quindi la descrizione dei dieci itinerari, seguita dal contributo di Cesare Lasen: “Dall’arte alla natura: una prospettiva sempre aperta sul Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi”. E concludiamo con i titoli degli itinerari proposti: “Da Pedavena a Feltre, attraverso il ’Canalet’”; “Lungo la ‘Pedemontana’ fino alla Valle di Lamèn”; “Le ville del viale di Cart, la ‘Strada dei boschi’ e le pendici di monte San Mauro”; “Fra Santa Giustina e San Gregorio nelle Alpi”; “Da Cesiomaggiore ai Monti del Sole”; “Il territorio di Mel e la Sinistra Piave”; “Sulle due sponde del Piave”; “Da Belluno ad Agordo attraversando Sedico”; “Intorno alla città di Belluno: dai luoghi di Dino Buzzati al Castionese”; “Belluno, l’Oltrardo ed una lunga deviazione verso il Cadore”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro”Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno”, Rete del dono, Corriere delle Alpi, Il Gazzettino, Linkedin, Radio Cortina, Belluno-press): copertina della Guida; di Girolamo Pellegrini: particolare di “Giochi di Putti” a Palazzo Poli De Pol di San Pietro di Cadore; panoramica del Palazzo che risale al XVII secolo; veduta della facciata principale della Villa Poli De Pol del XVIII secolo; Villabruna a Cassòl di Santa Giustina nella litografia del 1876 di Marco Moro; litografia di Villa Angeli a Fonzaso, pure opera di Moro nello stesso anno; scorcio della facciata sud di Villa Banchieri a Tast di Farra, la prima proposta nella Guida; personaggi che hanno concorso alla realizzazione dell’importante opera libraria: Adriano Alpago Novello; Cesare Lasen; il fotografo Mauro De Santi; la prof. Nicoletta Comar già assessora provinciale ai Beni culturali; l’allora presidente della Provincia di Belluno, Oscar De Bona; il curatore e storico Paolo Conte; la prof. Simonetta Chiovaro.