Nel novembre del 2001 l’associazione Pro Loco di Canale d’Agordo (col contributo del Consorzio Bim Piave di Belluno) ripropose nel libretto “Nòno, contène ‘na s-ciòna” – un’ottantina di pagine di Edoardo Berto Luciani, a cura di Loris Serafini, illustrazioni di Dunio, presentazione di Loris Santomaso, stampa Tipografia Piave Belluno) – la raccolta dallo stesso titolo, che risaliva al 1964, aggiungendovi “Una bòna… una trista…” (dell’anno successivo) ed i due piccoli racconti: “El lòff e ‘l’omm e “El prim fiòr”, “per renderle note ai nuovi paesani che nel frattempo sono nati e cresciuti e a quanti amano le nostre tradizioni e il nostro folclore più genuino”. L’iniziativa – è scritto nell’introduzione – venne presa “in questi anni in cui si sta riscoprendo il valore delle parlate delle nostre valli dolomitiche, quest’opera s’inserisce come una diretta testimonianza della voce dei nostri vecchi, così come l’aveva udita da ragazzo il fratello di Papa Luciani” e, ancora: “… grazie all’autore che ne ha permesso la pubblicazione, al giovane pittore falcadino Dunio che, con sensibilità e maestria ha saputo interpretare l’autentico spirito delle ‘s-ciòne’, a Loris Serafini, che ha curato l’edizione e il delicato lavoro di traduzione dei testi, nonché agli amici Loris Santomaso e Toni Pampanin per la grande disponibilità e la generosa collaborazione data nella realizzazione grafica del libretto”. Loris Santomaso – che ricevette in dono dal padre “in una tranquilla sera di settembre del lontano 1964 il libretto ‘Nòno! Contène ‘na s-ciona!’ che, con l’accattivante sottotitolo ‘Cossì ghe disiàne. Ma el finia sempre col cognèi n’en contà trèi’, accentuava l’interesse per la fresca novità letteraria data dai racconti fantastici in essa contenuti” – puntualizza nella presentazione: “Quella sera s’accese in me la scintilla che avrebbe originario e alimentato il fuoco del mio interesse e attaccamento alla nostra terra, alle sue tradizioni e alla sua cultura. E ciò per merito delle ‘bèrte’ del maestro… Berto,, che avrebbe confermato un anno dopo la mia attenzione con il più consistente (dal punto di vista numerico) ‘Una bòna… Una trista…’ ovvero come che i diss i nòst tosatt cànde che i sfoia na bonathéna”. Dava quindi atto a Berto Luciani del “legame profondo alle tradizioni della sua valle e al sentire della sua gente” che… “conosce bene le proprie eredità culturali da cui ha tratto non solo la linfa ispiratrice di tali contributi letterari, ma anche quel tipico vigore montano che contraddistingue la sua personalità apparentemente burbera, sicuramente scevra di prolissità, notoriamente asciutta e concreta, da sembrare quasi in contraddizione con l’amorevole tensione espressa nella raccolta delle ‘s-ciòne’ canaline”. Verso la fine del suo “contributo” Santomaso evidenziava che nelle sue raccolte il maestro Luciani “ha reso un servizio non trascurabile alla conservazione del nostro patrimonio culturale, alla conoscenza della nostra storia, del nostro folklore inteso proprio come studio delle tradizioni popolari, poiché – è risaputo – un popolo senza passato non potrà avere futuro. E bene ha fatto la Pro Loco a rieditare tali opere, dimostrandosi attenta e sensibile alla promozione della comunità con un’operazione di così grande respiro intellettuale, che è auspicabile abbia ampia diffusione soprattutto nelle scuole e fra i giovani”. Ed eccolo, l’elenco degli scritti di Edoardo Berto Luciani (classe 1917, già insegnante a Rocca Pietore, San Tomaso, Falcade e Canale dove è stato anche sindaco, amministratore provinciale, presidente della Camera di commercio di Belluno, nel 1962 vincitore con il saggio “A tòrdio par Canàl” del concorso per lo studio dell’ambiente bandito dall’Associazione italiana maestri cattolici; morto nel marzo 2008 all’ospedale di Belluno, all’età di 91 anni): El cavàl bianc (Il cavallo bianco), Cathadòr (I cacciatori), El matt da la pégna (il matto con la zangola rotatoria), En baticòr (Un batticuore), El sonadòr (Il suonatore), Òrfen (Orfano), El mal maridà (Le nozze sbagliate), El tacuin (Il portafoglio), Doponòtt (A notte inoltrata), El busiér fortunà (Il bugiardo fortunato), I griff (I ramponi), El lòff e l’omm (Il lupo e l’uomo), El prim fior (Il primo fiore).
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Nòno contène ‘na s-ciòna” edito dalla Pro Loco di Canale d’Agordo): La copertina della pubblicazione del 2001; Edoardo Berto Luciani col fratello Albino dopo l’elezione a pontefice; le illustrazioni dell’artista falcadino Dunio: nell’ordine: Il cavallo bianco, I cacciatori; Il matto, Un batticuore, Il suonatore, Orfano, Le nozze sbagliate, Il portafoglio, A notte inoltrata, Il bugiardo fortunato, I ramponi, Il lupo e l’uomo, Il primo fiore.