DOMANI MANIFESTAZIONE DAVANTI A TUTTI GLI OSPEDALI DEL VENETO
PUBBLICO PER IL PUBBLICO, LAVORATORI UNITI PER DARE CURE E SERVIZI AI CITTADINI
BELLUNO Domani giornata di mobilitazione del lavoro pubblico per chiedere sicurezza, assunzioni e contratti. Presidio a Belluno alle 11 davanti all’ospedale San Martino così come in tutti gli ospedali del Veneto per rivendicare il potenziamento del servizio sanitario regionale, assunzioni straordinarie, rinnovo dei contratti, sicurezza per i lavoratori.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ GIANLUIGI DELLA GIACOMA A NOME DEI SINDACATI DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL_CISL_UIL
DOMANI IMPRESE DI PULIZIA IN PIAZZA, SCIOPERO PER 7000 ADDETTI
TREVISO Domani incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro gli oltre 7.000 addetti del comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi della provincia di Treviso, aderendo alla mobilitazione nazionale indetta dai sindacati di categoria dopo le iniziative territoriali delle ultime settimane e la grande manifestazione del 21 ottobre scorso, in risposta all’indisponibilità delle associazioni datoriali e delle imprese del settore a rinnovare il contratto collettivo nazionale scaduto da oltre 7 anni. I lavoratori e le lavoratrici manifesteranno in presidio dalle 11.30 alle 12.30 davanti all’edificio di Poste Italiane in Piazza Vittoria a Treviso. Fisascat Cisl Belluno Treviso esprime infine solidarietà e sostegno alla mobilitazione del personale sanitario prevista sempre per la giornata di venerdì 13 novembre.
A Belluno nel settore operano più di 1000 addetti
BELLUNO Le lavoratrici e I lavoratori dei servizi in appalto di pulizia e sanificazione svolgono un ruolo ritenuto essenziale per il contenimento del contagio nei presidi ospedalieri, nelle Rsa, nelle case di cura, nelle scuole, nelle università, nei tribunali, nelle fabbriche e negli uffici pubblici e privati, esponendosi in prima linea per garantire l’accessibilità dei luoghi che senza la loro opera, non sarebbe possibile. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti puntano il dito contro il dietrofront delle rappresentanze datoriali del settore che opera prevalentemente negli appalti pubblici. Non rispettando gli impegni e gli affidamenti, hanno fatto saltare tutti gli incontri programmati, producendo una strumentale dilatazione dei tempi negoziali, mettendo in discussione diritti e tutele e la definizione di un aumento salariale congruo e dignitoso.