SEDICO Due giovani di Feltre, D.V. 25 anni e M.M. 27 sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di furto aggravato in concorso. Lo scorso 8 marzo, se dopo le 22 in barba al coprifuoco, i due hanno pensato di fare una visita non gradita agli uffici di Veneto Strade a Villa Patt, l’elegante struttura fiore all’occhiello per Sedico sotto le cure dell’associazione Proloco. Una volta dentro si sono impossessati di due computer e via come il vento. Ma il vento si è trasformato in tempesta solo 48 ore dopo, forse meno, quando i Carabinieri hanno bussato alla porta sventolando il mandato di perquisizione. Si può solo immaginare lo stupore di uno dei due, convinto che il berretto per coprire il volto fosse sufficiente a fargliela passare liscia. Ma erano vestiti, e quei vestiti sono stati riconosciuti dai Carabinieri di Sedico al termine di un attento controllo delle telecamere di sorveglianza. I Carabinieri hanno messo assieme fotogrammi e ricordi, e qui scatta la molla: i due erano stati controllati nei giorni scorsi e guarda caso indossavano abiti simili a quelli delle due persone acchiappate dalle telecamere. La perquisizione ha portato diritto a due computer del valore di qualche migliaia di euro, la refurtiva del furto a Villa Patt dello scorso 8 marzo.
Le scarpe, il berretto, il giubbottino e poi guardando ancora meglio magari qualche pezzo di bigiotteria o magari il tatuaggio sul dito mignolo di una mano. Particolari che contano, non facili da trovare perché per l’uomo o la donna delle Forze dell’Ordine, in questo caso dei Carabinieri, significa centellinare i fotogrammi delle telecamere di sorveglianza, avanti, indietro, zoomando, spegnendo e accendendo la luce, facendo ricorso ad occhiali e se necessario lente di ingrandimento. Ma alla fine l’impegno ripaga, la soddisfazione di dare un nome all’indagato al termine dell’indagine che porta ad ottenere un mandato di perquisizione e già questo non è poco e poi scovare la refurtiva. In questo caso ci scappa pure il “bingo”. (mm)