Don Giuseppe Bratti, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, preside del Liceo “Lollino” di Belluno e vicario parrocchiale di Santa Giustina, ha firmato sul sito della Diocesi di Belluno-Feltre un esaustivo servizio sui cinque anni di attività della “Farmacia dell’Immacolata”,associazione privata di fedeli composta da molte nazionalità e da tutte le religioni, e che opera nei locali della parrocchia dei santi Gervasio e Protasio nella bellunese località Mier. E’ stata fondata l’8 dicembre 2014 e riconosciuta dall’allora vescovo di Belluno-Feltre mons. Giuseppe Andrich Esordisce ricordando che Giorgio Corradini d’Elia e la moglie Serena, responsabili del servizio (attivo dalle 8,30 alle 13) che 5 anni fa hanno fondato con il salesiano don Luigi Vian di Felice memoria, sono sicuri dei dati: “Bussano alla nostra porta circa 30 persone alla settimana, molti si presentano tutte le settimane, quindi abbiamo un migliaio di persone all’anno ed ogni settimana ci sono 2 o 3 accessi nuovi”. La coppia spiega ancora sempre tramite don Bratti: “… Incontriamo vedove con la pensione minima, donne sole, donne vittime di violenza, persone anziane che non possono più entrare in comunità o persone adulte che non possono più entrare nel mondo del lavoro, dipendenti da alcol, gioco, droga, ex carcerati, giovani donne vittime del pensiero che l’aborto sia l’unica risposta a una gravidanza non prevista; gli italiani sono molto aumentati da 5 anni a questa parte”. Alla “Farmacia dell’Immacolata” sono distribuiti farmaci da banco, prodotti per l’igiene, pannolini, prodotti per l’infanzia (tutto ciò che si riceve viene donato: … “ma il catalogo più bello, dice Serena, è quello delle relazioni: diamo indirizzi di associazioni, di avvocati, di persone che possano aiutare a risollevarsi da situazioni che sembrano senza via d’uscita; e un bel campionario da esibire è anche quello delle opere della Provvidenza, che sa anticipare le necessità dei poveri e prendere l’iniziativa”. Detto che Primo assistente spirituale è stato don Luigi Vian “il pretre degli ultimi”, scomparso tre anni fa, e dopo di lui sono venuti don Samuel Gallardo, ora parroco a Cesiomaggiore e Soranzen, e don Francesco Soccol, ecco la conclusione del servizio di Bratti, sempre con le parole di Giorgio e Serena: “Alla mail [email protected] ci si può rivolgere per dare disponibilità, chiedere informazioni, donare qualcosa come fanno tanti pensionati che si autotassano e tanta buona gente; siamo comunque in convenzione con il Banco farmaceutico e con la fondazione Rava. Di che cosa c’è bisogno? È ovvio, soprattutto di persone: cerchiamo un secondo dentista volontario e attendiamo chiunque voglia darci una mano”. Perché – come accennato – è decisamente impegnativo prendersi cura degli ultimi e dei più bisognosi e promuovere nel contempo attività volte alla cura della sofferenza fisica e del disagio morale. La “Farmacia dell’Immacolata” – come si legge nel sito caritas-diocesi.it – “accoglie nel nome del Signore tutte le persone bisognose in condizione di disagio socio-economico della Diocesi di Belluno-Feltre, con accesso preferenziale tramite il Centro di ascolto della propria Parrocchia, della Caritas o il servizio di Assistenza sociale del comune di residenza. Il servizio può essere sostenuto donando parte del proprio tempo per servire il prossimo; con offerte in denaro per l’acquisto di farmaci ed attrezzature; donando farmaci da banco nuovi o avanzati purché non scaduti (in particolare vengono richiesti antipiretici ed antinfiammatori), farmaci per l’allergia, gel antidolorifici, sciroppi per la tosse, pannolini, latte in polvere integratori polivitaminici per bambini; infine “facendo conoscere il servizio a chi ne potrebbe aver bisogno o a chi potrebbe sostenerlo”.
NELLE FOTO (siti chiesabellunofeltre e caritas-diocesi.it): gruppo in posa nel quinto anniversario di attività a Belluno della Farmacia dell’Immacolata”; l’entrata e la sede dove viene svolto il prezioso servizio; don Luigi Vian, il “prete degli ultimi”.