di RENATO BONA
C’è un capitolo nel libro “Selva di Cadore come era” del 1993, in ladino “Selva da nosakàn”, edito dall’Union de i Ladiñ (stampa della bellunese tipografia Piave). L’autore, il prof. don Lorenzo Dell’Andrea (nella foto a colori), lo dedica e intitola: “Scolaresche e coscritti soldati e emigranti”. Così l’esordio: “Fino al secondo dopo guerra, più o meno fino agli anni ’60, il ‘tessuto sociale’ di Selva di Cadore era molto omogeneo, ma non per questo povero, se paragonato alla vita di allora comune a tutte le popolazioni, particolarmente di montagna. Tutti esercitavano l’agricoltura e la zootecnia e tutti avevano una discreta esperienza di attività artigianali; alcuni, inoltre, esercitavano qualche attività complementare: mugnaio, fabbro, sarto, calzolaio…”. Rarissimi – puntualizza – erano coloro che non erano inseriti in questo contesto sociale: il medico, i due parroci, il segretario comunale, la levatrice, i maestri: quando questi però erano originari di Selva (cosa rara, ma che talora fortunatamente avveniva, in particolare per i maestri) allora anch’essi, pur distinguendosi per il loro ruolo, partecipavano alla vita e alle abitudini della comunità. E veniamo alla scuola che a Selva di Cadore “ha avuto sempre grande importanza”. Dell’Andrea spiega che in un primo tempo furono i curati di Santa Fosca e San Lorenzo che “assieme ai loro compiti religiosi e di assistenza spirituale svolsero quello di maestro, insegnando a leggere, scrivere e far di conto”. Proprio, quando furono istituite scuole regolari con l’obbligo di frequenza non vi fu praticamente nessuno che non le frequentasse e tutti lo facevano con grande profitto: le statistiche sull’analfabetismo in provincia hanno sempre visto Selva agli ultimi posti”. Terminata la scuola, il veloce inserimento delle nuove leve in tutte le attività lavorative… Ed ecco qui di seguito le immagini con relative diciture, dedicate da Lorenzo Dell’Andrea alle scolaresche. La prima (raccolta Elide Cadorin) è del 1910, da sinistra, in basso: Isolina Monico, Paolina Monico, Gioconda Torre, Teresa Cazzetta, Lina Monico (Dora?), Ester Chizzolin, Maria Bonifacio, Ermenegilda Dall’Acqua, Angela Rova, da sinistra in alto: Giobatta Dall’Acqua, Florio Dell’Andrea, Massimiliano De Filippo, Aurelio De Mattia, il maestro Arturo Festini, Luciano Cazzetta, Attilio Monico, Italo Monico, Giuseppe Cadorin. Per molto tempo i bambini di Selva hanno fatto solo tre classi elementari, dalle quali peraltro uscivano ottimamente preparati. Poi è stata introdotta la quarta e infine la quinta classe. In passato pochissimi continuavano a studiare e i primi ragazzi avviati a fare gli esami di ammissione sono stati tre scolari della classe 1930, preparati nel 1942 dal giovane parroco, don Giovanni Longiarù. Segue (raccolta Ermenegildo Rova) “scolaresca degli anni 1907-1909”: nella fila in basso da destra Brigida Angeli, Maria Buogo, Ida Lorenzini, Lucia Callegari, Olga Nicolai, Olivia Toffoli, Maddalena Cadoribn, Flora De Mattia, Jolanda Lorenzini; nella seconda: Erminia Dall’Acqua, Andrea Dell’Andrea, i gemelli Pietro e Angelo Lorenzini e ultimo Arcangelo Monico; nella terza fila: Liberale Buogo, Giovanni Dell’Andrea, Agostino Cazzetta, Michele Del Zenero, Taddeo Torre, Virgilio Toffoli; nella quarta: Vittorio Piva, al centro il maestro Sarica. Tocca quindi (raccolta Elide Cadorin), a: “ scolaresca attorno all’anno 1900”, con 45 ragazze nate tra gli anni 1890-1895 con la maestra Monico. Degno di nota, in questa e nelle foto delle scolaresche di inizio secolo, è l’abbigliamento sia delle ragazze (grembiuli, gonne, corpetti, fazzoletti da testa, collane, pettinatura) che dei ragazzi (qualcuno con cravatta o farfalla e con orologio a catena. Segue quella (raccolta Elisa Nicolai) con didascalia che spiega: “Il maestro De Mattia con i suoi scolari probabilmente nell’anno 1910. Si riconoscono: Taddeo Torre, Giovanni Dell’Andrea ‘Deven’,Giovanni Dell’Andrea ‘Trekol’, Apollonia De Filippo, Maria Buogo ‘de Tonelo’, Carolina Piva, Teresa Cadorin, Oliva Toffoli, G. Battista Piva, Olga Nicolai, Flora De Mattia, Giustina Dell’Andrea, Arcangelo Monico ‘Polit’, Massimiliano Cazzetta, Angela Toffoli, Paolina De Filippo, Alfieri Cazzetta, Brigida Angeli. A questo punto Dell’Andrea colloca la foto (raccolta Dorina Nicolai) di cui si legge: “Il Direttore scolastico in visita alle scuole di Selva nel 1925. Porta la bandiera tricolore (che non era solo di ornamento!) l’alunno Rodolfo Bonifacio ‘Rudele’; tra gli scolari del maestro Feliciani si riconoscono Elena Talamini, Eliodoro Lorenzini, Gemma Pampanin, Rita Cadorin, Marcello Martini, Angelo Lorenzini, Elio Cazzetta, Giovanni Bonifacio ‘de i Karakòn’, Aurelio Sorarù. La successiva immagine (raccolta Maria Dell’Andrea Nicolini) è quella che ci mostra “Le maestre Maria Leoni (prima seduta a sinistra) e Margherita Dell’Andrea Chizzolin (seduta a destra) con i loro alunni, attorno agli anni 1923-1924. La prima ragazza in piedi accanto alla maestra Leoni è Margherita Zuliani. Tra gli altri si riconoscono: Bruno Rova ‘de i Gai’, Adolfo Dell’Andrea ‘de Amadio’, Eden Cadorin. Gran finale con la foto (raccolta Elide Cadorin) della maestra Maria Cadorin (seduta a sinistra) con i suoi scolati del 1921. In prima fila in basso da sinistra: Maria Nicolai, Nerina Cadorin, Giobatta Callegari, Arnaldo Dell’Andrea, Gino Torre, Emilio Toffoli; in seconda fila: Elide Cadorin, Carmela Toffoli, Rita Nicolai, Marcella De Mattia, Giuditta Rova, Lucio Callegari, Dino Zuliani, Annibale De Mattia, Bruno Nicolai, il maestro Fulgenzio Torre; in terza fila: Elsa Nicolai, Riccardo Nicolai, Luigi Piai, Arturo Monico, Giovanni Battista Nicolai, Stefano Dell’Andrea, Ferruccio Dell’Andrea. Quindi con l’immagine (raccolta Elide Cadorin) del sindaco Giobatta Dall’Acqua (Tita Pacìn) che “consegna la medaglia d’oro alla maestra Maria Cadorin (1897-1987) per i suoi molti decenni di insegnamento. A destra la maestra Maria Leoni. Particolare importanza per il paese hanno avuto in passato i maestri, non solo come insegnanti e come educatori, ma anche come ‘consulenti’. I conti della Latteria di Santa Fosca, ad esempio, li tenne per anni la maestra Cadorin”. Chiude la serie quella della “Maestra Ita”, Margherita Dell’Andrea Chizzolin (1896-1987) verso il 1920 (foto Fedele Chizzolin, raccolta Union Ladiñ de Selva).