È ora che le autorità e le associazioni dei consumatori intervengano con decisione per risolvere questi problemi e assicurare un servizio di trasporto pubblico affidabile e accessibile per tutti.
BELLUNO Il trasporto pubblico nella provincia di Belluno è al centro di crescenti preoccupazioni e frustrazioni tra i cittadini, e sembra essere un riflesso emblematico dei problemi che affliggono l’Italia che non funziona. Nonostante i segnali di allarme fossero ben evidenti da tempo, la situazione sembra essere peggiorata ulteriormente, lasciando molti a chiedersi se il periodo estivo di vacanza abbia contribuito al disordine e all’inazione che stiamo sperimentando. I problemi che affliggono il trasporto pubblico locale non sono passati inosservati, eppure sembra che la risposta delle autorità competenti sia stata inadeguata. L’azienda Dolomitibus, responsabile dei servizi di trasporto, ha reagito ai problemi con aumenti delle tariffe e richieste sempre più onerose per gli studenti. In sostanza, doveva affrontare i problemi principali, ma ha scelto una via diversa, mettendo a dura prova la pazienza dei passeggeri. I disservizi sono diventati gravi e continui, con cancellazioni di corse giornaliere che avvengono persino senza preavviso. Le famiglie si trovano costrette a fare straordinari sforzi organizzativi per garantire che i propri figli raggiungano la scuola, spesso utilizzando l’auto privata per compensare le mancanze del trasporto pubblico. Questa situazione non è sostenibile e sta creando notevoli disagi per i cittadini. Alessandra Fontana, rappresentante della Filt Cgil Veneto, ha dichiarato: “Gravi i disservizi, con corse tagliate giornalmente anche senza preavviso, con famiglie che devono fare i salti mortali per organizzarsi nel portare i figli a scuola in auto per attutire i colpi di questo disservizio.” La situazione sembra essere giunta al culmine; ieri in serata – tanto per non cambiare .- i dirigenti di Dolomitibus hanno annunciato la cancellazione di ben 63 corse, lasciando nuovamente gli studenti in difficoltà. Si sono verificati episodi in cui gli studenti sono stati costretti a rimanere in stazione a Belluno perché i pullman erano al collasso. Questo solleva interrogativi legittimi sulla gestione dell’azienda e sulla mancanza di piani adeguati per far fronte alle esigenze dei passeggeri. Mentre i disagi crescono, sembra che le associazioni dei consumatori siano rimaste stranamente silenziose e inattive. Questo silenzio ha deluso molti cittadini che si aspettavano che queste organizzazioni si battessero per i loro diritti e per la qualità del servizio pubblico. È giunto il momento che queste associazioni tornino in azione e si uniscano ai cittadini nel cercare una soluzione ai gravi problemi che affliggono il trasporto pubblico nella provincia di Belluno. La situazione del trasporto pubblico nella provincia è diventata insostenibile, con ripercussioni significative sulla vita quotidiana dei cittadini.
mirko mezzacasa