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DI GIORGIO FONTANIVE
TAIBON Valle di San Lucano, Comune di Taibon Agordino una mattinata di novembre 2024; temperatura 4° C. Di fronte le pareti delle Pale riverberano luce ma non abbastanza per mitigare le ombre dell’Agnèr che interrompe il tepore del sole, ormai troppo basso….. Così il primo piano è vago, indistinto, quasi a voler nascondere ciò che è con una serie di segmenti a raggiera, che poi si tratta di un tetto inopinatamente privo di copertura. Il tutto in un’area protetta, di massimo rispetto com’è quel gioiello naturalistico che è la Valle di San Lucano qui, accanto al romantico laghetto inframorenico delle Peschiere, residuo di un antico ghiacciaio. Siamo in presenza di una “cattedrale laica” incompiuta e preda dei rovi che ricorda tante scene d’Italia in contrade dove le opere non hanno mai termine a beneficio di altri lavori e altre opere: ma una persona di buonsenso si domanda come possa essere stata avviata una struttura di cotal fatta all’aperto in questo luogo, considerando che, con condizioni meteo favorevoli, si potrebbe utilizzare per non più di 2/3 mesi all’anno solo quando l’astro è all’incirca allo Zenit. A Taibon vi è un diffuso mugugno per questa incompiuta che disturba l’ambiente per la dimensione, l’impatto visivo e ora anche l’abbandono al quale è lasciata da più anni con la vegetazione infestante protagonista anche sul palcoscenico; ma si pongono delle domande anche gli escursionisti che visitano la valle grazie una buona rete sentieristica messa a punto dal Comune con finanziamento Interreg e tabellazione in collaborazione col volontariato locale. Un’opera su cui è calato un silenzio di tomba com’è anche il colore di questa struttura con uso di cemento e di pregevoli conci in pietra lavorata: quasi fosse un santuario ancorché una struttura laica con moderato utilizzo del legno come invece – e fortunatamente – non è stato per gli adiacenti servizi (sono collegati alla rete idrica?) e per l’esercizio pubblico più disgiunto protetto da un cappotto di tavole di larice (ex- “After Hours”, speriamo in apertura e in gestione nel 2025). Chi è che può chiarire questa situazione all’ingresso della Valle di San Lucano giustificando il percorso interrotto dell’opera e informando la collettività anche nel rispetto di un ambiente che il mondo c’invidia: ma dove stiamo andando? Il pannello scolorito dal sole dopo 6 anni informa che si tratta di “Lavori di costruzione auditorium all’aperto ed infrastrutture di accesso in ambito del progetto di valorizzazione turistica del Medio/Alto Agordino”; la data d’avvio dei lavori è il 27 agosto 2018 per un importo di svariate centinaia di migliaia di Euro. Che dire di più? A Taibon c’è chi dice cosa si dovrebbe fare.
- La luce riflessa dalle Pale di S.Lucano aumenta l’intensità dell’ombra confondendo la struttura oggetto di queste note
- Il laghetto inframorenico delle Peschiere, meta di tanti escursionisti, artisti, botanici, geologi con un sentiero che ne percorre il perimetro
- Evidente il degrado dell’area che dovrebbe essere un biglietto da visita per la Valle; pondera sulla situazione uno sconsolato spettatore
- L’area delle Peschiere all’indomani del 29 ottobre 2018; i lavori per la realizzazione dell’Auditorium all’aperto erano stati avviati già dal luglio precedente quando il bosco d’abeti celava in parte l’impatto dell’opera le cui finalità avrebbero potuto essere ben ponderate con obbiettività prima che dall’entusiasmo
- Stessa inquadratura del 2024; potrebbe essere l’embrione di un sito turistico ma il bambino come sarà?
- E da cinquant’anni, qui, sull’area comunale delle Peschiere, sorge anche questo edificio realizzato con un’operazione pubblico-privata attorno agli anni ’70 del secolo scorso, anche in questo caso con finalità sembra mai state oggetto di una riqualificazione edilizia e dagli aspetti tecnici mai risolti.
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