BELLUNO ” I lavori in corso per la sistemazione del greto del Piave riportano d’attualità il “mozzicone” di Ponte Vecchio che – lo ricorda la libera enciclopedia Wikipedia – “è stato costruito durante la dominazione austriaca tra il 1837 e il 1841 su progetto dell’ingegnere Zilli. Venne rifatto una prima volta dopo che tre arcate erano cedute nel 1872, ma crollò nuovamente nel 1882, e il punto di costruzione venne abbandonato perché risultava difficile l’innesto con la sponda sinistra. Solo durante la prima guerra mondiale, con il governo austriaco in città, venne ricostruito in quel punto un ponte in legno, però poi distrutto nella ritirata degli stessi austriaci il 1. novembre 1918. Attualmente dell’antico ponte resta solo la prima arcata sulla sponda della città”. Infodolomiti rammenta che “da Borgo Piave transitavano le zattere colme di persone, animali e mercanzie e qui scendevano gli zattieri per tornare al porto di Codissago, a nord di Longarone o ai porti cadorini. Inoltre in questo luogo si trovava uno dei pochi ponti sul Piave, ricostruito diverse volte e di cui oggi rimane il cosiddetto “ponte vecchio” ed il ponte della Vittoria inaugurato il 23 maggio 1926 e decorato secondo il progetto dell’architetto bellunese Riccardo Alfarè che ha lasciato numerose testimonianze del suo operato in città e non solo, tra cui il centrale Cinema Italia in Via Garibaldi”. Dal canto nostro ricordiamo che sul finire del maggio 2015, in occasione della discussione in consiglio comunale sul bilancio, il consigliere Silvano Serafini noto come Orso grigio,lanciò l’allarme sulle condizioni di quanto resta dell’antico manufatto. Ci pare di poter dire che da allora poco è stato fatto anche per valorizzare una parte importante di quella che noi continuiamo, convinti,a definire Belluno città splendente”
NELLE FOTO (Renato Bona e Wikipedia): immagine datata del Ponte Vecchio con la sua arcata superstite messa a confronto con uno scatto di questi giorni e lo stesso ex ponte visto da altre angolazioni.