VENEZIA Ieri in conferenza stampa a Marghera il Presidente Zaia pungolato dai giornalisti ha citato il dottor Paolo Rosi e la circolare definita “interna” a firma dello stesso (coordinatore della Unità di Crisi per l’emergenza Coronavirus della Regione Veneto) nella quale denuncia Rosi denuncia di aver ricevuto ripetute segnalazioni da parte di pazienti che vengono
invitati dal Medico di Medicina Generale (MMG) a rivolgersi al 118 senza che questi abbia provveduto ad alcun approfondimento clinico. Rosi indica nei Direttori di Distretto i Ruoli Istituzionali che dovranno provvedere alla opportune verifiche ed i necessari provvedimenti.
I Medici chiamati in causa non ribattono alle accuse, piuttosto dettagliano il loro comportamento durante la pandemia Covid.
I MMG ricevono su appuntamento, previo triage telefonico, per evitare che loro assistiti affetti da Covid, possano contagiare lo studio e/o trasmettere direttamente l’infezione e possono accedere allo studio solamente se dotati di mascherine e dopo esser stati sottoposti alla misurazione della temperatura. I pazienti con febbre e con sintomatologia suggestiva per Covid sono seguiti a distanza, viene prescritta la terapia e viene consigliato loro di rimanere al proprio domicilio e di non recarsi al Pronto Soccorso. La visita domiciliare può esser eseguita direttamente dal MMG solo se in possesso degli indispensabili Dispositivi di Sicurezza Individuale (DPI), a tutt’oggi carenti, o, in mancanza degli stessi, avvisare i Medici dell’ USCA, i quali, dotati di DPI, in contatto con il Medico Curante, provvedono ad effettuare la visita a domicilio e ad effettuare il tampone antigienico rapido. Nell’impossibilità di entrambe le condizioni il MMG deve allertare il 118, come già previsto nella prima fase pandemica. Si
sottolinea il fatto che degli oltre 184 Medici morti per Covid, la maggior parte sono MMG, deceduti durante il loro servizio, sprovvisti di DPI. I MMG si stanno adoperando per eseguire i tamponi rapidi, in orari prestabiliti, nelle relative condizioni di sicurezza, nei confronti di pazienti che hanno avuto un contatto stretto con persona Covid positiva e a seguire i tracciamenti dei conviventi; ad eseguire tamponi rapidi per loro assistiti segnalati dal Distretto Sanitario; ad eseguire, a loro giudizio, tamponi rapidi per dirimere un dubbio diagnostico.
In conclusione : si comunica preventivamente alla stampa una circolare interna senza citare numero delle segnalazioni di disservizio , verifica della loro attendibilità ed attinenza agli incarichi da rispettare, coerenza con le situazioni cliniche, verifica delle effettive inadempienze.
La FROMCeO del Veneto stigmatizza il fatto che una tale diffusione mediatica colpisca indifferentemente tutta la categoria del MMG, oscurando la quotidiana assistenza prestata in particolare durante il periodo di pandemia da Covid 19. I MMG del Veneto sono sempre stati al fianco dei loro assistiti, a volte infettandosi e pagando anche con la vita, contribuendo ad evitare il diffondersi del contagio e prendendosi cura sempre anche di tutte le altre patologie, anche a domicilio, che non sono affatto scomparse ed infatti la qualità dell’assistenza territoriale del Veneto è stata citata come esempio a livello nazionale. La FROMCeO del Veneto a questo punto deve valutare le opportune iniziative, da attuare nelle sedi preposte, a tutela della professionalità e del decoro dei suoi iscritti. E’ triste che in questo tempo di Pandemia, in cui la sinergia Istituzionale dovrebbe essere scontata, accadano simili
episodi. Appare poi quanto meno strana la forma con cui vengono pubblicizzate a livello stampa l’esistenza di verifiche della Direzione Medica sulla appropriatezza dei ricoveri ospedalieri e censimento dei ricoverati positivi per Covid asintomatici nella nostra Regione, da cui derivano articoli che infondono il tarlo del dubbio sulla professionalità e responsabilità
dei Medici Ospedalieri come da articolo di Repubblica del 14/11/2020 “La battaglia dei medici per non liberare i reparti – La Regione chiede di dimettere in fretta i malati Covid senza sintomi “ Fatti già smentiti dalla stessa Regione Veneto.