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BELLUNO Spopolamento da contrastare, occasione olimpica da cogliere in pieno per dare uno sviluppo ampio alla montagna, servizi da garantire alle terre alte. Sono i tre pilastri su cui si fondano i piani della Provincia per il 2025. «Piani solidi, non solamente buoni propositi, come si è soliti fare a fine anno. Perché il nostro territorio si merita uno sviluppo come quello della pianura e delle aree metropolitane» dice il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «Il riconoscimento del valore della montagna, che sta prendendo corpo in una legge specifica, sia il primo tassello nella costruzione di condizioni concrete per la tutela e la crescita delle terre alte, nella consapevolezza che una montagna abitata e in salute porta beneficio anche alla pianura e alle aree metropolitane». La Provincia guarda con un discreto ottimismo al 2025. Per effetto della legge sulla montagna che completerà l’iter parlamentare e anche per un progetto specifico che l’amministrazione provinciale sta portando avanti sui Fondi di confine. «Sappiamo tutti quanto sia importante poter utilizzare almeno una parte di questi fondi per spesa corrente. Cosa che oggi non è fattibile, per effetto delle regole interne del fondo stesso» premette il presidente Padrin. «Ho parlato a lungo con il ministro Calderoli, in occasione della Giornata internazionale della montagna, l’11 dicembre scorso, e gli ho spiegato nel dettaglio quali sono le esigenze del nostro territorio bellunese, sottolineando che un utilizzo in minima parte degli Fcc per spesa corrente strutturata sarebbe funzionale a garantire quei servizi che rendono la montagna più semplice da abitare, più attrattiva, più forte contro lo spopolamento. Da parte sua non c’è stata una chiusura. Proprio per questo abbiamo sviluppato un progetto specifico diviso in tre filoni strutturati che è già stato inviato al ministro ed è in attesa di risposta. Abbiamo pensato di proporre il finanziamento di “Investi Scuola”, gli abbonamenti a prezzo calmierato per il trasporto degli studenti; il finanziamento di incentivi alle famiglie per la residenzialità in montagna, per abbattere i costi della vita di chi sceglie di rimanere nelle terre alte; e infine il finanziamento del fondo grandi eventi, per agevolare la creazione di tutte quelle iniziative di richiamo per il turismo, così da dare una mano al settore ricettivo. Si tratta di una proposta strutturata. Per il territorio sarebbe un’autentica rivoluzione in grado di dare concretamente una mano sul fronte dei servizi». Tra le prospettive 2025 non possono mancare le Olimpiadi e le Paralimpiadi. «L’anno prossimo sarà quello che ci porterà dritti ai Giochi e abbiamo il dovere di far sì che il nostro territorio possa cogliere appieno la grande opportunità. Archiviate le divisioni di parte sulle Olimpiadi, cerchiamo di fare in modo di costruire una Legacy – infrastrutture stradali e sportive, nuova cultura dell’accoglienza e visibilità della montagna bellunese – duratura e di prospettiva» sottolinea il presidente Padrin. «Non possiamo nasconderci che un evento come quello olimpico è unico nell’attrarre finanziamenti che mai il nostro territorio ha visto in questa quantità. Non ne avremo altri nel prossimo futuro, quindi abbiamo l’obbligo di farli rendere al massimo».
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