BELLUNO E con le piscine come la mettiamo dopo la grave e assurda dimenticanza romana? Nella bozza del decreto manco una riga per le piscine coperte. I sindaci di Belluno, Jacopo Massaro; Longarone Roberto Padrin; Pedavena, Nicola Castellaz, Santa Giustina, Ivan Minella e il presidente dell’Unione Montana Michele Costa hanno esternato le loro perplessità ai Ministri bellunesi D’Incà e Franco, ai Senatore e Deputati bellunesi e al presidente Zaia.
nel leggere il testo della bozza del decreto “ripresa”, come Sindaci dei Comuni della provincia di Belluno in cui si trovano gli impianti natatori a servizio delle comunità bellunesi, siamo molto preoccupati per il mondo dello sport e in particolare delle piscine non preso nella giusta considerazione. Si parla delle piscine solo per le aperture all’esterno (non certo una priorità in una provincia montana) dal 15 maggio, mentre non si parla di quelle coperte. Tutto ciò dopo che sono state rispettate le rigide linee guida adottate lo scorso anno, dimostrando l’assoluta sicurezza ed importante azione preventiva svolta dalle nostre strutture per il contrasto alla diffusione del virus. Oltre all’aspetto sportivo, sottolineiamo la fondamentale importanza sociale di queste strutture per il benessere e la salute dei cittadini di ogni fascia d’età, inclusi i soggetti fragili: terza età, soggetti con disabilità e difficoltà motorie conseguenti a traumi o patologie. Rimaniamo dunque esclusi dalle aperture quando ormai riaprono tutti: pare che questa sia una delle attività più pericolose per la diffusione del virus, ma non è così. C’è poi l’aspetto economico: i gestori chiedono aiuto, ma i nostri Comuni, per lo più di piccole dimensioni, non sono nelle condizioni di sopperire al mancato aiuto dello Stato nei confronti di tale attività. E’ necessario un intervento tempestivo e importante, altrimenti non solo molti bambini e ragazzi e appassionati non potranno svolgere le loro attività agonistiche e non, ma verrà meno un fondamentale servizio per la salute e salteranno posti di lavoro, con costi sociali notevoli. Vi invitiamo dunque a farVi portavoce, come rappresentanti delle Istituzioni e a sostegno delle nostre comunità, di queste istanze che non possono più aspettare.
LA PRIMA RISPOSTA DAL SENATORE LUCA DE CARLO DI FRATELLI D’ITALIA