LA TERRA DI MEZZO
AUDIO
Qualche volta salgo in macchina ed invece di andare in sù vado in giù. Direzione pianura. Se non ho fretta valico il Fadalto, perché a me piace viaggiare “vintage” lungo le statali attraversando i paesi e risparmiando pure qualche Euro di pedaggio autostradale. Supero Vittorio Veneto e poi vago alla ricerca della Decathlon perduta. Che per la cronaca si trova a San Fior. Giro un po’ a caso fra gli svincoli e le rotonde di questi luoghi dove il sole all’orizzonte si tramuta in una sorta di occhio di Mordor, regalando affascinanti tramonti a questa Terra di Mezzo che è la Marca Trevigiana. Dove si mescolano profumo di mare Adriatico ed aria fresca che scende dalle Dolomiti. All’incirca equidistanti. Finalmente trovo la Decathlon e parcheggio. Scendo dall’auto e d’istinto cerco di scorgere le montagne. Eccolo il Visentin, che strano vederlo al contrario. E poi tutta la dorsale pedemontana fino al Cesen. Quasi scordo i nomi dei paesi che ormai si identificano con quelli dei centri commerciali. Conegliano diventa “Conè”, Olmi diventa Decathlon e Mediaworld. Appena fuori del parcheggio ormai saturo d’auto, una vecchia casa colonica è testimone di un tempo ormai superato, di quando al posto dei negozi e capannoni c’erano i campi e i contadini. Esco dal grande negozio mentre scende la sera sulla pianura trevigiana. E si accendono un mare di luci come in una sorta di Las Vegas veneta. Per me, vent’anni fa, quaggiù era quasi l’America.
“…quell’America nostrana
di rettilinei e vialoni
con i platani in piedi sui bordi
cinema e lampioni
e passaggi a livello, autobus ed incroci
un mormorare incessante di migliaia di voci…”
A volte invece prendo l’autostrada. Imponente e discussa opera che alla metà degli anni ’90 ha improvvisamente avvicinato Belluno al resto del mondo. Percorro veloce quella spina dorsale del Veneto che è la Highway A27. Di solito l’uscita è il casello di Treviso sud. Ovviamente in direzione Decathlon. E qui non sbaglio, solo un paio di rotonde e si è arrivati. Per la cronaca il paese che ospita il grande centro commerciale “Tiziano” si chiama Olmi di San Biagio di Callalta. E’ giusto saperlo. La Decathlon è identica a quella di San Fior come pure il paesaggio che la circonda. Tutto uguale, solo un po’ più a sud. Può capitare, invece, di raggiungere la Marca seguendo il corso del Piave percorrendo la Sinistra…Piave. Correndo a fianco del fiume che scorre sotto casa a Belluno ma che nel trevigiano è “più fiume”. Da Pederobba in avanti si entra nella Storia. Qui il Piave è veramente il “Fiume Sacro alla Patria”. Rasenta tutti quei paesi “della Battaglia”. Guardo il largo greto sassoso ed immagino gli “Arditi” che lo attraversarono lanciandosi verso la Vittoria. Tutto ciò accaduto 102 anni fa, ma quaggiù sembra successo ieri. La memoria di quei fatti qui è sempre viva. Ma in questi luoghi gli eroi non sono stati soltanto gli “Arditi” ed i Fanti. Eroiche sono state queste popolazioni che si sono risollevate dalla distruzione della Grande Guerra, facendo diventare questa terra, magari in modo un po’ caotico, la “Locomotiva d’Italia”. Sacrifici e lavoro in quella Destra Piave che è pure terra romantica. E par di vederla Eleonora Duse passeggiare rilassata nella quiete di quell’incanto che porta il nome di Asolo. Anche da qui si vedono le montagne. Ancora il Cesen, poi a sinistra il Tomba ed il Grappa. Anche lassù la Storia non manca. Qui non c’è la Decathlon, ma c’è la strada pedemontana che porta verso Bassano e che mi piace un sacco percorrere. Più a sud, oltre i Colli Asolani, una pianura tirata in bolla. Terra di campi e alti campanili che sembrano voler avvisare che sotto il campanile c’è un paese. Poi, dopo qualche ora passata oltre provincia, la macchina punta verso nord infilandosi fra il Cesen ed il Tomba oppure valicando di nuovo il Fadalto fino a ritrovare le mie montagne. Ciao Terra di Mezzo. Ritornerò ai prossimi saldi.