LA CASA DEI SILENZI
AUDIO
Al km 21.070 la casa cantoniera taceva. Chiusa come sempre in un silenzio di pietra. Nulla trapelava da quei muri colorati di rosso. Il tempo in questo luogo si è fermato al 1995. Lo testimoniano i segnali stradali un po’ arrugginiti ed i cippi che recano la vecchia dicitura S.S. 203 Agordina. L’enigmatica cantoniera “dei Castei” è la solitaria guardiana di questa strada affascinante e severa. L’ho scrutata a lungo e, come tante altre volte, nulla voleva raccontarmi. Poi mi sono seduto sugli scalini davanti alla porta d’ingresso. Ho chiuso gli occhi ed ho ascoltato il sibilare del vento e lo scorrere del Cordevole. Finalmente, dopo qualche minuto, la casa dei lunghi silenzi ha aperto una crepa nel suo ostinato tacere. E sono arrivati i ricordi di quegli inverni che erano davvero inverni. Narrava di quelle persone che la abitavano, schive e avezze alla solitudine di questi luoghi difficili. Delle loro vite “on the road”. Del loro essere un tutt’uno con la strada. “Le ricordi anche tu quelle sere d’inverno. Quando le luci fioche delle finestre ed il lampeggiante giallo dell’unimog parevano quasi un faro che indicava la via in quelle serate “de nef a straze”. Con i pali rossi e blu ai bordi della carreggiata che spuntavano appena dai cumuli di neve ghiacciata. Ed il Cordevole cantava una musica sommessa intervallata dal ringhio sordo delle “levine”.” Certo che mi ricordo. Mi affascinava questa strada che d’inverno esigeva grande rispetto. Come mi affascina ancora oggi, con la stessa intensità di allora. Ora il vento soffia forte, muove gli alberi e fa scricchiolare le costole. E’ ora di ritornare alla civiltà. Ciao vecchia cantoniera. Ti lascio ai tuoi misteriosi silenzi. Tornerò presto. Come sempre.
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