FUOCO SULLE PALE
24 OTTOBRE 2018
AUDIO
“…elo che, agosto?”. Questo fu il mio primo pensiero appena uscito dal capannone poco dopo mezzogiorno. Mentre mi recavo in mensa guardai i boschi sopra Longarone. Erano colorati d’autunno e non c’era una nuvola in cielo in quel mercoledì 24 ottobre 2018. E c’era caldo, troppo caldo per essere autunno ormai inoltrato. Pranzai e poi fu un normale pomeriggio di lavoro finché, verso le 16, lessi un messaggio arrivato qualche minuto prima. Un incendio in agordino, fra Cencenighe e Listolade scoppiato nel pomeriggio. Sperai fosse cosa da poco anche se un pò di preoccupazione c’era visto che non pioveva da un pò e c’era pure un pò di vento. Mezz’ora più tardi presi la strada per il capoluogo. Appena imboccata la Sinistra Piave vidi per la prima volta la terribile nube di fumo sopra la Valbelluna e rimasi alquanto impressionato da quella visione. Arrivai a casa e chiamai papà a Cencenighe. Poco dopo mi mandò una foto ed un breve video di ciò che stava accadendo. Una visione inquietante quella di quei nuvoloni bianchi e grigi che risalivano i costoni delle Pale di San Lucano. Arrivò pure la notizia di due giovani bloccati in un “boral” nella zona del bivacco Bedin. Cenai in fretta e partii verso l’agordino per capire cosa stesse accadendo. Mentre guidavo lungo la 203 ogni tanto scrutavo il cielo. Stranamente si vedevano le stelle ed il fumo pareva essere scomparso. “…fursi i sarà riusii a stusalo…” pensai con troppo ottimismo. Dopo la curva di Ponte Alto mi si presentò davanti l’inferno. Una visione paurosa quella del fuoco che si inoltrava rapidamente in Valle di San Lucano. All’uscita della galleria di Listolade mi fermai: era in quel punto che l’incendio si era scatenato ed eravamo in tanti a guardare quelle fiamme ormai imponenti. C’era il silenzio delle persone ed il rumore di sassi che rotolavano e schioccare di alberi che iniziavano ad ardere. E poi il soffiare violento di quel vento caldo che spirava verso sud alimentando il fuoco. Il termometro della macchina segnava 24° ed il pensiero andava a quei giovani bloccati lassù. Più tardi partii verso Cencenighe e davanti a me c’era la jeep del Soccorso Alpino. Quando la vidi svoltare verso Pradimezzo capii. Sarebbero saliti lassù, sfidando il fumo e le fiamme per trarre in salvo quei giovani. Pregai per loro confidando che andasse tutto per il meglio. Dopo le 22 partii per rientrare a Belluno. Mi fermai un attimo all’area di servizio di Morbiach per vedere com’era la situazione. Era uscita una gran Luna e lampeggianti blu squarciavano il buio. Poi ripresi la strada verso casa con le fiamme che si facevano vedere negli specchietti retrovisori. Al mattino la buona notizia: i giovani erano stati tratti in salvo con una operazione di soccorso memorabile. Si misero in moto i Canadair, gli elicotteri ed il personale a terra. La Valle di San Lucano venne evacuata e si iniziò a sperare nella pioggia che era prevista nei giorni successivi. Che arrivò puntuale e purtroppo distruttrice. Le Pale portano ancora le cicatrici di quel fuoco a cui si aggiunsero le profonde ferite della tempesta Vaia che si scatenò il lunedì successivo sulle Dolomiti. Iniziarono così per me quei giorni di fine ottobre 2018. Giorni tristi, impossibili da dimenticare.