DOI CIACOLE…
AUDIO
>…ciao Paolo, sei tornato…
>…ciao Casa dei Silenzi. Sì, sono ritornato in questo pomeriggio di ferie nuvole e sole…
>…sei tornato perché ti ho chiamato. Sei uno dei pochi, pochissimi, forse l’unico che si ferma a parlare con me. Chi passa di qui lancia soltanto sguardi curiosi e pure un pò timorosi. Siediti sui miei scalini che ci facciamo “doi ciacole”. Sono felice quando mi vieni a trovare. Sai, mi piace il silenzio di questo luogo. Amo ascoltare il Cordevole cantare la sua musica infinita. Però a volte mi manca la vita che passava su questa strada ormai dimenticata. Quelle auto che transitavano nei primi giorni d’estate, con i portapacchi stipati di valigie delle vacanze. E mi mancano pure gli occhi meravigliati dei bambini che guardavano con curiosità i resti del forte ed il ponte. Solo la notte portava silenzi simili a questo che stai ascoltando: pochi erano i fari che illuminavano i miei muri rossi. Parevano meteore che per un minuto squarciavano il buio della gola per poi perdersi verso La Muda o Le Miniere. Attimi, poi tornava il silenzio della notte ed il canto del Cordevole. Che bel nome mi hai dato Paolo. “Casa dei Silenzi”. Mi piace.
>…mi piaceva l’idea di questo nome. Ho cercato per anni di carpire la tua anima, i tuoi enigmi. Le tue storie di vento e motori.
>…lo so Paolo. Mi ricordo bene i tuoi occhi che allora erano azzurri come la 127 color del cielo che sfrecciava da queste parti. Sapevo che un giorno saremmo diventati amici. Hai visto oggi che regalo ti ho fatto? Hai visto quante “azole” ornano il mio ingresso?
>…sì, le ho viste!! Sono bellissime e pure tante. Sembra incredibile, eppure…
>…eppure ci sono. Appaio severa, ma ho un’anima gentile in fondo…
>…hai ragione. In quelle sere di neve le tue finestre illuminate dalle fioche luci apparivano come un faro per i naviganti di questa valle. Trasmettevi sicurezza in quelle precarie notti di gelo.
>…era quello in fondo il mio ruolo. Vigilare questa strada affascinante ma a volte pericolosa. Ora da tanti anni vivo nel silenzio, nell’oblio della memoria. E così, quando mi sento troppo sola, ti chiamo.
>…chiamami quando vuoi Casa dei Silenzi. Quando posso sai che arrivo a farmi “doi ciacole” con te. È sempre un piacere. E grazie delle “azole” che mi hai fatto vedere. Sembrano quasi coltivate, forse saranno gli spiriti che le hanno curate con così tanto amore…
>…già…ora vai che stanno arrivando nuvole nere. Spero di rivederti presto.
>…tornerò ancora a sedermi sui tuoi scalini. E faremo “doi ciacole” in compagnia dell’infinito canto del Cordevole, del sibilare del vento e dei tanti ricordi da ricordare…ciao!!…Magiche Dolomiti!!