SASSO BIANCO
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Era una domenica di fine luglio del 2005 quando salimmo lassù. Partimmo da una Belluno che lentamente si andava svegliando. Un’alba velata ed uggiosa salutò il nostro avviarci verso l’agordino e l’asfalto della 203 andava asciugandosi ai primi sprazzi di un sole che entrava ed usciva dai nuvoloni che migravano verso sud. Giunti in piazza a Celat guardai in alto la nostra mèta del giorno. Il Sasso Bianco è una montagna a me molto cara. Essa domina il paese di San Tomaso e sulle sue ripide pale erbose mia nonna vi trascorse parte della sua giovinezza falciando erba e trasportando fieno. Erano anni diversi, quando la montagna era lavoro e fatica e non un diletto domenicale. Vi sono salito un pò di volte in ormai tanti anni di camminate in montagna. E sempre partendo dalla frazione di Piaia. E’ una bella escursione, molto panoramica e che necessita della giusta fatica per raggiungere la cima. Quella mattina salivano nuvole grigie da fondovalle, la notte precedente aveva piovuto e c’era molta umidità nell’aria. Il sole continuava ad andare e venire e fece il suo definitivo ingresso in scena quando arrivammo ai fienili di Ciamp. Un luogo molto suggestivo e panoramico, con i suoi prati curati ed i piccoli tabià. Caffè al volo al rifugio e su per le ripide pale. Poi arrivammo in cima. La vista sul Civetta ci lasciò ammutoliti. Non ci si abitua mai al fascino di questa cattedrale di roccia. A sinistra della grande montagna, come un grande attore, apparve improvvisamente il Pelmo, preceduto dall’apertura di un immenso sipario di nubi. Sembrava di poterla toccare la Marmolada, Da lassù la Regina ci mostrava la meravigliosa Val d’Ombretta e le possenti cime di Serauta. Anche il severo spigolo nord dell’ Agner voleva essere protagonista di quello spettacolo. Si liberò delle nuvole che lo circondavano ed apparve imperioso e austero dietro le Pale di San Lucano. Il vento ci portò i flebili rintocchi delle campane della chiesa di Celat. San Tomaso sembrava riposare tranquillo cullato dai suoi verdi boschi. Lasciammo la cima, felici dello spettacolo che le montagne ci avevano offerto in quella domenica di mezza estate…magiche Dolomiti!!!