DI CLAUDIO PRA
In queste serate di dicembre, appena il cielo imbrunisce, guardando verso il punto dove il Sole è tramontato non si potrà non notare Venere, il pianeta più luminoso del cielo e terzo oggetto celeste più brillante dopo il Sole e la Luna. Venere è davvero impressionante, apparendo già in un cielo ancora molto chiaro e diventando in seguito abbagliante man mano che l’oscurità avanza. Sarà una specie di stella di Natale che allieterà le festività di quanti lo cercheranno. Ovviamente Venere non ha niente a che fare con le stelle, essendo un pianeta roccioso quanto la nostra Terra, appena più piccolo per dimensioni. la sua brillantezza, oltre che dalla modesta distanza che ci separa (astronomicamente parlando), è imputabile alle sue nubi che riflettono molto efficacemente la luce proveniente dal Sole. Attualmente, per la nostra prospettiva da terra, si sta allontanando dal Sole alzandosi pian piano sull’orizzonte e rimanendo visibile per sempre maggior tempo con il passare dei giorni. Un bellissimo appuntamento da non perdere si avrà a fine mese nei giorni 28 e 29 quando una sottilissima falce lunare si avvicinerà al brillante pianeta e poi lo supererà. Venere era considerato dagli antichi greci e romani la Dea della Bellezza ed a seconda della posizione occupata in cielo è osservabile dopo il tramonto, come in questo caso, o prima dell’alba. Sempre gli antichi, pensando a due astri diversi, chiamavano Lucifero l’apparizione mattutina e vespero quella serale. Scientificamente parlando invece, è il pianeta più vicino alla Terra. Nel punto dell’orbita dove i due corpi celesti si avvicinano di più ci separano una quarantina di milioni di km. In quel momento, al telescopio o al binocolo, lo si può osservare come una sottilissima falce in quanto pianeta più interno del nostro rispetto al Sole e dunque, come la Luna, illuminato diversamente a seconda della sua posizione. Prendendo a riferimento delle stelle vicine si potrà anche seguire nei giorni il suo movimento in cielo. I pianeti infatti, diversamente dalle stelle che rimangono fisse, si muovono tra esse lungo una rotta ben delineata che attraversa le costellazioni zodiacali. Buon Natale e buon anno con Venere dunque, che riproporrà in un certo senso quel che successe oltre duemila anni fa alla nascita di Gesù. In quel caso fu probabilmente una congiunzione planetaria tra Giove e Saturno sull’orizzonte orientale a catturare l’attenzione dei Magi, non una cometa come vuole la tradizione. Nel nostro caso sarà Venere sull’orizzonte occidentale. E noi novelli magi, senza metterci in marcia come tanto tempo fa, potremo seguirlo semplicemente con lo sguardo alzando gli occhi al cielo.