di Renato Bona
Forti della collaborazione di Gianni De Vecchi (e molti altri, a dire il vero), lo scomparso Renato Fiabane ed il suo amico Lionello Fiori hanno curato nel luglio del 2000 per conto di DolomitiBus (stampa della bellunese tipografia Piave) e con il prezioso contributo di Provincia di Belluno, comuni di Belluno e Sedico, Comitato festeggiamenti Bribano, Circolo bellunese “Berto Gidoni” Auto-moto d’epoca, la realizzazione dell’ottimo libro “Un secolo in corriera nella provincia di Belluno” con presentazione dell’allora presidente della Provincia, Oscar De Bona, e del sindaco del capoluogo, Maurizio Fistarol, oltre che del presidente di DolomitiBus spa, Ugo De Lorenzo Smit. Ci siamo già occupati di quasi tutti i capitoli in cui si articola la pubblicazione ed oggi ci soffermiamo su quelli intitolati: “L’Atesina collega il Trentino anche con la provincia di Belluno”, “La Sad collega Belluno e provincia con l’Alto Adige”, “I servizi e le corriere della Sad nell’Ampezzano e in Cadore”, “Storia della A.C. (Automobilistica Cadore”. Nel primo, grazie a notizie che erano state fornite agli autori del libro direttamente dalla società, si ricorda che “Dopo la prima guerra mondiale, il rilancio dell’autotrasporto trentino doveva avvenire bel 1919 ad opera di due società: Stat e Isat. Nonostante la presa in concessione da parte della prima delle più redditizie linee automobilistiche in Alto Adige e nell’Ampezzano, e delle buone prospettive della Isat, le due realtà non riuscirono a decollare e furono messe in liquidazione. Ancora storia: negli anni 1927-28 fu deliberato l’acquisto di nuovi autobus ma… il capitale per le spese e per altri vari motivi si ridusse e quindi le linee fuori provincia furono soppresse e le concessioni di Belluno e Bolzano vennero cedute alla Sad. Va detto comunque che nel 1986 Atesina contava 697 dipendenti e disponeva di 382 autobus con cui aveva percorso nell’anno qualcosa come 14 milioni di chilometri. E l’azienda “è sempre in evoluzione sia con i mezzi che con il personale”. Ed eccoci alla Sad con notizie che Fiabane-Fiori hanno ricavato dalla testimonianza dell’autista di Anzù di Feltre, Virginio Marchet, e da una pubblicazione edita dalla stessa società che “nacque a Cortina d’Ampezzo nel 1927 per il turismo di élite della ‘Perla delle Dolomiti’ e che da allora è cresciuta estendendosi anche in tutto l’Alto Adige. Ha sede a Bolzano dove fu trasferita nel 1958. Privilegiava il “granturismo” dei villeggianti ma era impegnata anche a soddisfare le esigenze di spostamento di studenti, lavoratori, ambulanti ed altri; serviva in particolare il Cadore, l’Ampezzano, la Pusteria (da Pieve a Cima Sappada, da Calalzo a Cortina, da San Candido a Calalzo, da Dobbiaco a Tai di Cadore con numerose corse giornaliere (con minor frequenza effettuava corse dirette anche a Belluno mentre nel Feltrino era attiva con varie linee di collegamento verso Bolzano e tutto l’Alto Adige). Per anni la sede amministrativa era a Cortina dove operava pure l’officina centrale ed un’altra si trovava a Feltre. E’ del 1983 la cessione delle linee del Feltrino e Primiero all’Atesina e del 1984 alla DolomitiBus delle restanti che operavano in provincia di Belluno. Fra i ricordi dell’autista di Padola di Comelico Superiore, Valentino Ribul Alfier, le copiose nevicate dell’inverno 1950-51 quando lo strato di neve a Cortina e Sappada raggiunse i cinque metri di altezza! E concludiamo la rassegna con la Automobilistica Cadore della quale ha riferito Antonio Balbinot, che era titolare della ditta dove faceva anche l’autista e il bigliettaio. Ed era nata dopo la rinuncia della Sad di Bolzano alle linee del trasporto pubblico del Cadore, Comelico, Sappada e Feltrino. Grazie all’impegno del personale ed in particolare del capogruppo Roberto Del Longo il servizio veniva effettuato in modo efficiente. In seguito, le linee vennero date in gestione dalla Regione Veneto a due aziende pubbliche: la Fap, Ferrari autoservizi pubblici e l’Atvo, Azienda trasporti Veneto orientale, entrambe di San Donà di Piave, per quanto riguarda le zone del Cadore, Comelico, Sappada, e all’Atesina di Trento per la zona del Feltrino, in attesa della costituzione del Consorzio di Bacino di Belluno per poi confluire, il 1. luglio 1982, nella DolomitiBus.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Renato Fiabane e Lionello Fiori): anno 1925: autocorriera dell’Atesina in sosta a Feltre davanti al Caffè Commercio; Fiat della Stat, ora Atesina, sosta a Fonzaso; autocorriere in sosta alla stazione ferroviaria di Calalzo; anno 1951: Alfa Romeo 500 in piazza a Santo Stefano di Cadore, in primo piano l’autista Valentino Ribul ed il bigliettaio; anni ‘50 una corriera della Sad in servizio sulla Padola-Belluno; Fiat 666 carrozzata Sicca, della ditta Sad; anno 1960, Fiat 306 Sicca Gt della Sad di Bolzano in servizio nelle linee dolomitiche; anni ‘60 Om Leoncino in servizio sulla linea turistica Misurina-Tre Cime di Lavaredo; anno 195Fiat 306 carrozzata Dalla Via, della Sad, vicino alla stazione ferroviaria di Feltre nel corso di una gita scolastica; autocorriera della Sad con l’autista Caneve; altro mezzo della stessa azienda; anno 1926: corriera della Stat, ora Atesina, davanti all’albergo Sant’Antonio di Fonzaso; anni ‘60: Om Leoncino carrozzata Barbi, della Sad, in servizio sperimentale sulla tratta Lozzo di Cadore-Pian dei Buoi.
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